LA BELLA ALDA

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alessandra.corra
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LA BELLA ALDA

Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2016, 23:31

Non ero infelice in quel cielo, però mi sentivo solo. Ossessionato dalle donne le guardavo con desiderio. Ma la legge era chiara, non ci si doveva avvicinare a loro.
Alda però non era come le altre, non sembrava fatta di carne e sangue, lei era un raggio di luce.
Quella sera ero preoccupato perché dei briganti la stavano seguendo non con buone intenzioni. Era arrivata fin quasi l'abbazia del monte P., ma alcune nuvole appostate come sentinelle le avevano intralciato il cammino, così aveva svoltato in un vicolo che terminava su un dirupo. Gli uomini si stavano avvicinando e a lei non restava che decidere.
Scelse il vuoto, ma io mi catapultai in tempo e la condussi in un capanno abbandonato nel bosco.
Era svenuta, ma dopo averla adagiata su un pagliericcio aprì gli occhi.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono.
- Non aver paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
Sapevo che mi ero spinto già oltre, avrei dovuto andarmene, ma le mie ali erano diventate pesanti da non riuscire a muovermi. C'era un che di provocante e candido nel riverbero del suo sguardo che mi paralizzava.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. A quel punto persi ogni ragione, le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte, e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Spesso si prende coscienza dell'irreparabile solo quando è avvenuto, capì allora che non avevo più tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Ero appena uscito che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui dovevo pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello, ero a un passo dalla felicità, che però mi era impossibile afferrare.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora amato. L'idea di deluderla mi era insopportabile. Era meglio sparire, andarmene. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscì anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile, ma anche se ci si scorda del passato è difficile che lui si scordi di noi.
La notizia si era sparsa ovunque e un giorno arrivò anche a me come una pugnalata in pieno ventre.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza, così una sera era salita sul monte e, trovato il precipizio, si era buttata giù certa che sarei accorso a salvarla.

FINE.


[i]Mi ha ispirato questa storia una leggenda sulla Sacra di San Michele, edificio posto sul Monte Pirchiriano, vicino Torino.[/i]
https://it.wikipedia.org/wiki/Leggenda_della_Bell'Alda



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antico
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2016, 23:43

Ciao Alessandra! Limiti rispettati anche per te, buona Tarenzi Edition!

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Angela
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2016, 21:17

La bella Alda – Alessandra Corrà

La prima impressione che ho avuto riguardo al tuo testo, è che fosse tutto troppo frettoloso. Le azioni si susseguono veloci, a volte la storia rallenta prendendosi le giuste pause, per esempio durante l'amplesso, ma poi riprendono le accelerazioni. Penso che questo sia un testo che soffre nei tremila caratteri perché, ad esempio, non hai avuto modo di soffermarti su tanti aspetti di cui si sente la mancanza (per esempio il passato dei personaggi che incontriamo, il loro vissuto). Una storia d'amore tragica è sicuramente uno dei temi più accattivanti, però, anche se il tema è rispettato, è mancato il coinvolgimento, secondo me, proprio per i limiti imposti da MC. La valuto con un NI, da rivedere in fase di giudizio finale.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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jimjams
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2016, 23:53

Il mio commento

11) La bella Alda di Alessandra Corrà
Un'idea che non sarebbe stata male e che risponde in fondo al tema, a suo modo. La trama tragica poteva avere senso, ma la brevità forzata del testo non permetteva alla complessità di una storia come questa di esprimersi al meglio. C'è credo un errore che ricorre almeno un paio di volte con il passaggio dalla prima alla terza persona nei verbi. Da migliorare lo stile, da coltivare la buona vena creativa.

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Callagan
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#5 » mercoledì 20 gennaio 2016, 13:32

Ciao, Alessandra. Il tuo racconto mi è piaciuto. La storia fila liscia, è convincente tanto quanto l'interpretazione del tema. Il finale è crudo e giusto, ho apprezzato come l'hai esposto. A livello stilistico, ci sono alcune cose da rivedere come la consecutio temporum: o narri in trapassato prossimo o usi il passato remoto. È poi superfluo e stona specificare che i briganti inseguivano Ada "con non buone intenzioni".

Daniel Travis
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#6 » sabato 23 gennaio 2016, 15:09

Bella trama per un racconto che in ultima analisi non riesce a esprimersi come potrebbe: mancano ritmo e pathos che ci permettano di "entrare" nel protagonista, che sembra più un cronista che un Angelo coinvolto in una tragedia d'amore. Forse questa storia non si presta a essere compressa in 3000 caratteri, per quanto abbia sicuramente del potenziale. Il mio consiglio è di riprenderla in mano e trovare il modo di dare potenza espressiva al racconto, trasformando gli eventi descritti in esperienze sentite...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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ceranu
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#7 » sabato 23 gennaio 2016, 23:13

Ciao Alessandra. Storia interessante e, se non fosse per alcune incertezze sui verbi, anche ben scritta. Però non mi convince, è tutto frettoloso, sembra la sinossi di una storia d'amore struggente. È come se lo scritto fosse un pettegolezzo con tanti accadimenti e poco dramma. L'angelo rinuncia a tutto per lei, poi l'abbandona e anche quando la donna muore sembra impassibile. Non credo sia colpa delle poche battute, magari è più una questione di poco tempo a disposizione.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza, così una sera era salita sul monte e, trovato il precipizio, si era buttata giù certa che sarei accorso a salvarla.

Questa frase, per quanto possa essere d'effetto, non la trovo giusta. È più presuntuosa (dal punto di vista dell'angelo) che triste. Per commuovermi dev'esserci il suo rimpianto per non averla afferrata, per non essere stato lì.
Nel complesso è un racconto con ottime potenzialità ma, a mio avviso, incompiuto.
Ciao e alla prossima

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alessandra.corra
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#8 » domenica 24 gennaio 2016, 12:22

Ringrazio tutti coloro che mi hanno già commentata e che mi stanno facendo capire gli errori fatti.
Credo anch'io che un racconto breve dovrebbe suscitare delle emozioni in chi legge.
Questa volta ho puntato più sulla trama: una metafora sull'amore. C'è l''idealizzazione iniziale, l'atto compiuto a cui dovrebbe seguire la vera intimità tra i due protagonisti. L'angelo però non accetta di farsi vedere senza maschere (la sua maschera era proprio quella di essere "un angelo") e così preferisce perdere la donna. Lui era un uomo che osservava senza davvero sentire, senza davvero provare qualcosa. Ed è per questo che quando viene a sapere che la sua scelta ha avuto delle conseguenze negative prova solo un dispiacere "di testa", razionale.
Visto che la voce narrante è del protagonista, ho scelto di far emergere il suo 'aspetto freddo. Capisco però che la storia, forse troppo pretenziosa, ne ha purtroppo risentito.

Regan
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#9 » lunedì 25 gennaio 2016, 23:26

Ciao!
L’idea è molto classica, soprattutto mi piace che una volta spennato l’Angelo perda prima la sicurezza del suo mondo e poi in tutto (fa un po’ principe Adam della disney quando melodrammatico si chiede “chi potrebbe mai amare una bestia?”). Soffre però molto nello stare incasellato così in 3mila battute, magari in un formato più comodo riesce a starci meglio, perché c’è tanto spazio prima per descrivere e poco per la scena finale – per mero gusto personale e che non conta nella ‘valutazione’, avrei fatto pesare di più che la ragazza si getta la seconda volta. E i tempi verbali si scornano un po’ tra di loro.

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Rionero
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#10 » martedì 26 gennaio 2016, 18:14

Ciao Alessandra!

Il tuo racconto mi ha ricordato che devo assolutamente andare a vedere la Sacra di San Michele, cosa che avevo in agenda da un po'^^
La storia in sé è interessante seppur classica, ma concordo con altri commenti che sottolineano come i tempi non siano giusti, sia quelli verbali che quelli della narrazione. Ti ha troppo penalizzato il limite di caratteri, peccato!

alexandra.fischer
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#11 » martedì 26 gennaio 2016, 21:02

Mi è piaciuta la tua rielaborazione della leggenda della Bella Alda. Io l’ho letta in un libro sui miti e le leggende delle Alpi edito da Priuli & Verlucca. Rispetto all’originale, tu hai conferito alla storia un che di poetico che riabilita la figura di Alda (si butta nel precipizio per ritrovare l’angelo che l’ha amata anche fisicamente). Nella versione originale si era gettata per dimostrare alla gente la propria santità (la prima volta era stato per difendere la sua virtù dai briganti stupratori). Il personaggio dell’angelo è profondo, amando lei, ha rinunciato alla propria condizione privilegiata, diventando un emarginato nel mondo degli uomini. Il tema Cielo Inferno è rispettato molto bene (il Cielo è il momento dell’amore fra i due, l’Inferno è la caduta dell’angelo, ma anche l’infelicità di Alda, che la cerca anche a costo della vita). L’Inferno è anche la vicenda del tentato stupro di Alda da parte dei briganti. Poetico in quel frangente il salvataggio da parte dell’angelo.

Zebratigrata
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#12 » mercoledì 27 gennaio 2016, 18:05

Ciao Alessandra,

il tuo racconto non mi ha entusiasmato, ma mi è difficile spiegarti il perché, forse è un insieme di cose: lo stile mi sembra da rifinire in più punti, e non si capiscono bene alcuni moventi della storia.
Ad esempio, qual'è esattamente il pericolo da cui Alda viene salvata? Ci sono degli uomini che si avvicinano ma non si capisce bene chi sono e cosa vogliono. Perché perdono tempo in gruppo dietro a una donna cui presumibilmente non c'è molto da rubare? Perché è bella e vogliono stuprarla? Ma allora perché seguirla così a lungo come per tenderle una trappola invece di aggredirla subito dato che sono in superiorità numerica?
E perché lei gira in un vicolo che termina in un dirupo? Ma sopratutto perché in città (parli di vicolo) c'è un dirupo? Dovrebbe trattarsi di un luogo particolare come Pitigliano, che richiederebbe una descrizione specifica.
Altra cosa: perché l'angelo, una volta caduto, non si gode un po' la sua ossessione per le donne? Insomma, ormai è un umano, almeno che colga il lato positivo. Questo è un punto che meriterebbe più attenzione perché tutto il dramma della storia sta lì, e il lettore deve poter capire come ragiona e come sente l'angelo, che avrà sicuramente un punto di vista particolare data la sua natura.

Il tema invece direi che c'è senza ombra di dubbio.

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Adry666
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#13 » mercoledì 27 gennaio 2016, 18:44

Ciao Alessandra,

tema centrato.
Bella idea quella del tuo racconto, che però stenta a partire, probabilmente a causa dei limiti di caratteri e anche a causa di alcune imperfezioni stilistiche: non sono riuscito a immedesimarmi con il protagonista, tropo freddo nelle sue descrizioni, quasi distaccato dalle vicende che gli succedono. Secondo lal mia opinione dovresti provare a riscriverla cambiando il punto di vista e cercando di trasmettere empatia.
Nel complesso buona prova, solo un po’ da rivedere.

Ciao
A presto
Adriano

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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#14 » giovedì 28 gennaio 2016, 22:05

Il racconto purtroppo non è fra quelli che mi ha colpito. Trama abbastanza banale, condotta con eccessivo melodramma. Invece che concentrarti su un singolo evento hai cercato( ma tranquilla è un problema di molti) di infilare una brocca intera in una tazzina di caffè. Purtroppo 3000 caratteri sono una misura impietosa che non lascia spazio a storie di più ampio respiro come la tua, tanto che sei stata costretta a condensare e affrettare la conclusione. Purtroppo questo si vede e rovina la lettura. Ad ogni modo il genere (alla fine è un paranormal romance, inutile raccontarcela) sembra comunque riscuotere successo quindi ti consiglio di provare a riscrivere la storia senza limiti di caratteri perchè potrebbe uscirne un racconto valido.

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Flavia Imperi
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#15 » venerdì 29 gennaio 2016, 14:15

Ciao Alessandra!
Per quanto rispetti il tema, non ho apprezzato molto questo tuo racconto. La mia impressione è che ti sei focalizzata sulle descrizioni poetiche a discapito della ricercatezza stilistica, e questo rende la narrazione un po’ piatta. Il momento in cui la donna si butta dalla rupe, ad esempio, non emoziona nonostante sia saliente nella storia. Ti consiglierei di utilizzare altri tipi di congiunzioni oltre a “ma” e “però”, distribuendo la bellezza della storia in ogni sua singola parte e di scrivere tenendo già a mente l’effetto che vuoi provocare nel lettore.
Buon contest!
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antico
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Re: LA BELLA ALDA

Messaggio#16 » domenica 31 gennaio 2016, 11:15

Molto bello anche se ancora un po’ acerbo, motivo per cui non assegno il pollice su, ma quasi su. Nel laboratorio avrai modo di dargli una ripulita per la vetrina. Tema rispettato, davvero delicata la storia d’amore di questo angelo e di questa sfortunata. Un pugno nello stomaco il finale con lui scappato per dimenticare e lei che, ormai certa del favore divino, lo cerca condannandosi. Fantastica l’immagine delle nuvole sentinelle che la portano a sbagliare strada.

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