Divinità

Valeria_Imperi
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Divinità

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2016, 0:31

"Ripeti ancora bambina, da brava."
Appena un mormorio, pacato e incoraggiante. Lei umettò le piccole labbra, ubbidiente.
"Io sono la Dea Fanciulla, grazia della Primavera." Il buio era velluto rassicurante. "Fiore di mandorlo che non teme il gelo."
Il tepore che la avvolgeva era dolce. Trasse un respiro e proseguì, piano, senza fermarsi.
"Sarò Dea Ardente, calore dell'estate, rosa profumata dal dolce nettare. Sarò Dea Madre, abbondanza di frutti, musica del vento tra le fronde. Sarò Dea Anziana, dono di pazienza, saggezza che lenisce e cura. Sarò Dea Morte, custode del tempo, pace che ristora e rigenera."
L'abbraccio la strinse un poco di più nel fagotto. "Magnifico mia piccola luce, mia Dea."
Non pronunciava mai il suo nome. La chiamava bambina, o luce, in mezzo agli altri; la chiamava Dea solo nel buio, al sicuro. Qualcuno fuori la chiamava Luce, credendolo il suo nome. Quello vero si faceva sempre più trasparente nella sua memoria. Sua madre era stata l'ultima ad averlo pronunciato, ma non voleva ricordarsene ora. Lei diceva che il nome non aveva importanza. Non ha importanza come vieni chiamata, un nome te lo danno gli altri o puoi scegliertelo da te. L'importante, le ripeteva, era ricordare di essere la Dea.
Ogni Dea affronta delle prove. Se le prove sono difficili vuol dire che la Dea è molto potente. Si chiese se fosse una fortuna essere circondata da Dee potenti, oppure no, ma il sonno era troppo vicino per poter vedere una risposta.
"Piccola Dea, ricorda di ripeterlo tutte le sere."
"Tutte le sere lo ripetiamo assieme."
"Ma dovrai ripeterlo anche quando non ci sarò, cara. Lo sai, io sono una Dea Pazienza molto potente. Presto diverrò una Dea Morte, poichè c'è gran bisogno di purificazione e rinascita, in questo mondo."
La sua voce era così ferma e ragionevole. "Prometti cara."
"Prometto."
"E ricorda di non essere superba: le Dee superbe attirano l'inimicizia dei fulmini. Sii potente e gentile, come il fiume."
Le braccia ossute la cullavano, cercando un modo. Le sussurrava a lungo, mentre dormiva, sperando che le sue parole tracciassero per quel piccolo cuore una via sicura, un passaggio meno doloroso, tra il cielo luminoso sotto cui era nata e l'inferno in cui era stata gettata.
"Racconta le storie, raccontale a tutte le bambine. Che non perdano mai il ricordo di essere Dee. Non importa quel che vi faranno, la Dea Morte li purificherà, rimarranno solo i loro figli. Se questi figli li crescerete voi, se le vostre figlie ricorderanno ancora la loro divinità, se non perderete il potere..." Il sussurro si spezzò, nel buio.
Il silenzio affollato di corpi addormentati produsse un raschio leggero, tra il colpo di tosse e la risata amara. "Lo vedi? Non ci credi più neanche tu. Quanti se nelle tue parole, stasera." Il rantolo divenne una serie di colpi di tosse.
"Non osare farti sentire da lei."
"Sai che non lo farei mai. Ma tra poco si accorgeranno dei begli occhi che spuntano da quel fagotto di stracci. E la tua piccola Dea scoprirà cosa sono davvero i demoni."



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antico
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Re: Divinità

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2016, 0:52

Benvenuta Valeria! Ai fini della gara e in mancanza di indicazioni da parte tua ho contati il primo post. Magari il secondo sarebbe da eliminare, a meno che non l'abbia modificato, dimmi tu. In ogni caso, buona Tarenzi Edition!

Valeria_Imperi
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Re: Divinità

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2016, 0:57

Hem... Il secondo post non dovrebbe essere lì, lo elimino appena capisco come... ^__^

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antico
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Re: Divinità

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2016, 1:13

Ci ho pensato io ;)

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Andrea Partiti
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Re: Divinità

Messaggio#5 » mercoledì 20 gennaio 2016, 18:37

Il tuo racconto è molto triste, mi aspettavo una storia di abusi sin dall'inizio, ad essere sincero, magari inquadrata in un contesto molto religioso, ma il fatto che ti cali in un contesto più "normale" lo rende ancora peggiore (come soggetto).
Il tema è molto interpretato, ma c'è molto netto, una volta calati nella storia. Il cielo è l'illusione di quando è bambina e la madre le trasmette come un mantra l'importanza del suo essere donna, la discesa verso l'inferno è chiara. Penso non servisse neppure il richiamo esplicito "tra il cielo luminoso sotto cui era nata e l'inferno in cui era stata gettata", che forse ci hai messo perché eri insicura delle capacità di comprensione di noi lettori :) (hai ragione, succede spesso e volentieri che chi legge non capisca cosa vuoi dire, ed è frustrante!)
Non ho molto da criticarti, l'atmosfera l'hai resa molto bene, il ritmo è molto regolare una volta superata la scena iniziale, il linguaggio che usano i personaggi è coerente e adatto.
Hai scritto un ottimo racconto!

alexandra.fischer
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Re: Divinità

Messaggio#6 » mercoledì 20 gennaio 2016, 20:17

DIVINITA’ di Valeria Imperi Il tuo racconto mi ha ricordato i riti delle società matrilineari citati anche da Frazer nel “Ramo d’oro”. A partire dalla preghiera che l’anziana donna (la Dea Pazienza) insegna alla piccola; il fatto che a una Dea si possano associare immagini delicate (mandorlo-rosa-calore dell’estate) e in più associarla alla morte, rimanda al mito della Grande Madre e anche a quello della moglie di Shiva (che passa dal ruolo di leggiadra Parvati a quello di Kalì la Sanguinaria). Il tutto rimanda a un ciclo di morte e rinascita. Non c’è vita senza morte e viceversa. In questo ciclo, Cielo e Inferno si rincorrono in una giostra perenne. Per venire alla tua storia: il Cielo della piccola protagonista è la sua istruzione da Dea con la complicità della Dea Pazienza; l’Inferno sarà lo scontro con gli uomini, che insidieranno la sua autosufficienza perché la temono

Valeria_Imperi
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Re: Divinità

Messaggio#7 » mercoledì 20 gennaio 2016, 23:10

Grazie! Ripensandoci a freddo non ero affatto sicura che si capisse di cosa parlavo... ^_^
Il non aver descritto praticamente per niente l'ambiente in cui si svolge l'azione aveva senso per via del "paradiso dentro di te" e dava una sorta di libertà nella collocazione temporale (dal matriarcato preistorico alla tratta degli schiavi, ad esempio) ma con così poche parole der renderlo... Diciamo che mi è andata bene!
Mi spiace per la quantità smisurata di tristezza che ne viene fuori, un pochino insolita per me, ma il tema mi ha un po' preso la mano. Era tutto il giorno che rimuginavo ambientazioni sul tema, il mio prediletto in realtà; e quando scendo nella mischia dei grandi matriarcati neolitici, difficilmente ne esco indenne!

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francescocascione
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Re: Divinità

Messaggio#8 » giovedì 21 gennaio 2016, 23:44

Ciao Valeria,

Toccante. Colpisce già dalla prima lettura e più lo approfondisci maggiore è la forza con cui arriva. Nelle parole della protagonista c’è dolore e rassegnazione eppure resta forte la volontà di rendere forte la piccola che ha tra le braccia. Spalanchi al lettore le porte dell’inferno e lasci una piccola luce di speranza. Il destino è segnato, la forza con cui lo si affronta no.

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maria rosaria
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Re: Divinità

Messaggio#9 » venerdì 22 gennaio 2016, 13:50

Ciao Valeria.
Hai scritto una favola molto delicata. Ci ho letto una metafora sull’iniziazione alla vita, sul desiderio di una madre di trasmettere alla figlia la speranza e la consapevolezza che si può e si deve essere forti a dispetto di tutto ciò che ci circonda. Soprattutto il male.
Non so se la mia interpretazione è corretta.
Avrei staccato di più i dialoghi, avrei messo degli a capo in più, e anche il finale, secondo me, avresti potuto renderlo un pochino più chiaro.
Scrivi : "Non osare farti sentire da lei." E io non ho capito a chi si riferisse.
Ad ogni modo il racconto mi è piaciuto.
Maria Rosaria

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eleonora.rossetti
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Re: Divinità

Messaggio#10 » venerdì 22 gennaio 2016, 15:56

Ciao Valeria,
il tuo è uno di quei racconti che bussa al cuore senza essere invadente. Mi è piaciuto molto come hai condotto il filo della speranza che una madre cerca di trasmettere alla sua creatura, speranza che molto spesso si infrange contro l'infernale realtà in cui si vive.
Sul finale forse, in effetti, avrei speso qualcosa in più, proprio per dare un effetto maggiore al contrasto tra il paradiso dell'innocenza e il crudo inferno della vita, magari facendo capire in che situazione, effettivamente, si trovi la bambina.
Per caso sei appassionata di culto druidico? La similitudine "sii potente e gentile, come il fiume" me l'ha dato da pensare ^^
Bella prova!
Uccidi scrivendo.

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erika.adale
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Re: Divinità

Messaggio#11 » lunedì 25 gennaio 2016, 9:48

Un racconto bello e triste. Devo ammettere una sensazione di disorientamento iniziale, cercavo un'ambientazione e non la trovavo, non riuscivo a inserire la storia in un contesto. Aspetto da te ricercato, capisco da un tuo commento, al di là del rimando intrinseco ( e non esplicitato) ai matriarcati neolitici. Questo disorientamento ha leggermente inficiato il gradimento del racconto, che capisco tu volessi rendere "universale" evitando un'eccessiva caratterizzazione. Eppure, a mio giudizio, sarebbe rimasto "universale" lo stesso, senza darmi quella sensazione di disorientamento. Non so se mi sono spiegata, temo di no. Sono comunque consapevole si tratti di un gusto totalmente personale.

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marco.roncaccia
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Re: Divinità

Messaggio#12 » lunedì 25 gennaio 2016, 23:11

Ciao Valeria,
ho serie difficoltà a inserire in classifica il tuo racconto. L’assenza totale di contesto mi spiazza e non riesco a capire nemmeno quante siano le voci e che cosa dicano esattamente. La trama poi mi è ancora più ostica da comprendere. Sicuramente il testo ha un suo ritmo poetico ma oltre questo non riesco ad andare. I commenti precedenti mi indicano che è probabilmente è un problema mio. Probabilmente hai scritto un gran bel racconto ma io non sono in grado di apprezzarlo. Sorry.

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jimjams
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Re: Divinità

Messaggio#13 » martedì 26 gennaio 2016, 12:21

Come uomo, da estraneo, ho sempre subito il fascino dell'universo femminile. Quello interno, più intimo.
In generale sono attirato da tutte le analisi sulla sessualità e sui ruoli dei generi. Adoro Ursula Le Guin e il suo "La mano sinistra delle tenebre" proprio perché con un semplice artificio narrativo ci pone di fronte a un mare, un universo di domande sull'importanza dei generi sessuali.
Nel tuo racconto, in pochissime frasi, riesci a farci fare un volo su una bella parte di questi universi. Mi ricorda un po', in maniera più dolce, l'ambientazione delle Bene Gesserit.
Lo sfondo tristissimo in cui immergi questo non fa che dare risalto all'ambivalenza del rapporto con il genere femminile.
Odiato e adorato, innalzato e vessato, temuto e perseguitato.
Un bel racconto molto evocativo, forse con una interpretazione del tema non immediata da cogliere, ma comunque presente.

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beppe.roncari
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Re: Divinità

Messaggio#14 » martedì 26 gennaio 2016, 17:53

Ciao Valeria, ben ritrovata!
Una bella descrizione della femminilità e dei riti di iniziazione e memoria matrilineari, ma poco contesto e poca trama. Trovo del tutto oscuro il finale. Con chi parla alla fine la protagonista? Con se stessa? Con un uomo aguzzino? Con una voce interiore? Con una compagnia di disgrazia?
Ma in questo caso, qual è la disgrazia?
Apprezzo molto l'ambientazione, ma ci lasci troppo all'oscuro, temo.
Alla prossima!

Federico Martello
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Re: Divinità

Messaggio#15 » mercoledì 27 gennaio 2016, 17:37

Ciao Valeria
Per primi vengono i complimenti, e sono obbligati: hai scritto un brano davvero affascinante, estremamente poetico e musicale, che sembra raccontare una storia ma ne svela magistralmente un’altra, ben peggiore, ben più terrena, il passaggio dalla prima parte, ambigua e soffusa, all’ultima, a suo modo terribile, è brusco e improvviso, ma non per questo sgradevole, anzi suggerisce in maniera molto forte la sensazione di un bel sogno che termina di colpo, facendoti risvegliare in una realtà che non desideri. Non posso però non dire quanta fatica io abbia fatto a cogliere il senso della vicenda, la stessa natura della storia (che vuole suggerire un contesto per poi svelare l’opposto) è il suo punto debole, e temo che il poco spazio a disposizione ti abbia impedito di rendere più chiara ed esaustiva la rivelazione finale, che sono riuscito a capire solo dopo diverse letture (forse anche per limite mio). Insomma un’ottima prova, che temo abbia sofferto più del contesto nel quale l’hai dovuta presentare, con i suoi limiti e le sue regole, che non di una tua mancanza vera e propria nella resa. Nulla da dire sul tema, assolutamente chiaro ed attinente.

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Mike009
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Re: Divinità

Messaggio#16 » giovedì 28 gennaio 2016, 0:36

Mi piace molto lo stile poetico e delicato con cui racconti la vicenda. Purtroppo credo che il dover leggere due volte il racconto per venire a capo della storia narrata non sia di sicuro una cosa positiva. Forse è un limite mio o un semplice gusto personale ma avrei preferito qualche elemento esplicativo e una maggiore chiarezza.

Valeria_Imperi
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Re: Divinità

Messaggio#17 » lunedì 1 febbraio 2016, 17:56

Eccomi riemersa dalla distorsione spazio/tempo che mi ha ingoiata nelle ultime due settimane...
Sono davvero spiacente di non aver potuto partecipare coi i miei commenti e la classifica :(
Sarà per la prossima volta!
Grazie a tutti per i commenti positivi, non credevo! ^_^ Il limite era davvero esiguo per il tema e infatti, molto non si capisce. Ad esempio, il fatto che la donna "pazienza" non sia la madre della bambina (che in quanto giovane e bella ha probabilmente fatto una brutta fine) ma una donna anziana che se ne è presa carico. [la bambina sta dimenticando il proprio nome, l'ultima persona a pronunciarlo è stata sua madre ma il ricordo non è piacevole, probabilmente mentre la trascinavano via; la donna anziana la chiama in altri modi. Il brano sarebbe stato più lungo ma... 3000 dovevano essere! :) ]
Si, potrei seriamente rilavorare il racconto, espandendo le zone "sacrificate" e rendendo chiara l'ambientazione, la cui descrizione è stata ugualmente immolata sul feroce altare numerico. Ho preferito i dialoghi al contesto, non potendo salvare capra e cavoli. ;)
In fondo, come racconto si inserisce bene nel mio consueto abitat narrativo... E anzi, ora che ci penso potrebbe adattarsi benissimo al background di un certo personaggio secondario (che poi così secondario, a ben vedere, non è).
Insomma, grazie ancora del tempo che avete dedicato a leggermi, prometto di ricambiare le attenzioni al prossimo contest!

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