La Grigia Prigione

F.T. Hoffmann
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La Grigia Prigione

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2016, 0:48

“Banca Benedetta– Dove piccoli sacrifici diventano grandi sorrisi”
Il cartellone pubblicitario svettava fra gli alberi spogli del parco, gli angoli scollati che ondeggiavano nel vento.
Sergij alzò lo sguardo, gli occhi accesi d'odio. - Maledetti porci. Piuttosto la fame nera.- disse, la voce ridotta a un sussurro. -Ma ti rendi conto, ci prendono anche per il culo.-
Il suo desiderio di vandalizzare quel volto sorridente e foriero di menzogne era palese, tanto che per un instante ebbi il timore che chiedesse a me di agire al suo posto.
Sia chiaro, Sergij era tutto meno che codardo; purtroppo per lui non era più nelle condizioni di ridurre in coriandoli quel manifesto ipocrita. Di piccoli sacrifici ne aveva già fatti, e anche troppi, da quando era stato licenziato.
Sputai a terra una boccata amara che sapeva di cenere e ossa e mi alzai il bavero del cappotto per difendermi dal vento. Capivo l'astio del Vecchio Orso. L'indomani in tutta la Città sarebbe stata giornata di Riscossione Semestrale. Per Sergij sarebbe stata invece giornata di Sgombero, essendo già indietro di due Rate.
Continuammo quindi a camminare per il parco deserto, fra la polvere e l'erba secca. Io risiedevo nell'anello P da poco più di sei mesi. Sergij era invece uno dei più vecchi abitanti di quel cerchio. Ci eravamo conosciuti proprio in quel parco. Lui lanciava pietre contro il solito cartellone pubblicitario, allora.
-Ti prego amico, fuma per me.- sibilo d'un tratto Sergij. Mi voltai verso di lui giusto in tempo per vedere una sigaretta scivolargli fra le dita diafane e cadere al suolo. Raccolsi la bionda dalla ghiaia e la rigirai fra le mani.
-Quanto l'hai pagato questa?- chiesi scocciato.
-Ho pagato il loro prezzo. Ora, per Stalin, Lenin e Trockij cacciati quella paglia in gola e fammi sentire per l'ultima volta il profumo del tabacco.-
-Quanto.-
-Cinque anelli. Verrò mandato direttamente al cerchio V. Sei contento ora?-
-Sei un pazzo.- conclusi accendendo la sigaretta. Tirai una boccata e gliela soffia in volto.
-Che non-vita di merda.- sussurrò Sergij.
-Cosa c'è, la sigaretta è cattiva?-
-No, no, la paglia è buona. E questa Città a far schifo. Te lo immaginavi così, tu, l'aldilà?-
-Con strade, lavori sottopagati, mutui e divisioni sociali?-
-Già.-
-No, ma non so se ci è andata poi tanto male. Fra questo e l'ignoto non saprei cosa scegliere.-
-E' così che il Demiurgo e i suoi ci fregano, caro mio. Ci incastrano in questa spirale discendente, rubandoci con le loro Tasse, ogni ricordo, ogni emozione, ogni dignità, persino la nostra corporeità. E alla fine quando non siamo altro che torsoli vuoti, vapore nel vento, ecco che ci sbattono oltre i cancelli Z, giù nell'oblio senza fondo.-
-Questo però non lo dicono ai nuovi arrivati.-
-Dovrebbero però.- Sorrise amaro Sergij - Invece di quelle maledette pubblicità dovrebbero scrivere “Questa è la Grigia Prigione, il luogo in cui tutti transitano e svaniscono. L'ingranaggio bloccato fra cielo ed inferno.”-



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antico
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2016, 1:07

Bentornato Fabio! Tutto ok anche per te! Buona Tarenzi Edition!

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Andrea Partiti
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#3 » mercoledì 20 gennaio 2016, 14:56

La tua interpretazione del tema, anche se sembra molto lineare, mi soddisfa molto. Un purgatorio distopico che grazie a nomi e allusioni qua e là, trasformi in una sorta di dittatura comunista d'epoca, compreso mercato nero in cui recuperare una preziosa sigaretta, corruzione per salire di livello sociale (verso il paradiso, immagino) o non essere sbattuti di sotto. Apprezzo molto questa ambientazione caratterizzata grazie a pochi dettagli evocativi.
Penso che il linguaggio un po' datato e involuto si addica al racconto, magari potrebbe fargli bene una ripassata per renderlo più regolare, prendendo una decisione drastica "tutto hard boil o nulla". Darei la colpa al tempo che stringeva, perché manca solo una limatura a farlo funzionare perfettamente.
Per ora è uno dei miei racconti preferiti del girone, anche se non so capire esattamente perché.
Usi i trattini del dialogo come se fossero virgolette, chiudendoli alla fine e senza lasciare gli spazi attorno al trattino... a quel punto perché non usare direttamente le virgolette? Così sarebbero usate correttamente senza cambiare nulla della tua abitudine.

alexandra.fischer
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#4 » mercoledì 20 gennaio 2016, 19:50

LA GRIGIA PRIGIONE di Fabio Tarussio

Il tuo inferno è una versione dell’URSS che ricorda molto Limonov, la rendi molto bene; è uno spunto originale. Mi sembra di vedere i casermoni, di sentire il gelo nel parco (tipo il Gorki) e di vedere le file di persone costrette a lavori ripetitivi e a una disciplina logorante, inquadrate da ispettori freddi. L’atmosfera è infernale, da ultima sigaretta. C’è l’inferno e c’è anche il Cielo (lo vedo nell’amicizia fra Sergij e il tuo protagonista che gli cammina accanto).

Attento a sibilo per sibilò riferito a Sergij
E alla virgola: “Ora per Lenin, Stalin e Trockji cacciati quella paglia in gola e fammi sentire…”
Io scriverei:” Ora, per Lenin, Stalin e Trockji, cacciati quella paglia in gola e fammi sentire…” e toglierei il trattino finale visto che la frase è conclusa. Lo stesso vale anche nella frase che si conclude con “ci prendono per il c…o” via il trattino.
E a Quanto, metterei un punto interrogativo, visto che dopo la replica di Sergij è “Cinque anelli”.

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eleonora.rossetti
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#5 » giovedì 21 gennaio 2016, 10:24

Ciao Fabio,
il ritmo del tuo racconto dà un tono perfetto a questo luogo grigio, spento, un Purgatorio in cui, oltre i sorrisi della propaganda pubblicitaria, si nasconde invece una realtà che, volendola far collidere con quella attuale, non si discosta poi molto: sacrifici, lavoro, per poi magari neanche conquistare ciò che si è guadagnato e, al primo sgarro cavoli, per una sigaretta sprofondare di cinque anelli è veramente un saltone O_o) pagare salato. Per poi, alla fine di tutto, finire nel dimenticatoio.
Direi che mi è piaciuto proprio. Attenzione agli accenti e ai punti dei dialoghi messi quando dopo segue un periodo di narrazione, es. -Ti prego amico, fuma per me.- sibilo d'un tratto Sergij -> il punto non ci vuole. Idem per i trattini, come già prima di me ti han fatto notare: a questo punto, usa le virgolette, o segui la regola d'omissione che ti hanno già spiegato poco sopra ;)
Uccidi scrivendo.

F.T. Hoffmann
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#6 » giovedì 21 gennaio 2016, 21:10

salve a tutti, e scusate il ritardo nel rispondere, ma sono particolarmente impegnato in questo periodo.

@Andrea Partiti, concordo su tutto la linea con te. Sono felice che la mia idea sia passata, e che tu, come gli altri lettori abbiate subito colto l'atmosfera soviet/postsovietca. Per il taglio Hard Boiled, devo invece ammettere di averlo fatto a livello involontario, non perchè non mi piaccia, ma semplicemente perchè lo conosco poco. Mi faresti un grande onore indirizzandomi sulla strada che ritieni migliore per limare le imperfezioni. Qualunque suggerimento è benvenuto.
Proprio questa tua recensione, mi ha fatto poi messo in testa il tarlo di sfruttare questo racconto per una storia più lunga, di genere pulp/hard boiled(appena mi sarò informato meglio)
I trattini del dialogo sono dovuti a una buona dose di ignoranza, ora tarda e tempo stringente. Imparerò a usarli meglio ;)

@Alexandra, ti ringrazio per la recensione anche se ho un dubbio... ma alla fine la storia ti è piaciuta o no? Perchè da quello che hai scritto sembrerebbe di sì, poi in classifica mi piazzi penultimo. Mi scuso per gli errori sono odvuti alla fretta di consegnare, sebbene il "-Quanto." non prese@ti il "?" intenzionalmente, visto che non era una domanda ma un rinforzo imperioso.

@Eleonora Rossetti, grazie per la bella recensione, sono felice di aver scritto un così bel pezzo( sì, da come lo descrivi sembra più bello di quello che è xD) e mi scuso per i refusi, dovuti al tempo stringente.

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francescocascione
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#7 » giovedì 21 gennaio 2016, 23:35

Ciao Fabio,
Amarezza e rabbia non sono sentimenti semplici da raccontare. Ma questo racconto lo fa molto bene. Tutto viene accennato, lasciando che sia il lettore a riempire gli spazi. Lasci al lettore i mezzi per orientarsi e trovarsi a suo agio.
L’intero racconto non si esaurisce nelle battute previste, ma pare quasi che il lettore sia un passante che assiste ad un pezzo di conversazione tra i protagonisti.

Mi piace il gioco allegorico, mi ricorda il concetto di inferno usato in Dylan Dog nello Sclaviano Inferni.
Il rimando è al quotidiano con illusioni e delusioni annesse. Funziona molto bene.

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maria rosaria
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#8 » sabato 23 gennaio 2016, 22:44

Ciao Fabio.
Ho letto nel tuo racconto una metafora della vita attraverso il racconto di due anime incastrate, sospese in un limbo. Un limbo che ho trovato molto simile a certi meccanismi di vita moderna, di sfruttamento, di alienazione.
L’idea di base mi piace molto anche se credo che in questa veste rimanga un po’ compressa. Mi rimangono, infatti, delle curiosità.
Per esempio quando scrivi:
“L'indomani in tutta la Città sarebbe stata giornata di Riscossione Semestrale. Per Sergij sarebbe stata invece giornata di Sgombero, essendo già indietro di due Rate.”
Qui non capisco il senso, mi sfugge qualcosa. Qualcosa che forse non sei riuscito a delineare nello spazio ristretto di tremila battute.
Alcune note tecniche sui trattini dei dialoghi ti sono state già fatte, quindi non mi ripeto.
Maria Rosaria

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marco.roncaccia
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#9 » sabato 23 gennaio 2016, 22:47

Ciao Fabio,
del tuo racconto trovo interessante l'idea di una transizione in un aldilà che più che una società post sovietica assomiglia a quella capitalistica attuale (vedi ruolo dittatoriale delle banche, i lavori sottopagati, i mutui e soprattutto le disuguaglianze sociali). Ricorda molto un fumetto della Bonelli in edicola in questi mesi "Hellnoir" ambientato in un posto simile e che utilizza linguaggio e ritmo hardboiled. Il racconto però, a mio avviso si impantana nel dialogo tra i due raccontando più che mostrare e soprattutto mi risulta privo di azione. Una buona idea, una voce che può funzionare ma anche la necessita di altro lavoro soprattutto in termini di trama.

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erika.adale
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#10 » domenica 24 gennaio 2016, 23:10

Un racconto basato su un'idea raffinata di Purgatorio, libera dal decor dantesco e, soprattutto, totalmente priva di speranze. Ci guidi in un paesaggio vagamente sovietico (persino con il nome Sergej), tenuto conto anche delle esclamazioni del personaggio che invoca Lenin et., eppure il tormento a cui sono sottoposti è un capitalismo estremo, esasperato. Curioso contrasto.Ritengo sia un' ottima prova.

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jimjams
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#11 » martedì 26 gennaio 2016, 12:03

Divertente, dannatamente divertente :-)
Ottima idea, ben realizzata e finalizzata. Ci si potrebbero scrivere belle storie in un mondo di questo tipo, un romanzo intero, con facilità. Ottimo lavoro. Volendo proprio trovare il pelo nell'uovo, il finale è leggermente forzato, forse dal desiderio di sottolineare il tema per paura che non fosse compreso, ma non era certo necessario. Ma è giusto una sfumatura. Non manca ironia, parallelismi con la realtà e allegorie. Bravo.

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beppe.roncari
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#12 » martedì 26 gennaio 2016, 17:15

Ciao Fabio, ben trovato.
L'idea alla base del racconto e l'ambientazione da Aldilà distopico mi sono piaciuti molto.
Quello che manca purtroppo alla storia è, appunto, una storia.
Quella che ci dai è solo un'ambientazione ben mostrata e non raccontata attraverso il dialogo, ma non succede assolutamente niente.
Si potrebbe obiettare che in un limbo dell'Aldilà stile ex Unione sovietica questo sia normale, ma visto che tu setti un mondo dove "si scende" o "si sale" di classe e di circolo sociale nelle fila del Demiurgo la non evenemenzialità della trama balza inevitabilmente all'occhio.
Comunque l'ambientazione e l'idea mi sono piaciute invece un sacco! Ciao!

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Mike009
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#13 » giovedì 28 gennaio 2016, 0:26

Un racconto lineare ma estremmente ben riuscito, rendi l'idea della condizione dei due protagonisti davvero bene. Ho trovato, se proprio devo cercare qualcosa, la narrazione poco personale, ben fatta e studiata certo, ma un po' più di audacia espressiva avrebbe dato al racconto qualcosa in più, colpendo maggiormente l'immaginario del lettore.

Federico Martello
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#14 » venerdì 29 gennaio 2016, 14:17

Ciao Fabio
Il tuo racconto è per ora il più difficile per me da commentare, perché trovo davvero ben poco da dirgli: la storia è chiara e ben raccontata, lo stile funziona e non mi saltano all’occhio errori di alcun tipo (forse ad un’occhiata molto approfondita qualche dettaglio lo troverei, ma preferisco sempre commentare da lettore, che è la cosa che mi riesce meglio, più che improvvisarmi editor, e da lettore non trovo nulla di fastidioso nella lettura), i personaggi sono ben calato nel contesto e, come tutta la storia, raccontati bene e molto chiaramente, tranne forse per il personaggio narrante che è un po’ freddo e quasi irrilevante ai fini della narrazione, ma che svolge, appunto, pienamente la sua funzione di voce narrante per il vero protagonista, che è Sergij. Sei riuscito a far cogliere anche a me la metafora “politica” di dittatura comunista, e data la mia totale ignoranza e incompetenza in ambiti del genere è evidente quanto tu sia stato bravo ad esporla. C’è un solo Ma, che però mi sento molto in colpa a fare, perché totalmente privo di basi tecniche per argomentarlo: la storia mi ha preso poco. Raccontata e ideata benissimo, non riesco sinceramente a trovarle alcun difetto tecnico a cui aggrapparmi, ma non mi ha coinvolto né mi ha trasmesso molto, un limite personale e che mi urta, perché non mi sento a mio agio né a premiare particolarmente la prova (è una storia che non mi ha coinvolto a livello personale, semplicemente), né a valutarla negativamente (perché non c’è materialmente nulla di errato in come è stata raccontata o ideata). Nel complesso mi sento comunque di farti i miei complimenti per l’ottimo lavoro, di evidente qualità.

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antico
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#15 » domenica 31 gennaio 2016, 18:58

Un'ottima descrizione di un purgatorio distopico che però risulta troppo statico, come racconto. Non succede nulla, i due protagonisti hanno l'unica funzione di presentare al lettore l'idea. Sono stato incerto se valutare la cosa come negativa o meno, alla fine ho optato per una via di mezzo. Ti assegno un pollice ni timidamente puntato verso l'alto, ma occhio che il contesto è da pollice su. La risultante? Duplice. Potresti provare a dare una colonna vertebrale più solida al testo per renderlo abile alla vetrina di MC, ma, soprattutto, puoi riutilizzare il contesto in qualcosa di più ampio.

Daniel Travis
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Re: La Grigia Prigione

Messaggio#16 » martedì 2 febbraio 2016, 15:50

Ciao Fabio, e complimenti: una buona idea portata avanti ottimamente. L'unico appunto che potrei farti è sul finale, forse eccessivamente didascalico: certo, può tranquillamente suonare come qualcosa che il personaggio direbbe, ma ne ricavo comunque la sensazione dell'autore che si intromette a spiegarmi quello che ho appena letto e che cosa significa. A parte questo, però, ottimo lavoro.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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