Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

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ceranu
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Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2016, 0:54

«Signor Ivo, ricapitoliamo.» Af sbuffò e si premette la radice del naso suino. «Lei ha rifiutato l'appartamento in via dei Golosi e l'open space in zona Lussuria. Dico bene?»
Ivo si schiarì la voce per rispondere all'operatore dell'Aier. «Sono tutti allettanti, eppure…» disse, mordicchiandosi il labbro.
«Eppure?»
«Nulla, ma è una decisione importante, resterò qui per l'eternità.»
«Certo, sempre che io non perda la pazienza prima.» Af si alzò di scatto e poggiò i palmi sulla scrivania.
Ivo strabuzzò gli occhi. Ora che l'operatore era in piedi poteva vederne solo la fronte corrugata, le corna e la coda che gli svolazzava alle spalle.
«Venga con me, questa volta non potrà dire di no!» tuonò Af, andando verso l'uscita.
Ivo faticò a stargli dietro ma, nonostante i corridoi saturi di gente in attesa davanti a porte simili a quella da cui era appena uscito, riuscì a non perderlo d'occhio e lo raggiunse fuori da un ascensore. «Certo che c'è un casino» disse, trafelato.
Il demone socchiuse gli occhi e piegò la testa di lato. «È serio?» chiese.
«Sì.»
«Ma lei com'è finito qui?»
Ivo abbassò lo sguardo. «Barbiturici» rispose.
Il campanello, che indicava l'arrivo dell'ascensore, interruppe la conversazione. I due entrarono, Af andò alla tastiera, si tese sulle punte e schiacciò il pulsante più in alto.
«Come mai quei numeri sembrano nuovi?» chiese Ivo, indicando la fila superiore.
«Abbiamo dovuto aggiungere dei piani.» Il demone, compiaciuto, mostrò una fila di denti ingialliti.
Fu una questione di pochi attimi, l'ascensore sussultò, il millecentotrenta si illuminò e le porte si aprirono.
«Muoviamoci, devo tornare presto in ufficio oppure quelli di sotto mi danneranno l'anima» disse Af, sogghignando.
Il corridoio, che si trovarono davanti, ricordava a Ivo quello della casa popolare in cui abitava: c'era la stessa fila di porte scure, le plafoniere divelte e i muri sporchi.
«Scusaci per la baraonda, ma è successo tutto così di fretta. Però tranquillo, domani verranno gli elettricisti e poi gli imbianchini» disse Af, che era già a metà corridoio. Ivo dovette correre per raggiungerlo.
«Tieniti forte: questo è l'ultimo grido!» Af strinse la maniglia di una porta e l'aprì.
La luce, che proveniva dall'appartamento, abbagliò Ivo che ci mise un po' ad abituare la vista. Quando tutto fu nitido, sentì gli occhi riempirsi di lacrime, tirò su col naso è andò verso la finestra: ai suoi piedi aveva delle vette innevate e il cielo si perdeva all'orizzonte. «E l'inferno?» chiese, sbalordito.
«Sa, con l'apocalisse il posto giù non bastava più e il Grande Capo ha deciso di mollarci la terra, ma tranquillo qui siamo sempre all'inferno!»
Ivo vacillò, non poteva essere vero. Si schiarì la voce e si chinò verso Af. «Perché fate tutto questo per me?»
Il demone sollevò un sopracciglio e sorrise. «Siete tutti uguali. Da millenni arrivate qui è fate la stessa domanda. Eppure siamo noi a farvi divertire: la vostra soddisfazione è il nostro miglior premio!»



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antico
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2016, 1:13

Ed ecco il Ceranu! Limiti rispettati! Buona Tarenzi Edition!

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Andrea Partiti
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2016, 18:19

Premetto che l'open space in zona Lussuria sembra molto più interessante di tutte le altre proposte immobiliari. Ottimi vicini e conoscenze, intrattenimento garantito.
Mi piace la tua ambientazione, con l'inferno stile villaggio turistico a tema, con i diavoli che si preoccupano del benessere dei dannati, è un'idea che mi suona nuova e la descrivi in maniera molto spigliata.
Però...
Però in cosa sarebbe diverso dal Cielo/Paradiso, questo inferno? Non c'è tortura, non c'è un aspetto negativo del finire all'inferno. Se ci fosse solo l'inferno potrei capirlo, ma sembri alludere al fatto che ci sia comunque in dio che si occupa di chi all'inferno non ci finisce.
Penso il tuo sia un ottimo racconto, sia come stile che come ritmi, ma azzoppato da questa pecca che crea uno scompenso, un'assenza di conflitto inspiegabile per chi legge. Sono arrivato alla fine che mi aspettavo un qualche ribaltone, un colpo di scena, qualcosa che mi spiegasse il perché di tanta gentilezza... invece confermi che tutti sono felici... dannati felici, diavoli felici di servirli... meh.

"Af andò alla tastiera" > pulsantiera, quella degli ascensori. Lo so che crea una ripetizione con Pulsante, dopo, ma almeno non evoca pianoforti da ascensore ^^
"Il corridoio, che si trovarono davanti, ricordava", "La luce, che proveniva dall'appartamento, abbagliò" > via le virgole!

alexandra.fischer
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2016, 20:06

AZIENDA INFERNALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE di Francesco Nucera

Mi piace la storia. Ricorda Dino Buzzati. E non solo per piani infernali con i numeri che sembrano nuovi perché si aggiungono sempre nuovi piani. Anche il fatto che l’inferno sia, per Ivo suicida da barbiturici, una versione della casa popolare nella quale viveva, unisce il quotidiano al fantastico, nello spirito buzzatiano. Il demone Af mi ha strappato un sorriso, l’aspetto suino lo rende simpatico. Carina l’idea dell’alloggio vista montagne dato che all’inferno lo spazio non bastava più e il Grande Capo ha messo a disposizione dei diavoli la terra per ospitarvi i dannati. Divertenti l’open space in zona Lussuria e l’appartamento in via dei Golosi. La semplice menzione di questi nomi mi fa pensare alle riunioni condominiali, davvero diaboliche. Tema cielo-inferno centrato.




Attento a : tirò su col naso è andò verso la finestra; scriverei: tirò sul con il naso e andò verso la finestra.
Arrivate qui è fate la stessa cosa; scriverei: arrivate qui e fate la stessa cosa.

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beppe.roncari
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#5 » mercoledì 20 gennaio 2016, 16:04

Ciao Francesco!
Open space in zona Lussuria tutta la vita!
Scherzi a parte il tuo racconto è carino e mi è piaciuta l'idea che la terra, ormai, è un inferno. Anche se poi Ivo viene mandato in uno dei pochi posti rimasti che ricordino il paradiso, un appartamento con vista sulle montagne.
Mi resta l'impressione che il racconto non sia completo, che gli manchi un po' di mordente.
Tutto sommato, comunque, una buona prova.

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ceranu
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#6 » mercoledì 20 gennaio 2016, 16:26

Ciao e grazie a tutti per la lettura e i commenti.

Andrea:
È vero che manca un riferimento diretto al paradiso.

Codice: Seleziona tutto

Eppure siamo noi a farvi divertire: la vostra soddisfazione è il nostro miglior premio!

Questa voleva essere un'indicazione sulla noia che vivono in paradiso, ma forse è troppo blando.

Alexandra:
Grazie per l'apprezzamento.

Beppe:
Sapevo che non avrebbe soddisfatto tutti i palati. Il protagonista è passivo e per molti è un peccato capitale. ;)

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Vastatio
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#7 » mercoledì 20 gennaio 2016, 21:11

Ciao,

devo dire che la prima cosa a cui ho pensato iniziando a leggere il racconto è stata Beetlejuice. L'impiegato, le pratiche, la gente che aspetta. Subito dopo, quando prendono l'ascensore e gli viene mostrato l'appartamento sulla terra è stato il turno di Guida Galattica, nella fase finale in cui mostrano la terra ricostruita.
Con due mostri sacri di questa levatura però la storia fa subito a pugni: perché fondamentalmente succede poco o nulla e anche i tocchi di genio dell'incipit finiscono.
Probabilmente perché il primo pensiero è andato a Beetlejuice ne ho anche acquisito la concezione di "inferno": non per forza quello di pene e gironi che ci hanno fatto leggere a scuola, ma un semplice posto dove trascorrere il resto della "morte".
E' come se avessi voluto mostrare la "normalità" dell'Inferno appiattendo così tutto il racconto.

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marco.roncaccia
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#8 » giovedì 21 gennaio 2016, 17:14

Ciao Ceranu,
a differenza di chi mi ha preceduto ti comunico la mia opzione al crocicchio tra via dei golosi a ridosso della zona Lussuria. Sai, ogni tanto bisogna anche rifocillarsi.
Il racconto è divertente da leggere e credo lo sia stato anche scriverlo. La chiusa è degna dello strampalato mondo extraterreno che ci presenti. Mi sembra però che la figura del demone sia un po’ debole nella caratterizzazione. Il Paradiso poi in contrasto a quanto ci si diverte all’inferno poco rappresentato. Comunque una buona prova.

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maria rosaria
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#9 » giovedì 21 gennaio 2016, 22:43

Ciao Francesco.
Il racconto è ben scritto e l’idea di questo inferno molto particolare, che si allarga sulla Terra per problemi di spazio insufficiente, mi ha fatto molto sorridere.
C’è una sorta di lacuna nel finale. Mi aspettavo infatti una spiegazione aggiuntiva, quasi mi è venuto da pensare: adesso dove stà la fregatura in questo inferno ideale?
Nel complesso un buon racconto.
Maria Rosaria

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erika.adale
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#10 » giovedì 21 gennaio 2016, 23:04

Ciao Francesco, ecco quello che definisco racconto godibile. Ho sorriso dall'inizio alla fine, indipendentemente da alcuni aspetti che non mi hanno completamente convinto. Sarà merito dello scenario che hai costruito e della scrittura briosa. Non mi è invece arrivato appieno il succo della questione, che ho capito solo dal tuo successivo commento: cioè che nella grazia del paradiso ci si annoia, mentre in fondo il male si impegna dall'eternità per dare un guizzo alla nostra esistenza. Un concetto così interessante che forse andrebbe sottolineato meglio. Un altro aspetto è un po' scivolato via: il protagonista è morto suicida. Quindi la sua esistenza era gravata da un qualche tipo di tormento (e nell'ottica generale sarebbe interessante capire quale). Ritrovare una realtà molto simile a quella della vita avrebbe dovuto turbarlo piuttosto che rasserenarlo...sempre che, nel passaggio, non avesse anche lui colto una qualche verità (tipo che il tormento serve a non annoiarsi come in paradiso). Ho visto cielo e inferno? Ora che mi hai fatto notare il cielo, sì. Comunque, decisamente carino.

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francescocascione
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#11 » giovedì 21 gennaio 2016, 23:19

Ciao Francesco.
Lo spunto immobiliare interessante con l’idea della collocazione dei dannati davvero singolare. Ho apprezzato il modo con il quale i dettagli vengono mano a mano consegnati, come se da una visione generale avessi voluto via via scendere nel dettaglio. Tutto è al servizio della battuta finale, lo comprendo, e funziona abbastanza bene. Forse avresti dovuto osare di più per darle ancora più peso, in modo che avesse un effetto più deflagrante.

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jimjams
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#12 » venerdì 22 gennaio 2016, 1:29

Premetto che mi è piaciuto, così non ci sono equivoci.
La parte iniziale, fin quasi al finale, mi ha fatto sorridere ed è davvero scritta in maniera da coinvolgere chi legge e dare ritmo al racconto.
Il finale ci sta, va bene, non male, ma è un po' meno potente, un po' come se sparassi i botti più mosci alla fine dello spettacolo pirotecnico :-)
Non so, visto che c'eri, avendo riciclato la terra, potevi farlo finire nel suo vecchio appartamento :-)

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eleonora.rossetti
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#13 » venerdì 22 gennaio 2016, 15:59

Ciao Francesco,
un bel racconto, non c'è che dire. Anche io mi accodo sul commento di altri dicendo che magari il colpo di scena finale non è così "forte" come sembra, più che altro perché, appunto, il soggiorno all'Inferno sembra ancora più confortevole e allettante del Paradiso (cioè, per dire, ci farei la firma per vivere in quel posto XD), tanto che anche io mi sono chiesta: ok, dov'è la fregatura? Ecco, forse se ci fosse stata (e il protagonista l'avesse ignorato) sarebbe stato perfetto, ma questa è soltanto un'opinione personale. Buono lo stile ;)
Uccidi scrivendo.

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ceranu
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#14 » venerdì 22 gennaio 2016, 16:26

Grazie a tutti per i commenti.
Per quanto riguarda la mancanza di un colpo di scena finale da autore non ne sento la mancanza. Mentre scrivevo sapevo che tutti se lo sarebbero aspettato, ma così facendo avrei scritto la solita storia sui demoni che illudono l'uomo per poi fregarlo, ma non volevo.
Comunque concordo sul fatto che il finale spiazzi un po'.

Daniel Travis
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#15 » lunedì 25 gennaio 2016, 14:17

Ciao Francesco, e complimenti. Tema centrato, stile forse un po' piatto (non che non sia in tema con il racconto, ma se il lettore non fa attenzione rischia di "uscire" dalla storia molto facilmente) ma supportato da una pletora di buone idee. Devo dire che, al contrario di altri, apprezzo molto l'idea dell'Inferno senza fregature, rivisitato come luogo in cui la gente che in vita voleva divertirsi e/o farsi i fatti suoi anziché "fare i bravi"... Beh, continua a farlo, con buona pace dei demoni, e contrapposto a un Cielo tutto sommato piatto e noioso. Forse questa rivisitazione avrebbe meritato più incisività, ma nel complesso direi che è un buon risultato: continua così.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#16 » martedì 26 gennaio 2016, 23:14

Ciao Francesco
Voglio partire subito con un lato positivo: ho apprezzato molto com’è scritta la storia. Lo stile, l’impostazione, il linguaggio, io sono molto esigente in fatto di resa stilistica e qui non ho potuto lamentarmi, è un brano che trovato in un libro, scritto tutto in questo modo, leggerei con piacere senza passare il tempo a pensare “certo che questo termine poteva essere messo così, questa parola fatta colà” e cose simili. Mi è anche piaciuto molto il personaggio di Af, per quel poco che se ne vede (causa la brevità della storia, non per tua mancanza), l’ho trovato simpatico e gradevole a pelle, un personaggio di cui non mi dispiacerebbe leggere. Ma c’è un grossissimo MA, ossia che, mancanza mia, non ho seriamente capito il punto della storia. Ossia quale sia il senso di tutte queste comodità e di tutto questo impegnarsi per i dannati all’inferno. Un limite sicuramente mio che leggo con milioni e milioni di preconcetti su come l’inferno sia un posto orribile dove la gente è torturata. Nonostante questo però sono sicuramente dispostissimo ad accettare un inferno molto diverso da come ce lo si può aspettare, non sono però stato in grado di cogliere il senso di questa differenza, le sue ragioni, il testo non me le ha sapute suggerire. Ed è un vero peccato perché ho letto fino alla fine aspettandomi una qualche spiegazione sottile e brillante, che però per quanto mi riguarda manca, quel “Eppure siamo noi a farvi divertire: la vostra soddisfazione è il nostro miglior premio!” mi ha solo mandato ulteriormente in confusione. Un grandissimo peccato perché la storia mi aveva convinto sicuramente e lo stesso per lo stile. Per quanto riguarda l’attinenza al tema nulla da ridire, si vede solo l’inferno (o almeno io non ho notato il cielo), ma non mi sento di cercare una tale aderenza a “Tra cielo e inferno” da contestare il vederne solo una parte, per quanto mi riguarda parlare del paradiso, dell’inferno o di entrambi è ugualmente accettabile. Nel complesso una prova che, non si trattasse di una competizione, non mi sentirei di contestare o penalizzare, e che per il sorriso che mi ha strappato tenterò di fare il meno possibile

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ceranu
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#17 » mercoledì 27 gennaio 2016, 0:14

Ciao Federico, il tuo dubbio è simile a quello che hanno avuto gli altri. Ho poco da dire, lo scopo del racconto (oltre a quello di strappare un sorriso) era quello di descrivere un inferno diverso. Noi ci affidiamo da sempre all'immagine del posto in cui soffrire e in cui espiare i "peccati". Qui metto in discussione tutto questo evidenziando il fatto che in vita, il "male", fa di tutto per farci godere la vita ( cito per questo lussuria e gola) : allora perché dovrebbe essere diverso dopo?
È chiaramente una visione provocatoria, ma che mi divertiva parecchio.
P.S. il cielo l'ho preso alla lettera, tanto che lui lo vede dall'attico.
Ciao

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Mike009
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#18 » giovedì 28 gennaio 2016, 0:22

Bella l'idea e lo svolgimento. Mi ricorda vagamente l'inferno burocratico e grottesco narrato nei Dylan Dog di Sclavi. Lo stile è veloce e piacevole. Ottimo il personaggio di Af, veramente azzeccato, trovassi uno come lui quando vado in posta! Forse, l'unica nota dolente è che avrei preferito un finale più frizzante.

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Raphael Sepulveda
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#19 » venerdì 29 gennaio 2016, 23:56

Ciao Francesco
mi piace molto come hai reso simpatico e umano il demone al lettore e di come il protagonista viva la sua discesa all'inferno non in modo angosciante ma veramente come se stesse visitando una serie di appartamenti insieme ad un'immobiliarista.
Personalmente avrei finito con la battuta: " ma tranquillo qui siamo sempre all'inferno" che come frase ad effetto avrebbe a mio parere chiuso bene il racconto.
"Sì, signora... Devo spiegare una cosa sul mio tema... Be'... Lo ha preso il mio cane... Oh, no, signora... Non l'ha masticato... Insomma... L'ha scritto!" Charlie Brown

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antico
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Re: Azienda Infernale per l'Edilizia Residenziale - di Francesco Nucera

Messaggio#20 » domenica 31 gennaio 2016, 11:30

Racconto divertente e divertito cui manca qualcosina per essere completo. Vero, il parallelo con il Paradiso non arriva neanche un po', non si percepisce proprio e questo è una mancanza sensibile. Per il resto, il pollice è tendente all'alto per il brio e la fantasia, ma davvero, servirebbe un ulteriore piccolo sforzo per renderlo completo.

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