Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

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antico
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Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2016, 2:20

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Questo è il gruppo LIATHAN della TARENZI EDITION con Luca Tarenzi nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo LIATHAN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo NAIRE.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo SIAGHAL.

I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Luca Tarenzi. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito.

Per la composizione dei gruppi abbiamo deciso di sperimentare un nuovo criterio andando, a giro, a disporre per primi tutti gli autori partecipanti in base ai punti Rank di Era e poi completando i raggruppamenti con i restanti autori in base all'orario di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi a LIATHAN:

L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa, ore 00.59, 2956 caratteri
Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano ore 00.33, 2994 caratteri
Libera uscita, di Fernando Nappo, ore 00.44, 2451 caratteri
Morire, di Diego Ducoli, ore 00.43, 2667 caratteri
Scontri, di Roberto Romanelli, ore 00.08, 2984 caratteri
Cosa ne sanno, di Cristina Danini, ore 22.53, 2982 caratteri
La bella Alda, di Alessandra Corrà, ore 23.31, 2809 caratteri
Non praevalebunt, di Jacopo Berti, ore 00.43, 2997 caratteri
Le prove di Janine, di charlesdexter, ore 22.55, 2990 caratteri
Il processo, di Hendioke, ore 23.19, 2993 caratteri
La posta in gioco, di Daniel Travis, ore 00.15, 2988 caratteri
Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi, ore 00.52, 2812 caratteri


Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 29 gennaio per commentare i racconti del gruppo NAIRE. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete più di dieci giorni per commentare e classificare i TREDICI racconti del GRUPPO NAIIRE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTOTTO a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, dieci giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Cominciate a utilizzare il contatore del forum per calcolare i caratteri. Selezionate l'area desiderata e fate calcolare.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO NAIRE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA TARENZI EDITION A TUTTI!




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Spartaco
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2016, 23:42

Ricordo a tutti che:

Gli autori del gruppo LIATHAN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo NAIRE.

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jimjams
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2016, 23:50

Ieri mi sono divertito a scrivere, ma non avevo realizzato che la parte più divertente doveva ancora venire.
Stasera ho letto i racconti del gruppo assegnato ed ecco la mia classifica e i miei commenti.
Immagino che la sofferenza comincerà quando leggerò i vostri commenti al mio :-P
Ma basta chiacchiere, ecco la mia insindacabile e personalissima classifica, scandita dall'ultimo posto al primo.


13) L'ultimo abbraccio di Alberto Della Rossa
Lo stile con cui è scritto il racconto non mi dispiace affatto, nonostante alcuni passaggi mi diano la sensazione di leggere qualcosa di familiare, già sentito, specialmente all'inizio. Forse la cosa è addirittura voluta, una sorta di omaggio. La storia in sé, l'idea, ha un suo valore e mi piace, tuttavia non so se davvero si possa considerare pienamente coerente con il tema dato. Non spetta a me deciderlo, credo, ma è chiaro che alla fine la capacità di centrare il tema, in una qualche declinazione, sia da valutare. In generale trovo che questo racconto sia migliore dal punto di vista stilistico che per la storia raccontata.

12) Le prove di Janine di charlesdexter
Questo racconto fa lo sforzo di affrontare un tema di attualità, raccontandoci la storia di una immigrata che combina un guaio. L'idea non dispiace, il personale inferno dei migranti può essere uno dei due lati del tema. L'altro, il cielo, il futuro che si spera sereno. L'autore sceglie di usare uno stile narrativo in terza persona forse non troppo adatto a rappresentare bene il dramma molto personale del personaggio. Se devo essere sincero non sono in grado di razionalizzare del tutto il fatto che il racconto non mi sembri funzionare quanto potrebbe.

11) La bella Alda di Alessandra Corrà
Un'idea che non sarebbe stata male e che risponde in fondo al tema, a suo modo. La trama tragica poteva avere senso, ma la brevità forzata del testo non permetteva alla complessità di una storia come questa di esprimersi al meglio. C'è credo un errore che ricorre almeno un paio di volte con il passaggio dalla prima alla terza persona nei verbi. Da migliorare lo stile, da coltivare la buona vena creativa.

10) Cosa ne sanno di Cristina Danini
Questo racconto affonda a mani basse nella realtà e ce la presenta con un punto di vista interessante e originale. Buona e molto apprezzata l'idea quindi, secondo me da premiare. L'attinenza al tema, come per altri racconti, è forse un po' labile, ma credo accettabile visto che in molti hanno dato interpretazioni personali dello stesso. Lo stile è migliorabile. C'è qualche frase che non suona bene al mio orecchio di lettore. Tutto sommato comunque accettabile.

9) Il rituale di San Giorgio cavaliere di Ambra Stancampiano
Anche in questo caso abbiamo di fronte una buona idea, che mi piace. E anche in questo caso lo stile invece non mi convince. C'è anche qualche refuso, dovuto di certo alla fretta di finire, ma questo perdoniamolo. Non è che sia scritto male intendiamoci, è più un'impressione la mia, come se il ritmo del racconto non fosse equilibrato. Il legame con il tema è accettabile anche se a mio parere non molto forte. Questo a dire il vero può essere considerato sia un bonus (originalità) sia un malus, a seconda di chi valuta.

8) Se non puoi uscire da un tunnel arredalo di Monica Patrizi
Un altro racconto che attinge dall'attualità e ci descrive uno stato d'animo, una situazione di conflitto. Altra declinazione del tema originale ma per me debole. Lo stile d'altra parte mi piace, lo trovo molto curato. In linea di massima un buon racconto anche se privo di sorprese e colpi di scena. Forse troppo narrato, ma è molto difficile essere puliti in queste poche righe. Diciamo apprezzabile, e un filo sopra quelli elencati fino qui.

7) Libera uscita di Fernando Nappo
Idea graziosa, anche in questo caso il tema viene interpretato associando inferno e cielo a stati d'animo e situazioni. Rimanere in attesa per una sola notte d'amore diventa una sorta di inferno e la libertà di poche ore è il loro cielo. C'è un pizzico di ironia che non fa mai male e che io amerò sempre dovunque la mettiate. Lo stile è apprezzabile, il ritmo giusto, insomma il racconto funziona bene. C'è un refuso.

6) L'inferno della C2 di Giorgio Distante
In generale si vede che il racconto è stato penalizzato dalla lunghezza. Lo stile comunque, da quello che si intuisce per quanto ne è rimasto, sarebbe buono, veloce e coinvolgente. La storia è interessante, un modo di vedere la contrapposizione inferno paradiso che merita sicuramente attenzione. Nonostante tutto rimane un buon racconto, vale la pena riscriverlo dandogli tutto lo spazio che merita. Poteva arrivare più in alto nella mia personale classifica.

5) Non praevalebunt di Jacopo berti
Bello lo stile, se non fosse altro perché c'è uno stile che si riconosce come tale e almeno apparentemente è voluto. Bella l'ambientazione, specie per uno come me che se ne frega di verificare fonti, io sono il re della sospensione dell'incredulità, fiducia all'autore, sempre. Bella l'idea, geniale direi, con la sua connessione alla realtà, all'attualità. Racconto elegante, quasi privo di difetti. Mi piace.

4) Morire di Diego Ducoli
Che posso dire, se avete letto il mio racconto potete capire che questo non può non piacermi. Buona l'idea che partendo da un cliché, l'anima che guarda il proprio corpo, ne trae un gioco piuttosto ironico e pungente. Ben raccontato, con qualche sbavatura perdonabile visti i tempi. Tema direi centrato perfettamente conservando una certa originalità. Nonostante questo non ha insidiato le posizioni dei racconti sul podio.

3) Scontri di Roberto Romanelli
E qui cominciamo il terzetto che tutto sommato si equivale, ma in qualche modo bisognava metterli in ordine. Questo racconto mi piace davvero molto. Tema a mio avviso centrato in pieno, idea brillante e originale, svolgimento buono. C'è di certo qualcosa da limare, ma non si può chiedere di più con questi limiti di tempo e caratteri. Una storia che potrebbe meritare di essere estesa e che potrebbe sfociare in situazioni divertenti e ironiche a non finire.

2) La posta in gioco di Daniel Travis
Altro racconto molto divertente e ironico. Trovo l'idea dello scambio di ruolo interessante e originale. Così come bella è la scelta della battaglia per decidere in che campo "giocare" l'era successiva. Insomma idea e storia perfettamente in tema e convincenti. Lo stile mi pare ottimo e funzionale, senza forzature. Ma sappiate che quando l'idea mi convince per me lo stile passa in secondo piano.

1) Il processo di Hendioke
Qui ci siamo proprio. Ironico quanto basta, strizza l'occhio al buon Tarenzi, ma caspita, ci sta tutto. L'idea di base della disputa per l'anima del morto viene resa più originale e divertente dalle modalità di decisione, dai toni dei personaggi, dall'ironia che emerge in tutto il racconto. Il terzo incomodo come ho detto è un colpo di furbizia ma dimostra le capacità di adattamento dell'autore, va comunque premiata. Lo stile mi piace, non mi pare di aver visto sbavature, l'equilibrio e il ritmo convincono. Direi che del terzetto iniziale questo merita senz'altro, di un soffio, la prima piazza.

E questo è tutto, ora massacratemi pure, vi vorrò bene/male lo stesso, in perfetta aderenza al tema :-)
Vado subito a riportare i singoli commenti sotto i vari racconti, quindi per ribattere a questi andateli a cercare lì.

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Callagan
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 20 gennaio 2016, 15:38

1. Alberto Della Rossa - l'ultimo abbraccio

Ciao, Alberto. Mi è piaciuta la tua interpretazione del tema, che non si ferma al superficiale ma va nel profondo. In un testo del genere, fai mostra delle tue capacità di scrittura che sono un gradino sopra lo standard comune. È come se avessi dipinto un quadro, a parole. Beh, il quadro in questione mi è garbato. :)

2. Hendioke - Il processo

Ciao, leggo un tuo pezzo per la prima volta. :) Beh, mi sei piaciuto. La narrazione scorre bene ed è estremamente divertente. Non sottovaluto questo aspetto, spesso mi ritrovo a essere molto esigente nei confronti di testi ironici, ma il tuo mi ha conquistato da subito. Le battute sono ben costruite e c'è una logica dietro quel "pari o dispari" che mi rende tutto così accettabile e divertente. L'unica cosa che ha stonato alle mie orecchie è il finale, con il protagonista che (nonostante quel che si dice) è finito nel suo paradiso, nel cielo, e non proprio a metà. Non vi ho trovato la novità di questa terza via. Al di là di questa perplessità, comunque, ti dico che hai svolto un'ottima prova!

3. Ambra Stancampiano - Il rituale di San Giorgio Cavaliere

Ciao, Ambra. Anche nel tuo caso mi è piaciuto tanto lo stile quanto l'interpretazione del tema. Il racconto scorre bene; non ho potuto fare a meno che amare la descrizione del primo paragrafo, dove ho trovato tante affinità tra le nostre due isole (ho sentito il profumo di casa). :)
Al di là di questo "colpo basso" ai miei sentimenti. Ok la nonna è stata un'incosciente: che il bambino spinto dalla curiosità avrebbe aperto gli occhi era probabile al 99% >.< Ma nella gestione del racconto questo ci sta. Soltanto che la scena dell'ingresso del santo, dove il pathos arriva al culmine, avrebbe meritato qualche carattere in più. Ma la mancanza di spazio è tipica di MC. La mia valutazione complessiva è positiva, sei stata davvero brava. ;)

4. Alessandra Corrà - La bella Alda

Ciao, Alessandra. Il tuo racconto mi è piaciuto. La storia fila liscia, è convincente tanto quanto l'interpretazione del tema. Il finale è crudo e giusto, ho apprezzato come l'hai esposto. A livello stilistico, ci sono alcune cose da rivedere come la consecutio temporum: o narri in trapassato prossimo o usi il passato remoto. È poi superfluo e stona specificare che i briganti inseguivano Ada "con non buone intenzioni".

5. Giorgio Distante - L'inferno della C2

Ciao, Giorgio. Un racconto sul calcio e già mi rendi felice alla lettura del titolo. *_* Grazie.
Sì, confermo che il pezzo è fortemente limitato dai tagli che hai dovuto compiere per entrare nel limite dei caratteri richiesti. Mi sono goduto il racconto fino agli ultimi paragrafi, rivedendomi nella voglia e nella paura di esordire in prima squadra. Sono un vero peccato quegli ultimi paragrafi veloci e monchi, che tolgono forza al finale e si ripercuotono su tutto il racconto, che dal suo è narrato davvero bene. Peccato, ma comunque bravo!

6. Monica Patrizi - Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo

Ciao, Monica. Io, davvero, ti vorrei premiare per avermi citato i Pearl Jam e Zerocalcare, ma non sarebbe poi così corretto >.< La storia è molto raccontata e poco mostrata, ma in questo caso io non concentrerei l'attenzione su questo dal momento che hai scritto bene, a parte qualche giustificabile ripetizione, e il lettore riesce comunque a entrare un minimo nella vita del protagonista. La voce narrante è estremamente sincera e convincente. Alla fine, però, ho avuto l'impressione che tutto fosse troppo concentrato nel limite dei caratteri. Molti aspetti della vita del protagonista avrebbero meritato un approfondimento maggiore. Non te lo dico tanto perché gli accenni alla famiglia e all'ex ragazza non mi abbiano soddisfatto, ma perché mi hanno incuriosito: m'hai fatto venire tanta sete da lettura che il finale non mi ha soddisfatto. >.< Spero di essermi spiegato. Alla prossima.

7. Daniel Travis - La posta in gioco

Ciao, Daniel, ben arrivato su MC. Il tuo racconto è riuscito a strapparmi un sorriso, non mi ha segnato nel profondo ma leggerlo è risultato essere un piacevole passatempo. Solitamente non gradisco i racconti in cui il lettore viene "ingannato" e costretto a cambiare punto di vista a metà narrazione, ma tu l'hai fatto con un escamotage davvero convincente e il tutto funziona. In generale una prova buona!

8. Diego Ducoli - Morire

Ciao, Diego. Probabilmente quello che ho apprezzato maggiormente del racconto sono state le descrizioni della donna sul letto di morte. Crude, reali, da mettere i brividi. A parte questo, sia gli sviluppi che la trama in sé stessa sono molto standardizzati e purtroppo tutto ha il sapore di già visto. Hai interpretato il tema in un modo classico, ma la donna che tra cielo e inferno si salva in extremis dalla dannazione eterna attraverso una donazione terrena alla chiesa... insomma... mi porta a pensare che ancora siamo nel medioevo (un medioevo che allunga i suoi rami fino al XXI secolo). Ci sta che tu abbia immaginato che una donazione terrena possa influire sulla vita eterna nonostante questa sia stata vissuta nel peccato, ma non mi convince (e sia chiaro, per quest'ultima riflessione mi sono posto in un'ottica "cattolica").

9. Jacopo Berti - Non praevalebunt

Ciao, Jacopo. Il tuo racconto non mi ha convinto. Il problema è che è tutto raccontato, così che nulla viene mostrato. Di conseguenza, non sono rimasto colpito e, in generale, sono rimasto molto indifferente. Se si fosse trattato di una persona reale e nota, forse questo sarebbe stato positivo giocando su quanto è conservato nei ricordi del lettore. Ma, anche in questo caso, l'avrei interpretato come un salvagente che avrebbe solo mascherato il problema del racconto. Per il resto è certamente ben scritto.

10. Ferdinando Nappo - Libera uscita

Ciao, Fernando. Da un certo punto di vista è carino che tu abbia animato i personaggi di un presepe, facendo leva su una tradizione nostrana per divertire il lettore. MA: al di là delle velate e delicate apparenze, dai una versione davvero pesante del tema tra cielo e Inferno. Cielo = evento divino, Inferno = sesso. Se da un lato questa interpretazione può portare a un lunghissimo offtopic che metterebbe in luce tutta la mia avversità per un'educazione repressiva e bigotta che ha segnato tanti, dall'altro ti dico che avrebbe meritato immagini più forti, un altro tono. I pastorelli rimangono innocenti, non sono pentiti, si danno appuntamento per l'anno prossimo (mi risparmio la battuta sulle figurine ammucchiate nella scatola durante l'anno anche se mi accorgo che ormai la battuta l'ho fatta seppur indirettamente mannaggia a me!). La scena di sesso in questione non è una scena di sesso in quanto è tutta accennata. E mentre il cielo si intuisce con i riferimenti alla "rappresentazione sacra", l'inferno non si vede e si può solo supporre cosa sia.
A parere personale, nel contesto di un presepe, l'inferno sarebbe stato meglio rappresentato da un "bello" ed efferato omicidio.

11. Cristina Danini - Cosa ne sanno

Ciao, Cristina. Mi piacerebbe davvero avere più tempo per commentare il tuo racconto, citare i passi che non mi convincono e dirti perché non vanno bene e come invece avresti potuto scriverli. Mi devo limitare a dirti che da un punto di vista stilistico, della narrazione, non ci siamo e il racconto meriterebbe una bella riscrittura nella quale i tempi verbali siano ben concordati tra loro e le ripetizioni "cosa ne sanno" ecc. avessero un ritmo più incisivo. Mi dispiace restare così un po' sul generale, se vorrai in un secondo tempo ne potremo parlare in modo più approfondito.
Ti scrivo questo perché l'idea del racconto mi è piaciuta, così come molte immagini che sono vive e crude. In questo racconto vedo un diamante grezzo e mi spiace penalizzarlo in classifica soltanto perché racconti che non mi hanno entusiasmato a livello di storia e contenuti sono scritti meglio. Ma, forse, in questo rientra anche il senso del contest.
A presto.

12. Roberto Romanelli - Scontri

Ciao, Roberto. Certamente il tuo lavoro ha il merito di portare con sé uno sforzo verso l'originalità. Sebbene l'immagine di un mondo governato dallo scontro tra le forze "angeliche" e "demoniache" non sia una novità assoluta, ti lanci comunque nel campo della fantasia. Quel che non ho apprezzato è come questa idea viene esposta: a tratti confusa, sia nei concetti, sia nelle azioni che si svolgono. Da lettore, non sono mai riuscito ad afferrare il senso delle frasi, non sono riuscito quindi a immedesimarmi e godermi la storia. A mio parere il racconto andrebbe riscritto con una maggiore attenzione alle dinamiche che guidano le azioni dei personaggi... Ad esempio all'inizio della storia vedo Mario che apre il frigo e, una frazione di secondo dopo, prende una sedia dal tavolo: c'è un vuoto in mezzo a queste due azioni.

13. Charlesdexter - Le prove di Janine

Ciao, ben arrivato su MC. Devo dire che il tuo racconto, nonostante il tema trattato, mi ha lasciato indifferente. Questo è un male. La sofferenza di cui scrivi si legge nelle parole ma non si vive nella protagonista, restiamo fuori dal suo mondo. La storia è priva di pathos, dal momento che è coperta da un monte di parole che la appesantiscono senza trasmettere molto al lettore. La storia resta molto sul superficiale. Forse, concentrare l'attenzione sulla fuga, non è stata la scelta migliore. Parlare della scena che ha scatenato la fuga avrebbe potuto consentirti di rendere il racconto più dinamico, senza rinunciare a delineare lo stato da immigrata della protagonista.

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Angela
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 20 gennaio 2016, 21:25

1) Il rituale di San Giorgio Cavaliere – Ambra Stancapiano

Testo molto interessante che mi ha ricordato una storia del passato, quando una vecchina di paese gettò l'olio su un piatto colmo d'acqua e mi disse che avevo il malocchio. Cosa assai curiosa visto che i miei all'epoca non avevamo il becco di un quattrino e mio padre girava con una macchina che sembrava un pezzo da museo. Divagazioni a parte, mi è piaciuta molto la descrizione del rito e l'arrivo del Santo. Trovo azzeccata anche la scelta del dialetto che restituisce veridicità al racconto. Forse l'unico appunto che posso fare riguarda alcune accelerazioni che ho notato nel testo, ma in tremila caratteri non si possono fare miracoli. Finale interessante e niente affatto scontato che giustifica ampiamente il tema. Pollice decisamente alzato per questo racconto che ha un sapore antico e attuale nello stesso tempo.

2) Il processo - Hendioke

Caspita che bel racconto! Scritto molto bene, scorrevole, personaggi vividi, tema centrato. Non credo si possa chiedere di più a un testo scritto in un contest a tempo con un limite così breve di caratteri. Ti faccio i miei complimenti perché hai scritto uno dei migliori racconti che ho letto fino ad ora. Le scene sono visive, il finale è quasi poetico. Complimenti e pollice decisamente alzato per questo gioiellino. Ottimo lavoro :)

3) Se non puoi uscire dal tunnel, arredalo - di Monica Patrizi.

Testo molto attuale che rappresenta uno dei drammi dei migranti ovvero quando chi emigra siamo noi. Purtroppo è una triste realtà che si sta estendendo a macchia d'olio dal nord al sud e penso che il tuo racconto sia il migliore tra quelli che ho letto fino ad ora perché è vero, è reale oltre che ben scritto. Nonostante i tremila caratteri, sei riuscita a calibrarlo molto bene prendendoti le giuste pause e trovando il tempo per i feedback che aiutano a caratterizzare meglio i personaggi. Pollice decisamente alzato, ottima prova, tema centrato. Un solo appunto:

L'aereo si stava staccando da terra. Guardò fuori, l'aereo stava prendendo quota,
Questa parte sembra una didascalia: aereo si stacca da terra/aereo prende quota.

4) Morire di Diego Ducoli.

Caspita che bel racconto! Mi è piaciuto in toto, le descrizioni sono ottime e quel senso indefinito di attesa che solo nel finale, con un bel colpo di coda, si ribalta. Penso che tra quelli che ho letto fino ad ora, questo sia l'unico che ha centrato il tema al 100% e mi auguro di vederlo tra i finalisti. Gli appunti sono pochi e riguardano sciocchezze. Pollice decisamente alzato per l'idea e la gestione del testo.

Le fiamme gli avvolsero le caviglie,
Stiamo parlando di una femmina. Le.

L'avvocato Maretti estrasse una lettera, il suo testamento.
Dopo lettera, due punti.

La lettura delle sue ultime volontà terminò, i volti addolorati divennero rabbiosi.
Al posto della virgola, ci vedrei la congiunzione “e”.

Concetta getto un ultimo sguardo alla sua famiglia
Refuso “gettò”.

5) Libera uscita di Fernando Nappo

L'idea è deliziosa, così come le descrizioni e la conduzione della trama. Testo ben scritto che si prende le giuste pause e conclude nel modo migliore con un pizzico di ironia. Più avanti troverai qualche appunto; sono punti di vista, in realtà errori non ne vedo. L'unico neo è il tema che non mi sembra centrato. Abbiamo un presepe "animato" e succedono delle cose, ma secondo me manca l'inferno. Pollice tendente all'alto perché il racconto è un gioiellino.

e si diresse a grandi passi verso il laghetto di cartapesta […] sulle montagne di cartapesta […] sul muschio finto

Il lettore ha ben chiaro che si tratta di un presepe, non devi specificare ogni volta che gli oggetti sono finti o di cartapesta.

Il pastorello la cinse
Avrei preferito specificassi “le cinse la vita” (non è un errore, solo un gusto personale).

Raggiunsero il culmine nel momento stesso in cui si cominciarono a sentire i primi botti dei festeggiamenti.
Lo so che è abbastanza chiaro a quale culmine ti riferisci, ma scritto in questo modo è un po’ vago, magari bastava aggiungere qualche carattere prima che si erano distesi sul pagliericcio, altrimenti sembra un'accelerazione.

6) La posta in gioco di Daniel Travis.

Racconto originale e divertente. Concordo con i commenti precedenti, tema centrato e convincente. Forse l'unica critica che mi sento di farti è che il testo non coinvolge perché è più centrato sulle azioni, sull'ironia. Scorrevole, ma non lascia il segno. Un plauso per i dialoghi coerenti e per l'incipit che sembra un western. Pollice tendente all'alto. Bravo.

7) L'inferno della C2 di Giorgio Distante.

Pur non seguendo il calcio (eccetto i Mondiali), devo dire che sei stato bravo, perché nel testo si respira l'aria della competizione, del trionfo e anche quella amara della sconfitta. Un racconto che forse non è originale e non cerca di spiazzare il lettore con effetti speciali, ma è buono nella sua semplicità. Azzeccata la scelta della prima persona, permette al lettore di vivere la storia con gli occhi del protagonista. Il vero problema di questo testo è la forma che non è curata, sicuramente per via della fretta e del tempo limitato. Valuto il tuo testo con un NI tendente all'alto che significa più o meno che non sei una punta ma non stai neppure in panchina. A rileggerti :)

8) L'ultimo abbraccio di Alberto della Rossa.

Anche se il titolo avrebbe dovuto mettermi sulla giusta strada, il finale mi ha lasciato dell'amaro in bocca. Lo stile è eccellente, un testo classico come se ne leggono pochi, però ho trovato alcuni passaggi forzati dove ripeti lo stesso concetto oppure usi un'infinità di aggettivi che non servono. Te li ho elencati negli appunti che troverai in calce, dagli un'occhiata.
Pur non amando le descrizioni, devo dire che il tuo racconto è un ricamo e si legge con grande piacere. Ho amato "Il vecchio e il mare" di Hemingway e in parte ho ritrovato nel tuo racconto, le stesse atmosfere lente e senza tempo. Forse il vero problema di questo testo è il tema che a mio avviso è tirato per i capelli. C'è la solitudine, la vecchiaia, la nostalgia, la stanchezza, ma l'inferno dov'è? Il finale, così come ho scritto per Jacopo, manca di incisività.
Gli appunti di cui ti avevo accennato:

Il cielo cominciava a rischiarare all'orizzonte, dove il blu profondo punteggiato di stelle andava a gettarsi nella linea dorata dell'alba. Perse lo sguardo nel mare grigio verde
Le descrizioni sono notevoli, però gli aggettivi splamati su due righe sono davvero troppi: blu, dorata, grigio, verde.

Invecchiato, arso dal sole, ingrigito dalle intemperie [… ] . La pelle si era fatta cuoio, gli occhi erano andati a nascondersi tra le rughe […]I muscoli erano mutati in gomene nodose, duri come il ferro nonostante la tarda età…
Anche qui c’è troppa abbondanza di particolari che dicono una sola cosa: è invecchiato. Insistere così tanto sullo stesso concetto confonde il lettore che si chiede se c'è un motivo particolare che lo giustifica.

9)Non praevalentubunt - Jacopo Berti.

Il genere scelto mi piace, anche perché ho iniziato da poco a leggere fantasy. Anche l'incipit è stata una buona scelta perché si parte con la presentazione di un libro che introduce il personaggio principale che viene approfondito più avanti. Lo stile pure è decisamente migliorato rispetto al tuo primo racconto. Per contro, ci sono delle cose che andrebbero riviste e che ti ho evidenziato:

stato vittima di rivolgimenti (?)
Cosa intendi per "rivolgimenti"? Forse volevi dire "ribellioni"? Secondo me non hai scelto il verbo più adatto.

... che Garatha definì subito 'inferno'. Da quel momento per lei fu l'esilio: non sarebbe potuta tornare, lei che si era sempre battuta contro l'inferno. «All'inferno
Inferno è ripetuto 3 volte in poche righe.

Aveva una religiosità sincretica, Garatha.
Prima il soggetto: “Garatha aveva una religione…”

buddha di giada,
I nomi vanno in maiuscolo (lo segna errore anche il correttore automatico di Word, in ogni caso).

Fui io, infine, a ritrovare Garatha senza vita accanto alla sua ultima opera, che interpella non tanto gli storici dell'arte quanto i fisici e gli ingegneri, alla ricerca
Scritto in questo modo sembra che sia l’opera a interpellare qualcuno...

Nel finale manca... il finale. Scusa il gioco di parole, ma sicuramente non è all'altezza del testo. Non mi sento di dare una valutazione negativa, anche perché il tema è rispettato e il testo è ben scritto. Poiché è il primo che leggo del tuo girone, mi riprometto di leggerlo una seconda volta prima di esprimere un giudizio complessivo.

10) La bella Alda – Alessandra Corrà

La prima impressione che ho avuto riguardo al tuo testo, è che fosse tutto troppo frettoloso. Le azioni si susseguono veloci, a volte la storia rallenta prendendosi le giuste pause, per esempio durante l'amplesso, ma poi riprendono le accelerazioni. Penso che questo sia un testo che soffre nei tremila caratteri perché, ad esempio, non hai avuto modo di soffermarti su tanti aspetti di cui si sente la mancanza (per esempio il passato dei personaggi che incontriamo, il loro vissuto). Una storia d'amore tragica è sicuramente uno dei temi più accattivanti, però, anche se il tema è rispettato, è mancato il coinvolgimento, secondo me, proprio per i limiti imposti da MC. La valuto con un NI, da rivedere in fase di giudizio finale.

11) Cosa ne sanno di Cristina Danini.

L'idea di questo racconto è ottima, ma penalizzata dalla forma. Mi è piaciuta molto l'ambientazione e le descrizioni (i ragazzi che vivono in strada a ridosso dei tubi di acqua calda, sicuramente un pezzo da novanta di questo racconto). Diventa difficile anche la valutazione, perché da una parte ho un'idea splendida e il tema rispettato, dall'altra ho diversi problemi, soprattutto di punteggiatura che rendono la lettura difficoltosa. Lo valuto con un NI, perché dovresti sistemare alcuni passaggi, ma premio con un plauso la trama.

Cosa ne sanno i miei compagni di scuola di cosa ci faccio a Bucarest nel 1992, quando i loro si sbronzano a Parigi, godendosi i nostri vent’anni.
A chi ti riferisci quando scrivi “loro”?

Mentre i miei amici sceglievano una facoltà io mi sono messo un naso da clown
Dopo “facoltà”, virgola.

Casa loro è sotto la strada, nei condotti per i tubi dell’acqua calda, si entra dai tombini.
Punto e virgola al posto della virgola, serve un segno di interpunzione più deciso.

C’erano tante candele accese che avevo paura partisse un incendio.
Si sviluppasse un incendio.

Cosa ne sanno i miei amici in Francia. Cosa ne sa mia madre, di questi bambini che non riesco a lasciare.
Sono domande, serve il punto interrogativo.

12)Scontri di Roberto Romanelli.

Confesso di aver dovuto leggere i commenti degli altri lettori per capire alcuni passaggi, ma resto più o meno del parere di Callagan perché, anche se la trama è centrata, ho trovato il testo confuso. La prima parte è scorrevole, ma poi, nel momento in cui entra in scena l'angelo che era nel corpo di Mirko, ho faticato a seguire il racconto che, a mio avviso, manca di chiarezza. Il finale riprende quota, ma non riesce a supplire alla confusione di alcuni passaggi che lasciano troppe domande. Una buona idea sfruttata male.

13) Le prove di Janine.

L'idea è interessante, ma sfruttata male. Ci sono tanti passaggi nel testo che andrebbero rivisti perché sono troppo frettolosi. Più avanti troverai gli appunti nel dettaglio, ma a parte questo, il racconto non coinvolge. Ho avuto quasi l'impressione che l'autore prendesse le distanze dal testo, almeno a me come lettrice, è arrivato questo messaggio. Con maggiore tempo a disposizione, penso avresti potuto ottenere dei buoni risultati.

Il suono dei passi era ovattato dalla neve, la strada buia e deserta alle due di notte illuminata solo dalla luna.
Periodo privo di virgole.

Seguendo il rumore della corrente giunse al ponte sul fiume che attraversava la città.
Idem come sopra.

Janine guardò con gli occhi sbarrati il corso ingrossato e mise una gamba fuori a cavalcioni.
Devi specificare fuori dove? Dal muretto?

rischiando la vita, spendendo i risparmi di una vita,
ripetizione vita/vita

Meritava una chance,
Francese in corsivo.

le ricordarono di quando tracciava sulla terra
tagliare “di”

Un frate rotondo stava aprendo una chiesa,

Per rotondo cosa intendi? Grasso?
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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ceranu
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » domenica 24 gennaio 2016, 22:14

Ecco i miei commenti e in fondo la classifica.

SE NON PUOI USCIRE DA UN TUNNEL, ARREDALO. Di Monica Patrizi

Ciao Monica.
Partiamo dalle cose che mi sono piaciute. Il tema è decisamente attuale e ben gestito, il titolo del racconto attira il lettore (ed è un bene), e il tuo protagonista ascolta Rino Gaetano.
Detto questo, però, ho delle critiche da muoverti. Come ti hanno già fatto notare, il pezzo è troppo raccontato, avresti potuto mostrare qualcosina in più. Anche lo stile a volte zoppica, ci sono delle ripetizioni e spesso le frasi sembrano slegate fra di loro.
Poi ci sono alcuni passaggi che non mi convincono:

Aveva lasciato a terra i suoi genitori. Li immaginava litigare, così come li aveva sentiti per trent'anni; gli sembrava di vederli quasi, mentre tornavano a casa, dopo averlo accompagnato in aeroporto, darsi colpe a vicenda.
"Hai preso il passaporto? E il biglietto?", sua madre glielo aveva ricordato mille volte, come avrebbe potuto dimenticarli. "Sì mamma, non ti preoccupare" "E l'inalatore col cortisone l'hai messo in borsa? Guarda che se poi ti viene un attacco di asma non ci siamo io e tua madre per portarti dal dottore", incalzava suo padre. "Sì papà, ho preso tutto". Lo trattavano ancora come un bambino da proteggere, non come il promettente architetto Colini, quale egli era.


Leggendo la premessa mi aspettavo di trovarmi nel bel mezzo della lite tra i genitori, come se immaginasse il loro rientro, invece lui ricorda il viaggio d'andata. Questa parte stona.

In conclusione: l'idea di base è interessante, ma il racconto necessita di una riscrittura.
Ciao e alla prossima.

La posta in gioco, di Daniele Trevis

Ciao Daniele, bel racconto. La scena della battaglia è avvincente e il finale molto simpatico. Ci sono dei concetti “nuovi” che gestisci bene, altri che invece “forzi”, ma nel complesso è una lettura piacevolissima.

Per fortuna sono un tipo veloce: con un solo movimento recupero la pistola e sono in piedi.

Non dirci che sei veloce, limitati a farcelo vedere. È brutto sentire il protagonista che si fa i complimenti.

Sì, avrei potuto forgiare un lanciarazzi, ma la forma dell'arma è solo estetica : il danno dipende dalla Volontà cristallizzata. Quelli col bazooka stanno compensando per qualcosa.

Questa è un infodump. È un peccato, perché l'idea è simpatica, ma mal gestita. Messa giù così sembra solo un modo per passare l'informazione sulla “Volontà cristallizzata”.

In conclusione è un bellissimo racconto che con qualche accorgimento sarebbe ancora migliore.
Ciao e alla prossima

Il processo – Hendioke
Ciao, piacere di conoscerti.
Il racconto è scritto bene ed è una lettura piacevole, ma pecca un po' in originalità. Angeli e diavoli che si “discutono” l'anima (anche se tu lo fai in maniera comica) è un classico. Il finale a “sorpresa” non mi convince, ma siamo nel campo del no sense, quindi non lo deve fare.
Devo farti un appunto per quanto riguarda i due contendenti. Anche se le battute sono poche ed è difficile farlo, penso che avresti dovuto caratterizzarli di più, sembrano quasi una voce sovrapposta, non c'è distinzione tra l'angelo e il diavolo.
Ci sei pennuto?
E no, pollo allo spiedo che non sei altro, è quattro su sette. Eravamo d'accordo
Nel complesso è una lettura piacevole che però lascia poco.
Ciao e alla prossima.

Le prove di Janine, di Charlesdexter

Ciao, concordo con Filippo. Nonostante una buona prosa e un'ottima idea, il racconto mi ha lasciato indifferente. Il lettore deve poter vivere il dramma, ma non è così. La storia sembra una cronaca, fredda. Razionalmente si consuma una tragedia, ma non sono riuscito a sentirla. È come se Janine fosse anche lei una spettatrice. Però, a differenza di Filippo, io ti consiglierei di concentrarti unicamente sulla fuga inserendo dei flash che possano portare il lettore a immaginato cosa sia successo.
Ciao e alla prossima.

Non praevalebunt - di Jacopo Berti
Ciao Jacopo, ben trovato.
Racconto curato e di ottimo livello, ma di racconto si tratta. Non c'è un minimo di azione e, alla lunga, il lettore si appassiona più alla scrittura che alla storia. Spesso mi sono ritrovato a leggere alcuni passaggi perché al primo passaggio prestavo più attenzione alla parole che al significato delle stesse. (Sì, è vero, il calo d'attenzione è un problema mio e non deve ricadere su di te!)
L'unica sbavatura è la parola Inferno che ripeti non so quante volte.
Nel complesso è un buon racconto ma, dal mio punto di vista, manca un po' di mordente.
Ciao e alla prossima.

La bella Alda, di Alessandra Corrà

Ciao Alessandra. Storia interessante e, se non fosse per alcune incertezze sui verbi, anche ben scritta. Però non mi convince, è tutto frettoloso, sembra la sinossi di una storia d'amore struggente. È come se lo scritto fosse un pettegolezzo con tanti accadimenti e poco dramma. L'angelo rinuncia a tutto per lei, poi l'abbandona e anche quando la donna muore sembra impassibile. Non credo sia colpa delle poche battute, magari è più una questione di poco tempo a disposizione.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza, così una sera era salita sul monte e, trovato il precipizio, si era buttata giù certa che sarei accorso a salvarla.

Questa frase, per quanto possa essere d'effetto, non la trovo giusta. È più presuntuosa (dal punto di vista dell'angelo) che triste. Per commuovermi dev'esserci il suo rimpianto per non averla afferrata, per non essere stato lì.
Nel complesso è un racconto con ottime potenzialità ma, a mio avviso, incompiuto.
Ciao e alla prossima

 Cosa ne sanno - di Cristina Danini

Ciao Cristina, ho poco da dire, il racconto mi è piaciuto tantissimo.
La freschezza e l'ingenuità del protagonista mischiata alla sua voglia di fare qualcosa di buono, anche se completamente impreparato, mi hanno commosso. È una bella storia, con uno stile funzionale allo scopo. Brava.
Ho barcollato un attimo quando ho scoperto che erano passati solo tre mesi, ma, in fondo, in strada il tempo scorre più lentamente.
Cosa ne sanno loro di quanto è freddo l’inferno, anche se ci passano i tubi dell’acqua calda.

Questa frase mi è piaciuta tantissimo.
Complimenti!

Scontri - Roberto Romanelli
Ciao Roberto.
L'idea è interessante e originale. Nonostante anche tu sia caduto nella tentazione di scrivere di angeli e demoni, almeno hai cercato di farlo in maniera diversa.
Però, a fine lettura, mi restano un paio di dubbi. Uno è strutturale. Perché parti con lui davanti allo secchio due giorni dopo? Non trovo l'utilità di questa scelta.
L'altro dubbio è sulle motivazioni di Roberto? Perché si offre come campo di battagli. O meglio, tu spieghi quali siano le motivazioni, ma non mi dici cos'ha guadagnato da questo scontro. E poi parlava di “un lavoro fisso”, ma per quello che ho visto non lo è.
Secondo me dovresti riformulare il dialogo iniziale sulla base della fine, perché ho l'impressione che il racconto abbia cambiato direzione e che tu non abbia rimediato.
Ciao e alla prossima.

Morire di Diego Ducoli

Ciao Diego. Storia divertente e ben gestita. Magari andrebbe ripulito un po', c'è qualche refuso e un paio di tempi che traballano, ma nel complesso nulla di irreparabile (c'è un gli per un le che farebbe imbestialire molti).
La protagonista è stronza al punto giusto e i parente stereotipati e fasulli quanto basta.
Nel complesso è una lettura godibile.
Ciao e alla prossima.

Libera uscita, di Fernando Nappo
“Una notte al museo” versione presepe è uno spettacolo. Basterebbe questo per farti i complimenti, ma poi arriva tutta l'ipocrisia del finale e io mi piego in due dal ridere (lo so, mi basta poco).
C'è qualche termine ripetuto troppo: “cartapesta” inserita due volte in 3000 battute credo sia un record. Ma nel complesso il racconto è scritto bene.
Non ho capito perché i due si incontrino una sola volta, ma non è importante.
Nel complesso è un gran bel racconto, complimenti!

Il rituale di San Giorgio Cavaliere, Ambra Stancampiano

Ciao Ambra.
Racconto interessante e ben scritto. Mi è piaciuto il viaggio che ci ha fatto fare. L'ambientazione è ben descritta, i personaggi ottimamente tratteggiati e il rituale di San Giorgio Cavaliere è affascinante. Forse l'unica nota negativa (se così si può definire) è una perdita di potenza del finale, ma quello che c'è prima basta e avanza.
Devo farti i complimenti per come ci fai vedere in poche battute il comportamento delle persone del paese.
Bel racconto, brava!

L'ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto, sicuramente il tuo è un racconto particolare. Lo stile è ottimo, e tu hai una tecnica invidiabile. Per quanto riguarda il tema fatico anch'io a trovarlo.
Il vero problema del racconto, dal mio punto di vista, è la totale immobilità. Leggendo ho come avuto l'impressione di guardare una cartolina. C'erano tutti i colori, e c'era il sentimento di quello scatto, ma mancava la profondità che, a mio avviso, dovrebbe dare un racconto.
Nel complesso è una buona prova.
Ciao e alla prossima

Classifica:

1. Cosa ne sanno, di Cristina Danini
2. Il rituale di San Giorgio Cavaliere, Ambra Stancampiano
3. Libera uscita, di Fernando Nappo
4. Morire, di Diego Ducoli
5. La posta in gioco, di Daniele Trevis
6. Non praevalebunt, di Jacopo Berti
7. L'ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
8. Scontri, di Roberto Romanelli
9. Il processo, di Hendioke
10. La bella Alda, di Alessandra Corrà
11. Le prove di Janine, di Charlesdexter
12. SE NON PUOI USCIRE DA UN TUNNEL, ARREDALO. Di Monica Patrizi

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chiara.rufino
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » domenica 24 gennaio 2016, 22:19

Il rituale di San Giorgio Cavaliere
Ciao ambra! Ben trovata, come al solito. Il tuo racconto ormai lo inserisco in un ciclo di "storie popolari siciliane".
Bella la struttura dei personaggi, con una madre anziana e "mistica" e una figlia invece dotta e addirittura al bando, lontano dal marito. Adoro come hai costruito la scena, suggerendoci magari il finale, quando decidi di togliere la vista al protagonista prima descrivendo la camera, poi togliendogliela davvero. Alla prossima!

L'ultimo abbraccio
Il tuo racconto è ben costruito, vediamo con cura tutto ciò che fa Fergus e soprattutto il setting, un paesaggio marino e ostile contro il protagonista.
Eppure, nonostante la prova di stile ineccepibile, come al solito, noto che magari manca qualcosa che poteva chiarirci meglio sia il tema, sia il voluto isolamento di Fergus dal mondo.

Libera uscita
L'idea del presepe animato che vive esattamente come noi la trovo davvero azzeccata e intelligente. Il racconto scorre e l'ho trovato carino, anche se di tuo ho letto di meglio. Anche la descrizione del presepe la trovo molto accurata, ci inserisci subito nel setting, senza dire troppo o troppo poco.
Sul finale ci sono rimasta un po' male per il pastorello, se posso essere sincera!

Morire
Bello come una cosa così scontata, il morire, diventi uno spunto su cui riflettere, tipo le facciate che uno si porta dietro durante la vita. Concetta arriva subito come un personaggio egoista e sicuro di sé e neanche è così rassegnata ad andersene, una "Die Hard" delle vecchiette insomma. Il finale, lo ammetto, me l'aspettavo ma capita.

Scontri
Ho trovato l'idea del tuo racconto molto bella ma, mi accodo agli altri, hai creato una gran confusione nonostante l'idea molto originale. Soprattutto quando lui sceglie di diventare un'arena per lo scontro e arriva il panettiere che lo malmena, là lo ammetto, mi sono un po' persa, peccato. Se fossi riuscito a spiegarci di più, tolta l'intro che cattura, avrei apprezzato di più questa storia.

Cosa ne sanno

Innanzitutto, complimenti per l'uso del monologo, mai ridondante e chiaro e conciso nella sua funzione; sono un'appassionata di teatro e leggere un monologo su mc è rarissimo! Tornando a noi, la storia, per quanto semplice è bella e molto vera; ho conosciuto anche io una persona del genere e penso che non scorderò mai la sua storia.
Adoro anche come chiudi tutto, a sottolineare che, anche se c'è l'acqua calda, i bambini vivano comunque al freddo e abbandonati a loro stessi. Da brividi ma purtroppo vero.


La bella Alda

La storia fila e funziona, di per sé, anche se l'ho trovata scritta in modo molto semplice, magari troppo.
L'angelo mi sembra essere già troppo preso da Alda per essere una creatura ultraterrena; lasciare tutto ciò che è per una notte d'amore è un motivo ma non mi sembra abbastanza forte, se non ben argomentato.

Non praevalenbut

Questo racconto mi lascia interdetta. La caratterizzazione della donna, la sua ribellione, il suo vivere sé stessa m'ha fatta pensare alle donne arabe ora costrette nei loro vestiti ( o nei non loro, come avviene in iran) e a come si stanno muovendo per cambiare le cose.
Però c'è un però e mi trovo d'accordo con gli altri; hai raccontato troppo una vicenda e a tratti troppo da lontano; sembra che lui sia in "casa" con lei ma parli di cosa sta facendo stando lui in salotto e lei in camera da letto, è troppo slegato e potrebbe rendere di più.

Le prove di Janine
Ciao e benvenuto.
Il tuo racconto, tolto mancare di qualche virgola, presenta un paio di problemi.
Ci narri la storia di Janine ma non scendi mai nei particolari esatti, tolta la baruffa con Grace e che sta scappando per evitare la prigione. Il suo passato, la fuga nel deserto, tutto è accennato per arrivare alla fine, che giunge scontata. Poteva essere un gran racconto perché l'idea c'era, forse è il distacco dalla vicenda che rende problematiche le cose.

Il processo
Mi piace il tono che prende il tuo racconto, per quanto non sia originalissimo; focalizzo il povero Luca che aspetta quei due e poi viene portato via in modo vivido.
All'inizio ho faticato un po' a leggerti, forse manca qualche virgola (sono in vena di virgole stasera) ma hai centrato il tema, con un racconto non forse originale ma senza dubbio divertente.
E ora muoio dalla voglia di sapere che ci facesse lì un genio.

La posta in gioco
Racconto follissimo. Siamo a metà tra un film d'azione bello pesante e un trattato di religioni, specie quando annunciano di scambiarsi le sorti dell'umanità e di inchiostri per stampanti finiti (e là ho riso un sacco, lo ammetto!)
Tolta qualcosina, tipo l'infodump o "In pancia" (che secondo me non suona), il racconto funziona ed è scorrevolissimo.

Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo


Ciao Monica, è la prima volta che ti leggo.
Il tuo racconto è molto buono, scivola via e si legge molto bene.
Tuttavia, la vicenda e la storia di Carlo mi risultano già raccontate e forse non riesco a simpatizzare col protagonista, per quanto rispecchi una realtà che, purtroppo, molti della mia età vivono (o più giovani, in fondo ne ho meno di 30). Forse hai detto troppo e hai fatto parlare troppo poco.

1. Cosa ne sanno
2. Il rituale di San Giorgio Cavaliere
3. La posta in gioco
4.L'ultimo abbraccio
5.Libera uscita
6.Il processo
7. Scontri
8.Non praevalenbut
9. Morire
10.Se non puoi uscire dal tunnel, arredalo
11.La bella alda
12. Le prove di Janine
404 Patience Not Found

Regan
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 25 gennaio 2016, 23:17

È la primissima volta che valuto c.c spero di non sbagliare a postare.

12) “Le Prove di Janine”
Ciao!
Apprezzo molto l’idea di scrivere su situazioni attuali. Il problema però che per come ho letto e riletto mi lascia sempre la sensazione di una sequenza di fatti che riescono poco a fare effetto e a trasmettere l’azione della storia. Forse scrivendolo in prima persona con periodi più brevi e nette da un risultato migliore, perché in alcuni punti mi sembra un po’ dispersivo alternando la situazione attuale coi ricordi e le impressioni.

11) “Non praevalebunt”
Ciao!
L’idea che l’inferno sia in terra in un paese in cui non si può tornare è molto bella, ma nel racconto vedo una sequenza veloce di cambiamenti di Garatha e della sua arte. Forse si poteva far pesare di più e non lasciare confinato il paese in una percezione quasi mitologica. È ben scritto, a parte qualche ripetizione che salta più all’occhio , come “inferno”; mi sa che qualcuna era superflua perché l’idea era appunto molto chiara.

10) “La Bella Alda”
Ciao!
L’idea è molto classica, soprattutto mi piace che una volta spennato l’Angelo perda prima la sicurezza del suo mondo e poi in tutto (fa un po’ principe Adam della disney quando melodrammatico si chiede “chi potrebbe mai amare una bestia?”). Soffre però molto nello stare incasellato così in 3mila battute, magari in un formato più comodo riesce a starci meglio, perché c’è tanto spazio prima per descrivere e poco per la scena finale – per mero gusto personale e che non conta nella ‘valutazione’, avrei fatto pesare di più che la ragazza si getta la seconda volta. E i tempi verbali si scornano un po’ tra di loro.

9) “Scontri”
Ciao!
È buona l’idea di legare un problema come il lavoro con il fantasy e anche del flashback iniziale. Anche che l’uomo faccia da contenitore per le varie personalità soprannaturali che si avvicendano. Forse perché alla fine angeli e demoni sono grossi da gestire in così poche battute alcune cose si sono perse per strada e non risultano molto chiare, forse facendo pesare di più il contorno si sarebbe riuscito a far capire qualcosa di questa dinamica schieramento / lavoro, soprattutto anche l’idea che non si sa chi sia davvero l’ospite è bella. Quello che ho notato di più però è come quasi errore il battere sui nomi dei due personaggi, e le azioni un po’ a ‘scomparsa’ (frigo – tavolo…).

8)”Morire”
Ciao!
Per quanto il finale e l’inizio sono interessanti, è la parte a metà che non mi è tanto piaciuta. Una sequela di vizi confusi con dei peccati reali sono sul sottile filo della caratterizzazione estremizzata del personaggio e dello stereotipo. Per quanto l’idea arcaica di ‘cattiva condotta’ poi si rifaccia su quella della salvezza per dei meri cavilli (immagino monetari, ma l’esito mi ricorda vagamente quella di Boccaccio), risolve un po’ ma nel contesto fa perdere quell’aura divertente iniziale. Poi ci sono pochissime descrizione che mi hanno reso non immediato capire chi era chi, come le figure nere che entrano e poi sono l’avvocato e il giudice (“di nero vestite” mi fanno pensare ai cupi mietitori più che a persone vere).

7)” Se non puoi uscire dal tunnel arredalo”
Ciao!
Mi piace molto la storia umanamente normale che hai illustrato: hai reso bene e personale qualcosa che ormai è diventata chiacchiera comune. I riferimenti alla realtà con veri gusti personali che caratterizzano il personaggio sono molto concreti e funzionano. È scritto con gli spazi giusti, è carino… però non ha sviluppi né contrasti, il problema è già risolto prima di partire. È una specie di caduta nella rassegnazione, ma tra i racconti sui migranti che ho letto qui è forse quello che si allaccia più debolmente al tema, per quanto magari più scorrevole.

6) “Il rituale di San Giorgio Cavaliere”
Ciao!
L’idea di qualcosa di così arcaico e tipico è molto carina, e mi pare in linea col tema. Sei riuscita a rendere bene l’atmosfera e il tempo in cui i personaggi si muovono. Il finale però è molto rapido (credo sia un problema perché 3mila battute sono strettine y_y), ma forse visto l’incipit è bello corposo magari si poteva tagliuzzare per ricavare più spazio per l’arrivo del cavaliere: si inizia dai greci per una storia ambientata durante una guerra del secolo scorso parte proprio larga.

5) “Cosa ne Sanno”
Ciao!
Ho trovato molto bella la Bucarest di vent’anni fa che hai imbastito, e la storia dei bambini molto cruda e verosimile. È anche molto bello come il clown trovi il suo spazio e resta lì nonostante in realtà possa andarsene quando gli pare. Con il tema mi pare centrarci molto, l’unico mio problema è che pensavo che in realtà il clown stava per mutarsi in serial killer… poi per fortuna non è successo. Le frasi brevi che si intervallano con i bambini mi danno però l’idea che manchi qualcosa nell’azione, per quanto la storia sia bella e abbia un proprio finale.

4)”Libera Uscita”
Ciao!
L’idea delle statuine è molto carina e originale, soprattutto che adottino dei costumi ‘veri’ come quella della biancheria rossa. Mi sembra che rientri nel tema (l’inferno è restare chiusi in una scatola per 11 mesi l’anno e il cielo il potersi reincontrare in quello di ‘libera uscita’, giusto?). Ho trovato solo qualche ripetizione ed errorino, tipo ‘cartapesta’, “ragazzo/ragazza”…

3) “la posta in gioco”
Ciao!
Anche qui mi piace molto che si inizia subito in azione a locomotiva e rientra nel tema proprio nella maniera più diretta possibile. Anche l’alternanza scena tamarra / scena ironica è molto bella. Forse –ma solo gusto personale che non influenza – lo sbragarsi nello spiegone per gli eoni e l’umanità è tanto, mi sarebbe piaciuto tanto anche se si fosse poi rivelato un duello sportivo. L’Angelo che si riavvita la testa è bellissimo. La prima persona scorre molto bene, forse è messa in pausa troppo spesso dalle osservazioni personali rispetto all’azione.


2) “Il Processo”

Ciao!
L’inizio in action mi piace molto, e anche lo svolgimento così ‘professionale’ della vicenda da parte dei due per accaparrarsi l’anima è molto bello. L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ così è la comparsa della Genio che per quanto bella e che fornisce un finale molto carino non è ben chiaro perché sia riuscita ad arrivare e possa portarsi via l’anima (a parte perché “tra i due litiganti…”). È molto ironico, scorrevole e divertente da leggere e per quanto Angelo e Demone siano un classico è molto tuo e interessante.

1)”L’Ultimo Abbraccio”
Ciao!
Mi piace tantissimo come hai fatto tuo il tema anche se in maniera così triste. L’unica cosa che noto stoni è il finale che è un po’ rinchiuso – ma è un problema che mi sa abbiamo avuto in tanti. Le descrizioni sono bellissime e senza dire nulla e mostrando e basta riesci a dare l’impressione della vita e dell’ambiente in cui si muove (alla fine ho immaginato fosse irlandese, tra cani ‘dal pelo ispido’, ardesie, aringhe…). Forse effettivamente le descrizioni sono troppo ricche, però mi piacciono.

* * *
Scaletta:

1. L’ultimo Abbraccio
2. Il processo
3. La posta in gioco
4. Libera uscita
5. Cosa ne sanno
6. Il rituale di San Giorgio Cavaliere
7. Se non puoi uscire dal tunnel, arredalo
8. Morire
9. S c o n t r i
10. La bella Alda
11. Non praevalebunt
12. Le prove di janine

[Admin] modificato il nome "Scontri" per test interni

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 gennaio 2016, 19:11

CLASSIFICA:

1. Non praevalebunt, di Jacopo Berti
2. L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
3. Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi
4. Cosa ne sanno, di Cristina Danini
5. Libera uscita, di Fernando Nappo
6. Scontri, di Roberto Romanelli
7. La posta in gioco di Daniel Travis
8. Le prove di Janine, di charlesdexter
9. Il processo, di Hendioke
10. Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano
11. Morire, di Diego Ducoli
12. La bella Alda, di Alessandra Corrà


COMMENTI:

L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto,

il tuo racconto mi piace molto, crei una bella atmosfera e un personaggio che ci sembra saggio e carico di storie misteriose anche se sappiamo che in fondo ha solo fatto il pescatore per tutta la vita. Mi chiedo come mai quest'uomo abbia deciso di pescare da solo, di non avere compagni al di fuori del cane: forse per questo lo trovo un personaggio affascinante.

Ci sono un paio di punti in cui non mi piacciono i termini scelti, ma è questione di gusti: ad esempio 'lastre' di ardesia, siccome associo l'espressione a una cosa grande, non mi piace se usata per descrivere degli occhi che già prima ci hai descritto come nascosti tra le rughe, quindi piccoli e poco visibili.
Altro dettaglio: ci dici che pesca di notte ma che torna a casa la sera a desinare, e le due cose messe una accanto all'altra sembrano in contrasto tra loro.

Il tema non è evidentissimo, ho dovuto pensarci un po'. Tra cielo e inferno, cioè tra l'inferno di una vita fredda dura e solitaria e il riposo della morte. Eppure lui sembra amarla, nonostante tutto, la sua vita in mare. Forse è la terra, che non ha nulla da dargli, che è l'inferno per lui?.
Mi resta questo dubbio ma in un modo o nell'altro il tema c'è.

Cosa ne sanno, di Cristina Danini

Ciao Cristina,

il tuo racconto interpreta bene il tema con un narratore sospeso tra l'inferno di una vita in povertà a Bucarest e una vita normale in Francia, al confronto idilliaca.

La storia è ben scritta, ma avrei preferito che tutti questi personaggi ce li facessi vedere, magari con la scusa di un piccolo inseguimento, che ci raccontassi il momento in cui spariscono in un tombino o quello in cui conoscono un clown e decidono di portarlo con sé.

Ho anche un dubbio a livello di trama: l'artificio che usi per mettere a confronto la realtà dell'occidentale medio e quella dei bambini poveri è il 'volontariato come clown'. È una situazione che mi riesce difficile immaginare, perciò vorrei saperne di più: la giocoleria può aiutare i ragazzini, o il narratore, a vivere a Bucarest? Fanno spettacoli in strada? Non è meglio insegnare loro qualcosa di più utile per il loro futuro? E perché sono quasi tutti bambini? Dobbiamo immaginare i genitori chiusi nelle fabbriche, oppure morti? Una serie di dubbi che riducono un po' l'immersività della storia, che resta comunque una buona prova.

La bella Alda, di Alessandra Corrà

Ciao Alessandra,

il tuo racconto non mi ha entusiasmato, ma mi è difficile spiegarti il perché, forse è un insieme di cose: lo stile mi sembra da rifinire in più punti, e non si capiscono bene alcuni moventi della storia.
Ad esempio, qual'è esattamente il pericolo da cui Alda viene salvata? Ci sono degli uomini che si avvicinano ma non si capisce bene chi sono e cosa vogliono. Perché perdono tempo in gruppo dietro a una donna cui presumibilmente non c'è molto da rubare? Perché è bella e vogliono stuprarla? Ma allora perché seguirla così a lungo come per tenderle una trappola invece di aggredirla subito dato che sono in superiorità numerica?
E perché lei gira in un vicolo che termina in un dirupo? Ma sopratutto perché in città (parli di vicolo) c'è un dirupo? Dovrebbe trattarsi di un luogo particolare come Pitigliano, che richiederebbe una descrizione specifica.
Altra cosa: perché l'angelo, una volta caduto, non si gode un po' la sua ossessione per le donne? Insomma, ormai è un umano, almeno che colga il lato positivo. Questo è un punto che meriterebbe più attenzione perché tutto il dramma della storia sta lì, e il lettore deve poter capire come ragiona e come sente l'angelo, che avrà sicuramente un punto di vista particolare data la sua natura.

Il tema invece direi che c'è senza ombra di dubbio.

Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra,

mi piace la storia che proponi nel tuo racconto; credo che sarebbe un buon incipit per una novella in cui il tuo piccolo protagonista potrebbe raccontarci la sua vita da veggente cieco.

Ci sono però alcuni aspetti che non mi convincono.
Il primo è l'aderenza al tema: mi sembra un po' forzata come interpretazione, il tema sembra messo lì apposta, all'ultimo, e non è in alcun modo al centro della trama del racconto né è fondamentale per l'ambientazione.
Il secondo aspetto che mi lascia dubbiosa è la voce del narratore. Ha nonna e mamma viventi quindi presumo sia un bambino, in ogni caso sappiamo che è analfabeta e vive su un'isola minore delle Eolie. Mi sembra quindi poco realistico il modo in cui ci racconta la sua storia, con frasi a tratti molto poetiche (soprattutto all'inizio), e con un lessico spesso troppo colto.
Sarebbe più appropriato usare sempre lo stesso registro, in questo caso opterei per quello infantile che già utilizzi in buona parte del racconto; va comunque ripulito ancora un po': mamma e non madre, ascoltare/sentire e non origliare, e via dicendo.

Un'ultima nota: le novene vengono recitate per nove giorni di fila, non più volte lo stesso giorno come sembra che faccia la nonna nel tuo racconto.

Non praevalebunt, di Jacopo Berti

Ciao Jacopo,

trovo che il tuo racconto sia davvero splendido, per quanto mi riguarda è un gioiello. L'interpretazione del tema è davvero originale, e mi è piaciuta moltissimo l'idea di un racconto che sta tutto in una finta prefazione: mi ha ricordato tutta una tradizione di storie che ruotano attorno a libri inesistenti, da Borges a Calvino, passando per Kierkegaard.

Come se non bastasse, oltre alla soddisfazione di questo gioco formale, la storia in sé è molto bella e soprattutto ben raccontata.
Una scultrice, rimasta chiusa fuori dalla sua terra intrappolata nell'inferno di una dittatura, che combatte dall'esterno l'attacco di demoni perfettamente umani facendosi col tempo voce di una cultura a cui forse prima non prestava nemmeno attenzione. Ho pensato all'Iran raccontato da Marjane Satrapi. E rappresentando, scultura dopo scultura, la lotta contro il controllo più estremo Garatha finisce per morire accanto al suo capolavoro, che sfida le leggi della fisica: la vittoria, finalmente, sull'inferno... una scultura sospesa.
Finale perfetto.
Restiamo lì a chiederci dov'è il trucco, se c'è speranza per il Darimistan, o se è solo nello spirito, morendo libera, che Garatha ha vinto la sua battaglia... con l'amaro in bocca perché, se l'inferno può esistere anche sulla terra, il paradiso rappresentato dalla libertà in fondo è impossibile quanto quest'ultima opera dell'artista darimca.

Riesci, attraverso particolari scelte lessicali e stilistiche, a dare spessore e personalità perfino all'invisibile autore della prefazione, e l'ambientazione, perfettamente realistica se non fosse per l'inesistente Darimistan, evoca quanto basta un futuro prossimo in stile 1984.

Che dire, non ho nulla da criticarti, vorrei solo poter sfogliare anch'io L'inferno e l'esilio: mi bastano le tre sculture che descrivi per sapere che vorrei vedere anche le altre :-)

Le prove di Janine, di Charlesdexter

Ciao Charlesdexter,

se ho capito bene nel tuo racconto l'inferno è la vita passata di Janine, in Nigeria, mentre il cielo è la seconda possibilità, la nuova vita in terra straniera.
Il racconto è scritto bene, c'è qualche refuso qua e là.

Quello che ha reso, almeno per me, difficile immergermi nel tuo racconto è un banale problema di meccanica. So che può sembrare un dettaglio, eppure in un racconto così breve anche la minima cosa che blocca il lettore e lo lascia in dubbio fa una grossa differenza sul piano della godibilità.
Scendo nel dettaglio: ci dici che Janine arriva al ponte, si mette a cavalcioni (suppongo del ponte, ma il problema esisterebbe anche se parlassi di un muretto sul lungofiume) e poi vediamo il tacco della sua scarpa sparire nell'acqua. Dal momento che parli solo del tacco, io immagino che Janine stia ancora indossando la scarpa, e in questo caso la scena non è credibile perché l'acqua sarebbe davvero troppo alta per arrivare al piede di Janine, la città sarebbe mezza allagata o quantomeno il lungofiume sarebbe inaccessibile e rafforzato in previsione di una possibile inondazione.
Poco dopo dici che Janine si leva anche l'altra scarpa e solo allora capisco che la prima scarpa è caduta in acqua. Il problema è facilmente risolvibile, basta spiegare meglio al lettore che Janine perde la scarpa mentre è a cavalcioni della balaustra del ponte.

Altro dettaglio: la fai camminare scalza per un tempo indefinito, ma lasci pensare che possano essere ore. Questo non è credibile, camminare scalzi su asfalto e marciapiedi è molto doloroso.

Un'ultima cosa: fai un paio di allusioni al passato, che dovrebbero servire per suggerirci a grandi linee la storia di Janine: dici che tracciava figure nella terra giocando da piccola, e che ha abbandonato gli studi di ingegneria. Le due immagini rendono un po' confuso il personaggio perché una costruisce l'immagine di un passato povero e l'altra di una vita normale, quasi 'europea'.

Risolti questi dettagli penso che il racconto migliorerebbe molto, riuscendo a trasmettere al lettore la paura di Janine che teme di aver sprecato la sua seconda occasione.

Libera uscita, di Fernando Nappo

Ciao Fernando,

la tua idea è molto carina, mi è piaciuto vedere le statuine del presepe – e soprattutto l'immancabile pastorello con la pecora sulle spalle – prendere vita e farsi i fatto loro.
Non vedo grossi problemi dal punto di vista formale, la lettura è scorrevole e la storia trasparente.
L'interpretazione del tema è originale ma direi che c'è senz'altro: i nostri si trovano nel presepe la notte di Natale e prima di essere bloccati davanti alla grotta, testimoni forzati del divino, si godono molto umanamente il loro peccato.
Forse c'è un refuso, il laghetto immagino fosse non di cartapesta ma di carta stagnola, nella migliore delle tradizioni ;-)

Morire, di Diego Ducoli

Ciao Diego,

il tuo racconto è nettamente in tema, con l'anima di Concetta sospesa a metà tra cielo e inferno che si salva all'ultimo grazie all'estrema unzione. Il ritmo è scorrevole, ma la parte più interessante -e divertente - della vicenda non è tanto quella relativa al destino dell'anima di Concetta quanto l'attesa per vedere che faccia faranno i parenti una volta letto il testamento.

Ci sono alcuni dettagli però che minano la credibilità del tutto (o almeno della parte 'terrena' del racconto):
- non credo che l'estrema unzione possa essere amministrata a una persona già morta.
- mi risulta che sia necessario segnare con l'olio non solo la fronte ma anche le mani dell'infermo, ed è necessaria una breve preghiera di accompagnamento. Perciò forse questo salvataggio 'in extremis' non avrebbe funzionato benissimo, serve un po' più di tempo ;-)
- il testamento non deve essere aperto da un avvocato ma da un notaio (supponendo che il tuo racconto sia ambientato in tempi recenti, in passato non so).

Noto che scrivi sistematicamente 'gli' al posto di 'le' per dire 'a lei'. Te lo faccio notare perché salta all'occhio e dato che tutti gli altri pronomi, aggettivi e simili relativi a Concetta sono correttamente accordati al femminile penso che potrebbe non trattarsi di una semplice svista.

Scontri, di Roberto Romanelli

Ciao Roberto,

anche tu interpreti il tema descrivendo una battaglia tra un angelo e un diavolo: non particolarmente originale ma sicuramente valida.

Trovo che il racconto sia ben scritto ma personalmente non amo l'uso del maiuscolo in romanzi e racconti, tranne che in rari casi. Il mondo moderno ci ha abituato a leggerlo 'gridato', mentre in questo caso lo usi per rappresentare la voce dell'essere che possiede un uomo. Credo che l'effetto sarebbe migliore se ci descrivessi questa voce, o se la distinguessi dal resto attraverso scelte linguistiche piuttosto che ricorrere alla scorciatoia grafica.

L'unico altro punto che trovo poco scorrevole è questo: “Nessun depliant delle Agenzie della Scelta poteva prepararti a quello. Immagini e voci di una vita millenaria scorrevano velocemente nella sua testa...” Sarebbe molto più incisivo se continuasse col 'tu' anche dopo la prima frase nel descrivere l'esperienza della 'possessione', tirandola fuori dal flusso narrativo e rendendola molto più potente per il lettore, almeno per come la vedo io.

Il processo, di Hendioke

Ciao Hendioke,

l'interpretazione che dai del tema è abbastanza lineare, ma sicuramente valida.
Il racconto mi sembra ben scritto, anche se forse esplicitare il soggetto della prima frase aiuterebbe il lettore ad orientarsi all'inizio.

Non mi hanno convinto molto l'angelo e il diavolo che fanno a 'pari o dispari' per contendersi l'anima, apparentemente per ragioni di tempo e condizioni lavorative non proprio fantastiche: perché, se sono scazzati perché in pochi devono fare tanto lavoro, sono poi così agguerriti e immersi nella sfida da non accorgersi che Luca viene portato via? Li vedrei meglio un po' più menefreghisti.

Altro dettaglio che non mi è piaciuto: a ogni imprecazione dei due ci sono tuoni e terremoti. Da lettrice suppongo che quella che ci mostri sia una morte qualsiasi, e se ad ogni persona che muore succede questo non avremmo tregua, tuoni e terremoti continui, concentrati in particolare su ospedali, grandi città e zone di guerra. Ecco, questo dettaglio rende il tuo racconto molto meno credibile, mentre eliminarlo non toglierebbe molto e ci guadagneresti in sospensione dell'incredulità.

La posta in gioco, di Daniel Travis

Ciao Daniel,

Il tuo racconto mi sembra ben scritto e approvo molto la scelta del presente associata all'inizio in medias res che ci sbatte dritto nel mezzo della battaglia.

La storia è chiara, scopriamo che Angeli e Demoni combattono ogni Eone per decidere chi fa il buono e chi fa il cattivo per il periodo successivo. Non è chiarissimo però il perché ci sia questo sistema, e un po' viene da chiederselo. Secondo me avresti dovuto evitare anche l'esclamazione 'Cristo!': è simpatica in questo contesto, ma risveglia nel lettore pignolo tutta una serie di dubbi sulla coerenza teologica e il senso del sistema che in un racconto breve e scherzoso come questo non dovrebbero nemmeno affacciarsi.

Altro punto poco scorrevole: l'armatura di vetro. Mi è piaciuta l'idea, ma dal momento che ci fai capire che tutta la dimensione estetica è solo di rappresentanza ci aspettiamo che l'armatura di vetro appaia così, ma in realtà sia un qualche scudo difensivo generico. Invece il commento “così impari...” ci fa pensare che fosse davvero di vetro, tutto sommato, e incrina un po' la coerenza dell'ambientazione. Forse meglio evitare la battuta sull'armatura.

Anche lo “scazzi a scacchi” fa un po' arricciare il naso, l'allitterazione dà l'impressione di essere involontaria.

Per quanto riguarda l'interpretazione del tema, non è originalissima ma c'è.


Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi

Ciao Monica,

il ritratto che fai dell'architetto che scorge un barlume di speranza in fondo al tunnel della disoccupazione ed è disposto a rinunciare a tutto per cercare di cogliere l'opportunità è molto vivo e arriva bene al lettore.
Anche i personaggi dei genitori, mi sembra quasi di vederli.

Quello che mi convince di meno è l'elemento dell'aereo. Nel racconto è inserito bene, e la partenza è una buona scusa per farci entrare nella testa del protagonista e farci dare una sbirciatina all'identità che cerca di lasciare a terra per ritrovare il rispetto di sé. Ma visto nel contesto di Minuti Contati l'aereo sembra messo lì solo per incastrarci il tema, per associare al cielo questo tentativo di fuga dall'inferno dell'inattività quotidiana.

Un dettaglio: Zerocalcare è scritto tutto attaccato.

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Adry666
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 28 gennaio 2016, 19:00

Ciao a tutti, e complimenti!!!
Di seguito la mia classifica:

1. Il processo, di Hendioke, ore 23.19, 2993 caratteri
2. La posta in gioco, di Daniel Travis, ore 00.15, 2988 caratteri
3. L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa, ore 00.59, 2956 caratteri
4. Scontri, di Roberto Romanelli, ore 00.08, 2984 caratteri
5. Cosa ne sanno, di Cristina Danini, ore 22.53, 2982 caratteri
6. Le prove di Janine, di charlesdexter, ore 22.55, 2990 caratteri
7. Non praevalebunt, di Jacopo Berti, ore 00.43, 2997 caratteri
8. La bella Alda, di Alessandra Corrà, ore 23.31, 2809 caratteri
9 .Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano ore 00.33, 2994 caratteri
10 .Libera uscita, di Fernando Nappo, ore 00.44, 2451 caratteri
11 .Morire, di Diego Ducoli, ore 00.43, 2667 caratteri
12. Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi, ore 00.52, 2812 caratteri

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L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
Ciao Alberto, ben ritrovato!
Il tema è centrato, grazie soprattutto al finale, all’inizio solo parzialmente.
Più che un racconto sembra un affresco, una descrizione di un quadro di Turner, molto bello, complimenti.
In alcune parti si sente un po’ la pesantezza di un linguaggio antico (ovviamente motivato dalla dedica).
Ci sono alcune piccole imperfezioni (occhio al finale “sintetico”) che ho visto segnalate già da altri.
Lavorerei solo un po’di più sul finale, tagliando qualcosa nella parte centrale.
Ciao
A presto
Adriano
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Il rituale di San Giorgio Cavaliere di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra,
il tema mi sembra centrato: spiriti e cose terrene )))
L’incipit l’ho trovato un po’ pesante, forse, a mio parere, un po’ troppo “barocco”.
Il racconto scorre bene, anche se, io amo poco gli scritti in dialetto, rallentano il ritmo e costringono il lettore a una rilettura forzosa.
Il tuo racconto comunica bene le personalità peculiari di un piccolo paese, si possono sentire anche gli “odori”.
Nel complesso buon aprova, brava.
Ciao
A presto
Adriano
Libera uscita, di Fernando Nappo,

Ciao Fernando,
bella e originale l’idea, ma non so se il tema sia centrato: il cielo “celeste” è presente in quantità, ma l’inferno? Forse sta nel fatto che ci sia un anno di attesa? Ma siamo sicuri che l’attesa sia inferno e non una cosa positiva, un “sabato del villaggio” che ci permette di apprezzare la cosa tanta desiderata? Boh ))
Il racconto scorre bene e ha un buon ritmo. CI sono alcune imprecisioni (ad es. è strano che parli di laghetto di cartapesta e poi ci fai lavare i due personaggi…), ma in MC è normale.
Nel complesso buon lavoro, complimenti!
Ciao
A presto
Adriano

Morire, di Diego Ducoli
Ciao Diego,
il tema è centrato, ma appare come se lo fosse stato un po’ “forzatamente”: quell’oscillare tra fiamme e cielo mi appare un po’ troppo macchinoso.
Il tuo racconto è scritto bene ma non mi ha preso più di tanto anche perché non penso che donare alla chiesa i propri beni dopo una vita di “peccato” possa bastare a farsi catapultare nelle braccia degli angeli. Non so, qualcosa non mi torna.
C’è qualche refuso, che ho visto ti è stato già segnalato prontamente.
Comunque nel complesso buon lavoro
Ciao
Adriano

Scontri, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
tema sicuramente centrato.
Il racconto è interessante ma in alcune parti è piuttosto confuso, come lettore sono stato costretto a rileggerlo due volte e ancora adesso non ho capito alcuni passaggi. Anche le eccessive ellissi spezzano le azioni facendo balbettare il ritmo.
C’è sicuramente bisogno di lavorarci su, magari “unendo un po’ di più i puntini”.
Sinceramente non ho idea di come inquadrare questo racconto nella mia classifica, devo far passare la notte per cercare di digerirlo meglio.
Ciao
A presto
Adriano

Cosa ne sanno, di Cristina Danini,

Ciao Cristina,
tema centrato, l’inferno non sempre è caldo…
Incipit potente, ritmo buono, finale corretto. Purtroppo ci sono alcune ripetizioni che levano un po’ di forza dall’ottimo racconto che ti sei inventata. Atmosfere che in parte mi hanno ricordato Nessun Dove di Neil Gaiman.
Secondo me se rivedi un po’ la forma di qualche frase ne può uscire qualcosa di veramente interessante! Complimenti!
Ciao
A presto
Adriano

La bella Alda, di Alessandra Corrà,
Ciao Alessandra,
tema centrato.
Bella idea quella del tuo racconto, che però stenta a partire, probabilmente a causa dei limiti di caratteri e anche a causa di alcune imperfezioni stilistiche: non sono riuscito a immedesimarmi con il protagonista, tropo freddo nelle sue descrizioni, quasi distaccato dalle vicende che gli succedono. Secondo lal mia opinione dovresti provare a riscriverla cambiando il punto di vista e cercando di trasmettere empatia.
Nel complesso buona prova, solo un po’ da rivedere.
Ciao
A presto
Adriano

Non praevalebunt, di Jacopo Berti

Ciao Jacopo,
tema centrato, l’inferno in Terra per le donne purtroppo ancora esiste in alcuni luoghi e in alcuni “tempi”.
L’incipit è ben strutturato e introduce il lettore al racconto generando un senso di attesa.
Il ritmo è buono, si fa leggere bene, il finale è la giusta chiosa del racconto e, soprattutto, della vita della protagonista. Non penso, come letto, che il tuo racconto sia troppo “raccontato”, il genere da te scelto è questo, punto. La storia è interessante. Complimenti, ottimo lavoro.

Ciao
A presto
Adriano

Le prove di Janine, di charlesdexter
Ciao Charlesdexter,
il tema è centrato, c’è l’inferno e c’è il cielo. Forse il problema principale è far “sentire” questo inferno e questo cielo anche a chi legge.
Concordo in parte con chi mi ha preceduto: nonostante una buona prosa e una bella idea, il racconto è un po’ privo di empatia. Troppa cronaca. Tuttavia il tema è molto attuale, di difficile gestione, e tu sei riuscita a inventarti una storia convincente. Complimenti!
Se fossi in te cercherei di riscriverlo facendo trasparire di più i sentimenti della protagonista.

Ciao
Adriano

Il processo, di Hendioke

Ciao Hendi,
tema rispettato in pieno. Mi sono molto divertito nella lettura del tuo racconto, bravo/a! Ritengo sia sempre molto difficile far ridere qualcuno scrivendo un brano così corto.
L’incipit è azzeccato, lo svolgimento è un funambolico rimpallarsi tra le due entità; molto spiritoso.
Solo il finale, la chiosa, mi ha lasciato un po’ perplesso. Visto il tema ironico del racconto mi sarei aspettato qualcos’altro, un epilogo un po’ più spumeggiante e meno buonista. Insomma, io l’avrei concluso con un colpo di scena che prendesse in giro i due contendenti.
Comunque ottimo lavoro, complimenti!
Ciao
A presto
Adriano

La posta in gioco, di Daniel Travis

Ciao Daniel,
tema centrato, e affondato; tra cielo e terra c’è parecchia polvere, sangue e sudore ))
Incipit alla S King di buon impatto. Ritmo incalzante. Idea molto simpatica, devo dire che mi sono divertito a leggere il tuo racconto, bravissimo! Il finale mi sembra adeguato a fa da giusta chiosa a tutto lo svolgimento. C’è qualcosa che non ho capito appieno, ma la bontà dello scritto cancella qualsiasi tipo di critica.
Ciao
A presto
Adriano

Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi,

Ciao Monica,
tema parzialmente centrato, imho.
Il titolo mi ha fatto ridere. Incipit potente.
Ritmo un po’ balbettante che risente di un po’ di ripetizioni (“non aveva, …”) e del fatto che non ci sono azioni vere e proprie.
Il tema è delicato e molto triste, il titolo inganna, in questo racconto non si ride affatto.
Il messaggio che hai voluto veicolare con il tuo scritto mi è piaciuto, lo stile un po’ di meno rivedrei alcune cose.
Ad es:
“Aveva lasciato a terra la sua ragazza, Vera. “
Uhm, non avrei scelto quel nome per la ragazza, genera confusione, ho dovuto rilegger edue volte la frase per capire…
“Il ricordo di lei si insinuò prepotente nei suoi pensieri tanto che riaprì gli occhi. L'aereo si stava staccando da terra. Guardò fuori, l'aereo stava prendendo quota,”
Troppe ripetizioni!
Comunque nel complesso buona prova, brava.
Ciao
Adriano

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Flavia Imperi
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 29 gennaio 2016, 15:55

Classifica:

1. Non praevalebunt, di Jacopo Berti
2. La posta in gioco, di Daniel Travis
3. Il processo, di Hendioke
4. Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano
5. Scontri – di Roberto Romanelli
6. Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi
7. Morire, di Diego Ducoli
8. Libera uscita, di Fernando Nappo
9. L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
10. Cosa ne sanno, di Cristina Danini
11. La bella Alda, di Alessandra Corrà
12. Le prove di Janine, di charlesdexter


L’ultimo abbraccio – di Alberto della Rossa

Ciao Alberto!
Il tuo è un bel racconto vecchio stile (oggi difficilmente pubblicherebbero un incipit descrittivo) profondo e poetico. L'ho apprezzato, nonostante anche io mi senta di criticare l'uso un po' eccessivo degli aggettivi.
Il cuore del racconto c'é, il tema è sviluppato in modo interiore e riesci a mio avviso a conunicarlo con efficacia giá quando dici:
"Nessuno a desinare con lui, la sera, quando tornava a casa e si sentiva schiacciato tra cielo e terra, come un pesce fuor d’acqua."
Non c'era bisogno a mio avviso di puntualizzare in seguito:
"Aveva vissuto sul mare, più che sulla terraferma, e non aveva alcun motivo per tornare"
Spieghi quello che si era giá capito, ripetendo e quindi appesantendo.
Occhio anche al punto di vista: se tutto il recconto é narrato dal p.d.v. del pescatore, descrivendolo fisicamente fai allontanare il lettore compiendo un errore tecnico importante.
Buon contest!

Se non puoi uscire dal tunnel, arredalo – di Monica Patrizi
Ciao Monica!
Il tuo racconto è potente. In poche righe sei riuscita a emozionare, parlando di un tema attuale e forte come la situazione economica e lavorativa dei giovani, la fuga all'estero cone unica via di sbocco, il dramma del lasciare le radici, pur con tutte le loro disfunzionalitá. Ottima scelta rispetto al tema, che a mio avviso è centrato. Ho apprezzato anche il modo in cui caratterizzi il protagonista tramite il rapporto coi genitori e la somatizzazione. Forse avrei aggiunto però un secondo personaggio per trasformare i pensieri in dialoghi e uscire così dalla testa del protagonista, o un qualche altro espediente narrativo nel rispetto del principio "show don't tell", unica pecca del racconto, però strutturale.
Buon contest!

La posta in gioco – di Daniel Travis
Ciao Daniel!
Ho trovato "La posta in gioco" un racconto originale e divertente, spassoso finale, quando si scopre che a dare il titolo al racconto non è un premio ambito, bensì la "punizione" di fare da balia agli umani. Non amo personalmente i racconti troppo pieni di azione, però l'ho trovato scritto abbastanza bene. Sul lessico fai delle scelte azzardate, che però rientrano in una coerenza rispetto allo stile del racconto. L'imprecazione in bocca all'angelo mi ha fatto sorridere, l'ho trovata gustosa, in linea con il tono scanzonato di tutta la vicenda. (cit. "Angeli. Mai esistite creature più infide.") XD
Ti consiglio vivamente di usare i possessivi solo quando servono ai fini della comprensione, e ogni tanto come rafforzativi, altrimenti è ovvio che si sta parlando del personaggio in causa:
"La mia schiena [e di chi sennò?] brucia come se mi stessero scuoiando, e le ali sembrano sul punto di staccarsi.
Faccio appello a tutta la mia determinazione [idem, ma se non c'è il possessivo prima, può funzionare come rafforzativo] per riuscire a infilare il sesto proiettile nel tamburo. Se il mioavversario continua a riversare Volontà contro il muro, potrei anche..."
Questa frase non mi convince: "Devo sembrargli un cosplay malriuscito", il punto di vista è troppo umano.
Una buona prova, in bocca al lupo!

Il processo - di Hendioke
Ciao Hendioke!
"Il Processo" è un racconto piacevole e divertente. Ho apprezzato molto il finale e il rimando al genio originale e l'arrivo nei campi elisi, che da un senso di sollievo, rispetto al costrutto di angeli e demoni.
Nonostante la storia si apra con una frase che funziona e attira l'attenzione, l'incipit è troppo lungo, l'avrei spezzato in due frasi, per dare respiro:
“Sicuri che funzioni così?” guardò perplesso prima l'uomo biondo ch'era disceso svolazzando dal cielo atterrando proprio sul suo cadavere, poi l'uomo dai capelli fuliggine che si era arrampicato da un tombino vicino alla carcassa dell'auto.
Il tono infantile dei due è simpatico, in linea con il messaggio profondo del racconto, che arriva al cuore del lettore veicolato dall'umorismo. A Socrate sarebbe piaciuto! XD

Le prove di Janine – di Charlesdexter
Ciao Charlesdexter!
L'idea del racconto è bella, forse un po' troppo "narrata" e "spiegata" però, come hanno detto anche gli altri commentatori. Mi è piaciuto molto l'incipit, che prende e incuriosisce, e anche l'impostazione della scena. Sulla carta c'è tutto: la neve e la luna danno l'atmosfera, c'è tutto il mondo emozionale di una donna che è passata per l'inferno, il suo passato e un atto estremo. Però manca quel "qualcosa" che incendia la storia e ti fa vibrare mentre lo leggi. E' difficile dire che cosa sia. Il finale è la parte meno riuscita a mio avviso, racconti la sua decisione, ma arriva in modo un po' asettico.
Buon proseguimento col contest!

Non preavalebunt – di Jacopo Berti

Ciao Jacopo!
Trovo il tuo racconto di una tipologia superiore, se non altro per la scelta originale con cui l'hai impostato. In poco spazio riesci a incuriosire il lettore, affascinarlo con una narrazione volutamente esotica. Hai creato un personaggio interessante mostrandolo dagli occhi di un ammiratore: ottima mossa. Se fosse stata l'artista a parlare di sé, sarebbe risultato di sicuro più borioso. Ho apprezzato anche gli elementi ricercati, ben inseriti in una trama coerente. Finale da applauso.
L'unico passaggio che ha stonato un po' nella lettura, per me, è stato"mi avrebbe spesso ricordato", avrei usato un'altra forma temporale.
Una storia delicata, impreziosita ma non pretenziosa, quel tanto che basta onirica. Ottimo lavoro!

La bella Alda – di Alessandra Corrà
Ciao Alessandra!
Per quanto rispetti il tema, non ho apprezzato molto questo tuo racconto. La mia impressione è che ti sei focalizzata sulle descrizioni poetiche a discapito della ricercatezza stilistica, e questo rende la narrazione un po’ piatta. Il momento in cui la donna si butta dalla rupe, ad esempio, non emoziona nonostante sia saliente nella storia. Ti consiglierei di utilizzare altri tipi di congiunzioni oltre a “ma” e “però”, distribuendo la bellezza della storia in ogni sua singola parte e di scrivere tenendo già a mente l’effetto che vuoi provocare nel lettore.

Cosa ne sanno – di Cristina Danini
Ciao Cristina!
La storia del tuo racconto è toccante, anche se non amo in modo particolare le ripetizioni enfatiche. Non mi ha convinta invece la tempistica verbale, che non sembra coerente e disturba un po' la lettura. Alcuni passaggi invece li ho trovati piuttosto gradevoli, come:
"Qua come a Parigi, la notte è un sogno a tinta unita." Il tema sembra abbastanza rispettato.
In totale, un buon racconto anche se migliorabile.

Scontri – di Roberto Romanelli
Ciao Roberto!
Ho letto il racconto tutto d'un fiato e mi è sembrato abbastanza chiaro e accattivante. Se una storia ti prende e vuoi sapere come va a finire, per me hai fatto un buon lavoro. Hai dosato con sapienza gli elementi dell'ambientazione all'interno dei dialoghi senza forzare i personaggi, nonostante poi ci siano alcuni "buchi", come la necessità impellente di un lavoro da parte del protagonista e la sua correlazione con lo schieramento, che non ho compreso. Il finale l'ho trovato un po' confuso. Belle le parole in maiuscolo per far intravedere le entità dei posseduti (comunque il gelo in genere è associato ai demoni! :D) mi ha ricordato un punto meraviglioso di Final Fantasy VIII.
Nel complesso è un buon racconto.
Buon contest!

Morire di Diego Ducoli
Ciao Diego!
Il tuo racconto è scorrevole, ben scritto e ironico al punto giusto. Manca qualche finale accentata qui e lì, ma per il resto non ho notato grossi errori. Stona un po' la frase "dove cazzo sono" detta da una vecchietta, anche se come scopriamo, non è propriamente una santa. Mi sembra di capire che abbia lasciato tutto alla chiesa, tuttavia avrei esplicitato meglio questo passaggio, completando magari la frase del prete. Il tipo di storia è classica e divertente. Un buon racconto.
Buon contest!

Libera Uscita – di Ferdinardo Nappo
Ciao Fernando!
Il racconto e piacevole e scorrevole, ma solo a una seconda rilettura mi è balenato in mente che probabilmente non si tratta di statuine del presepe, ma di attori di un presepe vivente. Se ho interpretato bene la storia, forse è molto più amara di quanto sembri (sono amanti che si possono incontrare solo in quell'occasione?), ma sarebbe necessario un minimo di retroscena in più (cosa sempre difficile in 3000 caratteri). Se invece ho preso un abbaglio, forse avrei giocato di più su un effetto sorpresa, facendo arrivare piano piano a capire che siamo in un presepe. Il tema non è centratissimo, comunque attinente e originale.
Buon contest!

Il rituale di San Giorgio cavaliere – di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra!
Il tuo racconto è evocativo e denso di suggestioni, con un incipit interessante e la visuale che si apre su paesaggi vasti e ventosi. E' una storia di paese, di spiriti e incantesimi (che quindi non può non piacermi), il tema mi sembra preso in modo un po' periferico, ma preso. Il problema del racconto, forse, è che è troppo ricco per una storia breve, risultando denso e frettoloso in alcuni passaggi. Nonostante questo è una bella storia, e merita la finale.
Siamo storie di storie

F.T. Hoffmann
Messaggi: 34

Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » venerdì 29 gennaio 2016, 15:57

1)Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi
racconto che affronta un tema molto importante con maestria e delicatezza. mi è piaciuto, a partire dal titolo che trovo davvero efficace fino ad arrivare allo stile che sicuramente denota buone capacità
Certo l'attinenza al tema è molto labile e troppo calato nell'attualità per essere originale ma non mi sento di dire nulla di più.
Un bel racconto, davvero.

2)Non praevalebunt, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo, il tuo racconto mi è piaciuto molto nella prima parte, un po' meno quando passi a descrivere le opere. senza dubbio hai un ottima voce e uno stile solido, padroneggi bene il punto di vista e sai "raccontare". Tranne alcuni, piccoli, infodump e la continua ripetizione della parola "inferno" non mi sento di criticare quasi nulla.
Quando arriviamo alle opere, però mi cadi. O forse cado io. sta di fatto che benchè a te siano magari chiare le sculture, al lettore ( in questo caso io) molto di quello che tu "vedi" non arriva.
"una mano, protesa da una grata carceraria, mentre regge DAL BASSO un'intera figura maschile" fino alla mano protesa c'ero, ma come sia la prospettiva o se "l'intera figura" sia qualcosa di diverso dalla mano stessa mi sfugge. Dal basso poi? boh...
MA questo è nulla rispetto alla chicca finale:
"Una figura femminile si erge ieratica nel tradizionale abito nuziale; i fronzoli discendono verso il basamento: una miniatura della capitale darimca.
Tra l'ultimo dei fronzoli e la cupola del Palazzo della Reggenza, ventotto millimetri di cielo."
Mi credi se dico che io qua non ho davvero la minima idea di cosa, quando, come, dove? Capitale darmica? cupole? ventotto millimetri?
Certo, è forse un immagine impreziosita di paroloni, una descrizione degna del più criptico ed ermetico dei libri d'arte, ma sul piano pratico, ai miei occhi, non ha senso. Peccato, sono sincero, perchè il racconto era buono.

3)Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano
Questo è forse il racconto che più mi ha fatto arrabbiare. E' così bello e così ben costruito che poi tac, arriva il finale affrettato. Sono davvero combattuto, vorrei darti la prima posizione eppure non sono sicuro di volerti premiare così. Quel finale non è all'altezza.

Piccoli appunti: la filastrocca/incantesimo(come se poi non fossero la stessa cosa) riporta che S.Giorgio dia sogni profetici, mentre tu lo fai comparire con carro, cavallo e spada. Io ti suggerirei di pensare a un espediente meno grezzo di un'irruzione

4)Cosa ne sanno, di Cristina Danini
racconto difficile da valutare. Tema giostrato con abilità, non originale ma con un taglio sicuramente inaspettato, sviluppato con criterio eppure scritto davvero male. Io capisco la voglia di scrivere sgrammaticato per far più "storia raccontata" però fatto così è davvero pessimo. Dopotutto il tipo in questione ha 20 anni, mica 6, e da uno di 20 anni almeno le concordanze verbali le pretendo.
con una leggera riscrittura avresti senza dubbio un racconto da top 5.
Appunti: da quanto o letto il rischio di incendi non è dovuto tanto alle candele quanto agli allacciamenti precari e abusivi alla rete elettrica che va in corto circuito abbastanza spesso ;)

5)Scontri, di Roberto Romanelli
racconto interessante e originale, che tuttavia soffre della miseria di caratteri. Sono convinto che uno spazio di20.000 caratteri potrebbero trasformare queste poche scene confuse in un ottimo racconto.
l'idea della carne come Arena metafisica è particolare, sebbene totalmente lasciata all'immaginazione del lettore. Non ci dai indicazioni sulla natura dei combattimenti, sul loro perchè, sugli effetti al corpo e allanima del ragazzo, sul perchè gli schierati son diffidenti, e su ome ci si schiera, nulla del simbolo sulla fronte(immagino sia il nome dell'angelo ma potrebbe essere anche "oggi aperto, si accettano scommesse") o su cosa ci sia in palio al termine del combattimento. Non ci dici davvero quasi nulla. capisco il voler interpretare la confusione del soggetto, ma diciamo che ti sei spinto parecchio oltre.
IMHO, visti i pochi caratteri avresti potuto sviluppare bene solo il dialogo fra protagonista e amico, così da introdurre la tua idea, senza forzare una storia così grande in una tazzina da caffè.

6)La posta in gioco, di Daniel Travis
racconto onesto, d'impatto, dinamico. Non amo il tempo presente nella narrazione, poichè tende a diventare una didascalia di azioni. fortunatamente nel tuo caso questo avviene poco; di contro l'infodump sulla volontà, le armi,le armature ecc. è davvero massiccio.
in generale buona l'idea, ma non trovo giusto definire gli schieramenti in angeli e demoni,visto che alla fine si scambiano i ruoli. sarebbe stato forse meglio definirli Caduti, visto che alla fine questo sono.
anche a te infine consiglio una riscrittura senza limite di caratteri ;) ma facendo attenzione a integrare nella narrazione tutte quello sbrodolare di informazioni e spiegoni che fai.


7)Morire, di Diego Ducoli
Usare un clichè non è sempre un errore, e tu lo dimostri molto bene. il racconto è lineare, semplice e sufficientemente ben costruito. Attenzione però alle continue negazioni: fai frasi più dirette, che senso ha riempire le frasi di "non", quando puoi renderle positive e immediate!
"ma la cosa non la turbava particolarmente." -la cosa la lasciava indifferente
"Concetta avrebbe voluto non dagli torto" - Concetta gli avrebbe dato volentieri ragione
"accorti che non era più una ragazzina." - accorti di quanto era decrepita.
"Sapeva di non dover andare, non era il momento.Non era propriamente uno stinco di santo," (qui ti sei proprio sbizzarrita) - Sapeva di dover restare, c'era ancora una cosa che la tratteneva. Certo, i vizi e gli ozi le erano stati di grande conforto negli ultimi tempi..."

Vedi, facile no?


8)L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
Racconto interessante, lineare e autoconclusivo. L'attinenza è davvero "in senso lato", ma lo prendo comunque per buono (dopotutto è la tua interpretazione, e questo è insindacabile). Da amante del "tell", degli incipit raccontati e dei personaggi silenziosi( e questo gioca a tuo favore, credimi) devo dire che il tuo stile non mi dispiace, però dannazione vedi di accorciare un po' di aggettivi nelle prime righe perchè rendono la lettura pesante.
Criticità: forse, e dico forse, arrivi alla conclusione con troppa fretta. cioè, un attimo prima l'uomo stava a pescà e poi s'abbraccia all'ancora e "tanti cari saluti"? non mi piace.
Sul finale ci puoi lavorare credo, magari cominciando il racconto con lui che si lega all'ancora e pensa alla sua vita..

9)Libera uscita, di Fernando Nappo
il racconto è sicuramente originale, con note umoristiche e un corpo amaro. sul piano teorico meriteresti un giudizio molto positivo, tuttavia sul piano pratico c'è qualcosa nel racconto che non mi convince appieno. Non capisco la necessità di ambientarlo a capodanno, così come debbano/possano vedersi solo una volta all'anno(in casa mia il prepsepe sta aperto almeno 15 gg.
Tema forse labile per la parte "infernale".
Stile molto buono, dialoghi fluidi.


10)Il processo, di Hendioke
racconto carino, onesto, ironico e tutto sommato ben strutturato. Il tema è assolutamente centrato. Certe battute tuttavia non mi hanno convinto affatto:
--“Sarebbe troppo complicato per la tua mente mortale” rispose l'angelo. “Quello che a te sembra un semplice gioco in realtà è un dialogo elevatissimo fra le ragioni del bene e del male. Frutto di secoli e secoli di raffinazione delle argomentazioni teologiche e filosofiche del processo sull'anima”.-- questa, se mi è concesso è forse la più brutta spiegazione che ti potessi inventare, nonchè la più banale. sono consapevole che sia ironica ma comunque non mi piace.


--“E della sovrappopolazione” aggiunse il diavolo. “Non hai idea di quanta gente schiatti ogni secondo al giorno d'oggi, ma i Due hanno intenzione di rimpolpare l'organico? Certo che no!”-- e farsela a pari e dispari farebbe rispariamre un sacco di tempo? mmmm non mi convince

per il resto nulla da dire. ;)

11)La bella Alda, di Alessandra Corrà
Il racconto purtroppo non è fra quelli che mi ha colpito. Trama abbastanza banale, condotta con eccessivo melodramma. Invece che concentrarti su un singolo evento hai cercato( ma tranquilla è un problema di molti) di infilare una brocca intera in una tazzina di caffè. Purtroppo 3000 caratteri sono una misura impietosa che non lascia spazio a storie di più ampio respiro come la tua, tanto che sei stata costretta a condensare e affrettare la conclusione. Purtroppo questo si vede e rovina la lettura. Ad ogni modo il genere (alla fine è un paranormal romance, inutile raccontarcela) sembra comunque riscuotere successo quindi ti consiglio di provare a riscrivere la storia senza limiti di caratteri perchè potrebbe uscirne un racconto valido.



12)Le prove di Janine, di charlesdexter
racconto piatto, senza mordente, quasi didascalico. Potrebbe essere una scelta, molto metatestuale di interpretare la fredda riflessione di una persona che ha vissuto troppi traumi, ma io credo sia solo imperizia. In ogni caso non mi piace il metatestuale.
Con un buon lavoro di riscrittura, di approfondimento sul personaggio, sulla sua psicologia, potresti tirarci fuori anche un racconto discreto. Tuttavia al momento non ci siamo, mi dispiace.

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Rionero
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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 29 gennaio 2016, 17:50

Eccomi qui! E' la mia seconda classica e stavolta ero certo solo della prima posizione...comunque grazie a tutti per la lettura.

1) Non praevalebunt, di Jacopo Berti
2) Cosa ne sanno, di Cristina Danini
3) L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
4) Se non puoi uscire da un tunnel, arredalo, di Monica Patrizi
5) La posta in gioco, di Daniel Travis
6) Morire, di Diego Ducoli
7) Il processo, di Hendioke
8) Libera uscita, di Fernando Nappo
9) Scontri, di Roberto Romanelli
10) Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano
11) La bella Alda, di Alessandra Corrà
12) Le prove di Janine, di charlesdexter


L'ULTIMO ABBRACCIO, di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto,

che dire, l’omaggio a Jack London mi sembra perfettamente centrato sia nell’ambientazione che nello stile… anche se in alcuni casi ti ha spinto ad usare termini desueti come “desinare”.
Il tema lo vedo appena sfiorato, ma i pensieri di quell’uomo in effetti sospeso sui ricordi di una vita sono molto interessanti. Grazie per la lettura!

IL RITUALE DI SAN GIORGIO CAVALIERE, di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra!

Mi è piaciuto l'uso del dialetto e lo stile dei primi paragrafi, che crea bene l'atmosfera di paese (con le sue superstizioni ed i suoi preconcetti) ed il personaggio della nonna.
I miei appunti li faccio sulla parte centrale: mi sembra debole l'appiglio narrativo che porta la bambina a seguire la scena (la nonna glielo permette e basta, come se non conoscesse i rischi...) e soprattutto stile e tempo dell'ingresso del Santo, che sembra quasi a "buttar via".
Ma il finale che porta avanti la storia con l'aggiunta dell'elemento del padre è molto bello!

LIBERA USCITA, di Fernando Nappo

Ciao Fernando,

innanzitutto complimenti: spunto davvero carino, oltretutto raccontato con uno stile leggero che vi si adatta perfettamente.
Mettere la scena sotto un cielo di cartapesta, poi, è l'idea più bella rispetto al tema assegnato...peccato che non vedo per niente l'inferno se non in qualche riferimento velato. Se fosse stato tra cielo e terra sarebbe stato perfetto!:)

MORIRE, di Diego Ducoli

Ciao Diego,

Mi è piaciuta moltissimo l'ironia e la sincerità caustica con cui la protagonista guarda alla sua vita da morta: questo rende interessante un racconto che per il resto non si riesce a discostare dal cliché.

Stessa cosa vale per lo stile: quando si discosta dal cliché per raccontare la storia passata della morta è molto efficace!
Per il resto mi suona male questa frase:
"Le fiamme gli avvolsero le caviglie, o almeno cosi gli sembrava, ma il dolore che provava era comunque reale."
Ho capito il senso ma non è stato immediato.

SCONTRI, di Roberto Romanelli

Ciao Roberto!

Sicuramente l'idea più interessante del gruppo, ma ho dovuto rileggerlo un paio di volte per avere chiara la situazione (che altrimenti penso sarebbe molto interessante!). Peccato davvero sarei stato curiosissimo di capire meglio questo tuo mondo. Peraltro anche il finale mi rimane non chiarissimo (non gli dicono neanche chi vince? combatte per cosa?).

COSA NE SANNO, di Cristina Danini

Ciao Cristina,

a me il racconto è piaciuto soprattutto per il ritmo che trovo ben cadenzato dalle ripetizioni. Sarei curioso di sentirlo come monologo regitato, secondo me molto interessante.
Come racconto mi manca qualcosa, soprattutto nello sviluppo: è naturalmente una questione di gusto, ma mi sembra una bella presentazione di un personaggio non un vero e proprio racconto.

Sullo stile noto solo qualche sbavatura quando cerchi di raccontare troppo, un esempio è all'inizio, quando dici "a Bucarest nel 1992". Non c'era bisogno della data;-)

LA BELLA ADA, di Alessandra Corrà

Ciao Alessandra!

Il tuo racconto mi ha ricordato che devo assolutamente andare a vedere la Sacra di San Michele, cosa che avevo in agenda da un po'^^
La storia in sé è interessante seppur classica, ma concordo con altri commenti che sottolineano come i tempi non siano giusti, sia quelli verbali che quelli della narrazione. Ti ha troppo penalizzato il limite di caratteri, peccato!

NON PRAEVALEBUNT di Jacopo Berti

Ciao Jacopo,

sono perfettamente d'accordo con Zebratigrata.

Sarebbe bastata l'idea che ti ha spinto ad abbandonare la facile forma del racconto per scegliere quella di un'elegia di una donna costretta a vivere in esilio per guadagnarti i miei applausi, ma poi come sei riuscito a portare avanti la storia di una vita attraverso le opere di un'artista, per poi concludere con la descrizione di questa statua impossibile...mi dilungherei a farti complimenti, ma non avendo appunti costruttivi e dovendo di fatto ripete quanto già detto da Zebratigrata ed Erika, mi limito ad uno "Chapeua!"

ps Per caso anche questo come altri tuoi racconti in passato (se non sbaglio) è un pezzo che si inserisce in una più ampia narrazione?

LE PROVE DI JANINE, di charlesdexter

Ciao Charlesdexter,

Il tema l'hai trattato in maniera molto pragmatica, una scelta che ti premia sicuramente per originalità!
Per il resto secondo me il tuo racconto non riesce a coinvolgere. E' tutto troppo piatto, forse troppo raccontato come si usa dire qui, troppo poco ritmo e forse anche la scelta del punto di vista non favorisce il coinvolgimento con una storia che avrebbe tutto per colpire allo stomaco.



IL PROCESSO, di Hendioke

Ciao!

Racconto divertente e fluido. Mi è piaciuto anche perché si nota lo stacco con cui hai saputo lavorare con personaggi Angeli-Demoni molto utilizzati in questo contest.
Inoltre, per quanto potrebbe sembrare debole l'idea del pari-dispari sei riuscita a giocartela bene con uno stile frizzante e con un degno finale. Insomma, un bel giochino che funziona.
Carinissimo!

LA POSTA IN GIOCO, di Daniel Travis

Ciao Daniel,

il tuo racconto ha il pregio di essere molto dinamico, quasi un videogioco. Da questo punto di vista funziona bene il ritmo e secondo me anche i commenti all'azione da parte del diavolo. Anzi, dal momento che è sicuramente un racconto di genere e il cui appeal è basato sul racconto dell'azione e sulla strafottenza dei protagonisti avrei calcato ancora di più la mano.
Ti spiego: mentre la frase sul cosplay è in effetti un po' deboluccia, a me la parte della compensazione è piaciuta e anche il "Cristo". Insomma per far veramente brillare i personaggi, che altrimenti restano un po' schiacciati dall'azione, avrei spinto ancora di più, magari cercando di distinguerli anche nel linguaggio (mentre adesso potrebbero tranquillamente scambiarsi le battute e non cambierebbe nulla).
Prova divertente e (si vede) "divertita" comunque!

SE NON PUOI USCIRE DA UN TUNNEL, ARREDALO di Monica Patrizi

Ciao Monica,

il tema è sicuramente centrato, così come la caratterizzazione del personaggio (e non lo dico solo perché ho la gastrite ed adoro Zerocalcare:D). Personalmente però non apprezzo troppo questo tipo di racconti che, rimanendo ancorati all'attualità sia nel tema che nel modo di raccontarlo, finiscono per sembrare autobiografie o rielaborazioni di diario...mi sarebbe piaciuto essere condotto per mano da qualche altra parte dopo essere stato coinvolto grazie all'immedesimazone con il personaggio. Così com'è, invece, la storia resta statica, un riflesso, una descrizione di un personaggio e poco più....ma questa è solo un gusto personale!
Carina l'idea della partenza dell'aereo come spunto per raccontare la vita di questo personaggio, ma poi il motivo della partenza (ovvero la soluzione apparente del problema: il lavoro) lascia il tutto, ancora una volta, troppo statico.
Titolo carinissimo, anche se tecnicamente il protagonista lo abbandona il tunnel...o sbaglio?:)

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Re: Gruppo LIATHAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#14 » domenica 31 gennaio 2016, 19:55

Grande qualità, complimenti a tutti.
Discorso classifica: non abbiate timore di posizionare anche le ultime posizioni, qui nessuno deve offendersi. Il giudizio è sul racconto e non sull'autore. Inoltre, aumentando la qualità media è chiaro che a fare la differenza sarà sempre più una certa soggettività di chi giudica, fa parte del gioco. Un mese su, quello dopo giù, ed è giusto così.
E per chi vuole cuzzarmi in una contesa diretta, la prossima Special non dovrebbe tardare, diciamo che al più tardi la si farà entro marzo (sapete che nelle Special posso partecipare anch'io).
A domani per la NEWS con la classifica finale del gruppo e i finalisti!


1) Se non puoi uscire dal tunnel, arredalo, di Monica Patrizi
Qui il tema è quasi letterale che metaforico (il protagonista sale in cielo per allontanarsi dal suo inferno). Un racconto molto “sociale”, impegnato, di quelli che piacciono a me perché non si fermano a intrattenere, ma colpiscono duro puntando il dito. Questo è uno dei nostri compiti, di autori: utilizzare la nostra arte per puntare il dito e darci dentro. Pollice SU per me. Brava.
2) Non praevalebunt, di Jacopo Berti
A fine lettura sono rimasto pervaso dalla figura della tua protagonista, riesci a rappresentarla attraverso le sue opere raccontandoci una storia terribilmente attuale. Tema rispettato in pieno e non vedo come il testo potrebbe essere ulteriormente migliorato. Pollice SU per me.
3) Morire, di Diego Ducoli
Dissacrante, del tipo che piace a me. Questa vecchia che si prende gioco della vita fino alla fine, riuscendo con un gran colpo finale a fregare parentado e destino (quanto meno quello disegnato dall’uomo). La salvezza si paga, come il Vaticano c’insegna. Pollice SU per me.
4) La bella Alda, di Alessandra Corrà
Molto bello anche se ancora un po’ acerbo, motivo per cui non assegno il pollice su, ma quasi su. Nel laboratorio avrai modo di dargli una ripulita per la vetrina. Tema rispettato, davvero delicata la storia d’amore di questo angelo e di questa sfortunata. Un pugno nello stomaco il finale con lui scappato per dimenticare e lei che, ormai certa del favore divino, lo cerca condannandosi. Fantastica l’immagine delle nuvole sentinelle che la portano a sbagliare strada.
5) La posta in gioco, di Daniel Travis
Un buon racconto, divertente e, soprattutto, riuscito. Un divertissement, certo, ma fatto bene, anche se poco graffiante, non lascia molto. Forse va revisionato qui e là per renderlo più fluido, meno spigoloso in certe parti, ma la mia valutazione e da pollice quasi su, ottimo esordio a Minuti Contati.
6) Libera uscita, di Fernando Nappo
Per me qui c’è un solo evidente difetto: quello spostare i pastorelli vicino alla grotta è dovuto al ritirare i presepe, smontarlo rimettendo tutti i pezzi vicini… Messo nella forma attuale arriva poco, sembra vengano spostati e che il presepe rimanga montato, e la cosa mi ha in un primo momento confuso. Detto questo, ho apprezzato l’idea dell’inferno rappresentato dalla vicinanza al santo, bello davvero. La religione, o come vuoi indicare tu l’oggetto del contendere, che limita la libertà del singolo costringendolo in una vita di attesa per pochi spiccioli di secondi di paradiso (rappresentato dall’atto sessuale), bello. Anche la narrazione risulta spigliata, convincente (anche se proprio non immagino dove sia il guardaroba della pastorella). Pollice tendente all’alto per me.
7) Cosa ne sanno, di Cristina Danini
Solo una domanda: perché la Bucarest del 1992? Manca un po’ questa giustificazione nel racconto, ma per il resto è da pollice tendente all’alto. Buona la trattazione del tema, ottima l’immagine che crei nella mente del lettore con questo protagonista distante un semplice volo dal suo paradiso che invece decide di rimanere in questo particolare inferno. Un buon lavoro.
8) Il rituale di San Giorgio Cavaliere, di Ambra Stancampiano
Il racconto è molto interessante, ma c’è qualcosa che stride. Non mi convince in primis il tempo della narrazione. Mi spiego… Dici che OGGI è arrivata la lettera e poi via alla scena di San Giorgio e poi ancora chiudi con ADESSO NON CI VEDO PIU’ E LA GENTE MI EVITA… Ecco, tutto nello stesso giorno? Diverso sarebbe stato se lui raccontasse post e quindi ok al presente, ma al passato l’episodio chiave. E poi… Vero, il momento clou te lo giochi troppo in fretta, ma per me non è giustificazione il fatto che a MC sia così perché dobbiamo superare i nostri limiti e fare in modo che no, non siano tempo o spazio a fermarci e che il tutto sia funzionale al massimo delle sue possibilità. Intendiamoci, per me questo è un racconto da pollice tendente all’alto per la sua ricchezza interna, la sua capacità di raccontare una storia NOSTRA, italiana, riuscendo a inserirla così bene nel locale della tua terra, per la sapiente gestione di più personaggi e di un’intera piccola comunità. Un buon lavoro insomma, ma che necessità di diversi aggiustamenti per limare gli evidenti difetti che ho sottolineato.
9) Il processo, di Hendioke
Pollice tendente all’alto, ma grazie alla prima parte, non per il finale che, invece, a mio parere è da pollice giù. Chi è questo genio? Non si capisce. E dove finisce? Ai campi elisi? A me non è arrivato, sarà che rifuggo da qualunque conoscenza che l’autore richiede al lettore per comprendere il suo testo. Detto questo, il gioco su cui si regge il testo è carino, divertente e ben reso, solo che non colpisce, non graffia, anche se si legge con gran piacere.
10) L’ultimo abbraccio, di Alberto Della Rossa
Bellissima immagine, molto poetica. Il tema è ben presente, tra il cielo che si confonde su questo infinito mare e l’inferno (?) di un’esistenza solitaria. Perché ho messo il punto interrogativo tra parentesi? Beh, perché questo presunto inferno mi sembra essere più l’idea che l’autore ha del suo protagonista che non quello che il protagonista mi ha trasmesso in fase di lettura. Una cartolina, questa l’impressione che ho avuto al termine della lettura, anche piuttosto bidimensionale. Non sono riuscito a empatizzare e le informazioni necessarie le ho percepite come inserite a forza per arrivare a quel bello e triste finale. Una prova da NI, per me. Serve di più, voglio essere convinto in altro modo e non solo attraverso la mancanza di un cane.
11) Scontri, di Roberto Romanelli
Qui come in tanti altri casi sottolineo come sarebbe stato più opportuno evitare tutto il pippone della prima parte per partire dal momento topico, lo scontro, per delineare, disseminando bene le info, sia quanto è preceduto che questo mondo alternativo. Allo stato attuale si percepisce una grande idea poco espressa. Pollice NI, ma da riprendere e affinare.
12) Le prove di Janine, di Charlesdexter
Mmmh… Sembra tu abbia scritto a braccio senza una direzione ben precisa. Non c’è pathos, non si empatizza con la protagonista, cosa decisamente negativa per un tipo di racconto quale vuole essere questo. Non si capisce dove siamo, tra l’altro, e neppure il periodo storico, è tutto confuso. Pollice giù, mi spiace.

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