Strukul Edition Fuoco Blu

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alexandra.fischer
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Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#1 » lunedì 1 febbraio 2016, 21:26

Fuoco Blu
Di Alexandra Fischer
La strada bianca risplendeva nella notte intervallata da fuochi.
Il giovane camminava freddo, guardando avanti a sé.
Ogni tanto si aggiustava la cintura con la lama frastagliata di metallo blu e sfiorava la boccetta con il veleno nel quale la intingeva per renderla più efficace prima di colpire.
Gli era sempre stata fedele, fino all’agguato contro il capo dei Demoni Vespa.
Lo aveva fatto fuori, ma anche una parte di lui ne era uscita malconcia.
La crepa apertasi nella sua lama gli faceva male come se stata fosse inferta a lui.
Da quando se ne era reso conto, aveva perso tutta la sua freddezza di sicario.
Non avrebbe più avuto bisogno di fingere dolore per scappare dopo i suoi agguati.
La parte di se stesso trasferitasi in Fuoco Blu non aveva più smesso di tormentarlo dopo la morte del capo dei Demoni Vespa.
Quando la sua committente gli aveva chiesto quale compenso desiderasse per averle dato la sua vendetta, non aveva avuto dubbi.
Il giovane sapeva che lei poteva aprire la soglia che divideva la Città Alveare dalla Landa dei Fabbri Morti.
Le sarebbero bastate i pungiglioni della cintura del capo dei Demoni Vespa.
Anche quegli stiletti erano stati creati dalla stessa mano che aveva realizzato Fuoco Blu.

La bottega era proprio alla fine della strada.
L’uscio era spalancato e lui venne investito dai bagliori della fucina accesa e assordato dai rumori di metallo.
Il fabbro era al lavoro.
- Onkelschwert – lo chiamò a voce alta, rabbrividendo quando l’omone gli si avvicinò.
Tutto quel freddo emanava dal corpo massiccio che stava riempiendo il riquadro della porta.
Il giovane strinse Fuoco Blu.
Amava troppo la sua arma per ascoltare l’istinto.
Quella voce subdola lo stava mettendo in guardia da Onkelschwert.
Era morto.
Il giovane la ricacciò.
Gli ricordava troppo il ragazzino disperato che era stato.
Se era diventato un sicario rispettato lo doveva proprio al fabbro.
- Hopfy – lo salutò quest’ultimo con la stessa voce ferma di sempre – ormai sei troppo bravo per volere una delle mie lezioni di combattimento.
Onkelschwert tese la mano.
Hopfy sostenne il suo sguardo e gli porse Fuoco Blu.
- Devi amarla davvero molto. Per un sicario, la propria lama è ben più di una moglie in carne e ossa, vero?
Onkelschwert lo fece entrare nel laboratorio.
- Accarezzala – gli ordinò – vedrai che tornerà migliore di prima.
Hopfy obbedì e si sentì pervadere dallo stesso gelo che proveniva dal fabbro.
Poi chiuse gli occhi e cadde a terra.

Si risvegliò nel pentacolo fatto di lame pungiglione dei Demoni Vespa.
Guardò Fuoco Blu.
La Roschaum lo avvertì: - Sarà ancora tua per poco.
E lui gridò, guardando la cicatrice sul palmo della mano, ma poi afferrò l’arma e la strinse a sé.
E no, non gli importò sapere da dove veniva quel segno, così simile alla crepa che aveva fatto riparare.



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Andrea Partiti
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#2 » martedì 2 febbraio 2016, 13:05

Ciao!

Premetto che mi piace il tuo stile di scrittura e il tuo "fantasy onirico", quindi curioso sempre i tuoi racconti.

Penso che l'unico grosso problema di questo racconto, sia lo squilibrio delle informazioni. Un inizio abbastanza rilassato di introduzione, una scena intermedia con della tensione che si carica più rapidamente, e un finale che è eccessivamente rapido e poco esplicativo.

[...] la lama frastagliata di metallo blu e sfiorava la boccetta con il veleno nel quale la intingeva [...]
Ecco, qui mi si forma in mente l'immagine di una spada intinta in un calamaio piccolo piccolo. Non sono sicuro dell'effetto, ma mi suonerebbe meglio "nel quale intingeva la punta dell'arma" o "con cui bagnava la punta dell'arma".

Onkelschwert > Zio Spada? Il mio tedesco è partito arrugginito ed è solo peggiorato negli anni :D

Amava troppo la sua arma per ascoltare l’istinto.
Quella voce subdola lo stava mettendo in guardia da Onkelschwert.
Era morto.
Il giovane la ricacciò.

In questo passaggio non riesco a capire cosa stia succedendo, anche impegnandomi.
Il protagonista va dal fabbro, per farsi riparare la spada. Il fabbro è una persona fidata, l'ha addestrato.
Il suo istinto gli dice di non fidarsi del fabbro, MA vuole davvero riparare la sua spada quindi ignora questo istinto.
"Era morto" è riferito al fabbro? Mi viene spontaneo pensare che era freddo perché morto, altrimenti in una fucina mi sarei aspettato diversamente.
Mi piace molto il contrasto che crei con la fucina calda, con fuoco e scintille (per via del rumore che sentiamo) da cui esce Onkelschwert che descrivi in maniera fredda. E' un po' il cuore del racconto, il contrasto che fa muovere i personaggi.

Roschaum suppongo sia la committente di cui parli all'inizio. Darle subito un nome, la prima volta che la citi, renderebbe più facile afferrare il finale, che è comunque abbastanza criptico.
Capisco che una scena finale secca e breve sia più incisiva, ma mancando al lettore una parte dell'ambientazione che usi, sarebbe gentile almeno usare dei dialoghi più espliciti - per quanto lievemente più innaturali.
Purtroppo senza conoscere il significato della cicatrice sulla mano (una cicatrice, poi, non una ferita, quindi deve essere passato del tempo o la ferita deve essere stata guarita con altri mezzi, mi viene spontaneo fare delle ipotesi non confermabili!), senza il significato del rituale con i pungiglioni per arrivare alla landa dei Fabbri Morti (Onkelschwert è un fabbro morto? Sembra chiaro che ci sia qualcosa di più che non sappiamo!), diventa difficile difficile avere un senso di chiusura.

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Jacopo Berti
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#3 » martedì 2 febbraio 2016, 15:47

Ciao Alexandra!
Se non sbaglio la versione è quella della Strukul Edition, senza variazioni. Quindi prima di tutto ti consiglio di vedere quel che ti avevo scritto lì.
Buon lavoro e buon laboratorio! :)
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Callagan
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#4 » martedì 2 febbraio 2016, 17:38

Ciao, Shanda. Ormai è un po' che ti leggo, quindi riesco meglio a orientarmi tra le tue storie. In generale, col tempo ho notato delle evoluzioni nella tua scrittura. Tuttavia, concentrando l'attenzione su Fuoco Blu, ho alcuni suggerimenti da farti.

Punto forte: parto con i pregi del racconto. Qui sopra sei stata incasellata in un genere, il fantasy-onirico, e devo dire che il termine ben identifica anche questo racconto. Non è solo quel che narri, ma anche come lo narri. La scrittura è sicuramente caratteristica ed efficace nell'andare a creare una determinata atmosfera.

Punto debole: è un'osservazione che ti ho già fatto altre volte su altri racconti. Spesso dai per scontate alcune informazioni che esistono nella tua testa, per cui tu ben capisci cosa sta accadendo nella storia, ma che non espliciti nel testo scritto, per cui il lettore si trova disorientato. Così io non ho capito né la missione del protagonista né il significato della scena finale. In secondo luogo: fai della paratassi uno stile e in un racconto breve ci sta. Ma accostare alla frase principale qualche coordinata ogni tanto ti permetterebbe di rendere le vicende più chiare al lettore. Non dico sempre... ogni tanto sì... dai.

L' ultimo consiglio riguarda quanto ti ho già detto: quando scrivi o rileggi, se solo ti viene il dubbio che forse stai dando qualcosa per scontato, ecco allora intervieni subito ed esplicita il contesto. Perché sì... lo stavi dando per scontato.

Tutto qui. Ritornaci su questo racconto perché questo, come tutte le tue storie, ha davvero un grande potenziale.
A presto!

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#5 » mercoledì 3 febbraio 2016, 17:26

Ciao Andrea Partiti. Grazie del commento, terrò conto delle tue osservazioni a partire dalla scena in cui Hopfy bagna la lama con il veleno. Il tuo tedesco è buono, Onkelschwert vuol proprio dire Zio Spada (ho usato questa lingua per dare un tocco esotico ai nomi, al posto dell'inglese, piuttosto abusato nella fantasy. Poi trovo che il tedesco sia una lingua molto bella). Hopfy va da Onkelschwert a farsi riparare la lama, ma ha paura, perché il viaggio in sé è pericoloso (sia perché è lì con la magia nera, sia per la ripulsa del vivo nei riguardi di un morto). Lo raggiunge all'inferno perché lui è l'unico a poter riparare l'arma. Correggerò anche il particolare della Roschaum, la committente strega, scrivendone all'inizio. E spiegherò meglio il particolare dei pungiglioni usati nel pentacolo (rappresentano il peccato mortale di Onkelschwert, l'essere stato talmente geniale come fabbro da lavorare per i Demoni Vespa, i malvagi del suo mondo). La cicatrice sulla mano di Hopfy è la lesione della lama che passa a lui; si è cicatrizzata in seguito a un lungo periodo di sonno, di qui la frase della Roschaum in merito al godersi poco l'arma rimessa a nuovo (il sicario è giovane d'aspetto, ma si è giocato parecchi anni di vita andando all'inferno). Solo lei non ha il problema immediato della morte, essendo strega.

Ciao Timetrapoler, ho fatto come mi hai scritto. Scusa (non è stata negligenza voluta, devo stare attenta. Mi chiedo se scrivere 100 volte "Non devo essere svampita. Morte alla Maledizione Bionda" possa essere una cura efficace contro questo difetto). Buon lavoro e Buon laboratorio anche a te.

Ciao Callagan, per prima cosa ti ringrazio per i complimenti. Sono contenta che ti sia piaciuta l'atmosfera della mia storia. Mi dispiace per le frasi tronche (un'allungata a qualche periodo servirà anche a risolvere il problema del dare per scontare troppe informazioni). La missione di Hopfy è di far riparare la propria lama Fuoco Blu, danneggiata durante il suo l'ultimo incarico di sicario, dal fabbro che l'ha creata. Solo lui può riuscirci. Il problema è che è morto e si trova nell'Inferno dei Fabbri. E Hopfy ci arriva grazie all'aiuto "stregato" della sua ultima committente.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#6 » mercoledì 3 febbraio 2016, 17:36

Fuoco Blu
Di Alexandra Fischer
La strada bianca risplendeva nella notte intervallata da bagliori infuocati.
Il giovane camminava freddo, guardando avanti a sé.
Ogni tanto si aggiustava la cintura con la lama frastagliata di metallo blu e sfiorava la boccetta con il veleno nel quale la intingeva per renderla più efficace prima di colpire.
Gli era sempre stata fedele, fino all’agguato contro il capo dei Demoni Vespa; lo aveva fatto fuori, ma una parte di sé ne era uscita malconcia.
La crepa apertasi nella sua lama in seguito allo scontro, gli faceva male come se stata fosse inferta a lui.
Da quando se ne era reso conto, aveva perso tutta la sua freddezza di sicario.
Non avrebbe più avuto bisogno di fingere dolore per scappare dopo i suoi agguati.
La parte di se stesso trasferitasi in Fuoco Blu non aveva più smesso di tormentarlo dopo la morte del capo dei Demoni Vespa.
Quando la Roschaum, sua committente dell’assassinio dei Demoni Vespa, gli aveva chiesto quale compenso desiderasse per averle dato la sua vendetta, non aveva avuto dubbi.
Il giovane sapeva che lei poteva aprire la soglia che divideva la Città Alveare dalla Landa dei Fabbri Morti.
Le sarebbero bastate i pungiglioni della cintura del capo dei Demoni Vespa per realizzare il pentacolo con il quale spedirlo laggiù.
Anche quegli stiletti, infatti, erano stati creati dalla stessa mano che aveva realizzato Fuoco Blu.
La grande passione che metteva nel lavoro di fabbro aveva condannato Onkelschwert all’inferno; in vita aveva infatti servito anche i famigerati Demoni Vespa e il loro capo.
Le lame pungiglione avrebbero condotto Hopfy dritto dal fabbro.

La bottega era proprio alla fine della strada.
L’uscio era spalancato e lui venne investito dai bagliori della fucina accesa e assordato dai rumori di metallo.
Il fabbro era al lavoro.
- Onkelschwert – lo chiamò a voce alta, rabbrividendo quando l’omone gli si avvicinò.
Tutto quel freddo emanava dal corpo massiccio che stava riempiendo il riquadro della porta.
Il giovane strinse Fuoco Blu.
Amava troppo la sua arma per ascoltare l’istinto.
Quella voce subdola lo stava mettendo in guardia da Onkelschwert, perché era morto e languiva all’inferno, dunque stava peggio di lui.
Il giovane la ricacciò.
Gli ricordava troppo il ragazzino disperato che era stato.
Se era diventato un sicario rispettato lo doveva proprio al fabbro.
- Hopfy – lo salutò quest’ultimo con la stessa voce ferma di sempre – ormai sei troppo bravo per volere una delle mie lezioni di combattimento.
Onkelschwert tese la mano.
Hopfy sostenne il suo sguardo e gli porse Fuoco Blu.
Contrariamente ai suoi timori, il fabbro era rimasto lo stesso anche nella morte, difatti aveva osservato: - Devi amarla davvero molto. Per un sicario, la propria lama è ben più di una moglie in carne e ossa, vero?
Onkelschwert lo fece entrare nel laboratorio.
- Accarezzala – gli ordinò – vedrai che tornerà migliore di prima.
Hopfy obbedì e si sentì pervadere dallo stesso gelo che proveniva dal fabbro.
Poi chiuse gli occhi e cadde a terra.

Si risvegliò nel pentacolo fatto di lame pungiglione dei Demoni Vespa.
Guardò Fuoco Blu.
La Roschaum lo avvertì: - Sarà ancora tua per poco.
E lui gridò, guardando la cicatrice sul palmo della mano, segno che era rimasto addormentato più a lungo di quanto non credesse, ma poi afferrò l’arma e la strinse a sé, riconoscendo sulla propria pelle il segno della crepa che aveva fatto riparare.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#7 » mercoledì 3 febbraio 2016, 17:37

Ecco la nuova versione del racconto; sono disposta a correggerla ulteriormente in caso di ulteriori punti deboli o errori.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#8 » venerdì 5 febbraio 2016, 19:02

Fuoco Blu
Di Alexandra Fischer
La strada bianca risplendeva nella notte intervallata da bagliori infuocati.
Il giovane camminava freddo, guardando avanti a sé.
Ogni tanto si aggiustava la cintura con la lama frastagliata di metallo blu e sfiorava la boccetta con il veleno nel quale la bagnava per renderla più efficace prima di colpire.
Gli era sempre stata fedele, fino all’agguato contro il capo dei Demoni Vespa; lo aveva fatto fuori, ma una parte di sé ne era uscita malconcia.
La crepa apertasi nella sua lama in seguito allo scontro, gli faceva male come se stata fosse inferta a lui.
Da quando se ne era reso conto, aveva perso tutta la sua freddezza di sicario.
Non avrebbe più avuto bisogno di fingere dolore per scappare dopo i suoi agguati.
La parte di se stesso trasferitasi in Fuoco Blu non aveva più smesso di tormentarlo dopo la morte del capo dei Demoni Vespa.
Quando la Roschaum, sua committente dell’assassinio dei Demoni Vespa, gli aveva chiesto quale compenso desiderasse per averle dato la sua vendetta, non aveva avuto dubbi.
Il giovane sapeva che lei poteva aprire la soglia che divideva la Città Alveare dalla Landa dei Fabbri Morti.
Le sarebbero bastate i pungiglioni della cintura del capo dei Demoni Vespa per realizzare il pentacolo con il quale spedirlo laggiù.
Anche quegli stiletti, infatti, erano stati creati dalla stessa mano che aveva realizzato Fuoco Blu.
La grande passione che metteva nel lavoro di fabbro aveva condannato Onkelschwert all’inferno; in vita aveva infatti servito anche i famigerati Demoni Vespa e il loro capo.
Le lame pungiglione avrebbero condotto Hopfy dritto dal fabbro.

La bottega era proprio alla fine della strada.
L’uscio era spalancato e lui venne investito dai bagliori della fucina accesa e assordato dai rumori di metallo.
Il fabbro era al lavoro.
- Onkelschwert – lo chiamò a voce alta, rabbrividendo quando l’omone gli si avvicinò.
Tutto quel freddo emanava dal corpo massiccio che stava riempiendo il riquadro della porta.
Il giovane strinse Fuoco Blu.
Amava troppo la sua arma per ascoltare l’istinto.
Quella voce subdola lo stava mettendo in guardia da Onkelschwert, perché era morto e languiva all’inferno, dunque stava peggio di lui.
Il giovane la ricacciò.
Gli ricordava troppo il ragazzino disperato che era stato.
Se era diventato un sicario rispettato lo doveva proprio al fabbro.
- Hopfy – lo salutò quest’ultimo con la stessa voce ferma di sempre – ormai sei troppo bravo per volere una delle mie lezioni di combattimento.
Onkelschwert tese la mano.
Hopfy sostenne il suo sguardo e gli porse Fuoco Blu.
Contrariamente ai suoi timori, il fabbro era rimasto lo stesso anche nella morte, difatti aveva osservato: - Devi amarla davvero molto. Per un sicario, la propria lama è ben più di una moglie in carne e ossa, vero?
Onkelschwert lo fece entrare nel laboratorio.
- Accarezzala – gli ordinò – vedrai che tornerà migliore di prima.
Hopfy obbedì e si sentì pervadere dallo stesso gelo che proveniva dal fabbro.
Poi chiuse gli occhi e cadde a terra.

Si risvegliò nel pentacolo fatto di lame pungiglione dei Demoni Vespa.
Guardò Fuoco Blu.
La Roschaum lo avvertì: - Sarà ancora tua per poco.
E lui gridò, guardando la cicatrice sul palmo della mano, segno che era rimasto addormentato più a lungo di quanto non credesse, ma poi afferrò l’arma e la strinse a sé, riconoscendo sulla propria pelle il segno della crepa che aveva fatto riparare.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#9 » venerdì 5 febbraio 2016, 19:03

Ne ho appena corretto uno. Di qui la nuova versione postata. Sono comunque disposta ad aggiustarla ulteriormente.

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alessandra.corra
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#10 » domenica 14 febbraio 2016, 10:43

Ciao Alexandra,

Questa nuova versione l'ho preferita rispetto la precedente. Però noto ancora dei punti deboli.

I punti di forza sono sicuramente la bella ambientazione che hai saputo creare e la trama che ho trovato interessante. Mi piace l'idea di questo giovane personaggio che attraversa anche gli inferi pur di scovare il fabbro che potrebbe riparare la sua arma che tanto ama.

I punti deboli stanno invece sia nel finale, che non sono riuscita a interpretare bene, quindi andrebbe rivisto; e anche in alcune frasi che ho trovato leggermente imprecise (per es. trasformerei la seconda riga: "camminava freddo...", io scriverei : il giovane camminava guardando davanti a sé, sentiva freddo e... ). Sceglierei delle frasi brevi e semplici per rendere più chiara e fluida la lettura.

Buon lavoro, alla prossima!

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#11 » lunedì 15 febbraio 2016, 20:59

Grazie Alessandra Corra, seguirò i tuoi consigli.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#12 » giovedì 18 febbraio 2016, 17:40

Fuoco Blu
Di Alexandra Fischer
La strada bianca risplendeva nella notte intervallata da bagliori infuocati.
Il giovane camminava impassibile, guardando avanti a sé.
Ogni tanto si aggiustava la cintura con la lama frastagliata di metallo blu e sfiorava la boccetta con il veleno nel quale la bagnava per renderla più efficace prima di colpire.
Gli era sempre stata fedele, fino all’agguato contro il capo dei Demoni Vespa; lo aveva fatto fuori, ma una parte di sé ne era uscita malconcia.
La crepa apertasi nella sua lama in seguito allo scontro, gli faceva male come se stata fosse inferta a lui.
Da quando se ne era reso conto, aveva perso tutta la sua freddezza di sicario.
Non avrebbe più avuto bisogno di fingere dolore per scappare dopo i suoi agguati.
La parte di se stesso trasferitasi in Fuoco Blu non aveva più smesso di tormentarlo dopo la morte del capo dei Demoni Vespa.
Quando la Roschaum, sua committente dell’assassinio dei Demoni Vespa, gli aveva chiesto quale compenso desiderasse per averle dato la sua vendetta, non aveva avuto dubbi.
Il giovane sapeva che lei poteva aprire la soglia che divideva la Città Alveare dalla Landa dei Fabbri Morti.
Le sarebbero bastate i pungiglioni della cintura del capo dei Demoni Vespa per realizzare il pentacolo con il quale spedirlo laggiù.
Anche quegli stiletti, infatti, erano stati creati dalla stessa mano che aveva realizzato Fuoco Blu.
La grande passione che metteva nel lavoro di fabbro aveva condannato Onkelschwert all’inferno; in vita aveva infatti servito anche i famigerati Demoni Vespa e il loro capo.
Le lame pungiglione avrebbero condotto Hopfy dritto dal fabbro.

La bottega era proprio alla fine della strada.
L’uscio era spalancato e lui venne investito dai bagliori della fucina accesa e assordato dai rumori di metallo.
Il fabbro era al lavoro.
- Onkelschwert – lo chiamò a voce alta, rabbrividendo quando l’omone gli si avvicinò.
Tutto quel freddo emanava dal corpo massiccio che stava riempiendo il riquadro della porta.
Il giovane strinse Fuoco Blu.
Amava troppo la sua arma per ascoltare l’istinto.
Quella voce subdola lo stava mettendo in guardia da Onkelschwert, perché era morto e languiva all’inferno, dunque stava peggio di lui.
Il giovane la ricacciò.
Gli ricordava troppo il ragazzino disperato che era stato.
Se era diventato un sicario rispettato lo doveva proprio al fabbro.
- Hopfy – lo salutò quest’ultimo con la stessa voce ferma di sempre – ormai sei troppo bravo per volere una delle mie lezioni di combattimento.
Onkelschwert tese la mano.
Hopfy sostenne il suo sguardo e gli porse Fuoco Blu.
Contrariamente ai suoi timori, il fabbro era rimasto lo stesso anche nella morte, difatti aveva osservato: - Devi amarla davvero molto. Per un sicario, la propria lama è ben più di una moglie in carne e ossa, vero?
Onkelschwert lo fece entrare nel laboratorio.
- Accarezzala – gli ordinò – vedrai che tornerà migliore di prima.
Hopfy obbedì e si sentì pervadere dallo stesso gelo che proveniva dal fabbro.
Poi chiuse gli occhi e cadde a terra.

Si risvegliò nel pentacolo fatto di lame pungiglione dei Demoni Vespa.
Guardò Fuoco Blu.
La Roschaum lo avvertì: - Sarà ancora tua per poco.
Hopfy le rivolse uno sguardo interrogativo.
Per tutta risposta, lei gli afferrò la mano con la quale lui impugnava la lama e gliela girò, costringendolo
A guardarne il palmo.
Lui lo fece, gridando.
La ferita sul palmo era ormai cicatrizzata, segno che era rimasto addormentato a lungo; troppo per sperare in una carriera da sicario ancora lunga.
In un misto di amore e disperazione, Hopfy, afferrò l’arma e la strinse a sé, dopo aver capito da dove veniva il segno sulla propria pelle.
La crepa sulla lama era passata a lui.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#13 » giovedì 18 febbraio 2016, 17:43

Ciao Alessandra Corra, ho aggiustato il finale senza tuttavia usare "il giovane camminava guardando avanti a sé, sentiva freddo", perché Hopfy non sentiva freddo quando camminava, ma era freddo. Ho aggiustato la frase con impassibile, per far capire meglio questo punto, camminava per l'Inferno dei Fabbri senza provare alcuna paura.

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Spartaco
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#14 » domenica 21 febbraio 2016, 1:45

Ragazzi, state battendo la fiacca. Non voglio arrivare a fine mese senza racconti selezionati. Datevi una mossa!

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#15 » giovedì 25 febbraio 2016, 19:06

Ciao Spartaco, ho appena finito di commentare e votare quelli già pronti.

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Jacopo Berti
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#16 » sabato 27 febbraio 2016, 0:28

Ciao Alexandra, ho visto che hai sistemato alcune cose e ora trovo che il tuo racconto sia abbastanza convincente, quindi
CHIEDO LA GRAZIA!

(solo una cosa: probabilmente ti hanno detto che non si capiva il finale e hai corretto di conseguenza, ma la conclusione l'avevo capita sin dall'inizio, e a me piace di meno con questa ultima frase di pura spiegazione. Potresti migliorarla dando una forma precisa alla spaccatura dell'arma e poi ripetendo le stesse identiche parole per descrivere la ferita, no?)
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#17 » domenica 28 febbraio 2016, 11:35

Fuoco Blu
Di Alexandra Fischer
La strada bianca risplendeva nella notte intervallata da bagliori infuocati.
Il giovane camminava impassibile, guardando avanti a sé.
Ogni tanto si aggiustava la cintura con la lama frastagliata di metallo blu e sfiorava la boccetta con il veleno nel quale la bagnava per renderla più efficace prima di colpire.
Gli era sempre stata fedele, fino all’agguato contro il capo dei Demoni Vespa; lo aveva fatto fuori, ma una parte di sé ne era uscita malconcia.
La crepa a imbuto apertasi nella sua lama in seguito allo scontro, gli faceva male come se stata fosse inferta a lui.
Da quando se ne era reso conto, aveva perso tutta la sua freddezza di sicario.
Non avrebbe più avuto bisogno di fingere dolore per scappare dopo i suoi agguati.
La parte di se stesso trasferitasi in Fuoco Blu non aveva più smesso di tormentarlo dopo la morte del capo dei Demoni Vespa.
Quando la Roschaum, sua committente dell’assassinio dei Demoni Vespa, gli aveva chiesto quale compenso desiderasse per averle dato la sua vendetta, non aveva avuto dubbi.
Il giovane sapeva che lei poteva aprire la soglia che divideva la Città Alveare dalla Landa dei Fabbri Morti.
Le sarebbero bastate i pungiglioni della cintura del capo dei Demoni Vespa per realizzare il pentacolo con il quale spedirlo laggiù.
Anche quegli stiletti, infatti, erano stati creati dalla stessa mano che aveva realizzato Fuoco Blu.
La grande passione che metteva nel lavoro di fabbro aveva condannato Onkelschwert all’inferno; in vita aveva infatti servito anche i famigerati Demoni Vespa e il loro capo.
Le lame pungiglione avrebbero condotto Hopfy dritto dal fabbro.

La bottega era proprio alla fine della strada.
L’uscio era spalancato e lui venne investito dai bagliori della fucina accesa e assordato dai rumori di metallo.
Il fabbro era al lavoro.
- Onkelschwert – lo chiamò a voce alta, rabbrividendo quando l’omone gli si avvicinò.
Tutto quel freddo emanava dal corpo massiccio che stava riempiendo il riquadro della porta.
Il giovane strinse Fuoco Blu.
Amava troppo la sua arma per ascoltare l’istinto.
Quella voce subdola lo stava mettendo in guardia da Onkelschwert, perché era morto e languiva all’inferno, dunque stava peggio di lui.
Il giovane la ricacciò.
Gli ricordava troppo il ragazzino disperato che era stato.
Se era diventato un sicario rispettato lo doveva proprio al fabbro.
- Hopfy – lo salutò quest’ultimo con la stessa voce ferma di sempre – ormai sei troppo bravo per volere una delle mie lezioni di combattimento.
Onkelschwert tese la mano.
Hopfy sostenne il suo sguardo e gli porse Fuoco Blu.
Contrariamente ai suoi timori, il fabbro era rimasto lo stesso anche nella morte, difatti aveva osservato: - Devi amarla davvero molto. Per un sicario, la propria lama è ben più di una moglie in carne e ossa, vero?
Onkelschwert lo fece entrare nel laboratorio.
- Accarezzala – gli ordinò – vedrai che tornerà migliore di prima.
Hopfy obbedì e si sentì pervadere dallo stesso gelo che proveniva dal fabbro.
Poi chiuse gli occhi e cadde a terra.

Si risvegliò nel pentacolo fatto di lame pungiglione dei Demoni Vespa.
Guardò Fuoco Blu.
La Roschaum lo avvertì: - Sarà ancora tua per poco.
Hopfy le rivolse uno sguardo interrogativo.
Per tutta risposta, lei gli afferrò la mano con la quale lui impugnava la lama e gliela girò, costringendolo
A guardarne il palmo.
Lui lo fece, gridando.
La ferita sul palmo era ormai cicatrizzata, segno che era rimasto addormentato a lungo; troppo per sperare in una carriera da sicario ancora lunga.
In un misto di amore e disperazione, Hopfy, afferrò l’arma e la strinse a sé, dopo aver capito da dove veniva il segno sulla propria pelle.
La lesione a imbuto sulla lama era passata a lui.

alexandra.fischer
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Re: Strukul Edition Fuoco Blu

Messaggio#18 » domenica 28 febbraio 2016, 11:36

Ciao Timetrapoler, ecco qui, ho appena seguito il tuo consiglio, del quale ti ringrazio moltissimo.

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