La bella Alda - Tarenzi Edition

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Merita la grazia
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Il racconto andrebbe revisionato
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alessandra.corra
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La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#1 » venerdì 5 febbraio 2016, 21:48

Non ero infelice in quel cielo, a volte però mi sentivo solo. Dire che mi piacevano le donne era superfluo, ne ero ossessionato. Le guardavo tutte, senza distinzione. A un certo punto però iniziò a incuriosirmi una ragazza che lavorava come maestra in una scuola. Mi aveva colpito perché non sembrava nemmeno fatta di carne e sangue, era un raggio di luce. Fatto sta che presi a guardare solo più lei.
Quel giorno però ero preoccupato perché degli uomini con visi loschi la stavano seguendo con cattive intenzioni. Era arrivata fin quasi l'abbazia del monte Pirchiriano, dove si recava per pregare; ma alcune nuvole appostate come sentinelle le avevano intralciato il cammino, così aveva svoltato in un vicolo che terminava su un dirupo. Gli uomini si stavano avvicinando sempre di più gridandole frasi oscene e lei, che non aveva più scampo, doveva decidere.
Scelse il vuoto. Nonostante mi fosse stato più volte detto che non avrei dovuto avvicinarmi alle donne mi catapultai appena in tempo su di lei e la condussi in un capanno abbandonato nel bosco.
Quando l’adagiai su un pagliericcio sembrava svenuta, poco dopo però aprì gli occhi.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono davvero.
- Non devi avere paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
Mi ero spinto già oltre, a quel punto avrei dovuto andarmene, lasciar perdere, le mie ali però erano diventate pesanti tanto che non riuscivo a muovermi.

C'era un che di provocante e candido nel riverbero del suo sguardo che mi paralizzava.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. A quel punto persi ogni ragione, le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte, e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Spesso si prende coscienza dell'irreparabile solo quando è avvenuto, capii allora che non avevo più tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Ero appena uscito che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui avrei dovuto pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai ancora una volta verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello, ero a un passo dalla felicità, che però mi era impossibile afferrare.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora ammirato. L'idea di deluderla mi era così insopportabile che pensai fosse meglio sparire, abbandonarla. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscii anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile, ma anche se ci si scorda del passato è difficile che lui si scordi di noi.
La notizia si doveva esser sparsa ovunque e un giorno arrivò anche a me e fu come una pugnalata in pieno ventre.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza, mi aveva cercato ovunque inutilmente e alla fine aveva deciso di salire di nuovo sul monte Pirchiriano e, trovato il precipizio, si era buttata giù certa in quel modo che sarei accorso a salvarla.



Fernando Nappo
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#2 » domenica 7 febbraio 2016, 16:16

Ciao Alessandra,
l'idea di un angelo che si innamora non è nuova, ma il racconto la sfrutta in maniera molto originale, grazie al finale davvero ben congegnato.
Devo ammettere che l'attacco della precedente versione mi piace di più. Proprio le prime due righe, fino a lei era un raggio di luce. Lo trovo più immediato, mi cala prima nella storia, ed è meno ridondante di particolari che non sono necessari alla narrazione, come il fatto che la ragazza sia una maestra.
Nonostante quasi 500 caratteri in più rispetto alla versione del contest, ho sempre l'impressione di uno svolgimento un po' troppo rapido, soprattutto nella prima metà.
Tutto questo, ovviamente, a mio modestissimo parere. Sentiamo un po' cosa ne pensano gli altri.
Mi piace molto l'immagine dell'angelo che perde le ali piuma a piuma. È evocativa della sua caduta.

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alberto.dellarossa
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#3 » lunedì 8 febbraio 2016, 18:58

Ciao Alessandra.

Il racconto continua a piacermi, tuttavia ci sono alcune imprecisioni stilistiche che migliorerebbero molto la resa del racconto.
Tenti a usare molte coordinate, laddove invece spezzerei ulteriormente i periodi.
ti faccio un esempio:
Quando l’adagiai su un pagliericcio sembrava svenuta, poco dopo però aprì gli occhi.


trovo invece che sia meglio
"Era svenuta quando l'adagiai sul pagliericcio. Dopo poco aprì gli occhi".
Inoltre, subito dopo questa frase, potresti agganciare la frase sul riverbero dei suoi occhi, e quindi introdurre il mini dialogo, ottenendo così maggior pathos: lui è fottuto dal momento in cui la guarda negli occhi, non quando le parla.

In generale ci sono troppe congiunzioni coordinanti che rallentano la lettura: inizierei a lavorare su quelle e a snellire la sintassi.

:)

alexandra.fischer
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#4 » martedì 9 febbraio 2016, 18:46

Ciao, trovo il tuo racconto migliorato (anche la versione precedente era valida, mi piace come hai rielaborato la leggenda della Bella Alda), infatti è molto più chiaro il passaggio dei briganti. Per il resto, la storia è molto delicata e poetica e io direi che spiega benissimo la caduta dell'angelo dopo essersi innamorato di Alda e anche quella, tragica, della stessa Alda dal dirupo, convinta di essere salvata da lui (che invece l'ha lasciata, per colpa dell'insicurezza derivatagli dall'aver perso la propria natura angelica).

Attenta a passato: che lui si scordi di noi è scorretto; scriverei esso.

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francescocascione
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#5 » giovedì 11 febbraio 2016, 0:12

Ciao

un bel racconto alla Wim Wenders con l'angelo che tra il cielo e la terra sceglie la terra.

Alcuni passaggi forse andrebbero elaborati meglio.
- ossessione per le donne
- non potevo avvicinarmi alle donne

sottintendono un senso di impurità conferito alla donna mentre, si intuisce, non la donna ma la passione fa cadere l'angelo. Forse motivarle renderebbe il passaggio più fluido.

Si precipita, la salva; perché la scelta del casolare abbandonato invece del santuario. Quel passaggio è fondamentale; lasciare uno spiraglio all'angelo per mostrare che la scelta l'ho compiuta ancora prima di lanciarsi per il salvataggio.

Umanità/Insicurezza funziona e questa conduce ad una nuova, più terribile caduta.
Se nel primo caso la passione lo guida e lo danna per una scelta propria, nel secondo il senso di colpa condizionerà la sua vita terrena per sempre; se il coraggio ha condizionato la prima parte, la paura di confermarlo è causa di quanto avviene; questo è un aspetto che si intuisce ma che se elaborato potrebbe elevare il racconto.

L'immagine delle piume che cadono è davvero un gioiello.

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alessandra.corra
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#6 » domenica 14 febbraio 2016, 13:25

Grazie a tutti per i commenti. Tenendo conto dei vostri suggerimenti posto il racconto revisionato:

La bella Alda

" Non ero infelice in quel cielo, però mi sentivo solo. Per supplire a questa insofferenza passavo il tempo a guardare le donne giù sulla terra. Dire che mi piacevano era superfluo, ne ero ossessionato. Le guardavo tutte, senza distinzione. Almeno fino a quel pomeriggio quando scorsi una ragazza mai vista. Mi incuriosì perché non sembrava fatta di carne e sangue, era come un raggio di luce.
Proprio in quel momento mi accorsi che degli uomini con visi loschi la stavano seguendo. Di certo non dovevano avere buone intenzioni. Per fortuna era quasi giunta all'abbazia del monte Pirchiriano dove forse si stava recando per la messa. Alcune nuvole però, appostate come sentinelle, le intralciarono il cammino, così nonostante fosse a pochi metri dalla destinazione svoltò in un vicolo sbagliato che terminava su un dirupo. Gli uomini, ormai a pochi passi da lei, iniziarono a gridare frasi oscene. La ragazza a quel punto non aveva più scampo, doveva prendere una decisione prima possibile. Scelse il vuoto.
Non so dire cosa mi successe esattamente. Non sempre le nostre azioni seguono una logica predefinita. In quell'attimo mi catapultai su di lei. Dopodiché, senza alcun raziocinio, la condussi in un capanno abbandonato nel bosco. Avevo solo voglia di stare un po' da solo con lei.
Era svenuta quando l'adagiai sul pagliericcio. Dopo poco però aprì gli occhi.
Il riverbero del suo sguardo, candido e provocante, mi paralizzò.
- Allora non è una leggenda, gli angeli esistono davvero.
- Non devi avere paura, non ti farò nulla.
- Come potrei pensare male di te? Mi hai salvata.
A noi è proibito scendere sulla terra e relazionarci con gli umani. Dobbiamo mantenere i nostri spiriti puri, non farci contaminare dalle passioni terrene.
Quel giorno mi ero spinto già oltre in verità. Avrei dovuto andarmene, lasciar perdere. Le mie ali però erano diventate pesanti come piombo.
Con la mano presi a carezzarle i capelli, forse più per tranquillizzare me stesso, ma lei con sorpresa mi baciò. Le nostre labbra iniziarono a muoversi come farfalle danzanti e le sue dita sottili mi sfiorarono il collo e il petto facendomi fremere. La passione che per anni avevo soffocato esplose in me. Le tolsi in fretta i vestiti e assaggiando la sua pelle penetrai in lei. Facemmo l'amore per l'intera notte e solo al mattino si addormentò tra le mie braccia.
Purtroppo capita che si prende coscienza dell'irreparabile quando è già avvenuto. Capii in quel momento che non avevo altro tempo.
In silenzio mi sciolsi dal suo abbraccio. Non ero appena uscito all'aria aperta che le piume iniziarono a cadere una dopo l'altra. Ecco il prezzo con cui avrei dovuto pagare la mia notte d'amore. Dal cielo ero caduto sulla terra e quella sarebbe stata la mia punizione, il mio inferno.
Mi voltai ancora una volta verso il capanno, nessun momento mi sembrò ingiusto come quello. Avevo trovato la mia felicità, ma non mi era possibile afferrarla.
Che serviva amare se poi non si poteva andare al di là di noi stessi?
Privato del mio essere speciale, della mia aurea, difficilmente sarei stato ancora ammirato. L'idea di deluderla mi era tanto insopportabile che pensai fosse meglio abbandonarla. Ben presto avremmo dimenticato e quella notte ci sarebbe sembrata come un sogno mai esistito.
I mesi passarono, riuscii anche a trovare un posto in quel mondo a me ostile. Purtroppo però anche se ci si scorda del passato è difficile che esso si scordi di noi.
La notizia doveva essersi sparsa in ogni angolo del mondo quando arrivò anche a me. Fu come una pugnalata in pieno ventre.
Alda non si era rassegnata alla mia assenza. Mi aveva cercato ovunque inutilmente e alla fine aveva deciso di salire di nuovo sul monte Pirchiriano e, trovato il precipizio, aveva di nuovo scelto il vuoto certa che sarei accorso a salvarla.

alexandra.fischer
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#7 » martedì 16 febbraio 2016, 19:54

Mi piace questa nuova versione del racconto: la scena dell'aggressione è molto ben scritta. Il dramma dell'angelo caduto è reso in modo efficace (soffre per la perdita del Paradiso al punto da non accorgersi di aver trovato in Alda qualcuno al quale non importa che lui abbia perso le sue prerogative celesti). E anche quello di Alda; la sua disperazione per aver perso il suo soccorritore amante è davvero commovente, soprattutto nel gesto finale, quando si lancia nel vuoto sperando di ritrovarlo così.

Attenta a: aurea per aura.

MERITA LA GRAZIA

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Spartaco
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#8 » domenica 21 febbraio 2016, 1:44

Ragazzi, state battendo la fiacca. Non voglio arrivare a fine mese senza racconti selezionati. Datevi una mossa!

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Callagan
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Re: La bella Alda - Tarenzi Edition

Messaggio#9 » domenica 21 febbraio 2016, 11:46

Ciao, Alessandra. A esser onesto, preferisco la versione originale di questo racconto. La storia in sé continua a piacermi, ma in origine era "messa su carta" in una maniera più naturale, mentre in queste due revisioni la scrittura si è fatta eccessivamente didascalica: tendi a spiegare ogni minimo particolare e, di conseguenza, la lettura non è fluida. Forse perché tendi più a spiegare che a mostrare... Inoltre, l'incipit non mi piace affatto: mi immagino l'angelo come un maniaco sessuale, cosa che distrugge a priori la storia d'amore di cui vai a parlare.

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