Agguato
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Agguato
Era stato il miglior compleanno che ricordassi. Il che era eccezionale: fino ad allora, credevo di aver esaurito le feste di compleanno buone a sedici anni. Il diciassettesimo l'avevo passato in questura con un'amica ubriaca e paranoica, e al mio diciottesimo ebbi il raro privilegio di ammirare il ragazzo che mi piaceva allora cavalcare un imbucato alla festa. Da allora, optando per serate tranquille e raccolte, avevo evitato disastri – anche il divertimento, però, era calato.
Ma quell'anno era diverso: c'era Simone, e fu lui a organizzare tutto. Pranzo con i miei, pomeriggio al circolo con la saletta wargame dedicata solo a noi e nuove miniature per il mio esercito degli Inferi (sconfitto e umiliato dai Celestiali di Simone, ma che importava? Avevo da dipingere per settimane), cena con gli amici e lunga serata al pub, con abbastanza vodka da farmi crollare all'istante una volta a casa. Simone si scusò per non essere riuscito a darmi il suo regalo quel giorno. Borbottai “Ti amo, scemo,” e persi conoscenza.
L'urlo lacerò il buio del mio sonno.
Scattai in piedi prima ancora di riuscire ad aprire gli occhi. Era stato un incubo? Mi strofinai le palpebre e osservai la nostra camera. Qualcuno l'aveva messa sottosopra: la pila di thriller sul mio comodino era crollata fino al pavimento, seguita dall'abat-jour. La lampadina si era frantumata. Di Simone non c'era traccia. Mi resi conto che tremavo scendendo dal letto, coperto solo dalla camicia e dai boxer del giorno prima, cercando di non tagliarmi con i pezzi di vetro. Poi vidi le macchie.
Il mondo si mise a roteare.
Piccole gocce rosse a intervalli di mezzo metro, e qui e là una pozzanghera più copiosa.
Sangue. Qualcuno aveva fatto casino in casa nostra, quello era sangue e Simone non c'era. Avanzai su ginocchia molli fino all'ingresso. La porta era spalancata sull'atrio del condominio. La scia portava oltre l'angolo, vicino al portone.
Mi avvicinai piano. Immaginai di fermare il ladro prima che potesse fare altro male a Simone, di fregargli il coltello e mandarlo fuori combattimento con un pugno. Sperai di trovare il malvivente già a terra, e il mio ragazzo in piedi intento a levarsi la polvere dalle mani, sorridente, come in un fumetto. Ma questo non era un fumetto, e né io né Simone saremmo stati granché in una rissa.
Ma non mi fermai. Strinsi i pugni, e voltai l'angolo.
L'aggressore si avventò su di me con agilità felina. Persi l'equilibrio e caddi col culo per terra, più che altro per la sorpresa. Davanti a me, Simone si tamponava il polso con un fazzoletto.
“Dio, scusami!” Esclamò. “È solo agitato per il posto nuovo, e io ho avuto la brillante idea di afferrarlo di peso per portartelo a letto. Doveva essere una sorpresa...”
Addosso a me, l'aggressore mi fissava con grandi occhi gialli, facendo le fusa. Era la prima volta che lo incontravo e aveva già assalito sia me che il mio ragazzo. Cercai di improvvisare uno sguardo di disapprovazione.
Maledizione.
Era adorabile.
Ma quell'anno era diverso: c'era Simone, e fu lui a organizzare tutto. Pranzo con i miei, pomeriggio al circolo con la saletta wargame dedicata solo a noi e nuove miniature per il mio esercito degli Inferi (sconfitto e umiliato dai Celestiali di Simone, ma che importava? Avevo da dipingere per settimane), cena con gli amici e lunga serata al pub, con abbastanza vodka da farmi crollare all'istante una volta a casa. Simone si scusò per non essere riuscito a darmi il suo regalo quel giorno. Borbottai “Ti amo, scemo,” e persi conoscenza.
L'urlo lacerò il buio del mio sonno.
Scattai in piedi prima ancora di riuscire ad aprire gli occhi. Era stato un incubo? Mi strofinai le palpebre e osservai la nostra camera. Qualcuno l'aveva messa sottosopra: la pila di thriller sul mio comodino era crollata fino al pavimento, seguita dall'abat-jour. La lampadina si era frantumata. Di Simone non c'era traccia. Mi resi conto che tremavo scendendo dal letto, coperto solo dalla camicia e dai boxer del giorno prima, cercando di non tagliarmi con i pezzi di vetro. Poi vidi le macchie.
Il mondo si mise a roteare.
Piccole gocce rosse a intervalli di mezzo metro, e qui e là una pozzanghera più copiosa.
Sangue. Qualcuno aveva fatto casino in casa nostra, quello era sangue e Simone non c'era. Avanzai su ginocchia molli fino all'ingresso. La porta era spalancata sull'atrio del condominio. La scia portava oltre l'angolo, vicino al portone.
Mi avvicinai piano. Immaginai di fermare il ladro prima che potesse fare altro male a Simone, di fregargli il coltello e mandarlo fuori combattimento con un pugno. Sperai di trovare il malvivente già a terra, e il mio ragazzo in piedi intento a levarsi la polvere dalle mani, sorridente, come in un fumetto. Ma questo non era un fumetto, e né io né Simone saremmo stati granché in una rissa.
Ma non mi fermai. Strinsi i pugni, e voltai l'angolo.
L'aggressore si avventò su di me con agilità felina. Persi l'equilibrio e caddi col culo per terra, più che altro per la sorpresa. Davanti a me, Simone si tamponava il polso con un fazzoletto.
“Dio, scusami!” Esclamò. “È solo agitato per il posto nuovo, e io ho avuto la brillante idea di afferrarlo di peso per portartelo a letto. Doveva essere una sorpresa...”
Addosso a me, l'aggressore mi fissava con grandi occhi gialli, facendo le fusa. Era la prima volta che lo incontravo e aveva già assalito sia me che il mio ragazzo. Cercai di improvvisare uno sguardo di disapprovazione.
Maledizione.
Era adorabile.
Ultima modifica di Daniel Travis il lunedì 15 febbraio 2016, 22:49, modificato 1 volta in totale.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Re: Agguato
Ottimo, seconda partecipazione di fila per te! E se vai nel Rank della Quarta Era (che ho aggiornato giusto stasera) puoi anche ritrovarti lì! Parametri rispettati e buona De Marco Edition!
Re: Agguato
Agguato di Daniel Travis
Racconto che non mi ha convinta fino in fondo. La trama è chiara e il tema centrato, però, a parte il finale che è la parte migliore secondo me (adorabile il micio che fa le fusa), ci sono tante cose da rivedere, soprattutto nella forma. Te ne indico alcune.
ebbi il raro privilegio di ammirare il ragazzo che mi piaceva allora cavalcare un imbucato alla festa.
Virgola dopo “allora”
Da allora,
ripetizione di “allora”
optando per serate tranquille e raccolte, avevo evitato disastri – anche il divertimento, però, era calato.
Il periodo che introduci con il trattino andava chiuso. Forse con una parentesi avresti risolto.
La lampadina si era frantumata. Di Simone non c'era traccia.
Perché spezzare due periodi così brevi? Basta la congiunzione “e” per farne una frase. “La lampadina si era frantumata e di Simone non c’era traccia”.
Mi avvicinai piano. Immaginai di fermare il ladro prima che potesse fare altro male a Simone, di fregargli il coltello
Qui introduci un elemento (il coltello) senza averlo prima giustificato. Come fa a sapere che ha un coltello? Potrebbe aver usato qualsiasi altra cosa.
Ma non mi fermai.
La regola vuole che non si inizia una frase con “ma”.
L'aggressore si avventò su di me con agilità felina. Persi l'equilibrio e caddi col culo per terra,
Cadere con il culo per terra è un’espressione colloquiale.
Devo ancora terminare la lettura degli altri testi, quindi per il momento è un NI. Da rivedere in fase di classifica.
Racconto che non mi ha convinta fino in fondo. La trama è chiara e il tema centrato, però, a parte il finale che è la parte migliore secondo me (adorabile il micio che fa le fusa), ci sono tante cose da rivedere, soprattutto nella forma. Te ne indico alcune.
ebbi il raro privilegio di ammirare il ragazzo che mi piaceva allora cavalcare un imbucato alla festa.
Virgola dopo “allora”
Da allora,
ripetizione di “allora”
optando per serate tranquille e raccolte, avevo evitato disastri – anche il divertimento, però, era calato.
Il periodo che introduci con il trattino andava chiuso. Forse con una parentesi avresti risolto.
La lampadina si era frantumata. Di Simone non c'era traccia.
Perché spezzare due periodi così brevi? Basta la congiunzione “e” per farne una frase. “La lampadina si era frantumata e di Simone non c’era traccia”.
Mi avvicinai piano. Immaginai di fermare il ladro prima che potesse fare altro male a Simone, di fregargli il coltello
Qui introduci un elemento (il coltello) senza averlo prima giustificato. Come fa a sapere che ha un coltello? Potrebbe aver usato qualsiasi altra cosa.
Ma non mi fermai.
La regola vuole che non si inizia una frase con “ma”.
L'aggressore si avventò su di me con agilità felina. Persi l'equilibrio e caddi col culo per terra,
Cadere con il culo per terra è un’espressione colloquiale.
Devo ancora terminare la lettura degli altri testi, quindi per il momento è un NI. Da rivedere in fase di classifica.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)
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Re: Agguato
Ciao Angela, grazie per i complimenti su tema e trama e sul finale, felice che sia piaciuto, e grazie anche per appunti e commenti puntuali.
Rispondo puntualmente, sperando di non risultare troppo prolisso:
Uhm, non necessariamente.
Cavolo, mi era completamente sfuggita in fase di rilettura :/ Mi capita sempre di scordare qualcosa...
In verità, la forma attuale del periodo è pienamente legittima. Inoltre, una parentesi avrebbe modificato il ruolo dell'inciso. Un'alternativa poteva essere il punto e virgola, o il punto.
Fonte:
http://www.treccani.it/enciclopedia/tra ... l'Italiano)/
Ritmo e tono. In altri momenti il protagonista sta ripercorrendo periodi o eventi della sua vita, qui è confuso e frastornato dal risveglio e sta realizzando e accettando a fatica, uno dopo l'altro come tante pugnalate allo stomaco, tutti i dettagli inquietanti (e le loro terribili implicazioni) intorno a lui. Con un'unica frase unita da e avrei avuto un periodo più fluido, ma sicuramente anche troppo sereno per il momento - e anche se così non fosse, l'assenza di Simone meritava la sua "pugnalata" singola.
Non sento il bisogno di giustificarlo: è vero, il ladro potrebbe aver usato qualunque altra cosa (una mia vicina è stata aggredita da un rapinatore armato di cacciavite, figurati). E potrebbe anche non essere un ladro ma una ladra, o un killer della mala, o un ex arrabbiato, o uno psicopatico... Ma quando immaginiamo qualcosa tendiamo a visualizzarlo figurativamente, anche (anzi, soprattutto) in situazioni di panico: il che significa un aggressore e un'arma più o meno precisa che abbia senso per la situazione (in questo caso, ladro e coltello. Anche ex arrabbiato e cacciavite avrebbe funzionato, naturalmente, ma una descrizione più generica fatta per ipotesi - nel qual caso il protagonista starebbe riflettendo, non immaginando - risulterebbe didascalica, racconterebbe invece di mostrare la mente del personaggio e non trasmetterebbe a dovere né le sue paure né le sue speranze). Non ho sentito (e non sento) il bisogno di esprimere tutto questo nel racconto perché si tratta di un dato dell'esperienza umana comunemente noto, nonché spessissimo sperimentato anche in prima persona (non conosco molte persone che non hanno mai creduto di avere i ladri in casa, o la cui mente non si sia comportata in questo modo...).
Uhm, non proprio, e specialmente non in questo caso.
Fonti:
http://dizionaripiu.zanichelli.it/esame ... -iniziali/
https://initaliano.wordpress.com/2010/0 ... a-ma-pero/
http://www.palazzomalvisi.com/SOS/SOS164.htm
http://www.accademiadellacrusca.it/it/l ... izio-frase
Pienamente intenzionale: a questo preciso punto del racconto, siamo arrivati proprio sull'orlo del momento che "scioglie" la tensione (almeno si spera). In più, il protagonista (che è anche narratore) è/si trova in una situazione ben più che colloquiale, direi ;) Ho scartato espressioni meno terra-terra proprio perché sarebbero risultate estremamente fuori luogo nella situazione data.
Rispondo puntualmente, sperando di non risultare troppo prolisso:
ebbi il raro privilegio di ammirare il ragazzo che mi piaceva allora cavalcare un imbucato alla festa.
Virgola dopo “allora”
Uhm, non necessariamente.
Da allora,
ripetizione di “allora”
Cavolo, mi era completamente sfuggita in fase di rilettura :/ Mi capita sempre di scordare qualcosa...
optando per serate tranquille e raccolte, avevo evitato disastri – anche il divertimento, però, era calato.
Il periodo che introduci con il trattino andava chiuso. Forse con una parentesi avresti risolto.
In verità, la forma attuale del periodo è pienamente legittima. Inoltre, una parentesi avrebbe modificato il ruolo dell'inciso. Un'alternativa poteva essere il punto e virgola, o il punto.
Fonte:
http://www.treccani.it/enciclopedia/tra ... l'Italiano)/
La lampadina si era frantumata. Di Simone non c'era traccia.
Perché spezzare due periodi così brevi? Basta la congiunzione “e” per farne una frase. “La lampadina si era frantumata e di Simone non c’era traccia”.
Ritmo e tono. In altri momenti il protagonista sta ripercorrendo periodi o eventi della sua vita, qui è confuso e frastornato dal risveglio e sta realizzando e accettando a fatica, uno dopo l'altro come tante pugnalate allo stomaco, tutti i dettagli inquietanti (e le loro terribili implicazioni) intorno a lui. Con un'unica frase unita da e avrei avuto un periodo più fluido, ma sicuramente anche troppo sereno per il momento - e anche se così non fosse, l'assenza di Simone meritava la sua "pugnalata" singola.
Mi avvicinai piano. Immaginai di fermare il ladro prima che potesse fare altro male a Simone, di fregargli il coltello
Qui introduci un elemento (il coltello) senza averlo prima giustificato. Come fa a sapere che ha un coltello? Potrebbe aver usato qualsiasi altra cosa.
Non sento il bisogno di giustificarlo: è vero, il ladro potrebbe aver usato qualunque altra cosa (una mia vicina è stata aggredita da un rapinatore armato di cacciavite, figurati). E potrebbe anche non essere un ladro ma una ladra, o un killer della mala, o un ex arrabbiato, o uno psicopatico... Ma quando immaginiamo qualcosa tendiamo a visualizzarlo figurativamente, anche (anzi, soprattutto) in situazioni di panico: il che significa un aggressore e un'arma più o meno precisa che abbia senso per la situazione (in questo caso, ladro e coltello. Anche ex arrabbiato e cacciavite avrebbe funzionato, naturalmente, ma una descrizione più generica fatta per ipotesi - nel qual caso il protagonista starebbe riflettendo, non immaginando - risulterebbe didascalica, racconterebbe invece di mostrare la mente del personaggio e non trasmetterebbe a dovere né le sue paure né le sue speranze). Non ho sentito (e non sento) il bisogno di esprimere tutto questo nel racconto perché si tratta di un dato dell'esperienza umana comunemente noto, nonché spessissimo sperimentato anche in prima persona (non conosco molte persone che non hanno mai creduto di avere i ladri in casa, o la cui mente non si sia comportata in questo modo...).
Ma non mi fermai.
La regola vuole che non si *inizi una frase con “ma”.
Uhm, non proprio, e specialmente non in questo caso.
Fonti:
http://dizionaripiu.zanichelli.it/esame ... -iniziali/
https://initaliano.wordpress.com/2010/0 ... a-ma-pero/
http://www.palazzomalvisi.com/SOS/SOS164.htm
http://www.accademiadellacrusca.it/it/l ... izio-frase
L'aggressore si avventò su di me con agilità felina. Persi l'equilibrio e caddi col culo per terra,
Cadere con il culo per terra è un’espressione colloquiale.
Pienamente intenzionale: a questo preciso punto del racconto, siamo arrivati proprio sull'orlo del momento che "scioglie" la tensione (almeno si spera). In più, il protagonista (che è anche narratore) è/si trova in una situazione ben più che colloquiale, direi ;) Ho scartato espressioni meno terra-terra proprio perché sarebbero risultate estremamente fuori luogo nella situazione data.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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Re: Agguato
AGGUATO di Daniel Travis Tutto quel trambusto per un gatto “adorabile”? Scherzi a parte, la storia è carina. Gioca sulla tensione (libri a terra, abat-jour distrutta, sangue in quantità sempre più abbondanti mentre il protagonista avanza alla ricerca del fidanzato). Mi è piaciuto il protagonista, dai compleanni piuttosto movimentati (in questura con l’amica ubriaca e paranoica al diciassettesimo; possibilità di fidanzamento sfumata per opera di un imbucato alla festa per il diciottesimo). Carino l’ultimo compleanno (giochi di ruolo e relative miniature in tema da dipingere, serata al pub con gli amici e relativa sbronza).
Attento a vicinanza eccessiva: casa nostra-casino
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Re: Agguato
Grazie mille del commento e dei complimenti (i compleanni sono ispirati a storie vere e/o autobiografiche, anche un po' edulcorate, per quanto il racconto non sia autobiografico in sé: ho sempre pensato che il diciassettesimo e il diciottesimo compleanno siano bombe a orologeria).
Beccato, è un mio difetto ricorrente...
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Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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- angelo.frascella
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Re: Agguato
Ciao Daniel.
Racconto molto carino e simpatico e ben scritto. La parte iniziale introduce bene i personaggi, senza essere noioso, ma anzi con umorismo ben dosato. Al centro c’è, almeno apparentemente, il thriller che, per fortuna coerentemente col registro della parte iniziale del racconto, si stempera in un tenero equivoco. Unico, piccolo, difetto: ci si mette un po’ (problemino che riscontro qualche volta nei racconti in prima persona di MC) a capire se il protagonista sia uomo o donna (cosa che lascia un po’ monca la costruzione mentale delle scene nel lettore).
A rileggerci
Angelo
Racconto molto carino e simpatico e ben scritto. La parte iniziale introduce bene i personaggi, senza essere noioso, ma anzi con umorismo ben dosato. Al centro c’è, almeno apparentemente, il thriller che, per fortuna coerentemente col registro della parte iniziale del racconto, si stempera in un tenero equivoco. Unico, piccolo, difetto: ci si mette un po’ (problemino che riscontro qualche volta nei racconti in prima persona di MC) a capire se il protagonista sia uomo o donna (cosa che lascia un po’ monca la costruzione mentale delle scene nel lettore).
A rileggerci
Angelo
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Re: Agguato
Ciao Angelo, e grazie mille di complimenti & commenti. Felice che ti sia piaciuto :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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- francescocascione
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Re: Agguato
Divertente.
Qualche inciampo grammaticale all'inizio (quella virgola...) pesa un po', ma in compenso il racconto scorre.
L'introduzione crea complicità con la protagonista, e l'ironia che avvolge il racconto resta immutata anche nel finale.
Mi piace la tenerezza con la quale la protagonista racconta del suo miglior compleanno; è la prima informazione che dà quindi il finale è assolutamente motivato.
Qualche inciampo grammaticale all'inizio (quella virgola...) pesa un po', ma in compenso il racconto scorre.
L'introduzione crea complicità con la protagonista, e l'ironia che avvolge il racconto resta immutata anche nel finale.
Mi piace la tenerezza con la quale la protagonista racconta del suo miglior compleanno; è la prima informazione che dà quindi il finale è assolutamente motivato.
- Linda De Santi
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Re: Agguato
Ciao Daniel!
Racconto simpatico e ben orchestrato.
Ho trovato un po’ esagerata la parte “thriller”, soprattutto per quanto riguarda le pozze di sangue a terra, che suggeriscono una ferita profonda mentre non possono essere altro che graffi fatti da un gattino (a meno che non sia scontato che sia un gatto. Magari Simone gli regala un tigrotto? ;) ).
Nel complesso un buon racconto, che forse manca un po’ d’incisività, ma sicuramente strappa un sorriso, soprattutto ai possessori di felini che ben sanno quanto poco duri l'irritazione davanti alle fusa.
A rileggerci!
Racconto simpatico e ben orchestrato.
Ho trovato un po’ esagerata la parte “thriller”, soprattutto per quanto riguarda le pozze di sangue a terra, che suggeriscono una ferita profonda mentre non possono essere altro che graffi fatti da un gattino (a meno che non sia scontato che sia un gatto. Magari Simone gli regala un tigrotto? ;) ).
Nel complesso un buon racconto, che forse manca un po’ d’incisività, ma sicuramente strappa un sorriso, soprattutto ai possessori di felini che ben sanno quanto poco duri l'irritazione davanti alle fusa.
A rileggerci!
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Re: Agguato
Francesco: grazie mille :)
Linda: grazie mille anche a te :)
Non a caso sono gocce a distanza di mezzo metro l'una dall'altra, anche se le "pozzanghere" più copiose (dove Simone si è fermato) possono trarre in inganno... Purtroppo non sono riuscito a far rientrare nei caratteri il fatto che il gatto sia adulto, ma per il resto, non sai che può fare anche solo un micio di due mesi ;)
Linda: grazie mille anche a te :)
Ho trovato un po’ esagerata la parte “thriller”, soprattutto per quanto riguarda le pozze di sangue a terra, che suggeriscono una ferita profonda mentre non possono essere altro che graffi fatti da un gattino
Non a caso sono gocce a distanza di mezzo metro l'una dall'altra, anche se le "pozzanghere" più copiose (dove Simone si è fermato) possono trarre in inganno... Purtroppo non sono riuscito a far rientrare nei caratteri il fatto che il gatto sia adulto, ma per il resto, non sai che può fare anche solo un micio di due mesi ;)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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- Monica Patrizi
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Re: Agguato
Ciao Daniel,
Un bel racconto, scorrevole e divertente, complimenti. Mi è piaciuta molto la parte centrale, thrilleresca, molto ben svolta. Il protagonista è ben descritto, si entra subito in empatia con lui, forse perché i festeggiamenti dei propri compleanni rappresentano delle piccole grandi tragedie indimenticabili. Unico appunto, all'inizio non è ben chiaro se si tratti di un personaggio maschile o femminile, come già hanno evidenziato i miei colleghi. Finale disarmante e tenero, da applausi! A rileggerci!
Un bel racconto, scorrevole e divertente, complimenti. Mi è piaciuta molto la parte centrale, thrilleresca, molto ben svolta. Il protagonista è ben descritto, si entra subito in empatia con lui, forse perché i festeggiamenti dei propri compleanni rappresentano delle piccole grandi tragedie indimenticabili. Unico appunto, all'inizio non è ben chiaro se si tratti di un personaggio maschile o femminile, come già hanno evidenziato i miei colleghi. Finale disarmante e tenero, da applausi! A rileggerci!
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Re: Agguato
Monica, grazie davvero per il commento (e grazie doppie per aver apprezzato piccole cose del racconto a cui tengo particolarmente) :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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Re: Agguato
Ciao, partiamo dal presupposto che il racconto mi è piaciuto. Celi bene l'identità dell'aggressore e, quando si palesa, regali un sorriso al lettore. Il rischio sarebbe stato quello di "barare" facendo intuire più di quanto stesse accadendo, ma la spiegazione finale è plausibile. Ma il primo paragrafo non mi convince. Passi che è un ricordo, ma non riesco a collocarlo, mancano delle informazioni. Lei è sdraiata nel letto e sta dormendo, da dove arriva quel flusso di pensieri? Messo così sembra un riassunto delle puntate precedenti. Dal mio punto di vista avresti dovuto mettere lei nel letto in dormiveglia (più dormi che veglia) mentre crogiola nel ricordo della giornata.
Resta un buon racconto, ma con delle riserve sul primo paragrafo.
Ciao e alla prossima
Resta un buon racconto, ma con delle riserve sul primo paragrafo.
Ciao e alla prossima
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Re: Agguato
Ciao Daniel,
A parte qualche incertezza di forma che ti è già stata segnalata, il racconto mi è piaciuto. Molto ben equilibrati i tre paragrafi, il primo che introduce in modo efficace il personaggio, il secondo "thriller" e l'ultimo che rivela l'equivoco. Unico appunto, anch'io avevo immaginato tracce di sangue ben più copiose di quelle che ragionevolmente può aver causato un gatto. E' vero che rileggendolo l'inganno non era così sfacciato, ma "pozzanghere" dà comunque l'idea di qualcosa di considerevole, avrei visto meglio "macchie più ampie".
A parte qualche incertezza di forma che ti è già stata segnalata, il racconto mi è piaciuto. Molto ben equilibrati i tre paragrafi, il primo che introduce in modo efficace il personaggio, il secondo "thriller" e l'ultimo che rivela l'equivoco. Unico appunto, anch'io avevo immaginato tracce di sangue ben più copiose di quelle che ragionevolmente può aver causato un gatto. E' vero che rileggendolo l'inganno non era così sfacciato, ma "pozzanghere" dà comunque l'idea di qualcosa di considerevole, avrei visto meglio "macchie più ampie".
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Re: Agguato
Ceranu: grazie mille :)
Tieni conto che non si tratta di un racconto con una parte al presente: è tutto al passato, quindi il protagonista lo sta raccontando a cose fatte. Il primo paragrafo non è un flusso di pensieri che avviene prima che il protagonista si svegli, ma parte della narrazione a posteriori.
E la lei è un lui, in realtà (il che conferma i dubbi degli altri sulle difficoltà a visualizzare subito questo dettaglio del personaggio)...
Viviana: grazie anche a te, complimenti & commento apprezzatissimi.
Ti do (anzi, vi do) pienamente ragione: è stata una scelta di parole sbagliata che avrei dovuto correggere in revisione con, appunto, "macchie più ampie" o simili...
Ma il primo paragrafo non mi convince. Passi che è un ricordo, ma non riesco a collocarlo, mancano delle informazioni. Lei è sdraiata nel letto e sta dormendo, da dove arriva quel flusso di pensieri? Messo così sembra un riassunto delle puntate precedenti. Dal mio punto di vista avresti dovuto mettere lei nel letto in dormiveglia (più dormi che veglia) mentre crogiola nel ricordo della giornata.
Tieni conto che non si tratta di un racconto con una parte al presente: è tutto al passato, quindi il protagonista lo sta raccontando a cose fatte. Il primo paragrafo non è un flusso di pensieri che avviene prima che il protagonista si svegli, ma parte della narrazione a posteriori.
E la lei è un lui, in realtà (il che conferma i dubbi degli altri sulle difficoltà a visualizzare subito questo dettaglio del personaggio)...
Viviana: grazie anche a te, complimenti & commento apprezzatissimi.
Unico appunto, anch'io avevo immaginato tracce di sangue ben più copiose di quelle che ragionevolmente può aver causato un gatto. E' vero che rileggendolo l'inganno non era così sfacciato, ma "pozzanghere" dà comunque l'idea di qualcosa di considerevole, avrei visto meglio "macchie più ampie".
Ti do (anzi, vi do) pienamente ragione: è stata una scelta di parole sbagliata che avrei dovuto correggere in revisione con, appunto, "macchie più ampie" o simili...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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- patty.barale
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Re: Agguato
Ciao Daniel,
Idea molto tenera quella del regalo a sorpresa che crea un casino!
Anche nel tuo racconto un finale a sorpresa che stravolge le aspettative del lettore con un azzeccato
"
Tuttavia anche nel tuo caso riscontro una perdita di credibilità: Simone porta in casa il gattino, e questo, spaventato, fa un disastro, Simone si taglia e, invece di cercare di fermare il gatto, gli apre la porta permettendogli di scappare nell'androne del palazzo?
O forse è entrato in casa col gatto e questo ha dato di matto non dandogli il tempo di chiudere la porta ed è scappato fuori? Ma allora come ha fatto a buttare giù le cose in camera da letto?
Questa parte proprio non mi convince, come mi lascia perplessa
"
Simone, entrato quatto quatto in camera per fare una sorpresa all'amante, urla a squarciagola (se il protagonista non è svegliato dal rumore delle cose che cadono dal comodino, l'urlo deve essere bello forte, no?) ma nel momento in cui il protagonista apre gli occhi non è più in casa e lascia pozzanghere copiose di sangue?
No, proprio non mi convince, nonostante la dolcezza pucciosa del finale!
Ho trovato pesante anche l'infodump iniziale: tutto quello successo negli anni precedenti e la cronaca della giornata non danno nulla in più al racconto!
Anche se ammetto che la tua storia mi ha suscitato un sorriso di grande tenerezza!
In bocca al lupo!
Idea molto tenera quella del regalo a sorpresa che crea un casino!
Anche nel tuo racconto un finale a sorpresa che stravolge le aspettative del lettore con un azzeccato
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L'aggressore si avventò su di me con agilità felina"
Tuttavia anche nel tuo caso riscontro una perdita di credibilità: Simone porta in casa il gattino, e questo, spaventato, fa un disastro, Simone si taglia e, invece di cercare di fermare il gatto, gli apre la porta permettendogli di scappare nell'androne del palazzo?
O forse è entrato in casa col gatto e questo ha dato di matto non dandogli il tempo di chiudere la porta ed è scappato fuori? Ma allora come ha fatto a buttare giù le cose in camera da letto?
Questa parte proprio non mi convince, come mi lascia perplessa
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"L'urlo lacerò il buio del mio sonno
Simone, entrato quatto quatto in camera per fare una sorpresa all'amante, urla a squarciagola (se il protagonista non è svegliato dal rumore delle cose che cadono dal comodino, l'urlo deve essere bello forte, no?) ma nel momento in cui il protagonista apre gli occhi non è più in casa e lascia pozzanghere copiose di sangue?
No, proprio non mi convince, nonostante la dolcezza pucciosa del finale!
Ho trovato pesante anche l'infodump iniziale: tutto quello successo negli anni precedenti e la cronaca della giornata non danno nulla in più al racconto!
Anche se ammetto che la tua storia mi ha suscitato un sorriso di grande tenerezza!
In bocca al lupo!
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Re: Agguato
Ciao Patty e grazie per il commento :)
Finora la dinamica sembrava chiara, ma per fugare i dubbi la metto per esteso: Simone porta il gatto in casa, ha ovviamente le mani impegnate (gatto) quindi lascia la porta aperta mentre lo porta in camera. Il micio, che mal sopporta di essere trasportato, graffia Simone e scappa fuori (scaraventando cose a terra): Simone urla per il graffio e gli corre dietro. In questi due-tre secondi, il protagonista (nel pieno dei postumi) scatta su dal letto, apre a fatica gli occhi strofinandosi le palpebre e si trova davanti alla scena compiuta.
Occhio, che tecnicamente non è un infodump: non stilo in un modo poco organico una serie di informazioni che mi servono per il racconto (come fai notare tu, a livello di trama sarebbero bastate due righe per introdurre la situazione); tutta la prima sezione è invece dedicata a introdurre, presentare e caratterizzare il personaggio (insomma ha una funzione emotiva, non informativa). Il bello di confrontarsi comunque è anche questo: se per te quella parte non dà nulla di più al racconto, per me senza avrei avuto un personaggio vuoto, senza carattere o "stile" né speranza di coinvolgere il lettore.
Che poi l'abbia svolto bene o male, questo compito, è tutto un altro paio di maniche, chiaramente ;)
L'aggressore si avventò su di me con agilità felina
Tuttavia anche nel tuo caso riscontro una perdita di credibilità: Simone porta in casa il gattino, e questo, spaventato, fa un disastro, Simone si taglia e, invece di cercare di fermare il gatto, gli apre la porta permettendogli di scappare nell'androne del palazzo?
O forse è entrato in casa col gatto e questo ha dato di matto non dandogli il tempo di chiudere la porta ed è scappato fuori? Ma allora come ha fatto a buttare giù le cose in camera da letto?
Questa parte proprio non mi convince, come mi lascia perplessaL'urlo lacerò il buio del mio sonno
Simone, entrato quatto quatto in camera per fare una sorpresa all'amante, urla a squarciagola (se il protagonista non è svegliato dal rumore delle cose che cadono dal comodino, l'urlo deve essere bello forte, no?) ma nel momento in cui il protagonista apre gli occhi non è più in casa e lascia pozzanghere copiose di sangue?
Finora la dinamica sembrava chiara, ma per fugare i dubbi la metto per esteso: Simone porta il gatto in casa, ha ovviamente le mani impegnate (gatto) quindi lascia la porta aperta mentre lo porta in camera. Il micio, che mal sopporta di essere trasportato, graffia Simone e scappa fuori (scaraventando cose a terra): Simone urla per il graffio e gli corre dietro. In questi due-tre secondi, il protagonista (nel pieno dei postumi) scatta su dal letto, apre a fatica gli occhi strofinandosi le palpebre e si trova davanti alla scena compiuta.
Ho trovato pesante anche l'infodump iniziale: tutto quello successo negli anni precedenti e la cronaca della giornata non danno nulla in più al racconto!
Occhio, che tecnicamente non è un infodump: non stilo in un modo poco organico una serie di informazioni che mi servono per il racconto (come fai notare tu, a livello di trama sarebbero bastate due righe per introdurre la situazione); tutta la prima sezione è invece dedicata a introdurre, presentare e caratterizzare il personaggio (insomma ha una funzione emotiva, non informativa). Il bello di confrontarsi comunque è anche questo: se per te quella parte non dà nulla di più al racconto, per me senza avrei avuto un personaggio vuoto, senza carattere o "stile" né speranza di coinvolgere il lettore.
Che poi l'abbia svolto bene o male, questo compito, è tutto un altro paio di maniche, chiaramente ;)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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- patty.barale
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Re: Agguato
Indubbiamente i commenti rispecchiano gusti e sensibilità personalissime e il bello di confrontarsi sta proprio nella possibilità di tenere conto dei commenti che si ritengono utili e di tralasciare gli altri!, valutare cosa è arrivato e cosa no, prendere in considerazione quanto ha fatto breccia in un buon numero di lettori e quanto non è stato colto da altri e proseguire lungo la propria strada! :-)
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Re: Agguato
l pezzo si lascia leggere, ci sono un paio di cose che mi suonano male: una sono le pozze di sangue, l'altra un periodo nella prima parte( vorrei quotartelo ma sono col cell).
Sicuramente un buon pezzo che gioca su un equivoco simpatico.
Per me il protagonista è un lui, semini diversi indizi che lo fanno intuire.
Prova positiva.
Sicuramente un buon pezzo che gioca su un equivoco simpatico.
Per me il protagonista è un lui, semini diversi indizi che lo fanno intuire.
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Re: Agguato
Grazie mille :) le pozze verranno risolte in fase di revisione futura...
Ma in realtà non è mai stato un mistero con gli indizi, è un dettaglio come gli altri xD Mi sorprende un po' che crei confusione a così tanti lettori questo particolare, visto che di solito non è che io insista più di così sul genere dei miei personaggi...
Per me il protagonista è un lui, semini diversi indizi che lo fanno intuire.
Ma in realtà non è mai stato un mistero con gli indizi, è un dettaglio come gli altri xD Mi sorprende un po' che crei confusione a così tanti lettori questo particolare, visto che di solito non è che io insista più di così sul genere dei miei personaggi...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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Re: Agguato
Vero è un dettaglio ma inizialmente non si riesce ad identificare. Non cambia il giudizio sul pezzo sia chiaro. Ma avere una vaga idea di chi sia il protagonista è piacevole.
Re: Agguato
Bello. Riesci a variare più volte registro in soli 3000 caratteri e ogni volta sei efficace. Non arrivo al pollice su solo per una certa macchinosità che rende necessaria la rilettura per apprezzare appieno il pezzo e credo che un passaggio nel laboratorio gli possa giovare. In particolare, ho sentito il bisogno di chiarire prima e meglio la sessualità del protagonista, che arriva con sicurezza solo quando si alza dal letto, forse troppo tardi. C’è da sistemare anche il finale perché devo forzarmi a immaginare un gatto che si getta tra le braccia di uno sconosciuto subito dopo essere scappato. Non credo siano interventi invasivi, si aggiustano facili. Quindi pollice quasi su e complimenti.
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Re: Agguato
Bello. Riesci a variare più volte registro in soli 3000 caratteri e ogni volta sei efficace. Non arrivo al pollice su solo per una certa macchinosità che rende necessaria la rilettura per apprezzare appieno il pezzo e credo che un passaggio nel laboratorio gli possa giovare.
Grazie mille, ho già abbozzato una revisione che userò per la pubblicazione su blog riguardo la fluidità del racconto. Per il resto, grazie dei complimenti, molto apprezzati.
In particolare, ho sentito il bisogno di chiarire prima e meglio la sessualità del protagonista, che arriva con sicurezza solo quando si alza dal letto, forse troppo tardi.
Onestamente, la questione del sesso del protagonista non la archivio come problema del racconto. "Compare" (per puri motivi linguistici di declinazione degli aggettivi) esattamente allo stesso punto (a livello di spazio del racconto) in cui lo fa in "La posta in gioco" (all'inizio della seconda parte su tre), ed esattamente come in quel racconto non ha rilevanza.
C’è da sistemare anche il finale perché devo forzarmi a immaginare un gatto che si getta tra le braccia di uno sconosciuto subito dopo essere scappato. Non credo siano interventi invasivi, si aggiustano facili.
Tenterò di sistemare la cosa (sebbene i gatti siano notoriamente psicopatici ;P).
Quindi pollice quasi su e complimenti.
Grazie :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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- Sissi Kardec
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Re: Agguato
Arrivo da pura lettrice e a fine contest, solo per dirti che di adorabile qui oltre al gatto c'è anche il testo. Godibilissimo, complimenti! Tema centrato in pieno ed idea originale :)
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Re: Agguato
Sissi, grazie mille davvero :) complimenti apprezzatissimi.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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