Il sogno - di Carla Anastasio

carla anastasio
Messaggi: 30

Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#1 » martedì 16 febbraio 2016, 0:40

Il sogno
di Carla Anastasio


‘Non ce la posso fare… stanco… stanco… sono troppo stanco … anche respirare mi stanca… devo reagire, alzare il piede, metterlo avanti all’altro… ancora… un ultimo sforzo. Ma perché? Da cosa sto scappando? Dove vado? Dove sono?’
“Dai Alberto, è ora, alzati.”
La tazzina che Dora gli mette sotto il naso è molto più convincente: l’aroma del caffè dirada la nebbia, l’angoscia, la fatica e gli permette di gustarsi il sollievo di fuggire finalmente dall’incubo della notte.
Di fuggire da cosa, non gli è chiaro, non lo ricorda, ma la stanchezza mortale e l’urgenza della fuga si, quelle rimangono come una cappa che grava sul groppone.
“Grazie amore, sapessi come ti sono grato di avermi svegliato! Peccato che la gioia durerà poco, visto che mi aspetta il solito tran tran!”
Sconsolato, espletati i soliti rituali frettolosi, esce, si fa la sua bella oretta di traffico puzzolente, arriva in ufficio, controlla i rendiconto del giorno precedente, effettua lo spunto delle ordinazioni, controlla che il magazzino abbia terminato l’inventario, pausa pranzo, spunta dei nuovi arrivi, controllo contabile, chiusura giornaliera, un’altra oretta di traffico puzzolente e poi, finalmente, a casa.
La stanchezza della giornata, sommata a quella residua della notte, non gli permette di gustarsi la serata e neanche la cena.
‘Che vita di merda’ pensa, cercando di non farlo notare alla moglie, ma Dora gli si piazza davanti, lo guarda negli occhi e raddoppia la dose:
“Non è una bella vita quella che stiamo vivendo: tu tutto il giorno in quel maledetto ufficio, io sempre al chiodo dietro alla casa e ai figli, mai uno svago, una vacanza, un divertimento. È vero che il mutuo pesa, ma è questo quello che speravamo di ottenere dalla vita? Pensaci!”
Quella che lui vede voltargli le spalle per andare a dormire è una donna sfatta, disillusa.
Neanche lui si considera un adone: capelli diradati, pancetta incipiente, muscoli flaccidi. Fa spallucce mentre si alza stancamente dalla poltrona per raggiungere la fotocopia sbiadita di quella che un giorno considerava la donna più desiderabile del mondo.
Il sonno, pietoso, giunge presto e con lui arriva il sogno.
La prima impressione che prova è l’urgenza del pericolo incombente. Si sforza di aprire gli occhi, ci riesce, cerca di voltare la testa, ma qualcosa glielo impedisce.
Una voce molto vicina sussurra:
“Attento, non ti agitare, sei di nuovo qui. Fingi di dormire. Se si accorgono che sei tornato così presto ti danno doppia dose: lo sai che a loro servono i nostri viaggi nel tempo per ricostruire la storia mancante. Se sei troppo veloce a tornare costi troppo. E inventati qualcosa: se racconti ancora la giornata piatta e monotona di Alberto ti considereranno poco ‘fruttuoso’. E tu lo sai cosa succede quando non servi più.”
Si immobilizzò all’istante, chiuse gli occhi e cercò, con tutte le sue forze, di ritornare in quella meravigliosa, stupenda vita monotona in cui era libero di camminare, mangiare, lavorare, guidare, scopare, ricordare, rimpiangere.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#2 » martedì 16 febbraio 2016, 0:46

Ciao Carla e benvenuta anche a te alla De Marco Edition! Tutti a posto i parametri, buona edizione!

Avatar utente
Jacopo Berti
Messaggi: 441

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#3 » venerdì 19 febbraio 2016, 11:32

Bentrovata, Carla.
Storia curiosa e inquietante, la tua. Non so se ho capito perfettamente l'ambientazione, ma mi sembra condivida una delle idee che io stesso ho utilizzato nel mio racconto: un viaggio nel passato per condurre studi storici o comunque reperire informazioni. Se sia effettivamente così o se invece siano i pensieri nel dormiveglia di un uomo che vuole movimentare un po' la sua vita non saprei dirlo. Ad ogni modo, credo che il viaggio abbia a che fare con la persona fisica e abbia nella dimensione onirica il collegamento col presente da cui il viaggiatore proviene e a cui deve riferire. Chi sono "loro"? Lui è obbligato a fare questo viaggio? Le risposte non ci sono, ma non mi dà fastidio: il lettore ha la possibilità di porsi le domande e rispondersi fantasticando. Complessivamente, la trama mi piace.

Vengo alla forma e allo stile. La struttura è semplice e funziona come deve. Forse avrei staccato in due o tre paragrafi il testo, per evidenziare il cambio di scena prima di "Sconsolato" e il cambio di "paradigma di realtà" (scusa i paroloni) prima di "Il sonno, pietoso...".
Come stile, sulla parte narrata non ho niente da ridire. Sui dialoghi invece sono molto perplesso: suonano piuttosto artificiali, lontani da un modo di parlare normale. Hanno un tono di gravità e di serietà che non sembra giustificato dal contesto. Sin da subito mi hanno dato molto fastidio frasi del tipo "sapessi come ti sono grato di avermi svegliato!" o "È vero che il mutuo pesa, ma è questo quello che speravamo di ottenere dalla vita? Pensaci!". Poi leggendo il finale ho avuto l'impressione che fossero in qualche modo recitati per compiacere qualcuno, qualche spettatore, tipo i personaggi di Truman Show. Ma poi non ho trovato effettivi riscontri, anche perché fino alla sera lui è inconsapevole di tutto. Quindi rimane l'opinione negativa sui dialoghi, anzi, si accentua perché interferisce con l'interpretazione degli eventi.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Avatar utente
Vastatio
Messaggi: 621

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#4 » venerdì 19 febbraio 2016, 18:23

Ciao,

l'idea di base non è male, ma mi lasci con troppe domande sul finale: butti tanta carne al fuoco senza darmi nemmeno uan forchetta per raccoglierla. Per carità, riesco tranquillamente a darmi una risposta ad ognuna delle domande che lasci in sospeso, ma, essendo un errore che faccio spesso anche io, sento puzza di dinamiche complesse dietro che non ci sono state in quei pochi caratteri che hai deciso di dedicargli.
Perché in effetti sacrifichi tanto alla descrizione della giornata/vita monotona. A questo punto semplifica il finale, a parte la storia di Alberto non dai nessun accenno a tutto quello che citi: viaggi nel tempo, storia da ricostruire, costi da ammortizzare... puoi lasciarmi con qualcosa di non spiegato, ma non con tutto (da che pulpito...)!

carla anastasio
Messaggi: 30

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#5 » venerdì 19 febbraio 2016, 20:14

@ Timetrapoler
Il linguaggio che uso nei dialoghi è quello che normalmente si usa tra persone 'normali', almeno per la mia esperienza di vita. Non sono una giovincella, tutt'altro, e nelle migliaia di libri che ho letto nella mia vita, nelle situazioni vissute, nei film visti, questo è il linguaggio usato per trasferire concetti, emozioni, fatti. Poi, se debbo usare un frasario 'strano' perché così oggi si usa, spiacente, non fa per me. Per quanto riguarda la 'trama' ho lasciato volutamente nell'oblio l'identità di 'loro', ma si evince benissimo che non sono certo bendisposti nei confronti del protagonista e del suo 'collega' di viaggio, anzi, il loro comportamento è tutt'altro che 'umano', perlomeno in senso etico. E si parla di 'viaggi' per scoprire cose o avvenimenti che, ovviamente, sono ormai sconosciuti. E qui puoi immaginare ciò che vuoi: una guerra totale, una calamità, un'invasione, qualcosa che ha comunque cancellato una parte della storia. Ma la cosa che volevo mettere in evidenza è che tra la realtà e il sogno c'è una sottilissima linea di demarcazione. E' tutto relativo. Il sogno nel sogno. Mai capitato?

carla anastasio
Messaggi: 30

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#6 » venerdì 19 febbraio 2016, 20:25

@ Vastatio
Il bello dello scrivere è proprio l'immaginario che si riesce ad evocare in chi legge: se si dovesse spiegare passo passo tutto quello che tu chiedi questo non avverrebbe e soprattutto, non basterebbero 3000 battute. L'aver descritto a fondo la monotonia della giornata di Alberto è proprio ciò che introduce sia la contrapposizione sogno-realtà, sia la relatività del concetto di felicità. E non ho capito il tuo inciso finale: (da che pulpito..)

Fabiana Donato
Messaggi: 81

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#7 » lunedì 22 febbraio 2016, 15:53

Ciao Carla! Il tuo racconto è abbastanza particolare, tanto che ho dovuto rileggerlo più volte. Non significa che non sia chiaro, ma che merita una giusta attenzione; con una semplice lettura non può essere ben compreso. Riconosco che non hai voluto dare una conclusione definita, infatti lasci degli interrogativi. Mi piace il fatto che non spieghi tutto e fai in modo che il lettore si interroghi e si immagini delle possibili conclusioni. Purtroppo però è questo che non mi convince troppo nel tuo racconto asistematico. È un orizzonte troppo aperto. In questo caso secondo me i lettori come me cercano qualcosa che manca in questa storia, almeno in minima parte una conclusione più specifica l'avrei preferita. Nel complesso: è ben studiato. Alla prossima! :)

Avatar utente
jimjams
Messaggi: 677

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#8 » lunedì 22 febbraio 2016, 16:59

Idea che si intuisce interessante ma che in qualche modo non viene completamente dispiegata. Arriviamo alla fine e ci viene rivelato qualcosa, ma spetta a noi completare il quadro. Anche in questo caso l'idea in sé mi pare buona e meritevole, qualcosa nella realizzazione non mi convince del tutto. Certo è possibile lasciare un finale aperto, ma al lettore non deve rimanere il dubbio di non aver azzeccato a immaginare la giusta conclusione ed io un po' questo dubbio ce l'ho avuto.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#9 » lunedì 22 febbraio 2016, 21:17

Ciao Carla,
l'idea c'è e non mi dispiace - un poco mi ha fatto venire in mente l'esercito delle dodici scimmie, con viaggi onirici anziché nel tempo - così come mi pare sia centrato il tema, però ho dovuto rileggerlo più di una volta per riuscire a farmi un'idea della possibile ambientazione.
La prima parte è molto lunga e c'è molto raccontato. E i dialoghi, purtroppo, non mi hanno soddisfatto appieno: hanno un non so che di forzato, di artificioso e, a mio avviso, suonano poco naturali.
Il finale aperto, molto aperto, non mi dispiace, ma per rendere evidente il cambio di ambientazione dal sogno al luogo dove il protagonista è prigioniero e costretto a sognare - una parte che ho dovuto rileggere per chiarirmi le idee - avrei inserito una riga bianca.

Avatar utente
Mike009
Messaggi: 117
Contatta:

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#10 » martedì 23 febbraio 2016, 10:36

Ok, con me vinci facile dato che i viaggi nel tempo sono la mia fissa. Lo stile mi piace (anche se dalle mie parti "essere al chido" non si usa), per il resto avrei gradito una collocazione temporale certa o degli elementi cha aiutassero a farlo, sono solo costretto ad immaginare che le vicende narrate siano contemporanee.

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#11 » martedì 23 febbraio 2016, 11:18

Ciao Carla,
a mio avviso hai avuto una buona idea. Non mi convincono però le scelte successive, in particolare non ho apprezzato la voce, la scelta degli avvenimenti da narrare, la mancanza di elementi per una piena comprensione del tuo testo. La sfida di MC è fare entrare tutto in 3000 caratteri, quindi non sono d'accordo con quanto dici in un commento qui sopra e cioè che non si può spiegare tutto. Se qualcosa è lasciata al lettore se non è chiaro il meccanismo della storia la sfida è persa.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#12 » martedì 23 febbraio 2016, 20:54

Ciao Carla,

ho apprezzato molto il tuo racconto. Ci sono cascata in pieno, ero già lì che riflettevo sull'essere prigionieri di una vita che non è come volevamo, sulla paura di cambiare e sull'andare avanti per inerzia senza soddisfazioni e senza motivazione, ero già lì che pensavo al risveglio, al grande cambiamento, quando all'improvviso mi hai portato insieme al protagonista a rivalutare la normalità piatta della vita di ogni giorno di fronte all'alternativa di una schiavitù o prigionia o chissà cos'altro, forse gli alieni, forse i nazisti del futuro sull'altro lato della luna. Mi hai anche fatto venire voglia di riascoltare Wish you were here dei Pink Floyd.

Bello anche che resti indeterminato quale sia il sogno e quale la realtà (sempre se ce n'è una).

Sui dialoghi devo dar ragione a Timetrapoler, in alcuni punti anche io li ho trovati un po' ingessati nello stereotipo, ad esempio, fatico ad immaginare qualcuno che usi in maniera non ironica l'espressione 'il solito tran tran' nella vita di tutti i giorni, o 'quel maledetto ufficio'. Però in questo caso queste espressioni forse abusate sono funzionali alla descrizione della giornata media dell'uomo medio, perciò non mi hanno disturbato.

A questo proposito ho letto la tua risposta a Timetrapoler: vero quello che dici, che è il tipo di dialoghi che ci sono in libri e film tutto il tempo. Purtroppo gran parte del lessico che assorbiamo da film e libri tradotti è di questo tipo, e non è davvero naturale: molte espressioni del genere hanno una frequenza d'uso altissima nei prodotti in traduzione e bassa nel quotidiano, e spesso 'restano indietro' rispetto alla lingua d'uso. Anche per questo le traduzioni di prodotti basati sul dialogo invecchiano molto rapidamente, e se i libri vengono ritradotti la lingua dei film è spesso un segno indelebile della loro età. Anche per testi non tradotti c'è un grosso distacco nella maggior parte dei casi (non in tutti, certo) tra la lingua del parlato attuale e quella del testo scritto. Col tempo abbiamo finito per abituarci al punto da non sentirle più come espressioni strane e da non vedere il calco sulla struttura della lingua straniera da cui provengono. Questo solo come riflessione in generale.

Avatar utente
alessandra.corra
Messaggi: 280

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#13 » giovedì 25 febbraio 2016, 17:41

Ciao Carla,

l'inizio del tuo racconto l'ho trovato ben strutturato, motivo per cui sono riuscita a calarmi molto bene nel protagonista che subisce una vita impostagli dalla società. L'idea di portare il finale in un'altra direzione, rispetto a ciò che sembrava all'inizio della vicenda, ci sta, ma in questo caso trovo anche io che sia lasciato "troppo al caso". Mi piace quando ci si deve impegnare per capire che cosa ci sta dietro un racconto, è giusto che tutto non venga definito perfettamente, ma in questo caso hai dato troppi pochi indizi per guidare il lettore a ciò che volevi comunicare.

Avatar utente
invernomuto
Messaggi: 270

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#14 » giovedì 25 febbraio 2016, 21:39

Ciao Carla!
Molte delle mie perplessità riguardo al tuo racconto sono state, ahimè, già espresse dai commentatori che mi hanno preceduto; in definitiva quello che davvero non mi convince del tuo racconto è lo stile narrativo che non riesce a rendere "digeribile" il caos della trama da te intessuta.
In più mi ha lasciato abbastanza perplesso il tuo cambio di tempo verbale alla fine del racconto, quando improvvisamente passiamo al passato remoto con "si immobilizzò" dopo che la narrazione sino a quel punto era al presente.
A presto.

Avatar utente
beppe.roncari
Messaggi: 382
Contatta:

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#15 » venerdì 26 febbraio 2016, 19:31

Ciao Carla, ben ritrovata!
Il tuo racconto è piacevole, ne ho apprezzato soprattutto lo stile.
Non tutto risulta chiaro, per esempio, non ho capito fino in fondo la questione del “viaggio nel tempo”: glielo concede una qualche entità superiore ma lui deve ripagarla con racconti mirabolanti? Li inventa o le ha vissute davvero quelle cose? O è un “essere rianimato” da umani del futuro che lo usano come archeologo? E lui ne approfitta con nostalgia per rivivere quella banale vita quotidiana che ora, nella sua situazione di prigionia, gli pare “da sogno”?
L’alternativa che mi pare tu proponi andando solo ora a leggere i commenti è quella del “sogno nel sogno” stile film Inception. Allora mi pare una vicenda un po’ troppo complicata per un racconto breve…
Per carità, non bisogna dare tutte le risposte, ma mi spiace di non aver capito tutta la storia, che per il resto è davvero ben scritta.
Alla prossima! ;-)

Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: Il sogno - di Carla Anastasio

Messaggio#16 » domenica 28 febbraio 2016, 12:09

Racconto che non mi ha convinto. Certe espressioni tipo “Grazie amore, sapessi come ti sono grato di avermi svegliato! Peccato che la gioia durerà poco, visto che mi aspetta il solito tran tran!” mi sembrano artefatte e aiutano poco a creare empatia con il protagonista. Ci mostri un protagonista dominato dalla vita, molto fantozziano e ci sta, poi chiudi aprendo una finestra verso qualcosa che invece non risulta seminato fino a quel punto, neppure nella parte iniziale, nonostante le tue intenzioni (l’ho riletta con attenzione e non ne ho tratto elementi sufficienti a creare un cerchio da chiudere). Ciononostante, l’idea è interessante e il mio invito è d’integrarla per vedere se dandole maggior respiro può far deflagrare tutte le sue potenzialità. Allo stato attuale è, per me, un pollice ni.

Torna a “78ª Edizione – 11ª della 4ª Era - De Marco Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti