Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 febbraio 2016, 2:28

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Questo è il gruppo MAYANS della DE MARCO EDITION con Romano De Marco nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo MAYANS dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo GRIM BASTARDS.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo SONS OF ANARCHY.

I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Romano De Marco. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi abbiamo deciso di sperimentare un nuovo criterio andando, a giro, a disporre per primi tutti gli autori partecipanti in base ai punti Rank di Era e poi completando i raggruppamenti con i restanti autori in base all'orario di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi a MAYANS:

Fuori tema, di Marco Roncaccia, ore 23.54, 2890 caratteri
L’alba della luce, di Beppe Roncari, ore 22.30, 3000 caratteri
Datti una mossa, di Fernando Nappo, ore 00.50, 2895 caratteri
Crafted with love, di Sara Tirabassi, ore 00.39, 2993 caratteri
La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli, ore 23.35, 3150 caratteri MALUS 6 PUNTI
Tra le tue braccia, di Manuel Piredda, ore 00.03, 2700 caratteri
Chi è senza peccato, di Jacopo Berti, ore 01.29, 2980 caratteri MALUS 6 PUNTI
Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà, ore 23.25, 2868 caratteri
Room service, di Mario Pacchiarotti, ore 00.01, 2949 caratteri
La volta buona, di Ophelia, ore 23.20, 2878 caratteri
Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato, ore 22.46, 2892 caratteri
Un risveglio inaspettato, di Michele Botton, ore 00.32, 2974 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 26 febbraio per commentare i racconti del gruppo GRIM BASTARDS. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete più di dieci giorni per commentare e classificare i DODICI racconti del GRUPPO GRIM BASTARDS e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTACINQUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, dieci giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Cominciate a utilizzare il contatore del forum per calcolare i caratteri. Selezionate l'area desiderata e fate calcolare.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO GRIM BASTARDS.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA DE MARCO EDITION A TUTTI!















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beppe.roncari
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 16 febbraio 2016, 8:40

Ciao Antico! Non hai tenuto conto del "quote". :-)
Sono 3000 caratteri esatti. Ciao! ;-)

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antico
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » martedì 16 febbraio 2016, 9:17

Confermo, Beppe, hai ragione, è un problema causato dal quote che genera più caratteri di quelli che sono. Penalità tolta, sorry per il disagio :)

Andrea Dessardo
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 18 febbraio 2016, 22:05

Sono il primo a pubblicare la classifica e ne sento un po' la responsabilità... Eccola:

1) Chi è senza peccato - Jacopo Berti
Senz'altro il miglior racconto di tutta quest'edizione, tutti e tre i gironi. Jacopo dimostra che è possibile scrivere di fantascienza senza ricalcare banalmente sempre i soliti topoi, e che lo si può fare scrivendo molto bene, con proprietà di linguaggio, senso del ritmo e musicalità.
Di primo acchito la seconda parte sembra smorzare la prima, che è scritta magistralmente; rileggendo, invece, si apprezza l'equilibrio dell'intero racconto. Peccato per quel refuso all'ultima riga.

2) La bara di ghiaccio - Roberto Romanelli
Racconto godibilissimo e ben congegnato, anche se ripercorre cliché vecchissimi di fantascienza, ma lo fa in maniera abbastanza originale. Noto con sorpresa che moltissimi racconti qui dentro sono scritti in soggettiva e ciò li fa somigliare un po' tutti, questo però è sopra la media. La trama si srotola poco a poco con sapienza, senza anticipare e senza tralasciare nulla.

3) Room Service - Mario Pacchiarotti
Devo ancora decidere se - dovendo ancora leggerne tre - questo sia il secondo o terzo miglior racconto del girone: fresco, brioso, efficace. Delusione nel finale, almeno per me: il vampiro fa cadere un po' le braccia, è un tema abusato. Non so perché, forse per mantenere lo stile leggero, mi immaginavo che la serva svegliasse il principe (azzurro) con un bacio!

4) Datti una mossa - Fernando Nappo
Racconto simpatico, scritto a tono, piacevole. Due note di grammatica: "Morelli, s'incassò...", qui la virgola non va, Morelli è soggetto. "Di'", imperativo, si scrive con l'apostrofo e non con l'accento.
Il finale è un po' fiacco, come altri hanno notato, proprio mentre il racconto sembrava aumentare il ritmo.

5) Crafted with love - di Sara Tirabassi
Forse qua dentro sono l'unico a non aver mai letto Lovecraft e perciò non colgo i riferimenti.
Atmosfere rese molto bene ma, come anche gli altri hanno osservato, il tema è poco centrato e i personaggi che compaiono all'inizio non si coglie bene, se non rileggendo, che legame abbiano con il fulcro della storia. Personalmente non amo la fantascienza, ma cerco di giudicare in maniera imparziale. Il racconto è, finora, il migliore che ho letto di questo girone. Forzatissime le ben due lauree di Lorenzo...

6) Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Non riesco a capire se il protagonista sia già un vampiro o se lo diventi solo dopo, anche se accenna al fatto che non si tratti della loro prima volta in intimità. Il racconto è armonioso e piacevole a leggersi, anche se l'uso dell'aggettivazione non è sempre spontaneo, talora suona artificioso. Il racconto in prima persona - qui lo usano quasi tutti! - sacrifica la contestualizzazione.

7) FUORI TEMA di MARCO RONCACCIA
Non sono un fan della fantascienza né della narrativa per adolescenti e purtroppo questo racconto ricorre a topoi abusati di entrambi i generi (i virus nello spazio, le celle criogeniche, i guardiani dello spaziotempo, lo sfigato pieno d'immaginazione...); anche il finale, che avrebbe voluto essere originale, è un po' già visto. Sebbene nel complesso il racconto sia piuttosto infantile, non è male.

8) Un risveglio sgradevole.
L'indiscutibile intensità della storia si sarebbe potuta rendere assai meglio, invece la descrizione è povera nel lessico e stentata nel ritmo: secondo me è proprio l'uso della prima persona singolare che appesantisce il racconto, sarebbe stato meglio adottare un punto di vista esterno, che avrebbe permesso riflessioni più profonde e descrizioni più accurate.

9) Un risveglio inaspettato - di Michele Botton
L'ambientazione è carina e non è vero che il finale è scontato, io non l'avevo capito: mi aspettavo l'avesse fatta a pezzi o qualche altra scena splatter. Purtroppo è lo stile che non va, la scelta dei termini, degli aggettivi e dei sostantivi, non pare quasi mai naturale e spesso è eccessivamente leziosa.

10) La volta buona - Ophelia
Si vede che ti sforzi di adoperare termini ricercati, ma senza padroneggiarli pienamente, e ciò rende il racconto un po' forzato. Come osservato anche da Daniel, non si capisce: il finale suggerisce che si tratti d'una messinscena orchestrata dal medico per ingannare, credo, la commissione esaminatrice. Però ciò contraddice l'incipit.

11) L'ALBA DELLA LUCE - di Beppe Roncari
Senza leggere i commenti qui sopra sarebbe stato difficile anche a me comprendere il senso del racconto. Non si capisce minimamente il riferimento etimologico ad Albino, sopratutto perché immediatamente dopo si cita Lucifero e ciò non può non confondere. Il racconto è molto ambizioso, ma quando si gioca con riferimenti così alti si corre il rischio di fare confusione...

12) Il viaggio che trasforma.
carina e anche abbastanza ben strutturata. Peccato per alcuni strafalcioni grammaticali ("dà" senza accento, "miglior(e) psichiatra...), per la punteggiatura e per l'uso improprio di alcune espressioni ("distretto poliziesco" non si è mai sentito). Il dover spiegare con il corsivo finale il senso del racconto è però il suo limite più grosso, è come spiegare le barzellette...

pfafff
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 21 febbraio 2016, 15:24

come prevedevo, il tema ha portato molti a scrivere il solito racconto con finale a sorpresa.
anzi, col colpo di scena finale che non sorprende.
ho letto pochi racconti su questo sito ma la maggior parte partono in un modo e poi piazzano il colpo di scena finale che stravolge la lettura di tutta la storia.
una volta va bene, due storci il naso e la terza è prevedibile. come in quei film in cui il cattivo muore e poi nell'ultima inquadratura vedi l'occhio che si apre, il cadavere che non c'è più, senti un respiro affannato...
ormai te lo aspetti e non sorprende. personalmente mi irrita (sottolineo "personalmente").
ciononostante ho cercato di essere imparziale e giudicare la forma e il contenuto.
mi son pure salvato i racconti in un foglio word senza il nome dell'autore per non essere influenzato (magari persone che si conoscono si danno a vicenda qualche punto in più, anche inconsapevolmente).
ho sorvolato su qualche svista tipo "abituatici/abituaRtici" o mancanza di spazi dopo il punto perchè una attenta lettura di chi l'ha scritto li risolverebbe subito. un conto sono io che mi rileggo con calma il racconto per giudicarlo, un conto è l'autore che con i minuti contati può non vedere certi piccoli insignificanti errori.
purtroppo sembra quasi che la fantasia delle persone possa percorrere solo le strade del fantasy. capisco che è più facile inventarsi cose su vampiri, alieni e presenze oscure che sulla guerra civile americana però ci vuole un po' di sforzo.
perchè se io scrivo "hitler durante la campagna di russia del 15-18.." errore! direte voi.
ma se scrivo "se tirava la leva destra, l'astronave girava a sinistra" errore: se avesse tirato... no! gli alieni parlano così, dico io.

1 UN RISVEGLIO SGRADEVOLE
non ci siamo proprio. un buon racconto deve suscitare alla seconda rilettura le stesse emozioni che ha provocato la prima volta: questo ci riesce in pieno.
dunque va in pole position e stacca tutti di alcune lunghezze. non c'entra niente che la madre faccia turni massacranti a meno di non spiegare che è la sua assenza in qualche modo a causare la caduta nella dipendenza di loris.
anche il nome loris non mi piace anche se è quello del mio miglior amico di infanzia del quale ho solo buoni ricordi. azzeccate le reazioni delle compagne di scuola. anche il tema è azzeccato (che è la cosa più importante in questo concorso e mi pare che qualcuno, nel giudicare, se lo dimentichi...)
leggendolo ho proprio provato compassione per loris e per sua sorella. ottimo.
la frase iniziale "non ci siamo proprio" l'ho messa così, per depistare.
2 appunti: quando si riempie il bicchiere d'acqua e lo tracanna tutto d'un fiato: ma ha un bicchiere vuoto sul comodino? fa come me? io ho 2 bicchieri sul comodino: uno pieno e uno vuoto. perché a volte mi sveglio con sete, a volte invece no. poi da qualche parte c'è un punto e virgola al posto di un due punti. e infine "gira l'interruttore della luce". mmh... che abbia in casa quegli interruttori multipolari a manopola? no! che abbia un dimmer? può essere. meglio cambiare espressione.

2 DATTI UNA MOSSA
questo era nelle ultime posizioni poi ho capito il tema del risveglio. allora l'ho fatto salire. secondo me avrebbe meritato la quinta posizione ma non potendo assegnare le posizioni 2-3-4, l'ho messo al secondo posto. è scritto bene. quanto erano belli i tempi dei film anni ottanta con lino banfi quando si potevano canzonare le checche! al giorno d'oggi invece... vabbè. niente da dire. non mi ha colpito particolarmente ma gli altri mi hanno colpito ancora meno perciò lo metto al secondo posto. che però si merita perché alla prima lettura ho detto "fuori tema completamente" poi alla seconda ho detto "ah, ecco il risveglio!". anche se non so se sia un bene o un male.

3 ROOM SERVICE
Anche qui, il tema si presenta in zona cesarini. Quando compare la porta intarsiata però si capisce cosa c’è dietro. E quando si vede la cassa di metallo e il ladro che vuole aprirla mi è venuta in mente la classica scena dei film quando il gruppo si divide e 2 di loro vedendo una porta chiusa decidono di andare dentro lo stesso, o quello che in una casa disabitata sceglie di andare in cantina. Comunque è scritto bene, a parte la scena (che è poi la scena chiave) in cui i 2 ladri fanno quello che 2 persone normali non farebbero mai. Ma se tutti ragionassero così, nei film non morirebbe mai nessuno eccetera eccetera. ultimo gradino del podio

4 L’ALBA DELLA LUCE
Oh, tutti questi racconti con forze misteriose, presenze oscure… scritto bene, fila liscio senza grossi eventi narrativi.
Quando scrivi “quel giorno stesso aveva capito”: quale giorno? Quello dell’elezione?
Alla fine capisco di cosa si parla, ma non capisco il senso generale. Cioè non mi è chiaro del tutto. Insomma ‘sto papa non credeva in dio e s’è fatto prima vescovo e poi papa? Ed era quello che voleva dire e invece dio glil’ha impedito?
Qual è il significato del nome? Questo non c’entra nulla col giudizio, ma vorrei saperlo.
Metà classifica

5 UN RISVEGLIO INASPETTATO
ci sono troppi aggettivi mio avviso.
li dispensi come un contadino sparge semi su un campo.
come i semi però, non tutti gli aggettivi danno frutto.
ti confesso che dopo le prime 2 righe avevo già capito il finale (e io, in quando a perspicacia, sono peggio di forrest gump).
troppo mielosa e sdolcinata la descrizione per non aspettarsi quello che effettivamente succede nel finale.
curiosità (insignificante ai fini del giudizio): è la seconda volta che leggo "iridi azzurri" in questa edizione del concorso. nemmeno fossero solo loro a essere belli!

6 FUORI TEMA
ho letto 100 fumetti nella mia vita: 95 topolino, 3 tex, 2 dylan dog e 1 ignoto (calcolo con errore dell'1%).
in quest'ultimo c'erano gli alieni che per portare nuova tecnologia sulla terra facevano cadere in trance un alunno durante un tema e questi scriveva per ore e ore e poi alla fine il prof. leggeva e portava subito il testo a qualche laboratorio dove uno diceva "ecco il tassello mancante! che grande invenzione".
l'avrò letto 30 anni fa e ancora me lo ricordo. deve essermi rimasto ben impresso.
che tu abbia letto quello stesso fumetto?
non mi piace il fatto di usare il presente e la seconda persona, sembra quasi una pubblicità dei kinder cereali: ti alzi, ti siedi a tavola, sorridi svogliato al mondo, mangi un kinder cereali e....
tema azzeccato però alla fine (io) non ho sorriso nè mi son sorpreso. le scene sono ben descritte e chiare in ogni passaggio per cui anche uno come me, segue il discorso dall'inizio alla fine.
nella media.

7 LA VOLTA BUONA
Un piede avanti l’altro. Non sono sicuro che si dica così. Però non ho controllato perciò può darsi che sia giusto.
Il mio corpo si muove come mosso da una forza sconosciuta. L’hai detto giusto 2 righe prima.
Forse ho capito male, ma il protagonista iniziale è veramente un prodotto da esperimento mentre tutti gli altri sono comparse? Oppure sono tutte comparse e allora la prima parte del racconto perde significato perché sembra proprio scritta da uno che si è appena svegliato da un sonno particolare?
Mah, non mi ha colpito particolarmente. In questi racconti si parla sempre di cose fantascientifiche che ormai non mi trovano più curioso di sapere come va a finire la storia. Manca quel guizzo di originalità da applicare a situazioni comuni, reali.


8 LA BARA DI G HIACCIO
Idea non originale. All’inizio capisco che c’è uno che si sveglia, ma non è un risveglio improvviso come richiede il tema. Poi mi perdo un po’, e non capisco chi stilerà il rapporto e perché. Però capisco perché è stata messa quella frase e ci sta. Poi tutto fila liscio in una descrizione chiara ma alla fine non capisco cosa succede e non capisco quale sia la vendetta. e dunque sia per il fatto del tema parzialmente centrato e per il fatto che la fine è (per la mia comprensione) un po’ oscura lo metto a metà classifica.

9 IL VIAGGIO CHE TRASFORMA
Il primo paragrafo, tolto quello in corsivo, è incomprensibile, per me.
2-3 sviste grammaticali di nessuna gravità (te ne sarai accorto sicuramente il giorno dopo perciò non vado a rimarcarle inutilmente). Capisco che questo tizio è un paziente di un qualche istituto psichiatrico. Il risveglio improvviso è da lui citato e lo prendiamo in buona fede perché da racconto non si evince. C’è perché lo dice lui, non perché lo vediamo noi.
Renderei più amalgamati i paragrafi.


10 TRA LE TUE BRACCIA
Qualche appunto: manca un “che” nella frase “la catena che hai spezzato e…dondola” ma non ha importanza, è una svista e sicuramente se lo rileggi te ne accorgi. È anche inutile che si facciano notare certe cose perché non siamo revisori di un racconto che deve essere pubblicato per diventare un best seller. A parte queste note inutili, non colgo appieno l’attinenza col tema. Una normale storia di zombie, con uno dei due partner che decide di passare dall’altra parte. Il risveglio improvviso è dunque quello che succederà dopo l’ultima riga del racconto.
Lenzuola attorcigliate: mah, non mi suona bene. Giudizio medio.


11 CRAFTED WITH LOVE
non capisco l'esigenza di un titolo inglese.
i 4 paragrafi iniziali A (chiara) B (teo) C (ubani, perché questo per cognome?) D (lorenzo) sono solo leggermente concatenati. intendo, nel paragrafo A non succede una cosa che è essenziale allo svolgimento di B o che determina ciò che succede in C. si potevano collegare meglio.
non capisco perché amino tanto l'essere (ho dovuto cercare su internet cosa fosse) e come l'abbiano fatto nascere.
si poteva dare più spazio a questo, togliendo A o B.
forse mi son perso qualcosa ma non vedo chiaramente il tema.
nella parte bassa della classifica


12 CHI E' SENZA PECCATO
ho fatto un po' fatica anzi molta a seguire la prima parte. frasi troppo brevi, troppi "nè". Nè cosa ci sarà dopo. La seconda, come di consueto, entra nel campo della fantascienza e alla fine c'è questo che scaglia la prima pietra. non trovo l'attinenza al tema. dunque devo dire che si può migliorare come idea sistemando la prima parte. ma si resta sempre nella fantascienza. nella parte bassa della classifica,

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 21 febbraio 2016, 23:09

Tocca a me, tocca. Vedo con piacere e dolore che la qualità dei racconti si sta innalzando a MC. Piacere perché è piacevole leggere belle storie. Dolore perché quando si parla di classifica tocca assegnare una posizione, e devo sempre prendermi il tempo di una nuova rilettura per decidere chi sta sopra e sotto. Solitamente compilo la classifica abbastanza in fretta, ma a sto giro mi sono presa parecchio. Eccola dunque con i commenti:

1. Tra le tue braccia
Credo che questo sia, per il momento, il mio racconto preferito del girone. Sei riuscito a esprimere la delicatezza, l'affetto, la sensualità anche attraverso gesti inconsueti (es. togliere il collare). Sei riuscito a trasmettere perfettamente, attraverso atti e descrizioni mai pesanti, ciò che il protagonista prova per la vampira che lo ha letteralmente stregato. Ciò che è stato tra loro, ciò che ha fatto e ciò che sta succedendo traspare poco per volta, tra un'azione e l'altra, senza infodump, a mio avviso senza appesantire la narrazione, anzi, amalgamandola con arte. Non ho trovato nessun calo di tono, tutto fila liscio fino alla chiusura, poetica davvero fino alla morte. Veramente molto bravo, Manuel.

2. Chi è senza peccato
Splendido racconto. La prima parte ti lascia senza fiato, narrata magistralmente, ogni percezione la fai vivere sulla pelle. Netto il distacco con la seconda, in stile e ritmo, a sottolineare anche il distacco tra i due momenti della vicenda. Il risveglio è quindi quello della coscienza, attuata dall'intervento esterno (se non sbaglio, hai sfruttato la teoria degli anelli temporali, in cui il passato avviene solo perché avviene il futuro: un atto che deriva dal futuro manipola il passato perché si arrivi a quel futuro stesso). Se proprio devo trovarci un difetto, mi ha leggermente stonato la menzione dell'innocenza (anche se ho capito, col titolo e col riferimento dello scagliare la prima pietra), nel senso che non avrei usato proprio quel termine. Un bambino lo considero innocente, eppure è capace di soffrire, temere e anche ragionare. Ma è veramente l'unico appunto che mi sento di farti, perché il racconto è veramente pregevole. Bravo.

3. Un risveglio sgradevole
Ciao Alessandra,
il tuo risveglio, oltre a quello improvviso nel cuore della notte, è quello della consapevolezza, che si sarebbe intuito anche senza che l'avessi esplicitato con la frase che già qualcun altro ti ha segnalato ;) Hai espresso molto bene la preoccupazione che si mischia alla vergogna, come spesso accade a chi ha familiari coinvolti in problemi di questo tipo, nonché la difficoltà a rapportarsi con gli altri e i loro pregiudizi.
Lo stile narrativo è buono e fila liscio, senza particolari guizzi espressivi, forse un po' penalizzato dalla prima persona.
Un appunto: questa parte qua:
E' proprio strafatto questo qui. Speriamo che si allontani presto. Puzza pure. Questo è il periodo dei tossici, l'altro giorno ne ho visti ai giardini, c'è da aver paura, non sai mai che gli passa per la testa.

Durante la lettura l'avevo interpretato subito come un pensiero della protagonista anziché come i mormorii di altre persone. Che siano ricordi o azioni presenti, forse racchiuderli tra virgolette avrebbe aiutato nella comprensione.
Tirando le somme, è comunque una buona prova ;)

4. La bara di ghiaccio
Ciao Roberto! La programmatrice che è in me non può che sorridere davanti a questo racconto. A dire il vero ho avuto un attimo fatica a seguire esattamente i contorni della vicenda (o meglio, avevo intuito quasi tutto, era il fatto della vasca di coltura che mi ha un attimo mandato in tilt) anche perché non ho evinto subito che il clone fosse "l'alibi" per il programmatore in cerca di vendetta. L'ambientazione che ci sta sotto è veramente molto ampia e forse è un poco compressa nella narrazione in prima persona del clone, nonostante ciò il risultato colpisce e mostra una realtà davvero inquietante (e rientrando nella categoria mi fa venire la pelle d'oca due volte XD) Molto bella la descrizione del clone, che in ogni azione risulta "freddo" e distaccato come il mondo che lo circonda (e infatti non ha le stesse emozioni di ST). Ci lasci col fiato sospeso sul finale, non sapremo mai se premerà o meno sì o no. Nel complesso una buona prova, anche se, a questo punto, sarei curiosa di leggere la versione originale ;)

5. Fuori tema
Ciao Marco!
il racconto è molto simpatico, anche se ammetto ho fatto un poco fatica a figurarmi la situazione iniziale con un prof così accanito con un comportamento al limite del bullismo (ho visto casi di un'insegnante che aveva preso di mira l'alunno di turno per chissà quale motivo ma era molto più subdola, e infine venne smascherata quando diede un 3 netto al compito che aveva fatto il secchione della classe.. in fondo eravamo più furbi noi :P). Il tema del risveglio è quello improvviso dal "delirio scrittorio" che la maggior parte di noi conosce molto bene :P Lo stile è il tuo inconfondibile, frasi nette che danno il ritmo e ti conducono alla simpatica (e un poco prevedibile) conclusione finale. Godibile ;)
Concordo sulle virgole e vedo che alla fine di un paio di dialoghi manca il punto, arguisco anche lì per delle sforbiciate. Ma niente di grave.

6. Un risveglio inaspettato
Ciao Michele,
racconto che guida passo passo tutti gli schiribizzi premurosi di quello che sembra un fidanzato innamorato e si rivela invece un sequestratore in piena regola. Nello stile non ho trovato pecche enormi a parte un cambio di POV che mi ha un poco infastidito, qui:
Lei socchiuse gli occhi, solo un po’ cisposi, le labbra, solo un po’ impastate. Forse aveva bevuto troppo la sera prima, o forse quel sogno che aveva appena fatto stentava ad andarsene per lasciare spazio al mondo reale, al nuovo giorno.

Siccome per tutto il tempo abbiamo affiancato il protagonista nei piccoli dettagli della colazione che stava preparando con tanto amore, passare dall'altro lato della barricata mi ha un poco spiazzato nel leggerlo.
Concordo anche io sull'ossimoro "si schiantava lieve".

In ogni caso, buona prova ;)

7. Datti una mossa
Ciao Fernando,
tema rispettato, in quanto il sottoposto si "sveglia" e si conquista un posto che, ironia della sorte, era già suo dal principio. Mi ha strappato un sorriso anche se il finale era abbastanza intuibile, quindi non mi ha spiazzato più di tanto, complice anche il calare del ritmo narrativo quando forse doveva essere più incisivo, come altri ti hanno fatto notare. A rileggerci!

8. Room Service
Ciao Mario,
il finale, nonostante la risoluzione un po' affrettata nelle poche righe, secondo me ha il suo effetto: i predatori diventano prede e nella nostra mente risuona un "ben gli sta". Ciò che invece mi stona è la considerazione dei ladri sulla posizione della cassaforte e sul non intuire che la cassa sia in realtà una bara. Una cassaforte, per definizione, va nascosta; una cassa in bella mostra in una stanza che non è neanche chiusa a chiave mi suona molto, molto strano. Il racconto è attinente al tema, anche se fa riferimento a qualcosa che appare brevemente solo alla fine. A rileggerci!

9. L'alba della luce
Ciao Beppe,
ammetto che ho dovuto rileggere più volte il racconto per capire se quella Voce fosse in realtà quella di Dio o del Diavolo o di chissà cos'altro, e solo dopo aver spulciato i commenti, e letto la tua interpretazione, il quadro mi è risultato chiaro. Avevo intuito di quale Papa parlassi e proprio perché le ipotesi della morte sono tantissime l'ultima cosa di cui mi sarei aspettata è un ribaltamento della versione, per questo non ero riuscita subito a comprendere cosa fosse la Voce, visto tra l'altro il salto della Voce stessa tra Ombra e Luce (quella dell'abatjour se ho ben inteso). Forse qualche riferimento al fatto che la Voce fosse qualcosa che provenisse da "dentro" anziché da un elemento esterno avrebbe forse aiutato nella comprensione. Personalmente amo il tuo stile e il ritmo che dai alla narrazione, è il tuo esser criptico (che per carità ha il suo fascino) che è il vero filo del rasoio, basta poco per fraintendere o stravolgere addirittura il senso del racconto. Buona gara!

10. Crafted with love
Ciao Sara,
sono parecchio indecisa sul tuo racconto. Da un lato mi è piaciuto molto l'incastro dei diversi punti di vista, ogni elemento che fornisce un tassello in più per comprendere l'evoluzione finale (anche se, IMHO, il primo pezzo non l'avrei menzionato, a meno che tu non sottintenda che anche l'autista sia una delle vittime, però non ho trovato riferimenti espliciti a ciò.. aspetto smentite). Dall'altro, tuttavia ci sono alcuni elementi che mi stonano: solitamente un camion-bancarella porta le ciliegie fresche da vendere, perché la merce deve essere attraente per essere comprata. Molti che acquistano al mercato son pignoli, scelgono la vaschetta migliore, attaccandosi ai dettagli più minuziosi... ma questo è il meno. Ciò su cui invece avrei preferito maggior approfondimento è proprio la bestia lovecraftiana tenuta nascosta dai due coniugi (es. come l'hanno trovata? Da dove deriva il loro amore per lei? Perché la creatura le risparmia?), di cui, tra l'altro, si intuisce che si sia risvegliata da parecchio tempo, quindi il tema del "risveglio improvviso" striderebbe. Ultimo dettaglio su cui mi sento di fare un appunto, è che mi sembra un po' forzata l'idea che chi va al magazzino si avvicini al fagotto della bestia cercando le ciliegie, anche perché l'istruzione data dal marito è "dai lo scontrino a mia moglie e le ritiri lì."
Forse con più caratteri a disposizione il racconto avrebbe avuto un maggior respiro e una migliore resa.

Alla prossima!

11. Il viaggio che trasforma
Ciao Fabiana,
l'idea in sé non è affatto male, il risveglio è il rude tornare alla realtà dall'immaginazione. Purtroppo è la forma a penalizzare questo racconto che, se risistemato, secondo me avrebbe maggior mordente. L'ultima parte (il dialogo e la sezione in corsivo) che forniscono "lo spiegone" è ciò che maggiormente affossa il tono, forse dà quasi troppa coscienza e profondità di pensiero a qualcuno che, in fondo, è ricoverato in un reparto psichiatrico. Anche la figura del commissario è sfruttata poco, poteva essere un attore, un divo, una qualsiasi altra figura di spicco, dato che non gli hai fatto compiere azioni particolari. Sarebbe stato meglio intuire la sua situazione lasciandoci intuire il dubbio fino alla rivelazione finale, che però in questo caso è espressa troppo tiepida per farci fare il balzo dalla sedia. Insomma, l'idea alla Shutter Island era carina, ma lo stile ahimé ha risentito sulla resa. Alla prossima!

12. La volta buona
Ciao Ophelia,
sono rimasta un po' spiazzata nella comprensione. La prima parte è molto soggettiva, le sensazioni provate in prima persona rendono bene l'idea di cosa quell'individuo stia provando, e infatti è la parte che preferisco (semmai non avrei messo il punto prima di "Senza un particolare motivo").
E' la spiegazione della seconda e ultima parte, con la rivelazione delle cavie che sono in realtà ottimi interpreti, che mi fa traballare il tutto. Sensazioni come dolore e rigidità, che quindi si capisce sono simulate, come possono quindi risultare reali? E' questa contraddizione (a meno di non aver ampiamente preso una cantonata e frainteso completamente il senso del racconto) che mi costringe a dare un giudizio NI, come direbbe l'Antico, per questo racconto. Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

Daniel Travis
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 22 febbraio 2016, 17:20

Ecco la mia classifica. Sono stato estremamente combattuto, avevo almeno tre o quattro “numeri uno” e “numeri due”, e letteralmente tre “numeri tre”, e così via, e ci tengo a complimentarmi con tutti per l'alta qualità del loro lavoro.

1) Fuori Tema di Marco Roncaccia
Uno dei miei racconti preferiti di questa Edizione.
Centrato il tema (ah-ah) in maniera solida e originale a un tempo. La situazione richiama i ricordi scolastici di molti lettori/scrittori accaniti (o almeno è così per me), il che aiuta molto l'immedesimazione, e rende la seconda persona (che altrimenti rischierebbe di suonare forzata) fluida e di fatto una scelta azzeccata. Lo stile rapido e semplice accomoda a sua volta; se l'avessi scritto io avrei inserito forse una o due virgole in più, ma magari sarebbero state di troppo e così funziona comunque. E anche il finale è riuscito.
Il racconto mi ricorda (per atmosfera e per mie idiosincrasie) l'Istituto in cui viene mandato Jack Frost in The Invisibles di Grant Morrison, il caotico arcobaleno di prodigi e cospirazioni accennato, l'idea degli agenti dell'”eterno controllo” immersi nella società a controllare ogni dente del grande ingranaggio che è il mondo ai loro occhi. Insomma, magari non c'entra niente con la storia in sé, ma questa assonanza per me aggiunge sicuramente un po' di potenza (non che ce ne fosse bisogno).
Non ti becchi né un “FUORI TEMA” né un due da me, ma un bell'1 non te lo leva nessuno.
Davvero un ottimo lavoro, e mi ha fatto venir voglia di scrivere KING MOB su una parete...

2) Tra le tue braccia di Manuel Piredda
Un pezzo dolce che riesce a coniugare armoniosamente serenità, intensità e amore puro, da favola. Lo stile, il tono, lo spirito del protagonista e della sua amata dominano il testo, in una vicenda semplice che calza loro a pennello, uno spaccato di vita che inevitabilmente riporta alla mente quel piccolo capolavoro che è Let me in, ma che al contempo non è una copia né un omaggio, ma può rivendicare la sua personalità, originalità e autonomia. L'orrore fuori, attutito e reso irrilevante dal sentimento centrale, è gestito con eleganza e dolcezza. Il risveglio è solo preannunciato, o promesso, ma la valutazione non può essere che positiva.

3) La bara di ghiaccio di Roberto Romanelli
Questo racconto mi è piaciuto e mi ha coinvolto molto (inoltre, ho un paio di amici informatici che lo adorerebbero). Ottima idea, trama potente e stile ben curato: rivela la trama in modo efficace e senza farla risultare affrettata (il che in un racconto di 3000 caratteri, credimi, non è cosa da poco). Mi sarebbe piaciuto vedere più espansa la storia di Sam, ma mi rendo conto che sarebbe stato molto difficile e così com'è la storia non perde forza per questo. Bello davvero.

4) Un risveglio sgradevole di Alessandra Corra
Tema rispettato in almeno due modi diversi, vicenda solida e pulita, stile coinvolgente e realistico nel senso più nobile (e cioè, per me, centrato sui personaggi e sui loro pensieri, emozioni e reazioni), intenso senza essere "sbavato" e un finale scritto, anticipato, "posizionato" e gestito da Dio. E' una vita che sento storie dal passato della mia famiglia simili a queste, e mezza che ne vedo e sento tra conoscenze e amicizie, e il tuo racconto potrebbe benissimo essere una di quelle storie, di quelle esperienze, raccontate da chi c'è passato (non so se sia così o meno, ma ovviamente non c'entra con la valutazione). Insomma, obiettivo centrato. Complimenti.
Una nota critica tanto per non star troppo simpatici alla gente:
Invece, mi sono risvegliata dal torpore dell'inconsapevolezza.
Avrei modificato o cassato questa frase. Non ce n'è bisogno per comprendere il concetto che esprime, e rischia di suonare un po' didascalica.

5) Chi è senza peccato di Jacopo Berti
Il tema è centrato in maniera sfiziosa, il racconto si destreggia bene tra leggerezza una forte scarica immaginativa nella testa del lettore (un po' come La divina spigolatura di Andrea Partiti nella Tarenzi Edition). Ottima la declinazione della coscienza nella prima parte, e anche la seconda parte: non è affrettata, non è forzata, è adatta alla situazione. E, osservazione personale, l'ambientazione e lo psicocrono sono molto succosi per un lettore antropologo come me ;)
Un appunto critico, che se no rischio di sembrare simpatico: mi confonde un attimo questa parte (non che rovini l'alta qualità complessiva del racconto, intendiamoci).
«Ma a quanto ci risulta lo psicocrono consente di sintonizzarsi solo su coscienze della stessa natura della nostra. [...] Non spingersi fino agli uomini delle caverne».
«La preistoria è già da tempo oggetto di studio attraverso lo psicocrono [...] ».


6) Crafted with Love di Sara Tirabassi
Davvero un gran bel racconto. Lo stile gli si adatta benissimo, lo stratagemma dei coniugi per nutrire il “cucciolo” è – e soprattutto è presentato in maniera – spettacolare. I personaggi prendono vita in poche parole, hanno peso, personalità e quotidianità. La qualità stilistica è impressionante, e sostiene un ottima storia. Due difetti per me: primo, l'attinenza al tema è molto stiracchiata (“Quando lo avevano visto svegliarsi, aprire gli occhi per la prima volta” difficilmente giustifica il tema “risveglio improvviso”, anche se associato al retrogusto lovecraftiano), inoltre avrei forse eliminato il primo paragrafo per espandere il secondo e/o gli accenni al corpo surreale di Bugg-Shash (personalissimo gusto mio).
Ma indipendentemente da queste osservazioni, il racconto è una vera e propria perla ed è tra i miei preferiti dell'edizione.

7) Room Service di Mario Pacchiarotti
Il racconto si prende subito due “punti” positivi per il titolo spassoso e l'approccio originale e divertente al tema. La trama ha più di un che di prevedibile, ma non più di molti ottimi racconti e film su vampiri e mostri di vario genere. La visione della rapina in casa “suona” veritiera nelle azioni, negli eventi e nei dialoghi, il che aiuta a ravvivarla, la trama, senza far perdere quel sapore di pellicola horror italiana dei tempi d'oro. Le descrizioni in linea con questo stile hanno un che di vago che può risultare un po' pesante ad alcuni lettori (ma davvero poco); tuttavia la vicenda pulita e il sapore classico in ultima analisi funzionano, e – devo ammetterlo – funzionano ancora di più su di me, per gusto personale. Unico vero difetto secondo me: le due righe finali possono suonare affrettate.
Insomma, non dico che non si possa migliorare ma la mia valutazione è assolutamente positiva.

8) Un risveglio inaspettato di Michele Botton
Tema rispettato in pieno. La trama è solida e pulita; se ha un difetto, è l'estrema prevedibilità (difficile arrivare all'inizio della quarta riga e non indovinare a grandi linee il finale), difetto mitigato da un protagonista ben interpretato e ben presentato. Lo stile, melenso quanto serve per il protagonista e capace di lasciar traspirare la sua psicologia perversa in modo discreto ed efficace, è un punto di forza. Unica nota specifica: “Il sole d’aprile filtrava dalle candide tende e si schiantava lieve sul vassoio […].” La descrizione paradossale/irrealistica (“si schiantava lieve”, riferito alla luce che filtra dalle tende) non mi sembra giustificata dal passaggio.
Per il resto, bella prova.

9) L'alba della luce di Beppe Roncati
Un racconto forte. Personalmente adoro il tuo stile (incluso il suo essere criptico), ma in questo caso il riferimento storico che emerge pian piano mi ha un po' scombussolato prima che lo afferrassi, devo ammetterlo. La coscienza come Incubo mi piace, ma senza leggere la tua spiegazione nei commenti avrei trovato un po' macchinoso sia riconoscerla che trovare un'altra visione del testo (la Voce-Diavolo non convincerebbe, per dire). Macchinoso e didascalico sono i due difetti che attribuirei al racconto, mentre intenso e ben ritmato i due punti di forza maggiore. Un buon lavoro che non ho apprezzato fino in fondo (mi resta molto il dubbio che sia a causa mia piuttosto che del testo).

10) Datti una mossa di Fernando Nappo
In questo “raggiro sessuale a scopo romantico-educativo”, il tema si sente più flebilmente che in altri racconti che ho letto. Il racconto parte bene, ma per quanto mi riguarda si arrotola un po' su se stesso tra dialoghi banali e un finale non soddisfacente a sufficienza (suona molto come un commentario a quanto accaduto). Insomma, è una storia che bacia in bocca ma non porta al culmine. Valutazione “nì”, come direbbe l'Antico.

11) Il viaggio che trasforma di Fabiana Donato
Il punto di partenza del racconto non è troppo originale, ma è ben gestito e per certi versi riesce a travolgere il lettore e a trasportarlo con sé nel viaggio del protagonista, che in gran parte giustifica i salti caotici di tono nel racconto del protagonista. Tuttavia lo stile nel suo complesso non acquista la forza necessaria a sostenere il lettore fino al finale (a sua volta piuttosto classico), e diversi problemi di forma concorrono a "bloccare" un po' il tutto.
I passaggi ingiustificati passato-presente-passato (a livello verbale, non di vicenda) e la punteggiatura problematica non risultano così tanto giustificati dalla peculiarità della mente del protagonista (e, peraltro, spuntano anche nella voce della "Pupa").

12) La volta buona di Ophelia
Ho parecchie difficoltà nel valutare questo racconto.
Stilisticamente, vedo qualche problema: le ripetizioni ravvicinate (questo/questa/questi, muovermi/movimento, a fatica/a fatica con in mezzo anche un "a stento" per rincarare la dose), i tempi verbali ("indica il gruppo che si muoveva", e poi li guarda che si stanno ancora muovendo), la "ripetizione espansa" quasi parola per parola di "è andata/ha funzionato, possiamo chiudere/sbaraccare tutto" a poche righe di distanza, la generale impressione di un racconto affrettato e così via. Ma soprattutto, devo confessare di non aver capito, onestamente, la trama.


Prima sezione del racconto: il protagonista, raggiunto dagli odori misteriosi, si risveglia e si muove indipendentemente dalla sua volontà, palesemente, insieme alle altre cavie. Non sta recitando, questo è fuor di dubbio: il farmaco/gas/whatever sta facendo effetto su di lui. Si muove senza la sua volontà, cerca l'uscita, non sa verso dove sta camminando con gli altri (anche se il controllo di sé sembra andare e venire).

Seconda sezione: osservando i movimenti delle cavie attraverso un monitor, il comitato si complimenta per i risultati positivi della sostanza (che fa qualcosa: zombifica? Controlla la mente - o meglio, il corpo? Cura da un tipo di coma? Non ci è dato saperlo).

Terza sezione: la dimostrazione ha funzionato, possiamo sbaraccare tutto e pagare le cavie (e fin qui, la cosa è coerente: dopotutto, molti partecipanti a sperimentazioni del genere vengono pagati).

Quarta sezione: si accendono le luci, qualcuno grida (per la luce improvvisa, immagino). Si stiracchiano per riprendere il controllo del proprio corpo, e ok. Poi, però, vengono pagati per la loro interpretazione. Stavano recitando, e il tono shady da gangster di b-movie del tipo alto e magro non fa che confermarlo. Ma a questo punto, la prima sezione non avrebbe più senso. Se non recitavano, quest'ultima parte confonde molto; se stavano recitando, la prima è falsa, molto semplicemente.

A meno che la cavia protagonista della parte iniziale non si sia addormentata nel bel mezzo della sua interpretazione, restando abbastanza frastornata al risveglio da scordarsi per un po' del suo ruolo (ma anche in quel caso, i dettagli fisici su movimento e controllo del corpo stonerebbero con questa visione).

[Admin] modificato un 2 --> due per test interni nel primo commento
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 23 febbraio 2016, 15:17

Commenti in ordine sparso e classifica al fondo.
Al di là della classifica, leggete il racconto di Fabiana se avete tempo, con musica annessa, perché funziona molto bene ed è un esperimento notevole!

Datti una mossa, di Fernando Nappo
► Mostra testo

Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
► Mostra testo

Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
► Mostra testo

Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
► Mostra testo

Crafted with love, di Sara Tirabassi
► Mostra testo

Fuori tema, di Marco Roncaccia
► Mostra testo

L’alba della luce, di Beppe Roncari
► Mostra testo

La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
► Mostra testo

Room service, di Mario Pacchiarotti
► Mostra testo

La volta buona, di Ophelia
► Mostra testo

Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
► Mostra testo

Un risveglio inaspettato, di Michele Botton
► Mostra testo



1. Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
2. Room service, di Mario Pacchiarotti
3. La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
4. Crafted with love, di Sara Tirabassi
5. Datti una mossa, di Fernando Nappo
6. Un risveglio inaspettato, di Michele Botton
7. Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
8. Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
9. Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
10. L’alba della luce, di Beppe Roncari
11. Fuori tema, di Marco Roncaccia
12. La volta buona, di Ophelia

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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 23 febbraio 2016, 19:23

Fuori tema
Ciao Marco! Il tuo racconto parte da un'esperienza che, almeno una volta, abbiamo sperimentato tutti nella vita. La classe che ti sbeffeggia, il docente che ti mette alla berlina; cose che capitano tutti i giorni. Forse serviva qualche stacco qua e là per capire davvero quando Romanelli è in trance e quando no. Nel complesso, mi è piaciuto.

L'alba della luce
Ciao Beppe.
La storia mi è piaciuta molto, soprattutto l'idea di basarla su un uomo ancora oscuro nella storia del Cattolicesimo. Per quanto ci siano delle ripetizioni, non stonano molto e danno enfasi a quello che leggiamo. Una bella prova ma non una delle tue migliori, se posso permettermi. A rileggerci presto e grazie per il quadro allegato!

Datti una mossa
Ciao Fernando.
La svolta che il tuo racconto prende, da normale storia di licenziamento, è inaspettata e ben giocata, non avrei mai pensato una cosa del genere, lo ammetto. Per il tema ci siamo, lui si sveglia e forse realizza che è omosessuale. Bella trovata, c omplimenti. Anche lo stesso direttore che lo invita a svegliarsi, magari aveva già capito che Morelli era gay, rendono più interessante la lettura. A rileggerci.

Crafted with love
Ciao Sara.
Il tuo racconto mi lascia molte perplessità; inizio col dire che hai fatto una caratterizzazione dei personaggi ottimale, sono molto reali e abbracciano la situazione del paese, dai bus che non passano al nigeriano che vive in modo molto buffo. Solo che, arrivata alla fine, non colgo che senso avessero Teo e Chiara se, come ci fai capire, Lorenzo e Ursula hanno mandato contro la nostra controfigura il loro mostriciattolo. Non lo colgo, mi spiace.

La bara di ghiaccio

Trovo il tuo racconto molto bello, anche se le continue ripetizioni stonano. Il mondo m'è parso quello descritto in Akira, il manga fantascientifico degli anni '80. E' un bel racconto, se non dovessi tenere conto delle continue ripetizioni che, a volte, mi distraggono e non aiutano a focalizzarmi su tutta la vicenda.

Tra le tue braccia
Per quanto non ami i racconti troppo rosa, questo ha quel senso di horror che mi piace. La rassegnazione di lui, che la ama e cerca di dominarla ma che si lascia vincere da lei, alla fine, mi ricorda tante relazioni già narrate in letteratura dove uno dei due soccombe, lacerato dall'amore dell'altro.

Chi è senza peccato
Bel racconto, riletto più di una volta per apprezzarlo a pieno. L'idea che il fautore del progetto abbia una coscienza sovrapposta che l'ha spinto a migliorare l'umanità è geniale, così come il preambolo che descrive esattamente cosa prova quando lui è "l'altro". Tolte le note che ti hanno fatto, non vedo grandi errori o cose su cui lavorare.

Un risveglio sgradevole
La tua storia, per quanto molto cruda, è delicata ed esprime bene ciò che si prova avendo disagi in famiglia. L'imbarazzo della ragazza, l'evitare suo fratello, specialmente davanti alle amiche sono ben gestiti. Forse è il tuo primo racconto che leggo e non sono abituata al tono che usi ma quella è una cosa mia.

Room Service
Una rapina banalissima che finisce con la cena per Dracula. Bello, scritto in modo molto scorrevole e lineare sui dialoghi, anche le descrizioni, tipo quella del quadro spaventoso (che forse doveva farci intuire che cosa stesse davvero capitando). La fine arriva un po' secca ma quello possiamo anche perdonartelo in fondo.

La volta buona
Non colgo esattamente il senso del tuo racconto. Passi dalla prima alla terza persona per farci capire cosa succede ma non spieghi cosa vuoi dirci davvero. Sono cavie di cosa? Per che cosa? E come funziona la cura? L'aria non si increspa, per quanto ne so io, rivedrei quella parte e correggerei qualcosa nel primo punto di vista sugli aggettivi.

Il viaggio che trasforma
Ho colto la tua storia e finalmente riesco a leggerti "bene". Interessante l'idea di un detective che si ritrova al manicomio, anche se, ti fanno notare, non è reso come dovrebbe. Alcune maiuscole sviano, come quella sull'aggettivo della fidanzata e il cambio temporale non è dei migliori, considerando che lui racconta tutto al passato (e al presente al medico).

Un risveglio inaspettato
Il racconto non è male, forse il finale è un po' ispirato da come inizi il racconto, con le descrizioni vaghe della serata precedente ma si può perdonare. E'che la lettura risulta pesante da tutti quegli aggettivi che usi per descrivere quello che fa. Forse avrei voluto vedere qualche flashback per saperne di più; dirci semplicemente che l'ha sequestrata è un po' vago.

1. L'alba della luce
2. Datti una mossa
3. La bara di ghiaccio
4. Fuori tema
5. Chi è senza peccato
6.Crafted with love
7. Un risveglio sgradevole
8.Tra le tue braccia
9.Room service
10. Il viaggio che trasforma
11.La volta buona
12.Un risveglio inaspettato
404 Patience Not Found

Veronica Cani
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 24 febbraio 2016, 20:23

Ecco, di seguito, la mia soffertissima classifica corredata dei commenti:

1) Room service di Mario Pacchiarotti
Ciao, Mario! Divertentissimo, brioso, dal ritmo coinvolgente, questo è senz’altro il racconto che reputo migliore del girone. Sei stato abile a rovesciare la situazione inizialmente favorevole ai malviventi, tratteggiando questi ultimi come due macchiette che inconsapevolmente si mettono in trappola e si fanno fregare nel finale. Il tema è rispettato, e sullo stile non ho appunti da farti, a parte la frase “Mi perdoni Principe se l’ho svegliata”, in cui avrei messo “principe” tra virgole. Complimenti!

2) Fuori tema di Marco Roncaccia
Ciao, Marco!
Il tuo racconto è molto divertente, anche perché evocativo di ricordi scolastici e della spensieratezza che li accompagna. Il tema è centrato ed efficace il finale, con l’odioso prof Pastrano che rivela essere un Guardiano. Ho un po’ rallentato la lettura nella parte in cui nomini le creature di altri mondi, ma probabilmente è un mio limite, visto che non mastico fantascienza. Lo stile è ottimo, ti faccio notare solo due frasi, «Romanelli sei deficiente?» e «Sveglia Romanelli» in cui avrei inserito una virgola, nella prima frase dopo “Romanelli”, e nella seconda prima di “Romanelli”. Nel complesso una prova più che buona. Complimenti!

3) Un risveglio inaspettato di Michele Botton
Ciao, Michele! Un buon racconto sia per quanto riguarda la trama, sia per lo stile scorrevole e la grande capacità di descrizione, grazie a cui il lettore riesce bene a immedesimarsi nella situazione iniziale. Inoltre, il tema è rispettato. Io, a differenza di altri, non avevo intuito subito il finale, anzi, pensavo che la ragazza, risvegliandosi, si sarebbe rivelata in realtà un mostro o una vampira o qualcosa del genere. Nulla da eccepire sulla forma, ti faccio notare solo che in “era la sua principessa dopotutto” avrei inserito una virgola prima di “dopotutto”, e in “Buon giorno tesoro” avrei messo la virgola prima di “tesoro”. Nel complesso una buona prova, complimenti!

4) Un risveglio sgradevole di Alessandra Corrà
Ciao, Alessandra! Molto poetico e toccante il tuo racconto. Lo stile è molto scorrevole e sei stata abile a lasciare un po’ nell’ambiguità i rapporti familiari tra i personaggi (non avevo capito subito che Loris è il fratello della protagonista), così da catturare l’interesse del lettore. Anche il risveglio improvviso c’è, e direi che la tematica è rispettata. Lo stile è buono, ti faccio notare solo che nella frase “quando uscita dal liceo ho preso il pullman” avrei messo “uscita dal liceo” tra virgole, essendo un’incidentale. Complimenti!

5) Crafted with love di Sara Tirabassi
Ciao, Sara! Molto bello il tuo racconto, scorrevole, accattivante, con una certa atmosfera misteriosa che raggiunge il suo culmine nel finale, con lo svelamento del mostro. Io non mastico Lovecraft e mi sono chiesta se Bugg-Shash sia un nome inventato da te o ripreso da qualche creatura descritta dall’autore. Anch’io ho avuto perplessità sull’espressione “cornee sguainate e zanne sgranate”, anche se ammetto che è suggestiva. Complimenti!

6) Datti una mossa di Fernando Nappo
Ciao, Fernando! Il tuo racconto risulta spassoso nonostante metta in luce una vicenda amara e un malcostume purtroppo diffuso. Mi ha strappato un sorriso il colpo di scena in cui Morelli bacia il direttore, perché non me l’aspettavo :D Ti faccio notare alcuni passaggi in cui la punteggiatura andrebbe sistemata meglio: nella frase “Non capisco direttore” inserirei una virgola prima di “direttore”; in “si versò un generoso bicchiere di liquore poi si voltò verso il ragioniere” una virgola dopo “liquore”; in “Morelli, s’incassò ancora di più nella poltrona” togli la virgola dopo “Morelli”; in “Si, lo voglio” il sì va accentato; in “Mi ha sentito Morelli?” una virgola prima di “Morelli”. Complimenti, alla prossima!

7) Tra le tue braccia di Manuel Piredda
Ciao, Manuel! Molto evocativo e molto belle le immagini che descrivi, soprattutto all’inizio, quando il protagonista rievoca i ricordi dei suoi primi incontri con la vampira. C’è un passaggio che non mi è molto chiaro, sul finale: “Oltre la porta sento le urla di un sopravvissuto, combatte con tutte le sue forze per non essere morso, per non diventare uno di voi.” Dove si trovano i due amanti? Ci sono altri vampiri nella casa? La situazione non è molto chiara. Nel complesso un racconto gradevole. A presto!

8) Chi è senza peccato di Jacopo Berti
Ciao, Jacopo! Il racconto parte con un ritmo un po’ lento ma andando avanti nella lettura diventa accattivante. L’idea è originale, anche se non è evidente il rispetto della tematica della gara. Si intuisce nel finale, ma non è chiarissimo. Nella frase finale “Io scagliato la prima pietra” l’omissione del verbo è voluta o è un refuso? Nel complesso una buona prova, complimenti!

9) L’alba della luce di Beppe Roncari
Ciao, Beppe! So che risulterò ripetitiva perché leggo che te l’hanno già fatto notare altri, ma anch’io ho avuto difficoltà a seguire il filo della vicenda e l’ho trovata un po’ criptica. Nonostante questo, ho comunque apprezzato il tuo racconto per la scorrevolezza e per lo stile molto curato. Nel complesso una buona prova, complimenti!

10) La bara di ghiaccio di Roberto Romanelli
Ciao, Roberto! La prima parte del tuo racconto, fino al momento in cui l’uomo entra nella sala macchine, è molto scorrevole e accattivante, anche grazie allo stile conciso. Nel momento in cui entra in scena la “matrice” di Sam Terence, invece, mi sono un po’ persa e tutto mi è risultato più chiaro solo dopo aver letto i commenti. Direi che il tema è rispettato, anche se il risveglio del racconto non è propriamente improvviso. Complimenti!

11) La volta buona di Ophelia
Ciao, Ophelia! La prima parte del racconto, fino all’entrata in scena del medico, mi ha subito catturata. Ottima la descrizione della situazione iniziale, in cui il lettore riesce bene a immedesimarsi nelle sensazioni del personaggio. Nella seconda parte ho trovato troppo brusco il cambiamento del punto di vista, da quello del personaggio iniziale (non riesco a definirlo protagonista perché in realtà, nello sviluppo della vicenda, risulta uno qualunque fra tanti) a quello del medico. Questo cambiamento mi ha un po’ disorientata. Nel finale ci sono alcuni passaggi che mi hanno lasciato perplessa. Chi è l’uomo in giacca e cravatta che paga le finte cavie? Lo stesso medico? Per conto di chi agisce? C’è un’organizzazione dietro questa farsa? A quale scopo è costituita? Insomma, l’idea di fondo è interessante, ma meriterebbe uno sviluppo più articolato. Niente da eccepire sullo stile, a parte nella frase “Il mio corpo si muove come mosso da una forza sconosciuta” in cui c’è una ripetizione, e nella frase “Sempre a disposizione capo”, in cui avrei inserito una virgola prima di “capo”. Alla prossima!

12) Il viaggio che trasforma di Fabiana Donato
Ciao, Fabiana! So che risulterò ripetitiva, visto che te l’hanno già fatto notare, ma a mio parere ciò che inficia maggiormente il tuo racconto è l’omissione della punteggiatura in molti passaggi, che disorienta il lettore. Ti elenco alcuni esempi: in “Capo come stanno andando le indagini?” metterei una virgola dopo “capo”; stesso discorso in “Capo è proprio bella” e in “Capo non pensa che sia tardi”; in “Ascoltare mi da benefici” il “da” è verbo e va accentato; in “Sono le 19:00 deve andare a dormire” metti una virgola dopo 19:00; in “La prossima volta vedrà saranno più belle le sue poesie” metterei tra virgole “vedrà”, trattandosi di un’incidentale; in “Il mio mondo non lo capisce nessuno neanche il miglior psichiatra può farlo” metti una virgola dopo “nessuno”; inoltre in diversi passaggi hai cambiato bruscamente il tempo verbale. L’idea di base del racconto è buona, ma andrebbe sviluppato meglio. Alla prossima!

Riepilogo la mia classifica:
1) Room service, di Mario Pacchiarotti
2) Fuori tema, di Marco Roncaccia
3) Un risveglio inaspettato, di Michele Botton
4) Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
5) Crafted with love, di Sara Tirabassi
6) Datti una mossa, di Fernando Nappo
7) Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
8) Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
9) L’alba della luce, di Beppe Roncari
10) La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
11) La volta buona, di Ophelia
12) Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato

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Adry666
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 25 febbraio 2016, 10:25

Ciao a tutti, di seguito la mia classifica:

1.Room service, di Mario Pacchiarotti, ore 00.01, 2949 caratteri
2. Datti una mossa, di Fernando Nappo, ore 00.50, 2895 caratteri
3. L’alba della luce, di Beppe Roncari, ore 22.30, 3000 caratteri
4. Un risveglio inaspettato, di Michele Botton, ore 00.32, 2974 caratteri
5. Crafted with love, di Sara Tirabassi, ore 00.39, 2993 caratteri
6. La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli, ore 23.35, 3150 caratteri MALUS 6 PUNTI
7. Chi è senza peccato, di Jacopo Berti, ore 01.29, 2980 caratteri MALUS 6 PUNTI
8. Tra le tue braccia, di Manuel Piredda, ore 00.03, 2700 caratteri
9. Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà, ore 23.25, 2868 caratteri
10. Fuori tema, di Marco Roncaccia, ore 23.54, 2890 caratteri
11. Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato, ore 22.46, 2892 caratteri
12. La volta buona, di Ophelia, ore 23.20, 2878 caratteri
---------------------

Fuori tema, di Marco Roncaccia, ore 23.54, 2890 caratteri
Ciao marco,
il tema sembra centrato.
Nella prima lettura ho fatto un po’ fatica a capire e ho dovuto rileggerlo una seconda volta con più attenzione; diciamo così: non è un racconto scorrevole a una prima occhiata, ameno IMHO )
L’ambientazione e il tema non rientrano nei miei preferiti, comunque penso che sia ben scritto; purtroppo non sono riuscito a immedesimarmi e/o a farmi prendere dall’argomento.
Ciao
Adriano

L’alba della luce, di Beppe Roncari,

Ciao Beppe,
tema indubbiamente centrato.
Ho faticato molto a capire il senso del tuo racconto, ho dovuto rileggerlo e, alla fine, anche leggere i commenti per trovare un filo logico. Penso che tu abbia scelto una complessità troppo elevata per così pochi caratteri a disposizione. Sicuramente in parte sarà colpa mia, ma come tutti i lettori "medi" devo dare la colpa anche a te.

Alla prossima
Ciao Adriano
PS: non ho capito il fatto del “quote” e sforamento. Inoltre non sapevo che si potessero mettere immagini nel racconto, penso sia un notevole vantaggio (e uno svantaggio per chi non l’ha fatto)…
Datti una mossa, di Fernando Nappo

Ciao Fernando,
tema piuttosto centrato.
Racconto scorrevole che fluisce bene grazie ai dialoghi incalzanti. Anche se sei partito con un stereotipo “classico”, poi mi hai sorpreso per lo svolgimento centrale e la chiosa. Che dire? Bella prova, parecchio originale. Per i commenti tecnici mi rifaccio alle note già fatte da altri.
Complimenti
Ciao
Adriano

Crafted with love, di Sara Tirabassi,
Ciao Sara,
tema centrato, indubbiamente, e “paurosamente” ))
Il tuo racconto è scritto molto bene, buona tecnica e ottimo ritmo. In alcune parti ci sono, IMHO, alcune incongruenza logiche difficili da capire. L’idea è buona e il finale è una bella sorpresa per il lettore.
Qualche perplessità sull’espressione “cornee sguainate e zanne sgranate”…
Se avrai voglia di espandere il tuo racconto penso potrebbe nascere qualcosa di molto interessante.
Adesso quando vedrò un carretto che vende ciliegie sulla strada avrò paura! ))
Complimenti
Ciao
Adriano

La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli,
Ciao Roberto,
tema centrato più volte, anche se non so se sia improvviso come previsto dal titolo ))
Racconto scorrevole, ben scritto, buon ritmo. C’è qualcosa di già letto e già visto ma il finale risponde a parecchi dubbi. Mi piacerebbe poter leggerlo in una forma più estesa perché, secondo me, la parte centrale ha un po’ risentito dei pochi caratteri a disposizione.
Bravo, bella prova.
Alla prossima
Adriano

Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
Ciao Manuel,
tema centrato.
Il tuo racconto è molto poetico e tocca un tema delicato e pieno si sentimenti, forse l’essenza stessa dell’amore. Tuttavia il problema principale che trovo è che non succede quasi niente per tutto il racconto, ovviamente a livello di azioni, e questo, IMHO, penalizza molto la tua composizione. Inoltre toglierei il “terzo incomodo” perché non necessario per lo sviluppo della storia.
Nel complesso il mio giudizio è positivo, ma spero che tu abbia modo di svilupparlo meglio aggiungendo quel qualcosa in più che potrebbe renderlo molto interessante.
Ciao
Adriano

Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo,
tema centrato, almeno a livello conscio ))
Racconto complesso, scritto bene, un po’ dicotomico tra la prima e la seconda parte. L’incipit mi ha convinto parecchio, la seconda parte in alcuni parte mi ha lasciato un po’ perplesso, come un meccanismo che gira, ma fa qualche piccolo scricchiolio. L’ultima frase l’ho riletta due volte, all’inizio non avevo capito che fosse un refuso, pensavo a qualcosa di voluto, poi ho letto i commenti.
Nel complesso buon lavoro, complimenti
Ciao
Adriano

Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
Ciao Alessandra,
racconto toccante, in alcuni punti un po’ impreciso (almeno per come lo intendeva Calvino), ma nel complesso scorre abbastanza fluido. Sembra narrato da un’adolescente, non so quanti anni hai, ma immagino che tu sia più grande, quindi hai fatto un buon lavoro di immedesimazione, brava.
Non mi dilungo sulle osservazioni perché ho visto che sono state già fatte da altri.
Solo una cosa: "gira l'interruttore della luce", troppo “old”!! ))
Ciao
Adriano

Room service, di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
tema centrato in extremis! ))
Titolo geniale; all’inizio non si capisce, anzi fa pensare ad altro, ma poi leggendo l’ultima frase genera una sincera risata con l’esclamazione: “Ah, ecco!”
Come fatto notare da altri i ladri sembrano un po’ impacciati e fanno cose strane che normalmente forse non sarebbero “canoniche”.
Nel complesso ottimo lavoro, mi sono veramente divertito a leggere la tua composizione.
Ciao
Adriano

La volta buona, di Ophelia
Ciao Ophelia,
non so se il tema è centrato perché non ho capito bene il tuo racconto, scusami, sicuramente in parte dipende anche da me.
Il ritmo è spezzato da ripetizioni evitabili da vocaboli non sempre calzanti.
La trama è divisa in due parti, ma forse, IMHO, manca una parte di congiunzione che faccia capire il senso.
Ti consiglio di rimettere mani al tuo racconto perché ci sono le basi per un’ottima e interessante storia.
Ciao
Adriano

Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
Ciao Fabiana,
tema centrato.
Devo ammettere che ho fatto molta fatica nella lettura e alla fine ho capito anche poco. Ci sono dei paragrafi non bene amalgamati che ne rendono difficile la decifratura; non so se sia fatto apposta, ma comunque cambierei qualcosa: farei delle “giunzioni” pre rendere il tutto più fluido.
Sono favorevole ai testi “misteriosi”, ma devi anche pensare al povero lettore che quando arriva alla fine vuole capire il senso del racconto.
Ciao
Adriano

Un risveglio inaspettato, di Michele Botton,
Ciao Michele,
tema centrato in pieno.
L’incipit l’ho trovato un po’ troppo lungo per un racconto brevissimo come in questo contest, da: “L’uomo fischiettava raggiante” fino a “era la sua principessa dopotutto!” sarebbe da tagliare almeno del 50%, e poi cos’ avresti molti caratteri da usare in seguito.
La storia non è originale ma interessante, buon finale. Forse, come ti hanno fatto già notare, avrei usato un titolo un po’ più accattivante.
Nel complesso buona prova, bravo.
Ciao
Adriano

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Simone Cassia
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » venerdì 26 febbraio 2016, 16:18

Oh cavolo! Non credo di essermi mai ridotto così all'ultimo per commenti e classifica, dove ho la testa in questo periodo?! Fortunatamente sono ancora in tempo, per cui, ciancio alle bande, commenti in ordine da elenco dell'Antico e classifica in fondo!


*****


Fuori tema, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
Il tuo racconto è tra quelli che ho letto ieri sera stesso quando ancora non sapevo che averi dovuto commentarlo. Un ottimo racconto, davvero. Ben resa l'atmosfera liceale con soprannomi, risate di classe e prof stronzi e poi la rivelazione che il prof altri non è che uno dei custodi dello spaziotempo che "tortura" in continuazione il fantasioso scrittore/liceale. Buono lo stile e il ritmo che permettono al racconto di procede con chiarezza e leggerezza. Ottimo lavoro :-)


L’alba della luce, di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
interessante l'idea di rivedere in chiave fantastica un evento discusso e sospetto quale la morte di Giovanni Paolo I. Spero di aver compreso bene l'idea di fondo che vede lo stesso Lucifero ad orchestrare le macchinazioni e ispirare le opere vaticane (anche se mi ci sono volute parecchie riletture per capirlo). Interessante anche il simbolismo con cui l'ombra notturna parla poi attraverso la luce dell'abatjour nel momento in cui si schiarisce anche il nodo del racconto. Il tema mi sembra centrato, lo stile è buono, nel complesso un lavoro notevole, forse un po' criptico di primo acchitto, ma sicuramente valido


Datti una mossa, di Fernando Nappo
Ciao Fernando,
racconto veramente carino, ben scritto (a parte qualche virgola qua e la) e con dialoghi piacevoli. All'inizio avevo pensato che il risveglio causato dal direttore fosse proprio il coming out del ragionier Morelli, ad una seconda lettura più ragionata (e anche grazie all'aiuto del tuo commento) ho capito il vero punto della questione; in entrambi i casi il racconto rimaneva in tema. Ho poco altro da dire se non: ben fatto.


Crafted with love, di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
mi piace il modo in cui la storia procede tramite i vari punti di vista anche se il primo, forse, risulta un po' troppo tangenziale rispetto alla vicenda. I personaggi sono ben tratteggiati e riescono a prendere spessore nonostante le poche righe dedicate ad ognuno di loro. Per quanto riguarda l'attinenza al tema devo però concordare con Daniel. Nel complesso è un buon lavoro. Brava!


La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
racconto molto ben scritto che dice e non dice tanto sulla vicenda per motivi voluti (finale aperto) o dovuti (taglio di 600 battute). Il finale aperto e la vendetta non specificata mi piacciono tanto. Come altri ti hanno fatto notare le dinamiche si fanno un po' oscure (ma comunque abbastanza intuibili) nella parte finale del racconto che però riesce a mantenere le suggestioni iniziali. Ben fatto!


Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
Ciao Manuel,
sono molto combattuto sul tuo racconto. Da un lato non mi dispiace, è ben scritto ed evoca molta dolcezza, nonostante si parli di vampiri, dall'altro è come se mancasse qualcosa, non so, un'accelerazione, una svolta. È come una grossa nave che parte e procede. Rotta stabilita e velocità di crociera, senza sorprese.
Come faceva notare Veronica, il sentire di altri sopravvissuti che si oppongono spiazza un po', anche perché fino a quel momento avevi presentato un ambiente "familiare", che ho immaginato tipo il contadino del racconto di Lovecraft "Il colore dallo spazio" che rinchiude la moglie in soffitta, e poi si scopre che non sono soli.
Ultima perplessità: il tema. "Un risveglio improvviso" di sicuro non ce lo mostri, lo proponi in divenire, nella mutazione dell'uomo in vampiro, ma è comunque fin troppo cercato per essere improvviso. Sarà una sofferenza posizionarlo in classifica.


Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo,
racconto molto, molto, bello! Lo stacco narrativo tra la prima parte fatta di sensazioni e istinto e la seconda fatta da teorie, logica e tecnologia stridono magnificamente. Racconto di fantascienza molto bello in cui sfrutti la teoria ad anello non solo per proteggere Sarah Connor dal Terminator, ma addirittura per dare vita all’umanità (lol). Interessante soprattutto l’oggetto che inserisci nel racconto di cui è motore, lo psicocrono, una bella trovata (personalmente avrei cercato un nome più user friendly tipo: retrocognitore, ma quelli son gusti e di sicuro non inficiano minimamente il racconto). Bravo.


Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
Ciao Alessandra,
un racconto davvero emozionante, ci mostri i sentimenti contrastanti di una sorella per il fratello nel tunnel della droga. Il racconto rende bene e lo stile riesce a catapultare il lettore nella mente adulta ma insicura di una teenager con le contraddizioni che ne derivano. Non mi sento di farti appunti particolari sullo stile a parte un paio di frasi in croce che appesantiscono un po' la lettura e/o risultano superflue. Nel complesso un buon lavoro. Brava


Room service, di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
racconto veramente notevole. La parte iniziale immerge il lettore nella scena del furto, poi la conclusione arriva bene anche se rapida. Come faceva notare Eleonora, le considerazioni dei due ladri sulla bara/cassaforte sembrano un po’ eccessive e forse lavorandoci su il racconto filerebbe meglio, ma anche così non è male risultando fresco e divertente. Ben fatto.


La volta buona, di Ophelia
Ciao Ophelia,
mi stuzzica molto l’idea alla base del tuo racconto. Una bella truffa di quelle coi controfiocchi a spese di potenti non meglio identificati, ma potevi giocartela meglio secondo me.
Partiamo dai pov, sono un po’ troppi per un racconto così breve, ne sarebbero bastati un paio, quello del principale che mostra dai monitor e spiega agli spettatori l’andamento dell’esperimento e quello soggettivo del paziente che però ci svela la truffa perché il tipo è sveglio e non una specie di zombie semovente.
Poi, i contenuti, mi sembra tutto un po’ troppo indeterminato. In cosa consiste l’esperimento? Chi sono i potenti da truffare? Industria bellica? Farmaceutica? Massoni? Boh, mettere un po’ più di carne al fuoco.
La parte iniziale è molto comunicativa, evidentemente più sulle tue corde rispetto al resto che sembra un po’ ingessato, tuttavia qualche ripetizione in meno snellirebbe la lettura.
Sono sicuro che potrebbe migliorare di molto!


Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
Ciao Fabiana,
un racconto che poteva dare di più a parere mio. Non è male l'idea alla base, ma forse c'è troppa autocoscienza in questo malato di mente, poteva essere più interessante la contrapposizione tra un pov completamente immerso nella realtà immaginaria dell'uomo e uno esterno e più analitico come quello di un medico o della stessa infermiera. Lo spunto della giornata da commissario perde presto di forza non parlando, a conti fatti, di nulla che sia peculiare di quella mansione. Attenzione anche alla punteggiatura che non aiuta la lettura risultando ostica in alcuni punti. Hai un po' da rivedere, temo, ma sono sicuro che può venirne fuori un buon lavoro ;-)


Un risveglio inaspettato, di Michele Botton
Ciao Michele,
Racconto molto carino che fa bene il suo lavoro. Ottima la presentazione dell'uomo, inserisci pian piano elementi che lasciano trasparire le sue tendenze manicali senza però svelare troppo. Bella l'atmosfera da idillio d'amore durante la preparazione della colazione, il finale è ben gestito anche se soffre un po' la sindrome da tema ricorrente; forse qualcosa di ironico al posto del "solito" maniaco seriale sarebbe stata una piacevole sorpresa. Nel complesso un buon lavoro. Bravo.


*****


Classifica

1 - Fuori tema, di Marco Roncaccia
2 - Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
3 - Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
4 - Datti una mossa, di Fernando Nappo
5 - La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
6 - Room service, di Mario Pacchiarotti
7 - Un risveglio inaspettato di Michele Botton
8 - Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
9 - L'alba della luce, di Beppe Roncari
10 - Crafted with love, di Sara Tirabassi
11 - Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
12 - La volta buona, di Ophelia

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alberto.dellarossa
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 26 febbraio 2016, 18:43

Appunto preliminare: le prime due posizioni sono praticamente equivalenti, dal mio punto di vista. E sono due signorine che stanno rifilando sonori schiaffoni a noi maschietti. Brave!


FUORI TEMA di MARCO RONCACCIA
Ciao Marco, direi racconto perfettamente in tema, il tuo fuori tema. Così, giusto per toglierci dall'imbarazzo di qualsiasi sterile polemica. Il racconto è simpatico e scritto bene, tuttavia la metanarrazione di solito non mi entusiasma troppo. Nulla da eccepire su stile e ritmo, semplicemente non ho trovato il racconto nelle mie corde. Soprattutto per le tue capacità, questo racconto sembra più un giochino col quale ti sei divertito un paio d'ore. Inoltre la prima parte è davvero ben scritta ed evocativa, e trovo faccia a pugni con la seconda, dove il senso ludico entra e spadroneggia (troppo).

L'ALBA DELLA LUCE - di Beppe Roncari
Ciao Beppe. Vado subito al sodo: ho trovato la forma piuttosto confusa, al pari della narrazione. Al di là della formattazione particolare che non facilita la lettura ma anzi distrae l'attenzione già messa alla prova, il tuo racconto si basa su un effetto sorpresa che non viene trasmesso. Il lettore è sballottato qua e là per i pensieri del Vescovo senza esserne trasportato realmente: rimane semplice spettatore di qualcosa che rimane poco definito. Partendo dall'inizio: introduci un elemento digressivo senza poi farne nulla (le paralisi notturne) sfruttandole solo per introdurre la figura dell'incubo. Il lettore si aspetta quindi un evento di pavor notturno con tanto di incubus, e lo illudi per diverse righe con questo, per poi deviare l'attenzione su una voce. Si genera così uno straniamento: l'ombra risulta vuoto contenitore rispetto alla voce e la sospensione d'incredulità va a farsi benedire. Attenzione anche ad aspetti di formattazione quali "diavolo" e "dio" minuscoli a fronte di "Voce" e "Ombra" e "Vescovo" maiuscoli - soprattutto in considerazione del fatto che stupisce la scelta della formattazione grafica stessa del racconto - sembrano piccole imperfezioni ma concorrono a minare la credibilità del racconto.

Datti una mossa - Fernando Nappo
Ciao Fernando, il racconto ha un buon ritmo, e accompagna il lettore fino al colpo di scena che giunge completamente inaspettato (forse pure troppo). Il problema reale del racconto risiede nel finale davvero forzato. Tutto l'abbrivio che riesci a guadagnare con il colpo di scena lo perdi in una conclusione davvero fredda e asettica. Inoltre c'è un problema di credibilità: improbabile che una persona come Morelli si lasci andare in questa maniera, nemmeno alla luce della rivelazione del direttore. Effetto ancora più distorto dal momento che fino alla trasformazione di Morelli descrivi una situazione assolutamente reale. Basta poco per rimettere in ordine le cose: fornisci al direttore un pretesto diverso rispetto alla macanza di spina dorsale, rendi Morelli più sicuro e un po' (ma solo un po') più sfacciato, inserisci un elemento ambiguo che lasci presagire il colpo di mano...e scalda un po' il finale ;)

Crafted with love - di Sara Tirabassi
Ciao Sara. Lo ammetto, inizio a provare una certa aspettativa quando leggo i tuoi racconti. E neppure questa volta mi hai deluso: inizio da un aspetto sottile che ho apprezzato molto, ovvero il colorare la vicenda coi numeri. Non ho idea se sia stato un gioco retorico cosciente, ma di sicuro è funzionale. Introduci l'elemento cosmico (perché è inutile raccontarsi stronzate, questo racconto è intriso di cultura lovecraftiana dall'inizio alla fine) attraverso la sottolineatura matematica della realtà, gettando il lettore dentro una serie di dettagli che lo pongono all'interno della scena. E così ci conduci alle ciliegie, e infine al cucciolo oscuro (ancora, il solitario di Providence in sala tirabassese, brava!). I difetti: due. Il finale, forse troppo frettoloso (ma i caratteri son tiranni, lo sappiamo) e l'ondeggiamento del punto di vista che spiazza. Seppur non formalmente scorretti i primi due punti di vista, pur introducendo la scena, sono superflui. Detto questo: brava. Per fortuna che non parteciperò alla quinta era, sei una delle candidate a darmi filo da torcere (perché ragazzi, qua le fanciulle con la penna in mano rischiano di menare duro noi maschietti). Ottimo lavoro :)

La bara di ghiaccio - Roberto Romanelli
Ciao Rob. Ottimo racconto MA.
Ottimo perché fluido, con una trama solida, un bel passo e un senso di angoscia latente. Il MA risiede in una sequela di ripetizioni all'inizio per cui ho voglia di strapparti il cuore (abbiamo capito che si è risvegliato, non serve che utilizzi la radice SVEGL per 4 volte in due righe) e nella strizzata d'occhio alle vasche di matrix. Detto questo ti perdono perché mi citi Huxley, portando il protagonista addirittura a un triplo alfa plus. Insomma, come si dice a verona: te si stà brao.

Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ottimo racconto basato su un blackbox e un assunto inverosimile ma che, nonostante tutto, funziona grazie al sentimento che permea la storia, ovvero l'amore. Ho pochi appunti da fare: un paio di ripetizioni (se così le possiamo definire: quell'"ossute" ripetuto a righe di distanza risulta comunque pesante, ad esempio) e qualche virgola che - personalmente - avrei spostato. Detto questo il lavoro mi piace, bravo.

Chi è senza peccato - Jacopo Berti
Ciao Jacopo. L'idea da te portata è assolutamente fresca e oserei dire quasi geniale. Il problema reale è la compressione nella quale forzi la storia. La stile è denso e compresso nei metasignificati, al punto da diventare poco fruibile. Questo non è soggetto da racconto breve - ti invito a svilupparlo. Quindi la posizione che ti assegnerò non è un giudizio di merito ma semplicemente funzionale. Mi aspetto di vedere qualcosa di veramente figo venir fuori da questo canovaccio. P.S. Psicocrono è una parola bellissima, degna dei migliori Urania.

Un risveglio sgradevole.
Hai scritto un racconto meraviglioso. Mi hai fatto venire le lacrime agli occhi perché sei riuscita a descrivere alla perfezione lo strazio di questa ragazza, in bilico tra un'esistenza normale e una difficile situazione familiare. L'amore che hai infuso in poche righe è potentissimo, e il disagio della bugia, e la mortificazione di Loris sono eccellenti. Sono di fronte a una perla emotiva. Ultimo appunto: rivedrei alcune virgole. Ecco, questo è tutto ciò che posso annotare a detrimento di questo bellissimo racconto.

Room Service - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario. Racconto scritto bene, con un buon passo. La nota forse stonata è l'eccessiva teatralità. Nel momento stesso in cui porti il lettore a guardare la porta di legno intarsiato, gli sveli praticamente il finale, annullando qualsiasi sorpresa. E di fatti mi hai portato esattamente dove mi aspettavo, ovvero al cliché della servitrice in combutta col padrone, al fine di procurargli vittime. Già sentito, davvero. Detto questo mi permetto di farti notare alcune piccole incongruenze che, a un'analisi più dettagliata, saltano all'occhio (senza peraltro inficiare molto sulla realizzazione del racconto, come ti ho detto il problema reale è il finale stereotipato): parli di torce, e allo stesso momento parli di giorno. Naturalmente introduci l'elemento delle tapparelle chiuse. Così facendo però il lettore attento si chiede due cose: A) la serva stava al buio? fossi un rapinatore e mi trovassi la serva al buio nella casa, probabilmente la bastonerei e nasconderei il cadavere. Ma soprattutto (B): se le tapparelle sono chiuse (come ci si aspetta da un voivoda moderno - siamo nello stereotipo puro da Intervista col vampiro) perché i due non accendono comodamente le luci? Insomma, ci sono alcuni piccolezze che offrono il fianco, ma nulla che non possa essere ovviato con una riscrittura. Insomma, meno stereotipo avrebbe giovato!

La volta buona - Ophelia
Ciao Ophelia. Ripeto ciò che hanno fatto notare altri: c'è molta, molta confusione. Stilisticamente il racconto zoppica (ripetizioni, neologismi #petalosi come "staffilettata" - è una stilettata o una staffilata? decidilo) mentre alivello narrativo si capisce poco. Rivedrei il racconto da zero: l'idea di base si presta, ma così è mal realizzata.

Il viaggio che trasforma - Fabiana Donato
Ciao Fabiana, il tuo racconto presenta diversi limiti, a mio avviso. A livello stilistico trovo la prosa non sempre scorrevole (La mente proseguì la strada che stava violentemente indicando il cuore che nel petto mi parlava - è praticamente un nodo gordiano. Taglia! Scrivendo: "Il cuore (nel petto) indicava a gran voce la strada, la mente seguiva senza possibilità di ribellarsi" riesci a dare informazioni in più. Potresti anche scrivere semplicemente "La mente proseguiVA (azione continuata) sulla strada indicata a gran voce dal cuore (nel petto - omettibile)"). L'azione poi oscilla dentro e fuori dall'onirico, spaesando il lettore. Il punto di vista oscilla da interno a esterno, e ciò non va bene. Insomma, ci sono molte cose da sistemare e partirei dalle basi strutturali del testo.

Un risveglio inaspettato - di Michele Botton
Ciao Michele. Nulla di originale come trama ma, come dico sempre, un racconto scritto bene vale molto di più di un racconto originale a tutti i costi (leggi: scritto col culo). Mi piace molto il ritmo allegro che mantieni per tutta la prima parte, la sequenza sintattica carica di coordinate, il flusso di autocompiacimento del protagonista e le descrizioni ampie. Il bello arriva con la rivelazione, come una doccia fredda. Unico appunto: ad avere qualche carattere in più, premerei l'acceleratore sulla crudeltà. Mi piacerebbe vedere in atto la follia del nostro maniaco fighetto. Ottima prova! P.S. Attento al cambio di POV: te l'hanno già fatto notare, repetita iuvant.


classifica:

1) Un risveglio sgradevole. Alessandra Corrà
2) Crafted with love - di Sara Tirabassi
3) Tra le tue braccia - Manuel Piredda
4) Un risveglio inaspettato - di Michele Botton
5) FUORI TEMA di MARCO RONCACCIA
6) La bara di ghiaccio - Roberto Romanelli
7) Room Service - Mario Pacchiarotti
8) Datti una mossa - Fernando Nappo
9) Chi è senza peccato - Jacopo Berti
10) L'ALBA DELLA LUCE - di Beppe Roncari
11) Il viaggio che trasforma - Fabiana Donato
12) La volta buona - Ophelia

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 26 febbraio 2016, 20:24

Ciao a tutti ecco i miei commenti...


Fuori tema, di Marco Roncaccia.
Ciao Marco!
Il tuo racconto è scritto bene, il ritmo è quello giusto, il linguaggio pure. E' un racconto che ti fa sognare insieme al protagonista e rivivere momenti che un po tutti hanno vissuto, il prof stronzo che non ti capisce, gli scherzi dei compagni ecc. C'è anche una mistificazione della scrittura che ti porta, sostanzialmente, concretamente, su altri mondi e a vivere altre vite. Il risultato di tutto questo però non mi ha soddisfatto a pieno sembra che la storia rimanga sempre a un punto, non procede. Non so se hai capito cosa intendo. Il finale è privo di colpo di scena, si era già capito che il professore fosse un guardiano dalla descrizione dei guardiani (o almeno io lo avevo capito), ma ci sta, è una semplice esplicazione di un fatto che poteva essere intuito. Diciamo che la prova è positiva, ma non sconvolgente.

L'ALBA DELLA LUCE - di Beppe Roncari
Ciao Beppe.
Di solito mi piace il tuo essere criptico ma stavolta hai un pò esagerato! Il racconto tutto sommato mi è piaciuto, ho avuto difficoltà a collegare l'evento storico ma una volta fatto il collegamento la mia mente a cominciato a dare una miriade di interpretazioni. Secondo me un racconto di 3000 caratteri dovrebbe fare questo, far ragionare il lettore, farlo riflettere e stimolarne la fantasia (quanto meno nell'interpretazione). Non mi è piaciuto però che l'ombra sia il vero narratore, nel senso che dice tutto lei. Se è la voce della sua coscienza ci può stare perché sarebbe una flusso di coscienza sui generis. Se invece vogliamo interpretarla come un ulteriore personaggio allora parla troppo, con questo cosa voglio dire? Che forse mi sarebbe piaciuto di più con più immagini, forse dei flash su i suoi errori o presunti tali, non saprei, può darsi che mi sbagli ma ho avuto l'impressione di "subire" il racconto più che di viverlo.

Datti una mossa, di Fernando Nappo
Ciao Fernando.
Il tuo racconto si basa interamente sui dialoghi, e funziona davvero bene in questo, soltanto in alcuni punti sono un po steriotipati. Il colpo di scena arriva improvviso e funziona. Unica pecca (forse) il finale, troppo asettico e distante, è un po una sorte di ripetizione di cose che erano già chiare al lettore. Che dire? Il racconto non mi è dispiaciuto ma non mi ha fatto saltare sulla sedia ne salire il cuore in gola. Resta una prova comunque positiva :)

Crafted with love, di Sara Tirabassi
Ciao Sara!
Un gran bel racconto il tuo! Delinei perfette scene di vita quotidiana tutte collegate da un sottile filo rosso e poi bho! Il sovrannaturale entra in scena senza neanche bisogno di bussare! Belle il riferimento ai "tomi" che penso non siano altro che il necronomicon a giudicare dal titolo! Bello anche lo stratagemma inventato dai coniugi per nutrire la "bestia". Niente da dire il racconto funziona alla grande, per quanto riguarda il tema il risveglio potrebbe essere quello della "bestia" nel momento dell'attacco o un metaforico risveglio del lettore che si aspettava quotidianità e invece scopre che ci sono altri mondi, o comunque altro oltre al concreto. Si forse il tema è un po stiracchiato e questo può avere un peso in classifica ma non di certo sull'effettivo valore del racconto che funziona alla grande! Un ultimo appunto potrebbe essere che con i pochi caratteri a disposizione ti sei dilungata un po troppo nel descrivere scene che meritavano meno spazio. Pollice decisamente in su, complimenti!

La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto.
Il racconto è ben scritto ed è molto originale. Ma è anche molto complesso e molte cose rimangono oscure, per cercare di spiegare il tutto il racconto si traduce in un mega spiegone in soggettiva che volendo poteva anche starci ma alla fine hai scelto di complicare ancora di più le cose con questa storia del clone il che ha reso praticamente impossibile comprimere le tue idee in soli 3000 caratteri. Senza la storia del clone (che è un clichè della fantascienza mentre tutto il resto è molto originale) avresti potuto dedicare spazio all'approfondire l'informati e avresti potuto trovare una chiusa decisamente migliore. Così com'è, a mio avviso, il racconto è troppo confusionario e troppo spiegoneggiante. Peccato perché l'idea era davvero originale!

Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
Ciao Manuel!
Il tuo racconto è intriso di dolcezza. Dopo l'apocalisse vampiri il protagonista vede la sua amata trasformarsi e decide di legarla per "allevarla". Tipo il granaio di the walking dead insomma. Però lei si libera e lui, capendo i suoi bisogni, si lascia divorare consapevole che al risveglio sarà anche lui un incrocio tra zombie e vampiri come la sua amata. Non è chiaro se lei sia cosciente come sarebbe un vampiro (anche affamato) o diventi un involucro a caccia di sangue come uno zombi. Il racconto è scritto bene, il tema in potenza è rispettato, purtroppo il racconto non mi è sembrato molto originale, scena già vista, personaggi già visti ecc. quindi non posso dire di averlo apprezzato malgrado sia di buon livello dal punto di vista dello stile.

Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo!
Il tuo racconto è molto originale, mi ha stupito, quando si gioca con i viaggi nel tempo si può pasticciare ma questo viaggio della sola coscienza convince, il finale è d'effetto e porta molti interrogativi (tipici del viaggio nel tempo) che però non inficiano il racconto. Tutto è costruito bene se non fosse per alcuni errori di forma un po fastidiosi (non errori di grammatica ma cose tipo: né sapevi di dove venisse). Un po confusa la seconda parte. Comunque complimenti.(PS grazioso il titolo )

Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
Ciao Alessandra.
Racconto davvero toccante il tuo, bhe c'è davvero poco da dire hai colpito nel segno. Ho letto il tuo racconto prima di decidere se mettere o no il mio, mi sono detto "vediamo un po cosa hanno scritto fin ora", sinceramente dopo averlo letto stavo per non pubblicare per complessi di inferiorità. E' un piacere doverlo commentare, sicuramente occuperà una posizione alta nella mia classifica personale. Non ho davvero niente da dire, il primo incontro con il fratello è straziante, ho pensato che anch'io mi sarei comportato così per poi pentirmene, il tema del risveglio è trattato da due diverse angolature, il concreto risveglio della ragazza e il suo risveglio emotivo. Ottima prova davvero complimenti!

Room service, di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario!
Due ladri si avventurano nella casa de "la bella e la bestia"? Come finirà? I tempi sono ben gestiti, la descrizione (forse un po lunga) del furto rende il tutto molto realistico, il titolo è divertente. Unica pecca? (sempre secondo me ovviamente) La chiave di volta del racconto è una forzatura. Ok la stanza era inquietante, ok non avevano idea di come aprire "la strana cassaforte" ma, dopo essersi dimostrati professionisti dal modo di ragionare, chiamano la serva senza neanche provare ad aprirla? Ok la ispezionano, ma non ci provano perché avrebbero fatto rumore e il principino si sarebbe svegliato pronto a divorarli... Invece chiamano la serva, che in quanto serva sa sicuramente come si apre la cassaforte (davvero?). Diciamo che quest'ultima parte è scritta in funzione alla battuta finale. Potevi inscenarla al contrario, svegliavano loro il principe che li divorava e la serva con fare inquietante si presentava come se nulla fosse e chiedeva scusa per il baccano, e facendo la battuto sulla colazione a letto. Con qualche piccola revisione il racconto può funzionare per ora, per me, è ni.

La volta buona, di Ophelia
Ciao Ophelia!
Il tuo racconto parte bene! Ti prende e si legge in un lampo, poi il finale. Mi hai fregato come i medici hanno fregato la commissione. Il problema è che, se la tua idea era quella, avresti dovuto disseminare qualche indizio che ha una secondo lettura mi fa dire "forte mi ha fregato" invece mi viene solo da dire "c'è qualcosa di sbagliato". E questo qualcosa, semplicemente, è che il primo e l'ultimo paragrafo si contraddicono. Il primo personaggio sapeva di star recitando? Allora perché pensa come se non lo sapesse? Lo stile un po zoppica ma non mi ha dato fastidio, l'impostazione di fondo mi è piaciuta, mi ha tenuto attaccato allo schermo. Peccato per quella contraddizione finale...

Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
Ciao Fabiana!
Devo essere sincero il tuo racconto non mi è piaciuto molto. Non mi piace l'impostazione, le due parti in corsivo mi sembrano un po ridondanti avresti potuto far emergere il fatto che era un malato di mente in altri modi, senza dirlo esplicitamente. Poi l'amore per l'infermiera invece che sembra essere il centro del racconto è poco sviluppato e non mi è chiara l'attinenza al tema. Non ho molto da dire, i gusti son gusti, e questo racconto non incontra il mio gusto personale, per cui non mi ritengo in grado di fare una critica davvero costruttiva.

Un risveglio inaspettato, di Michele Botton

Ciao Michele!
Sgamato in pieno! La prevedibilità è l'unico difetto di un racconto ben costruito e ricco di immagini che nel finale (telefonato) svela il tema perfettamente rispettato. Prova senza infamia ne gloria, il racconto pecca di originalità ma lo stile sobrio e la ricchezza di immagini lo rendono di piacevole lettura. Racconto molto quadrato insomma che forse lascia un po il tempo che trova ma lo fa con stile. Non cambierei niente ma non lo metterei nemmeno nelle prime posizioni della mia personale classifica. Spero che la prossima volta con un tema che magari solletichi maggiormente la tua fantasia tu possa fare di meglio, molti racconti certamente più originali perdono molto proprio a causa di una prosa confusa. Qui invece è tutto chiaro e funzionale. Complimenti per come lo racconti meno per quello che racconti. Cosa è più importante? Ai posteri l'ardua sentenza.

...ed ecco la classifica:

1 Crafted with love, di Sara Tirabassi
2 Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
3 Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
4 Fuori tema, di Marco Roncaccia.
5 Datti una mossa, di Fernando Nappo
6 L'ALBA DELLA LUCE - di Beppe Roncari
7 Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
8 Un risveglio inaspettato, di Michele Botton
9 Room service, di Mario Pacchiarotti
10 La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
11 La volta buona, di Ophelia
12 Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato

Alla prossima! A rileggerci ;)

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AmbraStancampiano
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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » venerdì 26 febbraio 2016, 21:50

Ciao a tutti, e scusate l'apparente assenza sul forum, corrono tempi di fuoco.
Qui di seguito trovate tutti i miei commenti e la classifica, che ci tengo a reiterare è espressione del mio gusto individuale come lettrice, e quindi anche dei miei limiti: purtroppo non riesco a comprendere e apprezzare alcuni generi, come la fantascienza, e temo che alcuni racconti in questo girone siano un po' sfuggiti alla mia comprensione proprio per questo motivo, spero che nessuno se la prenda.
Comunque, Bando alle ciance.

Fuori tema - Marco Roncaccia
Ciao Marco,
sarò sincera, nonostante il tuo racconto inizialmente mi abbia portato a una situazione nota e provata, restituendomela con le giuste parole e le giuste sensazioni, a un certo punto non ci ho capito più nulla; credo che in gran parte sia colpa di quella seconda persona singolare, che quando catapulti il tuo protagonista nella fantascienza diventa piuttosto spaesante; anche le frasi eccessivamente spezzettate hanno in qualche modo spezzettato il senso della narrazione durante la lettura della “trance” di Romanelli, e temo di non aver capito fino in fondo lo stacco; insomma mi sono un po’ persa. Ho apprezzato il finale.

L’alba della luce - Beppe Roncari
Ciao Beppe,
mi sto abituando ai tuoi racconti per immagini, e a ogni edizione sono sempre più curiosa di vedere cosa tirerai fuori.
In questo caso parti da un’immagine stupenda e molto forte e, come si suol dire, “parti sparato”, con un incipit fulminante, affascinante e molto ben gestito; peccato che tu ti perda un po’ a partire da “non ti sei mai interrogato sul significato del tuo nome?” Da qui in poi la narrazione si fa un po’ confusa, e lascia intendere che ci sarebbe molto di più da raccontare. La questione del foglietto non l’ho davvero capita.
Torni forte sul finale in corsivo, mentre le tre righe sulla consapevolezza del vescovo non mi convincono del tutto.
Con più spazio ne uscirebbe un gran lavoro.

Datti una mossa - Fernando Nappo
Ciao Fernando,
il racconto è divertente, plausibile e il colpo di scena funziona bene, nulla da dire. Il dialogo, soprattutto all’inizio, è un po’ troppo legato, ma con un limite di caratteri basso è normale e tu riesci a non scadere mai nell’infodump dandoci tutte le informazioni necessarie in maniera credibile e intelligente. Non sono molto soddisfatta della battuta finale del capo, anche se strizza l’occhio al tema. Per chiudere bene ci vorrebbe qualcosa di un po’ più incisivo e coerente con tutto il tono del raccontato, ma lo trovo comunque un ottimo lavoro.


Crafted with love - Sara Tirabassi
Ciao Sara,
ti confesso che sono molto confusa: ho seguito con piacere la storia dell’autobus e quella del nigeriano che va a comprare le ciliegie, che ho trovato piacevolmente scritte ma che mi sono parse legate solo dalla presenza dell’esselunga e della rotonda, poi cambi POV e vai sul venditore di ciliegie, e da lì in poi non sono riuscita a capire dove sei andata a parare. Chi è Ursula, chi è il mostro che arriva sul finale? E dove arriva? Sicuramente è un mio limite ma non riesco a cogliere il senso :/

La bara di ghiaccio - Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
il racconto è interessante, scritto bene, e presenta la giusta dose di amara ironia ed elementi molto buoni per una distopia; all’inizio c’è qualche ripetizione, ma è roba di poco conto. Il finale arriva a sorpresa, però forse andava gestito un po’ meglio: a una prima lettura lascia parecchi dubbi sulla sua meccanica, e ho avuto bisogno della tua spiegazione nei commenti per capire davvero. Tutto sommato è un buon lavoro con un ottimo potenziale.


Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao Manuel,
la prima cosa che mi viene da dire è: bello. Certo, sono un’appassionata del genere e questo di sicuro lo pone su un piano diverso rispetto ad altri racconti nella mia scala di gradimento personale, ma ho apprezzato davvero la prosa - oggettivamente delicata e ben scritta - e il modo in cui introduci il lettore nella storia, regalando sempre i particolari giusti al momento giusto. Bravo!

Chi è senza peccato - Jacopo Berti
Ciao Jacopo,
il tuo racconto è interessantissimo, parte da un’idea geniale e ha un incipit da urlo. Trovo che tutta la prima parte sia davvero molto buona, la seconda invece mi ha convinta di meno: forse dopo tutta quell’emozione e quella scrittura così fitta e personale (uno dei pochi casi in cui la narrazione in seconda persona singolare funziona DAVVERO bene), la scena statica col dialogo (e un po’ di spiegone) non è la soluzione migliore, anche se ci fai capire dove intendi andare a parare; con più spazio a disposizione e riequilibrando le due parti del brano, hai per le mani quello che a mio avviso è un potenziale capolavoro.

Un risveglio sgradevole - Alessandra Corrà
Ciao Alessandra,
grazie per questo racconto. E’ raro leggere narrazioni che parlano di tossici con tale leggerezza e maestria, senza scadere in giudizi o morali pesanti, senza sensazionalismi o ipocrisie “politically correct”; l’ho apprezzato moltissimo. Lo stile è perfetto, perfettamente a tema e più lo leggo meno difetti trovo. Davvero una gran prova. Complimenti!

Room Service - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
che dire? Grande! Il colpo di scena ci sta tutto e questo risvolto inaspettato rende interessante e gradevole un racconto che per più della sua buona metà sembrava piatto, anche se ben scritto. Ecco, il difetto del racconto è proprio questo: secondo me ti soffermi un po’ troppo sull’anticamera del narrato, non sfruttando l’occasione della ruberia e quindi della perquisizione della casa per dare ai lettori degli indizi di ciò che succederà; in questo modo il colpo di scena, sebbene forte e ben architettato, sembra quasi una cosa a sé stante, e nega al lettore il piacere di rileggerlo e trovare indizi e chiavi di lettura sfuggiti a prima botta. A parte questo, comunque il narrato scorre bene ed è godibile.

La volta buona - Ophelia
Ciao Ophelia,
ho trovato il tuo racconto molto interessante: parte da una gran bella idea e gestisci tempi e ritmi in maniera più che buona. Lo stile è buono, anche se in alcuni punti la scrittura sembra un po’ forzata (soprattutto quando narri in prima persona), ma tagliando qualche verbo di pensiero e qualche avverbio di troppo in favore di verbi un po’ più sensoriali e di qualche aggettivo, secondo me tutto si potrebbe sistemare.
Non ho capito una cosa: perchè quella narrazione in prima persona così pregna di sofferenza se poi lui alla fine è un attore pagato per recitare il ruolo della cavia? Questo secondo me è l’unico vero errore del testo, che è comunque una buona prova :)


Il Viaggio che trasforma - Fabiana Donato
Ciao Fabiana,
devo ammettere che ho dovuto leggere un paio di volte il tuo racconto, ma appena ci ho provato con la musica da te indicata in sottofondo tutti i frammenti e i pezzettini di raccontato sono andati al loro posto, e ne è uscita fuori una sensazione bella e triste.
Purtroppo il limite di un racconto così fortemente strutturato sulla musica è che bisogna necessariamente leggerlo col sottofondo da te indicato, per capire fino in fondo cosa ci volevi dire.
La tua scrittura migliora a vista d’occhio, e ti trovo sempre più ispirata e pronta a sperimentare. Brava XD
Un consiglio: cerca di seminare gli indizi in maniera meno marginale e un po’ più reiterata. Ti faccio un esempio: se avessi ripetuto più volte il numero 27, dandogli anche significati diversi (che ne so, la stanza numero 27, 27 quadri appesi al muro, la pupa ha 27 anni ecc.) la sorpresa finale sarebbe arrivata in maniera più consapevole al lettore.
Altro consiglio: scegli un tempo verbale per ogni frammento di racconto e mantienilo, in maniera da non spaesare il lettore. Usare il presente indicativo è una splendida idea all’inizio, molto presto ti accorgerai che ogni tempo verbale però ha una sua “voce”, che ti aiuterà a far cogliere a chi ti legge le diverse sfumature dell’umore dei tuoi personaggi e di tutto ciò che racconti.
Nel complesso lo trovo un lavoro niente male!

Un risveglio inaspettato - Michele Botton
Ciao Michele,
il racconto non è male, e anche se non proprio originale è perfettamente a tema e l’interpretazione non mi dispiace affatto.
La prima parte non mi entusiasma, più che melensa la trovo un po’ lenta nella scrittura e a tratti ridondante; appena lei entra in scena il ritmo diventa un po’ più serrato e il narrato ne guadagna parecchio. Non ho capito solo una cosa: lui la trova bella come il primo giorno che l’ha vista… ma il primo giorno è stato ieri? Altrimenti come fa a non sapere se la sera prima ha bevuto troppo, e lei perché è sorpresa di essere legata?
Comunque una buona prova.

Classifica:
1)Un risveglio sgradevole
2)Chi è senza peccato
3)Datti una mossa
4)Tra le tue braccia
5)Room service
6)La bara di ghiaccio
7)Il viaggio che trasforma
8)Un risveglio inaspettato
9)La volta buona
10)L’alba della luce
11)Fuori tema
12)Crafted with love
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Re: Gruppo MAYANS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » domenica 28 febbraio 2016, 20:51

Ecco la mia classifica. Domani pubblicheremo la news con le generali e i finalisti. Complimenti a tutti per l'ottima edizione di cui siete stati protagonisti!

1) Un risveglio sgradevole, di Alessandra Corrà
Un racconto delicato, ma non per questo ingenuo, uno di quelli capaci di aprire il cuore al lettore. Davvero ben scritto, ben congegnato, ben controllato. I protagonisti sono vivi, sia lei che lui, e riesci a donar loro tutto uno spettro di sfumature. Pollice su per me. Brava.
2) Room service, di Mario Pacchiarotti
Davvero ben scritto e ottimamente gestito. Non c’è un punto morto in tutto il racconto, godibile da leggere, finale divertente e divertito. Un’ottima prova e un pollice su per me, senza dubbio alcuno.
3) Chi è senza peccato, di Jacopo Berti
Qui c’è un solo problema ed è quello solito dei viaggi temporali (perché quello dello pscicocrono è praticamente un viaggio temporale): è nato prima l’uovo o la gallina? Detto questo: il resto è geniale. La prima parte è bellissima, audace, efficace. La seconda è più normale, ma obbligata per racchiudere il tutto in un racconto di 3000 caratteri. Sicuramente l’idea merita un riutilizzo. Pollice su per me.
4) Datti una mossa, di Fernando Nappo
Racconto particolare, molto godibile. Forse tarda a ingranare, ho faticato nella prima parte, sui dialoghi, ma poi si scioglie e parte. Buona anche la declinazione del tema, non letterale come nella maggior parte degli altri casi. Un pollice tendente all’alto, anche quasi su. Se ti capita di revisionarlo, prova a migliorare la prima parte.
5) Tra le tue braccia, di Manuel Piredda
A una prima lettura non mi ha entusiasmato, dopo la seconda ho cominciato ad apprezzarlo di più. C’è qualcosa che mi stona soprattutto nella prima parte, fatica a ingranare. Non riesco a mettere bene a fuoco il problema e in questi casi tendo a propendere per un più veloce e chiaro disvelamento della situazione. Insomma, ok nascondere la natura vampiresca di lei, ma devi entrare più a gamba tesa chiarendo prima cosa stia succedendo, o almeno farei il tentativo. Pollice tendente all’alto perché la storia c’è e rimane impressa, ma merita una revisione tesa a renderla più immediato.
6) Fuori tema, di Marco Roncaccia
Partiamo da un particolare che mi ha fatto storcere un pelucchio del naso: riguarda la goliardata fatta di comune accordo con Romanelli, che avrei anche apprezzato se l’aveste esplicitato perché un conto è che io non intervenga perché so che non trattasi di presa in giro e un altro è che gli altri utenti, non avendo modo di saperlo, giudichino il mio non essere intervenuto come una mancanza di moderazione e la cosa non va. Quindi valga come monito per il futuro: esiste la possibilità di mettere disclaimer, usatela. Passiamo al racconto. Divertente, brillante, forse un pelo arruffato e confuso, soprattutto nella seconda parte. Non ho riscontrato il tema (quello del compito dato dal prof) nello scritto del protagonista e non ho capito se la cosa è voluta o meno, anche perché a quel punto sarebbe stato più efficace utilizzare una trama in tema che potesse essere comunque denigrata, no? Gli darei un’ordinata, magari eliminando anche qualche a capo che spezza troppo. Allo stato attuale è un pollice tendente all’alto.
Ps: seriamente, la prossima volta metti/mettete una spiegazione chiara per i meta riferimenti perché il rischio, una volta aperta questa porta, è di esagerare. Non è questo il caso, anche perché tu e Roberto vi eravate previamente accordati, ma credo sia buon gusto rendere partecipi anche gli altri utenti della cosa ;)
7) Crafted with love, di Sara Tirabassi
Vedo due problemi. Il primo: il primo spezzone, non è omogeneo al resto e serve solo a introdurre lo strano caso dei bus che non passano. Se invece lo avessi ricondotto alla creatura, magari facendo passare la ragazza vicino alla bancarella, avresti risolto. Il secondo: l’inutile mezzo pippone sul protagonista costretto a fare quello per vivere, inutile in quanto già non lo sta più facendo essendo la situazione ormai giunta al suo culmine e i protagonisti ormai vicini al collasso. Un racconto molto interessante, ma da tarare, insomma. Magari anche da allungare, quello è certo. Al momento è un pollice tendente all’alto più per l’idea che per la sua realizzazione.
8) Un risveglio inaspettato, di Michele Botton
Un discreto racconto penalizzato da una intro troppo lunga e anche un pelo di difficile lettura, soprattutto nei suoi primi periodi (meno virgole e più punti). Il finale non mi è arrivato inaspettato, ma non è un problema se quanto precede è coerente con una certa idea dell’autore e qui, è evidente, volevi incentrare il tutto sul contestualizzare la situazione, sul creare una certa atmosfera. In fase di revisione, se vuoi, prova a partire proprio dal semplificare la lettura della prima parte. Allo stato attuale, un pollice ni timidamente puntato all’insù.
9) La bara di ghiaccio, di Roberto Romanelli
Buon racconto che però patisce molto i tagli cui l’hai sottoposto, soprattutto nel finale che, in questa forma attuale, risulta piuttosto compresso in rapporto a quanto precede. C’è bisogno di più spazio, probabilmente di quei caratteri che hai dovuto tagliare, deve respirare di più. In un’ottica di economia dei 3000 caratteri avrei tagliato tutto il pippone sul passato per farlo arrivare subito nella sala principale, avrei cercato d’inserire le info importanti nel flusso dell’azione, come ripeto spesso e volentieri avrei abbandonato il percorso che da A porta a B e poi a C per un qualcosa tipo B arriva subito a C e agisce intanto che semina A. Pollice ni lievemente puntato verso l’alto più che altro perché non è un racconto che nasce per i 3000 caratteri e si vede.
10) L’alba della luce, di Beppe Roncari
Commento difficilissimo questo. Il racconto è scritto molto bene, estremamente controllato e preciso, ma il problema è che il gioco di ribaltamento delle intenzioni del Papa inserito su una struttura già complessa e criptica lo rende quasi impossibile da decifrare, se non attraverso la lettura dei commenti dell’autore. Ma provando a tralasciarli, mi rimane un racconto sulla morte del Papa che, senza la chiave giusta, mi risulta oscuro. Troppa roba e troppo compressa, pollice ni per il coraggio nel tentare un’impresa tanto ardua.
11) La volta buona, di Ophelia
Il primo paragrafo è ottimo, mi sembrava di assistere alla genesi di una sorta di morbo zombie e tutto stava funzionando alla grande. Nel secondo paragrafo la situazione si è normalizzata e ho pensato che questo morbo facesse parte di una sorta di progetto non si sa bene teso a cosa (dipendeva da come volevi chiuderlo). Il problema è stata proprio la chiusa: ok gli attori che hanno impersonato una certa situazione per aiutare nella frode (in cui, però, potrebbero cadere solo degli osservatori ingenuotti), ma questo cozza con la prima parte, vista da pdv di uno di loro (e non stava recitando). In pratica, il finale è sbagliato, hai perso il controllo e capita. Taglialo e prova a dare al tutto una diversa conclusione abbandonando l’idea della recita e cavalcando di più quella bella intro. Pollice ni al momento per me.
12) Il viaggio che trasforma, di Fabiana Donato
Prima cosa: complimenti per l’azzardo che hai tentato. Ho letto ascoltando il pezzo e sì, sembra adatto. A quel punto, però, è necessario affinarlo in modo da renderlo preciso nei passaggi equilibrando la velocità di lettura alla musica. Nello stato attuale, la forma lascia un po’ a desiderare e questo non aiuta nel lasciarsi andare nel flusso, che credo fosse il tuo punto di arrivo. Quindi ecco l’esercizio che ti si para innanzi: lavorare sul testo, migliorarlo, affinarlo per permettere al lettore/ascoltatore d’immergercisi in toto lasciandosi trascinare lungo la follia del tuo protagonista. Un pollice ni per ora, ma continua a osare, sempre.

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