De Marco Edition - tre notti

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Sondaggio concluso il giovedì 31 marzo 2016, 13:22

Merita la grazia
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AmbraStancampiano
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De Marco Edition - tre notti

Messaggio#1 » mercoledì 2 marzo 2016, 12:18

Posto il testo un po' ripulito, ho sistemato alcune minuzie e imperfezioni grazie ai vostri suggerimenti.


Tre Notti
Luci. Sento il brusio della folla sotto di me, ma non mi giro a guardarla; il mio sguardo è totalmente assorto nella luce abbagliante al centro del ring, il mio avversario sta per emergere dall’oscurità.
Sono la campionessa mondiale di pesi mosca, ma la sagoma gigantesca di quell’uomo mi spaventa: è Balrog, il pugile di Street Fighter. Lo attacco come attaccherei la mia ansia, con colpi a casaccio e agilità serpentina; sembrerebbe una buona tattica, che mi fa andare avanti gloriosamente per tre riprese. Alla quarta, l’energumeno riesce a penetrare la mia guardia e mi scaraventa a terra con un destro-sinistro-destro che sconvolge il mio naso, parte della mascella e un orecchio.


Mi risveglio all’improvviso, un rumore assordante nell’orecchio sinistro. Si chiama tìnnito e dipende dalla pressione, me l’ha detto un amico che studiava medicina. Chissà che fine ha fatto.
Mi carezzo la faccia, come per consolarmi della sconfitta onirica, e arrivata all’altezza del naso mi risponde un dolore acuto; mi passo le dita umide di sangue sulle labbra, il sapore ferroso mi dà la forza di alzarmi a sedere.
Mi guardo intorno attraverso lo specchio dell’armadio; la luce grigia di un’alba malsana illumina il disordine intorno a me: vestiti ammonticchiati ovunque, involucri di cibo spazzatura sul pavimento, cicche di sigarette e spinelli, bottiglie vuote e semivuote intorno al letto, lenzuola e cuscino macchiati di sangue e sudore e poi me, con la faccia striata di rosso come un guerriero indiano.
Chissà cosa direbbe mia nonna di questo casino, lei che ha passato tutta la vita perseguendo l’ordine e la pulizia.
“Meno male che non può vedermi” penso, e mi ributto sotto le coperte. So che non riuscirò ad addormentarmi, ma non sono pronta ad alzarmi. Resto a fissare il soffitto a occhi spalancati finché la sveglia non suona.

Sono nel mio letto, insolitamente comoda. In genere faccio a pugni con questo vecchio materasso bitorzoluto, ma stanotte i suoi bozzi sembrano ben disposti nei miei confronti, mi stanno massaggiando la schiena. E le lenzuola, Oh, le lenzuola! Non so da quanto non mi sentivo così amata: Mi coccolano, mi accarezzano, mi stringono in un abbraccio morbido e interminabile, continuano a stringermi forte, sempre più forte, alla gola… la gola… qualcosa non va, la gola mi preme troppo forte!

Mi rendo conto che sto urlando, è il suono della mia stessa voce strozzata a svegliarmi.
Balzo fuori dal letto, fisso il materasso. E’ ancora buio.
Mi guardo intorno, le ante spalancate dell’armadio sembrano una bocca pronta a inghiottirmi; le chiudo, rimango per un istante a fissarmi allo specchio. Nell’aria si spande un odore che conosco e che mi fa attorcigliare le budella: caffè riscaldato.
Il caffè riscaldato era uno dei motivi più frequenti di lite tra me e mia nonna: lei non tollerava di caricare la caffettiera se era avanzato del caffè, e ogni mattina intorno alle cinque, quando si svegliava, scaldava quello del giorno prima in un pentolino; l’odore era così forte da svegliarmi.
Una botta di nausea mi prende alla bocca dello stomaco, corro in bagno a vomitare evitando gli ostacoli sul pavimento. Dovrei dare una pulita, non ne ho nessuna voglia.
Dopo essermi liberata entro in cucina, accendo la luce. Ovviamente non c’è alcun pentolino col caffè sul fuoco, solo una montagna di piatti sporchi che comincia a puzzare.
Torno in camera da letto e mi blocco: le lenzuola sono ancora macchiate di sangue e io ormai sono sveglia, anche se mi sento uno straccio. Il sole fa capolino dal palazzo di fronte.

Sono ospite da mia nonna in paradiso, lei occupa la sua eternità facendo la lavandaia per gli angeli e mi ha chiesto di darle una mano a stendere il bucato. Sono lenzuola bianche, montagne di lenzuola bianche che si materializzano nella bacinella accanto a me ogni volta che la svuoto per metà. Sono stremata, il filo per stendere mi sembra sempre più alto e io non ho le ali; mia nonna mi guarda scuotendo la testa, mi rendo conto di essere nuda, e sono l’unica ad avere il sesso in paradiso: gli angeli mi stanno prendendo in giro con cantilene degne dei bambini delle elementari. Vado a lamentarmi da Dio, un vecchio barbuto con un triangolo in testa, e lui mi risponde che non posso pretendere amore se non me ne do; comincia a scuotere la testa come mia nonna, i due sono uno di fronte all’altra e capisco che stanno ballando, che quelle che credevo nuvole sono fumo da discoteca e che gli angeli ridono perché sono strafumati.

Mi sveglio, con l’euforia lucida di chi ha avuto un’illuminazione.
Balzo fuori dal letto tirando via con me le lenzuola, le appallottolo e senza guardarmi intorno corro a scaraventarle in lavatrice, poi passo ai vestiti ammonticchiati in giro.
Avvio la lavatrice, mi armo di una busta e raccolgo tutto ciò che mi sembra sporco; i miei migliori amici oggi sono scopa, aspirapolvere e detersivi.
Torno a dormire sul materasso spoglio, e dopo pochi secondi mi sento avvolta dal sonno più profondo. Casa profuma di pulito, e da qualche parte una vecchia rompipalle sta sorridendo.
Ultima modifica di AmbraStancampiano il sabato 12 marzo 2016, 15:21, modificato 2 volte in totale.


Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

alexandra.fischer
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#2 » mercoledì 2 marzo 2016, 18:09

La tua nuova versione del racconto suddivide molto meglio i sogni dalla realtà e il lettore medio è facilitato a comprendere che riguardano tutti la stessa donna, forte, legatissima alla nonna scomparsa e dalla vita molto irregolare (sia per la casa disordinata e con rifiuti di sostanze anche tossiche, sia per il sangue sulle lenzuola). Mi piace il tuo uso dei particolari (alla De Lillo) nel far conoscere meglio al lettore la tua protagonista (attraverso il primo sogno, quello che la vede peso mosca contro Balrog, ben descritte le scene di lotta, con le lesioni che la protagonista si porta dietro anche al risveglio; attraverso l’odore di caffè che la fa stare male e che le ricorda la nonna e l’abitudine di bere quello avanzato alle cinque del mattino) Il sogno delle lenzuola assassine è molto inquietante (ha qualcosa del “Letto Accanto” di Montague Rhodes James). L’ultimo sogno, quello della lavanderia del Paradiso nella quale lavora la nonna, l’hai arricchito in maniera molto efficace; dopo gli angeli burloni stile bambini delle elementari, eccoli in versione discotecara (strafumati) insieme alla nonna e a un Dio con la passione per la dance. Bello il messaggio divino: la protagonista non può pretendere di avere amore se non ne da. Il finale, poi, è incentrato sulla pulizia, di casa, certo, ma anche dello spirito.

CHIEDO LA GRAZIA

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Sissi Kardec
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#3 » mercoledì 2 marzo 2016, 22:11

Ah, quanto mi è piaciuto questo racconto. Ciao piacere, mi chiamo Simonetta, ma il mio cognome nel nick è Kardec in onore ad Allan Kardec padre dello spiritismo. Lo spiritismo crede nel legame tra spiriti che può, se molto forte, proseguire anche dopo la disincarnazione. Per dire quanto può essermi piaciuto l'argomento :)
Vabbè, veniamo al sodo

1)Punto di forza
dicevo anche ad Alexandra che sono nuova nuova qui e mi pongo in primo luogo come lettrice prima che come autrice, quindi mi viene spontaneo dire perché un racconto 'mi prende' o meno.
Detto questo, venendo alla tecnica, il racconto è davvero buono. Non facilissimo né immediato il che nel tema "messaggio dai morti" ha il suo valore. Mi piace lo sviluppo scanzonato eppure dettagliato del racconto, c'è molto sembra più lungo dei caratteri che ha.

2) Punto debole
Mi lascia un po perplessa il sangue sulle lenzuola, sinceramente aveva distolto la mia attenzione tendendo a farmi aspettare un risvolto horror che invece non c'è. Secondo me, il racconto potrebbe farne a meno; il caos nella casa è già più che chiaro, l'indolenza nella vita della ragazza anche. La presenza del sangue dal sonno alla vegli è un elemento che confonde.

A livello di sintassi ti segnalo questo:
Mi guardo intorno attraverso lo specchio dell’armadio; la luce grigia di un’alba malsana illumina il disordine intorno a me: vestiti ammonticchiati ovunque, involucri di cibo spazzatura sul pavimento, cicche di sigarette e spinelli, bottiglie vuote e semivuote intorno al letto, lenzuola e cuscino macchiati di sangue e sudore e poi me

Questa sequenza di intorno-attraverso-specchio-armadio mi sembra faccia confusione, quindi forse lo renderei più tipo 'attraverso lo specchio dell'armadio guardo la stanza intorno a me'
Il me a fine periodo secondo me sta meglio sostituito dall' "io".

Direi che ho detto tutto :) complimenti e buon lab!

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Adry666
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#4 » mercoledì 9 marzo 2016, 18:23

Ciao Ambra,

il tuo racconto è scritto bene.

PUNTI FORTI

Molto bello e scorrevole la parte:
“Sono nel mio letto, insolitamente comoda. In genere faccio a pugni con questo vecchio materasso bitorzoluto, ma stanotte i suoi bozzi sembrano ben disposti nei miei confronti, mi stanno massaggiando la schiena. E le lenzuola, Oh, le lenzuola! Non so da quanto non mi sentivo così amata: Mi coccolano, mi accarezzano, mi stringono in un abbraccio morbido e interminabile, continuano a stringermi forte, sempre più forte, alla gola… la gola… qualcosa non va, la gola mi preme troppo forte!”

Notevole la chiusura finale. Brava!

PUNTI DEBOLI

Alcuni consigli / note:

L’incipit è notevole ma, IMHO, io cambierei qualcosa:

“Luci. Sento il brusio della folla sotto di me, ma non mi giro a guardarla; il mio sguardo è totalmente assorto nella luce conica al centro del ring, il mio avversario sta per emergere dall’oscurità.”

La “luce conica” non suona bene, non rende, sembra più un problema di geometria; userei un altro termine, ad es. “totalmente assorto nel fascio di luce che illuminava il centro del ring”

E poi:
“Alla quarta, l’energumeno riesce a penetrare la mia guardia e mi scaraventa a terra con un destro-sinistro-destro che coinvolge il mio naso, parte della mascella e un orecchio.”

Io scriverei: “Alla quarta, l’energumeno riesce a penetrare la mia guardia e mi scaraventa a terra con un destro-sinistro-destro che sconvolge il mio naso, parte della mascella e un orecchio.”

Ciao
Adriano

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viviana.tenga
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#5 » venerdì 11 marzo 2016, 12:50

Ciao Ambra,
Devo dire che le parti in più rispetto all'altra versione aggiungono davvero tanto al racconto. Bello come tratteggi la figura della nonna fin dall'inizio, oltre a rendere in modo più completo l'ambiente dove vive la protagonista.
Forse aggiungerei ancora un po' di enfasi sugli effetti negativi che il poco sonno ha sulla protagonista (la vediamo svegliarsi molto presto e non riuscire più a dormire, ma mai lamentarsi davvero del sonno; se lo facesse, credo che il finale ne uscirebbe rafforzato).
Nel complesso però questa versione mi piace molto, quindi

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AmbraStancampiano
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#6 » sabato 12 marzo 2016, 15:25

Sono intervenuta sul testo, pulendolo un po' in base ai vostri suggerimenti. Spero vada meglio :)
Non sono riuscita a intervenire solo sull'epistassi e le conseguenti lenzuola macchiate, perché mi serve un evento che sottolinei il risveglio traumatico e la successive poca voglia della protagonista di tornare a dormire, e cosa meglio di una macchia di sangue?
Il suggerimento mi è comunque stato molto utile e riconosco che potrebbe creare un'aspettativa horror, ma in fin dei conti stiamo parlando di spiriti, anche se non succede niente di drammatico. :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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alessandra.corra
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#7 » martedì 29 marzo 2016, 20:07

Ciao Ambra,

devo aggiungermi al coro di coloro a cui il tuo racconto è piaciuto. Ho apprezzato molto il tormento interiore della protagonista, l'ho trovata ben caratterizzata e credibile nel suo disagio psichico e nel sentimento d'affetto che prova verso la figura della nonna ormai scomparsa. La sua lotta interna si sposa bene con la sua incapacità di mettere ordine in casa. Idea interessante quella di spezzare il racconto tra sogno e realtà.
Non avevo letto la precedente versione, ma questa la trovo ben gestita, affascinante. Non ho appunti da farti. :)

CHIEDO LA GRAZIA.

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AmbraStancampiano
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#8 » mercoledì 30 marzo 2016, 0:11

Grazie a tutti :)
allora

SFIDO SPARTACO !
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Spartaco
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#9 » mercoledì 30 marzo 2016, 6:49

La tua richiesta rispetta i requisiti. Entro sera avrai il responso.

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Spartaco
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Re: De Marco Edition - tre notti

Messaggio#10 » giovedì 31 marzo 2016, 18:35

Ottimo racconto che merita la Vetrina

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