Stay hungry, stay doomed (GOLA)

La Special di Marzo, tutta incentrata sul numero 7
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Linda De Santi
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Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#1 » lunedì 7 marzo 2016, 22:48

“Te lo dico subito, Dino, sono incazzato nero.”
Dino, appena entrato nell’ufficio del capo, si sedette, rosso in faccia.
“Cosa vi ho sempre detto? Non importa se la gente non compra alla prima, l’importante è che ci conosca. Che SAPPIA CHE CI SIAMO. Ora, mi domando: se ho due commerciali su Firenze, perché devo sentire da mia zia che la sua amica Ada, che guarda caso è di Arcetri, ha comprato il Crystal perché la PureWater non l’ha neanche mai sentita nominare?”
Dino non sapeva cosa rispondere. Sudava freddo e si torceva le mani. Se solo ci fosse stato anche Ricci lì con lui! In due avrebbero saputo difendersi meglio. Doveva ammalarsi proprio quel giorno?
“Voglio la verità, Dino. So che tu e Ricci vi siete spartiti le zone di Firenze. Chi di voi aveva Arcetri?”
Dino continuò a tacere. Lui e Ricci non avevano fatto spartizioni fisse, si mettevano d’accordo di volta in volta, in base a chi aveva più voglia di lavorare...
“Sarò onesto, Dino. Le cose non vanno bene e due commerciali su Firenze sono troppi. Chi aveva Arcetri? Considerala una domanda da cui dipende il tuo posto di lavoro.”
Ricci era un buon amico, non meritava di essere licenziato. La cosa più giusta sarebbe stata ammettere che la responsabilità era di entrambi e affrontare le conseguenze.
Ma Dino non poteva permettersi di perdere il lavoro. Mangiava per tre persone e aveva bisogno di soldi per sostentarsi. Deglutì, chiedendo mentalmente scusa al collega.
“Allora? Sto aspettando una risposta!”
Quanto avrebbe voluto un krapfen.

Quella sera Dino vagava inquieto per la strada. Il primo giorno ad Arcetri era andato male, su dodici persone dieci non gli avevano neanche aperto la porta.
Gironzolava già da un’ora alla ricerca di un posto in cui mangiare per rifarsi della giornata, ma ad Arcetri sembravano esserci solo gatti e bidoni dell’immondizia.
Aveva una fame tremenda e quel lungo girovagare tra i vicoli bui gli dava sui nervi.
“Consolati, Dino” si disse, “oggi sei scampato a un incidente che poteva finire male. Avresti potuto non essere qui stasera, perciò sii contento almeno di questo.”
Durante il viaggio in treno, Dino aveva sentito una scossa e il paesaggio fuori si era come inclinato. Le porte si erano bloccate, era dovuto uscire dal finestrino e la cosa era stata tutt’altro che divertente: la pancia gli si era impigliata ovunque.
“Chissà se è Ricci che mi manda gli accidenti!”
Scorse un bagliore in lontananza. Svoltò l’angolo e si trovò davanti a un piccolo fast food. Entrò e si sedette.
“Buonasera” lo salutò il ristoratore. “Cosa desidera?”
Dino scorse rapidamente il menù con gli occhi. C’erano hamburger, hot dog, pizza e lasagne. Si leccò i baffi: il suo cibo preferito.
“Prendo le lasagne.”
“La devo informare che al momento siamo molto impegnati.”
Dino si guardò attorno: oltre a lui, nel locale c’erano altri due clienti.
“Dovrò aspettare molto?”
“Quindici minuti al massimo.”
“Va bene.”
Sospirò: i morsi della fame lo tormentavano.
“Il signore prende intanto qualcosa da bere?”
“Acqua naturale, grazie.”
L’uomo annuì e sparì sul retro. Dino si mise in attesa. I due tipi che, insieme a lui, occupavano il locale, mangiavano di gusto due pizze quattro formaggi.
Il ristoratore tornò. “L’acqua la vuole fresca o a temperatura ambiente?”
“Fresca.”
Ricomparve con un bicchiere vuoto. Glielo diede e tornò a lavoro.
Dino lo osservò tagliuzzare con perizia un fascio di cipollotti. Fece scivolare il trito dentro a una ciotola, dunque si mise ad affettare un pomodoro.
Guardò l’orologio.
“Mi scusi, ci vuole ancora molto?”
“Mi spiace, signore. Siamo molto impegnati, stasera.”
“Posso avere almeno l’acqua?”
“Oh, ma certo. Non gliel’ho portata?”
“Mi ha dato solo il bicchiere.”
“Arriva subito.”
Sparì di nuovo. L’odore di pizza e il ruminare delle fauci dei due tizi seduti vicino a lui gli faceva girare la testa. Il suo stomaco si lamentò.
“Mi scusi” tornò ad affacciarsi il ristoratore, “la vuole fresca o a temperatura ambiente?”
“E’ lo stesso” rispose Dino, irritato.
Un uomo entrò nel locale. Il ristoratore ricomparve.
“Salve, signor Ricci! Il suo ordine è pronto!”
Dino si voltò a guardare il nuovo arrivato. Si chiamava come il suo ex collega, il che gli ricordò che l’indomani avrebbe dovuto assolutamente riuscire a vendere almeno un paio di PureWater.
Il proprietario consegnò al cliente una pila di pacchetti e lui se ne andò lasciando dietro di sé un profumo delizioso di cibo. Di proposito Dino sbuffò sonoramente, e quasi traballò sulla sedia quando vide il ristoratore rimettersi ad affettare le verdure con la massima tranquillità.
“Me la porta o no quest’acqua?” Protestò. “E le lasagne? E’ più di mezz’ora che aspetto!”
“Oh, mi perdoni” disse lui, e sparì di nuovo sul retro.
Fissò il bicchiere vuoto. Stava morendo di fame. In che posto era capitato?
“Mi scusi. L’acqua la vuole fresca o a temperatura ambiente?” gli chiese il ristoratore.
“Mi prende in giro?”
Un’ondata di succhi gastrici gli si rovesciò nello stomaco, causandogli una fitta di dolore. Si piegò con una smorfia, sentendosi debole per la fame.
Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di mangiare quelle maledette lasagne. Anzi, avrebbe dato qualsiasi cosa pur di mangiare un piatto qualunque: pizza, panini surgelati, topi di fogna.
I due clienti vicino a lui continuavano a mangiare di gusto, inghiottendo rumorosamente boli di delizia formaggiosa. Quanto ci mettevano a finire? Li guardò: avevano lo stesso taglio di capelli di Ricci. Che coincidenza…
Quando lavorava ancora alla PureWater, Ricci lo accompagnava spesso al ristorante in pausa pranzo. Era l’unico a non scandalizzarsi del fatto che Dino mangiasse tre primi, due secondi e il dessert. Lo assalì il senso di colpa verso il suo vecchio collega. Che fine aveva fatto? Gli sembrava passato un secolo da quando l’aveva visto l’ultima volta…
A dire il vero gli sembrava passato un secolo da quanto era entrato in quel fast food. Secondo il suo orologio era arrivato da poco, ma lui aveva l’impressione di essere lì da un’eternità.
Appoggiò la testa sul tavolo. Non ci vedeva più dalla fame. Eppure non poteva andarsene, era l’unico ristorante aperto, non ne avrebbe trovato un altro a quell’ora. Doveva restare lì per tutto il tempo necessario…
“Quando arrivano le lasagne?” mugolò.
“Oh, questione di quindici minuti al massimo” rispose il ristoratore.
“La prego, mi dia qualcosa da mangiare…”
“Mi spiace, siamo molto impegnati stasera.”
Dino riaprì gli occhi e guardò il ristoratore. Si accorse che era identico a Ricci. Come aveva fatto a non accorgersi di una somiglianza tanto stupefacente?
Quando però la sua faccia si aprì in un ghigno diabolico, credette di scorgere una fila di denti aguzzi. Forse la fame gli stava facendo venire le allucinazioni?
“Il signore prende intanto qualcosa da bere?”
Gli tornò in mente l’incidente. Il treno aveva tremato e poi aveva deragliato, le valigie erano volate giù dai portabagagli, vetri rotti erano schizzati ovunque tra le urla dei passeggeri. Eppure lui ne era uscito vivo. Doveva essere contento almeno di quello…



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Jacopo Berti
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#2 » martedì 8 marzo 2016, 9:24

Ciao Linda, piacere di rileggerti.
Hai colpito nel segno e il contrappasso che hai ideato per i golosi è semplicemente geniale e credibile. L'attesa al ristorante, vedere gli altri che mangiano. È davvero un tormento!
L'idea di una punizione che si basi sulla condizione recente del peccatore - le apparizioni di Ricci - e non su tutta la sua vita, funziona ed è adattissima per un racconto di questa lunghezza. Verso la fine, prima della "rivelazione", riesci a estenuare il lettore, rendendo con la ripetitività dei contenuti, il loro ciclico ripresentarsi, il correlativo del tormento di Dino.
Quando ho letto che il protagonista è dovuto uscire dal finestrino, la cosa mi è sembrata inverosimile. Ho storto un po' il naso. Non ho colto l'indizio, che pure ora considero abbastanza chiaro. Per cui sono arrivato fino ai cloni di Ricci e al ghigno diabolico per rendermi conto di quel che era successo. Ci sono cascato come un pero.
La prosa funziona, ed è corretta: a mio avviso, tuttavia, non brilla particolarmente. Struttura e caratterizzazione del personaggio sono molto buone.
Qualche piccola osservazione c'è:
- "Ma Dino non poteva permettersi di perdere il lavoro. Mangiava per tre persone e aveva bisogno di soldi per sostentarsi." La parte mi pare focalizzata su Dino. Avrei fatto capire in altro modo che mangia molto: in genere uno non ammette a se stesso di "mangiare per tre". Qualcosa di simile si legge anche dopo.
- Le "È" con l'apostrofo mi danno un po' fastidio.

Globalmente, molto brava. Ho letto altri racconti - anche se questo è il primo che commento - e tra questi mi pare il miglore.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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maria rosaria
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#3 » martedì 8 marzo 2016, 15:12

Ciao.
Comincio subito dalla fine. Ho apprezzato infatti molto il finale di questo racconto che inserisce nella storia un pizzico di fantastico, il che riesce a sorprendere e nello stesso tempo prova a dare una spiegazione, anche se appunto fantasiosa, alle vicissitudini del povero protagonista.
Mi è sembrato abbastanza ben svolto il doppio tema.
Maria Rosaria

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Peter7413
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#4 » mercoledì 9 marzo 2016, 21:15

Una prova molto buona. Mi stona un pelo l'intro della seconda parte, quando s'aggira per Arcetri. L'ingloberei già nella parte del ristorante, tipo lui che entra pensando a com'è andata la giornata. Da lì in poi, ecco il suo inferno, a mio avviso realizzato in modo superbo. Il ristoratore che torna e ancora e ancora e sempre con la stessa richiesta è controllato magistralmente e il tutto si trasforma man mano in un incubo, con i giusti tempi. Nota dolente, il tema della guest: presente anche se non mi convince appieno in quanto il protagonista muore (quindi è più un MORS TUA, MORS MIA). Il tema CAPITALE, invece, è perfetto. In conclusione, qualche punticino in meno per la trattazione del tema della guest, ma il racconto è davvero di alto livello. Brava!

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Vastatio
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#5 » mercoledì 9 marzo 2016, 21:52

Ciao,

Cominciamo dalla novità del doppio tema:
-gola: nulla da appuntare. Si sviluppa tutta la seconda parte su questo
-Mors Tua: in apertura (esplicito a favore di Dino) e in chiusura (implicito a favore di Ricci).
Bell'idea che si avvilluppa e prende forma sul peccato strizzando l'occhio al tema della guest.
A voler fare le pulci alla storia il "deragliamento" di un treno è un po' inusuale come evento da inserire a metà racconto e liquidare come se si fosse rotta la zip dei pantaloni.
Infatti alla prima ripetizione ho mangiato la foglia, questo senza leggere il titolo (gran bella cosa i titoli spoiler). Forse cambiando il tipo di incidente/morte (soffocato da una nocciolina, col sacchetto ancora in tasca in cui trova ancora una ad ogni loop)

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Linda De Santi
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#6 » giovedì 10 marzo 2016, 11:42

@Jacopo: Ammetto che quel “mangiare per tre” contravviene allo "show don't tell", e può essere sostituito con qualcosa di più aggraziato. Nelle prossime versioni del racconto cercherò di rimediare, lo stesso vale per le “E’”, mio brutto vizio che oltretutto mi ruba anche caratteri.
Ti ringrazio per il commento attento e le utili osservazioni ;)

@Maria Rosaria: grazie! :)

@Peter: Il tema “Mors tua, vita mea” è declinato in due modi diversi, ma alla fine va a favore di Ricci: apparentemente la parte lesa, in realtà è quello che si salva, perché sul treno per Arcetri avrebbe dovuto esserci lui.
E’ vero, ci sono due "morti", ma almeno una non è irreparabile! ;) Grazie per il commento! :)

@Vastatio: mi rendo conto che la parte del treno è delicata. L’iniziale impressione che il deragliamento non sia grave è voluta, perché è visto dal punto di vista di Dino che è convinto di essere sopravvissuto. Ho cercato di trovare il giusto equilibrio tra dire e non dire, ma non so quanto mi sia riuscito! :)
La tua idea di far morire Dino con qualcosa che si leghi al suo “peccato” (ad esempio soffocare con una nocciolina, appunto) mi piace molto, nelle prossime versioni del racconto mi piacerebbe provare a inserirla come variante.
Grazie per le osservazioni e i suggerimenti! :)

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Peter7413
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#7 » giovedì 10 marzo 2016, 12:39

Vero, in effetti potrebbe essere vista in quel modo... Mmh, forse non è direttissimo, ma direi che è accettabile ;)

Fernando Nappo
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#8 » giovedì 10 marzo 2016, 21:46

Ciao Linda,
mi pare che il tuo racconto centri sia il tema della guest sia il tema autoimposto del vizio capitale.
Il primo, a mio avviso, nella prima metà del racconto è rappresentato in senso figurato: Dino fa fuori Ricci causandone il licenziamento per trarne vantaggio personale.
La seconda parte, a una prima lettura un po' di corsa e superficialotta, mi aveva un po' infastidito, con quel continuo e ripetuto scambio di battute tra Dino che vuole mangiare e il ristoratore che non si decide a servirlo. Poi, rileggendolo, ho capito il meccanismo: non hai messo in scena il peccato capitale durante il suo compimento ma nella fase in cui Dino subisce la punizione per averlo commesso: una fame eterna.
Le due parti sono collegate tra loro dal deragliamento del treno, che però ho trovato un po' troppo sbrigativo e in un primo momento non mi ha portato a immaginare le reali conseguenze.
Comunque mi è piaciuto. Originale e ben scritto.

Andrea Dessardo
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#9 » venerdì 11 marzo 2016, 0:55

Non si capisce, fino alla fine, che il personaggio è morto, e anzi io l'ho capito solo leggendo gli altri commenti, perché il sorriso diabolico del cameriere non basta a spiegarmi che egli si trova all'inferno. Il racconto è di buona fattura e efficace quasi in tutto tranne, secondo me, proprio nello svelare il colpo di scena. Penso sia il racconto, tra quelli in gara, che tratta e caratterizza meglio il tema del peccato: per la gola si patisce e si è dannati. Bene.

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Sissi Kardec
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#10 » venerdì 11 marzo 2016, 10:23

Mi trovo qui come lettrice e ci tengo, dopo aver letto tutti i racconti in gara, a manifestare il mio apprezzamento per questo racconto.
Mi ha coinvolta ed accompagnata con tempo cesellato ad arte fino a capirne l'epilogo, a bocca aperta.
Lo trovo ben scritto, perfettamente aderente al doppio tema in più parti, chiaro ed incalzante.
Perfettamente espressa anche l'eternità della dannazione.
Complimenti vivissimi!

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alessandra.corra
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#11 » venerdì 11 marzo 2016, 20:32

Ciao Linda,

hai scritto un racconto molto carino e piacevole da leggere. Ben congegnata soprattutto la seconda parte della storia. Rifacendoti a una sorta di inferno dantesco sei riuscita a caratterizzare bene il personaggio principale. Alla fine si prova quasi compassione per Dino che si ritrova a vivere un vero e proprio martirio: cosa c'è, in fondo, di peggio per un goloso che vedere gli altri saziarsi di cibi gustosi mentre egli si torce dalla fame?
Anche la chiusa, per quanto non sorprenda, è ben realizzata.

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AmbraStancampiano
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#12 » martedì 15 marzo 2016, 0:15

Ciao Linda,
il racconto è ottimo e direi che è scritto davvero bene.
L'unico appunto che posso farti riguarda l'incidente, che passa un po' all'acqua di rose. Capisco che forse era nelle tue intenzioni, per sorprendere ulteriormente il lettore sul finale, ma Una riga bianca di testo, a separarlo dal ristorante, potrebbe aggiustare il focus su quel punto senza svelare il finale.
Il peccato di gola c'è più in funzione della sua punizione, scopriamo che il tuo protagonista è goloso solo alla fine; ci sta.
Su "mors tua vita mea" nulla da dire.
Bella prova!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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patty.barale
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#13 » martedì 15 marzo 2016, 10:53

Ciao Linda,
Angosciante questo loop-inferno!
Mi è piaciuto molto il modo in cui ci porti a scoprire la realtà delle cose, il tragico destino di questo "amico" traditore, questa dannazione realizzata con un contrappasso ben studiato.

Una critica:

"Ma Dino non poteva permettersi di perdere il lavoro. Mangiava per tre persone e aveva bisogno di soldi per sostentarsi."

Il suo vizio di gola verrebbe reso molto meglio da frequenti riferimenti alla voglia di mangiare qualcosa, piuttosto che da una dichiarazione così diretta (del resto i golosi, molto spesso, sono proprio i primi a minimizzare sul cibo che mangiano, difficile che ammettano di mangiare a quattro palmenti!)

Ma a parte questo, e un "formaggioso", che in epoca di petaloserie mi ha scatenato un attacco di orticaria, un ottimo racconto!

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Andrea Partiti
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#14 » mercoledì 16 marzo 2016, 15:08

Forse è il tuo racconto che ho preferito, tra quelli passati su MC. Hai più spazio per creare l'atmosfera giusta e accompagnare chi legge alla bellissima scena finale, con tutta la sua ansia esasperata.
Sono d'accordo con gli appunti che hai già ricevuto sul "mangiare per tre" e su alcuni dettagli troppo descritti, ma sono tutti dettagli che spariscono facilmente.
I temi ci sono in maniera molto diretta. Il mors tua vita mea funziona bene anche in rapporto al dover vendere spartendosi le zone della città in maniera astuta, perché se poche zone vogliono dire pochi affari, troppe zone diventano ingestibili e fanno rischiare il lavoro.
E' decisamente il mio racconto preferito di questa edizione :)
(Arceteri deve proprio esserti antipatico come quartiere, si sente!)

Zebratigrata
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#15 » giovedì 17 marzo 2016, 23:54

Molto bello questo racconto con finale infernale a sorpresa, perché il lettore rimane davvero ocn Dino fino all’ultimo ed inizia ad avere qualche dubbio solo poco prima della rivelazione.

Il tema c’è indiscutibilmente, così come il vizio della gola. Tra quelli che hanno trattato questo vizio questo racconto è quello più convincente, ci fai sentire i morsi della fame e l’ineguagliabile profumo del cibo altrui più che distintamente.

Il testo è scritto bene e in modo scorrevole, e non credo di avere alcun appunto su questo piano.

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eleonora.rossetti
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#16 » venerdì 18 marzo 2016, 11:21

L’incipit della prima frase è forte, ti proietta subito nel guaio, un bel cazzotto. Tema centrato, con l’opportunismo del protagonista che si salva a spese del collega e che, alla fine, è vittima del “karma” e finisce in un inferno che lo punisce per il suo peccato più grande, in parte causa del suo “tradimento”. Forse un po’ frettolosa la prima descrizione dell’incidente, sigillata in una frase che rischia di passare quasi inosservata. Ho intuito che volessi riallacciare il dettaglio al finale, ma in effetti è un evento un po’ tanto importante da essere liquidato con una frase sola ;)
La seconda parte, che si dilunga nella descrizione senza però risultare pesante, rende bene il supplizio di Tantalo (il cibo e l’acqua che non arriva mai) che si ripete, com’è di consueto all’Inferno.
Nel complesso una buona prova, mi ha colpito molto. Ben fatto!
Uccidi scrivendo.

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Linda De Santi
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Re: Stay hungry, stay doomed (GOLA)

Messaggio#17 » venerdì 18 marzo 2016, 13:01

E' stata una settimana infernale (tanto per restare in tema), mi dispiace non aver avuto il tempo di rispondere ai vostri commenti. A giochi ormai fatti vi rigrazio tutti, è la prima volta che ricevo così tanti commenti positivi in un'edizione di Minuti Contati!

@Sissi, Andrea, Fernando, Alessandra: grazie per il commento! :)

@Ambra: hai ragione, la prima volta in cui viene nominato l'incidente in treno è giocato su un equilibrio di detto/non detto che forse è un po' troppo precario. Vedrò di aggiustare!

@Patty: Giusto, sul mangiare per tre devo assolutamente intervenire. E' proprio vero, i golosi minimizzano su quello che mangiano, per cui cercherò di fare in modo che l'informazione resti ma che emerga in maniera meno raccontata. Sul formaggioso... chiedo venia. Tutto questo mi ha fatto immaginare dei petali di formaggio e ora quest'immagine mi tormenta :D

@Andrea: Sì, Arcetri è decisamente un quartiere antipatico! :)

@Eleonora: grazie, ricevere un commento positivo dalla guest star è sempre una bella soddisfazione! :) D'accordissimo sul discorso della prima descrizione dell'incidente. Rimedierò!

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