Ora zero

alexandra.fischer
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Ora zero

Messaggio#1 » lunedì 21 marzo 2016, 22:12

ORA ZERO
Di Alexandra Fischer

La camera da letto era colma di cartacce e da un paio di valigie troppo piene erano debordati abiti e scarpe.
In cucina, le tazze in frantumi sul pavimento e il caffè rovesciato sul tavolo da una caffettiera buttata in avanti completavano la serie di indizi su uno dei tanti legami spezzati del quartiere.
Soltanto dall’esterno la casa conservava la sua aria rassicurante, con la siepe ben curata e le tapparelle di legno appena riverniciato.
L’interno era ben diverso.
Il bagno era disseminato di asciugamani macchiati e strappati; l’opera di distruzione era accanita soprattutto sulle cifre ricamate: E, V.
Soltanto il salotto era in ordine.
Nessuna furia distruttiva si era abbattuta sui divani di similpelle bianca, sul tavolino nero basso e sugli scudi e le lance masai appese alle pareti.
Accanto alla finestra dalle tende di mussola azzurrina, una donna in vestaglia color fragola fumava una sigaretta dopo l’altra, spegnendole in un posacenere di onice bianca venata di grigio.
Sentì incombere su di lei l’Ora Zero, una volta di più.
Virgilio se n’era andato senza dirle nulla, come se non fosse mai esistito.
Quando era tornata dal lavoro, aveva trovato la parte di armadio con gli abiti di lui vuota e lo stesso valeva per la scarpiera.
Erano rimaste soltanto le due valigie in camera da letto e contenevano i capi di abbigliamento che gli aveva regalato lei.
La donna si era sentita spezzare dentro.
Nella casa era rimasto soltanto qualche ricordo lontano di lui, nient’altro.
Virginio, prima di andarsene, aveva preso il caffè con qualcuno di molto litigioso.
Al senso di perdita si era affiancato anche il timore su chi potesse essere.
Con le mani che le tremavano, la donna si decise a spegnere la decima sigaretta e ad aprire l’armadietto nero traforato che si trovava nello studio.
Non tutto il disordine di casa era stato opera sua.
Lei si era accanita sugli asciugamani, in un parossismo di collera, perché aveva pensato che il marito se ne fosse andato via per farle dispetto.
Le aveva giurato di averla smessa con gli esperimenti sull’Ora Zero.
In preda alla disperazione, andò nello studio.
Il telefono nero era accanto alla porta ma non era quello che lei voleva.
C’era l’album di fotografie, nel cassetto della scrivania.
Lo sfogliò.
Non c’erano più foto di Virginio.
In uno dei laboratori sperimentali dell’Ora Zero, l’uomo guardò la fotografia della moglie ancora una volta prima di appallottolarla.
Sapeva che non sarebbe più tornato da lei.
Ricacciò indietro il senso di vuoto a stento.
Qualcosa gli si era spezzato dentro, come un osso fratturato.
Virginio si era ribellato all’idea di tornare nel centro, ma non poteva fare diversamente, proprio come molti uomini del suo quartiere, come lui ex- membri della missione su Golconda V.
Dovevano andare lassù per studiarne la civiltà e vi sarebbero morti.
Non si potevano avere legami.



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antico
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Re: Ora zero

Messaggio#2 » lunedì 21 marzo 2016, 22:16

Ciao Alexandra e buona Lorenzo Marone Edition anche a te! Parametri tutti rispettati :)

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 15:40

Ciao Antico, grazie.

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Angela
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Re: Ora zero

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2016, 22:09

Ora Zero di Alexandra Fischer.

Molto buone le descrizioni dell'ambiente che comunicano il senso di desolazione e anche la disperazione della protagonista che strappa le iniziali dagli asciugamani. Ottima l'immagine di lei in vestaglia che fuma una sigaretta dopo l'altra, penso che da sola questa immagine dica già tutto. Forse l'unica cosa che non mi ha convita di questo racconto è il finale dove ritroviamo le motivazioni della scelta e un Virgilio (che a un certo punto diventa Virginio - refuso) personaggio spento che smorza l'impianto narrativo.

...le tazze in frantumi sul pavimento e il caffè rovesciato sul tavolo da una caffettiera buttata in avanti completavano la serie di indizi su uno dei tanti legami spezzati del quartiere.
Periodo privo di virgole
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Daniel Travis
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Re: Ora zero

Messaggio#5 » martedì 22 marzo 2016, 23:08

Ciao e complimenti.
Il racconto parte da una buona idea e procede per gran parte della strada seguendo bene la spinta iniziale, è evocativo, diretto, efficace, ma nella seconda parte e sempre più procedendo verso il finale mi pare s'indebolisca, ingarbugliandosi addirittura in certi punti. Il finale in particolare, naturalmente, risente di questo indebolimento, e sembra affrettato. Si tratta di un testo per me penalizzato dai limiti di tempo/caratteri, e che dunque potrebbe lasciarsi alle spalle qualunque possibile difetto e migliorare molto con una buona rilettura e revisione e/o con più spazio a disposizione.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#6 » mercoledì 23 marzo 2016, 20:19

Grazie Angela, terrò conto sia della tua osservazione in merito al periodo privo di virgole (da risistemare) sia quella sul refuso del nome (da correggere). Sono contenta che la storia, nel complesso ti sia piaciuta. Sì, Virginio è da caratterizzare un po' meglio (troppo passivo?).



Grazie Daniel Travis, mi dispiace che il finale mi sia venuto male, trascinandosi anche altre parti dello scritto. Terrò conto del tuo suggerimento per limarlo come si deve. Mi fa piacere che tu abbia trovato del buono nella mia storia. La SF di questo tipo mi è sempre piaciuta.

Daniel Travis
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Re: Ora zero

Messaggio#7 » mercoledì 23 marzo 2016, 21:22

Alexandra, poi fammi sapere di prossime versioni, le leggerò con molto piacere, sono molto curioso di sapere dove porta la tua idea :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Andrea Dessardo
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Re: Ora zero

Messaggio#8 » giovedì 24 marzo 2016, 13:54

A mio modesto parere, sarebbe stato sufficiente descrivere i resti di un addio improvviso e crudele, senza introdurre il tema fantascientifico dell'”Ora zero” e della missione Golconda V, che francamente non aggiunge niente al quadro, anzi, forse smorza la tensione drammatica dei primi paragrafi. Dell'uomo non sappiamo nulla, né della quasi della missione: e dunque a che pro?

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#9 » giovedì 24 marzo 2016, 19:52

Ciao Andrea Dessardo, la parte SF del racconto mi è venuta fuori all'ultimo minuto. Non credevo potesse smorzare la storia dell'addio drammatico, semmai spiegarlo (però, è vero, avrei potuto forse metterci qualcosa che rimandasse ad altri generi: thriller? Horror? O una spy-story?). Grazie del commento.

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Linda De Santi
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Re: Ora zero

Messaggio#10 » giovedì 24 marzo 2016, 20:16

Ciao Alexandra! :) Un racconto scorrevole, che ha dalla sua delle descrizioni evocative (l'immagine della donna con il vestito color fragola vicino alla tenda azzurra mi si è stampata in testa) e una narrazione che rende bene il dolore della protagonista.
Il finale purtroppo non mi ha convinto: a quanto capisco Virginio è stato portato via con la forza dall'Ora Zero, ma la domanda che mi sorge spontanea è se sia davvero conveniente, per quest'organizzazione, portare via persone contro la loro volontà per condurre degli studi su un altro pianeta. Non rischiano un ammutinamento o degli studi con dati tutti sballati? :)
Secondo me funzionerebbe meglio se dal testo emergesse qualche riferimento in più al fatto che Virginio è combattuto tra seguire l'Ora Zero o restare accanto a sua moglie, e solo alla fine si scoprisse che ha deciso di seguire l'Ora Zero.
Nel complesso il racconto va un po' ritoccato, ma ha sicuramente un bel potenziale che vale assolutamente la pena sviluppare. A rileggerci! :)

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angelo.frascella
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Re: Ora zero

Messaggio#11 » giovedì 24 marzo 2016, 23:24

Mi dispiace, Alexandra, ma il tuo racconto non mi convince.

Stilisticamente, trovo che le frasi siano troppo spezzate e con un ritmo simile e questo rende monotona la lettura. Non mi convince il modo in cui il narratore onnisciente ci porta in giro: prima dentro case, puoi fuori, poi di nuovo dentro (tra l'altro dicendoci prima che soltanto l'esterno della casa era in ordine e poi che soltanto il salotto era in ordine, con un certo effetto cacofonico), poi inquadrando la donna e poi saltando su Virgilio senza soluzione di continuità.
Inoltre il finale mi sembra pretestuoso. Fino a un certo punto sembra un normale litigio e solo nelle ultime frasi inserisci il concetto fondamentale e così forte che dovrebbe permeare tutto il racconto.
Proverei a riscriverlo sposando il punto di vista di uno dei due personaggi e chiarendo, sin dall'inizio, che parliamo di fantascienza.

A rileggerci
Buona Pasqua

PS Golconda è una citazione di Dylan Dog? O pensavi direttamente a Magritte? O magari alla città indiana?

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#12 » venerdì 25 marzo 2016, 19:40

Ciao Daniel Travis,
ti ringrazio per esserne rimasto incuriosito. Probabilmente, le prossime versioni le posterò prima nel Laboratorio, un ottimo posto per migliorare le proprie idee nella forma e nell'espressione.

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#13 » venerdì 25 marzo 2016, 19:49

Ciao Linda De Santi, terrò conto delle tue osservazioni in merito alla verosimiglianza (eventuali insubordinazioni degli scienziati una volta arrivati sul pianeta, che sballerebbero i dati; io ci metterei che so, il terrore di ritorsioni sulle famiglie da parte degli alieni). Ti do ragione per il personaggio di Virginio, sì, un conflitto andrebbe bene (un po' pochino descrivere le tazze rovesciate e la caffettiera inclinata per mostrare il litigio fra lui e il reclutatore).

Ciao Angelo Frascella, terrò conto dei tuoi suggerimenti, per migliorare le frasi e far scorrere meglio la lettura, adottando il punto di vista di un personaggio soltanto (la moglie?) e poi, sì, mettendo qua e là qualche elemento che introduca il genere di SF dall'inizio. Tieni presente che non sono mai uscita dalla casa (il disordine è interno, come pure l'ordine del salotto, ma hai ragione, causa mia se ti è apparso così). Golconda non ha niente a che vedere con Dylan Dog, la città indiana, o Magritte. Ho pensato al pianeta come a un luogo di ricerca esotico, ma con regole dittatoriali (legami da spezzare per accedervi).

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Adry666
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Re: Ora zero

Messaggio#14 » lunedì 28 marzo 2016, 19:34

Ora zero, di Alexandra Fischer, ore 22.12, 2829 caratteri

Ciao Alexandra,

tema centrato.
Il racconto è ben scritto, il tema interessante; il fatto che si sveli solo alla fine è una nota di merito. Il ritmo è buono ma ci sono alcune imperfezioni che lo rendono a volte singhiozzante.
Ad esempio:
“In cucina, le tazze in frantumi sul pavimento e il caffè rovesciato sul tavolo da una caffettiera buttata in avanti completavano la serie di indizi su uno dei tanti legami spezzati del quartiere.” Non avrei utilizzato il termine caffettiera buttata in avanti, rallenta la comprensione della frase.
Anche nel finale: “Dovevano andare lassù per studiarne la civiltà e vi sarebbero morti.
Non si potevano avere legami.” C’è qualcosa che stona, ci lavorerei su per migliorarla.
Nel complesso buona prova, complimenti!

Ciao
Adriano

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ceranu
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Re: Ora zero

Messaggio#15 » martedì 29 marzo 2016, 12:43

Ciao Alexandra. Racconto carino, ma decisamente migliorabile. La prima parte è troppo pesante, andrebbe snellita. Indugi troppo su aggettivi che rallentano la lettura. La parte centrale è interessante e ben costruita, ma su più bello c'è uno scivolone clamoroso. La deriva fantascientifica mi è risultata indigesta.
Ripeto, nel complesso è un racconto con delle potenzialità.
Ciao e alla prossima

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#16 » martedì 29 marzo 2016, 19:57

Ciao Adriano,
ti ringrazio per avermi fatto notare i particolari che appesantiscono la lettura. Ci lavorerò su. Mi fa piacere che per il resto abbia retto.

Ciao Ceranu. Terrò conto del tuo consiglio per snellire la prima parte, sfoltendo gli aggettivi. Sono contenta che la parte centrale sia riuscita. Dovrò correggere lo scivolone. Mi spiace che ti sia risultata indigesta la parte di SF.

diego.ducoli
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Re: Ora zero

Messaggio#17 » martedì 29 marzo 2016, 23:46

Ciao Alexandra
Il racconto parte bene, le descrizioni sono molto belle e fanno capire la sofferenza della moglie.
Ma in un ottica di un racconto cosi breve le avrei snellite un po' per lasciare più spazio alla storia.
Se la tua idea è quella di virare sulla SF dillo subito, quella brusca virata sul finale non soddisfa anzi mi ha lascito un po' confuso.
Mantieni un punto di vista unico e racconta il conflitto, il racconto ne gioverebbe.

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#18 » giovedì 31 marzo 2016, 18:33

Ciao Diego Ducoli,
in fase di revisione del racconto, seguirò il tuo consiglio di partire da subito con la SF, snellendo la descrizione del dramma della moglie. Sono contenta che la prima parte del racconto ti sia piaciuta. Grazie ancora per il commento e il consiglio.

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antico
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Re: Ora zero

Messaggio#19 » domenica 3 aprile 2016, 19:38

Un racconto ordinato, anche se trovo che il finale sia anche troppo netto. Mi spiego, hai virato sulla fantascienza con un colpo di reni in extremis, ma, per quello che avevi raccontato fino a quel punto, infinite potevano essere le conclusioni. Detto questo, QUESTO particolare finale porta a capire che i legami non si sono spezzati per problemi tra i due coniugi, ma per altri esterni dovuti al lavoro di lui. Ecco, potresti lavorarci di più, mostrarmi perché sono arrivati a quel punto, darmi un senso più "grande", soprattutto considerato il fatto che era a quello cui volevi arrivare. Un pollice ni e un invito a lavorarci di più ampliandolo di qualche migliaio di caratteri.

alexandra.fischer
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Re: Ora zero

Messaggio#20 » martedì 5 aprile 2016, 18:07

Ciao Antico, grazie del commento. Farò come dici, preparando progressivamente la rivelazione sul vero motivo dei legami spezzati fra i due coniugi, magari aggiungendo qualche particolare di SF in più per meglio preparare il lettore (senza colpi di reni tali da disorientarlo). Sono contenta che il racconto ti sia parso ordinato e con infinite possibilità riguardo alla sorpresa finale.

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