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Daniel Travis
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Messaggio#1 » lunedì 21 marzo 2016, 23:17

Notte fonda. La bottiglia della madre di Ernesto è mezza piena del nocino che io e lui abbiamo fatto in casa l'anno scorso. Agguato, il gatto dei vicini, caccia insetti in cortile. Spengo la sigaretta nel mio posacenere a forma di dado. Tutto è confortevolmente normale.
E davanti a me c'è una strega. Si chiama Ash; giovane, coi capelli castani corti e più occhiaie di me; gira con uno spolverino nero da film.
Non ho mai creduto a questa roba. Marco mi ha detto che lei gli ha fatto sparire una dozzina di multe ingiuste con un incantesimo. Truffe di bassa lega, buone per idioti e disperati, ho replicato.
Ora sono alquanto disperata.
Guardo Ash rovinarmi il pavimento con una spada: traccia e ripercorre una linea sull'uscio. Sugli stipiti ha disegnato dei simboli a gessetto; sono certa che uno sia un'emoticon mal dissimulata. Mi sta fregando come un'idiota.
Mi chiede se ricordo quanto devo fare; annuisco. Ormai sono in ballo.
Il campanello suona poco dopo, insistente come sempre.
“Apri, ti devo parlare,” abbaia Ernesto al citofono, lasciando trapelare l'ubriachezza. In sei mesi le sue visite per parlare sono aumentate fino a diventare settimanali. Due visite fa Ernesto mi ha urlato contro. Nella scorsa, ha rotto la TV a calci; ho tremato mezz'ora dopo che se n'è andato. Stanotte sembra controllato. La cosa non mi rassicura, ma premo il pulsante e apro la porta.
Ash è ferma al mio fianco con la spada in mano. Per un attimo temo possa assalirlo. Per un attimo lo spero.
Ernesto si ferma appena entrato. Ha la camicia abbottonata male e sporca di qualcosa e gli occhi spiritati.
“Adesso mi ascolti, e stavolta non mi mandi via a parole.”
“Sì, invece,” replico. La mia sicurezza mi sorprende. “Il vetro, il liquore: l'ultimo tuo dono.” Alzo la bottiglia, faccio due passi in avanti, e inizio a versarne il contenuto sulle sue scarpe. Cazzo ora mi attacca. Ma lui non si muove, forse perché troppo sbalordito, o sbronzo. “L'ultimo credito che hai con me.” Cadendo, il nocino riempie il solco tracciato dalla strega. Ernesto starà pensando che ho finalmente dato di matto, come ha sempre detto che avrei fatto. “Ora il vetro è l'ultimo nodo.” Scaglio la bottiglia ai suoi piedi: si spacca all'istante. La pensavo più resistente. Ernesto salta all'indietro per evitare le schegge, mentre io ne sento un paio conficcate in una caviglia. Me la caverò. “Ora è sciolto. Non ritornerai. Ti è chiaro?”
“Sei matta,” biascica. E indietreggia.
Chiaro?
“Chiaro,” mormora, come se la sua bocca non gli appartenesse. Fa quasi ridere vederlo saltellare verso l'uscita.
Chiudo la porta.
“Ha funzionato!”
“Suoni sorpresa,” replica Ash con un sorriso. “E comunque, non ho fatto nessun abracadabra stanotte,” precisa mentre esce. “Brava ragazza.”
Nessuna magia. Mi sono fatta truffare da una pseudopsicologa d'avanguardia. E non è andata male.
Poi mi rendo conto che Ernesto, per tutto il tempo in cui abbiamo parlato, non ha degnato la ragazza armata di spada di uno sguardo.
Oh, non importa.
Comincio a radunare i cocci.
Ultima modifica di Daniel Travis il martedì 22 marzo 2016, 0:53, modificato 1 volta in totale.


Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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Messaggio#2 » lunedì 21 marzo 2016, 23:28

Anche qui è tutto a posto con i parametri! Buona Lorenzo Marone Edition!

Daniel Travis
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Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 0:55

Ach, ho dovuto correggere un errore all'ultimo... Almeno sono rimasto nei tempi ;)

Grazie Antico :D
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Messaggio#4 » mercoledì 23 marzo 2016, 20:28

Ciao Daniel,
la tua storia rispetta in pieno il tema dei legami spezzati. la tua protagonista si libera di Ernesto, un compagno di vita divenuto stalker, con l'aiuto della strega Ash (magia omeopatica...in pratica, lei, credendola dotata di grandi poteri, si è sentita forte allo stesso modo e si è così liberata dell' inquietante Ernesto). E' un racconto molto buono, mi piace il personaggio di Ash, strega di bassa lega (con spada e spolverino e capace di far sparire le multe) ma con la capacità di rendere potente come una pozione respingente il nocino della madre di Ernesto. Ci sono descrizioni efficaci rese con pochissimi dettagli: il portacenere a forma di dado e il gatto Agguato.Danno un tocco di maestria alla storia (aria magica, di sfida). Bravissimo.

Daniel Travis
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Messaggio#5 » mercoledì 23 marzo 2016, 21:02

Alexandra, che dire? Grazie mille dei complimenti, sono veramente apprezzatissimi.
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Andrea Partiti
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Messaggio#6 » giovedì 24 marzo 2016, 17:52

Questo racconto mi è piaciuto decisamente più degli ultimi due che ho letto (non ricordo più indietro, ho un buffer molto piccolo).
La storia funziona, è una scena molto lineare e non forza il lettore a interpretazioni contorte per seguirla.
Il rapporto tra due persone, già degenerato e malsano. La "strega" che è la spinta in più che serve alla tua protagonista per sacrificare quel che resta del legame per liberarsene. Resta l'ambiguità sul personaggio di Ash, sul perché Ernesto non la veda, e va benissimo così.
Ottimo lavoro, sia come aderenza al tema che come stile e tecnica!
L'unica cosa che mi sento di criticarti è la "pulizia" nei dialoghi. Prima sono inseriti in paragrafi molto lunghi, complessi e descrittivi, innestati sul primo paragrafo "senza azione". Poi quando l'azione diventa più frenetica si accorciano, si accavallano. Va bene per aumentare il ritmo ma sento uno stacco molto drastico. In una prossima revisione proverei ad ammorbidire questo effetto, sfruttandolo per creare tensione in maniera naturale.

Daniel Travis
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Messaggio#7 » giovedì 24 marzo 2016, 18:17

Grazie mille Andrea, davvero. Complimenti e commenti apprezzatissimi (lo so, mi sto ripetendo, ma è la verità).

Gli stacchi come quello di cui scrivi sono un mio problema ricorrente (anche, ma non solo, in relazione ai racconti a caratteri limitati, il che chiaramente non è una scusa), in revisione ci lavorerò sopra. Grazie :)
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beppe.roncari
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Messaggio#8 » sabato 26 marzo 2016, 14:57

Ciao Daniel, ben trovato!
Racconto carino con la maga farlocca che però funziona e la ragazza che si libera dallo stalker da sola, con la propria forza.
La debolezza del racconto è nella sua stessa forza: allora la ragazza non aveva affatto bisogno della strega. E non fidandosi di lei, l’effetto placebo non è contemplato.
I casi sono due per far funzionare questa trama: o ci crede e allora vale l’effetto placebo, o non ci crede e allora non funziona. Qui invece hai messo una contraddizione: non ci crede ma l’effetto placebo funziona.
Mi spiace, per me, no, non funziona,
Alla prossima!

Daniel Travis
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Messaggio#9 » sabato 26 marzo 2016, 16:01

Ciao, grazie dei commenti. Purtroppo devo dirmi decisamente in disaccordo ;)

Racconto carino con la maga farlocca che però funziona e la ragazza che si libera dallo stalker da sola, con la propria forza.


Io non ho mai detto che Ash è "farlocca"...

La debolezza del racconto è nella sua stessa forza: allora la ragazza non aveva affatto bisogno della strega. E non fidandosi di lei, l’effetto placebo non è contemplato.
I casi sono due per far funzionare questa trama: o ci crede e allora vale l’effetto placebo, o non ci crede e allora non funziona. Qui invece hai messo una contraddizione: non ci crede ma l’effetto placebo funziona.


Qua mi sembra onestamente un'esagerazione di pseudo-ingenuità: l'"effetto placebo" (che poi è una definizione semplicistica e abbastanza superata/decostruita negli studi sull'efficacia - medica, rituale, ecc. - contemporanei) non equivale a "se ci credo, funziona; se non ci credo, non funziona". Si tratta di un complesso un attimo più complicato, fatto essenzialmente di persuasione processuale e spesso almeno parzialmente inconsapevole: più spesso che no sono la costruzione di un ambiente/discorso appropriato e l'accettazione di piccole premesse che portano all'efficacia e, in secondo luogo, alla "fede" consapevole. Non è tanto una fede ferrea nell'efficienza di un dato rimedio a "fare" l'efficacia, ma l'accettazione (anche solo pratica e/o emotiva, e non necessariamente pure teorica) di un dato ambiente (il solco, i sigilli), di date aspettative emotive (la disperazione ma anche l'esile speranza di non dover più sopportare le visite di Ernesto), di dati segnali percettivi che vengono dotati di significato (Ernesto che arretra), insomma di una più ampia retorica dell'efficacia che può esprimersi anche in linguaggi non coscienti o verbali.
In ambito magico-rituale ti posso fare l'esempio dei pop magicians che invocano il potere divino di Buffy l'Ammazzavampiri facendo leva sulla fede che gli spettatori hanno in lei (non è fede strutturata e teoricamente giustificata, ma l'afflato emotivo è comunque presente). In ambito accademico ti posso consigliare gli ottimi articoli di Thomas Csordas sull'efficacia terapeutica nella guarigione religiosa in ambito pentecostale per farti un'idea, e tutto il dibattito sull'efficacia sviluppato in antropologia medica.
Dopotutto, la situazione che ho descritto non è molto diversa da quella di persone scettiche convertite da presunte "guarigioni miracolose" a base religiosa in campo biopsichico, emotivo o relazionale (inserite in analoghi percorsi di "persuasione dell'efficacia"), tanto per uscire un attimo dall'antropologia culturale e tornare in ambiti che conosciamo un po' tutti.

Detto questo, per quanto la protagonista sia ancora in gran parte scettica, è lei stessa all'inizio del racconto a implicare che si è aperta, pur minimamente e per disperazione, alla possibilità che il rituale funzioni, creando una crepa nelle sue convinzioni grande abbastanza per innescare il processo di persuasione che poi si autoalimenta della sua stessa efficacia pratica.

In più, anche una finzione consapevole può dare il coraggio di superare un problema emotivo/relazionale: pensa alle terapie su base teatrale, per esempio, o alle persone che re-inscenano un trauma passato ma prendendone il controllo per superare gli effetti disastrosamente negativi che quel trauma sta avendo sulla loro vita attuale. Insomma, anche volendo far finta di assumere il "placebo semplicistico" come dato, non ce n'è assolutamente bisogno perché l'operazione funzioni.

E inoltre, nel bene e nel male, c'è una possibilità che nei commenti non è stata ancora presa in considerazione: che sia stata la protagonista stessa a fare magia, e che Ash si sia semplicemente presa il compito di iniziarla dandole gli strumenti per esprimere il suo talento. Iniziazioni attivate da momenti di crisi come questo, in fondo, riempiono i racconti di sciamani, medicine men e guaritori ;)
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marco.roncaccia
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Messaggio#10 » sabato 26 marzo 2016, 18:59

Ciao Daniel,
ho apprezzato il modo in cui hai affrontato il tema. Il racconto è carino ma, alla fine non riesco a capire se la strega Ash sia una ciarlatana oppure no e se lo Stalker se ne vada per l’efficacia del rituale oppure perché considera matta la sua vittima. Il primo caso mi sembrerebbe l’ipotesi migliore ma, secondo me, andrebbe segnalata al lettore l’autenticità di Ash . Il secondo invece renderebbe il racconto poco credibile.

Daniel Travis
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Messaggio#11 » sabato 26 marzo 2016, 19:37

Marco, grazie dei complimenti e dei commenti. L'ambiguità è molto legata ai gusti di ciascuno, per cui c'è poco da dire (se non che in questo caso è più legata ai singoli personaggi che al racconto). Grazie ancora :)
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Messaggio#12 » martedì 29 marzo 2016, 13:27

Ciao Daniel,

Ho intuito le intenzioni del tuo racconto e quelle dei personaggi. Credo che tu abbia voluto dare un taglio ironico a tutta la vicenda (il versamento accidentale del nocino ha forse più valenza di tutte quelle pratiche messe in atto dalla strega). Posso dire però che è una storia che non mi ha coinvolto del tutto, anche se il fatto che ci possano essere diverse spiegazioni e significati è un punto a favore (tuo e del lettore).

Daniel Travis
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Messaggio#13 » martedì 29 marzo 2016, 13:42

Ciao Luchiastro, grazie del commento.

Una precisazione: il versamento del nocino è volontario, non accidentale, e fa parte del rituale (infatti è accompagnato dalle frasi rituali di "restituzione del dono", e la restituzione del dono - vetro e liquore - insieme al solco è palesemente ed esplicitamente il fulcro del rito).

“Il vetro, il liquore: l'ultimo tuo dono.” Alzo la bottiglia, faccio due passi in avanti, e inizio a versarne il contenuto sulle sue scarpe.


Da dove ti è venuta l'impressione che fosse accidentale?
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Messaggio#14 » martedì 29 marzo 2016, 18:18

Ciao Daniel,
Racconto affascinante. Bella l'ambientazione e atmosfera ricca di aspettativa. Viene naturale fare il tifo per la protagonista e fa piacere che dalla sua parte ci sia una "strega" che le regala la sicurezza di potersi liberare di Ernesto una volta per tutte. Quanto ci sia di magico poco importa, il confine tra realtà e fantasia si sposta nel racconto a seconda degli occhi di chi lo legge. A me è piaciuto molto, complimenti!

Daniel Travis
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Messaggio#15 » martedì 29 marzo 2016, 20:11

Willy, grazie mille :D
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Messaggio#16 » martedì 29 marzo 2016, 21:40

Daniel Travis ha scritto:Ciao Luchiastro, grazie del commento.

Una precisazione: il versamento del nocino è volontario, non accidentale, e fa parte del rituale (infatti è accompagnato dalle frasi rituali di "restituzione del dono", e la restituzione del dono - vetro e liquore - insieme al solco è palesemente ed esplicitamente il fulcro del rito).

“Il vetro, il liquore: l'ultimo tuo dono.” Alzo la bottiglia, faccio due passi in avanti, e inizio a versarne il contenuto sulle sue scarpe.


Da dove ti è venuta l'impressione che fosse accidentale?


No, a dire il vero non c'è un passaggio preciso, mi sono fatto io un'idea erronea sulla cosa!

Daniel Travis
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Messaggio#17 » martedì 29 marzo 2016, 21:45

Luchiastro ha scritto:
Daniel Travis ha scritto:Ciao Luchiastro, grazie del commento.

Una precisazione: il versamento del nocino è volontario, non accidentale, e fa parte del rituale (infatti è accompagnato dalle frasi rituali di "restituzione del dono", e la restituzione del dono - vetro e liquore - insieme al solco è palesemente ed esplicitamente il fulcro del rito).

“Il vetro, il liquore: l'ultimo tuo dono.” Alzo la bottiglia, faccio due passi in avanti, e inizio a versarne il contenuto sulle sue scarpe.


Da dove ti è venuta l'impressione che fosse accidentale?


No, a dire il vero non c'è un passaggio preciso, mi sono fatto io un'idea erronea sulla cosa!


Capita, in revisione cercherò di rendere la cosa più chiara ;)
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Messaggio#18 » mercoledì 30 marzo 2016, 8:20

Ciao Daniel,

all'inizio la tua storia mi è piaciuta molto. Ho trovato interessante il punto di vista della protagonista, la comparsa della strega e l'ingresso in casa di Ernesto. Poi però il finale l'ho trovato sottotono rispetto il resto del racconto. Trovo che sia troppo semplice che solo per aver accanto una presunta strega, e per la prima volta per giunta, la protagonista abbia potuto trovare in sè quella forza necessaria che gli era sempre mancata per scacciare via il suo ex, diventato stalker.
Queste pratiche magiche non dico che non possano servire, ma penso hanno bisogno di più tempo per innescare qualcosa nell'emotività dell'individuo tanto da fargli cambiare modalità d'azione. Magari sbaglierò...
Nonostante questa perplessità, hai scritto un racconto piacevole.

Daniel Travis
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Messaggio#19 » mercoledì 30 marzo 2016, 9:54

Ciao Alessandra, devo dire che hai individuato quello che secondo me purtroppo è il tallone d'Achille del mio racconto. TI potrei dire che in realtà l'operazione magica è stata preparata da una settimana o due (ma sarebbe una giustificazione stiracchiata e non fondata sul testo) o che si tratta di uno di quei casi (in effetti non del tutto assenti/inauditi) in cui uno "scoppio" di volontà si sostituisce a un percorso lungo, ma per la verità nella prima versione c'era tutta una parte prima del finale in cui si chiariva che questa operazione non era che il primo passo (riuscire a tenere fuori Ernesto; non tornerà per un po') di un percorso magico più ampio e profondo, una specie di "ordine restrittivo magico" (che includeva anche un ordine restrittivo vero e proprio, giustamente); ma i caratteri sono tiranni e ho dovuto tagliarla.
Per ora posso offrirti la seconda spiegazione (lo scoppio di volontà) come possibilità, ma in linea generale sono d'accordo con te e in revisione la parte processuale tornerà nella storia. Insomma, giusta critica a cui posso rispondere in parte ma che resta legittima e verrà tenuta in considerazione nella prossima stesura.
Sono felice che tu abbia trovato comunque il racconto piacevole, grazie :)

(Questo non significa che l'interpretazione "placebo" - chiamiamola così - sia quella "giusta": anche le operazioni magiche spesso sono processi più che momenti singoli)
Ultima modifica di Daniel Travis il mercoledì 30 marzo 2016, 18:41, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tagli

Messaggio#20 » mercoledì 30 marzo 2016, 10:44

Ciao Riccardo,
il tuo mi pare un ottimo racconto dal quale si capisce, ma senza che vi sia alcuna "spocchia accademica" - lo dico perché a volte nei miei racconti appare e non se ne va -, che scrivi di qualcosa su cui sei preparato. Mi piace il modo in cui fai procedere su binari paralleli e molto vicini le pratiche (formule, azioni, oggetti) magiche e la pragmatica quotidiana col suo linguaggio naturale.
La tua prosa, secondo me, ha ancora qualche elemento spigoloso, ma mi perdonerai se non riesco a farti che qualche piccolo appunto. Ti segnalo, come Andrea, la cesura tra la scena descrittiva e quella dialogica e, secondo il mio gusto, la "voce" dei pensieri della protagonista che riporti in corsivo e che non mi convince.
Complessivamente però, davvero un ottimo racconto!
A rileggerci!
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Daniel Travis
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Re: Tagli

Messaggio#21 » mercoledì 30 marzo 2016, 10:49

Timetrapoler, grazie mille per i complimenti e per i commenti, entrambi apprezzatissimi.
Dello stacco ho già parlato (è un difetto che pian piano sto cercando di migliorare) e il "pensiero corsivo" mi lascia sempre dubbioso in effetti (la prossima volta magari proverò a levarlo e a vedere l'effetto che fa).
Insomma, grazie davvero :D
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Re: Tagli

Messaggio#22 » domenica 3 aprile 2016, 19:53

Un racconto che mi ha divertito. Giochi con il paranormale per poi risolvere la contesa in modo assolutamente normale con tanto di colpo di coda che però la strega era strega davvero. Intendiamoci, il tutto non ha un gran senso, ma questa apparente illogicità credo sia proprio la forza del testo. Un mondo in cui può accadere di tutto, quello che tratteggi, mi piace. Pollice su per me.

Daniel Travis
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Messaggio#23 » martedì 5 aprile 2016, 12:23

Wow, il mio primo pollice su :D Grazie mille, Antico :)
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