La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

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angelo.frascella
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La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#1 » martedì 22 marzo 2016, 0:11

“Xena, è mezz’ora che aspetto.”
“Scusa, Elio. Pochi minuti ancora. Sali in laboratorio, almeno non stai al freddo.”
Elio sospirò. Si era fatto conquistare dalla miscela di bellezza e intelligenza e dal nome esotico che gli aveva fatto immaginare una donna imprevedibile.
Invece, era una secchiona innamorata del lavoro di ricercatrice.
Un pezzo di gradino gli si frantumò sotto il piede. Imprecò e proseguì.
Senza bussare, afferrò la maniglia, che si sbriciolò, come un savoiardo. Sempre più perplesso, girò il mozzicone rimasto attaccato ed entrò.
“Sei rimasta solo tu. Per le due lire che ti pagano!”
Lei alzò la testa dall'oscilloscopio, che guardava con lo stesso intensità con cui Claudia, l'ex di Elio, seguiva Beautiful, e gli diede un bacio sulle labbra.
Già… la sua ex. Non valeva un unghia di Xena. E, allora, perché continuava a vederla di nascosto?
“Potrebbe non esserci nessuno a cui pagare lo stipendio” disse Xena, tornando al lavoro.
“Bene!” approvò lui. Finalmente avrebbe lasciato quella facoltà fatiscente e avrebbe avuto più tempo per lui. In fondo, era stata la sua indifferenza a spingerlo fra le braccia di Claudia.
“È stata una giornata d’inferno.”
“Mmmh” borbottò Xena.
Lui continuò, per non pensare a Claudia: “Al call center, ci hanno tempestato di telefonate: connessioni che non funzionavano e cellulari che facevano le bizze. A uno, addirittura, il telefono si era dissolto fra le mani” concluse, ridendo.
Lei si tirò su di scatto e lo guardò negli occhi. Non sembrava divertita. Claudia avrebbe riso di gusto.
“Hai sentito i notiziari?”
“Perché avrei dovuto? Non c’erano partite, oggi.”
Lei scosse la testa e tornò a consultare l’oscilloscopio.
Meglio dare un’occhiata alle notizie sul cellulare. Ne avrebbe approfittato per scrivere a Claudia e organizzare il dopo cena, con lei. Perché l’aveva lasciata? Non riusciva a ricordarlo.
Crolli inspiegabili in tutto il mondo.
Laghi evaporati di botto.
Un aereo caduto perché le ali si erano polverizzate.
Persone smaterializzate. Come in Star Trek, pensò. Ma evitò di dirlo.
“Andiamo?”
“Sai che sto facendo?”
Elio sperò che non stesse per iniziare una delle sue noiosissime spiegazioni.
“Vedi questi due impulsi?” continuò lei, indicando sull’oscilloscopio quelli che sembravano i denti di un gigante. “La luce sta rallentando. Sempre di più.”
Auto-censurò una battuta su Superman, che avrebbe fatto ridere Claudia, e assunse un’espressione pensosa. “Questo ovviamente implica…” iniziò a dire, sperando che Xena finisse.
“…che i legami chimici stanno perdendo forza. Tutto il mondo, forse l’universo intero, si sgretolerà! Evaporeremo in una nube di gas.”
Xena iniziò a piangere. Lui la strinse tra le braccia.
“Com’è possibile? La velocità della luce è costante” provò a dire, ripescando un ricordo confuso.
“Lo credevamo” singhiozzò lei. “Evidentemente non è così in tutto l’universo. E la Terra è finita nel posto sbagliat”
Xena evaporò.
Mentre vedeva i propri piedi dissolversi, Elio capì che, in quel momento, avrebbe voluto essere insieme a Claudia.
Ultima modifica di angelo.frascella il martedì 22 marzo 2016, 0:22, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#2 » martedì 22 marzo 2016, 0:14

Ed ecco il Campione in carica della Terza Era! Parametri tutti rispettati, buona Lorenzo Marone Edition, Angelo!

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angelo.frascella
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 0:24

Antico, ho fatto una lieve modifica.

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antico
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2016, 0:26

No problem fino all'una :)

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angelo.frascella
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#5 » martedì 22 marzo 2016, 0:51

Per i più curiosi ecco i "denti del gigante" che Elio vede sull'oscilloscopio:
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Andrea Partiti
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#6 » mercoledì 23 marzo 2016, 0:00

Il racconto è scritto bene, è vivace e il "dramma" personale che a suo modo già interpreta il tema è ben sviluppato e credibile.
La parte fisica però non funziona proprio, anche con tutta la sospensione dell'incredulità che ci posso mettere, anche supponendo che la velocità della luce sia variabile (e senza troppo preavviso), non c'è un collegamento logico con i legami chimici come li descrivi, soprattutto perché dicendo che tutto finirà in una nube di gas, parli dei legami tra atomi e molecole, non di un problema di stabilità degli atomi.
Penso che le implicazioni sarebbero molto più immediate e disastrose. c è nascosta in tantissime costanti fisiche, è annidata nella massa degli ammennicoli che stanno negli atomi. Se diminuisce c la loro energia aumenta e deve finire da qualche parte. Dove e come non lo so :)
Su larga scala cambierebbe radicalmente la chimica (di tutto), le stelle avrebbero tempi e reazioni nucleari diverse, gli orbitali atomici stabili sarebbero diversi e tutto cambierebbe di colore in maniera poco prevedibile.
E sono le cose che mi vengono in mente al volo, sono sicuramente molto di più, sempre macroscopiche e molto più evidenti del tracciato di un oscilloscopio (compresa l'estinzione istantanea di ogni forma di vita-narratore).

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angelo.frascella
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#7 » mercoledì 23 marzo 2016, 9:57

Ciao Andrea e grazie per lettura e commento.

L'idea del racconto mi è venuta subito leggendo il tema: mi stuzzicava l'idea che i legami spezzati non fossero solo quelli fra le persone, ma anche quelli chimici.
Mi sarebbe piaciuto però dare un minimo di giustificazione pseudo-fisica che non fosse al cento per cento technobabble. Così, cercando un po' in giro (nel tempo limitato di MC), ho trovato un paragrafo, in un libro intitolato "L'importanza di essere costante. I pilastri della fisica sono davvero solidi?" Di Jean-Philippe Uzan,Bénédicte Leclercq, in cui si parlava della "costante di struttura fine" che lega fra loro costante di Plank carice dell'elettrone e velocità della luce e si diceva che (cito testualmente) "è questa costante a trattenere gli elettroni attorno al nucleo dell'atomo, cosicché una variazione dell'intensità di questa forza si ripercuoterebbe sulla coesione degli atomo. Una diminuzione della velocità della luce farebbe aumentare l'accoppiamento elettromagnetico, rendendo più difficoltoso lo scambio di elettroni far gli atomi: i legami chimici sarebbero più rari e meno robusti."
Ovviamente, a partire da questo mi sono preso una serie di libertà molto ampie nell'immaginare come l'indebolirsi di questi legami chimici avrebbe potuto impattare sulla nostra vita e ancora di più nell'immaginare come la velocità della luce avrebbe potuto iniziare effettivamente a diminuire.
D'altra parte volevo scrivere un racconto per MC e non un trattato di fisica. Evidemente, dal tuo punto di vista, queste leggerezze sono state troppo leggere :P. Purtroppo ho la tendenza, in MC, a infilarmi in idee, a volte, troppo complesse per essere svolte compiutamente nel tempo scarso a disposizione. Ma non riesco, evidentemente, a evitarlo.

Per quello che riguarda l'oscilloscopio, il riferimento è a un semplice esperimento per misurare la velocità della luce in maniera quasi casalinga. Lo trovi documentato qui: http://www.funsci.com/fun3_it/brusadin/luce.pdf

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Linda De Santi
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#8 » venerdì 25 marzo 2016, 10:39

Ciao Angelo!
Per quanto poco ne possa capire, sono affascinata dal dibattito che è nato qui :)
Il racconto è molto bello e a mio modo di vedere riesce nell'impresa di condensare in così pochi caratteri la natura della relazione tra i due protagonisti, la "doppia vita" di Elio e una cosa piccola piccola come la fine del mondo. Ottimo lavoro, ci riuscissi io a mettere così tante cose in un racconto di 3000 caratteri!
Lasciami dire che il protagonista ha dei gusti strani, molto meglio una scienziata di una che guarda Beautiful! Però capisco che non si sceglie chi amare, e in fondo gli opposti si attraggono.
In conclusione: ben fatto! :)

PS: sappi che con il materiale che hai condiviso mi hai dato delle idee diaboliche. Si dà il caso che io disponga di un oscilloscopio, e, e, e, mmmh, mi sa che per Pasquetta lo porterò in collina :D

alexandra.fischer
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#9 » venerdì 25 marzo 2016, 19:57

Il racconto è di SF, molto credibile. Aiuta anche l'immagine dei "denti" dell'oscilloscopio che hai inserito. Il tema dei legami spezzati è qui affrontato in modo affascinante: la Terra è finita nel posto sbagliato e si sta sgretolando, trascinando con sé anche aerei, edifici, persone. Tutto si smaterializza, anche il laboratorio dove la bella Xenia sta conducendo gli studi per capire il fenomeno, ignara che il suo Elio è ancora attratto dalla ex Claudia (più fanatica di Beautiful che di astrofisica). Quindi, c'è un secondo legame spezzato (fra loro è finita, ma lui non glielo dice, oscillando fra lei e l'altra); poi, c'è un terzo legame spezzato, quello fra Elio, Xenia, e il laboratorio, per arrivare a quello con la Terra e la vita stessa, in un crescendo di luoghi e parti corporee che scompaiono. Bravo davvero.



Attento a: un unghia per un'unghia.

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marco.roncaccia
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#10 » sabato 26 marzo 2016, 15:07

Ciao Angelo, tutto sommato una buona prova. Il tema ci sta e trovo interessante il gioco tra il legame che si dissolve è quello che si spezza. Il titolo è un po' troppo "paraculo",a mio avviso e c'è un elemento nella caratterizzazione confusivo per il lettore. Per come il protagonista definisce Xena, e cioè una specie di Nerd noiosa, seppur bella e intelligente, non si capisce perchè l'abbia preferita a Claudia e perchè quest'ultima non debba valere un'unghia della prima. Forse avresti dovuto insistere di più su cosa ha fatto innamorare, almeno in un primo momento, Elio di Xena per rendere il tutto maggiormente credibile, visto che il sentire amoroso di Elio è centrale nel tuo racconto.
Risolto questo è un ottimo racconto.

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beppe.roncari
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#11 » sabato 26 marzo 2016, 16:57

Ciao Angelo!
Bell'idea e bel titolo, ma il racconto per il resto è un po' sottotono. Forse perché ci hai abituato a ben altri exploit creativi. Le idee sembrano pura filosofia nietzschiana ma non trovo il giusto livello a) di empatia, b) di credibilità (ovvero, non scatta bene il meccanismo di "sospensione dell'incredulità". Ti faccio un esempio: non si capisce perché non sparisca tutto l'universo insieme piuttosto che oggetti e persone una alla volta... non ha senso con le premesse della trama, se l'universo è tutto intrecciato non ci sono "mappature" umane di distanza fra gli oggetti fisici, avrebbe più senso se - chessò! - un "morso di comodino" sparisse insieme alla mano che ci si trovava posata sopra, lasciando i resti dei "corpi" e della materia lì, veri "squarci nella realtà", no?
Alla prossima!

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alessandra.corra
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#12 » lunedì 28 marzo 2016, 17:54

Ciao Angelo,

un altro racconto di fantascienza che nel complesso ha una bella risoluzione. Mi è piaciuto come hai declinato il tema, affascinante l'idea di trattare della terra che si disgrega poiché è finita in un posto sbagliato. E non male l'idea di legare il mondo della fisica alla sfera emotiva del protagonista che, parallelamente a ciò che succede nel mondo, sente di vivere una relazione insoddisfacente rimpiangendo la sua ex. Forse le due donne risentono un pò di alcuni cliclé che le rende delle caricature, più che dei personaggi credibili con una loro personalità.
Alla prossima!

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willy
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#13 » martedì 29 marzo 2016, 10:02

Ciao Angelo,
storia piena di avvenimenti interessanti attraversata dalle dinamiche "amorose" del protagonista e da un "che" di sospeso che si sposa molto bene col titolo. Posso dirti cosa non mi ha molto convinto?
Il fatto che lui non si agiti quando "Un pezzo di gradino gli si frantumò sotto il piede. Imprecò e proseguì. Senza bussare, afferrò la maniglia, che si sbriciolò, come un savoiardo."
È perplesso, ma non corre subito da lei a dirle che sta cadendo tutto a pezzi, si limita a farle un rimprovero perché è in ritardo. Molto belli, invece, i tocchi di quotidianità che infili per farci entrare nelle emozioni di Elio. La sua insofferenza è resa magnificamente. Bel racconto con margini di miglioramento.

Luchiastro
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#14 » martedì 29 marzo 2016, 10:54

Ciao Angelo,

Ho trovato interessante l'idea che mentre i pensieri del protagonista verso Claudia aumentino e progrediscano, il suo corpo inizia a sfaldarsi, è una connessione interessante. E che in tutto questo il mondo che si dissolve non ha poi molta importanza. Tema centrato.
Attenzione a qualche refuso (sbagliat, lo stess intensità), e cambierei il titolo, un po' furbetto.

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Jacopo Berti
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#15 » martedì 29 marzo 2016, 11:26

Ciao Angelo,
la relazione tra il diminuire della velocità della luce e l'allentarsi dei legami chimici mi è sembrata cosa inusitata. Però ho attribuito la cosa alla mia ignoranza e questo mi ha consentito di andare avanti nella lettura con curiosità e con una volenterosa sospensione dell'incredulità. Poi ho letto il commento di Andrea e questo mi ha dato ragione nella mia perplessità. Ma poco conta. Il racconto mi piace: l'idea del mutamento di una variabile che si ripercuote in tutta la realtà l'ho apprezzata e l'ho trovata un ottima interpretazione del tema, ma forse non sono del tutto imparziale, perché avevo anch'io meditato qualche decina di minuti sulla lettura di "legami" come legami chimici.
Mi ricorda piacevolmente (questa volta non troppo, tanto da farmi storcere il naso) un racconto di Primo Levi, Ottima è l'acqua, in cui cambia la viscosità dell'acqua e la vita per gli uomini diventa difficilissima. Anche il titolo - che pure è calco de "la solitudine dei numeri primi" - mi ricorda qualcosa di Levi: l'inizio del Sistema periodico: intitola "Argon" il capitolo dedicato ai suoi parenti solitari e altezzosi, non in grado, appunto, di creare legami. Però il tuo titolo è un po' pretenzioso e non è sufficientemente attinente al racconto. La parte affettiva risulta poco interessante rispetto a quella fantascientifica. Se le due cose fossero andate veramente di pari passo, con un parallelismo costruito ad hoc, avrei apprezzato molto di più il racconto. Così com'è è buono, ripeto, mi piace. Ma qualcosa mi lascia insoddisfatto.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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angelo.frascella
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#16 » martedì 29 marzo 2016, 23:27

Con qualche giorni di ritardo, eccomi a commentare i commenti :)

Qualche nota iniziale: molto mi hanno "accusato" di aver scelto un titolo "furbo", "paraculo", ecc... Non mi è ben chiaro perché. I gas nobili notoriamente non sono in grado di reagire con altri composti: insomma per loro i legami chimici sono impossibili. Dato che parlo di una modifica delle leggi della natura che renderebbe i legami chimici, in generale, instabili e di due persone che di fatto sembrano non essere in grado di stabilire un legame duraturo (almeno tra loro), mi era venuto naturale chiamare i personaggi con due nomi da gas nobili (l'Elio e lo Xeno). Da qui a parodiare il titolo del romanzo di Paolo Giordano il passaggio è stato naturale e immediato, ma non riesco a vederlo come un problema.

Per il resto mi sembra che il racconto sia mediamente piaciuto, ma che tutti abbiano trovato qualche piccolo difetto... solo che per una metà il difetto è nella struttura fantascientifica per l'altra metà sul rapporto fra i personaggi.

Veniamo alle risposte singole:

@Linda e Alexandra: grazie per il generoso commento. Peccato per me che non siate nei "giudici" di questo gruppo...
@Linda: sono davvero curioso riguardo all'idea diabolica che ti ho fatto venire. L'hai poi realizzata? Me la racconti? (se vuoi anche in separata sede)

@Marco: per quello che riguarda il rapporto di Elio con le sue due donne, come ben intuisce Chiara, nel suo commento (solo nella classifica) "in sostanza ci vedo un uomo sempre indeciso che cambia idea continuamente, tornando addirittura dalla sua ex scema ma che magari gli presta più attenzioni di una donna come Xena". L'idea era proprio quella. Purtroppo in fase di taglio ho dovuto eliminare alcuni dettagli che avrebbero dovuto sottolineare questo suo stato.

@Beppe: in realtà l'idea è che, sul finale, tutto l'universo sparisca. Ovviamente, essendo il punto di vista quello di Elio, non posso specificarlo. Allo stesso modo è un'esigenza narrativa che ci siano alcuni "sintomi" di quello che sta per accadere. Altrimenti avrei scritto il racconto più breve di tutta la storia di MC: "L'universo scomparve."
Io, quello che accade, me lo sono giustificato come un'allentarsi progressivo dei legami chimici (corrispondente a un rallentare progressivo della luce) che inizialmente rende gli oggetti più fragili, fino a rendere totalmente impossibili i legami

@Jacopo: grazie. Per il legame fra velocità della luce e legami chimico, se sei andato avanti e hai letto la mia risposta ad Andrea, avrai visto che non me lo sono inventato.
PSE' da tempo che mi riprometto di leggere qualcosa della produzione "fantascientifica" di Primo Levi. Mi consigli qualche titolo?

@Vilma: in realtà lui attribuisce ciò che accade al gradino e alla maniglia allo stato di decadenza dell'università. Purtroppo una sua battuta di dialogo a tal proposito è stata sforbiciata per esigenze di spazio.

Grazie anche a Luca e Alessandra per la lettura e il commento.

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antico
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Re: La solitudine dei gas nobili - di Angelo Frascella

Messaggio#17 » domenica 3 aprile 2016, 19:52

L’idea è molto buona, ma non sono davvero riuscito a empatizzare con il protagonista e le sue motivazione. Di sicuro hai tentato un parallelismo tra lo spezzarsi dei legami della fisica e quelli interpersonali dei due protagonisti, ma il risultato e claudicante. Altro problema, il racconto è una freccia scagliata in una direzione ben precisa e ci arriva senza contrasto, lo svolgimento è piattino. A mio avviso, da revisionare. Per il momento è un pollice ni lievemente tendente verso l’alto.

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