Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 marzo 2016, 1:53

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Questo è il gruppo EMMA della LORENZO MARONE EDITION con Lorenzo Marone nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo EMMA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SVEVA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo FLOR.

I primi TRE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Lorenzo Marone. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi abbiamo deciso di continuare con il criterio sperimentato già da qualche edizione andando, a giro, a disporre per primi tutti gli autori partecipanti in base ai punti Rank di Era e poi completando i raggruppamenti con i restanti autori in base all'orario di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi a EMMA:

Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice, di Alberto Della Rossa, ore 22.42, 1797 caratteri
Lila, di Flavia Imperi, ore 21.46, 2949 caratteri
Finché morte…, di Eleonora Rossetti, ore 00.59, 2925 caratteri
Rinascita, di Sara Tirabassi, ore 01.28, 2983 caratteri MALUS 4 PUNTI
Sorrisi, di Roberto Romanelli, ore 23.16, 2932 caratteri
C’è un piccolo buco nel muro, di Mario Pacchiarotti, ore 23.48, 2935 caratteri
Ora zero, di Alexandra Fischer, ore 22.12, 2829 caratteri
Scacco matto, di Fabiana Donato, ore 23.57, 2968 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di mercoledì 30 marzo per commentare i racconti del gruppo SVEVA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete nove giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del GRUPPO SVEVA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTITRE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, NOVE giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Cominciate a utilizzare il contatore del forum per calcolare i caratteri. Selezionate l'area desiderata e fate calcolare.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO SVEVA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA LORENZO MARONE EDITION A TUTTI!












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beppe.roncari
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 22 marzo 2016, 10:58

Ma... non ha niente a che vedere con Emma MarRone, vero? ... ;-P

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Angela
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2016, 22:27

Commenti e classifiche.
In questo girone ci sono racconti di rara bellezza e intensità, mi complimento con gli autori.

1) Finché morte... di Eleonora Rossetti.

Mi unisco al commento che precede il mio, pezzo veramente bello e intenso. Sei riuscita non solo a rappresentare le scene, in particolare quelle violente, ma anche a trasmettere sensazioni, e questa è la parte più difficile per un autore.
Il finale è un vero gioiello, struggente delicato pur nella ferocia delle azioni che lo hanno preceduto. Il tema c'è al 100%. Giusto due appunti: hai usato termini colloquiali che secondo me non si sposano benissimo con il testo tipo "non mi hanno neanche calcolato" e "mi sono fiondato".
Per il resto tanti complimenti e un pollice alzato a rischio slogatura :)

2) C'è un piccolo buco nel muro di Mario Pacchiarotti.

Non ricordo se avevo già letto qualcosa di tuo, ma so che hai avuto sempre delle ottime valutazioni e devo ammettere che concordo con gli altri, sei veramente bravo. In questo piccolo pezzo è racchiuso un mondo di cui non ci parli e quando lo fai, in modo indiretto con parole non dette e sguardi negati, arrivi molto più lontano. Arrivi nel profondo. Con filastrocche e piccoli dettagli disegni un disagio troppo grande per una bambina e nel finale si stempera l'ansia che hai generato nel lettore che fa il tifo per la bimba.
Ottima prova di scrittura e di rara sensibilità. Questo testo si contende il podio con il racconto di Eleonora Rossetti a cui ho dato la tua stessa valutazione (pollice alzato a rischio slogatura). Rileggerò entrambi in fase di classifica.

3)Come se Nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice di Alberto della Rossa

Davvero un gran bel pezzo. Mi sono arrivate le immagini, più di una a dire il vero: lui che tira su con il naso, il salice piegato sul fiume, la lacrima il bilico sul mento. Sono istantanee che caratterizzano i personaggi e non si fermano lì, perché ne esplorano anche i sentimenti. Sul tema mi pare che ci siamo al 100%. Lavoro ben fatto, delicato, dialoghi coerenti e credibili. Giusto due appunti e poi pollice in alto. Molto bene.

La rabbia prese a sciogliersi in lacrime
La rabbia si sciolse

impercettibile boato.
Capisco cosa intendi o meglio, ciò che volevi comunicare al lettore, ma trovo lo stesso fastidiosa l'incongruenza


4) Rinascita di Zebratigrata.

Lo stile è eccellente, sicuramente uno dei migliori di MC. La prima parte ci restituisce un ritratto quasi claustrofobico del protagonista, ma poi indugia - secondo me troppo - sulle manovre per liberarsi. Due terzi della narrazione affrontano quest'unico aspetto che, per quanto importante, finisce per smorzare l'interesse. Il finale mi lascia qualche dubbio: chi gli ha dato il colpo in testa? Le stesse persone che poi lo avrebbero accolto con "condiscendenza?". Manca qualche elemento in più per capirne le ragioni. Se avessi sottratto qualche carattere nel blocco centrale, ne avresti acquistato in chiarezza. Pollice tendente all'alto perché il tema c'è e resta comunque un buon lavoro a livello stilistico.


5) Lila di Flavia Imperi

Brano fresco e delicato che sa di fiaba. La prima parte mi è piaciuta molto, invidio la fluidità dei dialoghi e anche la fantasia. La trama mi ha interessata da subito e l'interesse è aumentato con la lettura. Ho solo due appunti da farti: il primo riguarda la frase finale che non spiazza, semmai delude le aspettative che eri stata così brava a costruire. Altro dubbio è l'aderenza al tema. Lo stile è molto buono, tanto da meritare comunque un pollice tendente all'alto. In bocca al lupo.

un corpicino tutto rannicchiato su se stesso.
Taglierei "tutto", perché quando dici rannicchato è sufficiente.


6) Ora Zero di Alexandra Fischer.

Molto buone le descrizioni dell'ambiente che comunicano il senso di desolazione e anche la disperazione della protagonista che strappa le iniziali dagli asciugamani. Ottima l'immagine di lei in vestaglia che fuma una sigaretta dopo l'altra, penso che da sola questa immagine dica già tutto. Forse l'unica cosa che non mi ha convita di questo racconto è il finale dove ritroviamo le motivazioni della scelta e un Virgilio (che a un certo punto diventa Virginio - refuso) personaggio spento che smorza l'impianto narrativo.

...le tazze in frantumi sul pavimento e il caffè rovesciato sul tavolo da una caffettiera buttata in avanti completavano la serie di indizi su uno dei tanti legami spezzati del quartiere.
Periodo privo di virgole

7) Sorrisi - Roberto Romanelli.

Testo che non mi ha convinto per diversi motivi. Il primo è la forma. Alcune cose te le ho evidenziate negli appunti ma più in generale ti dirò che ho avuto l'impressione che i periodi corti e spezzati, almeno in questo caso, avessero privato il lettore di elementi importanti. Ho trovato inoltre la trama è poco incisiva e l'interesse decresce durante la lettura del testo. L'aderenza al tema c'è, mi pare che l'assenza del padre sia stata disastrosa. Pollice sul Ni.

Sorrise, di quel sorriso
ripetizione

Mamma mise un barattolo di vetro sulla mensola, vicino al mio cavolo.
- E' il cuore di papà. - disse, e il suo sorriso si spense per sempre.
Valerio era sempre ammallato, il letto di ospedale era la sua culla.

Non ho ben capito cosa c'è all'interno di questo barattolo, se è vetro si dovrebbe vedere. Ma tu non scrivi niente e a me torna l'immagine di un barattolo vuoto.
Subito dopo dici che Valerio era sempre ammalato dando per scontato che il lettore sapesse che il bambino è stato chiamato Valerio. Manca almeno un passaggio.

Valerio, crescito,
refuso

8) Scacco Matto di Fabiana Donato.

Questo è l'ultimo racconto che leggo del vostro gruppo ed è l'unico che mi ha delusa. Mi è piaciuto solo l'incipit che ho trovato poetico e molto significativo, ma poi l'interesse è venuto meno perché il testo, che si riferisce al gioco degli scacchi, ha perso di intensità. Secondo me avresti dovuto essere più criptica e svelare tutto solo nel finale. Allora sì, la frase "scacco matto" avrebbe avuto un impatto forte sul lettore.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Daniel Travis
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 23 marzo 2016, 9:25

Gran bel girone, ragazzi. Sono stato molto combattuto sulle prime due posizioni (per quanto mi riguarda, si possono considerare pari) e c'è voluta molta fatica anche per mettere in fila gli altri, tutti ottimi, un piacere da leggere. Soprattutto, c'è un'altissima capacità tecnica e stilistica diffusa tra tutti gli autori che rende classificarli un'operazione lancinante. Complimenti.

1. Finché morte... di Eleonora Rossetti.
Wow. Mi ci è voluto più del previsto per entrare in questo racconto e capirlo ma ne è valsa la pena. Intenso, ben delineato, con un protagonista definito, semplice, come uno di quelli disegnati da Frank MIller, mi verrebbe da dire, e uno stile funzionale a tono, trama e personaggi. Forse intravedo qualche possibile difetto di forma nella prima parte, ma niente di preciso o grave, e il trope del rituale satanista mi fa sempre storcere un po' il naso (sono sempre pronto a spezzare una lancia in favore dei miei amici satanisti), per quanto in questo caso abbia il suo perché. Ma, parere finale, c'è meraviglia in questo pezzo.
Complimenti davvero.

2. Sorrisi di Roberto Romanelli.
Devo premettere che, a mio personalissimo parere, i limiti di tempo e/o di spazio hanno penalizzato un poco (ma davvero, davvero poco) un gran bel testo conferendogli qualche piccolo difetto di ritmo, specie alla prima lettura. Ovviamente, se anche l'avessi scritto in piena apocalisse dovrei valutare comunque il prodotto finito, ma se hai tempo e voglia ti consiglio a fine contest una rilettura generale: alla parte appena prima del finale potrebbe giovare un po' più di respiro, se è possibile darglielo.
Detto questo, com'è la valutazione finale? Chiaramente positiva. Il testo diverte, ammicca e coinvolge a livello emotivo, il finale colpisce e, beh, come dirlo in termini tecnici? E' una figata. Ma davvero. Ben congegnato, ben preparato, ben consegnato. L'immagine ricorrente dei sorrisi e la dolcezza che permea tutto il racconto, l'onesta emozione nei momenti tristi e la tenerezza negli altri, sono un contrappunto delizioso e pungente alla rivelazione del finale. Mi fa venire fame di altre storie tue.
Complimenti.
Ah, voglio fare l'antipatico: trovo l'aderenza al tema un po' stiracchiata.
E in omaggio ecco un paio di refusi segnalati per cattiveria pura: ammallato, crescito.

3. Lila di Flavia Imperi.
Pregi: la storia parte da una buona idea, non è la prima volta che la vedo utilizzata (ricordo un racconto su un Dio all'asilo che doveva "metter via i giocattoli", cioè il creato, in una raccolta di fantascienza, e un'altro su un Dio-uomo in procinto di svegliarsi cancellando il suo assurdo sogno, cioè l'universo) ma l'hai utilizzata bene e in maniera efficace. Mi piace molto la frase aliena (e il suo significato seminascosto) e tutto lo sviluppo della fase finale.
Difetti: un paio di frasi poco organiche (Perché diavolo eri ibernata nel mare di cristallo di un pianeta remoto?) da leggere.
Nessun altro difetto specifico, e per il resto forma, trama e personaggi (semplici ma "puliti" e adatti al racconto) sono più che soddisfacenti. Forse una ripassata generale gli farebbe bene, ma funziona anche così com'è.
Il giudizio finale non può che essere positivo, e mi è piaciuto molto leggerti.

4. Rinascita di Sara Tirabassi.
Ottima prova: una buona idea, tema colpito e affondato, uno stile essenziale che calza il protagonista come un guanto. Il finale soddisfa e strappa un sorriso amaro, quasi di complicità. Il "blocco unico" di testo per dire la verità appesantisce un po' la lettura, per quanto in un certo senso restituisca la percezione claustrofobica della scena con una certa efficacia, un risultato non da poco. E qualche dettaglio stride un po': stordito con un colpo in testa prima della "prova"? Una cosa è essere spericolati, un'altra è affidare la propria sopravvivenza, danni permanenti e simili, al caso, indipendentemente dalla propria abilità: le botte in testa tali da stordire tendono ad avere conseguenze più pesanti che nei film...
Ma la valutazione generale è per forza positiva: un racconto intenso, ben scritto, evidentemente ispirato, che parla a chiunque abbia passione.
Gran bel lavoro, complimenti.

5. C'è un piccolo buco nel muro di Mario Pacchiarotti.
Storia dolce che apre finestre su un passato doloroso e dipinge il tutto a tinte efficaci, vere, con una conclusione al contempo attesa, "classica", e bene accolta. L'unico difetto che potrei trovare è che i futuri genitori sono tratteggiati, nei dialoghi, in modo tanto "semplificato" da diventare quasi fastidiosamente banale (mentre la semplicità, cruciale, delle loro azioni per contrasto funziona benissimo).
Complimenti, un bel racconto.

6. Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice di Alberto della Rossa.
Questo racconto mi ha lasciato molto combattuto. Da un lato, nella semplicità quasi lineare di sequenza, dialoghi, immagini, dà un'impressione potente, fa entrare il lettore nel pieno delle sensazioni e delle emozioni che lo compongono. Dall'altro lato, con l'assenza di contesto, di un perno su cui far girare i sentimenti, il lettore rischia di sentirsi un po' alienato, fino potenzialmente a distrarsi da quelle stesse emozioni che sono il fuoco vivo al centro di questo pezzo. Ma dall'altro lato ancora (sì, questa valutazione ha tre lati) proprio l'assenza di un contesto immediatamente riconoscibile potrebbe anche essere ciò che ancora il lettore all'emozione stessa, alla forza delle immagini evocate, a momenti diversi tra loro ma tutti riconducibili a sensazioni come queste, a istanti come questo.
Valutazione positiva (e molto positiva per stile e capacità evocativa) con qualche minore riserva.

7. Ora zero di Alexandra Fischer.
Il racconto parte da una buona idea e procede per gran parte della strada seguendo bene la spinta iniziale, è evocativo, diretto, efficace, ma nella seconda parte e sempre più procedendo verso il finale mi pare s'indebolisca, ingarbugliandosi addirittura in certi punti. Il finale in particolare, naturalmente, risente di questo indebolimento, e sembra affrettato. Si tratta di un testo per me penalizzato dai limiti di tempo/caratteri, e che dunque potrebbe lasciarsi alle spalle qualunque possibile difetto e migliorare molto con una buona rilettura e revisione e/o con più spazio a disposizione.

8. Scacco Matto. di Fabiana Donato.
Dunque, ho apprezzato l'intento e l'approccio poetico, tanto quanto il tema scacchistico, ma devo dire che il risultato finale non mi sembra del tutto all'altezza delle sue potenzialità. L'espressione in certi momenti è efficace, ma anche estremamente criptica, mentre le ridondanze ricorrenti non hanno la cadenza della poesia né la circoscrizione e la significatività della prosa. In sostanza mi trovo a penalizzare questo testo rispetto agli altri e contemporaneamente a consigliarti di non abbandonare del tutto questo approccio e metodo, che può dare molto (ma che in quattro ore e tremila caratteri può rivelarsi un'impresa estremamente ardua, che hai affrontato, devo dirlo per correttezza, con evidente bravura).
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Andrea Dessardo
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 24 marzo 2016, 13:58

Scacco matto
Cara Fabiana,
mi sa che te la sei proprio andata a cercare, scegliendo di scrivere in versi! Purtroppo la poesia ha le sue regole di metrica e ritmo, che il tuo componimento non rispetta. Per cui, poco da fare, il tuo tentativo rimane un esperimento abortito, non è né un racconto appassionante, né purtroppo una poesia.

Ora zero
A mio modesto parere, sarebbe stato sufficiente descrivere i resti di un addio improvviso e crudele, senza introdurre il tema fantascientifico dell'”Ora zero” e della missione Golconda V, che francamente non aggiunge niente al quadro, anzi, forse smorza la tensione drammatica dei primi paragrafi. Dell'uomo non sappiamo nulla, né della quasi della missione: e dunque a che pro?

C'è un piccolo buco nel muro
Racconto toccante e dai toni delicati, a tratti quasi cinematografico, che mi è piaciuto. Pur senza quasi alcuna descrizione, personaggi e ambiente sono delineati molto bene. Se riuscito a inanellare una collana di piccole istantanee, una galleria di quadri ognuno dei quali rimane impresso.
Forse il tema dei legami spezzati è poco rispettato, trattandosi qui perlopiù di legami nuovi, da costruire.

Sorrisi
Bel racconto, per certi versi assai simile a quello di Mario. Sinceramente, il riferimento ai cavalieri dell'Apocalisse, se non avessi letto il tuo commento, non l'avrei minimamente colto e credo gli altri neppure: anche perché il testo nel suo complesso tutto lascia immaginare, fuorché proprio l'arrivo dei cavalieri dell'Apocalisse! Per qual motivo?
Personalmente non direi mai ai miei figli che sono nati sotto un cavolo, e tanto meno ne lascerei seccare uno per dimostrarglielo: sono dettagli che mi hanno fatto storcere un po' il naso, come i due refusi.

Rinascita
È un racconto che mi aveva fatto un'ottima impressione alla prima lettura, ridimensionata però alle letture successive. Ero convinto si parlasse proprio di Houdini e mi aspettavo perciò riemergesse all'interno di un circo, non in mare aperto. In effetti nel testo non dai alcun indizio al lettore per comprendere ciò che poi espliciti nel commento.
La descrizione di come lui si libera non è affatto noiosa, anzi è ben descritta e rientra comunque in uno stile e in un genere letterario, quello delle descrizioni appunto, che a me piace molto sia da lettore che da modestissimo autore.

Finché morte…
Leggendo non ho potuto fare a meno di riflettere su alcuni indizi che hai sparso sul percorso: i denti marci, le carni consumate e logore, il peso sul petto… ma tutto ciò proprio non basta a far capire che l'io narrante è un morto vivente! Penso, come ti è già stato fatto notare, che elementi così lontani dall'esperienza comune vadano necessariamente introdotti e spiegati, altrimenti davvero non si capisce di che si parla.
Per il resto è un buon racconto, con alcuni scivoloni nella scelta di alcuni termini non in linea.

Lila
Non ho appunti da fare: il racconto è carino, ben scritto, interessante, buoni il lessico, lo stile e il ritmo; l'idea forse non originalissima, ma comunque ben interpretata. Forse solo un po' ingenuo il ricorso alla lingua aliena, espediente un po' infantile. Le parolacce, non per fare il moralista, potevi evitarle, perché nel contesto di una narrazione così lieve, stonano.

Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice
Mi è piaciuto molto: personaggi credibili, sentimenti ben descritti, ritmo incisivo. Mi piace molto la chiusa così elusiva e il titolo che, alla Lina Wertmüller, dice troppo per non dire nulla: alla fine ciò che conta non è quel che dici, ma l'impressione che lasci nel lettore. Mi piace anche la focalizzazione esterna, che è quella che anch'io uso più spesso, anche se ho visto che qui è abbastanza rara: secondo me invece è quella che consente di descrivere e spiegare meglio e con maggiore libertà.

1) Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice
2) C'è un piccolo buco nel muro
3) Lila
4) Sorrisi
5) Rinascita
6) Finché morte…
7) Ora zero
8) Scacco matto
Ultima modifica di Andrea Dessardo il venerdì 25 marzo 2016, 17:03, modificato 1 volta in totale.

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angelo.frascella
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 24 marzo 2016, 23:34

Ciao a tutti, scrittrici e scrittori.

Ecco qui la mia classifica.

1. Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto.

Ottimo lavoro, come sempre. La prima cosa che mi ha colpito è la scelta del punto di vista con focalizzazione esterna, approccio che conosco dal punto di vista teorico, ma non mi capita di frequente di vedere applicato. Questa scelta apparentemente solo stilistica, risulta anche di sostanza, visto che riesce a parlare con delicatezza di un tema molto duro, che non viene mai pronunciato ma si intuisce fra le righe. Questo, alla fine, fa risaltare sentimenti ed emozioni dei personaggi senza la necessità di guardarli dal di dentro. Ne risulta un racconto davvero complesso e semplice allo stesso tempo, fine e, nonostante la tematica, lieve!

2. C'è un piccolo buco nel muro - Mario Pacchiarotti

Ciao Mario.

Il tuo racconto mi è piaciuto. Lineare, toccante e delicato.
Ho solo un paio di riserve: una riguarda la costruzione del racconto ed è relativa al rapporto col fratello, che rimane accennato e sembra la pistola di Cechov, messa in scena ma che poi non spara (tra l'altro, una bambina che ha tentato di strozzare il fratello mi sembra difficile sia poi così tranquilla e dolce). La seconda è la causa per cui lei odia il fratello: non capisco perché la madre li abbia messi in istituto dopo che è nato lei. Mi sembra pretestuosa. Non sarebbe stato più semplice dire che la mamma era morta del parto del fratellino?

3. Lila di Flavia Imperi

Ciao Flavia.

Racconto molto carino (notevole che tu sia riuscito a scriverlo così velocemente, senza sbavature). Anche a me, come a Daniel, l’idea del dio creatore che è in realtà un bambino della sua “specie” non risulta nuova (forse era un racconto di Asimov? E poi, vista la tua citazione Marvelliana, mi viene da ricordare che anche l’Arcano delle prime Secret Wars Marvel, era un dio “giovane”). Ma le idee girano nel subconscio collettivo e quello che conta è proporle in modo personale. E direi che, in questo, riesci bene. Unico difetto è la mancanza completa di descrizione ambientale (non sono un fan delle lunghe descrizioni, ma ci ho messo un po’ a capire dove si svolgevano le due scene).


4. Finché morte... - Eleonora ROSSETTI

Ciao Eleonora.

Racconto scritto bene, coinvolgente, con il giusto ritmo… però… alla fine non mi è chiaro cosa siano Anna e suo marito e per questo quel finale mi delude. L’ho riletto diverse volte. Sulle prime pensavo fossero lupi mannari o qualche altro tipo di mostro. Poi, però, alcuni dettagli che all’inizio mi avevano lasciato perplesso, hanno assunto significato: le gambe di lui che non si muovevano da troppo tempo e i denti marci, mi hanno fatto intuire che loro erano sepolti, seppure non del tutto morti. Ma, allora cosa sono? Non “zombie” nel senso classico, visto che lui è intelligente e cosciente. Perché erano coscienti nella loro sepoltura (si capisce come sono abituati a riconoscere il passo dei figli per esempio)? Sono un tipo di zombie senziente? Mi manca un contesto di riferimento e questo, dal mio punto di vista, rappresenta un problema: se mi parli di fantasmi, vampiri e zombie, si tratta di figure ormai note, codificate e che non hanno bisogno di altro. Se però introduci qualcosa di nuovo, quel qualcosa va arricchito di dettagli che lo rendano comprensibile. Così, quando sono arrivato alla fine sono rimasto insoddisfatto.
Dunque, per dirlo alla maniera dell’Antico, per me è un “ni”.

5. Rinascita, di Sara Tirabassi

Ciao, Sara.

Il racconto è coinvolgente e ben scritto, ma ci sono alcuni punti ambigui che lasciano dei dubbi su quello che sta succedendo. Lui è un mago alla Houdini o la vittima di un tentativo di omicidio? Alcuni passaggi fanno pensare alla prima ipotesi, ma altri dettagli la smentiscono (il colpo ricevuto in testa, il fatto che lui pensi di non farcela…). E altri dettagli rimangono misteriosi e non si collocano bene in nessuna delle due precedenti ipotesi: che intende quando dice “due piccioni con una fava”? Perché la barca se ne sta andando senza che neppure i suoi si interessino alla sua sorte. Insomma, il pezzo ha bisogno di essere rivisto e limato.
Aggiungo che accorerebbero un po’ di andate a capo per renderlo più leggibile.

6. Sorrisi di Roberto Romanelli


Ciao Roberto.

Anche io, come Sara, ero un lettore di John Doe, ma, nonostante questo, devo dire che non mi era chiarissimo il riferimento ai cavalieri dell'Apocalisse e il tuo racconto mi era rimasto piuttosto oscuro. E questo, secondo me, rappresenta il primo punto debole del racconto. Il secondo è il fatto che l'ambientazione sia troppo "quotidiana". Anche rileggendo il racconto, ora che so chi sono i protagonisti, mi pare esso si svolga in un contesto troppo normale: com'è possibile che esistano un'umanità con la scuola e i bambini, senza che ci siano morte, fame, guerra e pestilenze? I personaggi inoltre mi sembrano incoscienti del loro ruolo e della loro differenza con le persone normali. Qui mi viene il parallelo con JD. Lì è vero che c'erano i cavalieri umanizzati, ma non erano decisamente umani e sapevano benissimo chi erano e qual era il loro ruolo del mondo.
Infine, hai scelto di raccontare la storia dal punto di vista di uno dei bambini, ma la voce narrante non sembra quella di un bambino (anzi rimane piuttosto anonima).
Aggiungo che qui è lì c'è qualche refuso da correggere, ma, in MC è facile che capiti e si tratta di un peccato veniale (ce n'è uno pure nel mio :).
Insomma un racconto, dal mio punto di vista che non funziona del tutto.
Però l'idea c'è ed è molto buona.
Ti dico come modificherei io il racconto per potenziarlo:
- inutile nascondere l'identità dei quattro cavalieri. Anzi la espliciterei dall'inizio e giocherei con il lettore sulla base di questa conoscenza
- Cosa intendo per giocare? Per esempio, Guerra, essendo un bambino, potrebbe non capire bene il proprio ruolo e il racconto potrebbe essere il percorso di crescita e di conoscenza di questo bimbo/cavaliere
- Renderei più astratto il contesto... non il mondo nostro così com’è, ma una sorta di olimpo dove essi vivono insieme ad altri concetti che guidano la vita dell'uomo
- Renderei più infantile il linguaggio del narratore...


7. Ora Zero di Alexandra Fisher

Mi dispiace, Alexandra, ma il tuo racconto non mi convince.
Stilisticamente, trovo che le frasi siano troppo spezzate e con un ritmo simile e questo rende monotona la lettura. Non mi convince il modo in cui il narratore onnisciente ci porta in giro: prima dentro case, puoi fuori, poi di nuovo dentro (tra l'altro dicendoci prima che soltanto l'esterno della casa era in ordine e poi che soltanto il salotto era in ordine, con un certo effetto cacofonico), poi inquadrando la donna e poi saltando su Virgilio senza soluzione di continuità.
Inoltre il finale mi sembra pretestuoso. Fino a un certo punto sembra un normale litigio e solo nelle ultime frasi inserisci il concetto fondamentale e così forte che dovrebbe permeare tutto il racconto.
Proverei a riscriverlo sposando il punto di vista di uno dei due personaggi e chiarendo, sin dall'inizio, che parliamo di fantascienza.
PS Golconda è una citazione di Dylan Dog? O pensavi direttamente a Magritte? O magari alla città indiana?


8. Scacco Matto di Fabiana Donato

Ciao Fabiana.
Hai rischiato con un approccio "diverso", di proporre un testo "poetico" in un contest in cui di solito di propone narrativa e questo è apprezzabile. Il problema è che la forma è imperfetta (come diceva Andrea, manca il ritmo, la metrica) e molti passaggi non sono molto chiari e quindi si fa fatica anche ad apprezzarne il contenuto. Credo il testo abbia bisogno di essere rivisto a fondo e rifinito (se in poche ora un racconto passabile si può buttare giù, la poesia è così complessa e delicata che deve essere "cotta a puntino" prima di essere data impasto ai lettori. Insomma, l'esperimento mi sembra non riuscito, ma prova a lavorarci su prendendoti il giusto tempo e vedrai che il risultato finale sarà molto più soddisfacente di questa prima versione.

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Linda De Santi
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 25 marzo 2016, 17:10

Ecco la mia classifica e i commenti. In bocca al lupo a tutti!

I commenti in ordine sparso:

Finché morte… di Eleonora Rossetti

Ciao Eleonora! Un bel racconto, scritto bene e capace di essere toccante.
Per come la vedo io, i due protagonisti sono degli "sposi cadaveri" rimasti ad occupare la casa che abitavano da vivi, in stile Tim Burton.
Mi è un po' oscuro il riferimento iniziale ai figli: questa coppia di ultra ottantenni vive ancora con la prole? Sono morti anch'essi (quindi non sono degli sposi cadaveri, ma una famiglia di cadaveri)?
In ogni caso un ottimo racconto, brava!

Lila di Flavia Imperi


Ciao Flavia! Un racconto ben scritto, come tuo solito :)
I dialoghi sono ben congegnati e anche l’idea di fondo è molto carina. Non ho particolari appunti da fare se non per quanto riguarda l’aderenza al tema: la bambina non sembra soffrire del fatto di essere separata dalla madre, anzi, sembra che le stia lontana di proposito, quindi non so se si possa considerare un legame spezzato.
In ogni caso una buona prova, complimenti. A rileggerci!

Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice di Alberto Della Rossa


Ciao Alberto, mi trovo d'accordo con Sissi sul fatto che il tema, stavolta, è risultato più difficile da svolgere un po' per tutti. Per questo apprezzo particolarmente la scelta che hai fatto per questo racconto: una situazione apparentemente semplice, in cui apparentemente non succede niente, ma in cui invece accade qualcosa di profondo e irreparabile nella relazione tra due persone.
Tema ben centrato e buona narrazione. Molto bello anche il titolo. Complimenti e a rileggerci!

Rinascita di Sara Tirabassi

Ciao Sara, ammetto che anch'io ho fatto fatica a inquadrare la vicenda. La parte dello stordimento è fuorviante, fa immaginare tutt'altra situazione e dopo si fa fatica a ritrovare il filo.
Stilisticamente non ho niente da dire, il racconto è assolutamente coinvolgente e rende perfettamente il senso di claustrofobia che deve provare il protagonista mentre affonda chiuso nella cassa.
L'interpretazione del tema è la più originale che ho letto finora. Nel complesso il mio giudizio è positivo. A rileggerci! :)

Ora Zero di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra! :) Un racconto scorrevole, che ha dalla sua delle descrizioni evocative (l'immagine della donna con il vestito color fragola vicino alla tenda azzurra mi si è stampata in testa) e una narrazione che rende bene il dolore della protagonista.
Il finale purtroppo non mi ha convinto: a quanto capisco Virginio è stato portato via con la forza dall'Ora Zero, ma la domanda che mi sorge spontanea è se sia davvero conveniente, per quest'organizzazione, portare via persone contro la loro volontà per condurre degli studi su un altro pianeta. Non rischiano un ammutinamento o degli studi con dati tutti sballati? :)
Secondo me funzionerebbe meglio se dal testo emergesse qualche riferimento in più al fatto che Virginio è combattuto tra seguire l'Ora Zero o restare accanto a sua moglie, e solo alla fine si scoprisse che ha deciso di seguire l'Ora Zero.
Nel complesso il racconto va un po' ritoccato, ma ha sicuramente un bel potenziale che vale assolutamente la pena sviluppare. A rileggerci! :)

Scacco Matto di Fabiano Donato

Ciao Fabiana!
Trovo ammirevole il tuo tentativo di scrivere un componimento in versi liberi in quattro ore, ma purtroppo il risultato non mi soddisfa.
Dal testo emergono una serie di immagini non troppo chiare, capisco che la scacchiera è una metafora per descrivere una relazione amorosa complicata, lei soffre, lui soffre, non si capiscono, qualcuno muore, ma per il resto il tutto è molto fumoso.
Al di là del farti i complimenti per il coraggio dimostrato per esserti cimentata in quest'impresa non certo semplice, devo purtroppo dire che, così com'è, il componimento mi trasmette poche sensazioni. Forse quattro ore sono un tempo davvero troppo scarso per un testo di questo tipo, con più tempo a disposizione può tirare fuori tutto il suo potenziale.
A rileggerci!

C’è un piccolo buco nel muro di Mario Pacchiarotti


Ciao Mario, un bel racconto, delicato e coinvolgente. All'inizio pensavo che il fratello avrebbe avuto un ruolo maggiore nel racconto, invece rimane solo accennato: normalmente rimarrei perplessa della scelta d'ntrodurre un elemento così per non approfondirlo, ma in questo caso non guasta affatto la lettura.
Mi piace il modo in cui fai emergere il mondo interiore della bambina, in così pochi caratteri non è un'impresa semplice.
Anche a me è parso un po' strano che la madre abbia portato i figli in istituto perché la figlia aggredisce il figlio, in effetti sarebbe più plausibile se la madre fosse semplicemente morta.
In ogni caso è un'ottima prova, complimenti!

Sorrisi di Roberto Romanelli

Ciao Roberto, concordo con chi ha scritto che l'ambientazione è un po' fuorviante. Il riferimento ai cavalieri dell'apocalisse l'ho capito alla seconda lettura, e mi torna quello che hai scritto sul fatto che si manifestino solo alla fine del mondo. Ma, nell'equilibrio del racconto, stona un po' il fatto che all'inizio sembrino dei "normali" bambini problematici per poi rivelarsi per ciò che sono realmente: diciamo che forse servirebbe qualche indizio in più, magari qualche elemento soprannaturale che si manifesti fin dall'inizio, per rendere il finale un po' più bilanciato.
In ogni caso il racconto mi è piaciuto, tanto di cappello per l'idea originale. A rileggerci!

La mia classifica:


1. Finché morte… di Eleonora Rossetti
2. Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice di Alberto Della Rossa
3. C’è un piccolo buco nel muro di Mario Pacchiarotti
4. Rinascita di Sara Tirabassi
5. Sorrisi di Roberto Romanelli
6. Lila di Flavia Imperi
7. Ora Zero di Alexandra Fischer
8. Scacco Matto di Fabiana Donato

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Adry666
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 28 marzo 2016, 19:38

Ciao a tutti,

di seguito la mia classifica:

1. C’è un piccolo buco nel muro, di Mario Pacchiarotti, ore 23.48, 2935 caratteri
2. Scacco matto, di Fabiana Donato, ore 23.57, 2968 caratteri
3. Lila, di Flavia Imperi, ore 21.46, 2949 caratteri
4. Ora zero, di Alexandra Fischer, ore 22.12, 2829 caratteri
5. Rinascita, di Sara Tirabassi, ore 01.28, 2983 caratteri
6. Finché morte…, di Eleonora Rossetti, ore 00.59, 2925 caratteri
7. Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice, di Alberto Della Rossa
8. Sorrisi, di Roberto Romanelli, ore 23.16, 2932 caratteri

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Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice, di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto,
il tema è centrato, il legame spezzato c’è.
Il ritmo dei dialoghi è buono, ottima tecnica.
Però non sono rimasto colpito dal tuo racconto, la storia non mi ha entusiasmato, anzi, a mio parere, la storia è veramente troppo debole. In un racconto così breve mi aspetto almeno un’idea che mi sorprenda.
E questo non è successo, mi dispiace, probabile sia un problema mio.

Ciao
Adriano

Lila, di Flavia Imperi, ore 21.46, 2949 caratteri

Ciao Flavia,
non so se il tema sia centrato, il legame spezzato è quello tra figlia e madre? Perché spezzato, se sta solo giocando a nascondino?
La storia è scritta bene e scorre fluida; bella l’idea, anche se non originale (Adams), tu l’hai sviluppata in modo interessante. Bellissima la scena passi che hanno creato i buchi neri.
Alcune note:
“All'interno della Viracocha, Jaid e il vecchio continuavano a litigare”…
Cosa vuol dire? La Viracocha non era una divinità, come fanno a stare all’interno di un dio?
Stessa cosa per l’unità di misura (“tsun”), boh.
Nel complesso buona prova, brava.

Ciao
Adriano

Finché morte…, di Eleonora Rossetti, ore 00.59, 2925 caratteri

Ciao Eleonora,
tema centrato, si spezzano varie cose… ))
L’ho riletto due volte perché non ho capito bene che impressione mi abbia fatto; alla prima lettura sono rimasto perplesso, non ho capito, a una seconda rilettura ho apprezzato di più la trama, anche se il tema ultimamente mi sembra un po’ troppo “abusato”.
Nessuna nota, mi sembra tutto corretto.
Non è proprio il mio genere ma devo dire che è scritto bene e il ritmo è incalzante.
Il finale mi ha lasciato un po’ perplesso.

Ciao
Adriano

Rinascita, di Sara Tirabassi, ore 01.28, 2983 caratteri

Ciao Sara,
tema centrato, anche se qui i legami non sono quelli di tipo “personale” )
Il tuo racconto è scritto bene, ottimo stile. In alcune parti il ritmo rallenta un po’, probabilmente anche il tipo di scrittura “continua” lo influenza; ci lavorerei sopra per sistemare qualche piccolo dettaglio che ti potrebbe portare ad avere un ottimo racconto.
Una nota:”…Gli ricordarono sua madre che stazionando ostinatamente ai margini del suo campo visivo gli suggeriva “fai qualcosa, tua vita, lavoro normale, testa a posto..”.
Perché “tua vita”? Suona male, è un refuso?
Nel complesso buon lavoro, complimenti.
Ciao
Adriano

Sorrisi, di Roberto Romanelli, ore 23.16, 2932 caratteri

Ciao Roberto,
non so quanto sia centrato il tema, ma questo è solo un particolare.
Il racconto è scritto bene, ma il ritmo zoppica in qualche punto a causa di un uso frequente di frasi brevi (non del tutto motivate).
Il linguaggio usato dal “bambino” è poco credibile, penso che dovresti maggiormente lavorarci su per immedesimarti meglio.
Il tuo racconto l’ho letto due volte perché a una prima lettura non ho colto in pieno il significato che volevi comunicare.
Ci sono alcuni refusi che comunque sono stati già segnalati da altre persone.
Nel complesso discreto racconto, non nelle mie corde, su cui ci lavorerei un po’ per migliorare la coerenza narrativa generale.

Ciao
Adriano

C’è un piccolo buco nel muro, di Mario Pacchiarotti, ore 23.48, 2935 caratteri

Ciao Mario,
il tema è indubbiamente, e dolorosamente, centrato.
Il tuo stile è limpido, il racconto scorre bene, e colpisce al cuore. Si vede che è scritto da una persona competente, che sa di cosa parla (uno dei primi consigli che danno nelle scuole di scrittura creativa).
Non riesco a trovare difetti rilevanti o sbavature, complimenti, bella prova!
Ciao
Adriano

Ora zero, di Alexandra Fischer, ore 22.12, 2829 caratteri
Ciao Alexandra,
tema centrato.
Il racconto è ben scritto, il tema interessante; il fatto che si sveli solo alla fine è una nota di merito. Il ritmo è buono ma ci sono alcune imperfezioni che lo rendono a volte singhiozzante.
Ad esempio:
“In cucina, le tazze in frantumi sul pavimento e il caffè rovesciato sul tavolo da una caffettiera buttata in avanti completavano la serie di indizi su uno dei tanti legami spezzati del quartiere.” Non avrei utilizzato il termine caffettiera buttata in avanti, rallenta la comprensione della frase.
Anche nel finale: “Dovevano andare lassù per studiarne la civiltà e vi sarebbero morti.
Non si potevano avere legami.” C’è qualcosa che stona, ci lavorerei su per migliorarla.
Nel complesso buona prova, complimenti!
Ciao
Adriano

Scacco matto, di Fabiana Donato, ore 23.57, 2968 caratteri
Ciao Fabiana,
tema centrato. La tua è una scelta coraggiosa: poesia come racconto. Non penso sia importante rispettare le metriche, ma ci sono alcune basi che se non considerate con il giusto peso possono appesantire il tutto. Una di queste è quella di non essere ridondanti: il re limitato e la regina “agile”.
L’incipit è notevole, lo svolgimento centrale risente di qualche forzatura, la chiusura è ben costruita.
Secondo me hai sperimentato una cosa difficile e il risultato non è stato ottimo al cento per cento ma al novata sì, complimenti.

Ciao
Adriano

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ceranu
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 29 marzo 2016, 21:48

Commenti in ordine sparso:

Ora zero, di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra. Racconto carino, ma decisamente migliorabile. La prima parte è troppo pesante, andrebbe snellita. Indugi troppo su aggettivi che rallentano la lettura. La parte centrale è interessante e ben costruita, ma su più bello c'è uno scivolone clamoroso. La deriva fantascientifica mi è risultata indigesta.
Ripeto, nel complesso è un racconto con delle potenzialità.
Ciao e alla prossima

C'è un piccolo buco nel muro, di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario, complimenti. Gran bel racconto. Hai mischiato poesia e cinismo in maniera esperta e delicata. All'inizio avevo l'impressione di trovarmi in un canile, dove una coppia stava per scegliere un animale da portarsi a casa, e anche in altri momenti la sensazione rimane quella. Ma poi c'è la poesia di una bambina, dei suoi oggetti, delle sue paure e quella dei futuri genitori e delle loro speranze.
Unica nota stonata è l'apparizione del fratello che, a mio avviso, non aggiunge niente al racconte, ma che piuttosto sposta l'attenzione su un fatto irrilevante.
Nel complesso hai scritto un ottimo racconto. Complimenti!

Sorrisi, di Roberto Romanelli

Ciao Roberto, il racconto è interessante e volendo lo diventa di più con la tua spiegazione, ma a questo punto c'è un problema. Durante il testo non vengono fuori le tue intenzioni. Una mamma che vive senza il marito sempre impegnato e che non sgrida mai il figlio sembra più una donna rassegnata che la Morte che sta allevando i cavalieri dell'apocalisse.
Però il racconto funziona comunque, l'unico neo è quella voce narrante troppo grande per essere quella di un bambino.
Nel complesso è un buon racconto.
Ciao

Rinascita, di Zebratigrata

Ciao e ben trovata.
Come Angelo non ho apprezzato la struttura senza a capo. Capisco la voglia di trasmettere claustrofobia, ma c'è da considerare anche il possibile lettore. Io ho provato pesantezza e confusione e ho faticato ad arrivare a fine racconto.
La tecnica è sicuramente ottima, ma la struttura un po' carente. Manca una trama e alla fine sembra solo un ottimo esercizio di scrittura.
Non saprei, è un racconto che mi lascia perplesso.
Ciao e alla prossima.

Finché morte… di Eleonora Rossetti

Ciao Eleonora, ben trovata.
Ottima prova. Come sempre la tua scrittura è forte e arriva dritta al punto. Il racconto è crudo, ma su l più bello sa dare anche il giusto sentimento. Non credo che i tuoi protagonisti siano zombie, hanno sentimenti e cervello, cosa che agli amici putrescenti non è dato avere. Vedo anch'io più degli “spost cadavere”, ma poca importa. Quello che resta è una buona prova.
Ciao e alla prossima

Lila, di Flavia Imperi

Ciao Flavia, ben trovata.
Racconto molto intelligente, anche troppo per chi non mastica molto i vari argomenti (per me il tempo è quella cosa scandita dai vari stipendi e il buco nero è il mio conto in banca).
Tolti i vari paradossi sottolineati da Beppe (lascio a voi questa simpatica discussione) ho dei dubbi sui dialoghi. Questi intrepidi “cacciatori di tesori” (penso siano questo) trovano una bambina imprigionata in un lago di cristallo e quando la liberano le parlano come se fosse tutto normale. Mi sarei aspettato due tipi di reazione:
1) Paura reverenziale. Credono al fatto che lei sia una specie di Dea e ne hanno paura.
2) Strafottenza. Credono che sia una bambina e la trattano come tale.
Tu invece fai in modo che la trattino come una loro pari e la cosa non mi convince.
Tolto questo particolare trovo il tuo racconto interessante e la chiusura divertente.
Ciao e alla prossima.

Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice. Di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto, ben trovato.
Storia delicata e ben scritta, ma in cui manca completamente il contesto.
Hai scritto una storia qualunque, sospesa nel tempo e nello spazio. Non ci sono riferimenti su cosa sia successo prima su chi siano i protagonisti e su cosa li abbia portati fino a quel punto. In pratica è un fotogramma della vita di chiunque.
Insomma, una storia che mi piace perché tocca tutti.
Ciao e alla prossima.

Scacco Matto, di Fabiana Donato

Ciao Fabiana.
Apprezzo l'esperimento, ma come per altri devo dire che non mi ha soddisfatto in pieno. Non mi intendo molto di poesia, ma questa non credo rispetti nessuna regola. Non sarebbe un problema se arrivato in fondo fossi soddisfatto della lettura, ma non è successo. A Scacco Matto mi sono chiesto cosa avessi letto e, tolta qualche bellissima immagine, la storia risulta poco incisiva. C'è un amore tormentato, quello sì. Però mancano le motivazioni e ancora di più i personaggi.
Mi dispiace, ma il racconto non mi convince. Apprezzo il coraggio, ma dovrò premiare storie più complete.
Ciao e alla prossima.

Classifica:


1. C'è un piccolo buco nel muro, di Mario Pacchiarotti
2. Finché morte… di Eleonora Rossetti
3. Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice. Di Alberto Della Rossa
4. Sorrisi, di Roberto Romanelli
5. Lila, di Flavia Imperi
6. Rinascita, di Zebratigrata
7. Ora zero, di Alexandra Fischer
8. Scacco Matto, di Fabiana Donato

diego.ducoli
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 30 marzo 2016, 22:10

Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia e il salice. -Alberto Della Rossa

Ciao Alberto
Da un punto di vista puramente formale, nulla da dire. Tema azzeccato, il pezzo è scritto bene con delle belle immagini, sicuramente molto delicate.
Da un punto di vista personale, il pezzo non mi ha fatto impazzire.
Le immagini le trovo un po' trite, da filmetto romantico, e ammetto che non apprezzo molto il genere. La mancanza di contesto può lasciare spazio al lettore, ma di contro, rischi di non farlo entrare nella storia.
Non mi sento di bocciare il racconto, ma ti ho apprezzato maggiormente in altre occasioni.

Lila – Flavia Imperi

Ciao Flavia
Il dio bambino che crea l'universo è un idea usata abbastanza spesso, ma che trovo comunque gradevole.
Non mastico molto di fantascienza ma a parte il nome “Virachoca”, che scopro essere un astronave, non ho avuto problemi a seguire il pezzo.
Definirei meglio le voci dei due scavatori, in alcuni punti sembrano sovrapporsi.
Per il resto nulla da dire, un brano piacevole.

Finché morte...- Eleonora Rossetti

Ciao Eleonora
Mi accodo al commento di Angelo.
Le dinamiche del racconto sono chiare, i due sono sepolti e i figli li vanno a trovare.
Ma, su cosa sono queste creature mi sono perso un po'.
In verità mi chiedo, perché la moglie è cosi passiva se può muoversi?
La chiusa è molto bella.
Un brano positivo ma qualche battuta in più non guasterebbe.

Rinascita – Sara Tirabassi

Ciao Sara
Mamma mia che blocco.
Tralasciando quel particolare, mi sono chiesto: ma è possibile?
Una cassa stagna non dovrebbe galleggiare? Se affonda la pressione dell'acqua non dovrebbe impedirgli l'apertura? Una botta in testa, sigillato in una cassa con i vapori dell'acido. Ma l'ossigeno basta?
L'idea non è male, forse avrei dato più spazio al novello illusionista, sui rapporti con la moglie e famiglia.
Per me da rivedere.

Sorrisi – Roberto Romanelli

Ciao Roberto
Non so bene come giudicare questo pezzo.
Inizialmente avevo catalogato il brano come il classico: famiglia sfortunata con fila di disgrazie al seguito con una chiusa che virava al poetico dove, nella morte sarebbero stati tutti insieme.
Poi leggo lo spoiler e rimango un po' deluso, le intenzioni erano altre.
L'indizio sui cavalieri dell'apocalisse è veramente debole.
Il brano mi è piaciuto, ma per quello che ci ho visto. Non per quello che hai provato a seminare.
C'è un piccolo buco nel muro – Mario Pacchiarotti

Ciao Mario
Un ottimo pezzo.
Non ho molto da dire, coerente, delicato.
Avrei eliminato il fratello, sembra quasi di troppo nel racconto. Anche se ne giustifichi la presenza, non capisco perché Ada sia cosi accanita verso di lui, alla fine è stato abbandonato, potrebbe avere un minimo di compassione. Ma sono bambini e sanno essere anche crudeli.
Promosso senza riserve.

Ora Zero - Alexandra Fischer

Ciao Alexandra
Il racconto parte bene, le descrizioni sono molto belle e fanno capire la sofferenza della moglie.
Ma in un ottica di un racconto cosi breve le avrei snellite un po' per lasciare più spazio alla storia.
Se la tua idea è quella di virare sulla SF dillo subito, quella brusca virata sul finale non soddisfa anzi mi ha lascito un po' confuso.
Mantieni un punto di vista unico e racconta il conflitto, il racconto ne gioverebbe.

Scacco matto di Fabiana Donato

Ciao Fabiana
Esperimento audace ma totalmente fuori dalle mie corde.
Non sono molto avvezzo alla poesia, tranne qualche lontano ricordo delle superiori.
Mi sembra che manchi qualcosa, ho trovato pesante lo svolgimento e i sentimenti sono rimasti “ovattati”
Mi spiace, probabilmente non sono il lettore giusto per questo pezzo.

Classifica:

1) C'è un piccolo buco nel muro – Mario Pacchiarotti
2) Lila – Flavia Imperi
3)Sorrisi – Roberto Romanelli
4)Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia e il salice. -Alberto Della Rossa
5)Finche morte... - Eleonora Rossetti
6)Ora Zero - Alexandra Fischer
7)Rinascita – Sara Tirabassi
8)Scacco matto - Fabiana Donato

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antico
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Re: Gruppo EMMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » domenica 3 aprile 2016, 19:51

Ecco la mia classifica, scusate il ritardo.

1) Come se nulla fosse accaduto, la cornacchia, il salice, di Alberto Della Rossa
Pezzo di estrema difficoltà, ma ben reso, delicato, perfettamente (o quasi) coerente, decisamente riuscito. Perché il quasi? Per quell’accenno “è una cosa troppo grande” che fa pensare a chissà cosa. Se la scelta è voluta, non so quanto mi trovi d’accordo in quanto va un pelo a spezzare l’enorme peso di un banale attimo. Con quell’accenno richiami l’attenzione del lettore a qualcosa di esterno, non mi sembra funzionare. Detto questo, per me è un pollice su perché, davvero, la mia è solo una puntualizzazione. Bravo.
2) Finché morte…, di Eleonora Rossetti
Troppo difficile, almeno per me, comprendere che i due corpi si trovassero al cimitero. Eppure il lavoro l’hai fatto benissimo, hai seminato il giusto, dosato bene gli ingredienti… E allora dove sta il problema? Nel finale, almeno per come la ragiono io. Dovevi chiudere dando un aiuto al lettore, fornendogli gli strumenti per chiudere il cerchio e tornare a rileggere il tutto divertendosi a scoprire come lo avevi depistato. Mancando una chiusa certa, rimane il dubbio e il godimento del racconto dimezza. Il tema c’è, ma il problema sopra esposto m’impedisce di arrivare al pollice su, mi fermo sul tendente all’alto, anche se un pelo timidamente.
3) C’è un piccolo buco nel muro, di Mario Pacchiarotti
Non mi soffermo sul fratello, non mi ha infastidito che sia stato solo accennato. Punto piuttosto il dito verso l’info che hai voluto fare arrivare, quella riguardante la bambina che già due volte è stata riportata indietro… Ecco, questo, unito al buco nel muro in cui ha nascosto la propria anima, mi ha fatto immaginare delle problematiche che poi non sono arrivate. Ho storto il naso anche sui corsivi, soprattutto il secondo, sull’uomo che urla… Non ho capito da dove arrivi, sembrava quasi Luca. Per me il racconto non è ancora ottimizzato, lascia parecchi fili sospesi e non chiude alcuni cerchi che apri. Il tema c’è, ma quella che è la mia impressione è che questo legame spezzato, alla file, nel racconto lo si rileghi un pelo troppo facilmente. Pollice ni per me.
4) Lila, di Flavia Imperi
Mmh, inconsueto. Di solito trovo molta più empatia nei tuoi testi mentre qui c’è molto pensiero razionale e gusto del gioco intorno a concetti astratti. Non mi ha preso e al contempo mi sono chiesto perché i due ricercatori trovassero tanto WOW un racconto tanto breve… Tra l’altro, sono anche rimasto con la domanda del cosa stessero cercando per incappare (casualmente in un universo infinito?) in un essere divino come Lila… Mi spiace, ma questa volta il mio giudizio si ferma a un ni.
5) Ora zero, di Alexandra Fischer
Un racconto ordinato, anche se trovo che il finale sia anche troppo netto. Mi spiego, hai virato sulla fantascienza con un colpo di reni in extremis, ma, per quello che avevi raccontato fino a quel punto, infinite potevano essere le conclusioni. Detto questo, QUESTO particolare finale porta a capire che i legami non si sono spezzati per problemi tra i due coniugi, ma per altri esterni dovuti al lavoro di lui. Ecco, potresti lavorarci di più, mostrarmi perché sono arrivati a quel punto, darmi un senso più "grande", soprattutto considerato il fatto che era a quello cui volevi arrivare. Un pollice ni e un invito a lavorarci di più ampliandolo di qualche migliaio di caratteri.
6) Sorrisi, di Roberto Romanelli
Mmh... Letta al netto dello spoiler mi sembrava mancasse qualcosa in una storia di novelli Remì (a altri sfigatelli assortiti che hanno tempestato le nostre infanzie di sfortune e ingiustizie)... Non chiudeva bene, il finale era accelerato e andava in contrasto con il buon equilibrio della prima parte. Letto lo spoiler, il finale rimane accelerato e si rovina anche il resto perché no, ai Cavalieri dell'Apocalisse proprio non ci sarei arrivato, anche considerato che Morte è la madre mentre io li ho visti sempre come fratelli. Per me pollice ni perché faccio finta di non aver letto lo spoiler... Certo è che questi quattro che partono felici al galoppo sembrano i teen della versione Disney di Narnia...
7) Rinascita, di Sara Tirabassi
Per scelta mia personale che cerco di rispettare, sempre, non posso applaudire un testo che necessita di una spiegazione dell'autore per essere compreso, soprattutto quando si parla di meno di 3000 caratteri. Trovo questo racconto un buon esercizio di stile, ma mi fermo al pollice ni perché no, la prova del lettore medio non la supera e senza un'adeguata revisione temo che, come altri, troppi, che ho letto in quest'edizione, corra il rischio di non essere neppure terminato (dal lettore). Prova a sistemarlo un po', anche senza spiegoni, ma fornendo più elementi al lettore che gli permettano di scardinare la cassaforte...
8) Scacco matto, di Fabiana Donato
Mi sembra quasi una riflessione personale, uno sfogo, un qualcosa nato per riflettere. Come poesia, mi sa che non ci siamo: troppo troppa. Non giudico la metrica, ma il fatto che la forma poetica, per me, si trova nell'asciugatura massima, che qui non ritrovo. Non un racconto, non una poesia, ma un esperimento, quello sì. Pollice ni per il tentativo. Certo, non riuscito, ma gli esperimenti sono definiti come tali proprio perché prevedono il fallimento.

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