Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

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francescocascione
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Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#1 » martedì 5 aprile 2016, 0:07

07 Aprile 1980

Carissima Céline,
quando leggerai queste righe, la mia condanna a morte sarà stata eseguita.
Sarà inevitabile e credo sia il giusto prezzo che mi toccherà pagare, o per lo meno sarà l’esatto valore che verrà dato alle mie azioni da domani in poi.
Ho sperato di riportare i miei confratelli alla ragione ma pare abbiano scelto. E così ho scelto anch'io.
Non ti crucciare per la mia morte, è solo un passaggio al quale siamo tutti destinati, il mio percorso prevede che essa arrivi dalle persone con le quali ho condiviso molto, ma che non riesco più a comprendere. Dove io vedo vita e speranza, loro progettano morte e distruzione.

Sai, ti ho messo a dormire pochi minuti fa, sei una bambina molto sveglia per avere solo cinque anni e dentro di me prego che questo diario venga in tuo possesso tra molto tempo, questo significherebbe riuscire a realizzare molto di quanto oggi ho in mente in modo confuso.
Riuscirci potrebbe salvare il mondo intero.
Sto per raccontarti una storia, come fosse una delle favole che ti racconto tutte le sere.
Perché quel che inizio io, dovrai concluderlo tu. Diventerai una donna straordinaria, ne sono certo.

Non sarai sola. Ho ancora persone fidate che confido possano condividere il mio piano, sarà fondamentale che vi troviate ed aiutiate.
Nei prossimi anni cercherò anche qualcuno che possa assisterti, proteggerti e aiutarti. C’è il figlio di un amico, ha qualche anno più di te, ma ha facoltà d'intuito incredibili nonostante la giovane età e ha ereditato il senso di giustizia di suo padre.
Farò tutto ciò in mio potere perché possa maturare al meglio. Lo terrò d’occhio, e spero possa aiutarti. Il suo nome è…


****
- Emanuele Musante, è in casa?
Quando suonano alla porta, alla fine di quella che successivamente ho compreso essere stata la mia ultima notte serena, ho ancora i sogni mezzo aperti – sogno spesso un’onda gigante che mi sommerge, pare sia un sogno ricorrente per molti, wave dreamers, li chiamano –, e la solita difficoltà a ricordare il mio stesso nome.
Grazie a Dio la voce dall’altra parte me lo ricorda.
Devo smettere di addormentarmi abbracciato ad una bottiglia di Offley Duke.
Devo farlo per il bene del mio fegato, credo, e perché i miei discendenti, se mai ne avrò, non ereditino una cantina di bottiglie vuote.
- Signor Musante, è in casa?
Quando inizia una giornata, nessuno si aspetta sia quella che cambierà per sempre la propria vita. Come diceva quel tale in quella commedia inglese?
Nessuno si aspetta l’Inquisizione Spagnola.
Già, nessuno si aspetta che il mondo finisca, eppure...
La voce di donna che sento da dietro la porta, dirada le ultime nebbie notturne. Odio essere svegliato di colpo.
Poi apro, e vedo per la prima Céline Gustav Front, e per qualche istante, semplicemente, dimentico di respirare.
Lei non si scompone – ha poco più di vent’anni ma emana bellezza e carisma in stessa misura – ed entrata in casa mi mostra una parte dei documenti ereditati da suo padre.
Eric Gustav Front III. Finanziere. Filantropo. Massone. Morto.
Scomparso in seguito ad un incidente pochi giorni prima.
- Ucciso! Puntualizza Céline
Inizia a raccontarmi di suo padre e mi invita a leggere un diario iniziato quasi vent'anni prima, «L'ha iniziato che ero una bambina», ed un raccoglitore che lei dice che essere solo il primo di una enorme quantità di documenti. Un dossier lungo vent'anni.

Mentre leggo le prime pagine e cerco collegamenti – anche internet mi aiuta - torno a dimenticare di respirare. Di nuovo.

- Perché io?
- Perché mio padre ha scelto te. La sua risposta

Sono giornalista da dieci anni; mi piace quel che faccio e lo faccio bene.
Ho una passione intima per la ricerca di rapporto tra effetti noti e cause ignote e alcune inchieste hanno avuto lo spiacevole effetto di rendermi riconoscibile, tantissimi i mitomani che intasano la mia casella di posta, ed un numero di nemici decisamente superiore.
Qualche anno fa, assieme ad un giornalista di Torino, iniziai a seguire l’odore dei soldi lasciato da un politico - editore del mio stesso giornale - all'inizio di quella che prometteva essere una folgorante carriera.
Quello che scoperchiammo fu un pozzo nero che evidenziava legami tra la Mafia ed importanti personalità, collusioni capaci di fare cadere l’allora Governo in carica e forse impedire l’insediamento di uno peggiore.
Ovviamente non lavoro più per quel giornale.
Per qualche tempo mi sono sentito come quel tipo che va indietro nel tempo per uccidere Hitler, ma sono bastate due elezioni per ridimensionarmi.

Mentre sotto lo sguardo paziente di Céline accenno una lettura superficiale degli appunti di Eric, cresce l’impressione che tutto quello che di buono abbia fatto dal punto di vista professionale fino ad oggi - le inchieste, le interviste - sia stata solo una partita di calcetto da dopo lavoro paragonata alla finale di Coppa dei Campioni.
Fino a quel momento avevo seguito solo alcune briciole, quelle lasciate da suo padre per testarmi.
Quel diario era la prova di quel che cercavo da una vita – il santo Graal delle congiure criminali - e lei lo sapeva.
Una verità, solo accarezzata, e per la quale avevo già rischiato la vita.
Sapeva anche questo. Naturalmente.

Lavoravo per suo padre da tanto, ma lo ignoravo.
Il mio nome appare prima sul diario di Eric Gustav Front che sulla mia patente.
Ovviamente mi sono buttato su questa storia con tutta l’anima.
Sentivo di doverlo al mio mecenate, era amico di mio padre, ma soprattutto a me stesso.
Credere in un mondo migliore ti rende disposto a rischiare qualsiasi cosa per vederlo realizzato.

I Nuovi Templari.
Il gruppo di potenti svelato da Eric porta un nome che pare essere uscito da un pessimo film con Nicholas Cage, o da un pessimo libro da spiaggia, di quelli che poi diventano un film con Nicholas Cage.

Eric era stato parte di quella congiura, più consapevole che complice, successivamente aveva iniziato ad ostacolarla in una lunga partita a scacchi, muovendo le pedine in silenzio.

Céline è la regina, io il cavallo.
Il percorso tracciato dai diari di Eric mi consente di viaggiare attraverso tutta la storia del novecento, e non solo.
Ogni guerra ed ogni evento epocale, ogni carestia e ricostruzione, persino l’epidemia di Spagnola di inizio secolo, può ricondursi ai Nuovi Templari e alle loro due anime: yin e yang, da sempre in conflitto, da sempre in equilibrio.
Non impiego molto a collegare date, nomi, eventi e più lo faccio più sento sapore di ruggine in bocca. La paura non solo ha un odore, ma ha anche sapore e consistenza.
- L’omicidio di mio padre – mi racconterà Céline in uno dei tanti incontri seguiti a quel giorno - è stato il primo atto di quella che mio lui stesso chiama senza mezzi termini l’Apocalisse.
Il piano di questo gruppo di folli non mira alla conquista – il mondo è già in mano loro - ma alla purificazione. Vogliono disinfestare la terra dall’ottanta per cento del genere umano alla rincorsa di una nuova età dell’oro.
Azzerare il genere umano, selezionare il meglio e riiniziare. Lo chiamano progetto Adamo.
Filantropi. A modo loro.

Eric aveva una visone diversa e faceva parte della fazione che mirava alla crescita del genere umano attraverso arte, politica, scienza.
Importanti vaccini – avete presente quello per la poliomielite – e la stessa conquista della Luna del 1969, la caduta del Muro di Berlino, sono stati il prodotto del loro intervento grazie a finanze illimitate e alla scelta degli uomini giusti al posto giusto.
Molte delle cose peggiori invece, dagli anni di piombo alle stragi dell’Ira passando per Settembre Nero di Monaco’72, frutto della controparte dall'anima nera.

Per chi ha letto i classici, la visione della fazione di Eric era quella che Asimov racconta quando parla delle Due Fondazioni, quella dei suoi nemici simile all'idea di evoluzione di Ras Al Ghul, il nemico di Batman.
La scelta di Eric ha portato ad una guerra aperta tra le due fazioni; la sua esecuzione ha spostato l’ago della bilancia verso il peggio.

Céline mi racconta che qualche mese prima di morire il padre era teso più che mai. Un importante summit era l’occasione di cercare un punto di svolta.
Eric temeva che il fallimento di quel summit, il G8 di Genova, avrebbe innescato una serie di eventi senza fine.
Aveva ragione. Io lo so bene. C’ero e ancore sento addosso l’odore di sangue, fumogeni e cordite.
Eric parla di una deriva che porti a libertà venduta in cambio di apparente sicurezza, a nuove di tensioni costruite, alimentate, in un crescendo di guerra senza fine.
L’obiettivo di questi Nuovi Templari è semplicemente folle.

La speranza di riuscire a concludere quel che lui ha iniziato è la sola cosa che mi mantiene lucido.
In questi ultimi mesi io e Céline – mio Dio, è straordinaria – abbiamo rinsaldato la rete di contatti messa insieme da Eric.
Ciascuno dei soggetti sulla scacchiera ha un pezzo di un mosaico che, riunito, sarà decisivo.
La nostra porzione, raccolta in questo diario elettronico è la chiave di volta, ma da sola vale quanto le farneticazioni dell’uomo col megafono nella stazione di Roma Termini.

Ogni giorno però siamo più vicini all'epilogo, e dopo mesi nei quali pareva che il Nemico fosse sempre un passo avanti a noi, per la prima volta abbiamo la sensazione di essere passati in testa.

A New York, domani, ciascuna tessera del mosaico andrà al suo posto.
Finalmente avremo i documenti da presentare al Consiglio di sicurezza Nazioni Unite, uno dei pochi organismi rimasti immuni al potere dei Templari.
Io, Céline e altre venti persone provenienti da ogni parte del mondo metteremo assieme i nostri documenti per far coincidere date, eventi e avere finalmente la lista completa dei pazzi che puntano alla fine della Storia.

Avremo nomi e prove.

So che è probabile che lo sappiano anche loro e che provino un gesto disperato per fermarci.
Possibile sia anche io, come Eric e altri come lui, un morto che cammina.
Per questo che abbiamo scelto di vederci di giorno in un palazzo affollato.
Mio nonno diceva sempre che il miglior nascondiglio di qualcosa di importante è metterlo bene in vista. «Non nasconderti dietro un quadro, diventa il quadro». Uno dei palazzi più grandi del mondo è un quadro abbastanza grande?

Osservo Céline mentre dorme e capisco come Eric abbia riposto in lei la fiducia per un futuro migliore.
Sarà una notte lunga, come tutte quelle da quella mattina, ma è l’ultima.

Domani, al WTC, avremo abbastanza prove per porre fine a questa follia; domani sera berrò la migliore bottiglia di Porto che il mondo abbia prodotto.
Il calore di quel vino è vivo come la speranza.
Sento che domani inizierà un nuovo futuro, e che l’11 settembre 2001 verrà ricordato come l’alba di un mondo nuovo.
Ultima modifica di francescocascione il mercoledì 20 aprile 2016, 18:36, modificato 4 volte in totale.



alexandra.fischer
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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition

Messaggio#2 » martedì 5 aprile 2016, 18:54

Si tratta di un racconto molto complesso. C’è l’idea della Società Segreta (di tipo massonico, detta i Nuovi Templari) che da sempre veglia sul mondo, in un susseguirsi di complotti che portano a grandi eventi. I nemici sono quelli dell’Inquisizione. Quindi la luce e l’oscurantismo si combattono, lasciandosi dietro delle vittime (Eric, il padre di Céline, ma prima ancora quelle del Settembre Nero di Monaco ’72 e quelle dell’Ira, passando per gli Anni di Piombo), mentre al lato buono dell’Ordine dei Nuovi Templari si devono il vaccino per la poliomielite e lo sbarco sulla Luna del 1969 e la Caduta del Muro di Berlino del 1989. Bello il paragone Yin-Yang (i poli opposti che contengono rispettivamente il germe l’uno dell’altro della cosmologia cinese) per indicare le due anime dell’Ordine dei Nuovi Templari. Intrigante anche il fatto che Eric ne abbia fatto parte prima di staccarsene, inorridito dal Progetto Adamo (sterminio quasi totale della razza umana attuale a favore di una nuova razza per fondare una Nuova Età dell’Oro). Notevole anche il paragone con il ciclo della Fondazione di Asimov e la concezione del mondo di Eric (se la Terra fosse come Trantor, allora basterebbe risolverne le crisi cicliche attraverso le proiezioni statistiche, magari). Trovo credibile l’accostamento a fatti veri come gli scontri durante il G8 e l’11 settembre 2001. Il fatto che i Nuovi Templari non siano riusciti a controllare anche l’O.N.U, getta una luce sinistra su tali tragedie. Verosimile la resa del punto di vista di Emanuele Musante (che paragona l’intera congiura a un tipo di spunto che si usa in libri trasformati in film a uso di Nicholas Cage) il quale è coinvolto nella ricerca anche dal punto di vista privato (conosce la figlia di Eric e decide di aiutarla a comprendere il lavoro del padre, per portarlo avanti; indovinato lo stratagemma dei diari). C’è parecchia roba, per essere un racconto. Io lo trovo valido come traccia in vista di un romanzo. Il consiglio che ti do è di soffermarti su quali degli eventi storici da te citati ti piace e lì ambientare parte della storia (un racconto autoconclusivo). Ma questo è un mio parere.

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Spartaco
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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#3 » martedì 5 aprile 2016, 22:07

Vista l'apertura del Laboratorio a scritti fino a 13K ho deciso di inserire il numero di battute (quello base) di ogni racconto.

alexandra.fischer
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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#4 » giovedì 7 aprile 2016, 18:52

Ciao, trovo il tuo racconto molto migliorato. La trama era avvincente già da prima, ma adesso ha acquisito spessore. Il tema della Società Segreta di stampo massonico che vuole purificare il mondo (con un'eugenetica della razza) dopo averlo già conquistato è notevole. Qui, acquista un carattere ulteriormente inquietante (resa in pochi tratti, fa ancora più paura). Ben reso il personaggio del giornalista Enrico Musante. Lo trovo molto credibile.

Attento a immuti per immuni.

CHIEDO LA GRAZIA

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ceranu
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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#5 » martedì 12 aprile 2016, 21:53

Ciao Francesco, ben trovato.
Il tuo racconto ha il potere di affascinare e incollare il lettore al monitor. Usi bene degli elementi classici come le società segrete e il mega complotto, ma ha un grosso difetto. Leggendolo ho avuto l'impressione di avere a che fare con un ottima introduzione e un bellissimo epilogo, ma manca il corpo centrale. Non c'è azione e manca il patos che mi aspetterei in una storia di spionaggio. È tutto tell, e per questo genere direi che non è un bene.
Nel complesso mi è piaciuto e chiederò la grazia, ma fossi in te utilizzerei questo brano per far partire altro. Magari una storia in cui il protagonista cerca di svelare il complotto che ha portato all'attentato dell'11 settembre.
Ciao
CHIEDO LA GRAZIA

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Sissi Kardec
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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#6 » mercoledì 13 aprile 2016, 9:54

Ciao Francesco,
avevo letto questa storia nella sua stesura originale e mi ha fatto molto piacere ritrovarla nel laboratorio. E' una storia molto interessante, un'idea molto buona ed ha uno svolgimento corretto; concordo con chi dice che potresti farne un romanzo, ma secondo me, con qualche accorgimento e correzione, può anche bastarsi.Mi piace come hai chiuso i cerchi (Emanuele è quel figlio di un amico, l'11 Settembre distrugge un nuovo piano per annientare il lato oscuro, etc..), mi piacciono i rimandi storici, la scelta dei paragoni tra la visione della fazione di Eric e quella dei suoi 'contrapposti'. Mi piace l'introduzione con la lettera.

Ci sono invece alcune parti che secondo me potrebbero essere riscritte e alcune incongruenze interne che ti segnalo di seguito e che, durante la lettura, mi frenano dalla piena scorrevolezza e mi costringono a tornare indietro.

- Signor Musante, è in casa?

- Perché io?
- Perché mio padre ha scelto te. La sua risposta

Prima Céline gli da del lei, poi del tu, quindi non è chiaro se si conoscessero già o che tipo di conoscenza abbiano.

Sono giornalista da dieci anni; mi piace quel che faccio e lo faccio bene.
Ho una passione intima per la ricerca di rapporto tra effetti noti e cause ignote e alcune inchieste hanno avuto lo spiacevole effetto di rendermi riconoscibile, tantissimi i mitomani che intasano la mia casella di posta, ed un numero di nemici decisamente superiore.
Qualche anno fa, assieme ad un giornalista di Torino, iniziai a seguire l’odore dei soldi lasciato da un politico - editore del mio stesso giornale - all'inizio di quella che prometteva essere una folgorante carriera.
Quello che scoperchiammo fu un pozzo nero che evidenziava legami tra la Mafia ed importanti personalità, collusioni capaci di fare cadere l’allora Governo in carica e forse impedire l’insediamento di uno peggiore.
Ovviamente non lavoro più per quel giornale.
Per qualche tempo mi sono sentito come quel tipo che va indietro nel tempo per uccidere Hitler, ma sono bastate due elezioni per ridimensionarmi.

Tutta questa parte secondo me è, in questa fase del racconto, forse di troppo; non dico che sia confusa perché ho capito che vuoi farci passare la passione che anima Emanuele e le scottature professionali che ha già preso cercando di combattere i poteri forti. Forse potresti ridurla oppure spostare più avanti altri ricordi dell'inizio della sua professione, in cui abbia già incrociato gli effetti di organizzazioni superiori che agitano il mondo dietro le quinte.

Mentre leggo solo superficialmente gli appunti di Eric cresce l’impressione che tutto quello che di buono abbia fatto dal punto di vista professionale, fosse solo una partita di calcetto da dopo lavoro paragonata alla finale di Coppa dei Campioni.
Fino a quel momento avevo seguito solo alcune briciole, quelle lasciate da suo padre per testarmi.
Quel diario era la prova di quel che cercavo da una vita – il santo Graal delle congiure criminali - e lei lo sapeva.

Prima parli di Eric, di cui legge gli appunti, poi ti riferisci a Céline che però non rientra nel periodo precedente; io correggerei o il primo o i seguenti per rendere più organica tutta la parte.

Sempre qui:
Mentre leggo solo superficialmente gli appunti di Eric cresce l’impressione che tutto quello che di buono abbia fatto dal punto di vista professionale, fosse solo una partita di calcetto da dopo lavoro paragonata alla finale di Coppa dei Campioni.

A parte la dissonanza nel tempo verbale (io metterei 'sia stata solo' una partita..), non è neanche così immediato il soggetto. Io espliciterei, del tipo: "Mentre leggo superficialmente gli appunti di Eric, cresce l’impressione che tutto quello che di buono io abbia fatto dal punto di vista professionale, sia stata solo una partita di calcetto paragonata alla finale della Coppa dei Campioni."

Sentivo di doverlo al mio mecenate, era amico di mio padre, ma soprattutto a me stesso.

Qui, con attenzione, capiamo che il padre di Emanuele era (è?) il famoso amico di Eric sul cui figlio Eric stesso riponeva la speranza di un supporto per il futuro della figlia. Io lo espliciterei ancora di più, se non qui più avanti nel racconto, magari quando la guarda dormire. Si capisce, però accennerei qualcosa che li colleghi ancora di più, per esempio capire se anche il padre di Emanuele - come credo- era parte della fazione di Eric e ha subito la stessa sorte. Essere entrambi orfani per mano dei Nuovi Templari rafforzerebbe il legame tra di loro e spiegherebbe ancora di più la passione con cui Emanuele si getta nelle indagini su tale Ordine. Non è necessario che sia così, semplicemente però espliciterei questo legame alle speranze di Eric.

Eric era stato parte di quella congiura, più consapevole che complice, successivamente iniziò ad ostacolarla in una lunga partita a scacchi, muovendo le pedine in silenzio.

Il tempo verbale secondo me è dissonante; mi suonerebbe meglio "[...] successivamente aveva iniziato ad ostacolarla in una lunga..."

- L’omicidio di mio padre – racconta Céline - è stato il primo atto di quella che mio lui stesso chiama senza mezzi termini l’Apocalisse.

Qui, come prima, mi trovo davanti Céline quando non avevo capito fosse ancora con lui... se Céline è sempre lì, accennerei a lei un po' per tutto il testo magari commentando cosa fa o come reagisce, oppure ne parlerei al passato, come di qualcosa che lei gli ha detto quando è stata da lui.

Per questo che abbiamo scelto di vederci di giorno in un palazzo affollato.


Direi che ho messo proprio tutto, scusa il dettaglio, ma diversamente non sarei riuscita a spiegarmi :)
A presto
Simonetta

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francescocascione
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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#7 » mercoledì 13 aprile 2016, 11:54

Ciao Simonetta e grazie per l'attenzione e per le annotazioni,

per alcune provvedo ad aggiustare il tiro, per altre mi permetto di risponderti in modo altrettanto puntuale

- Signor Musante, è in casa?

- Perché io?
- Perché mio padre ha scelto te. La sua risposta

Celine sa che si troverà di fronte qualcuno di più vecchio, che non conosce se non indirettamente, per cui da dietro una porta usa una formula 'classica'. Una volta che si vedono, essendo entrambi giovani, scatta il tu.

Il due padri si conoscono, ma ho lasciato apposta il loro rapporto alla sola amicizia.
Il senso di giustizia del papà di Emanuele è l'indicazione per comprenderlo. È un punto al quale tengo, Emanuele è spinto dalla stessa voglia di giustizia, e dal fatto che sia sempre guidato in questo, da dietro le quinte da Eric.

Grazie di tutto.
Francesco

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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#8 » venerdì 15 aprile 2016, 9:07

Celine sa che si troverà di fronte qualcuno di più vecchio, che non conosce se non indirettamente, per cui da dietro una porta usa una formula 'classica'. Una volta che si vedono, essendo entrambi giovani, scatta il tu.

Ci sa, ci sta :)
Il due padri si conoscono, ma ho lasciato apposta il loro rapporto alla sola amicizia.
Il senso di giustizia del papà di Emanuele è l'indicazione per comprenderlo. È un punto al quale tengo, Emanuele è spinto dalla stessa voglia di giustizia, e dal fatto che sia sempre guidato in questo, da dietro le quinte da Eric.

Ottimo così, capisco perfettamente la prospettiva.

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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#9 » mercoledì 20 aprile 2016, 18:10

Ciao Francesco,

il tuo racconto ha subito delle modifiche che indubbiamente l'hanno migliorato rispetto all'edizione iniziale uscita su MC.

PUNTI DI FORZA
Incipit potente, trama avvincente, ritmo equilibrato. Il tema è credibile e nello stesso tempo originale.
Ben tratteggiato il personaggio di Enrico Musante.

Trovo che l'espressione "..., ho ancora i sogni mezzo aperti..." sia bellissima!

PUNTI DI DEBOLEZZA
A parte le cose già segnalate dai "colleghi", ti segnalo:
qui eviterei la ripetizione:
"...Nessuno si aspetta l’Inquisizione Spagnola.
Già, nessuno si aspetta l’Inquisizione Spagnola, nessuno si aspetta che il mondo finisca, eppure..."

Nel complesso ottima prova, bravo! :-)))
Certo da "tanta carne al fuoco" mi aspetto di leggere in futuro un romanzo o almeno un racconto lungo!

Ciao
A presto

Adriano

CHIEDO LA GRAZIA

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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#10 » mercoledì 20 aprile 2016, 18:42

Come dicono dalle mie parti:

Belin che bei complimenti.

Grazie davvero. é un racconto, nato giocando, al quale mi ero affezionato già nella fase di contest; mi sono divertito ancora di più a tornarci ed in effetti questa storia continua a crescermi in testa... non si sa mai.

"I sogni mezzo aperti" piace tantissimo anche a me... è un verso di 'Tutti vogliono viaggiare in prima' di Ligabue... ed è un'immagine potente come 'sognai così forte da far sanguinare il naso di De André... mi piaceva farla entrare nel racconto, racconta molto dello spirito del protagonista

Nessuno si aspetta l'inquisizione spagnola è un modo di dire inventato dai monty python... anche questa è buffa ed era funzionale al racconto

Grazie per il consiglio, ho corretto!

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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#11 » domenica 24 aprile 2016, 23:10

Ciao a tutti

a questo punto, è doveroso.

SFIDO SPARTACO

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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#12 » martedì 26 aprile 2016, 23:26

Sfida accettata!

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Re: Congiura - Director's cut - De Marco Edition -10517-

Messaggio#13 » martedì 26 aprile 2016, 23:40

Ottima prova, sei in Vetrina

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