La risata fra le sabbie

alexandra.fischer
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La risata fra le sabbie

Messaggio#1 » lunedì 18 aprile 2016, 21:47

LA RISATA FRA LE SABBIE
Di Alexandra Fischer
Le torri della città emergevano a stento in mezzo alla tempesta di sabbia, ma la guida era sicura che l’avrebbero raggiunta molto presto.
Il gruppo era composto da quattro fedeli smaniosi di incontrare gli dei che vi avevano eletto la loro dimora.
Mentre salivano lungo la strada di pietra bianca, sferzati dalle sabbie viola, mormoravano le loro richieste alle divinità.
Erano quattro, come loro.
Rappresentavano lo spirito del loro popolo.
La guida non vi apparteneva.
Faceva parte di un’etnia separata, dalla vita nomade.
I quattro se ne erano fidati, perché non c’era niente di meglio che affidarsi a qualcuno che conosceva la città divina senza alcun interesse per i suoi abitatori.
In quel modo, le suppliche non si sarebbero mischiate.
E riguardavano tutte lo stesso problema: i viaggi si erano fatti difficoltosi come quello che stavano affrontando loro, portando miseria e morte.
La strada bianca si interruppe davanti a una porta sorvegliata da quattro sculture affondate nella sabbia fino alla vita.
Ai quattro sembrò quasi di guardarsi allo specchio.
La prima delle divinità aveva gli occhi a mandorla e portava due trecce, come il giovane uomo che si trovava subito accanto alla guida intabarrata.
La seconda aveva gli occhi tondi e scuri come la ragazza che si ostinava a seguire il passo del giovane con le trecce e la zazzera della scultura era scompigliata come quella di lei.
La terza scultura portava un copricapo di metallo che le copriva la metà superiore del volto, proprio come l’uomo che si teneva un po’ discosto rispetto agli altri.
La quart’ultima, invece, aveva gli occhi obliqui e una chioma ondulata raccolta in una crocchia pesante proprio come la donna che teneva d’occhio l’uomo dal copricapo di metallo, senza perdersene un passo.
La porta, di legno traforato, cedette subito sotto la pressione delle mani della guida.
Il giovane dalle trecce l’accusò subito, prima ancora di entrare.
- Sei stata qui prima di noi, donna. Hai rubato.
La guida non si stupì di tanta arroganza.
- Taci, sei uno stupido presuntuoso come tutti i Chawtin – lo redarguì, chiamandolo con il nome della razza alla quale lui apparteneva.
All’esterno, sui visi scolpiti, si aprì un sorriso perverso.
Il giovane con le trecce entrò e vide gli affreschi realizzati con le tessere di pietre dure delle miniere del suo popolo e ne gioì.
Negli affreschi erano raffigurate le divinità, nella magnificenza delle loro doti: umiltà, saggezza, serenità, perseveranza.
Il solo vederle, tuttavia, rese folli i tre, che si avventarono sul quarto, uccidendosi poi a vicenda.
La guida uscì, mentre la eco della risata dei quattro dei divenuti traditori del loro popolo, echeggiava fra le sabbie.



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antico
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#2 » lunedì 18 aprile 2016, 22:04

Complimenti Alexandra, questa volta sei tu la più veloce! Caratteri ok, buona ALL STARS EDITION!

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Angela
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#3 » martedì 19 aprile 2016, 13:44

Bentrovata, Alexandra. Molto bello l'incipit, riesco quasi a immaginare le torri che emergono a stento dalla tempesta di sabbia. Un viaggio della fede alla ricerca del favore degli dei. Mi è piaciuta anche la raffigurazione delle statue che hanno elementi in comune con gli esseri umani. Ci sono solo due cose che a mio avviso andrebbero riviste: i periodi troppo brevi e il finale frettoloso. Come sempre c'è il problema della distruzione dei caratteri, sei stata minuziosa nelle descrizioni e poi hai dovuto accelerare. Il tema è centrato e il testo mi piace. La considero una buona prova. A rileggerti.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

alexandra.fischer
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#4 » martedì 19 aprile 2016, 19:35

Grazie, Antico.

Grazie Angela,
sono contenta che il racconto ti sia piaciuto nell'insieme. Per quel che riguarda il finale e i periodi troppo brevi, terrò conto delle tue osservazioni e lo aggiusterò.

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Andrea Partiti
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#5 » mercoledì 20 aprile 2016, 15:17

Intanto (e lo dico in maniera positiva) è la prima volta che riesco a seguire un tuo racconto dall'inizio alla fine senza aver bisogno di chiedere spiegazioni extra e in cui non ho domande in sospeso.
Mi piace il ritmo che crei durante la prima parte del racconto, con le descrizioni ripetute con la stessa espressione e la stessa cadenza per le quattro statue e i quattro pellegrini, penso che crei un buon effetto che si innesta bene sulla prima descrizione dell'ambiente surreale, antico e decadente in cui si muovono.
Spenderei qualche parola in più su cosa li fa impazzire nel finale. L'avidità? Qualche impulso religioso? Immaginavo ci fosse una sorta di pace tra i quattro popoli/razze, per mettersi in pellegrinaggio insieme e per avere addirittura un tempio condiviso per le loro divinità.
Il tema c'è, anche se un po' dubbio, perché ci presenti le quattro divinità come autentiche, e nulla suggerisce che non lo siano. Magari sono crudeli, magari è una trappola il loro tempio e il sorriso delle loro statue mostra il lato peggiore, ma sempre di autentico potere si tratta.
Globalmente, trovo che il tuo racconto abbia uno stile decisamente migliore degli ultimi, si legge meglio e senza intoppi, tutto funziona in maniera naturale. Mi sembra un ottimo risultato!

alexandra.fischer
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#6 » mercoledì 20 aprile 2016, 19:56

Ciao Andrea Partiti,
sono contenta che il racconto ti sia piaciuto e che ti sia stato facile seguirlo. Per quel che riguarda il potere degli dei, c'è: le doti che rappresentano esistono, è vero. La loro falsità sta nell'averle smentite (tempesta di sabbia, discordie), corrompendosi (e lo si vede nell'atteggiamento dei pellegrini, diffidenti gli uni verso gli altri, fino all'esplosione di collera finale).

Zebratigrata
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#7 » domenica 24 aprile 2016, 20:00

Ciao Alexandra,

l’idea di questi quattro ‘fanatici’ che imitano i loro dei fino a considerarsi dei loro stessi mi piace.

La lettura del racconto però è purtroppo poco scorrevole. Ci sono diversi ‘inghippi’, ad esempio ‘quart’ultima’ al posto di ‘quarta’ o ‘quarta e ultima’, ‘la eco’ molto innaturale (l’elisione qui è facoltativa ma in questo caso è davvero usata quasi esclusivamente la versione elisa), alla fine non si capisce perché non attaccano la guida ma uno di loro e non si capisce chi attaccano e perché. Diverse frasi sono poi strutturate in maniera più complicata del necessario, per es. ‘se ne erano fidati’ > ‘si erano fidati di lei’, ‘chiamandolo con il nome della razza alla quale lui apparteneva’ > ‘col nome della sua razza’/’col nome della razza a cui apparteneva’. Il testo è comprensibile, ma la folla di pronomi generata da questo tipo di strutture non giova alla scorrevolezza del testo.

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invernomuto
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#8 » lunedì 25 aprile 2016, 3:44

Ciao Alexandra!
Tra tutti i tuoi racconti che ho avuto modo di leggere finora, questo è sicuramente uno di quelli più "ispirati".
Mi piace l'idea alla base del racconto, mi piace come hai costruito lo scenario ostile e sabbioso in cui hai calato i quattro pellegrini e anche la dualità tra i quattro viandanti e le quattro statue.
Effettivamente però lo svolgimento non scorre sempre come dovrebbe e il finale avrebbe giovato davvero tanto di qualche attenzione in più, la follia dei quattro purtroppo non ha l'enfasi che meriterebbe.
In definitiva, comunque, l'ho trovato davvero un buon racconto, bella prova!

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Linda De Santi
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#9 » lunedì 25 aprile 2016, 12:19

Ciao Alexandra!
I tuoi racconti mi mettono sempre un po’ in difficoltà: da un lato mi piacciono moltissimo le tue descrizioni, molto belle ed evocative (cosa che, a causa del limite di caratteri, è una rarità qui su MC), dall’altro, proprio le descrizioni tolgono spazio alla narrazione.
Come hanno notato anche altri gladiatori, però, trovo che questo sia uno dei tuoi racconti meglio riusciti: anche se il finale avrebbe meritato più spazio, credo che tu sia riuscita a gestire bene tutta la vicenda. Anche il tema è centrato e sviluppata in maniera originale.
Nel complesso è una buona prova, brava.

alexandra.fischer
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#10 » lunedì 25 aprile 2016, 20:12

Ciao Zebratigrata, grazie del commento. D'ora in poi starò attenta a non scivolare sulle frasi costruite in modo troppo complesse (fattore indebolente...meglio optare per una maggiore semplicità). Per quel che riguarda lo spunto, sono felice che ti sia piaciuto.

Ciao Invernomuto, sono contenta che la storia ti sia piaciuta. Mi dispiace per i punti deboli. In effetti, la guida avrebbe meritato di finire più coinvolta nella follia, pur essendo neutrale (magari con la funzione di raccontarla? O di informarne un eventuale sacerdote che l'ha mandata lì?).

Ciao Linda de Santi, sei davvero gentile a trovare della validità negli spunti delle mie storie (malgrado la tirannia dei caratteri) e anche in questa (soprattutto, stando a quel che mi hai scritto...grazie, grazie). Terrò conto del tuo suggerimento (preziosissimo) di armonizzare meglio descrizioni e trama per evitare un finale poco efficace nella resa della follia collettiva.

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beppe.roncari
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#11 » martedì 26 aprile 2016, 12:14

Ciao Alexandra, ben ritrovata!
Come sempre belle le tue descrizioni, anche se in molti casi, come questo, rischiano di appesantire il racconto. La minuziosa disanima sulle capigliature dei quattro personaggi è inutile e anche dannosa in un racconto breve, e per di più ti affezioni a perifrasi come questa:
Il giovane dalle trecce l’accusò subito

È uno spreco chiamare il personaggio per esteso "il giovane dalle trecce" e non aggiunge niente né al ritmo, né alla caratterizzazione del personaggio, né alla trama. È un rivolo inutile, in un quadro sarebbe una sbavatura fuori dalla cornice da asciugare. Non va.
Altri appesantimenti che rendono difficile la lettura sono di questo genere:
chiamandolo con il nome della razza alla quale lui apparteneva

Troppo lungo, o si capisce che lo chiama con il nome della razza, oppure, se serve una lunga precisazione, non va bene, bisogna rivedere a monte, per esempio una frase nell'incipit risolverebbe tutto: "Erano giorni che i quattro Chatwin erano in viaggio..." non puoi far emergere nomi e dati di background approfittando di una riga di dialogo verso la fine, è un errore tecnico.
Ti dico queste cose perché apprezzo il tuo modo di scrivere e la tua ispirazione, e vorrei esserti d'aiuto a migliorare. Quindi devo essere spietato.
La trama non si capisce. Credevano di essere dei loro stessi? Di esserlo diventato? Non si capisce.
Semplifica le descrizioni e le allusioni con marchingegni retorici e tecnici, alleggerisci la narrazione, sistema invece la trama e la chiarezza per il lettore, due cose sulle quali non devono esserci dubbi.
Ciao, alla prossima!

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marco.roncaccia
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#12 » giovedì 28 aprile 2016, 15:46

Ciao Alexandra,
il tuo racconto comincia bene, aggancia il lettore in maniera ottimale e descrive la situazione di viaggio dei protagonisti con frasi breve e precise. Poi, a un certo punto, premi sull’acceleratore e dilapidi nella fretta quello che avevi sapientemente costruito. Che dire? Bene fino a un certo punto, molto male il finale.

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leonardo.marconi
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#13 » venerdì 29 aprile 2016, 13:06

Ciao Alexandra!! Come ha già detto qualcuno, non posso che farti i complimenti per le descrizioni: molto evocative e a tratti adamantine. Si riesce facilmente ad immaginare il piccolo gruppo in viaggio verso la "città sacra". Il crescendo tiene incollati allo schermo. Forse, per contro, si può biasimare lo stile non sempre scorrevole e il finale un po' frettoloso ma necessario al limite dei 3000 caratteri. Magari un pelo di descrizione in meno avrebbe lasciato più spazio al finale. Ma credo che sistemando qua e là il racconto ne possa venir fuori qualcosa di davvero interessante. Ancora complimenti per la capacità evocativa ed estatica del racconto: affascinante.

alexandra.fischer
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#14 » venerdì 29 aprile 2016, 20:20

Ciao Beppe Roncari, grazie delle tue osservazioni sul racconto (ancora di più il fatto che siano per il mio bene perché apprezzi il mio modo di scrivere). Ora so come aggiustare meglio le parti che non vanno. Riguardo alla trama: i quattro personaggi non credono di essere dei, vanno al tempio per pregarli e gli dei sono antropomorfi (quindi rispecchiano le fattezze della razza dei quattro pellegrini, la Chawtin, appunto, colpa mia se non lo hai capito, avrei dovuto specificarlo meglio).

Ciao Marco Roncaccia, mi dispiace per il finale. Ti do ragione sul fatto che le descrizioni abbiano pesato su come l'ho reso. Con il fantasy occorre fare attenzione in modo particolare (ti fa scrivere all'infinito...e quando si tratta di chiudere, ahi, ahi. Soprattutto se si deve tenere conto del limite di 3000 caratteri. Ci vuole parecchia pratica. Sono contenta che il resto della storia abbia retto.

Ciao Leonardo Marconi, per prima cosa ti sono grata dei complimenti riguardo alle parti riuscite della storia. Quanto al finale, credo che il limite dei 3000 caratteri sia una sfida. Stavolta non mi è riuscita, ma credo nell'importanza della lettura e della pratica letteraria quotidiane.

alexandra.fischer
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#15 » lunedì 2 maggio 2016, 18:37

Ciao Diego Ducoli, terrò conto del tuo consiglio di ridurre le descrizioni dei personaggi per lasciare spazio alla trama (e azzeccare il finale).
Grazie del commento. Sono contenta che almeno le descrizioni paesaggistiche ti siano parse valide.

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antico
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#16 » martedì 3 maggio 2016, 15:49

Bellissimo il contesto, molto evocativa tutta la presentazione, poi t’incarti sulla chiusura. Non ho capito perché siano impazziti e cosa può essere successo. Magari allungando e utilizzando più caratteri puoi rendere il tutto più chiaro. Occhio a diversi refusi che rallentano tantissimo la lettura (abitatori che invece è abitanti e quart’ultimo quando è solo il quarto). Pollice ni, lavoraci nel laboratorio e convocami per una nuova lettura.

alexandra.fischer
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Re: La risata fra le sabbie

Messaggio#17 » mercoledì 4 maggio 2016, 18:27

Ciao Antico,
farò come dici. Sono sicura che con un'aggiustata al finale (e ai refusi) la storia ne guadagnerà (già il fatto di dover sistemare il finale chiarirà anche il motivo della pazzia dei personaggi...ma ti anticipo che sono stati gli stessi dei, così simili a loro a condurveli. Grazie del commento (e di aver trovato del buono nel resto).

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