La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

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invernomuto
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La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#1 » lunedì 18 aprile 2016, 23:07

Genuflettiti e prega. Unisciti in comunione di spirito con gli altri disperati, perché gli ultimi saranno i primi ad accedere al mio paradiso. A separarti dalle calde lande dell'orgasmo supremo è solo un piccolo rito, solo una preghiera.
E allora inginocchiati e metti un po' di polvere sul cucchiaino, scaldala con acqua e limone finché non avviene la transustanziazione; finché la brodaglia bollente non sarà diventata il mio sangue. Prendete e bevetene tutti.
Trattieni il tremore mentre avvolgi la punta della siringa in un batuffolo di cotone, aspira il liquido sacro ancora caldo facendolo risalire per la stretta apertura dell'ago.
Ora senti tra le mani tutta la potenza del Dio che ti ama tanto, hai in mano la spada fiammeggiante della giustizia, la tua chiave per le porte dorate del Valhalla, il pass VIP per il Nirvana.
Guardati attorno prima di assaporare il frutto proibito, butta un occhio sui disperati che aspettano che tu finisca per farsi la loro dose, guarda il mondo a te precluso, osserva la società dai suoi margini.
E ora che sei pronto apri le braccia al Signore Dio tuo che toglie i peccati dal mondo, non ti resta che accettarmi dentro il tuo cuore.
No, niente promesse di fedeltà, niente Credo da recitare a memoria, il tuo nuovo nume non chiede un'accettazione simbolica; apri le braccia, spingi l'ago dentro la vena, spingi lo stantuffo sinché l'icore divino non scorrerà dentro di te, sia fatta la mia volontà.
Come Cristo nel Giordano affonderai nei meandri della tua stessa mente, l'asfalto si aprirà sotto di te e tutta la luce, l'affetto, la gioia che ti sono stati negati ti si riverseranno dentro con la veemenza di un fiume in piena.
E ti ritroverai a galleggiare lontano dalle strade, lontano dal freddo, lontano dalla gente per bene mentre naufraghi tra le onde calde del mio mare.
Goditi la risacca, finché dura; crogiolati al caldo del mio sole artificiale ma stai attento, perché le porte dell'Eden si richiuderanno presto e tornerai nel tuo inferno, infreddolito e solo quanto prima.
Vedi? L'hai potuto assaggiare, ora lo sai. Il mio paradiso è reale, non una vana promessa.
Le chiavi del mio regno sono per le strade, nelle metropolitane, nei vicoli bui, chiuse dentro sacchetti di plastica.
Per tornare nel mio mondo basta cercare i miei discepoli, i derelitti come te che vagano ai margini della società con la loro carne in prestito e la pelle che sembra colargli addosso come un vecchio cappotto.
Trovali e implorali, pagali, genuflettiti – dopotutto è questo che si fa con gli uomini di Dio.
E quando ti renderai conto che ogni visita sarà sempre più rapida, più insoddisfacente, più meccanica – un'eterna rincorsa a quell'indimenticabile battesimo che ti è fluito nelle vene, caldo e denso come il miele – ricordati che il tuo è un dio misericordioso.
Devi soltanto aprirmi le braccia ancora una volta, sentire i vasi sanguigni riempirsi dello Spirito Santo e continuare a schiacciare quello stantuffo, sinché non siederai per sempre alla mia destra.
Cosa aspetti?



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antico
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#2 » lunedì 18 aprile 2016, 23:09

Perfetto, Manuel, tutti i parametri sono ok! Buona ALL STARS EDITION!!!

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Jacopo Berti
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#3 » martedì 19 aprile 2016, 13:42

Ciao Manuel, piacere di leggerti!
Beh, 'piacere' è una parola grossa: questa tua evangelizzazione, questo tuo sermone chimico è un pugno allo stomaco. Funziona abbastanza bene, ma in certi punti lo trovo ripetitivo, e questo fa trasparire la scrittura, il che rovina un po' la sensazione di flusso continuo e invasamento. Secondo me: una buona idea, una realizzazione discreta.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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maria rosaria
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#4 » giovedì 21 aprile 2016, 19:06

Ciao Manuel.
Devo dire che il tuo racconto mi ha colpito molto. Parabola è senz'altro un titolo azzeccato per questa storia che ha il sapore di un omelia, per rimanere in linea con il tono che hai usato.
Mi è piaciuto la scelta di narrare in seconda persona, una scelta coraggiosa che a me piace molto.
L'aderenza al tema è a mio avviso rispettata al cento per cento.
Bravo.
Maria Rosaria

Fernando Nappo
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#5 » giovedì 21 aprile 2016, 21:55

Ciao Manuel,
tema centrato pienamente, direi. Interessante la scelta della seconda persona, di solito piuttosto difficile da maneggiare, ma che in questo caso trovo perfetta. Un racconto decisamente coraggioso, sia per il tema che per il tono, che potrebbe anche dar fastidio a qualcuno. Forse limabile in qualche punto, ma fra quelli letti finora lo trovo il più originale, quello che ha più probabilità di restarmi in mente sul lungo periodo.

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eleonora.rossetti
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#6 » venerdì 22 aprile 2016, 9:09

Ciao Manuel,
questo è stato l'unico racconto che ho sbirciato la sera stessa del contest, dopo aver postato il mio, e mi è rimasto impresso da allora.
Bello. Non riesco davvero ad esprimermi diversamente. In questa omelia rivolta al tossicodipendente, per il quale non conta nient'altro che la droga, vedo ogni scena, che trasuda la disperazione e l'illusione che tramite l'eroina (credo sia quella che si inietti) possa davvero raggiungere il Paradiso, per poi ripiombare nello squallore della realtà.
Hai espresso perfettamente lo straniamento, e l'ineluttabilità della situazione di chi è entrato in un tunnel che, spesso e purtroppo, non ha uscita se non nella morte.
Non trovo nulla da appuntarti, personalmente finora è il migliore racconto che ho letto.
Bravo!
Uccidi scrivendo.

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Sissi Kardec
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#7 » venerdì 22 aprile 2016, 11:56

eleonora.rossetti ha scritto:Ciao Manuel,
questo è stato l'unico racconto che ho sbirciato la sera stessa del contest, dopo aver postato il mio, e mi è rimasto impresso da allora.
Bello. Non riesco davvero ad esprimermi diversamente. In questa omelia rivolta al tossicodipendente, per il quale non conta nient'altro che la droga, vedo ogni scena, che trasuda la disperazione e l'illusione che tramite l'eroina (credo sia quella che si inietti) possa davvero raggiungere il Paradiso, per poi ripiombare nello squallore della realtà.
Hai espresso perfettamente lo straniamento, e l'ineluttabilità della situazione di chi è entrato in un tunnel che, spesso e purtroppo, non ha uscita se non nella morte.
Non trovo nulla da appuntarti, personalmente finora è il migliore racconto che ho letto.
Bravo!

Devo necessariamente quotare Eleonora, perché per me vale lo stesso, compreso il fatto di aver sbirciato il racconto - forse grazie al titolo - la sera stessa del contest.
A me questo racconto piace in maniera particolare, perché oltre ad apprezzare l'idea di interpretazione del tema, apprezzo davvero molto lo stile con cui è stato svolto. C'è qualcosa di lento, maestosamente incombente, epico quasi, nel ritmo che riesci ad infondere.
Le ripetizioni stesse che ti sono state fatte notare, secondo me, accentuano invece in maniera funzionale la 'ritualità' dell'azione, il che è perfettamente in linea con la sacralità, per quanto falsa perchè cattiva ed illusoria, del processo di iniezione infuso dalla fonte di dipendenza al dipendente.
Complimenti, per me assolutamente al podio nel tuo gruppo. Bravissimo.
A presto,
Simonetta

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Adry666
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#8 » sabato 23 aprile 2016, 20:05

Ciao Manuel,

tema centrato, tossicamente :-))
La prima parte è notevole: scritta bene in seconda persona, gran ritmo, forte quanto basta per colpire e incollare al video. Bravo, complimenti!
La seconda parte invece diventa un po’ più scontata e ripetitiva; se ne avrai tempo, cerca di lavorarci per rendere tutto perfetto. Ne può venir fuori un gran lavoro.
Il tema è difficile, non originale, ma trattato in modo originale grazie al tuo stile.

Ciao
Adriano

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jimjams
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#9 » lunedì 25 aprile 2016, 1:09

Bella prova. Apprezzo l'uso della seconda persona, un particolare originale ma non forzato, in questo caso.
Una storia senza storia, una melanconica, ironica nenia alla morte. Difficile dire a chi sia rivolto, ma leggerlo mi ha fatto un certo effetto.
Anni fa nella stazione della metro vicino casa mia c'era una scritta: "La droga uccide lentamente". Con un'altra vernice qualcuno aveva aggiunto: "Sti cazzi, mica c'ho fretta".
Ecco, questo racconto ha la stessa ironia nera di quella risposta. Non fa ridere l'una e non fa ridere l'altro, ma sono entrambi in qualche modo veri.
Così come drogarsi è in qualche modo un'andare incontro alla morte in maniera spesso consapevole, almeno inconsciamente, così la droga diventa una sorta di divinità, misericordiosa se vogliamo, in quel suo modo crudele. Bene insomma, racconto originale che funziona e colpisce.

alexandra.fischer
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#10 » lunedì 25 aprile 2016, 20:27

Il tema dei falsi dei è centrato con grande abilità. La Droga diventa protagonista di un'omelia, con tanto di associazioni mistiche (esperienze estatiche, porte dell'Eden). E c'è anche il senso di appartenenza a una comunità di fedeli (i derelitti dai sacchetti di plastica e dalla pelle cascante) oltre che alla raffigurazione del gesto dell'iniezione come a una sorta di Eucaristia. Racconto molto particolare, scritto in maniera magistrale, con una condanna mordace a una divinità infernale (e falsa).


Attenzione a: colargli per colare loro.

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Flavia Imperi
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#11 » martedì 26 aprile 2016, 10:50

Ciao Manuel,
che dire, penso tu abbia dato il meglio di te in questo racconto. Azzardata, la narrazione tramite un lungo monologo in seconda persona, ma funziona. Riesci a veicolare contenuti emozionali profondi, raccontare la storia di chi cade nella trappola dell'eroina, tratteggiando in modo evocativo, nella narrazione, scene e sentimenti di un mondo che si preferisce non guardare, come in questo passaggio molto bello:

"E ti ritroverai a galleggiare lontano dalle strade, lontano dal freddo, lontano dalla gente per bene mentre naufraghi tra le onde calde del mio mare."

Direi che hai preso la famosa frase "La religione è l'oppio dei popoli" e l'hai messa in forma narrativa.
Le ripetizioni e la parlata dai toni biblici è funzionale al contesto e potentemente antifrastico.

Unica pecca del racconto, quando esci da questo punti di vista unico con piccole autocritiche, ovvero quando rincari la dose (ops, gioco di parole non intenzionale): in alcuni passaggi il narratore stesso denuncia la falsità del suo rimedio (cosa che in un'omelia non accadrebbe).

es. "butta un occhio sui disperati che aspettano" - qui era meglio "sui tuoi fratelli".
es " al caldo del mio sole artificiale" - "artificiale" stona un po'.
Siamo storie di storie

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Hendioke
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#12 » venerdì 29 aprile 2016, 15:11

Racconto che colpisce dritto allo stomaco e, per questo, molto riuscito. La scelta di rendere il tema attraverso la similitudine fra dio e la droga, fra la ricerca della prossima dose e il percorso spirituale non sarà l'apice dell'originalità ma, diamine, c'entra il punto e lo centra forte! Anche lo stile, indispensabile che sia evocativo e trascinante per il successo di un racconto così, è ottimo. Prova eccellente :D
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere

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antico
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Re: La parabola dei derelitti - Manuel Piredda

Messaggio#13 » lunedì 2 maggio 2016, 14:57

Molto buono davvero, anche se una certa stanchezza che ho percepito a metà lettura mi fa pensare che tu debba ancora intervenire per renderlo “a prova di bomba”. L’idea è davvero intrigante, anche la tua interpretazione. Direi un pollice tendente all’alto.

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