Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

magwal
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Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#1 » sabato 4 giugno 2016, 16:58

- Scusa, ma è il mio posto
Lei alza appena lo sguardo, non capisce
- Lì c’è scritto il mio nome, l’ho prenotato io questo posto.
Ribadisce lui indicando il cartellone che indica le prenotazioni ai tavoli della biblioteca.
Sospira, biascica un generico “scusa”, seguito da un “ora mi sposto” con un tono di voce ancora più basso, quindi si alza, prende l’impermeabile, gira intorno al tavolo e lo posa sulla sedia di fronte, poi inizia la lenta transumanza del libro, degli appunti, delle penne, delle fotocopie, dell’astuccio e del cellullare da una sponda all’altra del tavolo. Infine si siede, proprio di fronte a lui.
- Dimenticato qualcosa?
Alza lo sguardo, lui gli sta porgendo la sua borsa, allunga un braccio, la prende, le loro mani si sfiorano.
- Grazie
- Di nulla, io sono John, ma tutti mi chiamano Jo
Tira la borsa verso di se’, ma lui non accenna a mollare la presa. Sospira ancora.
- Jo, cioè Joanna
Risponde, strattona ancora più forte la borsa che atterra sulla sedia libera al fianco di lei.
- Cosa studi?
- In biblioteca vige la regola del silenzio
- Allora andiamo al bar
- Non posso: devo studiare
- Ah, cosa?
Esasperata appoggia le mani sul tavolo, fa finta di non vedere lo sguardo di lui fisso sulla sua scollatura
- Non molli mai?
- Non rispondi mai?
- Solo alle persone colte, gentili e di bell’aspetto
- Allora con me stai facendo un’eccezione?
Volge il capo verso la vetrata, nota che piove ancora. Quindi raggruppa i suoi fogli per riporli nella borsa, poi è la volta delle penne.
- Che fai?
- Dato che qui non c’è verso di studiare e fuori piove, me ne torno in camera mia
- Caffè?
- Ho già detto di no
- Si, ma perché dovevi studiare, ora non hai più scuse
- Il caffè non mi piace.
- Thè? Me?
Abbassa lo sguardo, sorride, è la prima volta in quella giornata assurda.
- Battuta vecchia. Poi, a te, chi ti piglia?
- Allora vada per il thè, quello con l’acca per intenderci, alla miscela ci penso io, conosco un posto... A proposito, in che dormitorio stai?
- Nell’altro
- ???
- Hai presente il dormitorio?
- Ce ne sono tanti
- Scegline uno. Fatto? Ecco, nell’altro
- Ma se non ti ho detto quale
- Fa niente
Finisce di riporre le ultime cose rimaste sul tavolo nella borsa, si alza ma appena indossato l’impermeabile si sente prendere sottobraccio e trascinare via
- Allora l’unica è andarci assieme, non sia mai che capiti nel posto sbagliato al momento sbagliato, che so, a medicina quando cercano volontari per le ricerche sulla psoriasi

Servono due ore, non si sa quanti starnuti e trecento grammi di the Assam prima di arrivare alla camera di lei che, una volta entrata, ripone immediatamente impermeabile e stivali nell’armadio, poi si volta e allunga una mano
- Giubbotto e scarpe, altrimenti ci allaghi la camera
- Anche i pantaloni sono bagnati, vuoi pure questi?
- Entra e chiudi la porta, prima che ci vedono e chissà che pensano
- A chiave?
Scherza lui, intanto lei inclina un poco il capo, lo guarda come fosse un povero mentecatto, quindi risponde
- L’ultimo stolto che ci ha provato, ci ha lasciato le penne
- Amo il rischio
Da buona padrona di casa invita il suo ospite ad accomodarsi sulla sedia vicino al tavolo; poi recupera un pentolino, lo riempie con l’acqua di una bottiglietta e lo mette sul bollitore elettrico vicino alla finestra; quindi posiziona sul tavolo due tazzoni con relativi cucchiaini, un sottopentola in ceramica, diverse bustine di zucchero, la bottiglia del latte e un barattolo di miele; infine si dirige verso l’altra sedia, sposta i panni che ci stanno sopra sul letto altrimenti immacolato, la prende e la posizione di fronte a quella dell’ospite
- Scusa la confusione, ma non aspettavo ospiti
- Wow, in confronto in camera mia abbiamo l’effetto tornado permanente. Vivi sola?
- Un’amica. Studia medicina. Orari diversi ma stessa congregazione
Gli risponde mentre prende il pentolino con l’acqua che ormai bolle; alza lo sguardo e nota che fuori piove ancora; si dirige verso il tavolo e lo deposita sul sottopentola; prende la busta con il thè, la apre e si china appena sul pentolino
- Ah, che caso, ben due Mi-Alfa-Delta-Ro-Ypsilon
Afferma lui tranquillo, lei si blocca, la busta aperta dondola a mezz’aria, lui si alza, posiziona una mano sulla spalla di lei, con l’altra prende la busta e la rovescia nel pentolino
- Troppo buono per sprecarne neanche una foglia. Ed ora sediamoci e ringraziamo il buon Dio. Giù!
Urla quando vede la vede ancora bloccata. E accompagna quel comando con una pressione sulla spalla dall’altro verso il basso fino a quando lei non crolla sulla sedia.
- Zucchero? Latte? Miele?
Domanda sogghignante, infila una mano in tasca, ne estrae un coltello a serramanico, pigia il bottone che fa estrarre la lama e con un gesto secco lo infila nel tavolo.
- Ora parliamo
- Di … che? Che… cosa… vuoi… parlare?
Risponde lei tremante
- Del più, del meno, se vuoi anche del per e del diviso e, perché no?, del volere di Dio e dei vostri stramaledettisimi segreti
Allunga la mano sinistra fino a prendergli i capelli, gli storta la testa, con la destra recupera il coltello e lo avvicina lentamente all’occhio di lei che, visti vani i suoi tentativi di difesa, inizia a piangere
- No, no, no, non ci siamo, da una della vostra congrega certi atteggiamenti non me li aspetterei mai e poi mai
Tira su col naso, si asciuga le lacrime, poi gli dice
- Latte
- Eh?
- Latte, nel thè voglio del latte
- Così si che andiamo bene, spina dorsale ci vuole. Vuoi latte? E latte sia
Detto ciò, la lascia andare, prende la bottiglietta del latte e gliene versa un po’
- E latte anche per me. Zucchero?
Lei muove appena il capo in un cenno di diniego
- Giusto, niente zucchero: fa ingrassare. Anche se, per i miei gusti, sei forse un pochino secca. Allora, brindiamo?
Prende la sua tazza e la porge a lei, poi prende quella di fronte alla ragazza e la alza verso il cielo.
- Sai com’è? Con voi la prudenza non è mai troppa
- A cosa dovremmo brindare?
- Ma ai segreti, ovviamente, e, meglio ancora, ai segreti svelati che sono i migliori di tutti.
Lei appoggia la tazza sulle labbra, lo guarda fisso negli occhi e inizia a bere, dopo qualche minuto ne prende anche lui una lunga sorsata
- Buonissimo, che ne dici?
Lei allontana la tazza, accenna un movimento col capo come risposta affermativa e poi la riavvicina per ricominciare a sorseggiare. Lui ne beve un’altra lunga sorsata, appoggia sul tavolo il cellullare, richiama l’app di recording, poi esclama
- Non pensare di cavartela così: appena finisci di bere inizi a cantare
Lei si allunga verso il pentolino, sputa tutto il thè che aveva bevuto, alza lo sguardo
- Era meglio il timer. Mi spiace, hai solo trenta secondi di vita. Giusto il tempo per condividere con te il primo dei segreti delle Mi-Alfa-Delta-Ro-Ypsilon: diventi membro effettivo dopo aver eliminato chi minaccia la congregazione o una delle sue sorelle e tu era troppo tempo che ci davi la caccia. Grazie John.



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Vastatio
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#2 » martedì 7 giugno 2016, 20:58

Ciao,
apprezzo, e non poco, il modo in cui hai deciso di declinare il tema. Per quanto tu abbia sprecato un'occasione perdendo tempo e slavando (il tema) in una fin troppo lunga parte iniziale senza, peraltro, battute che sappiano di nuovo (ma questo può essere voluto per caratterizzare i personaggi).
Non hai, a mio avviso, sfruttato a dovere la tua idea di confraternita: l'acronimo poteva aveva due significati distinti (uno pubblico e uno privato), la confraternita poteva accettare solo ragazze madri/orfane o che ne so (anche se tu hai voluto giocare in terra straniera e con solo l'assonanza del tema), lo stesso john poteva appartenere a una confraterita rivale (magari lo è, ma non lo dici),
Il fatto che lei sia un M.A.D.R.Y. salta fuori così, dal cilindro. Che sia venuto fuori nelle ore precedenti di conversazione (a cui non abbiamo assistito) è chiaro per come fai uscire "naturlamente" l'accenno dalla ragazza, ma, almeno per me, non era affatto chiaro che fossimo in un "contesto" all'americana (o forse meglio inglese, vista la passione per il the) con sorellanze e fratellanze (e no il titolo non mi ha assolutamente aiutato). Quindi a metà racconto mi accorgo che ho sbagliato ambientazione. Pace, mi riallineo, ma ti consiglierei di fare qualche accenno in fase di modifica.
Sono un po' perplesso sulle tempistiche nel finale: lei beve (diciamo un piccolo sorso), lui DOPO QUALCHE MINUTO, beve a sua volta. In tutto questo tempo, da logorooico che era, diventa una tomba, non chiede nulla, non fa lo sborone. Zero. E se ne sta ad assorvare uan con del liquido in bocca (che proprio comodissimo e naturale non sembri).
Questione regole: che bella confraternita, dove uno dei metodi per entrare è far fuori una tua collega, ci sarà la fila! Soprattutto, sempre che sia vero, anche avere la camera in coppie deve essere molto rilassante (tra l'altro io mi sono fatto l'idea che siano entrambe due "iniziate", ora che lei diventerà effettiva la sua compagan vorrà farle il contropelo... ma probabilmente altre regole e segreti...)!
Ultimo appunto: un aiutino sul perché John le cacci, ok vuole i segreti, ma perché? E' di un'altra confraternita che vuole scoprire i segreti? un giornalista (cit The Skulls), un fissato e basta?

magwal
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#3 » sabato 11 giugno 2016, 19:31

Ciao,
grazie per i complimenti e, ancora di più, per le critiche.
Andando sul pezzo, effettivamente Joanna è inglese, l’azione è ambiente in un collage americano ma questo non è così evidente: abbiamo si un università con biblioteca, bar, dormitori ma concordo che non basta, probabilmente avrei dovuto aggiungere qualche particolare quando lei guarda fuori dalla finestra per fornire qualche indizio in più al lettore.
I dialoghi nella prima parte sono volutamente banali anche se (spero) frizzanti e fanno da contraltare alla seconda parte in cui scopriamo che John sa chi è Joanna e non vuole certo sedurla, ma, cosa più importante, Joanna sa chi è John e chissà se quel posto lo ha scelto a caso?
Nella prima stesura avevo previsto un lungo dialogo su cosa erano e quali erano i segreti delle M-A-D-R-Y prima che prendessero il thè, ma lo spazio era, ahimè, limitato (già così ho sforato i 6.900 caratteri), per cui ho preferito tagliarlo, d’altronde l’argomento riguardava i segreti…
Andando nei dettagli le M-A-D-R-Y (una finezza: la Y una volta la chiamavamo i greca) non sono una congregazione universitaria, ma un gruppo malavitoso, nella mia testa si tratta di una guerra tra eredi di mafia, una matriarcale e l’altra maschile e John era del un rivale.
Probabilmente hai interpretato male l’ultima frase: “(…) diventi membro effettivo dopo aver eliminato chi minaccia la congregazione o una delle sue sorelle (..)” si intende eliminare chi minaccia la congregazione o chi minaccia una delle sue sorelle; non ci saranno tanti che ci vorranno entrare? Purtroppo la cronaca nera ci dice che non è così: nei gruppi di Latinos, nella Fratellanza Nera, nelle varie mafie, nell’Is si è membri solo dopo aver versato il primo sangue, e ti sto citando solo i più noti
Malgrado la sua prosopopea e logorroicità, di fondo John teme la rivale, tanto che prende solo quello che prende lei (acqua, thè, latte, niente zucchero), alla fine gli “frega” anche la tazza. Anche qui nella stesura iniziale avevo previsto un po’ più di respiro per cercare di creare l’adeguata suspence, ma anche pezzo è stato sottoposto a taglio e l’effetto si è perso un po’

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Vastatio
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#4 » sabato 11 giugno 2016, 21:14

In effetti l'ultima frase l'ho interpretata male (però nell'ottica malavitosa originale renderebbe lo stesso come requisito,stride in uno di fratellanze universitarie, almeno finché si parla di 18/23 enni).
Per far passare tutto quello che volevi, ahimé, ti ci sarebbero voluti più caratteri (ma è una cosa che capita praticamente sempre anche a me, quindi ti capisco). Eviterei però la deriva "malavitosa": l'idea regge bene anche limitandosi solo alle fratellanze, tanto più che nel nostro contesto sono qualcosa di raro e fanno più "scena" rispetto a un "banale" confronto tra clan mafiosi.

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beppe.roncari
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#5 » domenica 12 giugno 2016, 17:33

Ciao Walter, ben trovato.
L’idea è carina, ma la declinazione molto molto poco chiara. Ti perdi in dialoghi prolissi che non portano avanti la trama e in battute che nel contesto dei rapporti fra i due protagonisti hanno, a mio parere, poco senso, mentre ti serviva tempo e spazio per sviluppare la trama.
La rivalità fra confraternite non ha nessuna semina nella prima metà del racconto, per cui il lettore si perde senza sapere cosa aspettarsi e tu non puoi “raccogliere” nessuna semina sul finale.
Il meccanismo dell’eliminazione di John da parte di Johanna sembra abbastanza forzato, come il fatto che lei sia riuscita così a lungo a tenere in bocca il tè avvelenato senza berlo.
Tema: i segreti delle madri sono i segreti delle “M-A-D-R-Y”? Mi spiace, temo che sia piuttosto fuori tema, anche perché in inglese l’acronimo non avrebbe alcun senso così com’è.
Mi spiace, quindi, ma nel complesso la tua storia mi lascia confuso e insoddisfatto.
Altre note.
- Grazie
- Di nulla, io sono John, ma tutti mi chiamano Jo

Ci vuole il punto alla fine di queste due battute e di tutte le altre battute di dialogo. E qualche volta non lo metti neanche in altre occasioni fuori dai dialoghi.
“Urla quando vede la vede ancora bloccata.” Ripetizione “vede la vede”.

Annamaria
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#6 » domenica 12 giugno 2016, 22:52

Ciao Magwal,
Il racconto è interessante, sin da subito ti incuriosisce. La lettura però è poco scorrevole per quanto mi riguarda, ho faticato a seguire delle parti e anche i dialoghi in alcuni punti. Benché sia interessante e coinvolgente credo che il tema sia presente in modo troppo superficiale. Alla fine della lettura restano davvero troppe domande, sulla confraternita e su chi sia quel ragazzo. Almeno un leggero accenno rispetto alla confraternita doveva esserci, perché in questo modo del tema resta solo l'acronimo.

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Linda De Santi
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#7 » martedì 14 giugno 2016, 20:50

Ciao Magwal, bentrovato!
La scelta di partire dalla situazione che avevi intorno quando hai scritto il racconto è buona, così come l’idea che hai avuto per declinare il tema del contest. Il problema è che la prendi davvero lunga per arrivare a una conclusione che non soddisfa appieno.
Lo stile del racconto mi piace (chiudendo gli occhi sull’assenza di punti alla fine dei dialoghi che mi urta un po'), è indubbio che te la cavi bene con i dialoghi, ma il tutto andrebbe un po’ limato e risistemato in modo che il lettore arrivi alla fine del racconto con un senso di attesa, piuttosto che estenuato dai troppi botta e risposta.
Insomma, un racconto che ha un ottimo potenziale, ma che a mio giudizio non ha ancora raggiunto la sua forma migliore.
Spero di esserti stata utile. A rileggerci! :)

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Gimmi
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#8 » giovedì 16 giugno 2016, 21:55

Ciao.

Allora, nelle ultime due ore e mezza di tempo non ho problemi a dire che questo è il primo racconto veramente coinvolgente che ho letto (oltre a quello di Beppe, ma lì avevo sbagliato girone). Ci sono delle scene. Si vedono delle cose. Nulla è spiegato. Ottimo!
Mi piace anche il fatto che sia veloce e dinamico, anche se è un giudizio personale. Forse, in alcuni punti anche troppo (dinamico). Non nascondo che ho faticato a seguire in certi punti chi parlava di cosa. Forse un leggero respiro avrebbe aiutato. Specie nella parte in cui lui si svela e avrei preferito vedere nel dettaglio azioni e reazioni piuttosto che le parti prima, in cui preparava il tè (io lo scrivo così tè). Mi è parso di capire che volessi dare una particolare attenzione alla preparazione del tè, ma non ho trovato motivi validi per farlo.
Divertente come hai estorto il tema dato (di cui io non ho mai dato importanza nei commenti). Divertente anche il fatto che hai utilizzato la situazione in cui ci siamo trovati durante la sfida. Ci avevo pensato anche io, ma non mi era venuto in mente nulla. Peccato che anche questo non influisce sul giudizio ^^

I tre punti interrogativi nel dialogo così secondo me sono un po' poco eleganti. Perché non ha nemmeno un riscontro comico e fare le cose del tipo '?!?' sono un po'... baaaah. Capito, no? :D

Non ho capito questa parte:
" - Di nulla, io sono John, ma tutti mi chiamano Jo
Tira la borsa verso di se’, ma lui non accenna a mollare la presa. Sospira ancora.
- Jo, cioè Joanna."
Si chiama Jhon o Joanna?

" - Thè? Me?
Abbassa lo sguardo, sorride, è la prima volta in quella giornata assurda."
No. Per piacere no xD
Ci sta che faccia le battute idiote, ma che lei sorrida quando fino a un'attimo fa era scazzata no.

Non ho capito il finale. Dice grazie John, ma lo dice lei? Non si chiama lui John?


Bom, per me puoi vincere.
Ora mi leggo i commenti e vediamo se c'è gente d'accordo con me :)

Aaaaah! Lei risponde che si chiama Jo, ovvero Joanna. In pratica hai voluto fare un gioco di dialogo. Capisco...
Ma no xD
La confusione è dietro l'angolo date che dovevo ancora ambientarmi in ciò che stava succedendo. Dagli due nomi diversi! E poi perché usi i nomi solo nei dialoghi e per denominarli dici 'Lei' e 'Lui'?

Ecco sì, sono d'accordo con Beppe e Vastasio. Penso che tutte quelle cose però io non le abbia notate perché non ne so una ceppa e quindi me le sono allegramente ingollate senza pensarci.
Vabbé, nulla più.
Ciao ^^

Zebratigrata
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#9 » giovedì 16 giugno 2016, 23:02

Ciao magwal,

ho apprezzato il fatto che tu abbia tratto ispirazione dalla reale situazione della biblioteca in cui ci trovavamo (mi è sembrato di rivedere studenti dallo sguardo vacuo che migravano a passo di zombie verso i tavolini liberi...). La scena iniziale è ben descritta e la lettura è scorrevole fino alla comparsa del coltello: da quel punto il dialogo diventa un po’ pesante perché il lettore non capisce immediatamente la situazione e a mio parere aspetti troppo tempo prima di dargli un indizio o dargli modo di capire cosa stia succedendo.

Anche una volta scoperta la motivazione finale, devo ammettere che è un po’ deludente (a meno che mi sia persa qualcosa), forse anche perché usi il termine congrega e congregazione per tradurre la ‘sorority’ americana. Trovare la parola giusta per tradurlo è un problema non da poco: ‘sorellanza’, ‘consorellanza’ e ‘sororità’ credo siano le tre opzioni più gettonate. Congrega e congregazione purtroppo mi fanno pensare a gruppi a base religiosa, oppure alle streghe (certo, può essere un’associazione mentale soltanto mia); da qui forse la mia delusione per il finale: pensavo ci fosse dietro qualcosa di più mistico o magico, ma il finale mi ha lasciato a bocca asciutta.

magwal
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#10 » giovedì 16 giugno 2016, 23:16

Ciao e grazie per i commenti, le critiche e i commenti.

Scusatemi ma non ho potuto rispondere prima, le raggruppo tutte assieme e pedonatemi la confusione.

Per Vastasio:
sicuramente la lotta tra fratellanze ha un appeal maggiore, ma mi sembrava dura inserire un omicidio in un contesto del genere.

Per Beppe:
mi spiace che non ti sia piaciuto, lo spazio era tiranno e ho cercato di fare del mio meglio. La ripetizione non è voluta, ma un refuso che mi è sfuggito (il primo vede è di troppo).

Per Annamaria:
hai ragione, alla fine sono molte le domande che rimangono senza risposte, d'altronde il tema era i segreti, no? Ebbene si, sono un po' paraculo.

Per Linda:
grazie per i suggerimenti, sicuramente in certe parti è da rivedere, p.es. come mi ha fatto notare Vastasio solo a metà del racconto si capisce che siamo in un ambiente universitario di stile anglosassone.

Per Sgargaminuto:
sono contento che ti sia piaciuto, andando nel dettaglio come mio stile amo i dialoghi, ma questi tendono a rallentare l'azione e a rendere poco fluida la lettura, sorry. La parte in cui descrivo la preparazione del thè (perdonami, ma tendo a scriverlo col th) mi è servito per dare respiro al racconto che, altrimenti, sarebbe stato un lungo batti e ribatti tra i due. Inizialmente volevo sfruttare l'omonimia tra i due personaggi, poi non l'ho più sfruttata.

Per Zebratigrata:
sicuramente la seconda parte si appesantisce, forse troppo da quel che mi dici. I 3 termini diventano molto specifici per l'ambito universitario, ma questo difficilmente avrebbe giustificato un omicio, da qui l'idea di congrega o congregazione che esula da quel contesto, in particolare pensavo più a un contesto malavitoso, ma forse l'ambito religioso è anche meglio.

Grazie a tutti.

diego.ducoli
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#11 » venerdì 17 giugno 2016, 0:13

Ciao Walter
Hai scelto una declinazione del tema sicuramente originale seppur un po' debole.
Se fosse, che so, la congrega delle ragazze madri o qualcosa del genere il tutto sarebbe stato più centrato.
Il testo scorre abbastanza bene, alleggerirei un po' i dialoghi che alla lunga tendono a diventare un po' pesanti ma nulla di che.
Quello che per me è un problema sono il motivo per il quale si muove John e il perchè questa congrega è cosi misteriosa. Forse sembrano punti da poco ma non mi fanno apprezzare a pieno il racconto.

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antico
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Re: Mi Alfa Delta Ro Ypsilon’s secret

Messaggio#12 » venerdì 17 giugno 2016, 17:13

Prima cosa: benvenuto a Minuti Contati! Passiamo al racconto. Apprezzabile l’utilizzo dell’acronimo per inserire il tema, anche se normalmente tendo a preferirgli un approccio più standard. Buono il dialogo, lo gestisci bene e laddove sembrerebbe girare meno bene percepisco tagli effettuati per stare dentro il limite dei caratteri, cosa che, essendo al tuo primo mc, è più che comprensibile. Buono anche il finale con la doppia rivelazione. Mi ha divertito molto il tuo spunto iniziale, cosa che però posso apprezzare solo io (la ragazza seduta al tuo posto che si è dovuta spostare). Concludendo, una prova ordinata, ben gestita, un racconto da pollice tendente verso l’alto per me.

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