TECNICHE SEGRETE

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erika.adale
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TECNICHE SEGRETE

Messaggio#1 » sabato 4 giugno 2016, 17:11

Fiammetta entrò nella sala d’attesa spingendo la sedia a rotelle. La madre vi giaceva abbandonata come un sacco, gli occhi acquosi e le labbra tremanti. La figlia asciugò il mento rugoso con un fazzoletto, sistemò la carrozzina lungo la parete e si avvicinò al bancone.
Sussurrò il cognome all’infermiera, che le rivolse un sorriso professionale.
“Prego, il Professore vi stava aspettando.”
La porta dello studio si aprì con uno scatto e si aprì lentamente sui propri cardini. Fiammetta spinse la sedia all’interno della stanza candida, con pochi mobili antichi. L’unico quadro alla parete rappresentava una Madonna rinascimentale, una serpe contorta sotto i piedi nudi, il Bambino stretto al seno.
“Benvenuta Fiammetta. Incontrarla è un piacere.”
La donna sussultò.
“Ma lei è il Professore?”
“Certo, non voleva incontrare me?”
Fiammetta si guardò intorno a disagio.
“Non può essere. Lei è troppo giovane.”
L’uomo rise e le fece segno di accomodarsi.
“Non immagina i benefici di una vita sana e di una corretta alimentazione. Si sieda, si rilassi e mi dica cosa vuole sapere.”
Fiammetta ubbidì titubante.
“Io ho trentasette anni, Professore. Mia madre desiderò un figlio per decenni, si rivolse ai medici più famosi dell’epoca, senza successo. Alla fine qualcuno le fece il suo nome. Ormai aveva quarantacinque anni. Dopo nove mesi, nacqui io.”
“Uno dei nostri numerosi successi, direi. L’età della madre non è più un problema dai primi decenni del millennio, lo saprà. Con le moderne tecniche di coltura embrionaria…”
Fiammetta appoggiò una mano sul tavolo e lo interruppe.
“Mi faccia finire. Mia madre mi parlò molto del medico che permise la mia nascita. Mi raccontò di un uomo affascinante, sulla sessantina. Vuole dire di avere novantasette anni?”
Il Professore sorrise sornione e la guardò negli occhi.
“Non si chiede l’età alle signore, perché farlo con gli uomini?”
La donna sulla sedia prese a confabulare fra sé.
“Mamma taci!” gridò Fiammetta, rossa in viso.
L’anziana sobbalzò e rimase a bocca spalancata, gelata dal rimprovero.
“L’atteggiamento aggressivo non è indicato nella demenza senile…”
Fiammetta lo guardò con ostilità.
“Devo gestirla io, ventiquattro ore su ventiquattro. Faccio come credo.”
“Non si fida delle infermiere? Ce ne sono di bravissime.”
Il Professore seguitava a sorridere affabile.
Fiammetta distolse lo sguardo e respirò a fondo.
“Io voglio sapere con precisione quale tecnica di procreazione assistita è stata utilizzata per ottenere il mio concepimento. Credo sia un mio diritto. Mio padre se n’è andato quando ero bambina e non ha più voluto avere contatti con noi. E lei,ormai, non mi può più dire nulla.”
Il medico annuì ed estrasse un tablet dal cassetto. Lo accese, digitò alcune parole e si concentrò sullo schermo.
“Cara, lei è nata nel novembre del 2016. Suo padre non aveva problemi particolari. Sua madre era, riproduttivamente parlando, anziana. In questi casi utilizziamo l’ovocita di una donatrice giovane.” Alzò gli occhi verso la donna.“Capisco che, di fronte alla malattia di sua madre, lei senta il bisogno di sapere qualcosa della donatrice per sostituire la figura parentale…”
Fiammetta picchiò un pugno sul tavolo.
“Mia madre ha l’utero deforme. Non bastava l’ovocita di una donatrice. Io voglio sapere cos’ha fatto per rendere possibile la gravidanza.”
Un sibilo la fece voltare di scatto. Guardò a terra, angosciata: sembrava che un serpente fosse entrato nella stanza. La luce si affievolì e le parve di sentire un canto religioso in lontananza.
Guardò la madre che non giaceva più accasciata sulla sedia: ora si era alzata, gli occhi brillanti e un sorriso a stirare la bocca sdentata.
“Smettila mamma, lo so che sei tu. Non riesci a spaventarmi come fai con le badanti.”
Il Professore si alzò, girò intorno al tavolo e appoggiò una mano sulla spalla di Fiammetta.
“Negli anni non mi sono mai fermato davanti a nulla, per rendere madri le pazienti che lo desideravano davvero. E sua madre l’amava immensamente ancora prima di conoscerla, se lo ricordi. La scienza offre molteplici possibilità. Dio suggerisce la preghiera. Io ho le mie tecniche segrete.”
Fiammetta alzò gli occhi: nel quadro il serpente era risalito dai piedi della Vergine ad avvolgerne il polpaccio in spire mentre il Bambino si avventava ferino sul seno. La Madonna aveva preso l’espressione che aveva sua madre in gioventù, dolce ma strordinariamente decisa.
Le si riempirono di lacrime gli occhi; ma non piangeva più per paura o disperazione. Guardò con ammirazione l’anziana donna che ora cercava di reggersi in piedi aggrappandosi con le dita adunche al tavolo.
Si avvicinò, l’abbracciò e le sussurrò in un orecchio: “Ma per noi Dio non è bastato, vero mamma?” E le baciò una guancia.



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Vastatio
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#2 » martedì 7 giugno 2016, 20:59

Ciao,
il racconto che mi è piaciuto di più del gruppo, magari non originalissimo come escamotage, ma senza grandi lacune a livello di coerenza. Quello che ho apprezzato di più è forse la contrapposizione tra il desiderio materno, normalmente visto come positivo, che spinge una donna a rivolgersi anche al diavolo. Bella anche la demenza senile, forse un "anticipo" del pagamento.
Sarei andato in sollucchero se, in chiusura, il dottore si fosse seduto sardonico e, sorridendo, avesse interrotto l'abbraccio con un "Le deformità dell'utero sono una patologia ereditaria... vogliamo parlare del suo caso?".

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erika.adale
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#3 » mercoledì 8 giugno 2016, 15:46

Ciao Vastatio, ti ringrazio del giudizio e per la tua idea sull'ereditarietà, che mi sarebbe stata utile per evitare i dubbi che ho avuto nello scegliere il finale.

Giusto per fare autocritica, metto alla gogna la frase
La porta dello studio si aprì con uno scatto e si aprì lentamente sui propri cardini. che avrebbe dovuto essere corretta, dopo rilettura, in
La porta dello studio si aprì con uno scatto e girò lentamente sui propri cardini.
Rilettura che, a Rozzano, non ho fatto...

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beppe.roncari
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#4 » domenica 12 giugno 2016, 17:12

Ciao Erika, ben trovata.
Il racconto è carino e ben scritto, a parte la frase su cui hai fatto autocritica anche tu, “si aprì … si aprì” al posto di “girò”.
Ho l’impressione che manchi leggermente consecuzione logica alla trama. La figlia che porta la madre dal dottore sembra sapere già tutto alla fine, sembra già conoscere il segreto della madre e non meravigliarsene per niente, come si evince dalla frase:
“Smettila mamma, lo so che sei tu. Non riesci a spaventarmi come fai con le badanti.”

Quindi sapeva già tutto e voleva al massimo una conferma di essere nata per opera del demonio?
“Ma per noi Dio non è bastato, vero mamma?”

È una scelta che indebolisce molto i presupposti della trama, non c’è rivelazione per il personaggio, quindi per chi fa tutta la scena? Per il lettore? Ma il personaggio non sa che c’è il lettore, lo sa solo lo scrittore, quindi il gioco non funziona.
Alla prossima, ciao!

Annamaria
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#5 » domenica 12 giugno 2016, 23:06

Ciao Erika,
Il tuo racconto è scritto bene, la descrizione del quadro mi è piaciuta particolarmente. Hai gestito molto bene i dialoghi, cosa a mio parere non facile.
La storia mi sembra però incompleta. Il tema è sicuramente centrato, ma non viene data nessuna spiegazione, resta la curiosità su ogni fronte, anche su una sottigliezza come il fatto che l'età del dottore nella realtà e nel racconto della madre non combacino. Il racconto è d'effetto, la scena del bacio finale è molto intensa, ma resta comunque troppo superficiale, a mio parere ovvio.

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erika.adale
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#6 » lunedì 13 giugno 2016, 7:00

Ciao Beppe!
Nella mia intenzione Fiammetta aveva capito che la madre avesse poteri strani, esplicitati improvvisamente con la perdita di controllo causata dalla demenza. E sapeva di essere nata attraverso la fecondazione assistita. Questo le ha fatto nascere dei sospetti, non la certezza di essere "figlia del demonio". Ed è la visita al professore, a cui ho cercato di dare un'aura diabolica, a darle la certezza. Poi, naturalmente, se i passaggi non sono chiari è colpa mia.

Ciao Annamaria!
L'età del Professore non combacia con i calcoli di Fiammetta perché è invischiato con faccende demoniache e dunque non invecchia. Dici che avrei dovuto dirlo chiaramente? Un'affermazione tipo "Non mi vede anziano perché mi occupo di magia nera?", in fase di scrittura, mi sembrava troppo esplicita.
Non ho capito cosa, nello specifico, ti sembri ovvio. Che Fiammetta sia figlia del demonio? Che "perdoni" la madre di aver usato la magia nera per concepirla? Mi interessa molto!

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Linda De Santi
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#7 » martedì 14 giugno 2016, 20:48

Ciao Erika!
Racconto ben scritto e tema centrato.
Inizialmente mi ha lasciato un po' incerta il finale: la protagonista scopre di essere figlia del demonio e invece di rimanere inorridita guarda ammirata la madre?
Il fatto che già sospetti di non essere nata con tecniche comuni forse non basta a spiegare la sua reazione finale, ma alla fine può anche darsi che alla protagonista -semplicemente- non importi niente di essere figlia del demonio. Dopotutto ha condotto la sua vita normalmente fino a quel momento, il modo in cui è nata non l'ha influenzata, quindi non ha motivo di preoccuparsi. Non so se è così davvero, ma è l'unica spiegazione convincente che trovo per il finale :)
In conclusione, lo trovo un racconto intrigante, con uno sviluppo molto interessante del tema. A presto!

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Gimmi
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#8 » giovedì 16 giugno 2016, 22:18

Ma.. ma.. ma!
Ma cos'è successo?! Lo voglio sapere! xD

Ciao Erika.
Questo è l'ultimo racconto che commento e se fosse per la scrittura, la situazione, i dialoghi e i personaggi vinceresti su due piedi.
Però cacchiaccio non ho capito. Mi ha sviato il fatto che il Professore dica "Dio ha la preghiera", perché altrimenti avrei pensato che fosse lui e sarebbe stato figo! O lo è davvero? O è Gesù?
Dai cavolo, non si fa così però!
A parte a delle sottigliezze che non vado a puntualizzare e il finale che mi ha un po' smarronato.. boh.. non ho nulla da dire se non "bello" :D

Mi leggo gli altri commenti e vedo se c'è dell'altro.
Aaaaaaaah, mavvaffanbruco era il Diavolo! Meeeenghia come ho fatto a non pensarci?! Per ogni racconto scoprivo prima del tempo quale fosse il segreto e questo che era il più lampante non l'ho visto. Ahahah.. sono un demente xD
Sono d'accordo con Vastatio. Se avessi fatto una battuta finale sul fatto che lui fosse il Diavolo avresti fatto jackpot. Stranamente non molto con Beppe. Si forse quella parte in cui Fiammetta accusa la madre potrebbe essere meglio gestita, ma non mi ha urtato particolarmente.

Per me meriti la vittoria ^^
Dai, ciao!

Zebratigrata
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#9 » giovedì 16 giugno 2016, 23:03

Ciao Erika,

la lettura del racconto è scorrevole però ci sono alcuni punti della trama che non mi convincono appieno.
Per esempio mi sembra strano questo accanimento della figlia nel voler sapere come è nata... verrebbe da chiedersi perché non ci ha pensato prima.

Il finale poi, rimane molto ambiguo, ma non credo ci siano abbastanza elementi da far fare al lettore una serie di ipotesi valide e ‘godersi’ questa ambiguità. L’unica opzione che mi è venuta in mente è che il ‘professore’ sia in realtà il diavolo. C’è il riferimento al serpente, ma un altro indizio in chiusura avrebbe aiutato a rendere l’ipotesi più credibile.

Ho apprezzato però i personaggi della madre e della figlia, la descrizione delle dinamiche tra di loro. Hai reso la situazione in maniera davvero ‘viva’.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#10 » venerdì 17 giugno 2016, 0:16

Ciao Erika
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, i dialoghi sono ben gestiti e il finale funziona anche se l'ingresso del diavolo è una trovata stra abusata, anche se l'hai gestito molto bene.
Per qualche strano motivo mi hai richiamato alla mente il Faust.
Niente da dire se avesse avuto un guizzo in più sarebbe stato perfetto.
Un ottimo pezzo.

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antico
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Re: TECNICHE SEGRETE

Messaggio#11 » venerdì 17 giugno 2016, 17:13

Racconto ben scritto (a parte il passaggio da te segnalato, ma sui cui in un contesto quale MC, se non diventa regola, si può chiudere, una tantum, un occhio) e intrigante. Certo, è anche molto classico con il solito diavolo “salva desiderio” e acchiappa anima, ma qui è mediato dal sentimento di amore materno e basta questo per dargli un alone di particolarità. Non concordo con Beppe sul fatto che lei sappia già tutto prima e prova ne è il fatto che lei stessa si stupisce dell’aspetto giovane del dottore, ma semmai ci arriva, avendo già tutti gli indizi, nel corso del dialogo. Il tema c’è, ovviamente. Una prova da pollice quasi su.

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