LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

13 posti per una sfida speciale di Minuti Contati. Gli autori iscritti hanno a disposizione 1000 caratteri per racconti super brevi!
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LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#1 » martedì 24 maggio 2016, 2:36

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Tredici in partenza, sedici all'arrivo! Tutti gli iscritti hanno postato e così anche le tre riserve. Considerata la natura dell'edizione (con racconti di soli mille caratteri da leggere) e la grande volontà che hanno dimostrato le tre riserve nell'impegnarsi a scrivere e a postare il racconto pur non sapendo se poi sarebbero state ammesse o meno, decido di prendere una decisione UNA TANTUM e di ammetterle tutte innalzando il limite di partecipanti all'edizione a, appunto, 16 racconti.

E nonostante questo, purtroppo, sono costretto a squalificare il racconto di Valter Carignano perché ha superato il limite massimo di caratteri, anche di quelli che prevedevano solo il malus. Sono sicuro che nel conteggiare il proprio testo Valter non abbia tenuto conto dell'ultima riga, ma anche quella ha valore narrativo e pertanto devo procedere, mio malgrado e da regolamento, alla squalifica. Nonostante questo potete trovare il suo racconto tra i fuori gara e chi vorrà commentarlo penso farà cosa assai gradita all'autore.

Per compensare questa decisione, non saranno solo più tre i racconti ammessi direttamente alla vetrina, ma CINQUE (i primi cinque) cui si aggiungerà, eventualmente, il primo classificato della classifica della guest Jacopo Berti (ovviamente solo nel caso che quel racconto non sia già nei primi cinque della generale).

Inoltre, sempre per compensare questa decisione, avrete un giorno di tempo in più per consegnare (avevo intenzione di darvi fino a lunedì 30 maggio e invece arriveremo fino a martedì 31 maggio).

Ricordo che questa è stata una decisione UNA TANTUM e che in futuro e con lunghezze dei racconti più importanti non sarò così disposto a cedere dalle mie iniziali intenzioni, questo per garantire a tutti e sempre la migliore esperienza all'interno dell'Arena.

Ecco i 15 racconti in gara:
Adesso come allora, di Eleonora Rossetti, ore 21.42, 940 caratteri
La favola di carta, di Angela Catalini, ore 21.45, 983 caratteri
Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini, ore 21.45, 994 caratteri
Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo, ore 22.14, 999 caratteri
Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti, ore 22.17, 1000 caratteri
Detriti, di Viviana Tenga, ore 22.32, 995 caratteri
Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti, ore 22.50, 984 caratteri
Quattro stronzi, di Fernando Nappo, ore 22.55, 961 caratteri
Immutabile, di Serena Aronica, ore 23.14, 991 caratteri
Il nonno con la coda, di Angelo Frascella, ore 23.25, 989 caratteri
"4 anni", di Adriano Muzzi, ore 23.32, 997 caratteri
Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi, ore 23.46
La bottiglia, di Patty Barale, ore 00.40, 996 caratteri
Una bira al bar sentinella, di Michele Botton, ore 00.47, 982 caratteri
Nano bardo, di Maurizio Bertino, ore 00.59, 989 caratteri

Ed ecco i racconto FUORI GARA (se vorrete commentarli farete senz'altro cosa gradita agli autori, ma NON dovrete classificarli):
Ritardo, di Valter Carignano, ore 00.02, 1075 caratteri
I tre fantasyeros (987 caratteri) / Fai ciao con la manina (973 caratteri), di Maurizio Bertino
Il brodo primordiale, di Jacopo Berti, 977 caratteri

15 i racconti in gara, dunque, Avete tempo fino alle 23.59 di martedì 31 maggio per commentare e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all’ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi ( e del resto avete solo 14 racconti a testa di MILLE caratteri l'uno da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all’ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, la guest star JACOPO BERTI posterà la sua (che avrà VALORE DOPPIO) e procederò al calcolo della classifica finale.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 150 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 7 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 15 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore il solito CONTATORE per il conteggio dei caratteri.


Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA EDIZIONE A TUTTI!



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Mike009
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#2 » martedì 24 maggio 2016, 12:36

Ecco, la mattinata libera ha dato i suoi frutti, per una volta sono il primo a commentare. Grazie a tutti.

1 Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Ciao. Bella dichiarazione d'amore, sebbene i pochissimi caratteri a disposizione riesci a sfruttare un lessico ricercato che coinvolge il lettore. Sei stata veloce a postare ma anche a prenderti più tempo non vedo nulla da migliorare.

2 Detriti, di Viviana Tenga
Un bell'affresco del tempo che passa, immagini potenti dei rami secchi che vengono portari via dal fiume come i legami ormai andati che perdono consistenza e i ricordi che si affievoliscono col tempo. Hai usato proprio bene le parole e reso perfettamente l'idea.

3 Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini
Ciao Alexia, mi fa piacere leggere una tua storia. Tirare in ballo i miti greci è una scelta saggia con così pochi caratteri a disposizione, si attinge a un background consolidato che non ha bisogno di troppe spiegazioni, aggiungi una scrittura sapiente e il gioco è fatto. Non posso che complimentarmi con le tue scelte.

4 La favola di carta, di Angela Catalini
Ciao, continua la tua passione per le favole, questa è particolarmente riuscita. Il senso di tristezza e di ineluttabilità trasmesso fanno sperare il lettore in un colpo di scena finale che non avviene e forse questo è il punto di forza della storia. Tema perfettamente rispettato: lo scorrere del tempo che va di pari passo con lo scorrere dell'acqua.

5 Quattro stronzi, di Fernando Nappo
Da quanto non sentivo la frase "i verdi pascoli di Manitù", è un po' che non leggo Tex e Zagor!
Mi è piaciuta molto questa storia, e mi sa che è pure fin troppo veritiera, gli stronzi dei selfie sono proprio una brutta razza. Bella la descrizione del morto sull'asfalto, rende perfettamente l'idea.

6 Immutabile, di Serena Aronica
Titolo evocativo anche se io lo avrei intitolato "e alla fine arriva Edward". No dai, scherzo, fino a metà non avevo pensato ai vampiri e questo è positivo, mi piace molto la tua scrittura, le frasi corte, i tanti punti, dilatano la scena e la rendono più coinvolgente. A mio avviso forse avresti dovuto osare di più con la storia, qualcosa di più originale che non il "solito" vampiro.

7 Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti
Certo che Rob va via di testa se è così onesto. Mi hai lasciato perplesso con questa storia, mi aspettavo quasi che alla fine scrivessi "Rob è onesto, sii come Rob", come i meme che girano su facebook con Bill. Eppure ho il sentore che dietro il racconto non ci sia ironia, ma solo l'immagine di una persona onesta che non si vergogna di esserlo.

8 Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti
Una scrittura evocativa, che mi piace molto per una storia che più che una storia è una fotografia di un momento (o di un breve lasso di tempo), spesso molti se ne scordano ma un racconto può essere anche questo. Solo un appunto se posso "Sono stato al gioco, che pensavo altro" questa frase mi lascia perplesso.

9 Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi
Ammetto che ho dovuto leggerlo due volte per capirlo, e in un racconto così breve è un po' un difetto, non so se sia voluto l'essere criptico o se una volta terminato hai visto che era troppo lungo e ti è toccato fare dei tagli.
Trasmetti bene però il senso di perdita e di desolazione e la vita che va avanti e fiorisce nonostante tutto.

10 "4 anni", di Adriano Muzzi
Chiaro e semplice. Una storia di vendetta che rende bene l'idea. Mi è piaaciuta anche se mi permetto di muovere due piccoli appunti: primo come avevi messo una riga vuota nel cambio di scena io ne avrei messa un'altra prima di "Esco dall’auto, mi appoggio alla portiera e accendo una sigaretta."
In secondo luogo non so quanto sia credibile una vendetta tanto a lungo attesa perpretata investendo uno con l'auto, tra le tante opzioni disponibili mi sembra tra le più impersonali.

11 Il nonno con la coda, di Angelo Frascella
La storia tutta dilogo sta in piedi bene e la mossa scaltra dei botta e risposta brevi paiono ovviare il problema del limite dei caratteri. Viene reso molto bene il rapporto adulto-bambino con personaggi ben caratterizzati. Resto perplesso dal titolo e dalla frase finale, forse non ho colto appieno il senso del racconto.

12 Nano bardo, di Maurizio Bertino
Sono spiazzato da questa storia. Ammetto che ho capito solo a metà che il protagonista balbetta, forse perchè la balbuzia scritta mi sa che l'ho vista solo su Nathan Never quando parla Baginov e la rendono in maniera diversa, vuoi perchè nella prima frase stenta solo il "N… nnon" e l'avevo confuso con emozione.
Di positivo ha il ritmo, molto incalzante, che non lascia distrarre il lettore.

13 La bottiglia, di Patty Barale
Forse avresti avuto bisogno di più caratteri per rendere al meglio l'idea che avevi in mente. Da quel che ho capito fai una similitudine tra una bottiglia di birra vuota e gettata e una donna incinta, forse anche lei usata e gettata; e tutte e due trovano nuova forza e senso di esistere nella vita che muta e prosegue. Resta il fatto che la similitudine mi suona davvero male e non so neanche se ho azzeccato. Sono molto perplesso.

14 Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
Sono un po' spiazzato da questo racconto, ho una certa avversione per leggere cose scritte in dialetti che non siano il veneto (ovviamente). Al di là di questo temo proprio di non aver colto il senso della storia, e se devo andare a cercarlo nei commenti degli altri vuol dire che o non ci arrivo io (più facile), o che qualcosa non funziona.

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Angela
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#3 » martedì 24 maggio 2016, 15:05

Incredibile come in 1.000 caratteri siate riusciti a confezionare racconti così belli, e di certo non solo soltanto tre quelli meritevoli di vetrina. In bocca al lupo a tutti.

1) Il sangue degli dei – Alexia Bianchini
Lo avevo già letto ieri, appena lo avevi postato e mi ero chiesta se fosse stato possibile fare di meglio. Un bel racconto, potente, evocativo che prende in prestito miti del passato. I personaggi sono splendidamente caratterizzati e non era facile farlo in pochi caratteri, in particolare Leftikia con le mani strette intorno al pugnale e gli occhi di gemma che tenta l'impossibile.
C'è sangue, amore e morte nel tuo racconto, e ci sono tante altre cose. Penso non si possa chiedere di più in mille caratteri. Pollice alzato senza dubbio.
Brava.

2) Immutabile – Serena Aronica

Molto brava, Serena. Non mi aspettavo di leggere racconti così belli nella Speedy, invece mi avete sorpresa piacevolmente. Il tuo testo è perfetto nello stile, nella trama e nel finale che centra in tema. Nessuna sbavatura, rispetto di ogni parametro narrativo, il personaggio principe è coerente nel suo ruolo di carnefice che non lascia scampo. Sei stata bravissima a descrivere la scena cruenta del bacio mortale intrisa di poesia. Testo da pollice alzato anche il tuo, ora per la classifica finale saranno dolori con tutti questi pollici che reclamano il podio. Ottima prova.

3)Nano Bardo – Maurizio Bertino
Una macchietta divertente che "s'inciampa" solo nell'incipit (inciampa).
La scena è godibile, c'è questo tizio balbuziente e un pubblico che non vediamo, forse da casa, che si palesa solo come luce verde/apprensione/approvazione. L'attenzione in questo modo è puntata solo su di lui, sul nano bardo che è un personaggio vincente, divertente, una calamita.
Racconto che trova il suo clou nel finale mostrando la sua fragilità che lo rende in qualche modo immortale. Davvero bello, da pollice in su.

4) Viale Armando Feroci – Andrea Dessardo.
Terzo racconto che leggo e devo dire che la vena ironica si presta a meraviglia ai testi brevi. Il romanesco è la mia lingua natale, impossibile non avere un debole per questo dialetto. Vedo che hai citato anche Tor di Quinto, la Garbatella, Labaro, restituendo al testo veridicità. I dialoghi sono ben costruiti, e quel "se score" è irresistibile. Anche il riferimento al Tevere, che se fai il bagno e ne esci vivo è già qualche cosa, è azzeccato. Pollice alzato pure per il tuo, poi sarà problematico sistemare in classifica tutti stì pollici alzati. Ma come se dice a Roma, quanno ce vò, ce vò.

5) La bottiglia – Patty Barale
Il tuo racconto ha pregi e difetti. Il maggior difetto, a mio avviso, è il cambio di Pov. Inizi con "Michela sfilò l'accappatoio", poi ritroviamo la bottiglia che "si vide gettare su uno scoglio in riva al mare".
Bisogna anche dire che tu hai cercato le similitudini tra Michela e la bottiglia ed è questo il pregio del testo. Mi sono piaciute molto le immagini del fondale che leviga e trasforma i frammenti restituendoci un sassolino colorato che non ferisce più le dita di chi prova a prenderlo.
Il finale pure è una perla che ci mostra come la vita dopo averti bastonato a dovere, ti fa regali immensi. Hai scritto una cosa bellissima che aveva bisogno di essere limata a dovere proprio come il sassolino. A prescindere dalla valutazione tecnica, trovo il tuo testo di una sensibilità e una profondità disarmante.
Brava.

6)Detriti – Viviana Tenga
Racconto nostalgico che rappresenta molto bene lo scrorrere del tempo attraverso i dettagli. Lo scorrere del fiume che trascina rami e tronchi è un ottimo pretesto per centrare il tema e portare alla luce ricordi di amori perduti. Stile molto buono, anche se la trama in realtà è un cameo, un quadro che potrebbe collocarsi in un discorso più ampio. Forse questo è l'unico limite del racconto, ma solo perché ce ne sono alcuni autori in questa tornata che hanno sfruttato i mille caratteri con una chiusura più incisiva. Ciò non toglie il valore al tuo racconto che dimostra una profonda sensibilità.

7)Una birra al bar Sentinella – Michele Bottom
Racconto divertente con finale spiazzante. Ho letto pure il commento prima del mio, ma ammetto di non conoscere il racconto di Brown. Nella prima parte mi ha fatto pensare al genere western, anche se il bar non è certo un saloon. Poi il DJ mi ha tolto questa illusione. Scherzi a parte, è uno spaccato con buone descrizioni dove i personaggi si trasformano: il tizio con il pancione e la couperose una volta all'aperto si trasforma in un tizio pallido, tozzo e strambo e l'altro ci svela la sua natura di volatile. Originale e in tema.

Un appunto: "che gli batte sul viso, l'acqua gli inzuppa i capelli e gli scorre sul viso"
ripetizione di "viso".

8) 4 anni – Adriano Muzzi
La vendetta è un piatto che va servito freddo, questo è ciò che mi viene da pensare leggendo il tuo racconto. In realtà non è questo il senso che hai voluto dargli, il protagonista è tormentato da quattro anni e non trova pace. Tutti gli dicono che con il tempo il dolore si farà meno pungente, ma non è così. Il dolore è un cane che morde.
Il tema è centrato al 101%. Gli unici problemi che ho trovato nel tuo testo riguardano la forma non rifinita, forse a causa della fretta.

fuori il suo portone,
(fuori dal)

Bonk, un sobbalzo,
(quel "bonk" lo avrei messo in corsivo)

9) Adesso come allora – Eleonora Rossetti
Ultimo racconto che leggo prima della classifica finale che mi conferma la qualità dei testi presenti in questo contest. Il tuo è intriso di dolcezza e l'amore che attraverso il tempo non viene meno, ma si rinnova in un sentimento duraturo. Molti autori, come anche tu hai fatto, hanno scelto questa modalità per sfruttare i mille caratteri creando un cameo, un quadro che ferma l'attimo ed è intriso di poesia. Il tema è centrato. Il problema adesso sarà collare queste perle nella classifica scegliendo se prediligere i testi conclusivi o lo stile senza perdere d'occhio il tema. Arduo compito.
Molto brava.

10) Principio di indeterminazione dell’anima – Mario Pacchiarotti
Il testo si fregia di uno stile elegante e maturo, capace di confezionare frasi preziose. Questo è certamente il pregio del testo, anche se la storia non mi ha coinvolta. L'incipit è perfetto, lui è seduto e in attesa della piega che prenderà l'incontro, ma ciò che avviene poi, anche se ben descritto, è solo un dettaglio. Ci hai regalato un quadro, un cameo in cui il tema va ricercato. Rispetto ad altri racconti che ho trovato completi, dovrò decidere in fase di classifica a quali elementi dare la preferenza.
A rileggerci.

11) Quattro stronzi – Fernando Nappo
Sono contenta che l'Antico abbia ammesso i racconti-riserva in gara. Attirata dal titolo, avevo già in mente qualcosa del genere. Tipico spaccato della realtà di oggi dove davanti alle disgrazie si trova il tempo di scattare fotografie estraniandosi dalla scena, quasi non fosse reale. Siamo diventati spettatori e tutto ciò che accade intorno a noi è un show, verrebbe da chiedersi. Il valore del tuo testo sta nella denuncia sociale. Anche il tema è centrato, perché la ruota gira e prima o poi toccherà pure ai quattro sapientoni essere oggetto, anzi soggetto di selfie da parte di qualche altro come loro.
Bene così

12) Rob viaggia su un autobus affollato – Andrea Partiti
Racconto lineare e ben scritto. Pur non essendo una cultrice del colpo di scena, ammetto di aver pensato che il tuo si prestasse a qualche scelta particolare che il lettore avrebbe scoperto solo nelle ultime righe. Invece è un testo che non riserva sorprese, ci mostra come si comporta una persona onesta, il che tutto sommato, è una rarità. Il tema è sfiorato. Su FB lo avevi definito un racconto stupido, non lo è. Si tratta di un testo semplice e senza pecche a cui manca solo l'incisività.

13) Il nonno con la coda – Angelo Frascella

La scelta di procedere per dialoghi è gradevole ma è anche il grosso limite di questo testo. Il botta e risposta mi piace perché rende il tutto molto scorrevole, ma a un certo punto sentivo il bisogno di un narratore, magari nel finale. Mi sarebbe piaciuta una panoramica su nonno e nipote che ci restituisse, magari con un dettaglio, l'immagine di loro che si allontanano insieme, la manina del piccolo in quella del nonno, cose così. Credo sia solo un fatto di gusto personale, perché il racconto funziona e con il tema ci siamo. Un'altra cosa che avrei evitato sono i puntini del dialogo in risposta ad altri puntini. Mi rendo conto però che scegliendo questo tipo di registro narrativo, non avevi altro modo per rappresentare il silenzio, la pausa.

14) Patchwork lo scorrere di ago e filo – Giuseppe Gangemi

Anch'io come Mike, ho dovuto rileggerlo per capirne il significato, perché ci regali immagini e pochi dettagli per entrare subito nella storia. L'incipit mi è piaciuto molto, è di quelli che agganciano subito il lettore, ma i ricordi sono solo abbozzati e il lettore può solo ipotizzare ciò che non dici.
La coperta di Patchwork è un pretesto azzeccato per mostrarci cosa accade nel tempo, quadrato dopo quadrato. Quel "tutto scorre" nella frase finale, sembra messo lì per ricordarci che il racconto è in tema, secondo me non serviva perché il tema c'è ed è nel tempo e nelle cose che inevitabilmente cambiano e si trasformano.
Ultima modifica di Angela il martedì 24 maggio 2016, 15:38, modificato 1 volta in totale.
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#4 » martedì 24 maggio 2016, 15:30

Angela ha scritto:
13) Il nonno con la coda – Angelo Frascella

Racconto divertente con finale spiazzante. Ho letto pure il commento prima del mio, ma ammetto di non conoscere il racconto di Brown. Nella prima parte mi ha fatto pensare al genere western, anche se il bar non è certo un saloon. Poi il DJ mi ha tolto questa illusione. Scherzi a parte, è uno spaccato con buone descrizioni dove i personaggi si trasformano: il tizio con il pancione e la couperose una volta all'aperto si trasforma in un tizio pallido, tozzo e strambo e l'altro ci svela la sua natura di volatile. Originale e in tema.

Un appunto: "che gli batte sul viso, l'acqua gli inzuppa i capelli e gli scorre sul viso"
ripetizione di "viso".


Angela, sei sicura di aver letto il racconto giusto?

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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#5 » martedì 24 maggio 2016, 15:36

Angelo, ho sbagliato il copia-incolla. Nel tuo racconto c'è il commento giusto, sorry. Ora modifico.
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#6 » martedì 24 maggio 2016, 16:22

Angela ha scritto:Angelo, ho sbagliato il copia-incolla. Nel tuo racconto c'è il commento giusto, sorry. Ora modifico.


Speravo avessi sbagliato pure posizione :P

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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#7 » venerdì 27 maggio 2016, 18:49

Tocca a me, e devo ammettere che questa edizione è stata PARECCHIO problematica, perché mi sono piaciuti tutti. Qualcosa mi dice che in 1000 caratteri ci spremiamo così tanto da tirare fuori la linfa migliore!

La classifica è stata ardua, anche chi è nelle ultime posizioni si rincuori: il racconto è piaciuto COMUNQUE. Sul serio.
I commenti in ordine sparso a seguire.

1. Quattro stronzi
2. Immutabile
3. Il sangue degli Dei
4. La favola di carta
5. Detriti
6. Il nonno con la coda
7. La bottiglia
8. Viale Armando Feroci
9. Una birra al bar sentinella
10. 4 anni
11. Patchwork: lo scorrere di ago e filo
12. Principio di indeterminazione dell'anima
13. Nano bardo
14. Rob viaggia su un autobus affollato


DETRITI - Viviana Tenga
Ciao Viviana, qui ci mostri un "tutto scorre" che si riferisce in parallelo al fluire del fiume che trasporta i ricordi e il corso del tempo che pian piano li spazza via.
Racconto molto evocativo, pur con qualche ripetizione (es. acqua...acqua, "della sua infanzia".." della sua infanzia") che lo fanno zoppicare un po'.
Sul fatto che le iniziali siano diverse da quelle dell'attuale marito non concordo con gli altri, secondo me è meglio così, perché quel tronco è la traccia di un qualcosa che una volta poteva sembrare eterno e invece non lo era affatto, a dimostrazione again del "panta rei."
Una buona prova.

IL SANGUE DEGLI DEI - Alexia
Bel racconto, non c'è niente da dire. Usando i miti greci riesci già a proiettarci nell'ambientazione senza spendere caratteri ed è una scelta intelligente. Forse un poco lunga la frase finale, con quel "tutto scorre inesorabile" che sembra forzatino, come se avessi paura che il tema non fosse stato indovinato.
Altro piccolo appunto:
"spiegò, gli occhi fissi sulla sua vittima." => forse sarebbe stato meglio uno "spiegò lei", più di facile comprensione.
Oltre a questo nient'altro da appuntarti.
Bel lavoro ;)

QUATTRO STRONZI - Fernando Nappo
Ciao Fernando, sono contenta che l'Antico ti abbia ammesso perché questo racconto è un bellissimo pugno allo stomaco. La realtà macabra dei selfie col morto è triste, forse fatto addirittura per sbeffeggiare la morte stessa, senza mettere in conto che prima o poi arriva per tutti. Le descrizioni sono buone e rendono bene la scena, il tono del racconto è perfettamente assonante con quanto descrivi e quanto pensa il protagonista. Ed è vero: per un centauro (io lo sono), il pensiero della propria moto in briciole è il peggiore ^^

PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DELL'ANIMA - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
anche tu presenti uno squarcio di vita, incuriosisci molto con l'incipit, così che anche io ho cercato di indovinare la sorpresa di quella scena. E la sorpresa c'è stata, anche se forse non coinvolgente come speravo. Lui è stregato dalla melodia nonché dalla bravura con cui viene eseguita, è evidente, ma c'è qualcosa nella descrizione finale, forse un poco vaga, che non mi fa intuire perfettamente il collegamento tra questo e il nuovo sentimento che nutre nei confronti dell'altra.
Il "che pensavo altro" l'ho inteso come un accento dimenticato ("ché pensavo altro", con "ché" abbreviativo di "perché").

ROB VIAGGIA SU UN AUTOBUS AFFOLLATO - Andrea Partiti
Racconto semplice e lineare, senza un colpo di scena finale di cui però non ho sentito troppo la mancanza, forse è la semplicità dell'onestà di Rob che può spiazzare il lettore, in senso buono. Unico dubbio è l'attinenza al tema, però, o forse io non l'ho colto: a parte questo biglietto che passa di mano in mano, non l'ho trovato.

IMMUTABILE - Serena Aronica
Ciao Serena, molto bello il tuo racconto. Ho assaporato bene la scena di questo vampiro che, prima di cibarsene, contempla la sua vittima, emblema della vita e di ciò che, quindi, lui non potrà più essere. L'aura di immortalità ed estraniazione dal mondo dei vivi l'ho percepita bene anche nel tono del racconto ("lirico" come altri hanno saputo definire prima di me) e nello stile delle frasi. La frase finale è una perfetta chiusura. Non ho altro da dire se non, brava :)

UNA BIRRA AL BAR SENTINELLA - Michele Botton
Ciao Michele,
il tuo "tutto scorre" non è un "panta rei" ma è proprio letterale. In effetti il titolo non mi ha subito fatto intendere a cosa si riferisse Sentinella finché non ho letto i nomi dei due e tutto mi è parso chiaro. Forse, come altri ti hanno fatto notare, senza quel riferimento esplicito dei nomi avrei apprezzato più il finale, in cui "ribalti" la situazione (proprio come nel racconto "Sentinella") e fai capire che stiamo parlando di un alieno. Per il resto, il racconto scivola abbastanza bene, non trovo particolari difetti a parte le quisquilie che ti hanno già segnalato. Alla prossima.

PATCHWORK LO SCORRERE DI AGO E FILO - Giuseppe Gangemi
Ciao Giuseppe,
anche io ho avuto l'impressione che tu insistessi con il "tutto scorre" come a far intendere che il tema ci fosse, mentre invece si può dedurre benissimo. Sul lato stilistico, ho trovato solo una leggera difficoltà a collegare subito "la bimba" al fatto che fosse la figlia di Luisa (visto che poi le dai un nome, Carla e sembra ancora più slegato da prima). A rileggerci!

LA FAVOLA DI CARTA - Angela Catalini
Ciao Angela, la tua è una favola semplice, delicata e un po' triste, ma l'immagine delle barchette che scivolano sul fiume fino alla torre la trovo di una bellezza meravigliosa, il segno di un amore che nonostante le barriere trova sempre una via, per quanto a senso unico. Non ho da dire nulla sullo stile se non alcune imprecisioni che ti sono già state fatte notare ma che non sono penalizzanti in modo determinante. Bella fiaba ;)

LA BOTTIGLIA - Patty Barale
Ciao Patty,
il tuo racconto trasmette un messaggio di speranza, accostando la donna incinta che, per come ho intuito, è stata usata e gettata via subendo parecchi momenti duri nella vita prima che qualcuno le desse il rispetto e l'amore che meritava. Forse è un po' l'accostamento a livello di forma delle due immagini (la donna e la birra) che mi ha un attimo confuso, a partire da quel "Osservò mani avvicinarsi", che invece di farmi capire che se lo stia immaginando mi dà più l'idea di un'azione reale (quando lei guarda nello specchio pensavo stesse guardando una bottiglia di Corona poggiata alle sue spalle, e non lei stessa). A una seconda rilettura sono comunque riuscita a capire il senso.
Attacco di pignoleria: se una bottiglia di corona è piena, non è trasparente ^_^
Per il resto, bel racconto, molto toccante.

VIALE ARMANDO FEROCI - Andrea Dessardo
Ciao Andrea,
quell'unica volta che sono stata a Roma ho odiato il traffico e il piano di circolazione, quindi il tuo racconto sfonda un po' una porta aperta ;)
Scherzi a parte, il tuo è un racconto leggero ma non per niente banale, e il dialetto non appesantisce (io sono delle nordiche lande e non ho avuto difficoltà di traduzione ^^). I dialoghi sono un buon botta e risposta, a voler raggiungere la perfezione avrei aggiunto un "!" alla battuta finale, sarebbe stato l'apice per sottolineare il tono del racconto stesso. Bella prova.

NANO BARDO - Maurizio Bertino
Ciao Maurizio, ma povero nano bardo! Fino alla fine abbiamo tifato per lui e poi muore così XD Al di là delle simpatie personali, io non avevo proprio capito che si fosse portato una bomba dietro (anche lo sparo mi confonde), e il finale forse non rende giustizia, in tutti i sensi, al ritmo incalzante del racconto, come se appunto avessi voluto concludere in fretta e furia. Sarà dura metterlo in classifica!

4 ANNI - Adriano Muzzi
Ciao Adriano,
ecco una storia dove il "tutto scorre" è legato al concetto di un karma che il protagonista decide di forzare rendendosene attivamente partecipe.
In effetti l'unica cosa che mi traballa un pochino in questo racconto è che l'assassino sia in libertà dopo 4 anni (forse un accenno al fatto che sia colpevole o meno per davvero avrebbe aiutato, comunque intuisco che sia un assassino impunito) e il "passerà" detta dalla moglie dell'assassino in questione, una frase che in una lettera di scuse sembra forse quasi arrogante e insensibile (sarebbe stato più realistico un "spero che un giorno possa superare il dolore" et similia). A rileggerci!

IL NONNO CON LA CODA - Angelo Frascella
Un bello spaccato del dialogo padre-figlio, con il secondo che lo tempesta di domande, e attraverso la sua curiosità scopriamo i "panta rei" dell'evoluzione, che lui ancora forse non comprende appieno.
Se devo trovarci un difetto sono - come altri hanno fatto notare - quei "..." che sì, fanno intendere che i due stiano in sospeso a parlare ma da vedere come testo non sono propriamente indicati, a mio avviso.
Nel complesso una buona prova, bravo ;)
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Andrea Dessardo
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#8 » venerdì 27 maggio 2016, 20:34

Eleonora, controlla le posizioni 3 e 4, per favore.

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eleonora.rossetti
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#9 » venerdì 27 maggio 2016, 20:38

Andrea Dessardo ha scritto:Eleonora, controlla le posizioni 3 e 4, per favore.

Dislexia imperat ^^"
Grazie della segnalazione, sistemati.
Uccidi scrivendo.

Andrea Dessardo
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#10 » venerdì 27 maggio 2016, 20:50

E' davvero una faticaccia mettere in fila così tanti racconti e così brevi. Spero d'aver fatto un buon lavoro:

1) La bottiglia – Patty Barale
A differenza degli altri commentatori, non riscontro alcun cambio di punto di vista e, comunque, anche ci fosse stato, non credo mi avrebbe dato fastidio. Il racconto mi è piaciuto molto alla prima lettura, meno alla seconda, nella quale ho ravvisato alcune pesantezze (tipo “dissetante bevanda”) e un po' di moralismo (se ho ben capito, la protagonista rimane incinta dopo uno stupro o almeno un rapporto non esattamente romantico).

2) Detriti – Viviana Tenga
Mi è piaciuta molto l'idea di fondo, che però, secondo me, avresti potuto sviluppare meglio: avresti dovuto farci entrare maggiormente in empatia con la protagonista e rendere più articolate le descrizioni della furia della natura.

3) Il nonno con la coda – Angelo Frascella
Racconto molto tenero e piacevole alla lettura. Il finale è forse un po' troppo mieloso, ma nel complesso funziona. Verso la fine sembra che il nonno sia morto da poco però, mentre all'inizio ne parli come di una figura lontana. Forse questo è il punto più problematico.

4) La favola di carta – Angela Catalini
La tua favola ha un che d'incompiuto, ma mi è piaciuta forse anche per questo: è evocativa, carica di senso di fiaba. La virgola dopo il “così” interrompe la lettura ed è proprio sbagliata, si nota proprio in un testo così breve. Forse avresti potuto lavorare di più sul lessico, distillando parole più pregnanti, ma a conti fatti il tuo racconto mi piace.

5) Rob viaggia su un autobus affollato – Andrea Partiti
È uno di quei che racconti che, di primo acchito, tendono a piacermi, così vagamente nonsense, venato d'ingenuità, senza una morale esplicita. Trovo tuttavia che manchi di mordente e che non centri il tema.

6) Immutabile – Serena Aronica
Non amo particolarmente le storie di vampiri, perché si assomigliano un po' tutte e anche la tua, se permetti, non fa eccezione. Eppure trovo che, con questo tema, sia una scelta azzeccata.

7) Adesso come allora – Eleonora Rossetti
Buona descrizione, lirica, che cammina sull'orlo del patetico senza caderci. Non originale il modo di affrontare il tema, testo un po' stiracchiato, quasi che mille caratteri fossero anche troppi, ma nel complesso una buona prova.

8) Quattro stronzi – Fernando Nappo
Bel racconto, che si sviluppa da un punto di vista anomalo, anche se, in fondo, non così inconsueto in letteratura. Mi piace il tono un po' stralunato, anche se trovo un po' pesanti le descrizioni, benché, per forza di cose, brevi. Trovo poco centrato il tema.

9) Principio di indeterminazione dell'anima – Mario Pacchiarotti
La scena è ben descritta nelle emozioni che vuol suscitare, ma fatico a ritrovarvi il tema, che mi sembra un po' tirato per i capelli. Il finale lasciato troppo in sospeso non mi convince, avrei preferito quale considerazione più esplicita.

10) Patchwork: lo scorrere di ago e filo – Giuseppe Gangemi
Come altri hanno notato, il richiamo al tema nel titolo è un po' ridondante. Nel complesso il racconto è ben ideato, ma un po' pesante e retorico, nel finale didascalico. Potei dare maggior libertà al lettore.

11) Il sangue degli dei – Alexia Bianchini
Conoscevo tutt'altra versione del mito di Crono, quella tramandata da Esiodo, e non comprendo questo suo travisamento, che mi sembra un po' pretenzioso, e che muta il senso della cosmogonia greca. Anche il riferimento alla cabala è del tutto anacronistico, unendo mistica greca ed ebraica.

12) Quattro anni – Adriano Muzzi
Trovo il testo eccessivamente e inutilmente violento, mentre ci sarebbero stati i presupposti per una storia intimistica di dolore. Forse vuol fare dello humour nero, ma senza convincermi.

13) Una birra al bar Sentinella – Michele Botton
Non conoscevo minimamente Fredric Brown né il racconto “Sentinella”, non sono un gran lettore di fantascienza, per cui non avevo colto il riferimento: ho dovuto documentarmi. Inizialmente pensavo che l'ultima battuta fosse una specie di metafora e che non andasse interpretata letteralmente. Posso dire che il tema è tirato dentro a forza e che la citazione di Brown ha senso solo per chi lo conosce: chi non sa non ci fa nemmeno caso. Fuori tema, ad ogni modo.

14) Nano bardo – Maurizio Bertino
Il racconto prescinde quasi completamente dal tema ma, a parte questo, non ne capisco proprio il significato: un nano balbuziente si esibisce su un palcoscenico, chiama la sua amata e si fa esplodere. Forse stavolta hai un po' esagerato con la sperimentazione! Non solo non trovo un senso, ma nemmeno provo la minima empatia col personaggio.

Alexia
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#11 » venerdì 27 maggio 2016, 23:37

Come sempre stilare la classifica è davvero un’impresa ardua. Mi sono piaciuti molti racconti e anche quelli che sono in fondo alla mia classifica meritano. Dove ho trovato acerbo il testo ho colto una valida base, un’ottima idea. Amo scrivere racconti, anche più che i romanzi. E mi sono cimentata con gare e antologie di ogni genere.
Di sicuro quelli brevi sono i più difficili e quindi complimenti a tutti.

1 Quattro stronzi, di Fernando Nappo
Geniale! Lo stile che più adoro, che ti arriva fin dentro alle viscere! Bravo, mi hai colpita e affondata! Scrittura pulita, matura. Spero di leggere altro di tuo! Non ho finito ancora i racconti ma di certo sarai sul mio podio!

2 Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Avvolgente, delicato come un sussurro. Si legge il sacrificio e la meraviglia di una vita vissuta e sofferta insieme, lo scorrere del tempo sotto la pelle. Scritto molto bene, scorrevole. La tua descrizione è morbida e sensuale.

3 Immutabile, di Serena Aronica
I vampiri sono la mia passione. Sono creature che non sentono come noi lo scorrere del tempo. La loro percezione del mondo e dalla sua continua evoluzione è molto diversa dalla nostra. Buon stile, fluido, per una piccola perla gotica…

4 "4 anni", di Adriano Muzzi
Diretto, crudo, senza fronzoli.
Testo glaciale, molto intenso. Si sente ciò che prova il protagonista, quel vuoto assoluto che rimane quando ti strappano via il cuore. Bella prova!

5 Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti
L’inizio mi ha lasciata perplessa, invece poi mi hai rapita, attraverso la poesia delle parole. Bella prova, ottimo racconto, che lascia spazio a molta fantasia, ma delinea i due protagonisti. Stile elegante, coinvolgente.

6 Una birra al bar sentinella, di Michele Botton
Divorato in soffio. La tua scrittura scorre veloce, mi piace, mi trascina e sento e vedo ciò che scrivi. Avrei accentuato ancora di più la scurrilità del protagonista… adoro i graffi, le parole dure che si fanno sentire.

7 La favola di carta, di Angela Catalini
Adoro le favole. Le adoro ancora di più quando hanno un profumo antico, come quelle che non venivano certo scritte per i bambini, ma venivano raccontate davanti a una candela, prima di dormire.

8 Nano bardo, di Maurizio Bertino
Mi ha destabilizzato in tutti i sensi. Lo stile mi ha catturata ma a un certo punto non sono riuscita a seguirti e mi dispiace, perché il ritmo c’è, l’ironia anche, ma la struttura non ti proietta nella scena. Forse con qualche riga in più potevi accompagnare il lettore. In ogni caso credo che lasci molta libera interpretazione al lettore e non è affatto un male.

9 Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti
Mi ha piacevolmente colpita. Mi ricorda un po’ gli esercizi di scrittura di Queneau. Molto statico, preciso, rigoroso, proprio come Rob. Mi verrebbe voglia di riscriverlo una decina di volte ma con stili diversi… pollice su!

10 Il nonno con la coda, di Angelo Frascella
Come detto anche per l’altro racconto, non amo i testi che si snocciolano solo attraverso i dialoghi, ma magari prima o poi ne farò uno così anche io.
Mi è piaciuta molto la parte centrale.
“Non si annoiava?”
“Aveva un figlio che gli faceva tante domande. È così che ha inventato l’infinito.”
Ho trovato questa parte molto azzeccata… la userò con i miei figli!

11 La bottiglia, di Patty Barale
Ho dovuto rileggere per seguire la storia, ma ancora rimane soffusa e sospesa. È sia un pregio che un difetto, dipende da come si interpreta. Mi ricorda molto il genere weird, enigmatico e illusorio. Non a caso uno dei miei preferiti.

12 Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
Non amo i racconti costruiti con solo dialogo e senza nulla di mostrato, infatti non sono riuscita a vedere appieno la scena, a comprendere chi parlava e il tono. Il ritmo però è incalzante e la chiusa valida.

13 Detriti, di Viviana Tenga
Sebbene si tratti di un racconto sul tempo passato, quasi dimenticato, più che darmi l’idea del tempo che scorre l’ho vissuta come un’istantanea. Un quadro di un frammento di tempo intrappolato fra i ricordi.

14 Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi
L’idea è buona, ma la forma non mi ha convinto abbastanza. Non c’è abbastanza mordente, forse per l’uso dei verbi. Un tempo diverso avrebbe aiutato a renderlo più dinamico. Il salto temporale poi non aiuta di certo con così pochi caratteri. L’idea però è buona.

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angelo.frascella
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#12 » sabato 28 maggio 2016, 0:57

Ciao a tutti.

Anche io ho molta difficoltà a mettere in ordine i racconti, perché la qualità media è davvero alta.
La mia interpretazione è che avendo avuto lo stesso tempo del solito per scrivere un racconto molto più corto, abbiamo potuto curarlo ed editarlo con molta più attenzione.

In ogni caso, visto che s'ha da fare, ecco la classifica:

1. Quattro stronzi - Fernando Nappo
Gli incidenti di auto e le vittime continuano a "vivere" dopo l'evento sono un classico qui su MC. Eppure tu sei riuscito ad affrontare il tema da un'angolazione nuova e, nonostante la drammaticità dell'evento, divertente! Lo stile è graffiante e la riflessione di fondo condivisibile. Gran bel pezzo.


2. La bottiglia di Patty Barale
Bella e profonda la similitudine che metti in campo ed emozionante il finale. L'unica cosa che non mi è piaciuta è specificare il fatto che la birra fosse una Corona. Non sono un conoscitore di birre e non so se questa scelta può avere un ulteriore livello metaforico, ma quel dettaglio messo così distrae l'attenzione dal centro della narrazione. Mi limiterei a dire "una bottiglia di birra". Ma si tratta di un dettaglio.

3. 4 anni - Adriano Muzzi
Storia dura, piena di sofferenza, rabbia e vendetta e di un'impossibile redenzione per il protagonista. Scritto bene e convincente: non c'è molto altro da dire.

4. Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Bell'immagine, semplice, quella di due vecchi ancora innamorati che ancora sentono il bisogno di amarsi anche fisicamente, che però è costruita con stile sapiente, oserei dire poetico. Un bel quadro che anziché guardare allo scorrere del tempo con tristezza, riesce a dare un senso di calore e dolcezza.

5. Viale Armando Feroci - Andrea Dessardo
Simpatica l'idea di distruggere la parte storica Roma (monumenti e fiume) per sostituirla con un autostrada (un po’ come accadeva in Roger Rabbit). Se la quotidianità del dialogo restituisce realismo, si fa un po' fatica a capire cosa ci sta raccontando (ho dovuto rileggerlo un paio di volte). Forse con un po' di spazio in più sarebbe più chiaro. Ma tutto sommato un buon racconto. NOTA: Sono certo, però, che se anche a Roma facessero un'autostrada nel centro, il traffico riuscirebbe a bloccare anche quella :)

6. Immutabile di Serena Aronica
Sempre piacevole il tuo stile classico e ricco, in questo caso applicato alla scena altrettanto classica del morso del vampiro. Mi piace come sottolinei la condanna a ripetere per sempre quel gesto e suggerisci la sofferenza del vampiro per la propria condizione. Buona prova

7. il sangue degli Dei di Alexia Bianchini
Il tuo racconto mi ha fatto un po' pensare a storie classiche come quella di Orfeo ed Euridice (o anche a Samarcanda di Vecchioni) in cui il protagonista nulla può per sconfiggere la morte. Nel tuo caso però non c'è un legame così evidente che giustifichi il fallimento dell'impresa: se il tempo è governato da un dio del tempo, perché ucciderlo non dovrebbe avere nessun effetto? Insomma, se la storia in sé e buona e scritta bene, non mi convince il finale che mi sembra poco incisivo.

8. La favola di Carta di Angela Catani
Il tuo racconto è uno dei pochi che riesce a raccontare una storia per intero: da questo punto di vista si rivela molto efficace la scelta di optare per una fiaba.
Al tempo stesso la fiaba, ha secondo me un difetto di base: è molto narrata. Questo è ottimo per i bambini, ma per gli adulti rende molto più difficile emozionarsi ed entrare nella storia. E questo è un primo limite che trovo nel tuo testo (più correlato al genere che alla tua scrittura che è senz'altro buona)
A mio avviso, inoltre, una fiaba, dovrebbe sempre rimanere leggibile da un bambino e qui invece scegli alcuni termini troppo adulti (come tresca o pira). Ti direi anche che la storia dovrebbe essere meno nichilista, per lo stesso motivo (ma tu mi diresti che i fratelli Grimm hanno scritto ben di peggio).
Rimane il fatto che la mancanza di uno "scatto" nella storia, di una rottura con la regola posta all'inizio "tutti rispettavano il volere del re" mi ha lasciato un po' insoddisfatto. Avrei preferito in un finale diverso (anche se non necessariamente il classico vissero felici e contenti...)

9. Una birra al bar Sentinella - Michele Botton
Il tuo racconto non mi ha convinto del tutto, pur essendo scritto bene. Gli omaggi a Brown richiamano chiaramente il testo di riferimento, ma se fossero tolti il racconto risulterebbe solo criptico e allucinato e sarebbe davvero difficile cogliere le citazioni. Risulta, perciò, un racconto non indipendente (per capirlo bisogna sapere chi era F. Brown e conoscere almeno la Sentinella) e questo lo penalizza un po' nel giudizio.

10. Detriti - Viviana Tenga
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un singola situazione semplice e chiara. Rispetto ad altri racconti come questo, che ho letto a questo giro, che compensano la mancanza di una storia vera e propria, giocando con lo stile, qui il tutto mi è sembrato un po' troppo piatto e descrittivo e quindi un po' lento. Mi sembra manchi un po' di "pepe" per renderlo più efficace.

11. Rob viaggia su un autobus affollato - Andrea Partiti
Il racconto è semplice e scorrevole, ma forse il difetto è che è troppo semplice e manca qualcosa che lo nobiliti. Per esempio qualche cenno che ci faccia sentire in maniera più intensa la "sofferenza" di Rob di fronte all'ostacolo che si è frapposto fra lui e la sua determinazione a essere onesto. Così invece mi sembra "poco saporito" se mi permetti la metafora.

12. Patchwork: lo scorrere di ago e filo di Gangemi Giuseppe
Bell'inizio e interessante l'immagine del patchwork che si compone in contemporanea alla vita, riportandone la storia. Anche io ho dovuto rileggere per capire. Inoltre il finale didascalico non mi piace (preferirei che il racconto "parlasse da solo" senza bisogno di esplicitarne la "morale")

13. Principio di indeterminazione dell'anima - Mario Pacchiarotti
Un quadro, più che una storia, in cui lui viene trascinato da lei in una stanza e la guarda e ascolta suonare. Il tutto è giocato sullo stile che funziona bene fino a quando non infili le rime nell'ultimo paragrafo. E' vero che siamo più dalle parti della poesia, ma se si scrive in prosa queste risultano, a mio parere, fastidiose.
Inoltre fatico a vedere l'attinenza col tema, se non per un'accenno nell'ultima frase, ma mi sembra un po' poco.
Mi resta il dubbio sul titolo che richiama la meccanica quantistica, ma non ne colgo la correlazione col testo.
Insomma, di solito i tuoi racconti mi piacciono molto; qui non sono del tutto convinto. Ma ha voluto rischiare e sperimentare e questo è comunque positivo.

14. Nano bardo - di Maurizio Bertino
Il tuo racconto mi ha lasciato un po' perplesso. Pur essendo scritto in uno stile brillante, non è molto chiaro. Siamo in un contest televisivo di quelli che vanno di moda, ma perché il tipo di essere un nano bardo? che senso ha? Il finale poi non l'avrei capito senza il tuo commento sotto. Insomma, da rivedere e rendere meno criptico, a mio avviso (con i tre fantasy heroes ti avrei messo molto più in alto in classifica)

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Andrea Partiti
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#13 » sabato 28 maggio 2016, 11:01

Commenti prima in ordine di consegna, classifica al fondo!

Andrò in controtendenza dicendo che i racconti mi sono piaciuti decisamente meno delle edizioni da tremila caratteri, ma a questo punto immagino sia colpa del formato e non tanto di chi scrive :)


Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Vedo che spazi senza problemi dal milioneetrecentomilacaratteri (letto tutto attaccato) ai mille!
Hai postato in fretta, ma non mi sembra ci sia molto da limare nel racconto.
Da in partenza non mi aspettavo delle storie anche solo vagamente complesse, ma dei quadretti, delle scene evocative, ed è esattamente quel che hai fatto.
Apprezzo anche la neutralità di genere del racconto, anche se non so quanto sia intenzionale. Il protagonista può essere facilmente uomo o donna, lo stesso il suo partner. Chiunque si può ritrovare e immergersi senza stonature in questo modo. Spesso quando si cerca questo effetto sembra forzato, come se si volessero omettere dei dettagli per amor di giustizia sociale, per principio, mentre credo che passi quasi inosservato nel tuo racconto.

La favola di carta, di Angela Catalini
Ciao, il formato breve si adatta abbastanza alla fiaba, permette di arrivare a una conclusione in maniera netta e senza che sembri lasciata in sospeso. Non serve spiegare tutto.
Ammetto di aver pensato anche io di metterci un fiume che scorre, letteralmente, per prendere di petto il tema e magari inserire una seconda lettura possibile. Le barche di carta come simbolo dei sogni che continuano a navigare e naufragare, giorno dopo giorno, funzionano bene a questo scopo.
Siccome ti dici fan dell'editing, ti faccio editing ^^
"La figlia" --> "Sua figlia", altrimenti manca il collegamento logico. Non hai già citato "una figlia" determinata.
"dell’unico uomo" --> Conoscendo i caratteri reali, credo che numerosi altri pretendenti non sarebbero stati accettati!
"fece rinchiudere la figlia in una torre" --> Può farla rinchiudere ma non può costringerla a sposarsi?
"vigilata da guardie armate" --> La torre o la figlia? E' ambigua la costruzione della frase.
"così, imparò a costruire barche di carta" --> una virgola di troppo, usi "così" come congiunzione, non come avverbio, quindi deve avere una sua subordinata.
"nell’acqua scura tra canne e pini silvestri" --> pini silvestri in una palude? Magari ci sono anche, ma non sono proprio nell'immaginario palustre, io sceglierei una pianta più immediata per non creare il momento di scompenso in chi legge!

Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini
Mi piace la tua reinterpretazione mitologica. Iniziando con Crono proietti subito chi legge nel mondo giusto con tutti i dettagli che non hai spazio per descrivere.
Il tema c'è, molto semplice e diretto.
Trivia time! L'icore, il sangue degli Dei, è tradizionalmente velenoso e dannoso in tempi rapidi quando esposto all'aria. Mi aspettavo che Leftikia morisse nel finale per questa ragione.

Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
Il racconto non mi sembra difficile da capire, eh.
Problemi di circolazione, risolti brillantemente da un sindaco romano (inventato o satira di qualcuno in corsa ora? questo non lo so) che ha avuto la brillante idea di asfaltare il Tevere.
Penso che chiunque abbia vissuto in una città caotica attraversata da un grande fiume che ne complica ulteriormente la viabilità ci abbia pensato, in una coda o nell'altra :D
Anche io sono ostile ai dialetti nei racconti, ma non mi sembra d'ostacolo in questo caso. Il dialogo funziona bene ed è una conversazione da ingorgo credibile, anche se il "Se scòre" non l'ho capito in prima battuta (ebbene sì), poi ho ripensato a tutto quel che so del romanesco (grossomodo, con inventiva di grafia "tera, chitara e guera, co du ere, sennò è erore") e ho ricomposto il pezzo mancante :D

Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti
I tuoi racconti mi sono piaciuti tutti fin'ora perché racconti le storie che vuoi raccontare senza complicare il linguaggio inutilmente, lo dosi bene. Qua manca questo aspetto.
Capisco i pregi di un linguaggio più ricercato, con tante pause quasi a voler sconfinare nella poesia, ma il risultato finale non mi convince. Troppe virgole, troppe pause, troppo frammentato per riuscire davvero a sentire l'atmosfera della scena che descrivi.
Il "che pensavo altro" anche per me è no, mi ha bloccato subito alla prima riga per riuscire a decifrarlo. Penso sia dovuto al taglio selvaggio da mille caratteri, però.

Detriti, di Viviana Tenga
L'idea è quella più interessante e completa dei racconti che ho letto fin'ora. C'è una scena sola, ma ci racconti una vera storia. Era difficile riuscirci e per ora sei stata la prima.
Penso che lo stile potresti ripulirlo e migliorarlo ancora. I "per un attimo" ripetuti spezzano tanto la lettura e vanno tolti assolutamente. "I rami e tronchi" lo cambierei in "rami e tronchi" o "i rami e i tronchi" per uniformarlo, ma penso sia una questione regionale.
Se P. fosse stato il marito il racconto sarebbe stato ancora migliore, secondo me. Delle immagini da un passato lontano, il fiume che spazza via simbolicamente un periodo migliore della sua vita lasciandola solo con il presente. Ha un che di bello :)

Quattro stronzi, di Fernando Nappo
Ottimo racconto, con un "tutto scorre" non in senso personale ma più globale, che forse non è vicino alla sua accezione originale, ma capisco come l'hai interpretato.
Complimenti per essere riuscito a prendere il giusto tempo per la descrizione circolare, in cui parti dai dettagli e arrivi al cuore della scena, nonostante il limite violento di caratteri.
(Unisciti anche tu alla crociata anti "fatto di", i "fatto di" possono spesso essere trascurati senza che cambi il significato della frase e, anzi, snellendola!)

Immutabile, di Serena Aronica
Il tuo racconto è scritto abbastanza bene, al più lo renderei meno "lirico" per rendere uniforme il tono, ma ammetto che non mi prende molto.
Si capisce in fretta cosa sta succedendo, e il resto è una descrizione abbastanza lineare, per quanto evocativa, che però non ci racconta una storia, non scolpisce il protagonista, non coinvolge.
(I vampiri tradizionalmente bevono dalle vene, per controllare meglio l'emorragia in caso di pasto ricorrente o per trasformare l'umano. Le eccezioni nella letteratura sono pochissime.)

Il nonno con la coda, di Angelo Frascella
Devo riempire 150 caratteri per dirti che il racconto mi piace e non cambierei nulla.
Non sono imparziale sulla forma perché i dialoghi "puri" a due sono una delle forme che apprezzo di più nei racconti, e in questo caso funziona perfettamente per via delle due voci molto distinte tra loro, grazie al bambino che fa domande, sempre domande, come un vero bambino.

4 anni, di Adriano Muzzi
La storia in sé funziona bene, a parte il dettaglio che già ti hanno fatto notare della scelta dell'investimento per la vendetta. Inconsciamente pensavo fosse un modo per fuggire, evitare confronti e accuse, ma quando il tuo protagonista esce dall'auto e "si consegna" in cambio dell'avere l'ultima parola, a quel punto non funziona più.
"Panta rei" mi sembra un po' poco centrato per la predica del funerale. Non è "tutto passa", come si può dire a qualuno in lutto, ma un "tutto scorre", nel senso di non poter ripetere la stessa esperienza. Mi sembrerebbe privo di tatto dire ad un genitore che ha perso il figlio "ricordati che non potrai mai più sperimentare di nuovo quello che c'è stato con tuo figlio, è finita". E' così che un prete poco ferrato col greco si trova con un occhio nero :D.

Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Gangemi
Confermo l'impressione che avessi paura di non mostrare il tema. Ammetto che è successo anche a me la prima volta che ho scritto in questa modalità. Poi ho un po' capito e accettato che a volte bisogna prendere il rischio che il tema resti nascosto. Meglio far dubitare di sé il lettore che pensa di non aver capito il sottotesto del tuo racconto che dubitare di te stesso mentre scrivi! (Ma non lo ammettere mai).
Forse per via del limite di caratteri, la dinamica della storia non è evidentissima alla prima lettura. Trovare un modo per introdurre presto e in maniera esplicita - per nome - madre e figlia e il rapporto che c'è tra loro, renderebbe tutto il resto molto più lineare. L'idea su cui ti basi, della coperta/patchwork che viene portata avanti nel tempo e lega le diverse scene in maniera naturale, è ottima e meriterebbe di lavorarci ancora su per raffinarla!

La bottiglia, di Patty Barale
L'idea del racconto funziona, per quanto mi sembri più "tutto passa" che "tutto scorre". Non sono sicuro di aver colto il messaggio che volevi dare... quello che mi resta a fine racconto è "una gravidanza ti farà a pezzi, ti distruggerà, ti consumerà, ti divorerà, ma alla fine - forse - quel poco che sopravvive all'esperienza sarà piacevole". Sono d'accordo con questa interpretazione, anche se non credo sia popolare :D
Sono d'accordo con i commenti precedenti sul cambio di punto di vista che disturba il racconto. Se ci fosse stato più spazio non sarebbe stato un problema, ma dopo due frasi, il lettore ha appena avuto tempo di mettersi in testa chi sia il narratore, cambiarglielo sotto al naso lo confonde.

Una birra al bar sentinella, di Michele Botton
Il racconto funziona abbastanza bene, si legge in maniera leggera e senza intoppi. I dialoghi "non perfetti" del dj li vedo benissimo come prodotti da una mente (appunto) confusa da alcol e droghe.
Gli ammiccamenti a Brown sono eccessivi, sono d'accordo con chi mi precede, ma ho presente il timore da Lettore Ottuso che non capisce le sottiliezze percepite da chi scrive :D
L'unica critica che ti faccio è che, al contrario della Sentinella in cui non ci sono dialoghi e tutto si basa su descrizioni "culturalmente e razzialmente neutrali" di un narratore esterno, qua ci sono dei dialoghi, tanti dialoghi dall'aria estremamente umana e connotata razzialmente, per cui il gioco delle ambiguità (o meta-ambiguità visto che sappiamo già dove vai a parare per tua scelta) non funziona altrettanto bene.

Nano bardo, di Maurizio Bertino
Spontaneamente ho ambientato la tua storia in un locale buio con la classica serata di stand-up comedy per dilettanti. Per dilettanti vista l'abilità del nano bardo. Era un buon inizio per una storia, originale e con un personaggio anomalo, quindi interessante.
Però ho perso brutalmente il filo da metà in avanti, dal "posso avere un telefono", non seguo più cosa voglia fare, a chi scriva, perché le scriva... meh...
Che la bomba fosse una vera bomba e non un elemento di scena, non ci sarei mai arrivato da solo, non avevo un movente per immaginarlo.
C'è tanto tanto caos nella storia, che non si ricompone in un maniera ordinata come vorrei, leggendo.
(Perché hai tolto "fai ciao con la manina"? Perché? Era uno dei pochi racconti dell'edizione che riuscisse a raccontare davvero una storia nonostate i limiti, era sperimentale nel modo giusto per farsi notare, aveva un buon messaggio! Shame!)

Ritardo, di Valter Carignano
Ciao, il dialogo è brillante e scorre bene, non ho veri appunti sulla forma.
Non avrei mai collegato la scena che ci racconti alla "strage di capaci", però. Non senza un riferimento temporale più esplicito nel racconto e senza qualche altra allusione.
Forse perché è una realtà molto lontana da me, perché è successo quando ero abbastanza piccolo da non interessarmi a quel che succedeva in Italia e nel mondo, quindi quello che so arriva dal poco che si impara a scuola, e ti assicuro che la storia moderna non viene approfondita quanto meriterebbe. Non collegavo neppure la strage di capaci a Falcone, onestamente, pur avendo avendo ben chiara la meccanica dell'attentato, non lo collocavo in un luogo preciso, non era tra le "informazioni importanti" che mi sono rimaste della vicenda.

I tre fantasyeros / Fai ciao con la manina, di Maurizio Bertino
"Fai ciao con la manina" è davvero un bel racconto, cosa ti ha convinto a cambiarlo? C'era tutto, racconta una storia nonostante il limite di caratteri che ha spinto quasi tutti a raccontare solo una scena o uno spaccato; c'è un filo conduttore molto chiaro e che riprendi anche nel titolo, c'è un messaggio.
E' sentimentale sì, e magari fa stare un po' male perché ognuno tenderà a collocarsi in una delle microscene che ci racconti con i suoi problemi, ma non patetico.
"I tre fantasyeros" strappa un sorriso, ma lo sento più incompiuto, come se i personaggi fossero sì vivi nella tua mente, ma proprio per questa vita complessa diventa difficile poi farli emergere per una scena soltanto senza che restino indecifrabili.

Il brodo primordiale, di Jacopo Berti
Mi piace il racconto, è molto evocativo di un tempo antico, più viscido organico e odoroso di zolfo (nella mia immaginazione almeno).
Arrivato circa a metà ho iniziato a immaginare il racconto come se fosse scritto sul retro di una confezione di "PANTA REI, ramen istantaneo liofilizzato", con da un lato le istruzioni (versare in acqua bollente, aspettare tre minuti) e dall'altra un racconto per intrattenere il cuoco mentre aspetta che sia pronto.





1. Il nonno con la coda, di Angelo Frascella
2. Detriti, di Viviana Tenga
3. Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
4. Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
5. Quattro stronzi, di Fernando Nappo
6. Una birra al bar sentinella, di Michele Botton
7. Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Gangemi
8. Nano bardo, di Maurizio Bertino
9. Immutabile, di Serena Aronica
10. 4 anni, di Adriano Muzzi
11. La favola di carta, di Angela Catalini
12. Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini
13. Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti
14. La bottiglia, di Patty Barale

Fernando Nappo
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#14 » sabato 28 maggio 2016, 15:56

La classifica è sempre una sofferenza.

1) Rob viaggia su un autobus affollato - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
se ben ricordo, su facebook dici di aver scritto un racconto stupido. Ti dirò, così stupido a me non pare, anzi. Il finale mi piace molto, dà un'idea precisa della personalità di Rob, che, non so bene per quale motivo visto che non ne fai cenno, immagino un po' svagato. È un racconto particolare, comunque ben scritto, nel quale si potrebbe non individuare il tema o, al contrario individuarne più d'uno. A me piace immaginarlo come un racconto allegorico: l'autobus è la vita, gli scolari le persone che incontriamo, il biglietto potrebbe essere uno dei tanti avvenimenti, nel caso particolare uno sul quale non abbiamo controllo diretto, e il finale come scegliamo di vivercela. Chissà se tu l'hai pensato in questo modo.

2) Il nonno con la coda - Angelo Frascella
Ciao Angelo,
a prima vista il tuo racconto sembra lungo ben più di mille caratteri, forse per la forma tutta dialogica, serrata e che, di conseguenza, si sviluppa su molte righe. L'idea è simpatica e secondo me ben sviluppata. In pochissime battute rende bene l'idea del bambino nella classica fase dei "perché", e dei "come mai". Azzeccata l'immagine della donna che piange guardando la foto del padre, al contrario degli antenati, che caratterizza il personaggio, cosa importante con così poche battute a disposizione. Interessante anche questo dialogo:
“…”
“…”
Per quanto inusuale, sottintende le difficoltà di comunicazione tra adulti e bambini di fronte alla fede, con tutte le difficoltà che questi ultimi hanno di fornte a un argomento così intangibile. Almeno a me ha lasciato questa impressione.

3) Il sangue degli Dei - Alexia Bianchini
Ciao Alexia,
bel racconto, potente, che centra il tema in maniera diretta: il tempo non si può fermare, continua a scorrere. Buona la scelta dei miti greci per rappresentarlo in maniera immediada. Ma, a quanto pare, l'unica ad averla sempre vinta è la morte, a cui nessuno può sfuggire, e anche questa potrebbe essere una interpretazione valida del tema.

4) Detriti - Viviana Tenga
Ciao Viviana,
sfruttando il panta rei molto personale e intimo del tuo personaggio, descrivi anche quello più generico di ogni essere umano, perché la vita scorre per ognuno di noi. Bella l'immagine dei rami secchi per tratteggiare il tempo che scorre.

5) Adesso come allora - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
un bel racconto, un po' melanconico, ma questo non è un difetto, sia chiaro, che fissa un momento per descrivere il trascorrere del tempo. Senza dubbio in tema. Concordo con Andrea: la neutralità del racconto lo rende godibile a chiunque. Bello ed evocativo il finale.

6) Viale Armando Feroci - Andrea Dessardo
Ciao Andrea,
molto simpatico il tuo racconto, con una interpretazione abbastanza originale del tema. Trovo che il simil-dialetto romano che hai usato si adatti bene alla storia che hai raccontato. Simpatico anche il finale, che si può interpretare in vari modi: secondo Eraclito, o, più semplicemente, per sottintendere che non si sopravviveva a un primo bagno nella acque del Tevere.

7) Una birra al bar “Sentinella” - Michele Botton
Ciao Michele,
sono stato attirato dal titolo, lo ammetto, che aveva sentore di Fredric Brown lontano un chilometro. E non mi sbagliavo. Il racconto è molto simpatico, in pieno stile Brown, soprattutto, come doveroso, nel finale. L'unica cosa che mi ha spiazzato e ho dovuto rileggere è questa frase pronunciata dal DJ:
“La birra scorre a fiumi, il whisky scorre a fiumi, pure la fica non ci manca, qui scorre di tutto al bar Sentinella! Lasciatevi andare!” Sbraita il DJ. Deve essersi fatto di qualcosa. Maledetto lui

che inizialmente pensavo fosse da attribuire a Fredric, forse perché l'attribuzione arriva dopo parecchie battute.
Questa:
E finché lo dice
forse si potrebbe tagliare.
Racconto divertente e azzaccato, che ha la pecca maggiore nel titolo che scopre troppo le carte, almeno per chi conosce il racconto di Brown.

8) 4 anni - di Adriano Muzzi
Decisamente un racconto crudo, dal quale però vedo trasparire più forte il tema della vendetta. Certo, è presente anche il tema del contest, ma forse la scelta di una descrizione così cruda lo relega un po' in secondo piano.
Un appunto riguardo a questa frase:
Ho ripetuto il mio piano mille volte in questi 4 anni.
Forse si potrebbe eliminare. Leggendola, infatti, ho pensato che le frasi seguenti (Attraversa, io accelero.) non fossero il racconto della realtà, ma il protagonista che si ripassa mentalmente il piano. Ma sono l'unico a farti questa obiezione, e quindi potrebbe essere solamente una mia sensazione, probabilmente sbagliata.

9) Immutabile di Serena Aronica
Ciao Serena,
una interpretazione originale del tema, direi. Forse la storia non è originalissima, e lascia mi qualche dubbio il morso a una arteria, mi pare di ricordare che i vampiri succhino sangue dalle vene, ma dovrei verificare meglio. Bel titolo.

10) Principio di indeterminazione dell'anima - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
bel titolo (difficile, che intimorisce, quasi), stile ricercato, bello anche il momento che fotografi, chiaro in ciò che vuoi comunicare. Però l'aderenza al tema non mi pare perfetta. Riguardo alla frase "che pensavo altro", io ho dedotto che lui s'aspettasse una serata più movimentata, di sesso. Quello che è apprezzabile, e che si dice sia raro in un uomo, è che non ha reagito malamente quando ha scoperto che la serata avrebbe preso una piega diversa.

11) La favola di carta - Angela Catalini
Ciao Angela,
la tua favola centra il tema sotto vai punti di vista: il fiume che scorre (citazione di Eraclito?), la vita stessa che scorre (anche se non sempre secondo un percorso deciso da noi), i desideri che fuggono irrealizzati. Anche se, devo ammettere, che senza la tua spiegazione non avrei mai associato le barchette del pescatore ai desideri irrealizzati, ma senza dubbio è per la mia difficoltà (che ben conosco e che combatto senza risultati apprezzabili) di leggere un testo non solo per quello che pare descrivere in superficie.

12) La bottiglia - Patty Barale
L'impressione che ho tratto io dal tuo racconto, è che la gravidanza della donna non sia del tutto gradita, forse perché stuprata, forse perché abbandonata, ma, nonostante questo, il risultato sarà la gioia immensa di un figlio. Che ci sta con la similitudine della bottiglia gettata in mare, che ritorna un qualcosa di unico e inimitabile. Però convengo con chi sottolinea il brusco passaggio del pdv che va riletto per essere compreso bene.
Questa frase:
trasparente e colma della rinfrescante bevanda.
perdonami, ma fa venire in mente certe pubblicità estive.

13) Patchwork: lo scorrere di ago e filo - Gangemi Giuseppe
Ciao Giuseppe,
in effetti la storia non è di immediata comprensione, però l'idea del patchwork che viene completato nel corso degli anni non mi dispiace, anzi, e potrebbe rendere bene l'idea dello scorrere inesorabile del tempo. L'inizio, a mio avviso, è migliore del finale, col tema spiattellato in maniera troppo evidente, come a sottolineare l'attinenza del tuo racconto con lo stesso.

14) Nano bardo - Maurizio BertinoCiao Maurizio,
davvero un racconto difficile da interpretare. Si capisce che siamo in un talent, che il nano vuole fare il comico, ma lo sviluppo della vicenda è poco chiaro (ti offendi se dico per niente?) e devo ammettere che il finale senza il tuo commento non l'avrei mai capito. Inoltre mi pare che col tema centri davvero poco.

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jimjams
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#15 » domenica 29 maggio 2016, 0:01

Ecco la mia classifica, la faccio sempre razionalmente con dei pesi numerici, questa volta il problema è stato mettere in ordine i numerosissimi pari merito.

1) Il nonno con la coda, di Angelo Frascella, ore 23.25, 989 caratteri
Angelo ci regala un colloquio tra padre e figlio, un padre delicato, amorevole e paziente, un figlio che deve avere sui quattro, cinque anni, almeno a giudicare dalla mitraglia di domande che pone. Tema centrato, con la sequenza di nonni e padri e figli, che si susseguono sempre diversi eppure sempre uguali. Alcune piccoli particolari rendono questo delicato racconto affatto banale, almeno per chi sa coglierli. Complimenti.

2) Immutabile, di Serena Aronica, ore 23.14, 991 caratteri
E brava Serena, che ci contrappone mutamento ed eternità. Il dramma del vampiro, dell'immortale è proprio quello ci non poter morire. Filosoficamente non sarei troppo d'accordo con te, niente è immutabile, neanche un vampiro, neanche un dio, si cambia interagendo, semplicemente vivendo. Il pensiero stesso ci cambia, l'esistere stesso. Ma l'autore è padrone e quindi accetto il tuo vampiro immutabile e il gioco drammatico e infinitamente triste che ne scaturisce.

3) Adesso come allora, di Eleonora Rossetti, ore 21.42, 940 caratteri
Cara Eleonora, tu tocchi un tema che mi preme molto e che anche io spesso accarezzo. Lo fai nel modo giusto, con parole simili, ma diverse, da quelle che avrei usato io. Lo stile cambia, ma la sostanza è la stessa. Il tuo omaggio al tema è un confronto di due diversi panta rei, uno sul piano fisico, dove il cambiamento è evidente e devastante, uno sul piano affettivo, dove pure nel divenire continuo, nel cambiare, c'è un nucleo che si mantiene fedele all'amore. E' il primo racconto che leggo di questa serie, non so se sarà uno dei migliori, ma di certo a me piace molto.

4) Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini, ore 21.45, 994 caratteri
E qui abbiamo la tragedia. Greca naturalmente. Prendi il tema per le corna, direi, ne fai la chiave del racconto. Stile perfettamente adeguato alla storia, pomposo e classico quanto basta, con immagini rievocative. Se devo cercare un difetto posso dirti che l'ultima frase, la chiusura, non mi soddisfa completamente, non tanto per il significato, quanto per come "suona", diciamo così. Ma è appena un'ombra e non saprei proporti di meglio.

5) Quattro stronzi, di Fernando Nappo, ore 22.55, 961 caratteri
Rido :-) Bell'idea e ottima realizzazione. Volendo andare a rompere le scatole mi verrebbe da dire che non è assolutamente detto che i quattro stronzi raggiungano il nostro amico, magari finiscono da tutt'altra parte, o spariscono proprio. Ma possiamo tranquillamente stabilire che il defunto centauro sia ancora un po' confuso e non ci abbia pensato. D'altra parte, non capita mica tutti i giorni di tirare le cuoia.

6) "4 anni", di Adriano Muzzi, ore 23.32, 997 caratteri
Una versione originale di panta rei quella di Adriano. Mi ha ricordato "Un borghese piccolo piccolo", per chiari motivi. Mi ha ricordato anche il fastidio che provo quando leggo chi commenta avvenimenti tragici dei nostri giorni invocando vendetta. Il racconto non da giudizi, ci sbatte in faccia la realtà, ci mette a confronto con una storia senza vincitori, senza speranza, senza perdono.

7) La bottiglia, di Patty Barale, ore 00.40, 996 caratteri
Ciao Patty. Azzeccata la storia della bottiglia, del suo divenire, del suo rinascere. Belle le immagini e lo stile. Il collegamento con la maternità mi appare forse un pochino forzato, ma mi tiro indietro, non ho avuto il piacere di avere il pancione (ed è uno dei pochi rimpianti che ho dell'essere maschio) e non ho idea di come ci si senta :-) Forse un po' bottiglia :-)

8) Nano bardo, di Maurizio Bertino, ore 00.59, 989 caratteri
Ciao Maurizio, ma che strano questo racconto. Non ho capito "era una pallina", a me viene in mente una roulette. A parte questo, a me piace essere preso e portato altrove. E qui mi son trovato in uno studio televisivo, diciamo, un talent con i soliti giudici, anche un po' stronzi. Però non me lo dovevi ammazzare il nano bardo, mi ricorda il Carota di Pratchett e mi faceva tenerezza. Assassino.

9) Detriti, di Viviana Tenga, ore 22.32, 995 caratteri
"Idea di base molto molto buona, portata avanti con un impianto che non sarebbe male. Qualcosa però non funziona come dovrebbe. Ci sono alcuni difetti stilistici ma non so se il problema sia solo quello. Le ripetizioni, volontarie o meno, non mi convincono:
Il fiume era lo stesso della sua infanzia...
Negli ultimi giorni, nei luoghi della sua infanzia...
per un attimo ebbe l'impressione...
per un attimo, si ricordò di un ragazzo
Ma erano passati tanti anni

Altra piccola cosa forse migliorabile: si ricordò di un ragazzo molto diverso da quello che poi sarebbe diventato suo marito
Capiamo poi che è effettivamente un altro uomo (non riusciva a ricordare nemmeno il volto di lui), ma a me aveva fatto pensare, visto il tema, che fosse stato proprio il marito, poi cambiato completamente, a incidere quell'albero.

Insomma, ottima idea, buona storia, aderente al tema su più livelli, gradevole e forse rivedibile (ma sono gusti)."

10) Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti, ore 22.50, 984 caratteri
Ho letto questo racconto più di una volta. I miei dubbi riguardano solo il tema. Forse lo trovo nel viaggio del biglietto di mano in mano, non so. Al di là di questo, è una piccola storia, una storia che potrei copiare e inserire nell'epilogo del romanzo che sto per far uscire, caro Andrea. O mettere come un episodio nel mio racconto Teutovirus. In entrambi i posti sarebbe perfetto. Perché è la storia una persona fiduciosa, di una persona onesta, non per necessità ma per scelta, ed è una storia di piccoli gesti, apparentemente poco importanti. Quindi Andrea, non so proprio se il tuo racconto centra o meno il tema della serata, ma per quanto mi riguarda, dimenticando classifiche e valutazioni, è una magnifica piccola storia. E chi pensa che Rob sia un fesso, è un mio nemico.

11) Una bira al bar sentinella, di Michele Botton, ore 00.47, 982 caratteri
Ciao Michele. eheheheh rido. Adoro gli omaggi e ne faccio spesso, e odio quando non li coglie nessuno, perché magari tendo ad avere la mano leggera. Vedo invece che tu ci dai giù più pesante :-) Be', apri uno spiraglio su un mondo e ci fai vedere questo frammento. Stilisticamente vedo solo un "Mi mette la mano sulla mia esile spalla" dove toglierei Mi mette e ci metterei Poggia. Forse il tema è un filino tirato dentro a forza, ma ci sta. Per il resto non mi pare di doverti dare suggerimenti. Anche perché ora ho voglia di una birra.

12) Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo, ore 22.14, 999 caratteri
Interpretazione originale del tema (se scòre) e scenetta tipicamente romana. L'ironia c'è, la presa per il culo pure, lo stile dialettale è difficile da valutare anche per un romano e va preso così com'è. Impressione insomma positiva, ma non tra quelli che mi hanno colpito di più.

13) Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi, ore 23.46
Ciao Giuseppe. Interessante questo passaggio simbolico tra riquadro di patchwork ed episodi della vita. Una storia semplice che porta un messaggio di speranza. Un divenire positivo insomma. Forse hai insistito troppo sul richiamare il tema e l'eccesso porta a un sentore di forzatura.

14) La favola di carta, di Angela Catalini, ore 21.45, 983 caratteri
"Ciao Angela. Una storia un po' triste, una favola per una volta senza lieto fine. Mi rimane qualche domanda da colmare, ma posso farlo con la fantasia. Le più evidenti: ma la principessa?
Probabilmente il pescatore non era ""l'unico"" che il Re avrebbe rifiutato, immagino che il regno fosse pieno di disgraziati che non potevano ambire ad impalmare la figlia.
Bellissima in ogni caso l'immagine di questo innamorato che anche nella morte cerca di raggiungere la sua bella."

viviana.tenga
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#16 » domenica 29 maggio 2016, 9:53

1)IL NONNO CON LA CODA, di Angelo Frascella
A me la scelta di rendere tutto con un botta e risposta non è dispiaciuta per niente, è probabilmente la forma più adatta per il racconto che hai scritto. Molto bella l'interazione tra padre e figlio, la semplicità con cui è reso il concetto dello scorrere del tempo (sembra quasi di vedere il taxi del nonno che si trasforma in una carrozza guidata dall'antenato e la coda dell'abito che si trasforma in una vera cosa di scimmia primitiva). Bella anche l'immagine finale del padre che piange sulla tomba, ma per le generazioni ancora prima c'è già distacco. Dovendo fare un appunto, anche a me quei due "..." non convincono molto graficamente, però ammetto che non mi vengono in mente alternative migliori per rendere la pausa nel dialogo.

2)IL SANGUE DEGLI DEI, di Alexia Bianchini
Complimenti, in mille caratteri sei riuscita a creare tutto quello che serve per una grande storia: abbiamo dei personaggi, conosciamo i loro sentimenti, vediamo e viviamo il dramma di Leftikia. Come unico micro-appunto, forse si poteva togliere il riferimento al tema nell'ultima riga ("L'universo è in continuo mutamento... non esiste nessuna soluzione alla Morte" sarebbe stato altrettanto efficace e un po' più incisivo). Nel complesso però un'ottima prova.

3)QUATTRO STRONZI, di Fernando Nappo
Racconto simpatico e ben costruito. A differenza di altri, non ci ho letto una vera volontà di condannare i "quattro stronzi", solo la storia di un uomo che subito dopo un grosso trauma si concentra su dettagli minori perché non riesce ancora ad affrontare quello che è successo (perché suvvia, i tipi che si fanno il selfie saranno anche irritanti, ma a nessuna persona lucida importerebbe più di quello che di sapere come trascorrerà l'eternità). In questo senso, trovo che il racconto raggiunga in pochi caratteri una buona caratterizzazione psicologica del protagonista, tenendo i toni leggeri e con una giusta dose di ironia.

4)IMMUTABILE, di Serena Aronica
Trama semplice, ma stile evocativo al punto giusto per dare uno spessore maggiore senza appesantire troppo. Belle le immagini e ben reso il dramma (in cui ho percepito una forte componente di solutidine/isolamento) del vampiro. Mi unisco a quelli che mostrano perplessità sull'arteria (dall'arteria il sangue tende a zampillare con una certa forza, dalla vena scorre in modo più fluido, quindi è un'immagine anche più in linea con il tema).

5)4 ANNI, di Adriano Muzzi
Bella l'idea del "panta rei" che non c'è, la semplicità con cui hai reso il dramma della vittima che diventa assassino per vendicarsi. L'unica cosa che non mi convince è che l'assassino sia in libertà dopo solo quattro anni. O meglio, posso anche credere che in qualche modo questo sia successo, ma mi aspetterei di vedere ulteriore rabbia da parte del protagonista per questa cosa. Credo però che la soluzione più pulita sarebbe aumentare il numero di anni (dando ancora più forza al tema della vendetta a lungo meditata e del passato che non passa). Appunto tecnico: non so se l'hai fatto perché eri a pelo coi caratteri, ma quei 4 e 8 in numeri (invece che "quattro" e "otto") sono davvero bruttini.

6)LA BOTTIGLIA, di Patty Barale
L'idea alla base del tuo racconto è molto bella, ma forse l'hai strutturata in modo un po' troppo complesso rispetto allo spazio che avevi. Alla prima lettura mi era sembrato di essere davanti a un cambio di pov azzardato, da Michela alla bottiglia; poi ho capito che semplicemente Michela si stava immedesimando (in effetti l'immagine dello specchio aiutava a suggerire l'idea), e allora tutto è diventato più limpido. Le immagini che usi sono molto belle, ma anche qui ho dovuto rileggere per capirne il significato metaforico. In conclusione, credo che con qualche carattere in più potrebbe diventare un ottimo racconto, così com'è è bello ma manca un po' di immediatezza.

7)ADESSO COME ALLORA, di Eleonora Rossetti
Stile a tratti lirico, ma sempre pulito ed efficace. Belle le immagini e il messaggio, la contrapposizione tra scorrere del tempo e i sentimenti che rimangono saldi. A livello di classifica credo che lo penalizzerò un po' rispetto ad altri racconti che hanno saputo creare una storia più completa nonostante il poco spazio, ma resta comunque un'ottima prova.

8)VIALE ARMANDO FEROCI, di Andrea Dessardo
Racconto simpatico; a una prima lettura non sono riuscita ad apprezzarlo del tutto perché mi sono dovuta aiutare con commenti e google per capire le citazioni, ma l'idea di base è chiara e strappa subito un sorriso comunque. Più che il mezzo dialetto, su cui non ho avuto problemi, non conoscendo Roma mi hanno messo un po' in difficoltà i riferimenti geografici (non ho idea di cosa voglia dire tre quarti d'ora da Garbatella a Labaro rispetto alla realtà, anche se suppongo un bel po' di tempo in meno). Altro piccolo appunto, alcune punti dei dialoghi mi sono sembrati po' troppo a beneficio del lettore, in particolare il "tre corsie per senso di marcia nel centro di Roma", ma non al punto di suonare come infodump pieno.

9)ROB VIAGGIA SU UN AUTOBUS AFFOLLATO, di Andrea Partiti
Il tuo racconto presenta una scenetta semplice, realistica e ben resa, ma arrivata al finale ho avuto l'impressione che mancasse qualcosa. A parte il fatto che il tema mi sembra preso un po' di striscio, il tutto è fin troppo lineare, il finale poco incisivo. Altra cosa che non mi piace è il titolo, avrei puntato su qualcosa tipo "Ora di punta".

10)UNA BIRRA AL BAR SENTINELLA, di Michele Botton
Penso che il tuo racconto sarebbe stato pressoché perfetto con un po' meno rimandi iniziali al racconto di Brown. Per esempio, se tu avessi tenuto il nome Frederic ma non Brown e citato il nome del bar solo attraverso le parole del DJ (metterlo nel titolo dà davvero molto risalto), credo che avrei fatto il collegamento solo dopo aver letto il finale e apprezzato moltissimo il tutto. Così invece il finale è troppo telefonato e perde di incisività (per chi coglie la citazione, ovviamente). Insomma, molto bella l'idea ma non del tutto efficace la realizzazione.

11)LA FAVOLA DI CARTA, di Angela Catalini
Il punto di forza del tuo racconto è senz'altro l'immagine delle barche di carta, sempre più elaborate, che rappresentano sogni irrealizzabili. A parte l'appunto stilistico su quel "l'unico uomo", quello che non mi ha convinto è l'eccessiva linearità della seconda parte. Mi sarei aspettata un guizzo, anche minimo, nel finale, qualcosa che animasse un po' di più il racconto (il genere della fiaba e il poco spazio tende a rendere il tono un po' piatto, è un limite in parte tecnico ma su cui forse si poteva lavorare un po').

12)PATCHWORK, di Giuseppe Gangemi
Ripeto quanto detto da altri: la trama non è del tutto chiara alla prima lettura e la frase finale è superflua e dà un tono troppo didascalico all'insieme. L'idea invece era bella, così come l'immagine della vita come patchwork.

13)NANO BARDO, di Maurizio Bertino
L'idea era buona, il protagonista interessante e abbastanza ben caratterizzato anche in questo poco spazio... il problema è che senza i commenti non sarei assolutamente riuscita a capirlo; anche il tema è quasi assente, inserito un po' a forza in una battuta del nano bardo.

14)PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DELL'ANIMA, di Mario Pacchiarotti
Mi dispiace, ma il racconto non mi ha convinto molto. Lo stile ricercato toglie un po' troppo chiarezza e immediatezza al testo e ho dovuto rileggerlo un paio di volte per capirlo a pieno. L'idea di base era anche buona, ma secondo me hai voluto un po' strafare con i toni lirici e questo ha fatto perdere forza al risultato finale. Riguardo al "sono stato al gioco, che credevo altro", anch'io come Eleonora avevo pensato a un refuso per "ché credevo altro", poi invece mi è parso di capire che intendevi "sono stato al gioco, che credevo fosse un altro", e allora devo dire che anche a me come scelta stilistica convince molto poco (anche se comunque il concetto si capisce).

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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#17 » lunedì 30 maggio 2016, 21:34

Ecco la mia classifica.
Molto difficile stilare le posizioni dopo la terza, perché tutti i racconti erano validi.
Scusate se non ho risposto a commenti vari, ma non ho la connessione a casa (da oltre un mese!) e ho praticamente finito il traffico a disposizione su tablet e cellulare!)

1)IL NONNO CON LA CODA di Angelo Frascella

Non posso dirti altro che BRAVO!
La forma dialogica è azzeccatissima, i dialoghi realistici e col giusto ritmo, la storia tenera senza scadere nel melenso, il tema rispettato.
In particolare ho apprezzato il modo in cui hai dato un'ambientazione al brano, senza perderti in parole inutili, ma solo grazie a una battuta (“Dietro questa foto c’è il nonno?”
“Il corpo. La sua anima sta con Dio.”) ci hai collocato in un luogo ben definito, un cimitero.
Ancora complimenti!

2)IMMUTABILE di Serena Aronica

Ammetto, all'inizio ho pensato a una storia d'amore finita, con lui che guarda lei dormire sapendo che dal giorno successivo nulla sarà più come prima ( lo so , mi sono fatta un film tutto mio), e per questo motivo il tuo linguaggio lirico mi è sembrato stucchevole, fuori luogo.
Poi quelle "viscere polverose" mi hanno fatto suonare un campanello d'allarme, e alla fine mi sono ritrovata a pensare: "Caspiterina! (Non è vero, non penserei mai "Caspiterina!" :-) ) ma questo racconto è bellissimo!"
E quindi... COMPLIMENTI!

3)ADESSO COME ALLORA di Eleonora Rossetti

Che dire se non bello?
Una narrazione poetica e dolce, un inno all'amore.
Devo raggiungere i 150 caratteri, ma non non c'è null'altro da dire se non BRAVA!

4)QUATTRO STRONZI di Fernando Nappo

Bella storia!
Sì, insomma, hai saputo rendere con ironia una realtà sempre più diffusa: la frenesia del selfie sempre e comunque!
Nessun appunto da fare sulla forma.
Il tema centrato.
Complimenti!

5)PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DELL'ANIMA di Mario Pacchiarotti

Bello e poetico questo cameo!
Ammetto di averlo dovuto rileggere più volte per riuscire a cogliere per bene il nesso col tema, che ritengo rispettato anche se non in maniera immediata.
Unica critica: l'ultima riga mi suona didascalica, inutile, quasi una nota stonata (tanto per rimanere in tema!)

6)VIALE ARMANDO FEROCI di Andrea Dessardo

Ho vissuto venti anni a Roma e il tuo racconto mi ha riportato alla mente il traffico e le lunghe code sulle consolari e sul raccordo. Molto realistico lo scambio di battute. Da appassionata di cinema (d'autore, ma anche popolare) non posso che apprezzare la citazione!
Complimenti!

7)UNA BIRRA AL BAR SENTINELLA di Michele Botton

Ammetto l'ignoranza: come dico sempre io e la fantascienza non abbiamo mai incrociato le nostre strade, per cui non sono in grado di cogliere l'omaggio.
Per il resto il racconto scorre bene anche se "Mi mette una mano sulla mia esile spalla" mi suona male (mi mette/poggia una mano sulla spalla o mette/poggia la mano sulla mia esile spalla).
Non ho invece capito "E finchè lo dice vedo la pioggia che gli batte sul viso": finché? Non sarebbe meglio "mentre"? Non so, ma mi suona strano.
Per il resto interpretazione letterale del tema, quindi comunque centrata.

8)DETRITI di Viviana Tenga

Bella l'immagine che riesci a tratteggiare e con cui centri perfettamente il tema. Le ripetizioni, anche secondo me, appesantiscono eccessivamente la narrazione.
Comunque una buona prova

9)LA FAVOLA DI CARTA di Angela

Una fiaba triste e delicata che centra benissimo il tema.
Gli appunti che vorrei farti (unico pretendente inviso al re, etc), sono già stati affrontati da altri, per cui mi limito a evidenziare solo una cosa che mi ha lasciata un po' perplessa: la principessa è in una torre, per cui è difficile che riesca a vedere le barchette nel fossato... Forse la metafora incarnata dalle barche avrebbe avuto maggior forza se fosse stata sostituita da aquiloni (ma ovviamente è un'opinione personale e soprattutto capisco che quando un'immagine ti si pianta in testa... C'è poco da fare! )
In ogni caso, c'è molta dolcezza nel tuo racconto!

10)IL SANGUE DEGLI DEI di Alexia Bianchini

Racconto potente che propone una interessante rivisitazione della mitologia classica: in fondo si tratta sempre di una madre che cerca di salvare il proprio figlio...
Linguaggio, stile e tema centrati, ma, nonostante questo non mi entusiasma (probabilmente solo questione di gusto personale!)

11) 4 ANNI di Adriano Muzzi

Una storia di vendetta che interpreta in maniera un po' arbitraria il tema: come qualcuno ha già sottolineato, panta rei non è propriamente "tutto passa".
A parte questo, a differenza di altri, non mi mi ha stupito la decisione della vendetta x investimento: se l'omicida è libero dopo soli 4 anni, credo che la morte del bambino sia avvenuta proprio per incidente stradale (omicidio colposo) e la scelta della modalità di vendetta, quindi mi pare molto motivata.
Infine, come qualcun altro ti ha fatto notare "Ho ripetuto il mio piano mille volte in questi 4 anni", mi ha confusa, facendomi pensare che le fasi successive fossero un ripasso mentale del piano.
In ogni caso una buona prova.

12)ROB VIAGGIA SU UN AUTOBUS AFFOLLATO di Andrea Partiti

Racconto interessante nella sua linearità e assenza di colpi di scena.
La scarsa incisività, che da qualcuno è stata indicata come difetto, secondo me, invece, si associa perfettamente ad una situazione che non ha nulla di incisivo (non c'è nulla di speciale a essere normale, se non "l'anormalità" della normalità...)
Peccato che il tema sia solo sfiorato

13)PATCHWORK: LO SCORRERE DI AGO E FILO di Giuseppe Gangemi

Ciao Giuseppe, che bello ritrovarti anche qui!
Storia azzeccata nel contenuto (bellissima l'idea), un po più traballante nella forma, in particolare ti segnalo le mie perplessità:
-Carla è la figlia di Luisa, se non ho capito male. Allora mi spiazza un po il "Carla passò il filo a Luisa e la trapunta fu completata dieci anni dopo il suo inizio": lo vedo come un passaggio di testimone e quindi mi parrebbe più logico che fosse Luisa a passare il filo a Carla... Ma forse ho capito male io.
" la trapunta fu completata dieci anni dopo il suo inizio"... "le donne li coprirono con la nuova coperta." Se la trapunta viene completata dieci anni dopo il suo inizio, che, se ho capito bene, risale all'abbandono di Luisa incinta da parte del fidanzato, Carla ha solo 10 anni, quindi il termine "donne" non mi pare corretto...
Come altri ti hanno già fatto notare, la frase finale sottolinea in maniera troppo netta il tema.


14) NANO BARDO di Maurizio Bertino

Ma che mi combini?
"Fai ciao con la manina" era così bello...
Mi spiego: non che questo nano bardo non abbia potenzialità, ma, almeno personalmente, mi sono persa lungo la strada per arrivare a un finale che, senza la tua spiegazione non avrei mai capito! E soprattutto, perché dovrebbe farsi saltare? E lo sparo? E il tema?
Mi spiace, ma mi sa che stavolta sei tu a fare ciao con la manina alle prime posizioni: ;-)

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patty.barale
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#18 » lunedì 30 maggio 2016, 21:40

PS.: Chiedo scusa ai "fuori concorso"... A questo giro non ce la faccio proprio a commentarli! Mi sto rincorrendo da sola e non riesco neppure a raggiungermi!
Smack!

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Peter7413
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#19 » martedì 31 maggio 2016, 15:33

Eccomi! Esperimento da ripetere assolutamente e magari portando all'estremo la SPEEDY riducendo il tempo a un'ora!


1) Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Che bello! Una piccola perla, un testo delicato, ma non per questo sdolcinato. Un racconto che guarda in faccia la realtà e che mostra al lettore quello che troppo spesso tende a sfuggire mettendone in risalto la cruda bellezza. Ottimo.
2) Immutabile, di Serena Aronica
Che bello! Davvero, una scena semplice, classica, ma tratteggiata con forza, viva, densa, forte, ben scritta, facile e bella da leggere. Poco altro da aggiungere se non BRAVA!
3) Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti
Un racconto dal fascino particolare, magnetico. Minimal, si narra di scelte banalmente giuste e già questo lo rende speciale. Solo un appunto: perché Rob? Preferirei di gran lunga un nome più facilmente riconoscibile come italiano. Detto questo, una gran prova.
4) 4 anni, di Adriano Muzzi
Un racconto rabbioso, ben scritto, duro, che colpisce con la giusta forza. Una giustizia che il cittadino sente mancare, una giustizia che diventa privata perché altra via non ci viene fornita, neppure dalla religione. Forse troppo? Forse, ma per smuovere si deve eccedere e qui lo fai nel modo giusto. Un racconto molto buono.
5) Il nonno con la coda, di Angelo Frascella
Molto bene, Angelo. Peccato per il finale, l'avrei chiuso sul Dio... Dio... Dio... Mentre invece allo stato attuale sento come una forzatura nel seguente passaggio:
“Dietro questa foto c’è il nonno?”
“Il corpo. La sua anima sta con Dio.”
Resta il fatto che il racconto mi è piaciuto e, come sai, la forma dialogata trova in me una porta sempre aperta :)
6) La favola di carta, di Angela Catalini
Brava. In mille caratteri sei riuscita a creare una serie di immagini (le barchette e la pira) che rimangono impresse. Certo, avrei preferito che c'infilassi un paio di righe di dialogo (sai come la penso), ma già così va più che bene. Un secondo, piccolo appunto, te lo faccio in riferimento all'unico uomo cui mai l'avrebbe concessa in quanto potevi allargare a tutti i "non nobili". Detto questo, un racconto che mi è piaciuto molto.
7) Quattro stronzi, di Fernando Nappo
Bel pezzo, forte e ben scritto, stile solido e sicuro. Solo un appunto: non mi piace quella virgola sul finale, prima di "io", ci stava meglio un punto. Per il resto, bene. Sei anche riuscito a fare passare come accettabile un personaggio morto che parla, anche in modo elegante, altro punto a tuo favore.
8) Detriti, di Viviana Tenga
Da ottimizzare. Ci sono alcune imperfezioni che in un mille caratteri non possono passare inosservate, soprattutto in un testo che punta a creare una certa atmosfera (una su tutte, la ripetizione di infanzia nelle prime righe). Buona l'idea, forte, decisamente in tema, ma realizzazione da rivedere con più attenzione. Un buon racconto senz'altro, in ogni caso.
9) Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini
Racconto scritto molto bene, ben organizzato. Mi sembra però mancare nel momento in cui deve risolversi. Mi spiego: Kronos si limita a dire che non servirà uccidere il Dio del Tempo per fermare la morte, cosa che lei avrebbe già potuto capire visto che è lo stesso Dio della Morte ad averle chiesto di uccidere quello del Tempo... E qui c'è il problema: il senso sta nel contrasto tra la morte e il tempo, ma non lo viviamo, ne rimaniamo all'esterno limitandoci a leggere che quanto fatto dalla donna non è sufficiente. Insomma, tieni il lettore fuori dal ring, non lo immergi nel contrasto e qui manchi. Resta un buon racconto, ma in ottica revisione proverei a concentrarmi sullo spostare il focus su Thanatos per portarci dentro al contrasto.
10) Principio di indeterminazione dell’anima, di Mario Pacchiarotti
Passiamo subito al punto: a me "che pensavo altro" è piaciuto :D
Sul racconto, invece, credo che la parte centrale sia troppo calcata e che pertanto il tutto possa risultare squilibrato. Non andrei ad appellarmi ai caratteri in più, questo testo può starci benissimo anche in questa lunghezza, ma con una diversa distribuzione interna. Ottimi l'inizio e la fine, un po' incerta tutta la parte centrale. Molto buona l'idea.
11) Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
L'idea è geniale, ma devo ammettere di non averla capita subito e questo, per un racconto di mille caratteri, è un peccato capitale (stesso problema che ho avuto io, tra l'altro). Devi andare più sul semplice, citare il Tevere, essere più diretto sul fatto che fanno passare la nuova strada dove prima c'era il foro ed evitare quella battuta finale che può fare sorridere, ma che depista risultando più un orpello che non funzionale.
12) Una birra al bar Sentinella, di Michele Botton
Ha ragione Angelo, il tuo racconto è troppo dipendente dalla conoscenza di Brown e nel cercare di renderlo fruibile a tutti sei incorso in un doppio errore. Da una parte l'hai infarcito di rimandi proprio per sopperire alla eventuale ignoranza (qui utilizzato non in termine dispregiativo, ma in quanto "non conoscenza") del lettore, ma così facendo ti sei giocato chi già poteva arrivarci anche solo con un piccolo indizio. Dall'altra parte non hai strutturato il racconto in modo tale che si potesse fare apprezzare da chiunque (come invece fece Brown quando scrisse "La sentinella", insomma). Ne risulta un testo che necessita di ottimizzazione e di una strategia più precisa. Detto questo, ho sicuramente apprezzato la citazione :)
13) Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi
Bella idea e ben ideata, permangono punti non chiari che necessitano di revisione (uno tra tutti: Carla che passa a Luisa e le due donne, con una delle due che dovrebbe avere 10 anni..., anche la figura maschile nel letto va definita meglio). Da aggiustare, insomma, ma la strada è quella giusta.
14) La bottiglia, di Patty Barale
Ciao Patty! Devo ammettere di trovare forzato il parallelismo tra la bottiglia di birra e la situazione di maternità. Ho capito le tue intenzioni, ma il racconto, questa volta, non mi è arrivato e per un mille caratteri l'immediatezza è la caratteristica più importante (e te lo dice uno che il suo racconto l'ha cannato in pieno!). Altra cosa: la birra Corona? Pubblicità occulta! (questo per dirti che anche se andasse in vetrina tenderei a consigliarti di non specificarlo).

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Adry666
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#20 » martedì 31 maggio 2016, 15:41

Ciao a tutti,
di seguito l mia classifica e i miei commenti ai racconti:

1 Il nonno con la coda, di Angelo Frascella, ore 23.25, 989 caratteri
2 Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini, ore 21.45, 994 caratteri
3 Immutabile, di Serena Aronica, ore 23.14, 991 caratteri
4 Detriti, di Viviana Tenga, ore 22.32, 995 caratteri
5 Quattro stronzi, di Fernando Nappo, ore 22.55, 961 caratteri
6 Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi, ore 23.46
7 Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti, ore 22.17, 1000 caratteri
8 Adesso come allora, di Eleonora Rossetti, ore 21.42, 940 caratteri
9 Una bira al bar sentinella, di Michele Botton, ore 00.47, 982 caratteri
10 Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti, ore 22.50, 984 caratteri
11 La favola di carta, di Angela Catalini, ore 21.45, 983 caratteri
12 La bottiglia, di Patty Barale, ore 00.40, 996 caratteri
13 Nano bardo, di Maurizio Bertino, ore 00.59, 989 caratteri
14 Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo, ore 22.14, 999 caratteri


Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
tema centrato. Una bella descrizione che però pecca un po’ in narrazione.
Alcuni termini li ho sentiti troppo pesanti, ad es: “indugia sul ventre floscio che fa gravità”
A presto
Adriano

La favola di carta, di Angela Catalini
Ciao Angela,
tema centrato.
La tua fiaba è scritta bene ed ha delle immagini evocative e poetiche. Purtroppo però sembra che manchi la seconda metà; la frase di chiusura non “chiude”, secondo me, e lascia troppe domande in sospeso. Peccato perché sarebbe potuta essere una bella storia
A presto
Adriano

Il sangue degli Dei, di Alexia Bianchini
Ciao Alexia,
tema centrato. Notevole l’idea, interessante lo svolgimento. Buona prova per i caratteri a disposizione.
La frase: «Povera piccola, ma non capisci… credi davvero che uccidendomi fermerai il tempo?» le domandò in un sussurrò. Non mi suona molto realistica in quel contesto.
A presto
Adriano

Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
Ciao Andrea,
non so dire se il tema sia centrato, forse no; l’ultima frase non basta.
La scelta del dialetto può essere vincente ma avresti dovuto caratterizzarlo di più, sembra più un’imitazione forzata del “romanesco”.
A presto
Adriano

Principio di indeterminazione dell'anima, di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario,
tema centrato? Difficile dirlo, non mi è chiarissima la tua storia.
Scritta bene, ma forse con troppi termini ricercati.
Bell’incipit però in parte rovinato da: “Sono stato al gioco, che pensavo altro.” Non funziona, forse meglio: “Sono stato al gioco, pensavo ad altro.”
A presto
Adriano

Detriti, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
tema centrato.
Hai scelto un’interpretazione “ovvia” del tema ma sei riuscita a scrivere un racconto non banale, brava. Il ritmo è un po’ “statico” ma il limite dei caratteri è pesante per tutti ))
A presto
Adriano

Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
tema centrato? Sì, se si interpreta il racconto, il tuo autobus, come metafora della vita.
Il racconto è scritto bene e scorre, ma difetta in idee, non mi sembra che ce ne sia almeno una che illumini le tue parole.
A presto
Adriano

Quattro stronzi, di Fernando Nappo
Ciao Fernando,
tema pienamente centrato.
Una buona idea, originale, supportata da un’ottima scrittura. Il punto di vista fa riflettere, purtroppo si ride consapevoli della triste realtà che sempre più ci circonda…
A presto
Adriano

Immutabile, di Serena Aronica
Ciao Serena,
tema centrato.
Scrittura notevole, buona idea, originale rivisitazione di una scena che fa parte ormai del nostro immaginario.
Molto bella la frase: “La tua gola mi tenta. Pallida e nuda come una falce di luna”
Brava!

A presto
Adriano

Il nonno con la coda, di Angelo Frascella,
Ciao Angelo,
tema centrato “ossessivamente” )
Difficile fare un racconto così breve tutto in dialoghi, ma tu ci sei riuscito egregiamente: buon ritmo, ironico, con alcune frasi fulminanti.
Sicuramente mi rivenderò con i miei figli: “Aveva un figlio che gli faceva tante domande. È così che ha inventato l’infinito.” Fantastica!
Ottima prova!
A presto
Adriano

Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Cangemi
Ciao Giuseppe,
tema centrato.
L’idea è molto interessante, il ritmo tentenna un po’ a causa delle troppe ripetizioni.
Il tuo racconto mi ha ricordato un romanzo bellissimo che avevo letto anni fa: “Miliardi di tappeti di capelli” di Eschbach Andreas.

Da rivedere, ma l’idea c’è.

A presto
Adriano

La bottiglia, di Patty Barale, ore 00.40, 996 caratteri
Ciao Patty,
tema centrato.
Sinceramente ho dovuto rileggere due volte il tuo racconto perché alla prima lettura non l’avevo capito, poi sono riuscito ad apprezzarlo, molto triste!
Attenzione alla frase: “colma della rinfrescante bevanda”, non suona bene.
A presto
Adriano

Una bira al bar sentinella, di Michele Botton
Ciao Michele,
tema centrato solo per un’accezione “paralella” del significato.
Il tuo racconto non mi ha convinto al 100% ma è scritto abbastanza bene e si fa leggere.
La frase:” E finchè lo dice vedo la pioggia che gli batte sul viso,” non riesco a capirla nel contesto.
A presto
Adriano

Nano bardo, di Maurizio Bertino, ore 00.59, 989 caratteri
Ciao Maurizio,
tema centrato solo in parte.
Racconto ironico e divertente, buon ritmo, che però non mi ha pienamente convinto.
CI sono dei “salti” nella narrazione che lo rendono a volte criptico a volte confuso.
Lavorandoci un po’ potrebbe diventare una storia interessante.
A presto
Adriano

Serena
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#21 » martedì 31 maggio 2016, 23:10

A un passo dal precipizio posto la mia classifica!!! E' stato un piacere ritrovarvi e leggervi. La mia classifica è molto di pancia... ho lasciato che le posizioni fossero dettate dalle emozioni che le vostre storie mi hanno trasmesso. Grazie anche per tutti i vostri commenti al mio racconto! I vampiri comunque bevono un po' dove capita! Vene o arterie... basta che si ciuccia!!!

1 - Adesso come allora di Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora! Il tuo racconto è struggente e molto intimo. Si insinua tra le pieghe di una vita vissuta insieme e ne svela con tenerezza l'epilogo imminente. Mi piacciono particolarmente le storie che non cercano di mascherare l'ovvietà, ma che la raccontano con onestà e realismo. Davvero molto bello.

2 - Detriti di Viviana Tenga
Ciao Viviana! Il tuo è un racconto molto intimistico, vissuto da Ida in maniera molto personale. Lo scorrere incessante del tempo che trasporta via, come detriti, anche i nostri ricordi e il nostro passato. Malinconico al punto giusto... brava!

3 - La favola di carta di Angela Catalini
Ciao Angela! Una favola quasi nera la tua! Mi piace! E' vero il lieto fine ci consola e ci rincuora, eppure molto non è proprio veritiero! Purtroppo capita anche di desiderare tanto qualcosa e di cercarlo ossessivamente per una vita intera senza mai raggiungerlo... una favola amara ma reale.

4 - La bottiglia di Patty Barale
Ciao Patty! Adoro le similitudini, soprattutto quando sono ben fatte. Anche se all'inizio la narrazione crea un attimo di smarrimento, alla fine si capisce il messaggio della tua storia. Usi delle descrizioni davvero molto belle e ricercate.

5 - “4 anni” di Adriano Muzzi
Ciao Adriano! Rieccoci! La tua storia è pura e semplice vendetta. Una storia che arriva dritta al punto e schiva incurante qualsiasi tentativo di lambire il lettore. Una coltellata nelle viscere che non lenisce il dolore del protagonista, ma gli permette di riprendere il fiato necessario per chiudere un cerchio.

6 - Quattro stronzi di Fernando Nappo
Ciao Fernando! Carina l'idea del morto stizzito che non digerisce gli imbecilli di turno armati di cellulare! Mi piace il gusto cinico e un po' amaro del tuo racconto nero è una linea narrativa che mi è parecchio congeniale.

7 - Principio di indeterminazione dell'anima di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario! Una scrittura elegante e consapevole la tua. Mi piace la sensazione di rapimento che la musica esercita sul personaggio, come fosse una ragnatela che le dita di lei intessono velocemente intorno a lui.

8 - Patchwork: lo scorrere di ago e filo di Gangemi Giuseppe
Ciao Giuseppe! Mi piace tantissimo l'idea del patchwork. E' un concetto in divenire, un crescere lentamente come lo scorrere di un ago mosso da dita. Anche secondo me l'unica pecca è nello stile narrativo un poco insicuro e cedevole.

9 - Il nonno con la coda di Angelo Frascella
Ciao Angelo! Pur mancando da parecchie edizioni ritrovo e riconosco la tua sensibilità nello scrivere. Un dialogo che si snocciola in modo fluido e semplice, ma ricco di piccole sfumature. Anche se per gusto personale preferisco storie un pochino più torbide!

10 - Rob viaggia su un autobus affollato di Andrea Partiti
Ciao Andrea! Il tuo stile e il tuo racconto sono quanto di più lontano dal mio! Non amo particolarmente questo tipo di storie. Il tema mi sembra centrato di striscio. Il tuo personaggio però mi piace... forse perché dietro il suo gesto di apparente correttezza ci vedo un'anima morbosa e ossessiva!

11 - Il sangue degli Dei di Alexia
Ho sempre avuto un debole per gli antichi dei Greci... un vero e proprio dedalo di storie affascinanti. La tua storia evoca dal passato un mondo mitologico ricco di mistero e fascino... però il finale mi ha lasciata un po' così... mi sarei aspettata una chiusura che lasciava intendere l'inizio di un viaggio periglioso alla ricerca di una soluzione...

12 - “Una birra al bar Sentinella” di Michele Bottom
Ciao Michele! Perdonami ma non conoscevo il racconto di Brown... questo però non mi ha impedito di apprezzare la tua storia. Il tema è un tantino tirato per le orecchie. Mi piace comunque lo stile molto affilato e diretto, anche se nel finale (per colpa mia) mi sono un tantino persa!

13 - Nano bardo di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio! Assurdo il tuo racconto! Il nano bardo è un clown... e a me i clown fanno una paura tremenda. Un personaggio che sembra burlesco e che invece sotto il sorriso posticcio nasconde un lunga fila di denti pronti a mordere. Ammetto che il finale non l'ho capito in prima battuta...

14 - Viale Armando Feroci di Andrea Dessardo
Ciao Andrea! In effetti Roma e il suo traffico diabolico mettono a dura prova... devo dire però che il tuo racconto non mi ha particolarmente entusiasmata. Pur apprezzando la vena ironica l'ho trovato un tantino piatto.

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giuseppe.gangemi
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#22 » mercoledì 1 giugno 2016, 0:02

1 Adesso come allora - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
hai scritto una bella storia. Non ho trovato nessun difetto e non ti saprei dire come migliorarla. Tema centrato.

2 Detriti di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
Storia originale, mi piace molto soprattutto il finale. Nella prima parte ho trovato qualche ripetizione nel sottolineare che quello era il luogo dell'infanzia della tua protagonista. Tema centrato.

3 il sangue degli Dei di Alexia
Ciao Alexia,
bel racconto scritto bene. Non so se hai seguito il mito e ne hai dato una tua variante. Non conosco questa storia. Uno dei miei dubbi è se in Grecia al tempo a cui fai riferimento si parlasse di cabala. Per il resto tutto ok e tema centrato.

4 La favola di carta di Angela
Ciao Angela,
le prime righe della tua storia non mi avevano entusiasmato, poi mi sei piaciuta di più.. Il correre delle barchette del tuo racconto mi ha ricordato l'immagine della barchetta del romanzo IT. si vede che chi gioca con le barchette è destinato a fare una brutta fine.
Ho notato troppi "che" in un racconto così breve.

5 Quattro stronzi di Fernando Nappo
Ciao Nappo,
Tema centrato. Il tuo racconto mi ricorda tanto le filosofie orientali. è come se il tuo protagonista si sedesse sulla riva del fiume e aspettasse di vedere lo scorrere dei cadaveri dei propri nemici.

6 Immutabile di Serena Aronica
Ciao Serena,
il tuo racconto da forse la sensazione del già visto o del già letto, ma è scritto molto bene e a me in fondo in vampiri non stancano mai. Qualcuno però potrebbe storcere il naso. Tema centrato.

7 Rob viaggia su un autobus affollato di Andrea Partiti
Ciao andrea,
racconto particolare che mi è piaciuto molto. Hai scritto una bella storia prendendo come spunto una vicenda banale. il tuo racconto per certi aspetti mi ricorda il libro "Esercizi di stile" di Queneu

9 Principio di indeterminazione dell'anima di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
bel racconto soprattutto per le sue immagini legate alla musica. Tema centrato.
Piccola svista: ad ogni ciclo, d eufonica. Per il resto tutto ok e bella idea.

8"Una birra al bar Sentinella" di Michele Botton
Ciao Michele,
racconto scritto molto bene e buon finale. Secondo me l'amico del tuo protagonista dovrebbe avere maggior spazio e l'elemento che mi ha fatto apprezzare maggiormente il tuo racconto.

10 Quattro anni - di Adriano Muzzi
Ciao adriano,
bel racconto incentrato sulla vendetta, con un protagonista che in definitiva non lascia scorrere. In base alle norme redazionali della casa editrice che sto frequentando da qualche tempo 4 e 8 gli avrei scritti quattro e otto, ma dipende questo dalle varie case editrici.

11 La bottiglia di patty.barale
ciao Patty,
anche io sono contento di rileggerti,
Il racconto è scritto bene e mi sono piaciute molte alcune immagini da te descritte. tema centrato, ma non sono sicuro di aver capito del tutto la storia.

12 Il nonno con la coda di Angelo.Frascella
ciao Francesco,
racconto molto carino che rappresenta bene un'interazione tra padre e figlio. Il tema del contest è centrato: parti dalle origini dell'universo e arrivi al presente. Avrei forse inserito qualche frase non in forma dialogica.

13 Viale Armando Feroci di Andrea Dessardo
Ciao Andrea,
racconto sullo scorrere del traffico romano. il tema è presente. buone battute e buono humor. Il sapore romanesco mi è piaciuto. Forse non ho compreso pienamente il tuo racconto perchè non ho colto sin da subito le citazioni filmiche che hai fatto.

14 Nano bardo - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio,
è un sacco che non ti leggo. Mi spiace ma di tutti i tuoi scritti che ho letto questo è quello che mi è piaciuto di meno. Il protagonista comunque è particolare e questo mi piace, ma non ritrovo pienamente il tema del contest nel tuo brano.

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Jacopo Berti
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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#23 » mercoledì 1 giugno 2016, 0:22

Intanto ho letto i racconti (non che ci volesse molto!) e vi faccio i complimenti! Ho avuto la conferma che anche il tema scorreva abbastanza bene e si è prestato a parecchie interpretazioni. Mi fa molto piacere! :)
I miei commenti e la classifica arriveranno nel weekend!
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Re: LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE

Messaggio#24 » martedì 7 giugno 2016, 20:52

Ed ecco la classifica! Sono soddisfatto complessivamente di come è stato trattato il tema che ho dato. Confesso che speravo in qualcosa tipo "flusso di coscienza", ma qualche testo ci è andato vicino :)
Complimenti a tutti!

1) Il nonno con la coda, di Angelo Frascella
Un bel racconto delicato e divertente. Uno dei modi migliori, nel metodo (dialogo a due) e nel merito (qualità del tuo testo) di occupare la miseria di mille caratteri, quantità che tu riesci a far sembrare consona a qualsiasi scopo. Un intrecciarsi tra il tempo dell’evoluzione e il tempo della vita individuale e famigliare, tempi che scorrono ciascuno con la sua velocità, tempi che il padre affettuoso e paziente tiene ben separati ma di cui il figlio non riesce a cogliere la portata cronologica da un lato ed emotiva dall’altro.
Mi ricordi vagamente l’umanissimo Bradbury dei racconti non fantascientifici. Tema centrato, e un’ottima prova, bravo!

2) Adesso come allora, di Eleonora Rossetti
Un racconto delicato e sensuale, in spregio a coloro per i quali la sessualità in età avanzata (dici addirittura “avvizziti”) sia un argomento tabù o, peggio, debba avere alcunché di volgare, di animale-nonostante-tutto, insomma di sfatto. Riesci a focalizzarti sulla tematica principale, a centrarla e a non strabordare, eliminando l’inessenziale e raggiungendo così il generale: insomma, non si sa se il sesso del narratore né della sua controparte, né importa.
Verso la fine c’è qualche frase che mi sembra un po’ meno curata e un po’ fuori tono: ad esempio “come a gustarsi lo spettacolo” non mi sembra una similitudine azzeccata e invece di “non m’importa”, avrei trovato più incisivo “non importa”.
Il risultato complessivo, secondo me, è più che buono.

3) Viale Armando Feroci, di Andrea Dessardo
Del tuo racconto apprezzo specialmente il lavoro che hai fatto sulla forma, restituendo una parlata romana non oso giudicare quanto realistica, ma credibile e caricaturale al punto giusto, senza indulgenze nel dialettale. L’idea è interessante e divertente, ma il riferimento non lo conoscevo, quindi ho dovuto soffermarmi una seconda volta sulle frasi più significative per capire che si parlava davvero di un’autostrada al posto del Tevere. Non è il racconto più entusiasmante dell’edizione, ma mi pare, a pari merito con un altro, il più “pulito”, quello che meglio riesce ad essere ciò che l’autore voleva che fosse. L’unico modo in cui potresti migliorarlo è calcare un po’ di più sul fatto centrale, perché chi legge non si aspetta di trovare qualcosa di così strano e rischia di non trovarlo anche se c’è.
Complessivamente più che buono.

4) Principio di indeterminazione dell’anima, di Mario Pacchiarotti
Un racconto ricercato pieno di musica e di poesia. Un uomo si aspettava che la donna si spogliasse degli abiti e lei invece gli mette a nudo la sua anima, mutevole al mutare delle note; indeterminata, ti confesso, non ho capito perché e cosa centri con Heisemberg, ma non mi dispiace. “Altro” usato come aggettivo/predicativo dell’oggetto è inconsueto. Ma mi piace; è un linguaggio contemporaneo, come quando ci si riferisce a “le culture altre”. Si tratta solo di abituarsi.
Non credo che il racconto possa essere migliorato. Così com’è mi pare più che buono.

5) Rob viaggia su un autobus affollato, di Andrea Partiti
A volte una scelta onesta, d’integrità morale e fedeltà ai propri princìpi, è ciò che ci permette di sfuggire allo scorrere del mondo intorno a noi e dei pensieri dentro di noi, o almeno di tollerarli. La condotta di Rob è opposta allo scorrere: non si muove, è salda; e Rob non è arrabbiato o infastidito: riesce, appunto, ad accettare l’imperfezione del mondo attorno a lui, l’umana manchevolezza degli altri passeggeri e decide di porvi rimedio come può anziché adeguarsi o sfruttarla. E la sua scelta sembra avere i germi di una rivoluzione civile fatta di “pazienza”, “fiducia” e “onestà”, che citi come qualità del tuo protagonista.
Focalizzarsi su un tranche de vie così limitato, apparentemente poco significativo, è stata anche per te una prova di autodisciplina, forse. Sei come Rob che in qualche modo deve timbrare il suo biglietto.
La forma è corretta, ma non spicca; secondo me c’è un po’ troppo di implicito nel racconto. Servirebbe una voce un po’ meno asettica. La tematica è affrontata non di petto, ma nel senso in cui il “panta rei” può riferirsi a un sistema complesso, come il consorzio civile.
Complessivamente un buon racconto, forse qualcosa di più.

6) Il sangue degli dei, di Alexia Bianchini
La rivisitazione di un mito greco è di per sé una manifestazione del panta rei: di un mito resta sempre un senso complessivo, ma i dettagli passano e cambiano. Non è una tendenza postmodernista, ma è la natura stessa della tradizione mitica e archetipica, di cui ogni testo, anche quelli che non si rifanno esplicitamente ad antiche storie, è espressione superficiale, con occasionali immersioni in profondità. In questo senso, trovo il racconto molto adeguato al contest, anche in senso metaletterario.
La scrittura è sicura e interessante anche se forse qualche battuta di dialogo non corrisponde esattamente alla tendenza epicheggiante: avresti potuto lavorare di più su un tono sostenuto, su arcaismi, su un allontanamento nel tempo della vicenda. Ad esempio, se anziché il passato prossimo, avessi scelto il passato remoto in “ho provato” e “sono scesa”, quella parte avrebbe avuto un tono più adatto. Anche l’utilizzo della doppia negazione lo vedo scollare un po’ il testo dalla patina antica che mi piacerebbe leggervi. Direi piuttosto: “non esiste ALCUNA soluzione alla Morte”.
Sul contenuto in sé, sui fatti narrati, sono indeciso e curioso, forse per mancanza di elementi. È stato Thanatos che ha fatto credere a Leftikia che avrebbe potuto salvare il figlio uccidendo Cronos? Perché avrebbe dovuto funzionare e perché non funziona? Come opera la Morte (l’entropia?) se non attraverso il tempo?
Direi che complessivamente è un buon racconto e forse qualcosa di più.

7) Detriti, di Viviana Tenga
Un racconto abbastanza prevedibile visto il tema, ma non per questo banale o scontato. Di grande impatto “lirico” ovvero di incontro tra un’interiorità di impressioni e di memoria e un’esteriorità naturale, che diventano l’una il simbolo dell’altra.
Il ritorno, dopo tanto tempo in una zona devastata o comunque messa a grosso rischio da alluvioni e inondazioni. Il rapporto con la terra della prima giovinezza, incisa permanentemente nell’anima di ciascuno. È davvero un bel quadro, ma con qualche difetto stilistico, a mio avviso. Ad esempio, “l’ACQUA […] ERA ACQUA che ERA passata” con la sua doppia ripetizione, non lo fa partire benissimo. Poi la frase “si ricordò di un ragazzo molto diverso da quello che poi era diventato suo marito” introduce un elemento di ambiguità fastidiosa. In realtà non mi interesserebbe sapere se le iniziali sono quelle sue e del marito o di qualcun altro. Ma qui si tira fuori la questione e non la si chiarisce.
Un racconto buono, potenzialmente molto buono, ma che perde qualche punto per le imprecisioni, che in mille caratteri dovrebbero essere eliminate.

8) La favola di carta, di Angela Catalini
Una fiaba stringata e malinconica, che si basa anche sulla ripetizione di una bella immagine: queste barche e navi di carta che seguono tutte lo stesso percorso, intrapreso alla fine anche dall’autore delle barche stesse. L’artefice, ispirato dai sentimenti più profondi, assume, alla fine della sua vita, caratteristiche e destino dell’opera stessa. L’idea mi piace; ha un che di profondo e poetico. Se fosse ancora più conciso e asciutto sarebbe ancora meglio: un racconto zen. Ora che mi figuro il pescatore con un cappello a cono in bambù e la principessa come una nobile dai tratti orientali, sembra perfetto.
Ad eccezione di qualche ingenuità o forse esagerazione (“l’unico uomo che il padre non le avrebbe mai concesso”) il contenuto mi sembra molto positivo e l’aderenza al tema inconfutabile. La forma mi convince un po’ meno: certo si capisce cosa hai inteso fare, ma la riuscita è altalenante. Ad esempio, questo cumulo di frasi relative è uno dei punti deboli del racconto, che rende discontinuo lo stile: “Il pescatore non avrebbe potuto avvicinarsi pena la vita, così, imparò a costruire barche di carta che poi lasciava scorrere nel fiume sperando che in qualche modo arrivassero fino allo stagno che circondava la torre dove era rinchiusa la sua innamorata”. L’avrei spezzato con un punto dopo “barche di carta”.
Complessivamente una buona prova.

9) Immutabile, di Serena Aronica
Avevo pensato, quando ho proposto il tema, a qualcosa che riguardasse direttamente il sangue. Mi ero raffigurato il Flagetonte dantesco, ma anche una delle strofe più folli di “Un ottico” di De André. Mi ha fatto piacere trovare un vero racconto vampiresco, che non avevo preventivato e che pure centra perfettamente il tema. L’ho trovato tuttavia abbastanza manieristico: quel misto di fame, sensualità, riflessioni sulla propria condizione maledetta lascia poco spazio – specialmente in 1000 caratteri – a qualcosa che non sia già sentito. Quasi tutto è trito e ritrito, eccetto l’idea di contrapporre ciò che scorre – il sangue – a una condizione che permane – la morte vera o la non morte –, e di scegliere con decisione questa chiave di lettura dando il titolo al racconto.
Complessivamente, direi tra il discreto e il buono.

10) Quattro stronzi, di Fernando Nappo
Di questo racconto mi è piaciuto soprattutto il tono, la “voce” del protagonista che ne delinea anche il carattere: originario, magari; oppure dovuto al “vedere le cose da un’altra prospettiva” che è conseguenza della morte fisica. Curioso e originale che queste riflessioni post-mortem non siano tanto concentrate sulla morte in sé, sulla perdita reciproca dei cari, sulle speranze e aspirazioni vanificate, quanto piuttosto su un dettaglio, il selfie, su cui si sofferma il morto, irritato e piccato dalla morte e dalle sue circostanze anziché sulla tragicità di un evento. Una buona idea.
La realizzazione non è altrettanto convincente, in alcuni tratti. Sembrerebbe quasi che i 1000 caratteri fossero troppi per quel che volevi dire. Hai allungato un po’ il brodo, anche utilizzando frasi come queste che sono abbastanza ridondanti “Perché che sono morto è un dato di fatto; non so come faccio a esserne certo, ma lo sono. A questo punto, poco importa”.
Insomma, alla fine non mi hai convinto molto, non mi hai strappato quel sorriso amaro che mi rendo conto che volevi suscitare. Direi che è tra il discreto e il buono.

11) La bottiglia, di Patty Barale
Il racconto mi tiene un po’ a distanza, credo perché la metafora tra una bottiglia gettata e una donna incinta che genera qualcosa di piccolo, levigato e prezioso è un po’ perturbante. Difficile dire cosa s’intende esattamente con “perturbante”: quella sensazione che ci sia qualcosa di “sbagliato” che proviene direttamente dall’inconscio.
Quanto al cambio di punto di vista, c’è, e ho impiegato qualche istante a capire. Ma direi che funziona: lei vede la bottiglia e poi vede se stessa-bottiglia. Si aggrappa a una similitudine assurda per riuscire a raccontarsi, a dire la verità su se stessa a se stessa.
Se è questo che volevi scrivere, è una grande idea, ma è poco chiara: rimango col dubbio di aver lavorato troppo d’interpretazione.
Valuto il racconto complessivamente positivo, ma resto titubante.

12) 4 anni, di Adriano Muzzi
Una storia di vendetta fredda, e neanche troppo “gustata”, pare. La vittima (il suo congiunto, insomma) diventa “giustiziere”, sostituendo la vendetta privata a qualcosa che però non si sa bene cosa. L’investitore è stato punito ed è già fuori di prigione (da cui l’attesa dei 4 anni?). O non è stato dichiarato colpevole? Un po’, in realtà, mi dispiace non avere informazioni precise in merito. Noto poi alcune incongruenze come il prete che cita il “panta rei” che è lontano sia dalla visione del mondo cattolica sia dall’essere di possibile conforto, nel suo significato autentico. La scelta di investirlo mi pare poco credibile, più adatta a una vendetta “calda” o a una simulazione d’incidente. Poi il ripetersi mentalmente il piano: che cosa ci sarà tanto da ripetersi, visto che si tratta di attendere una persona fuori casa per poi andarci contro con l’auto? Avrei detto piuttosto che si pregustasse l’esito: il nemico morto spiaccicato, il corpo o la testa sfracellati come un’anguria.
Il racconto ha qualche elemento positivo: lo stile asciutto, la buona resa del carattere cinico, forse un po’ alienato, del narratore interno, la crudezza della scena. Ma per quel che mi riguarda non lo rendono abbastanza interessante, né complessivamente un buon racconto.

13) Patchwork: lo scorrere di ago e filo, di Giuseppe Gangemi
L’idea di questo racconto mi piace; mi fa venire in mente il film “Gli anni dei ricordi”, una pellicola tutta al femminile che ha commosso questa mia anima fantascientifica. Non è originalissimo, ma è adeguato al tema: il passaggio di testimone tra generazioni, il rapporto tra vita e arte nello scorrere del tempo. Alcune parti sono scritte molto bene, altre meno. In particolare, ribadire il tema è superfluo e forse anche controproducente: il tema deve emergere da sé, se c’è. Poi il finale è troppo didascalico: il senso è giusto che sia quello, ma esplicitare la “morale” è poco accattivante.
Altre parti ancora sono incoerenti: o ti sei confuso coi nomi, oppure ci descrivi una dinamica che mi sembra meno significativa: ovvero che la figlia ritrova la coperta e la passa alla madre per finirla. Il che manderebbe a monte il discorso di passaggio generazionale. Poi quando dici “donne” penso che siano adulte: ma il contesto non lascia pensare che la figlia sia già grande. Anche ad una seconda lettura mi resta una certa perplessità.
Ha delle potenzialità e dei bei momenti in cui emerge il tema degli affetti e dei ricordi, ma complessivamente mi convince poco.

14) Una birra al bar Sentinella, di Michele Botton
Apprezzo la citazione di Brown e la trovo appropriata su MC, in particolare in questo contest. Non è obbligatorio conoscerlo, per carità, ma è bene: Brown è tra gli autori di racconti brevi per eccellenza e “Sentinella” è il suo racconto per eccellenza. Se giudicassi ottimo o buono il tuo racconto, il citazionismo sarebbe un valore aggiunto e ti aiuterebbe. Ma qui mi sembra esagerato e fine a se stesso.
Lasciando perdere il citazionismo, il racconto ha un unico grande problema: la rivelazione aliena non è in alcun modo preparata. Non mi pare ci siano forme ambigue da sciogliere; non giochi neanche sul ribaltamento dei punti di vista, né sull’assurdo. Alla fine ci dici che uno dei due amici avventori è dotato di piume idrorepellenti. E si rimane perplessi, non piacevolmente sorpresi. Potrei leggerlo come parodia a Brown, ma in tal caso non sarei d’accordo.
Insomma, non mi convince.

15) Nano bardo, di Maurizio Bertino

Gusto dice subito “per me è no”. Poco dopo arriva Senso critico. Imparzialità si sorbisce tutti i balbettii del nano bardo e solo alla fine preme il pulsantone rosso. Tutto questo mentre Comprensione si è assentata un attimo e non sa se farà ritorno. Scusa se mi sono permesso questa ripresa dissacrante, ma questo raccontino è tra le cose più assurde lette su MC e mi lascia davvero senza parole. Una storia surrealista e criptica che ti cattura sin dall’inizio e ti porta in velocità a una fine dove non trovo nulla. La tematica la vedo nella forma che hai scelto. Sarei tentato da una lettura metanarrativa, in cui appunto tu sei il grande capo di MC e hai la bomba dalla parte del manico. Ma no.
Per me è no.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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