Fate l'amore, non piantate paletti

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Linda De Santi
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Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#1 » venerdì 24 giugno 2016, 0:10

“Lo sai che cosa faccio ai vampiri come te?” Jake afferrò il bavero della giacca del ragazzino dai canini sporgenti. “Eh? Lo sai o no?”
“Io non sono un vampiro… sono un mutante” balbettò la matricola.
Jake abbassò lo sguardo sui jeans del ragazzo. Poco sotto la schiena spuntava una coda di topo rosea.
“Ah” disse.
Lo lasciò andare.
“Ma se ti becco in compagnia dei vampiri…”
“Nossignore, non succederà mai! I dampiri sono i migliori!” farfugliò il ragazzo con un sorriso beota, sparendo in fretta tra gli studenti diretti a scuola.
Jake sbuffò. Non c’era gusto a molestare le matricole, meno che mai quando non erano neppure dei vampiri. A scuola ormai si era sparsa la voce che il suo passatempo era prendere a calci le sanguisughe e loro preferivano stargli lontani.
Pensare che, appena una generazione prima, vampiri e dampiri se l’erano suonate di santa ragione. Allora i tempi della scuola erano diversi: duelli, sbudellamenti, paletti nel cuore e teste di succhiasangue che rotolavano via. Jake era cresciuto ascoltando i racconti di sua madre e si era immaginato il liceo come una specie di epico campo di battaglia, sul quale lui avrebbe dovuto combattere contro ai vampiri. Eppure, con le nuove generazioni, le cose erano molto cambiate.
Ricordava ancora il giorno in cui, tra gli scaffali di una libreria, aveva preso in mano una copia di un bestseller che raccontava la storia d’amore tra un vampiro e una ragazza umana. Sua madre gliel’aveva strappato dalle mani e l’aveva rimesso a posto.
“Non toccare questa roba!” Gli aveva detto.
“Ma mamma, racconta una storia simile a quella di te e papà.”
“Non è simile per niente! Tuo padre era un grandissimo bastardo. Mi ha piantata in asso appena sono rimasta incinta. I vampiri sono malvagi e libri di quel genere sono spazzatura.”
Sua madre gli aveva raccontato talmente tante cose sulla perfidia dei vampiri che Jake ne aveva mandato al tappeto uno il primo giorno di liceo. Era rimasto di sasso quando quello non solo non aveva reagito, ma aveva anche biascicato qualcosa sul fare l'amore e non fare qualcos'altro. Jake aveva presto scoperto che, anziché mordere colli e uccidere, i vampiri della sua scuola preferivano scrivere messaggi amorosi e scambiarsi effusioni con ragazze umane. A quanto pareva, proprio grazie al successo del romanzo che sua madre gli aveva tolto dalle mani.
Annusò l’aria. Da qualche parte, lì vicino, doveva esserci Edmund, il vampiro che aveva preso a pugni il primo giorno di scuola. Seguì il suo odore. Lo trovò seduto sotto a un albero, per ripararsi dalla luce del giorno, insieme a una ragazza dai lunghi capelli castani. Si stavano sussurrando dolci parole, sorridendosi l’un l’altra.
Menare le mani gli avrebbe fatto bene. Avrebbe sorpreso quell’inutile sanguisuga mentre amoreggiava e l’avrebbe fatto a pezzi davanti agli occhi della sua ragazza. Nella sua mente sentì la voce di sua madre sussurrargli: “Bravo Jake, vendicami! Vendica quello che ho dovuto passare!”
Jake gettò lo zaino a terra, tenendosi pronto a saltare fuori. Un volume uscì dalla tasca e finì in mezzo all’erba. Quando lo vide, si bloccò.
Un brivido gli corse lungo la schiena. Non poteva tenere quel libro in casa e lo portava con sé nello zaino, ma vederlo gli provocava sempre un’esplosione di emozioni contraddittorie. L’aveva letto, e, cosa ancora più grave, l’aveva trovato bello, sebbene sapesse che non era così che andavano normalmente le cose tra vampiri e ragazze umane. Jake non aveva mai conosciuto suo padre e per questo riteneva di dover odiare i vampiri, eppure… una vita passata a perseguitarli era davvero ciò che voleva?
Guardò Edmund, i suoi occhi che brillavano, i canini sporgenti dietro al suo sorriso estasiato. Provò una fitta d’invidia. In fondo non sarebbe stato poi così male appartarsi sotto agli alberi con una ragazza e sussurrare frasi d’amore. I tempi erano cambiati, adesso le storie d'amore tra razze diverse potevano anche finire bene. Forse avrebbe dovuto smettere di combattere una battaglia che non era la sua.
Raccolse il libro, lo rimise nello zaino e si allontanò. Mentre si lasciava alle spalle Edmund, decise che cosa avrebbe fatto l'indomai.
Dal giorno successivo non avrebbe più perseguitato i vampiri cercando di vendicare una ragazza umana. Viceversa, avrebbe avuto la sua rivincita rendendone felice una…



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Andrea Partiti
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#2 » sabato 25 giugno 2016, 12:43

Intanto, fantastica l'idea dei dhampir come figli della generazione twilight, contrapposta al tuo protagonista nato da una relazione con un vampiro vecchio stile, mordi e fuggi, meno romantico e luccicante.
Non avevo mai riflettuto su questa tragica conseguenza dell'amore clandestino tra adolescenti umani e vampiri secolari.

Poi riesci a inserirci in maniera naturale il bullismo e le relazioni tra e su razze diverse. Normalmente lo vedrei con sospetto, come un tentativo di accattivarsi il pubblico con argomenti non-non-sostenibili, ma è perfettamente in linea con il protagonista che hai creato e la sua situazione, quindi promuovo anche questa scelta.

Mentre il tuo mostro è centrale e portante, fatico a trovare il tema. Forse nel cambiamento di Jake che si accetta e riflette su come la madre l'ha condizionato, e sceglie un approccio diverso per tentare di cambiare il mondo dopo aver guardato dentro a sé stesso. Aspetto gli altri commenti per pensarci ancora su!

valter_carignano
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#3 » sabato 25 giugno 2016, 13:03

ciao
come detto nel mio commento al mio racconto (mi commento da solo, sarà il caldo....) io in fretta scrivo peggio del solito e ho difficoltà ad avere idee 'della misura giusta'. Quindi complimenti invece a te, che hai confezionato una storia fatta e finita della lunghezza giusta :-)
Ottima l'idea di base, originale e divertente.
Personalmente, non ho capito perché il fatto che gli caschi il libro gli debba scatenare tutti quei pensieri. Lo porta sempre con sé, l'ha letto (con l'attenzione spasmodica con cui si leggono le cose vietate, credo), insomma per lui è una cosa normale. Come mai lo induce a un ripensamento così radicale di sé e della propria vita? Forse non ho capito bene io, però.

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Linda De Santi
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#4 » sabato 25 giugno 2016, 14:11

Ciao e grazie per i commenti! :)

@Andrea: esatto, l’idea è che lo “specchio dell’anima” del protagonista sia proprio il libro che si vergogna di aver apprezzato. Ammettere una volta per tutte che il libro gli è piaciuto e rendersi conto che le nuove generazioni di vampiri non si comportano più come un tempo, lo convince a guardarsi dentro e capire che tutto ciò che desidera è una vita simile a quella dei suoi coetanei.
L’idea era questa, che poi mi sia riuscito far passare tutte queste cose è un altro discorso…
Alla prossima! :)

@Valter: grazie, in verità giovedì sera ero in condizioni pietose dopo una giornata infernale e ho scritto letteralmente la prima cosa che mi è venuta in mente :)
Dunque, per il protagonista non è proprio normale avere a che fare con il “libro della sua generazione”: lo porta nello zaino perché lasciandolo a casa c’è il rischio che la madre lo trovi, ma in realtà si vergogna di averlo comprato e non riesce ad ammettere a sé stesso il fatto che gli è piaciuto. Ritrovarselo davanti all’improvviso nel momento in cui sta per attaccare un vampiro (una cosa che, in fondo al cuore, non vuole nemmeno fare) gli provoca il ripensamento generale della sua vita.
Può darsi che non sia proprio forte come motivazione, come detto giovedì ero a pezzi, chiedo venia se non sono riuscita a inserire in maniera convincente il tema dello specchio dell’anima.
A presto! :)

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maria rosaria
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#5 » martedì 28 giugno 2016, 16:27

Ciao Linda.
L’idea alla base di questo racconto è fantastica. Sei riuscita a trasmettere un messaggio contro il razzismo calando tutto in un contesto fantastico, quello dei vampiri e dampiri. Brava!
E mi è piaciuto anche il riferimento alla recente letteratura per ragazzi su vampiri che si innamorano di esseri umani. Vi ho trovato un leggero senso ironico.
Unico dubbio che mi rimane è l’aderenza al tema che, anche se tu l’hai spiegato in un commento precedente, faccio fatica a trovare così evidente. A parte ciò il racconto è godibilissimo.
A presto
Maria Rosaria

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Rionero
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#6 » mercoledì 29 giugno 2016, 10:22

Ciao Linda,

lo spunto umoristico anti-Twilight è da applausi, lo svolgimento della storia attraverso i pensieri di un bullo che ha una sana motivazione morale per esserlo (bullo per difendere i sani valori di una volta, sangue e botte) è divertentissimo. Lo stile si adatta perché è pulito e leggero...magari potevi alleggerirlo ancora di più e magari sporcarlo trattandosi dei pensieri di un liceale, ma sono davvero dettagli.

Come ti hanno fatto già notare, invece, anche io non riesco proprio a trovare l'aderenza al tema mi dispiace:(

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Angela
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#7 » mercoledì 29 giugno 2016, 14:25

Il racconto è ben scritto e il mostriciattolo mi è simpatico, però non seguo le serie cinematografiche sui vampiri, per questo il riferimento al film "Twilight" mi lascia indifferente. Buona l'idea di concentrare l'attenzione sul Dampiro che ti permetterà di ricevere il famoso bonus. Invece il tema non lo vedo, ho capito a cosa ti riferivi solo quando ho letto la spiegazione che hai fatto ad Andrea. Attenzione alle ripetizioni: hai scritto la parola "vampiri" un'infinità di volte nel testo.
Refuso: fatto l'indomai.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Evandro
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#8 » mercoledì 29 giugno 2016, 15:43

Ciao Linda, il tuo racconto possiede messagi positivi riguardo razzismo e violenza. Bene. Curioso il riferimento (credo ironico) a “Twilight”. Il finale mi ha sorpreso; mi sarei aspettatato sangue a litri (solo poi ho riflettuto sul titolo del racconto, che è davvero bello). Però ho avuto problemi a individuare il tema: è il libro che esce dalla tasca dello zaino, lo specchio dell'anima? (comunque a questa soluzione ci sono arrivato prima di leggere i tuoi commenti). Se così fosse l'idea è buona. Altrimenti non vedo altre soluzioni. Un appunto: è buona regola accompagnare le interiezioni col punto esclamativo, ma i refusi in generali sono quasi del tutto assenti.

Alexia
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#9 » giovedì 30 giugno 2016, 7:27

Storia geniale, incipit bellissimo e sarcastico. Ma la fine… io avrei fatto leva sulla sua natura, non sul buonismo… mi aspettavo qualcosa di più cruento, o con più pathos… Mi è sembrata che volessi chiuderla a tarallucci e vino. Forse se il suo cambio di prospettiva fosse arrivato per una ragazza vampira avrebbe avuto più senso. Però credimi, tutta la parte iniziale e l’idea mi è piaciuta tantissimo… senza contare che poi è scritto benissimo!
Alexia

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AmbraStancampiano
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#10 » venerdì 1 luglio 2016, 11:12

Ciao Linda,
devo dire che non mi ero mai interrogata su quel che ne sarebbe stato dei vampiri dopo twilight, forse perché sono molto affezionata a un'altra visione (comunque parecchio commerciale) del vampiro, quella dei GDR "Mondo di Tenebra"
e "La masquerade".
Trovo che il tuo racconto sia molto azzeccato, che lanci un messaggio estremamente condivisibile su bullismo e pregiudizi razziali, e il finale non mi infastidisce perché se qualcosa ci salverà in questi tempi bui sono proprio i libri.
Non so se il tuo fosse anche un coming out per dirci che ti è piaciuto Twilight, ma devo dire che mi hai fatto venire voglia di leggerlo scevra da ogni pregiudizio (ma se non è così sei anche in tempo per fermarmi :P)
La tua scrittura è sempre scorrevole e leggera, alla portata di tutti. E questo per me è un gran pregio :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Linda De Santi
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#11 » venerdì 1 luglio 2016, 13:20

Grazie a tutti per i commenti! :) Mi spiace che l'aderenza al tema crei tanti dubbi, ma d'altronde se uno non lo sente, non lo sente.

@Ambra: ahahaha, no, Twilight non mi è piaciuto, ho abbandonato la lettura dopo circa due pagine. Ho solo cercato di immedesimarmi nella mente di un adolescente che cerca di convincere se stesso e gli altri che una cosa è brutta per sembrare più figo, ma in realtà la pensa diversamente ;)
Gli unici vampiri "contemporanei" che tollero sono quelli di "Solo gli amanti sopravvivono" e "Lasciami entrare" :D

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Peter7413
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#12 » venerdì 1 luglio 2016, 20:49

Prima cosa: avrei voluto due parole sui dampiri. Visto che la loro figura è così centrale nel racconto, capirne l'essenza mi avrebbe aiutato nella lettura. Seconda cosa: ho avuto la percezione netta che tu sia andata un po' a braccio e che abbia montato il racconto strada facendo (se così non è, chiedo scusa) e questo fa risaltare di più il grande controllo che invece ho percepito in tanti altri racconti dell'edizione (capita, ultimamente anche a me e con risultati ben peggiori :( ). Terza cosa: il suo cambiamento è troppo repentino. Riguardo al tema,invece, io l'ho trovato e mi è sembrato anche abbastanza evidente. Da sistemare, ma potenzialmente è un racconto molto buono.

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erika.adale
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Re: Fate l'amore, non piantate paletti

Messaggio#13 » venerdì 1 luglio 2016, 21:24

Una caratteristica di questo contest sui mostri è che sto spesso incontrando delle ottime idee compresse in uno stretto spazio vitale, come avrebbe detto il genio di Aladin.
La tua è un'interpretazione carina del tema specchio dell'anima, molto contestualizzata nel dopo sbornia Twilight. Mi piace anche il fatto che si parli, sotto sotto, di bullismo, interpretato in una visione fantasy. Mi sembrano le premesse per una bella lettura, piacevole e intelligente, per young adults.
Al di là della scorrevolezza e delle scene ben descritte, condivido due perplessità con Peter: il bisogno di qualche parola in più sul mostro e le sue caratteristiche, oltre l'evidente genetica "mezzosangue" e la sensazione che la trasformazione sia avvenuta in modo troppo repentino per coinvolgere davvero. Prendendosi gli spazi giusti, credo ne verrebbe fuori una novella molto interessante, con molti spazi di riflessione adolescenziale ( e non).

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