Lista racconti ammessi e vostre classifiche

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antico
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Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » venerdì 24 giugno 2016, 1:43

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Tredici in partenza, dodici all'arrivo!
La Mosters Edition è pronta per la sua fase di commenti e classifiche!
Ricordo agli autori che in fase di valutazione dei racconti dovranno valutare soprattutto la qualità del testo e l'attinenza al tema e non il tipo di presenza del o dei mostri (nel senso che per loro non dovrà fare differenza se il mostro è fondante il racconto o meno, questo aspetto verrà giudicato dalla guest Alberto Della Rossa e dalle sue decisioni dipenderanno i bonus assegnati).

Ecco i 12 racconti in gara:

La profezia dello sciamano, di Angela Catalini, ore 22.26, 3864 caratteri
Troppo bella, di Alexia Bianchini, ore 23.01, 3268 caratteri
Ritorno a casa, di Erika Adale, ore 23.21, 3783 caratteri
Occhi di gatta, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 23.30, 3617 caratteri
Le quattro virtù, di Andrea Partiti, ore 23.44, 4296 caratteri
Il signore del disordine, di Evandro Straccini, ore 23.57, 3591 caratteri
Fate l’amore, non piantate paletti, di Linda De Santi, ore 00.10, 4303 caratteri
Passi senza un domani, di Maurizio Bertino, ore 00.47, 3361 caratteri
Union jack eyes, di Giuseppe Gangemi, ore 00.58, 3625 caratteri
Macchie, di Ambra Stancampiano, ore 01.01, 3619 caratteri MALUS 6 PUNTI
Mostri, di Valter Carignano, ore 01.02, 4317 caratteri MALUS 6 PUNTI
Il portatore di terremoti, di Claudio Tamburrino, ore 01.19, 4282 caratteri MALUS 6 PUNTI

12 i racconti in gara, dunque, Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 1 luglio per commentare e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all’ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi ( e del resto avete solo 11 racconti a testa di MILLE caratteri l'uno da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all’ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, la guest star ALBERTO DELLA ROSSA posterà la sua (che avrà VALORE DOPPIO) con tanto di giudizi riguardanti il tipo di presenza dei vostri mostri all'interno dei vostri lavori e conseguente assegnazione di malus e bonus.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta anche solo un racconto con meno del numero di caratteri minimo richiesto.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto.
Ha valore il solito CONTATORE per il conteggio dei caratteri.


Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA MONSTERS EDITION A TUTTI!



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Andrea Partiti
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#2 » lunedì 27 giugno 2016, 16:01

Dopo averci dormito su, posso postare la mia classifica.

Anche se qua e là ho commentato come mi è sembrato ben inserito il mostro rispetto a trama e tema, non l'ho considerato nell'ordinare i racconti, è lavoro per Alberto.

Per me è stata l'edizione più divertente a cui ho partecipato fin'ora, sia per il lato scrittura che per il lato lettura e commenti!

La profezia dello sciamano, di Angela Catalini
► Mostra testo

Troppo bella, di Alexia Bianchini
► Mostra testo

Ritorno a casa, di Erika Adale
► Mostra testo

Occhi di gatta, di Maria Rosaria Del Ciello
► Mostra testo

Il signore del disordine, di Evandro Straccini
► Mostra testo

Fate l’amore, non piantate paletti, di Linda De Santi
► Mostra testo

Passi senza un domani, di Maurizio Bertino
► Mostra testo

Union jack eyes, di Giuseppe Gangemi
► Mostra testo

Macchie, di Ambra Stancampiano
► Mostra testo

Mostri, di Valter Carignano
► Mostra testo

Il portatore di terremoti, di Claudio Tamburrino
► Mostra testo



1. Il portatore di terremoti, di Claudio Tamburrino
2. Ritorno a casa, di Erika Adale
3. Fate l’amore, non piantate paletti, di Linda De Santi
4. Macchie, di Ambra Stancampiano
5. Occhi di gatta, di Maria Rosaria Del Ciello
6. La profezia dello sciamano, di Angela Catalini
7. Il signore del disordine, di Evandro Straccini
8. Passi senza un domani, di Maurizio Bertino
9. Mostri, di Valter Carignano
10. Troppo bella, di Alexia Bianchini
11. Union jack eyes, di Giuseppe Gangemi

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maria rosaria
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#3 » martedì 28 giugno 2016, 16:58

Ciao a tutti.
Premetto che nella stesura della classifica ho avuto non poche difficoltà per il livello molto alto della qualità in questo contest. Mi sono soffermata perciò soprattutto sull'aderenza al tema e sull'idea alla base del racconto.
Dove ho riconosciuto la presenza del mostro e la sua centralità nella storia l'ho considerato ma senza farne un punto di riferimento fondamentale.
Detto questo, trovate di seguito i commenti e alla fine la classifica.


Fate l'amore, non piantate paletti di Linda De Santi
L’idea alla base di questo racconto è fantastica. Sei riuscita a trasmettere un messaggio contro il bullismo e il razzismo calando tutto in un contesto fantastico, quello dei vampiri e dampiri. Brava!
E mi è piaciuto anche il riferimento alla recente letteratura per ragazzi su vampiri che si innamorano di esseri umani. Vi ho trovato un leggero senso ironico.
Unico dubbio che mi rimane è l’aderenza al tema che, anche se tu l’hai spiegato in un commento precedente, faccio fatica a trovare così evidente. A parte ciò il racconto è godibilissimo.

Le quattro virtù di Andrea Partiti
Qui ci troviamo di fronte a un racconto in cui si avverte la profonda conoscenza dell’ambientazione da parte dello scrittore. Purtroppo, secondo me, soprattutto l’utilizzo di molte parole in lingua originale di cui (almeno io) non conosco il significato, fa perdere il gusto di una storia che invece è ben scritta e stilisticamente accurata. Per quanto riguarda il tema, mi è sembrato ben rispettato, pur con le difficoltà di interpretazione già dette.

La profezia dello sciamano di Angela Catalini
Mi piace molto come sai trasportarmi in contesti fantastici o esotici e le descrizioni che utilizzi per rappresentare certe ambientazioni. Anche qui sei stata brava a dipingere luoghi e personaggi distanti da noi e a tratti magici. Ho letto già altre cose tue e penso che uno dei motivi ricorrenti nella tua scrittura sia proprio un aspetto “magico” che mi sembra di ritrovare quasi sempre nei tuoi racconti (è solo una sensazione, eh. Posso anche sbagliarmi). Detto ciò, questo racconto forse è un po’ troppo raccontato: avresti potuto utilizzare maggiormente i dialoghi, anche se il numero delle battute è sempre una brutta bestia, me ne rendo conto. Anche il tema, lo specchio dell’anima, faccio fatica a trovarlo.

Ritorno a casa di Erika Adale

Credo che questo sia uno dei racconti meglio riusciti dal punto di vista dell’incastro tra “aderenza al tema” e “inserimento del mostro”. Mi piace come hai saputo far evolvere la vicenda e il personaggio da una situazione iniziale di disagio a una conclusione in cui la morte sembra rappresentare la maturità del personaggio stesso: il tutto utilizzando appunto il mostro come “strumento” e specchio dell’anima. Stile ineccepibile. Complimenti.

Il portatore di terremoti di Claudio Tamburrino
Racconto ben scritto, con un buon ritmo che tuttavia mi ha lasciato un po’ perplessa perché non sono riuscita a comprenderlo in pieno. Ma forse è solo colpa mia e delle mie scarse conoscenze storiche. Il tema mi sembra centrato non perfettamente, anche se credo di averlo colto nel riflesso che il protagonista vede riflesso nel te’ che sta sorseggiando.
Un appunto tecnico: quando scrivi “Nessun convenevole riaccompagnò lo Shogun e i suoi uomini sulla loro barca. Niente annunciò il cannoneggiamento che iniziò a piovergli addosso quando furono quasi approdati. E assolutamente nulla fece comprendere se furono i colpi delle Navi Nere a scatenare il terremoto e il conseguente maremoto che le travolse distruggendole insieme alla città di Edo o se piuttosto il Commodoro Perry diede ordine di aprire il fuoco quando vide sollevarsi la lingua di terra e fango sotto la città.” non mi piace molto il susseguirsi di tre frasi consecutive con una negazione iniziale e ho trovato troppo lunga l'ultima frase, o perlomeno io ho incespicato nella lettura. L’avrei scritta in altro modo, ad esempio:
“Nessun convenevole riaccompagnò lo Shogun e i suoi uomini sulla loro barca. Anche Niente annunciò il cannoneggiamento che iniziò a piovergli addosso quando furono quasi approdati non fu preannunciato. E assolutamentenulla fece comprendere se a distruggere la città di Edo furono i colpi delle Navi Nere o piuttosto l’ordine che il Commodoro Perry diede di aprire il fuoco quando vide sollevarsi la lingua di terra e fango sotto la città.”

Macchie di Ambra Stancampiano

Bella la tua storia in cui forse c’è un po’ troppo di raccontato, ma a me questo non dispiace.
Il tema, che utilizza come riferimento il test di Rorschach, mi è sembrato ben rispettato. Quello che invece mi sarebbe piaciuto fosse più approfondito è il personaggio del padre, perché il finale mi ha lasciato un po’ spiazzata. Mi rendo conto che, come ho detto in altre occasioni, la brevità dei racconti spesso limita la possibilità di definizioni approfondite. La tua scrittura è, come sempre, impeccabile.


Troppo Bella di Alexia Bianchini
Il racconto è scritto bene e la storia viene fuori senza particolari intoppi o difficoltà di comprensione nella lettura. Tuttavia mi rimane il dubbio su un tema che, purtroppo, non sono riuscita a ritrovare, neanche vagamente accennato. Potrei pensare che lo specchio dell’anima di questa donna è il mostro che divora altri esseri umani, ma la spiegazione non mi convince. Inoltre anche il comportamento del mostro non aggiunge valore alla storia: il mostro mangia gli esseri umani (uomini e donne) per quale motivo? Mi rendo conto che non ci deve essere sempre una spiegazione per tutto però qui, dove il tema era, appunto, lo specchio dell’anima, mi aspettavo che il comportamento “mostruoso” fosse un po’ più motivato.

Union jack eyes di Giuseppe Gangemi

La scena della rincorsa del demone per le vie della città è sicuramente uno dei punti di forza di questo racconto oltre a una scrittura molto curata.
Il mostro è lo specchio dell’anima, così mi sembra di intuire: una soluzione già adottata da altri e che, se pur corretta, qui non mi soddisfa del tutto. Forse perché manca un po’ di vissuto del protagonista che possa far comprendere la trasfigurazione di James nel demone. Non so.
Complessivamente un buon racconto.


Passi senza un domani di Maurizio Bertino

Ottimo il dialogo tra i due. Concordo con Valter quando dice che sembra adatta a un contesto meno attuale di quanto il riferimento a Youtube induca a pensare. Non so perché, ma quando ho iniziato a leggere la storia, anche io ho avuto la sensazione che ci trovassimo in un’epoca indietro nel tempo, collocabile all’incirca ai primi del ‘900.
Per quanto riguarda la scrittura non mi sembra di aver notato difetti di alcun genere, anzi. E’ tutto molto scorrevole, fluido, con un ritmo perfetto. Il tema, purtroppo, mi sembra appena sfiorato: anche qui lo posso trovare nella raffigurazione di un mostro che diventa specchio di ciò che siamo, che vogliamo essere o che abbiamo paura di essere. Però, secondo me, non viene fuori nel modo migliore.

Il Signore del Disordine di Evandro Straccini

Alla fine del mondo il grande licantropo romperà le catene e regnerà incontrastato, signore del caos e del disordine. Questa, molto semplificata, la sintesi della tua storia. Storia che mi ha colpito molto per lo stile. Hai utilizzato un registro molto adatto, molto evocativo e anche il tema mi sembra abbastanza centrato. A una prima lettura mi era sembrato tutto una sorta di flusso di coscienza (del mostro) più che un racconto vero e proprio. Devo però ammettere che rileggendolo ho apprezzato di più la storia. Complimenti.

Mostri di Valter Carignano

Questo racconto mi ha divertito molto. Sei riuscito, nel gran caos di mostri che hai gettato nella mischia, a realizzare un racconto ironico e divertente. Persino il tema sei riuscito a rispettare! Roba da non credere… Sì, è vero, ho fatto un po’ fatica a comprendere tutti i meccanismi della vicenda, stordita com’ero dai vari personaggi che si susseguono: dal barone Pretzel Von Krapfen al Mago Attanasio fino al Vecchio Giusberto e all’instancabile Bogdan. Forse un maggior numero di caratteri ti avrebbe permesso di rendere la vicenda meno affastellata e ancora più godibile.

Classifica:
1) Ritorno a casa
2) Il signore del disordine
3) Macchie
4) Fate l'amore, non piantate paletti
5) La profezia dello sciamano
6) Le quattro virtù
7) Passi senza un domani
8) Mostri
9) Union jack eyes
10) Il portatore di terremoti
11) Troppo bella
Maria Rosaria

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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 29 giugno 2016, 15:13

Le prime posizioni le avevo chiare in mente; dalla metà in poi, diversi pari merito.

1) Troppo Bella – Alexia Bianchini
Una bella prova di scrittura, chiara ed elegante. Non avevo controllato il mostro che ti era toccato in sorte, complice la fretta, quindi non sapevo assolutamente cosa sarebbe accaduto. Mi sono goduta l'incipit molto sensuale e l'arrivo degli ospiti che mi ha incuriosita. Ho trovato il tutto narrato in modo ineccepibile e il finale cruento mi ha "stesa".
Da "Anais si leccò le dita sporche di sangue", inizia l'incubo.
Il tema lo ritroviamo nel finale di cui ci arriva l'immagine vivida del mostro che si guarda allo specchio.
Unica critica: ci sono troppi personaggi che creano confusione in un racconto così breve. Per esempio Giulio, l'invitato a sorpresa che funzione ha?
Davvero un bel testo, ora devo studiare come collocarlo tra i migliori.
Brava.

2) Il signore del disordine – Evandro Straccini
Attirata dal titolo, che a mio avviso è il migliore della tornata, questo è il primo brano che leggo. Complimenti, Evandro, hai uno stile maturo capace di descrizioni non banali (tutto era scultoreo e incastonato nel gelo). Per fortuna tu appartieni alla schiera di autori che usano un linguaggio personale e metafore che impreziosiscono il testo. Molto bello il clima che hai descritto, quasi sacrale (Il solstizio d'inverno è vicino) e il finale non è prevedibile.
Unica critica: "Se ne accorgerà, prima o poi, che sono lo specchio della sua anima. Devo farglielo capire. Devo vivere in lui: conquistare il suo corpo, soprattutto la sua anima"
Con questa precisazione sembra quasi che voglia imbeccare il lettore (il famoso indofump).
Per il resto mi sembra un buon lavoro e anche una bella idea. Dimenticavo: tema centrato.

3) Passi senza un domani – Maurizio Bertino
Secondo racconto che leggo e stavolta evito di sbilanciarmi usando i famosi pollici. Mi aspettavo il solito personaggio "di statura" (mi hai abituato male), invece stavolta il testo è più sottile, tanto è vero che per gran parte della narrazione mi sono chiesta dove fosse il tema.
L'incipit è interessante e trovo che tu abbia saputo incastrare molto bene i due mostri, anche se hai calcato la mano sul toro in particolare. Buone le descrizioni; sembra di vederli questi cacciatori che marciano "in fila indiana/fucili in spalla, giacchetta impermeabile", e il personaggio classico del vecchio che si accende la pipa e fa discorsi saggi.
Il tema, come ho già scritto in precedenza, è molto sottile e invita il lettore a fare una riflessione profonda. Trovo che sia un pregio, perché altrimenti si rischia di sottolineare l'ovvio e scadere nel famoso infodump.
Il tema è tutto qui "Se credi che il suo fiato sia letale, ti soffierà. Se sei convinto che la sua sola vista possa ucciderti, lo farà. Se pensi che il suo odore sia mortifero, lo annuserai e il fetore ti ammazzerà". Eccolo il famoso specchio dell'anima che ti restituisce ciò che sei.
Molto bene, Maurizio.

4) Macchie – Ambra Stancampiano
Il tuo stile è uno dei migliori tra gli autori che frequentano MC e qualsiasi testo ne risulta avvantaggiato. Ho fatto questa premessa perché mi è piaciuta moltissimo la narrazione, le descrizioni e l'uso parsimonioso di aggettivi. Da questo punto di vista il racconto è perfetto e ho trovato stupenda la figura del cane con questo pelo indefinito che cambia forma, ma il finale perde potenza perché a mio avviso è frettoloso.
Le accelerazioni sono quasi la norma su MC, perché bisogna rientrare nel numero di caratteri, però in questo caso è un problema perché è lì che il tema viene affrontato, anzi dichiarato ( ... di fronte alla sua stessa anima, come uno specchio).
Anche la chiusura è netta, ma in definitiva questo è l'unico appunto che ti faccio perché il racconto è pregevole, come lo sono quasi tutti quelli che hai scritto.

5) Union Jack Eyes – Giuseppe Gangemi
La tua mi sembra un'ottima idea e una buona trama che a mio avviso avrebbe avuto bisogno di più caratteri per essere sviluppata. Non è una critica, anzi, il racconto mi ha talmente interessata e incuriosita che avrei voluto conoscere meglio il contesto.
Ho apprezzato molto la collocazione storica che, come qualcuno ha scritto nei commenti, riporta ai romanzi di avventura di Salgari. Buona anche l'introduzione del mostro con il salto spettacolare e la fuga rocambolesca. Hai scelto un'interpretazione personale del tema che ti invidio (Gli occhi rossi del demone saltatore ora erano anche i suoi), inoltre hai scelto un finale aperto (li adoro!).
Passiamo alle critiche (le sviolinate fanno piacere, ma solo un commento circostanziato aiuta a migliorare).
Comincio con il dire che ho trovato troppi aggettivi nel testo. Evito di andarmeli a cercare, ti giro solo ciò che un bravo scrittore mi disse durante un corso di scrittura creativa: "più uno scrittore è bravo, meno aggettivi usa".
Un appunto sul testo:
"Era una specie di umanoide di altezza superiore a quella di un inglese medio e il volto reso irriconoscibile da numerose cicatrici. Il militare mirò con l'arma alla testa del demone"
Prima parli di umanoide e il lettore fa un certo tipo di discorso, poi improvvisamente citi il demone.
Comunque, una bella idea, molta azione, tema centrato. Un lavoro piacevole da leggere.
Bene.

6) Ritorno a casa – Erika Adale
Penso che tra tutti i racconti che ho letto fino ad ora, questo sia quello che centra al 100% il tema, complice lo specchio d'acqua, hai rispettato molto bene i parametri richiesti. Personaggi ben caratterizzati e finale non prevedibile, senza contare il mostriciattolo da brivido. Una buona prova con pochissime sbavature, più che altro quando hai indugiato troppo su alcuni particolari: sulle labbra turgide/ le labbra gonfiarsi/ gonfiato le labbra fino a ottenere il viso/Le labbra dell'immagine si assottigliarono.
Una buona prova, coerente, esauriente e chiara.
Bene.

7) Il portatore di Terremoti – Claudio Tamburrino
Ci tenevo a leggere il tuo racconto, visto che anche tu hai scelto un mostriciattolo marino :) Devo ammettere che sono rimasta piacevolmente conquistata dallo stile che ho trovato molto buono e superiore alla media. Ci sono alcuni pezzi davvero piacevoli, in particolare quelli del tè dove ritroviamo i dialoghi, il tema è centrato e in più ci restituisce anche una panoramica dei personaggi con descrizioni minuziose.
Penso che tu abbia fatto davvero un buon lavoro, ho letto almeno cinque o sei racconti e fino ad ora nessuna delusione, per cui sarà anche difficile collocarvi, perché meritate tutti un posto al sole in classifica.
Passiamo alle critiche che sono una parte importante, perché le sviolinate da sole non servono all'autore, non lo aiutano a migliorare.
Dopo un ottimo incipit, ritroviamo il periodo che ti cito in corsivo. Sono spiegazioni dovute, ma ho trovato la forma troppo carica, soprattutto l'ultima parte. Penso che una bella sforbiciata renderebbe il periodo più snello e decisamente migliorato.
"L’incarico di convincere il Giappone a commerciare con gli Stati Uniti era stato consegnato a Perry direttamente dal Presidente Fillmore. La promozione alla carica di Commodoro era stata la sua definitiva condanna all’Ubris, che lo aveva spinto ad organizzare sul ponte della nave quella farsa di cerimonia del tè e che adesso gli impediva di sopportare l’ennesimo, lungo scambio di battute tra traduttore e attendenti dello Shogun".
In conclusione un lavoro curato, ben scritto, tema centrato. Ottimo lavoro.

8) Occhi di gatta – Maria Rosaria del Ciello
Racconto interessante, anche perché hai dato un'interpretazione personale del mostro. Inizialmente non avevo capito che voleva proteggerla, difatti mi mancava qualche elemento per dare un giudizio. Poi ho letto gli altri commenti e la tua spiegazione ed è stato tutto chiaro. Penso che il pregio di questo racconto sia proprio il ruolo che hai dato al mostro e anche il genere scelto che a me piace molto (thriller/noir).
Per contro ci sono alcuni difetti: cambi di scena troppo repentini, poca chiarezza sul Kamakiri e l'entrata di Salvatore che spiazza il lettore.
Buoni i dialoghi, le descrizioni e il finale tra i migliori della tornata.

9)Fate l’amore, non piantate paletti – Linda de Santi

Il racconto è ben scritto e il mostriciattolo mi è simpatico, però non seguo le serie cinematografiche sui vampiri, per questo il riferimento al film "Twilight" mi lascia indifferente. Buona l'idea di concentrare l'attenzione sul Dampiro che ti permetterà di ricevere il famoso bonus. Invece il tema non lo vedo, ho capito a cosa ti riferivi solo quando ho letto la spiegazione che hai fatto ad Andrea. Attenzione alle ripetizioni: hai scritto la parola "vampiri" un'infinità di volte nel testo.
Refuso: fatto l'indomai.


10) Le quattro virtù di Andrea Partiti
Lo stile è decisamente decollato in questi ultimi mesi, eri bravo anche prima, ma adesso hai meno incertezze.
Il racconto però a mio avviso presenta alcuni problemi che disturbano la lettura. A parte una ripetizione nell'incipit (per giorni/durante il giorno), ho trovato un'infinità di corsivi. Mi rendo conto che si tratta di termini non consueti ed è giusto renderli con il corsivo - difatti non critico questa scelta - ma sono troppi. In così poche righe ne ho trovati una ventina e oltre.
Mi capita spesso di leggere testi ambientati in Cina o in India, ed è normale che alcuni termini siano virgolettati o espressi in corsivo, ma sono diluiti nel testo in modo che il lettore non inciampi durante la lettura.
Altra cosa che mi è sembrata un intervento a gamba tesa da parte dell'autore, è la dichiarazione lampante del tema all'interno del dialogo: — Lo specchio dell’anima, — rispose Ryuzoji Matashichi. Avrei preferito individuarlo o scoprirlo durante la lettura.
In linea di massima è un buon lavoro ma ho avuto l'impressione che tu abbia calcato la mano per valorizzare il lavoro che c'è dietro al testo (immagino frutto di un'ampia documentazione).

11) Mostri – Valter Carignano
Prima di commentare ho letto i messaggi degli altri lettori, che in linea di massima hanno avuto la mia stessa impressione. L'incipit è scoppiettante, una macchietta alla Sturmtruppen, ma poi mi sono persa nel caos di mostri. Forse avevi bisogno di maggiori caratteri per sviluppare storia e personaggi. Il tema c'è e come altri autori, lo hai dichiarato a chiare lettere (lo Specchio gli aveva rubato l’anima.).
Racconto che ricorda un fumetto ma gli elementi (troppi), confondono.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Rionero
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#5 » giovedì 30 giugno 2016, 10:27

Ciao!
Innanzitutto complimenti a tutti, devo dire che non mi aspettavo un livello così alto dato il doppio vincolo: evidentemente le difficoltà aiutano! Ho avuto quindi difficoltà a mettere in classifica e per le ultime posizioni ho fatto pesare l'aderenza al tema (rispettando secondo me lo spirito di MC, ma relegando in fondo il racconto di Linda che mi piaceva un sacco).

Commenti:

La profezia dello sciamano, di Angela Catalini


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Troppo bella, di Alexia Bianchini

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Ritorno a casa, di Erika Adale

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Occhi di gatta, di Maria Rosaria Del Ciello

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Le quattro virtù, di Andrea Partiti

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Il signore del disordine, di Evandro Straccini

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Fate l’amore, non piantate paletti, di Linda De Santi

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Passi senza un domani, di Maurizio Bertino

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Macchie, di Ambra Stancampiano

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Mostri, di Valter Carignan

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Classifica:


1) Ritorno a casa, di Erika Adale
2) Le quattro virtù, di Andrea Partiti
3) Troppo bella, di Alexia Bianchini
4) Macchie, di Ambra Stancampiano
5) Il signore del disordine, di Evandro Straccini
6) La profezia dello sciamano, di Angela Catalini
7) Union jack eyes, di Giuseppe Gangemi
8) Occhi di gatta, di Maria Rosaria Del Ciello
9) Mostri, di Valter Carignan
10) Fate l’amore, non piantate paletti, di Linda De Santi
11) Passi senza un domani, di Maurizio Bertino

Alexia
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#6 » venerdì 1 luglio 2016, 0:21

Sempre molto difficile fare la classifica. Scegliere fra quelli che mi hanno colpita al cuore o quelli oggettivamente scritti bene? Una tragedia.
Ma come sempre la percezione la fa da padrona. Io sorrido quando vedo che uno di noi mi mette prima e quello dopo ultima... funziona così, ma fa parte del gioco :D

Davvero complimenti a tutti... sarà che i mostri sono la mia passione, ma questa gara mi è piaciuta molto!


1 Passi senza un domani - di Maurizio Bertino
A parte il tema del riflesso dell’anima, che non è stato approfondito, il tuo racconto mi ha colpita a affondata… mi hai coinvolto dalla rima riga, il vecchio, il suo modo di parlare… vedevo la scena, ero dentro la tua storia. C’è mistero, ironia, intreccio… anche molti messaggi fra le righe, molte interpretazioni. Una storia che profuma di antico e di futuro nello stesso tempo, una chicca weird.
2 Ritorno a casa
Pollice su decisamente. Obiettivo centrato in pieno. Hai catturato la mia attenzione. La storia è bella, coinvolgente, dosata nella maniera giusta. Si sente la sofferenza della protagonista, il suo tormento interiore. Persino i cambi temporali reggono molto bene dando più spessore alla novella. Ci sono giusto due sbavature, in alcune frasi, ma non vanno a minare la qualità del testo. Brava, bella prova!
3 La profezia dello sciamano
Il tuo racconto profuma di antico, di storie intorno al fuoco, di misteri irrisolti. Un racconto che accompagna il lettore dentro una visione. E dentro questa visione non è tutto lineare, ma più onirico, sospeso, fra ricordi, miti e leggende.
È la seconda volta che ti leggo e ho notato una forte personalità. L’unico problema è che vuoi dire troppe cose. Cerca di dare più respiro alle frasi, di approfondire alcuni passaggi. Crei un intreccio troppo fitto e il rischio di perdersi aumenta.
Pollice su indubbiamente… mi hai colpito al cuore!
4 Fate l'amore, non piantate paletti
Storia geniale, incipit bellissimo e sarcastico. Ma la fine… io avrei fatto leva sulla sua natura, non sul buonismo… mi aspettavo qualcosa di più cruento, o con più pathos… Mi è sembrata che volessi chiuderla a tarallucci e vino. Forse se il suo cambio di prospettiva fosse arrivato per una ragazza vampira avrebbe avuto più senso. Però credimi, tutta la parte iniziale e l’idea mi è piaciuta tantissimo… senza contare che poi è scritto benissimo!
5 Il portatore di terremoti - di Claudio Tamburrino
La prima riga mi ha conquistata… i personaggi sono di spessore, nulla è lasciato al caso. La storia regge, si sente l’energia… ma hai lasciato all’ultimo piccolo paragrafo il compito di raccontarci cosa è successo, come fosse un trafiletto di giornale… avrei voluto leggerlo, vederlo con i miei occhi.
Comunque mi è piaciuto, complimenti!
6 Le quattro virtù - Andrea Partiti
Ottimo stile, grande padronanza della lingua, forma impeccabile. La qualità si vede e si sente in ogni riga, ma è troppo perfetto e curato. La tua conoscenza è elevata ma questo danneggia il lettore che non è in grado di seguirti completamente. Non ho compreso dove sia il riflesso, dove sia il “mostro”, non ho nemmeno compreso bene ciò che accade. C’è molto info dump e poco mostrato, e quindi mi perdo nel dettaglio ma non vedo la scena, non sento cosa stanno provando i personaggi. Nulla toglie che sia scritto in modo impeccabile… già dalla prima riga sono rimasta colpita dallo stile… ma non dalla storia. Mi rimangono in sospeso troppe domande.
7 Mostri – Valter Carignano
Mi piace molto il tuo stile e il modo in cui racconti una favola. Entriamo nell’hight fantasy, con un pizzico di ironia. Purtroppo ci sono troppe informazioni, troppi personaggi… troppo di tutto… rischiando di far perdere il filo al lettore, ma hai grandissime potenzialità. Dando respiro ai passaggi, limando alcune situazioni, potrebbe diventare bellissimo… ma mi hai colpita e affondata, complimenti!
8 Macchie - Ambra Stancampiano
Ciao Ambra. Ottima l’idea che hai avuto. Bella l’ambientazione, fluida la scrittura, ottimo lo stile… ma per me risulta troppo narrato, quasi mi stessero raccontando una storia, senza l’empatia giusta. All’inizio la scena del cane l’ho vista, l’ho sentita, ma poi tutto è diventato asettico, asciutto… magari era proprio quello che volevi, ma per i miei gusti non è scattata la scintilla.
9 Occhi di gatta
Secondo me se lo trasformi in una novella diventa bellissimo. Ottima l’idea, peccato il poco spazio per svilupparla e creare il giusto pathos. Inoltre scrivere un racconto thriller/noir è davvero difficile perché devi contestualizzare e non correre. I cambi di scena sono troppo repentini per riuscire a creare la giusta atmosfera. In ogni caso l’idea mi piace un sacco!
10 Union jack eyes - Giuseppe Gangemi
La storia non è male, ho sentito il profumo di una Londra vittoriana, ho avuto la percezione di sentire fra le righe le storie di Jack lo squartatore, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde… ma ci sono problemi di narrazione e alcuni refusi che influiscono sulla dinamicità del testo, abbassando l’adrenalina, spazzando via il mostrato, arrivando più a una storia narrata, difficile da sentire e vedere.
Elimina i “poi”, spingi sull’azione!
Ti faccio alcuni esempi:
1: Era seduto in giardino e fissava il liquido della tazza quasi fosse in meditazione. Ogni tanto con la mano sinistra si lisciava gli spessi baffi neri
2: Fissava il liquido della tazza quasi fosse in meditazione. Con la mano sinistra si lisciava gli spessi baffi neri.
1: James si fermò cercando di capire cosa fosse quell'essere. Era una specie di umanoide di altezza superiore a quella di un inglese medio e il volto reso irriconoscibile da numerose cicatrici.
2: James si fermò cercando di capire chi o cosa avesse di fronte. Era un umanoide, il volto reso irriconoscibile da numerose cicatrici.
1: Poi emise una lunga risata infernale e compì un gesto atletico che nessun uomo sulla terra sarebbe mai stato in grado di fare: senza neppure piegarsi sulle ginocchia spiccò un salto che aveva del miracoloso.
2: Emise una lunga risata infernale e spiccò un salto che aveva del miracoloso.
11 Il Signore del Disordine - di Evandro Straccini
Il tema lo hai azzeccato… c’è tutto, ma troppo concentrato. I passaggi non sono lineari, non sono puliti. Spesso sono tornata indietro per rileggere. Credo che più tempo a disposizione ti avrebbero permesso di strutturare la storia in modo diverso, creando più pathos e accompagnando il lettore nella tua ambientazione. Ho apprezzato la fine, ma l’inizio e la parte centrale la riscriverei.

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Linda De Santi
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#7 » venerdì 1 luglio 2016, 13:34

I commenti in ordine sparso:

La profezia dello sciamano di Angela Catalini

Ciao Angela!
Da un lato il tuo racconto mi dà l’impressione di aver subìto troppi tagli in fase di potatura, dall’altro ci sono frasi troppo lunghe e piene di informazioni che in fondo non ci serve sapere. Ti faccio un esempio:

Allora Jimi correva da Duma, un vecchio pirata che aveva trascorso la vita solcando oceani e quando la fortuna lo aveva abbandonato e le ossa non lo reggevano più, aveva aperto uno spaccio in un luogo dove passavano molte navi e si fermavano a fare rifornimenti.


Secondo me è superfluo dire che lo spaccio si trova in un posto dove passano molte navi a rifornirsi, in fondo nessuno aprirebbe uno spaccio dove non passa mai nessuno.
Tuttavia, nonostante questi passaggi iniziali così ricchi di dettagli, nel racconto assistiamo al passaggio dall’adolescenza all’età adulta di Jimi in appena qualche riga, e anche il discorso sul collegamento tra l’anima del protagonista e quella del mostro è praticamente appena accennato.
Insomma, i passaggi fondamentali della vicenda sono un po' troppo compressi, ed è un peccato, perché la storia mi è piaciuta molto (sarà che le ambientazioni che implicano isole e pirati sono sempre state tra le mie preferite!).
Secondo me, sfoltendo un po' le frasi nella parte iniziale e con un po' più di caratteri a disposizione, ne può venire fuori un racconto davvero bello.
Spero di esserti stata utile, a presto :)

Troppo bella di Alexia Bianchini

Ciao Alexia!
Mi piace il tuo stile di scrittura, è pulito, semplice e scorrevole.
Ottima l’idea che hai avuto per inserire il tema dello specchio dell’anima nel racconto e buona anche la caratterizzazione della protagonista.
L’unico punto incerto è la facilità con cui uccide il fidanzato di cui sente di essere innamorata. Se nella coppia ci fosse stato già un principio di crisi sarebbe stato più facile da comprendere, ma così sembra che lo uccida solo perché ha gli amici drogati... un po' misera come motivazione :)
In ogni caso trovo sia un racconto molto piacevole.
A rileggerci!

Ritorno a casa di Erika Adale

Brava Erika, racconto raffinato e molto ben gestito. Eh sì, hai centrato in pieno entrambi i temi del contest in maniera superlativa!
L’unico appunto che mi viene in mente di farti, giusto per essere pignoli e per esaurire i 300 caratteri del commento, è questa frase all’inizio: “Per una volta doveva essere tanto forte da tollerare la lucidità”, quando poco prima era sbronza e aveva pure preso qualche pillola.
Una piccolezza, comunque. Ottima prova! ;)

Le quattro virtù di Andrea Partiti

Bellissimo racconto, Andrea! Tra quello che ho letto di tuo, è uno di quelli che mi hanno dato più soddisfazione.
Sì, ogni tanto la lettura s’inceppa a causa dei tanti termini giapponesi; ho letto il tuo commento e mi sembra molto carina l’idea di scrivere un racconto come se fosse tradotto dal giapponese, ma sono in effetti qualche termine in corsivo in meno non avrebbe guastato (dopotutto non era strettamente necessario che ce ne fossero così tanti, no? :)).
In ogni caso, racconto davvero favoloso, complimenti.


Il Signore del Disordine di Evandro Straccini

Bentrovato Evandro!
Bella l’idea di usare il mostro come specchio dell’anima.
Non ho particolari appunti da fare al tuo racconto se non il fatto che il rispecchiamento dell’anima è ribadito fin troppo: “se ne accorgerà, prima o poi, che sono la specchio della sua anima”, “specchiati nell’anima”, “vide rispecchiato nella propria anima”, “nello specchio dell’anima l’uomo vide se stesso”; è un po’ come se tu dicessi: “Ho capito qual è il tema e per non lasciare alcun dubbio sull’aderenza lo ribadisco tante volte!” :)
A parte questo, il racconto mi è piaciuto e l’idea di fondo è molto buona.
A rileggerci!

Passi senza un domani di Maurizio Bertino

Ciao Maurizio!
Il tema è presente, anche se non in maniera marcata (l’idea che gli uomini si fanno dei mostri si riflette nella loro anima).
Il dialogo è ben scritto, ma in generale l’ho trovato vagamente meh. C’è un vecchio che cerca di far capire a un giovane che i mostri non sono quello che sembrano, ma senza dare veramente un’idea di ciò che questo significa. Il punto sembra essere: avete preso un abbaglio, morirete tutti. Beh… selezione naturale, verrebbe da dire! :) M’interesserebbe di più leggere quali sono le reali conseguenze di un mondo in cui gli uomini uccidono in base all’idea (sbagliata) che si fanno di chi è diverso da loro. Se questi mostri esistono, esisterà anche un equilibrio che viene infranto ogni volta che una creatura magica viene uccisa ingiustamente. Perché il mondo va così male? Forse proprio perché uccidiamo gli altri credendo che siano cattivi?
Non so se sono riuscita a chiarire bene quello che intendo :)
In generale è una buona prova, ma a mio parere gli manca quel qualcosina in più per essere davvero brillante.
A presto! :)

Portatore di terremoti di Claudio Tamburrino

Ciao Rionero,
bel racconto, mi è piaciuto molto. Credo che anche senza conoscere bene il particolare periodo storico in cui è ambientata la vicenda, la storia è lo stesso molto godibile.
Credo siano ben inseriti sia il mostro che il tema. Il commodoro è un personaggio fantastico.
Non mi piace granché la chiusura didascalica, personalmente avrei cercato di mantenere lo stesso tono del racconto fino alla fine, ma non è una svista grave. Nel complesso, un bel lavoro secondo me.

Occhi di gatta di M.R. Del Ciello

Ciao Maria Rosaria!
Intanto ti faccio i complimenti per aver scelto il genere giallo, svilupparne uno nei pochi caratteri messi a disposizione da MC è una cosa che mi ha sempre spaventato a morte.
Detto ciò, trovo anch'io che i cambi di scena siano un po' bruschi, ma d'altronde non credo si potesse fare diversamente e tutto sommato si riesce a seguire bene la vicenda.
Mi è sembrata strana questa frase: " Aveva amato Serena e pensarla morta era troppo doloroso". Considerando che Salvatore è il colpevole, sembra un pensiero un po' troppo sincero.
Ad ogni modo, il tuo racconto mi è piaciuto molto. A rileggerci!

Union Jack Eyes di Giuseppe Gangemi

Ciao Giuseppe!
La scena dell'inseguimento, che occupa la parte centrale del racconto, è particolarmente ben riuscita.
L'inizio e la fine invece sono un po' deboli, secondo me: la prima scena mi dà l'idea di essere abbozzata, c'è un dialogo con la moglie che potrebbe essere riconvertito in un flusso di coscienza mentre il protagonista si sta recando dalla regina (il personaggio della moglie in sé è abbastanza inutile), mentre il finale è a malapena accennato. Probabilmente con più caratteri a disposizione saresti riuscito a rendere il tutto un po' meno compresso. Comunque è un racconto piacevole da leggere, e tema e mostro per me sono entrambi ben inseriti.

Macchie di Ambra Stancampiano


Ciao Ambra, sono invidiosa dell'idea che hai avuto per sviluppare il tema del contest: il test di Rorschach come specchio dell'anima è davvero una buona pensata.
Lo stile e lo sviluppo sono ottimi come sempre, il racconto si legge che è un piacere. Il mostro ha una presenza molto flebile nel racconto (il cane avrebbe potuto essere un normalissimo cane e il risultato sarebbe stato lo stesso), ma non spetta a me valutare questo aspetto.
Per me un'ottima prova, brava.

Mostri di Valter Carignano

Ciao Valter,
sì, anch'io mi sono persa nei tanti personaggi. L'idea di mettere tanti mostri nello stesso racconto mi piace, ma in così pochi caratteri il risultato è inevitabilmente un po' una baraonda :)
Molto bella l'ambientazione fantasy e il tono ironico e leggero che usi, credo che con più caratteri a disposizione ne verrebbe fuori un racconto decisamente godibile e molto interessante.
A presto!

La classifica:

1. Ritorno a casa
2. Le quattro virtù
3. Macchie
4. Il portatore di terremoti
5. Il signore del disordine
6. Occhi di gatta
7. Troppo bella
8. La profezia dello sciamano
9. Passi senza un domani
10. Mostri
11. Union Jack Eyes


valter_carignano
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#8 » venerdì 1 luglio 2016, 14:24

ciao a tutti
beh, ogni mio commento cominciava con 'io in fretta scrivo peggio del solito e ho difficoltà ad avere idee 'della misura giusta' quindi complimenti a tutti, voi ci siete riusciti' :-)
Tutti i commenti sul mio racconto coincidono poi su 'troppa roba in poco spazio', e molti vi hanno trovato comunque qualcosa di buono. Grazie a tutti.
Detto questo, la classifica che segue è dettata quasi esclusivamente dal gusto personale, perché quasi tutti i racconti secondo me si equivalgono riguardo la buona o ottima proprietà di scrittura.

1.Le Quattro Virtù
2.Occhi di Gatta
3.Ritorno a casa
4.Fate l'amore, non piantate paletti
5.Macchie
6.Il Portatore di Terremoti
7. Troppo Bella
8..Union Jack Eyes
8.La Profezia dello Sciamano
9.Passi senza un domani
10.Il Signore del Disordine

Fate l'amore, non piantate paletti
ciao
Ottima l'idea di base, originale e divertente.
Personalmente, non ho capito perché il fatto che gli caschi il libro gli debba scatenare tutti quei pensieri. Lo porta sempre con sé, l'ha letto (con l'attenzione spasmodica con cui si leggono le cose vietate, credo), insomma per lui è una cosa normale. Come mai lo induce a un ripensamento così radicale di sé e della propria vita? Forse non ho capito bene io, però.

La profezia dello sciamano
ciao
Come hanno già fatto altri, trovo concettualmente molto ben riuscito l'intersecarsi del tema e del mostro. Personalmente, avrei reso più evidente il finale, cioè l'inabissamento della sua 'isola': per capirlo sono tornato indietro due volte. Però può essere che io sia molto tonto, su certe cose, quindi prendilo con beneficio d'inventario.
Mi sembra che la tua scelta narrativa sia stata quella di 'rimanere lontana' e di mantenere lontano anche il lettore (com'è proprio della fiaba). Se sì, obiettivo centrato in pieno.

Il portatore di terremoti
ciao
Hai confezionato una scena della lunghezza giusta, e con discreti riferimenti storici (nel senso di 'con discrezione', non nel senso di 'così così').
Il personaggio di Perry viene fuori, secondo me, molto bene. Tocco di classe il riferimento non molto lusinghiero al the verde, che di nuovo rende molto bene le idee 'multiculturali' e davvero aperte del commodoro. Ho trovato buona anche l'apparizione del mostro in quello stesso the, quasi una nemesi.
Noto un inizio da narratore onnisciente e distaccato. Ma non è una critica, credo sia esattamente quello che volevi e quindi obiettivo centrato.

Macchie
ciao
racconto scritto molto bene e sul quale non so che appunti fare (non che sia obbligatorio farne, ma si usa...).
È molto raccontata, e sicuramente è stata una scelta. Puntuali i riferimenti storici inframmezzati al fantastico e all'invenzione. Personalmente, ma proprio personalmente così come a uno piace il ragù e a un altro il pesto, lo trovo un poco troppo uniforme come tono.
Detto questo, mi sembra un buon racconto.

Union Jack Eyes
ciao
bella storia, una vicenda compiuta pur nell'inevitabile brevità.
Personalmente, siccome avevi ancora un bel po' di caratteri, avrei approfondito la sua missione, il perché doveva essere così sanguinario per svolgerla e cose simili. Avevi già dato riferimenti storici puntuali, magari avresti potuto metterne qualcuno in più (sempre come opinione mia, non come critica).
Mi sembra molto buona la scena dell'inseguimento, ottimo ritmo. Complimenti.

Passi senza un domani
ciao
storia che lascia intravedere un mondo, forse poteva essere più presente ma comunque un ottimo sfondo.
Il dialogo secondo me è molto buono, forse - ma opinione personale, non critica - più adatto a un'ambientazione un poco meno 'presente', già fosse stata a inizio '900 mi sarebbe sembrata più appropriata quanto a costruzione della frase e tono. Ma. ripeto, è solo un'opinione, anche perché in linea di massima evito giudizi categorici in situazioni come i contest 'a minuti', in cui non c'è il tempo per ripensare e rivedere. Forse c'è un po' di infodump, ma credo che fosse inevitabile, data la scelta coraggiosa di narrare tramite dialogo.

Troppo bella
ciao
storia dal contenuto perfettamente appropriato, questo aspetto mi sembra ottimo.
Personalmente, ma non è una critica al racconto, non ho capito tanto bene la relazione fra i personaggi. Rafael e Antony sono poco più di due drogati all'ultimo stadio, probabilmente anche Mina, tanto che devono per forza invitare uno spacciatore non resistendo nemmeno poche ore senza dose. A quanto sembra, invece Anais (almeno con loro) non si è mai drogata (sennò li avrebbe - appunto - mangiati, come poi succede). Tutti però danno per scontato che ad Anais stia bene che la serata si trasformi in una 'calata' generale, come mai? Oppure è lei che agevola la cosa, circondandosi di individui border-line per avere libertà di ucciderli senza che nessuno faccia troppe domande? Però lei sembra voler continuare la relazione con Rafael...
Detto questo, racconto ben scritto, che procede bene fino allo svelamento finale.

Il Signore del Disordine
ciao
Vicenda della lunghezza giusta e dall'ottimo pathos.
Come già notato da altri, anche secondo me qualche volta il linguaggio di Fenrir è un po' troppo involuto, o forse troppo poco. Mi spiego: secondo me ci sta che parli/pensi in un modo particolare, ma forse poteva essere più particolare ancora, con riferimenti alla mitologia nordica per lui ovvi (e magari per noi no, ma andava bene così) o al fatto di essere lupo, elementi che avrebbero disseminato dubbi e indizi sulla sua natura. Ma è soltanto un'opinione, non una critica: il tempo è quello che è, e io personalmente riesco sempre a non pensare alla soluzione migliore (fino al giorno dopo, naturalmente, quando mi chiedo 'come mai non ci ho pensato ieri?').
Sempre personalmente, quel 'il tempo passò' mi sembra un po' tirato via. Avendo ancora una manciata di caratteri a disposizione, forse potevi rendere il trascorrere del tempo i modo diverso.

Occhi di Gatta
ciao
Il racconto è coinvolgente, i personaggi sono bene caratterizzati (negli ovvi limiti dello spazio), la storia mi sembra perfettamente comprensibile. Sono dovuto tornare indietro di qualche riga per capire chi fosse Salvatore, ma credo sia un problema mio.
Invece, non ho capito il motivo della caratterizzazione di Serena. Ha il cancro, giusto? Se sì, non mi sembra aggiunga nulla alla storia; se no, di nuovo problema mio e fai conto che non abbia detto niente.
In tutti i casi, secondo me è molto buono.

Ritorno a casa
ciao
lunghezza e contenuto davvero appropriato.
Personalmente, ma non è una critica al racconto, avrei sottolineato di più il fatto che la discesa in dipendenze varie (alcool e pillole) e l'avversione per il suo lavoro fossero un'inevitabile conseguenza della maledizione dell'Anguana, o meglio del fatto che i desideri esauditi dalla creatura volgono necessariamente al loro peggio. In caso contrario, cioè se non si trattasse di una maledizione, allora la responsabilità della propria situazione diventa completamente di Milly (ci sono tanti/e pornostar che vivono felici e contenti, con il denaro e la notorietà guadagnati) e l'Anguana in fondo diventa quai superflua.
Detto questo, bel racconto ben scritto.

Le Quattro Virtù
ciao
La tua storia mi sembra... perfetta.
Per raggiungere i 300 caratteri non posso che rimarcare l'ovvio: ottima ambientazione, atmosfera e ritmo narrativo perfettamente adeguati all'ambientazione, vicenda piena di riferimenti storici, Giappone vero e non cartolina ricordo... Grande invidia :-)

Evandro
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#9 » venerdì 1 luglio 2016, 16:18

Ecco la mia sofferta classifica. Mi permetto un consiglio: rivediamo tutti i nostri racconti, allungandoli, perché sono molto belli, soprattutto impregnati di parecchia inventiva. Qualcuno rasenta il geniale. Il problema più grosso è rappresentato dall'esiguità dei caratteri, ma forse assegnarne così pochi è stato fatto apposta per spremerci per bene.

1 - “Ritorno a casa” di Erika Adale
Ciao Erika, il soggetto del racconto mi piace: la pornostar che ha fatto esperienza e vuole tornare alla semplicità di una volta è un classico, ma sempre bello: hai rappresentato l'eterna parabola del figliol prodigo, di colui che torna perché era meglio rimanere ciò che si era. “Ho raccolto abbastanza acqua con un cesto” è una metafora davvero bella, ha capito che sua madre le consigliava di vivere con la testa sulle spalle. Resta misterioso il finale: perché Milly muore? È la maledizione che prevede quell'ulteriore punizione? Oppure sono io che non ho capito qualcosa? Ah, il tema mi sembra centrato e il racconto ben scritto (un solo refuso riscontrato). La guest giudicherà l'importanza della presenza/azione del mostro, ma per me è ben calibrata. L'ultima frase è quasi identica a quella finale de “Il Ritratto di Dorian Gray”.

2 - “Le quattro virtù” di Andrea Partiti
Complimenti per la cultura che possiedi. Così tanta che il lettore meno colto di te rischia di non capirci nulla, o di passare ore ad arginare il problema. Comunque per cinque minuti intensi mi sono ritrovato in Giappone invece che a casa mia, e questo non è poco. Il tema è stato esplicato per bene. Il soggetto del racconto è molto bello: pura spietata filosofia. Non ho trovato nemmeno un refuso, e visto l'orario in cui ci siamo apprestati a scrivere denota attenzione sopraffina. Due sottigliezze: è un talento l'amore per i gatti? Governatore è meglio di governante. Governante mi ricorda la donna delle pulizie. In definitiva: ottimo lavoro, ma impegnativo per il lettore. Se dovessi fare un libro di racconti come questo, al terzo ti ronzeranno le orecchie, oppure troverai appassionati che inizieranno a idolatrarti.

3 - “Il portatore di terremoti” di Claudio Tamburrino
Ciao Claudio, complimenti: vedo che ti intendi molto della cultura giapponese. E hai sapientemente mescolato fatti storici con il fantastico; le vicende di storia alternativa a me piacciono. Il tema è stato elegantemente soddisfatto e la parte centrale del racconto è gustoso (non come il the al risciacquo di palle). Tuttavia ho dovuto rileggere più volte certi passaggi; non so se per mia mancanza o per l'intreccio non ben esplicato. Per esempio: non ho capito se Edo è stata cannoneggiata prima e dopo l'incontro tra Perry e lo Shogun. C'è poi qualche refuso qua e là, ma rimediabile in fase di revisione.

4 - “La profezia dello sciamano” di Angela Catalini
Ciao Angela, il tuo è un racconto privo di difficoltà interpretative: scorre via come l'acqua. Il finale, per quanto non si possa fare a meno di immaginare che l'isola sia il mostro, è ben gestito. Curioso e riuscito il modo in cui rispetti il tema del contest: sembra che la balena-isola sia in qualche modo l'inevitabile protettore di Jimi. Lo stile è buono, senza particolari pregi, ma privo di difetti. Secondo me c'è qualche problema sintattico e di suddivisione in paragrafi, ma d'altronde il tempo a disposizione è stato poco. Troppo narrato, ma in questo caso forse necessario, vista l'esiguità dei caratteri.

5- “Occhi di Gatta” di Maria Rosaria Del Ciello
Ciao Maria Rosaria, l'incipit: “Il caldo si era abbattuto...” stona un pochino: non è una tempesta. Un giapponese che fa le pulizie come un filippino è inverosimile. Le persone catturate sono sempre custodite da due agenti. Ho visto un paio di refusi. I difetti terminano qui. Il tuo giallo è “accelerato” ma bello: fino alla fine non avrei puntato su Salvatore. Tema centrato, direi: gli occhi di lei sono specchio dell'anima del mostro. La tua personale interpretazione del doppio mostro non disturba il racconto, secondo me; bisognerà vedere che giudizio ne darà la Guest.

6 - “Mostri” di Valter Carignano
Ciao Valter, la tua favola mi ha strappato più di un sorriso. Secondo me è anche originale. Il tema è rispettato alla lettera e sei riuscito a inserire i due mostri in modo concreto, operazione davvero difficile secondo me. Qualche refuso non guasta il sapore di questa favola. Certo, con così tanti mostri avresti dovuto avere più caratteri a disposizione, per amalgamare meglio il tutto. E per spiegare come possa l'incantesimo dello specchio venire meno per un finale felice come quello descritto.

7 - “Fate l'amore, non piantate paletti” di Linda De Santi
Ciao Linda, il tuo racconto possiede messagi positivi riguardo razzismo e violenza. Bene. Curioso il riferimento (credo ironico) a “Twilight”. Il finale mi ha sorpreso; mi sarei aspettatato sangue a litri (solo poi ho riflettuto sul titolo del racconto, che è davvero bello). Però ho avuto problemi a individuare il tema: è il libro che esce dalla tasca dello zaino, lo specchio dell'anima? (comunque a questa soluzione ci sono arrivato prima di leggere i tuoi commenti). Se così fosse l'idea è buona. Altrimenti non vedo altre soluzioni. Un appunto: è buona regola accompagnare le interiezioni col punto esclamativo, ma i refusi in generali sono quasi del tutto assenti.

8 - “Troppo bella” di Alexia Bianchini
Ciao Alexia, il tuo è un racconto lineare, pulito, senza sorprese. Credo di non aver trovato nemmeno un refuso. Il tema è centrato: la droga sovente mette a nudo la natura. Il mostro è protagonista (anche se giudicherà la Guest) quindi anche questo è buono. Come difetto direi che fin dalla prima riga si capisce che Anais è il mostro, questo, anche se hai scelto una linearità basilare, potrebbe essere evitato. E poi Giulio è un personaggio abbastanza inutile: la “roba” poteva portarla chiunque altro. Un personaggio in meno e un po' di lotta interiore in più non avrebbe guastato.

9 - “Macchie” di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra, il tuo racconto è ben scritto e mi sembra che tutto sia ben equilibrato, compreso il tema che è discretamente centrato (per quanto riguarda la presenza/azione del mostro, che secondo me nel tuo racconto è marginale, giudicherà la Guest). Trovo originale accostare una macchia allo specchio dell'anima. Non riscontro refusi. Come difetto direi che tutto è troppo lineare e semplicemente raccontato. Un appunto. I nomi dei giorni e dei mesi vanno in minuscolo. O forse il primo “venerdì” che hai scritto lo intendevi enfatizzare: come dire, “Il Venerdì”, quello dell'immancabile partita di calcio.

10 - “Passi senza un domani” di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio, secondo me hai inserito bene i due mostri nel racconto: un compito difficilissimo; bisogna rileggere alcuni passaggi, ma alla fine tutto torna, almeno per me. Tuttavia il tema non sembra rispettato, o forse lo è nella tua mente, ma non ben esplicato nel racconto. E se non volessi esplicarlo avresti dovuto farcelo capire in qualche altro modo. Tra l'altro l'ambientazione è ben riuscita, stona un pochino la citazione a Youtube, che spezza un po' l'incanto, e il ragazzo cacciatore che tutto sommato sembra il necessario figurante per estrarre le informazioni. Certamente scrivi bene, non ho riscontrato refusi. Il finale mi è sembrato buono.

11 - “Union jack eyes” di Giuseppe Gangemi
Ciao Giuseppe, a causa di mie probabili lacune non riesco a commentare il tuo racconto. Non capisco il nesso fra il mostro e James. Non capisco che cosa c'entra il mostro nel racconto. L'inseguimento e l'appuntamento con la regina sono due racconti separati. Mi spiego: considero il tuo racconto un ottimo prologo in chiave weird per un romanzo steampunk. Lo stesso racconto, secondo me, doveva appartenere al genere steampunk (così come da te menzionato nei commenti). Hai rispettato il tema con lo stesso metodo che ho utilizzato io, nel modo più diretto possibile: il mostro è lo specchio dell'anima del protagonista. Ci sono un paio di refusi rimediabili (manca il punto alla fine del primo paragrafo e “fissò con in suoi occhi”). Se avrai modo di sviluppare il racconto sarà un'ottima mossa. Io ci metterei un'ambientazione ispirata a “Le meraviglie del duemila” di Salgari.

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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#10 » venerdì 1 luglio 2016, 16:45

Ciao a tutti,
il momento della classifica è sempre il più dolente, perché bisogna fare delle scelte che non sempre sono facili; in questo caso per me i racconti andavano in tre scaglioni: quelli che ho considerato perfetti, quelli molto buoni ma con qualche imperfezione e quelli con problemi un po' più evidenti ma comunque estremamente godibili.
Insomma, bravi tutti! Ecco i commenti in ordine sparso e la classifica in fondo come da tradizione.

La profezia dello sciamano
ho apprezzato molto il tuo racconto, in particolare l'incipit con le sue descrizioni delicate e molto puntuali.
Mi è piaciuta molto tutta la storia, ma credo che avesse davvero bisogno di un più ampio respiro per realizzare al meglio tutte le sue potenzialità; in questa forma così compressa, alcune cose non si capiscono alla perfezione o apparentemente sembrano incoerenti; ti evidenzio le due che mi sono saltate immediatamente all'occhio:
- gli incubi di Jimi, che hanno una funzione importantissima per comprendere il suo rapporto con lo Zaratan (e che per quel che ho capito costituiscono il tuo riferimento al tema) sono semplicemente accennati come esistenti, e basta. Fai due piccoli riferimenti senza però descrivermi il disagio, il fastidio, o semplicemente in cosa consistano questi incubi e COME lo colleghino allo Zaratan.
- se Jimi è preoccupato per le sorti di Duma e ha il timore di non ritrovarlo più, perché parte? Questa è apparentemente un'incoerenza, ma da persona che viaggia molto posso capire cosa gli passi per la testa. Certo, qualche spiegazione in più riguardo al suo stato d'animo, il conflitto tra l'attaccamento verso la terra e le persone che ama e il richiamo dell'avventura ecc. ecc. (tutti temi molto forti e presenti nelle storie marinare) servirebbe a far entrare meglio il lettore nella psicologia del personaggio.

Troppo bella
il racconto è gradevole, anche se molto lineare. Bello il conflitto interiore della protagonista, ma non ho capito bene perché alla fine mangia Rafael se pensa di esserne innamorata. Perché si droga? Lei sembrerebbe saperlo già, quindi forse come incidente scatenante della metamorfosi non funziona benissimo. Gli altri tre personaggi non fanno praticamente nulla, pare che servano solo a rendere l'omicidio una strage...
A mio parere, se ti fossi concentrata un po' di più sul conflitto interiore di Anais e avessi tralasciato un po' di dettagli sulla serata, ne sarebbe uscito fuori un gioiellino.

Ritorno a casa
secondo me il tuo racconto è perfetto. Fatico ad arrivare ai trecento caratteri, e quindi cazzeggio un po': non c'è niente che non mi sia piaciuto, che io non abbia trovato puntuale, interessante o mal gestito. L'anguana è un mostro bellissimo, e tu l'hai reso più che degnamente. La fine di Milly è perfetta, il tema c'è tutto, la ricorrenza del detto che ricorda le favole dà quel tocco in più. Se fossi un'insegnante ti darei dieci più o forse anche undici ;)
Insomma, grande.

Occhi di gatta
hai avuto davvero un'ottima idea, e ne hai tirato fuori un buon thriller noir con l'unico difetto della carenza di caratteri, che ti porta a quella frenesia che ti è già stata segnalata.
Devo dire che il mostro che hai scelto è interessantissimo, e ancora più interessante è l'accezione in cui lo hai usato all'interno della tua narrazione; anche io ho provato a rendere un mostro più empatico che pericoloso, con risultati secondo me ben più scarsi dei tuoi :)
Anche secondo me la presentazione non è chiarissima, non si capisce bene la questione dei capelli e della preoccupazione di Serena; stessa cosa per Salvatore, che arriva un po' troppo improvvisamente e spiazza il lettore. Poca cosa, comunque. Brava, gran prova :)

Le quattro virtù
devo dire che sono molto colpita. Mi sembra che il tuo esperimento di "traduzione inventata" sia riuscito alla perfezione, e personalmente i corsivi e l'ispirazione della storia non mi hanno dato problemi, forse perché sono abituata fin da bambina a leggere racconti e fiabe straniere.
Il tema è trattato in maniera affascinante, non c'è neanche una sbavatura e il ritmo è perfetto. E' vero che alcuni personaggi sono semplicemente funzionali alla storia e che anche il protagonista/pov manca di caratterizzazione, ma proprio qui vedo la riuscita del tuo intento mimetico: ricordo una vecchia fiaba giapponese (che manco a farlo apposta parlava di gatti) che era scritta più o meno secondo la stessa logica: un'accurata presentazione dell'arena e del personaggio principale/di potere, un protagonista di cui non sappiamo molto se non che è un virtuoso e che si presenta attraverso le sue parole, una vicenda in un'unica scena più parlata che altro, ma che riesce a calare perfettamente il lettore nella sua atmosfera.

Il signore del disordine
devo dire che sono un po' confusa riguardo al POV del racconto: è il Fenrir che ci sta raccontando la storia e contemporaneamente parla con l'uomo e con se stesso?
Non lo so, questo tipo di narrazione può sembrare d'effetto a una prima lettura, ma riflettendoci in maniera tecnica mi sembra parecchio innaturale, difficile da comprendere a fondo ed estremamente macchinosa. Poi è una questione di gusti, eh, ma a me fa l'effetto di quei film con la voce narrante del protagonista che commenta gli eventi in sottofondo, spiegando allo spettatore come dovrebbe interpretare le azioni del protagonista stesso. Nella narrazione in prosa magari è anche fattibile, ma l'effetto non è proprio il massimo.
Concordo con chi ti dice che sarebbe stato meglio "splittare" i due punti di vista umano/fenrir e attribuirgli due diversi registri di linguaggio.
La storia della genesi del mostro è un grande classico, che bisogna esser bravi a reinterpretare in maniera convincente e originale; nel tuo caso abbiamo una buona idea con una realizzazione pratica a mio parere molto migliorabile :)

Fate l'amore, non piantate paletti
devo dire che non mi ero mai interrogata su quel che ne sarebbe stato dei vampiri dopo twilight, forse perché sono molto affezionata a un'altra visione (comunque parecchio commerciale) del vampiro, quella dei GDR "Mondo di Tenebra" e "La masquerade".
Trovo che il tuo racconto sia molto azzeccato, che lanci un messaggio estremamente condivisibile su bullismo e pregiudizi razziali, e il finale non mi infastidisce perché se qualcosa ci salverà in questi tempi bui sono proprio i libri.
Non so se il tuo fosse anche un coming out per dirci che ti è piaciuto Twilight, ma devo dire che mi hai fatto venire voglia di leggerlo scevra da ogni pregiudizio (ma se non è così sei anche in tempo per fermarmi :P)
La tua scrittura è sempre scorrevole e leggera, alla portata di tutti. E questo per me è un gran pregio :)

Passi senza un domani
il tuo dialogo apre una bella prospettiva su un mondo molto interessante ed è ben scritto, anche se concordo con Andrea riguardo lo squilibrio tra i due interlocutori.
Il punto è che un mondo in cui gli uomini prendono le armi contro i mostri che li attaccano, forse meritava di essere mostrato più che raccontato attraverso un dialogo, per di più ambientato nella nebbia. Come a dire, mi sono inventato questo popò di mondo ma non ve lo faccio vedere neanche come sfondo sul paesaggio :P
Ho qualche perplessità anche riguardo al vecchio: chi è? Perché gli interessa dissuadere i giovani dalla loro guerra contro i mostri? Cosa ne ricava? Perché sta fermo su questa montagna a guardare la fila? (mi era venuta anche una facile battuta sul vecchio 2.0, che invece di commentare i cantieri guarda le file. Spero che tu non te la prenda :) )
Insomma, il mondo SI, la storia anche, il dialogo va bene, l'interpretazione del tema mi piace molto, ma forse la scena che hai scelto di narrarci non è la migliore per farmi amare questo racconto, a differenza di moltissimi altri che hai scritto.
Mi complimento comunque per come ci hai reso anche l'ambientazione del bosco con la nebbia, l'inquietudine del ragazzo che ascolta i passi dei compagni, l'atmosfera cupa che riesci a comunicare. E anche qui concordo con Andrea, il mostro con le feci urticanti mal si sposa a tutto questo.
Credo che il tuo sia un testo di pregio, che però andrebbe rivalutato e "splittato": da un lato il mostro toro urticante, la corrida, youtube e i moti degli umani contro i mostri, dall'altro il vecchio saggio della nebbia che apostrofa i passanti.

Union Jack eyes
credo che tu abbia avuto un'ottima idea riguardo all'interpretazione del tema e alla storia, ho apprezzato molto l'ambientazione vittoriana ricca di dettagli e lo spirito steampunk del racconto.
Ci sono tuttavia una serie di imperfezioni che lo rendono un po' difficile da leggere e comprendere, oltre che qualche ingenuità: ti hanno già segnalato la cascata di "poi", "dopo che" ecc.ecc., che spezzano la lettura e risultano davvero molto ripetitivi.
Non credo che permetterebbero a nessuno di andare a trovare la regina armato di moschetto, e in generale mi risulta strano che il tuo personaggio possa avere udienza con la regina: se è un nobile o un generale non ce lo dici, e per i gradi meno alti dell'esercito era estremamente difficile ottenere un colloquio con sua maestà. Che il tuo protagonista sia speciale lo capiamo al momento dell'inseguimento, ma forse avresti dovuto darci prima qualche cenno sulla sua importanza.
Ultimo appunto, che probabilmente deriva più da gusti personali che da un vero e proprio errore: se non utilizzi un pov interno, conviene sempre presentarci il tuo protagonista col nome o con un'immagine completa. Il tuo racconto inizia con
Era seduto in giardino e fissava il liquido della tazza quasi fosse in meditazione. Ogni tanto con la mano sinistra si lisciava gli spessi baffi neri

Non esplicare il soggetto nella prima frase dell'incipit è un po' antipatico e controproducente, perché da lettrice mi chiedo di chi stiamo parlando e mi agganci con irritazione e non con curiosità. Molto più spesso, invece, non mi agganci e basta.
Se proprio non vuoi dirmi subito il nome di James perché ti piace l'idea di descrivercelo e poi di farlo chiamare alla moglie, almeno potresti cominciare la frase d'incipit con qualcosa come "L'ufficiale" o "l'uomo" o la parola che secondo te può descrivere meglio la sua figura.

Mostri
le prime righe del tuo racconto mi hanno letteralmente rapita, poi però qualcosa comincia a stonare fino a confondermi molto sul finale; credo che il primo e più importante neo sia che ci dici che l'anima di Giusberto viene rubata attraverso lo specchio, ma non ci fai vedere bene questa cosa. I mostri lo capiscono subito, noi non siamo mostri (almeno non QUEL TIPO di mostri) e abbiamo qualche difficoltà a comprendere bene quel che succede. Credo che sia per questo che nel cinema si usano le nuvole di fumo, gli effetti sonori, i laser e le luci. Ecco, tutto il racconto è fantastico, ma manca di effetti speciali: mi descrivi maghi e mostri (e anche un complicato anatema) ma non me li fai vedere bene, li focalizzo solo fino a un certo punto. Stessa cosa per la storia, che è interessantissima ma sembra solo il paragrafo di un capitolo di un romanzo di una trilogia di una saga. Questo per dirti che il mondo che hai creato, nonostante il poco tempo e il poco spazio, è interessantissimo, va solo rivisto con più tempo e più spazio. :)
Ho apprezzato molto il cattivo alla Gargamella, che è cattivo e basta. Mi sono un po' stancata di tutti questi cattivi troppo umani e sfaccettati per cui alla fine devi provare pena e non paura; un po' di sano e puro male a volte è necessario! :)

Il portatore di terremoti
il tuo racconto mi è piaciuto molto, è scritto con un buono stile, scorrevole ma particolareggiato al punto giusto.
Il personaggio del Commodoro è forte, ben caratterizzato, estremamente americano eppure tratteggiato con una certa delicatezza giapponese. Ho anche deciso di adottare la locuzione "Interessante come un Tè al risciacquo di palle" nei momenti scurrili della mia vita privata ;)
Mi piace molto l'interpretazione del tema, col mostro che ha l'anima in comune col Commodoro. All'inizio ho creduto che Namazu fosse un modo di intendere dei giapponesi per riferirsi al precedente bombardamento, e l'idea mi era piaciuta tantissimo; il riflesso del mostro nel tè è stato un vero tocco di classe narrativo.
Tuttavia, ci sono un paio di cose che secondo me intaccano l'ottima resa generale:
- concordo con Evandro nella perplessità riguardo al bombardamento: anch'io per un po' mi sono chiesta se mi stessi presentando prima l'ultima scena e poi la sequenza di fatti che aveva portato alla scomparsa di Edo. La specificazione finale riguardo la città prima in rovina e poi totalmente distrutta arriva un po' troppo tardi.
- Se la città è stata bombardata prima che lo Shogun salga sulla nave, perché lui si trova lì? Mi sembra molto strano che una carica così alta possa accettare una simile situazione di pericolo, in cui praticamente si consegna in ostaggio al nemico.
- Per lo stesso motivo, non sarebbe molto più semplice se il Commodoro tenesse in ostaggio lo Shogun a quel punto, invece di bombardarlo mentre va via? Di sicuro avrebbe un'ottima arma per ottenere quello che vuole. E come fa lo Shogun a salvarsi da un bombardamento e poi da un terremoto a bordo di una piccola barchetta?
Ti segnalo anche due frasi che mi hanno un po' messa in difficoltà:
La promozione alla carica di Commodoro era stata la sua definitiva condanna all’Ubris, che lo aveva spinto ad organizzare sul ponte della nave quella farsa di cerimonia del tè e che adesso gli impediva di sopportare l’ennesimo, lungo scambio di battute tra traduttore e attendenti dello Shogun.

Leggendo gli altri commenti noto che un po' tutti ti hanno segnalato questo periodo, che effettivamente è davvero difficile da afferrare alla prima lettura. A differenza di altri, non credo che un giro di parole tanto complicato aiuti a entrare nel vivo del dialogo, anzi rallenta davvero un sacco la lettura. Ho passato manciate di secondi a interrogarmi su cosa volesse dire che quella farsa di cerimonia del tè gli impediva di sopportare ecc. ecc., nel frattempo gli interlocutori si parlavano e metà del racconto era andata sotto i miei occhi mentre continuavo a tornare su quel punto.
“Mi…mi dispiace ma continuano a parlare di Namazu. Dicono che in Giappone sono abituati a convivere con i mostri e che sanno che ognuno, anche il più terribile, ha in sé creazione e distruzione. Dicono che le due cose coincidono…no convivono…sì dice che lei è parte di Namazu e Namazu sente di far parte di lei…che lo sente nell’anima ed è attratto” Arago si interruppe e si rivolse con lo sguardo preoccupato allo Shogun, che con un movimento delle palpebre confermò le parole dei suoi attendenti, “dicono che questo lo distruggerà.”

Credo che qui si tratti di un semplice refuso, probabilmente intendevi scrivere "questo LA distruggerà"; purtroppo è un refuso infelicissimo, che crea confusione tra il Commodoro, il Giappone e il mostro.
Si tratta comunque di una buona prova, molto apprezzabile e ben scritta :)

Classifica
1) Ritorno a casa
2) Le 4 virtù
3) Fate l'amore, non piantate paletti
4) Occhi di gatta
5) Il portatore di terremoti
6) La profezia dello sciamano
7) Passi senza un domani
8) Mostri
9) Troppo bella
10) Union Jack Eyes
11) Il signore del disordine
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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erika.adale
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#11 » venerdì 1 luglio 2016, 22:45

Credo che questa edizione sui mostri abbia davvero scatenato la fantasia, con ottimi risultati per quanto riguarda le idee. Ho letto davvero dei racconti coinvolgenti, più volte mi sono detta "Accidenti, che pensata! Averla avuta io...".
Classifica difficile, in cui mi ritrovo a relegare verso il basso storie basate su idee così esuberanti da soffrire i pochi caratteri imposti, spesso senza carenze importanti dal punto di vista formale o dell'interesse. Spero che gli autori le trasformino in novelle di più ampio respiro.

MOSTRI di Valter Carignano
Non dirò nulla di originale, visto che condivido il pensiero di altri commentatori. L'inizio è davvero brillante, ho sorriso spesso e mi è piaciuto il binomio mostri/ironia. Peccato che, a un certo punto, le comparsate di esseri straordinari comincino a diventare troppe per uno spazio così limitato: ciascuno di essi è così particolare da meritare un siparietto, ma non c'è lo spazio e dunque diventa una sfilata che non ha una vera ragione narrativa all'interno della vicenda. Eppure il mondo descritto è divertente e interessante, uno sfondo da non sottovalutare per altre storie gestite con maggiore controllo dei personaggi.

LA PROFEZIA DELLO SCIAMANO di Angela Catalini
Vengo da un periodo di letture di pirati, dunque l'ambientazione del tuo racconto mi ha fatto sentire a casa. Una bella storia, con caratteristiche favolistiche che la renderebbero perfetta per un cantastorie. Ma, di fatto, questa storia non è raccontata davanti a un fuoco, ma scritta e, dunque, prevede la lettura e non l'ascolto. Da ciò arriviamo alla perplessità già espressa da molti: troppo narrato e poco mostrato. Ma come rendere una storia che si dipana su un tempo così lungo e con un andamento così circolare (il giovane che torna dove era partito) con lo show? Non vedo vie d'uscita, ci vorrebbero molte più battute, che spero userai per strutturare in modo più completo la vicenda.

FATE L'AMORE, NON PIANTATE PALETTI di Linda De Santi
Una caratteristica di questo contest sui mostri è che sto spesso incontrando delle ottime idee compresse in uno stretto spazio vitale, come avrebbe detto il genio di Aladin.
La tua è un'interpretazione carina del tema specchio dell'anima, molto contestualizzata nel dopo sbornia Twilight. Mi piace anche il fatto che si parli, sotto sotto, di bullismo, interpretato in una visione fantasy. Mi sembrano le premesse per una bella lettura, piacevole e intelligente, per young adults.
Al di là della scorrevolezza e delle scene ben descritte, condivido due perplessità con Peter: il bisogno di qualche parola in più sul mostro e le sue caratteristiche, oltre l'evidente genetica "mezzosangue" e la sensazione che la trasformazione sia avvenuta in modo troppo repentino per coinvolgere davvero. Prendendosi gli spazi giusti, credo ne verrebbe fuori una novella molto interessante, con molti spazi di riflessione adolescenziale ( e non).

MACCHIE di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra,
la tua idea di utilizzare Rorschach e le sue macchie come specchio dell'anima mi è sembrata molto originale e interessante. I tuoi racconti dimostrano competenza tecnica e sono "stilosi", passami il termine e questo non è da meno. L'unica pecca, per i miei gusti, è un po' di disomogeneità della gestione dei tempi. Cioè l'inizio mi è parso un po' lento, per poi dare un'accelerata estrema finale (a me succede quando mi rendo improvvisamente conto del numero di battute che mi restano). Però alcuni apprezzano questi finali un po' bruschi, quindi non credo sia un errore "assoluto", solo una questione di preferenze personali.

UNION JACK EYES di Giuseppe Gangemi
Ciao Giuseppe,
hai scelto un mostro interessante e l'hai inserito nel suo contesto "naturale", cioè l'Inghilterra vittoriana: ha fatto bene perché l'insieme che hai costruito è assai intrigante. La scena d'azione è ben gestita e appassionante, un vero susseguirsi di "show" senza una briciola di "tell", che mi ha coinvolto molto. Come qualcuno ha già notato, più che una storia a sé stante, potrebbe essere un ottimo incipit di una novella ben più lunga.
Solo qualche osservazione, che mi permetto perché ti sei gettato su un periodo storico che amo molto e che conosco più di altri ( ma è ovvio che in questo tipo di contest a tempo, alcune sbavature siano inevitabili).
-Parlando con la moglie, James non avrebbe detto "la regina Vittoria" (scontato nel periodo storico e un po' maleducato da parte di un ufficiale) ma avrebbe fatto riferimento solo a "Her Majesty", Sua Maestà.
- Non avrebbe parlato di Mumbay ma avrebbe detto "Bombay". Il nome Mumbay è stato modificato negli anni novanta del XX secolo proprio per rifiutare la dizione imposta dalla colonizzazione inglese.
- Il moschetto Enfield richiedeva un complesso processo di caricamento (non sono un'esperta di armi, lo ricordo solo perché il grasso animale che avvolgeva le cartucce è stata la scintilla che ha fatto scoppiare la rivolta dei sepoys):ogni proiettile andava morso, aperto, gettato nella canna del fucile e pressato. Questo comporta un tempo piuttosto lungo di preparazione di ogni colpo, quindi la scena di Jack che salta sui palazzi versus James che spara andrebbe rivista un poco in quest'ottica (perché credo che il demone saltatore avrebbe fatto in tempo a scomparire nel tempo in cui l'ufficiale esplodeva il primo colpo).
Se ti va, comunque, trasforma il tutto in una storia di maggior respiro: potrebbe meritarlo.

OCCHI DI GATTA di M.R. Del Cellio
Un giallo in pochi caratteri: bisogna avere la tecnica e amare il rischio, complimenti. Il risultato sarebbe davvero godibile, se si avessero delle competenze di folclore giapponese...che io non ho. Quindi, quando ho letto la tua spiegazione mi è spiaciuto, perché se avessi capito da sola le relazioni fra mostri mi sarei davvero entusiasmata. Entriamo così in un classico dilemma scrittorio: è necessario dare le spiegazioni al lettore sugli argomenti che mediamente ignora o produrre racconti solo per gli "eletti" che colgono al volo? Io sono pop e voto per la prima soluzione. Ma, forse, per riuscire a costruire un giallo/horror completo con un folclore poco noto ci vuole qualche battuta e qualche minuto in più. Secondo me dovresti prenderteli per sistemare questa storia, in una forma più ampia diventerebbe davvero interessante.

IL SIGNORE DEL DISORDINE di Evandro Straccini
Ciao Evandro, ero indecisa se apprezzare o meno il tono aulico delle descrizioni, tutte obiettivamente di notevole fattura ma, per il mio gusto, un po' pesanti. Ho letto i commenti degli altri e noto che hai ricevuto osservazioni contrastanti al riguardo, probabilmente perché è davvero un aspetto che dipende dalla preferenza personale. In questo contesto, secondo me, il tono epico ci sta: parla una creatura millenaria in un momento topico della sua esistenza, il linguaggio "aulico" aiuta a definirla. E lo dice una che, in generale, non tollera l'enfasi. Certo, nel flusso di coscienza il lupo si prodiga a dire un sacco di cose al lettore, talvolta in modo quasi didattico, didascalico: penso che avremmo capito anche senza ribadire e spiegare ogni particolare. Anzi, lasciare un minimo di "sfumato" avrebbe giovato al fascino della scena, incrementando la suggestione. Ma, a parte queste osservazioni di minima, lo considero un racconto riuscito.

LE QUATTRO VIRTU' di Andrea Partiti
Ciao Andrea, temo sempre i racconti degli esperti/appassionati di Giappone (come immagino tu sia) perché la mia ignoranza in materia mi impedisce di soppesarli adeguatamente. Utilizzi tanti termini originali che non conosco e ho la sensazione che tu faccia riferimento a un mondo complesso, di cui mi sfuggono i sottili legami che hai voluto intrecciare. Ma, a parte questo mio limite di lettrice, ho apprezzato molto l'atmosfera rarefatta che hai saputo costruire, il clima magico e contenuto in cui si muovono i personaggi. Il tema dello specchio dell'anima emerge come richiesto, incastonato in una specie di apologo sul gioco del go e mi sembra che il mostro/gatto (anche se per me i gatti non possono essere mostri) sia perfettamente integrato. Una lettura piacevole, anche se forse non riesco a giudicarlo nella sua interezza.

TROPPO BELLA di Alexia Bianchini
Ciao,
un racconto ben scritto, efficace e coinvolgente, che cala un mostro davvero un po' trucido (altro che sirenetta metà fanciulla e metà pesce!) in un contesto mondano di seduttività e trasgressione, che ho apprezzato lungo tutta la lettura. Mi sono gustata i piccoli particolari, le descrizioni che impreziosiscono il racconto. Anch'io, come altri commentatori, avrei gradito qualche cenno in più sul rapporto di Anais con Raphael, che avrei voluto capire meglio. L'unica parte che mi ha convinto poco è proprio il finale, in cui lei cede alla propria natura e alla droga sbafandosi anche il prediletto. Cosa legittima per un mostro, per carità, ma mi aspettavo qualcosa in più, una titubanza, oppure un gesto infelice di lui che giustificasse il cambio di rotta della protagonista che, fino a oltre la metà della vicenda, sembra intenzionata a risparmiarlo. Di fatto il momento in cui tutto cambia, si svolge fuori scena e sento la mancanza di un passaggio.

IL PORTATORE DI TERREMOTI di Claudio Tamburrino
Non ho ancora deciso se questo sia il racconto che ho preferito in assoluto, di certo è quello che mi ha interessato di più e mi ha spinto a fare qualche ricerca. Sono andata a leggere qualcosa su Perry, ho cercato delle immagini di Namazu...e, in effetti, c'è un ritratto giapponese del commodoro in cui le fattezze dell'americano sono quasi... pescegattesche. Concordo con chi osserva che alcune frasi del racconto siano lunghe e poco immediate e richiedano una concentrazione forse eccessiva per un racconto così breve. Eppure il fascino di questa storia è notevole ed è tale da far superare qualche pesantezza formale. Il tema dello specchio dell'anima è reso in modo suggestivo, assolutamente non banale.
Occhio alla seconda frase: " Nulla faceva intuire (...) era stato testimone impassibile (...)" non sarebbe meglio: " fosse stato testimone impassibile"?

PASSI SENZA UN DOMANI di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio,
il tuo racconto mi ha fatto pensare alle atmosfere di Buzzati, in particolare a quel racconto che parlava dell'ultimo drago (non ricordo precisamente il titolo). Forse è stata questa forte suggestione che mi ha portato un po' fuori strada perché, leggendo gli altri commenti, ho la sensazione di aver interpretato il tutto in modo sbagliato: quando il vecchio parla della corrida, dapprima ho pensato che il toro si sia trasformato in mostro perché torturato dal matador. Quindi ho inteso che lo "specchio dell'anima" sia la crudeltà gratuita, che viene riflessa indietro sotto forma di feci urticanti o fiato fetente. Nella mia visione iniziale, se il cacciatore avesse fatto una carezza al Bonnacon, questo si sarebbe trasformato in un tenero vitellino. Ma forse ho sbagliato, perché il vecchio poi non la mette in questi termini: dice che quanto ti aspetti ci sarà. Che è un concetto un po' diverso. Il ragazzo non lo capisce del tutto e, francamente, ho qualche difficoltà anch'io.
Il racconto è ben scritto e di grande impatto, ma mi sono un po' persa, lo ammetto.

CLASSIFICA
1) Il portatore di terremoti
2) Le quattro virtù
3) Macchie
4) Passi senza un domani
5) Il signore del disordine
6) Troppo bella
7) La profezia dello sciamano
8) Union Jack Eyes
9) Fate l'amore, non piantate paletti
10) Occhi di gatta
11) Mostri

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Peter7413
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#12 » venerdì 1 luglio 2016, 23:06

Eccomi!
Che dire... Ho faticato tantissimo per la questione del secondo mostro, più di quanto immaginassi. Ero partito con tutte le intenzioni di scrivere un racconto comico e poi sono finito su queste atmosfere "un po' confuse". Peccato, ci riproverò nella Special ad agosto (quella di luglio la dovrò saltare perché sarà a numero aperto e con più guest e in più dovrò già sapere il tema in anticipo, quindi nada partecipazione per me).

1) Le quattro virtù, di Andrea Partiti
Formalmente ineccepibile, un'operazione intelligente e condotta con maestria, niente da dire. Credo sia più che evidente che, più di tanti altri, ti sei documentato a fondo sul tuo mostro preparandoti con accuratezza e non lasciando nulla al caso. In più hai dato anche un taglio preciso al lavoro riuscendo a dimostrare un controllo fuori dal comune. Bravissimo.
2) Ritorno a casa, di Erika Adale
A un certo punto mi si sono rizzati i pelucchi del braccio e questo è tutto dire. Solita tua prosa perfetta che, come in questo caso, quando si unisce al controllo del racconto per l'intero suo sviluppo lo trasforma in una piccola gemma. Tema centrato, tutto è al posto giusto. Poco da dire se non BRAVA.
3) La profezia dello sciamano, di Angela Catalini
Racconto carino, ma troppo narrato, anche se penso che fossero proprio le tue intenzioni e in quanto tale: mission completed (anche se secondo me sarebbe preferibile ricercare un diverso tipo di equilibrio provando a mostrare anche i protagonisti alle prese con qualche specifica situazione). Occhio che m'è venuto da chiedermi come potessero essere connessi in passato il ragazzo e la balena isola e credo sia fuorviante l'episodio del naufragio, anche perché così porti a pensare che si fossero già "conosciuti". Di altro tenore sarebbe invece se lui avesse sviluppato un'ossessione in vita per tale essere (e in effetti ce la mostri) al mondo che tutto il mondo non è che specchio di se stesso (e anche questo c'è e quindi sei in tema). Insomma, c'è tutto, ma con una ricalibrazione puoi portarci il lettore in modo più diretto e meno fuorviante. Il racconto ha potenzialità, ma già così, considerati tutti i vincoli del contest, è buono e forse anche un po' di più.
4) Occhi di gatta, di Maria Rosaria del Ciello
In un’eventuale revisione devi assolutamente chiarire questa intestina "battaglia tra mostri" perché una volta letto il tuo commento ho potuto apprezzare DECISAMENTE di più la concatenazione di eventi che narri. Forse, ti dirò, il tema non è caratterizzante il racconto, se non in parte, ma non è un grosso problema. Molto buona la struttura con frequenti cambi di setting che però non sono pesanti o difficili da accettare, ho apprezzato parecchio. Un buon racconto senz'altro.
5) Il portatore di terremoti, di Claudio Tamburrino
Scritto bene, ben strutturato, lettura più che godibile. Occhio che però mi sembra manchi un po' di contestualizzazione storica, nel senso che io, da perfetto ignorante della storia del Giappone (e neppure di quando fu presidente Fillmore), pensavo inizialmente ci si trovasse nell'immediato dopoguerra... Poi, letti i commenti, è partita la ricerca google ;)
Un buon racconto senz'altro.
6) Fate l’amore, non piantate paletti, di Linda De Santi
Prima cosa: avrei voluto due parole sui dampiri. Visto che la loro figura è così centrale nel racconto, capirne l'essenza mi avrebbe aiutato nella lettura. Seconda cosa: ho avuto la percezione netta che tu sia andata un po' a braccio e che abbia montato il racconto strada facendo (se così non è, chiedo scusa) e questo fa risaltare di più il grande controllo che invece ho percepito in tanti altri racconti dell'edizione (capita, ultimamente anche a me e con risultati ben peggiori :( ). Terza cosa: il suo cambiamento è troppo repentino. Riguardo al tema,invece, io l'ho trovato e mi è sembrato anche abbastanza evidente. Da sistemare, ma potenzialmente è un racconto molto buono.
7) Troppo bella, di Alexia Bianchini
Un racconto scritto molto bene e con dialoghi ben giostrati. Manca il guizzo perché il tuo portarlo da A a B, come da copione, ti porta forse a essere un po' pigra nel momento in cui devi accelerare e inventare qualche soluzione originale. Il tema è preso alla lettera, nulla da dire. Un buon racconto che lascia un po' di retrogusto di delusione proprio perché, con il mestiere che dimostri, poteva ambire a una maggiore qualità nella sua risoluzione.
8) Macchie, di Ambra Stancampiano
Idea davvero ottima, direi geniale. Però... Ti perdi in un tell che non ti appartiene e questo a partire proprio dal momento topico, ovvero quando informi il lettore che quelle sono le macchie di Rorschach. Da lì alla fine, poi, è un continuo fornire informazioni senza farle vivere al lettore. Direi che anche nella prima parte sei meno "pulita" del solito. Da rivedere senz'altro perché merita. Sai come penso che potresti fare il botto? Faccele vivere quelle macchie. Parti con lui che le disegna, crea un mistero intorno a visite notturno di questo barghest che lo ossessiona, rendi la scoperta delle proprietà delle macchie attraverso gli occhi di chi le testa, in tal modo facendole arrivare più direttamente al lettore...
9) Il Signore del Disordine, di Evandro Straccini
Per me qui c'è un unico, ma grande, difetto: il percorso verso la trasformazione, per come l'ho percepito, non subisce contrasto. Cerchi di renderlo attraverso il ripetere (eccessivo) del "ora arrivo, mi trasformo, mi sono nascosto bene, è l'uomo giusto..." ma in realtà non ci mostri degli ostacoli, delle prove, dei momenti in cui il fato potrebbe nascondere insidie. Detto questo, il tema è preso e anche collegato al mostro: bella intuizione! Un buon racconto, sia chiaro, ma quel problemuccio, gli fa perdere qualche colpo rispetto ad altri testi.
10) Union Jack Eyes, di Giuseppe Gangemi
Ho apprezzato molto come hai declinato il tema, bella intuizione. Il finale però è troppo affrettato è non riesce a tirare le fila di quanto hai preparato fino a quel punto, a partire dal fatto che non si capisce cosa vada a fare in India. Occhio che per ottenere il massimo da questo racconto credo che tu debba andare a rimpolpare anche la parte iniziale perché il tutto si gioca nell'anima e nell'essenza del protagonista di cui tu, vero,ci dici essere tribolato, ma non ce lo fai vivere. Lavora di più su di lui e sistema il finale e vedrai che signor raccontone verrà fuori.
11) Mostri, di Valter Carignano
Troppa roba, non c'è tempo di conoscere i mostri e quindi risultano avere nomi strani, ma essere tutti uguali. Un conto sarebbe stata un'operazione simile con licantropi, vampiri, mostri della palude e godzilla, allora in quel caso sì che si poteva byepassare la loro presentazione, ma non con i mostri presenti in quest'edizione. Tema rispettato, ma è proprio la strategia di fondo del racconto che è minata. Scelta sbagliata, capita.

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giuseppe.gangemi
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#13 » venerdì 1 luglio 2016, 23:49

OCCHI DI GATTA di M.R. Del Ciello

Ciao Maria Rosaria,
un buon racconto giallo/thriller scritto bene.
Come ti hanno fatto notare anche gli altri le varie scene si susseguono in modo troppo veloce.
Del tuo racconto lascerei l'ambientazione italiana, ma farei ruotare il tutto intorno alla comunità giapponese in Italia: renderei la vittima della tua storia e il pittore giapponesi. Se lasci così ho troppe domande del perchè un italiano (soprattutto il pittore) possa essere un mostro tipico della cultura giapponese.



LA PROFEZIA DELLO SCHIAMANO di Angela

Ciao Angela

Mi piace molto l'ambientazione che hai scelto per la tua storia. Anche io in passato avevo scribacchiato su Zaratan, ma la mia era un tartaruga isola non una balena, penso che ci siano varie tradizioni e versioni riguardo i mostri isola.
secondo me nella prima frase e poi in seguito non occorre l'articolo davanti al nome visto che è un nome proprio.

"seguì mille piste"
seguì mille rotte.

Il finale forse con il riferimento al contest cade forse nell'autoreferenziale.
Secondo me hai una scrittura dalle tinte pastello. Mi immagino le tue storie disegnate sia questa che quella del mese scorso.




MOSTRI di Valter Carignano

Ciao Valter!
Racconto carino, divertente e ironico che ricorda come ti è già stato detto i piani di cattivi come Gargamella destinati sempre al fallimento.
Alcun passaggi del tuo racconto gli ho capiti soltanto dopo essere andato a far ricerche sui mostri che hai citato. Facendo così l'ho apprezzato maggiormente.
Buon racconto e specifiche rispettate.


TROPPO BELLA di Alessia Bianchini
Ciao Alessia,
buon racconto e bei dialoghi. Specifiche rispettate. Io avrei tagliato qualcosa all'inizio. Avrei aggiunto la parte che tu invece hai nascosto. Ci sarebbe stata bene la scena della trasformazione, dopo essersi arrabbiata per la questione della droga. Avrei aggiunto anche una difesa da parte degli sventurati. Avrei palesato gli aspetti più action della tua storia.





FATE L'AMORE, NON PIANTATE PALETTI di Linda De Santi
Ciao Linda,
buon racconto con rimandi a twilight (molti e vanno bene)e penso forse anche a dampyr (meno, e forse avresti dovuto farne di più).
Ho già letto il tuo racconto per il camaleonte e vedo che hai usato per entrambi la scuola come ambientazione.
Mi piace pensare al fatto che il cambiamento nel tuo personaggio era gia in atto da tempo. Tenendo il libro nascosto c'era già in lui il desiderio di cambiare e cio avviene definitivamente nelle scena in cui si appresta ad attaccare edmund.
Specifiche rispettate e bel titolo.

Alcuni punti da rivedere:
combattere contro ai vampiri
combattere i vampiri

decise che cosa avrebbe fatto l'indomai
decise che cosa avrebbe fatto l'indomani



RITORNO A CASA di Erika Adale
Ciao Erika,
ottimo racconto e ottima prosa.
Non ci sono difetti. La trama è molto buona e le specifiche sono rispettate.
Non penso di poterti darti dei suggerimenti per migliorare il testo.
Il mostro richiesto è ben inserito. Il personaggio femminile principale è ben caratterizzato. L'ambientazione alpina va bene.

“Ho raccolto abbastanza acqua con un cesto. Tornare Milena.”
secondo me manca un fa: “... Fa tornare Milena.”

Bella la lezione, il modo di dire del cesto di vimini, che fai dire alla madre ed è poi una profezia che colpisce la figlia.

Racconto molto buono





IL SIGNORE DEL DISORDINE di Evandro Straccini

Ciao Evandro!
Bel racconto, tuttavia la vicenda scorre troppo liscia. Non hai messo all'interno del testo degli ostacoli. Inoltri usi in alcuni punti degli aggettivi un po' particolari.


Alcuni punti da vedere :

conquistare il suo corpo, soprattutto la sua anima. Puoi togliere il soprattutto.

Ti consiglio di togliere mannaro e lasciare solo lupo e non citerei mai licantropo perchè, citandoti wiki :Fenrir non è un lupo mannaro vero e proprio, perché non può trasformarsi e si presenta sempre in forma di lupo.

Specifiche rispettate.


IL PORTATORE DI TERREMOTI di Claudio Tamburrino
Ciao Claudio!
Be racconto e bella trovata. Mi piacciono un sacco i racconti con un ambientazione storica ben fatta. Tu hai scelto un periodo interessante, quello in cui il Giappone fu costretto a uscire dall'isolamento e ad aprirsi al mondo. Dopo pochi decenni ci sarebbe stato l'espansionismo nipponico e i primi con i vicini (russi nel 1905 ecc...).
Bel racconto in cui spicca il personaggio del Commodoro.
Specifiche rispettate.





MACCHIE di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra!
Il tuo racconto mi è piaciuto particolarmente. Una bella biografia alternativa di Hermann Rorschach.
Mi è piaciuto il modo in cui hai messo sulla scena il tuo mostro, di lui ho apprezzato soprattutto il manto mutevole da cui derivano le macchie. La cosa che mi è piaciuta di più è stata appunto la tua idea della genesi delle macchie di Rorschach.
Specifiche rispettate.




PASSI SENZA UN DOMANI di Peter7413
Ciao Peter!
Bel racconto costituito da dialoghi ben fatti. Tuttavia non avrei ambientato le vicende del tuo racconto nel nostro presente. L'avrei ambientato nell'800 o anche prima. Nei primi dei tuoi racconti che ho letto, avevi scritto un racconto basato su un libro di edizioni xii (forse Ritorno a Bassavilla) e quindi io ambienterei questo tuo racconto sui mostri in quell'universo. Avendo questa idea in testa la presenza di youtube mi ha fatto uno strano effetto,quasi un anacronismo.
Nella frase «Non hai studiato, ragazzo?», sostituirei il verbo studiare con un altro verbo.
Mi sarebbe piaciuto vedere i mostri da te usati sulla scena e non soltanto citati nei dialoghi.




LE QUATTRO VIRTù di Andrea Partiti
Ciao Andrea!
Del tuo racconto mi piacciono l'ambientazione curata, i personaggi ben caratterizzati, la presenza dei mostri gatto e il ruolo importante che svolge il gioco del go all'interno della narrazione.
Forse l'unica pecca è nella prima riga con la parola talenti. La sostituire con qualcosa tipo peculiarità. Talenti si presta bene per il go ma meno per l'amore verso i gatti.
Specifiche rispettate.




CLASSIFICA
1-RITORNO A CASA di Erika Adale
2-LE QUATTRO VIRTù di Andrea Partiti
3-MACCHIE di Ambra Stancampiano
4-IL PORTATORE DI TERREMOTI di Claudio Tamburrino
5-LA PROFEZIA DELLO SCHIAMANO di Angela
6-FATE L'AMORE, NON PIANTATE PALETTI di Linda De Santi
7-PASSI SENZA UN DOMANI di Peter7413
8-MOSTRI di Valter Carignano
9-TROPPO BELLA di Alessia Bianchini
10-OCCHI DI GATTA di M.R. Del Ciello
11-IL SIGNORE DEL DISORDINE di Evandro Straccini

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alberto.dellarossa
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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#14 » venerdì 8 luglio 2016, 14:16

Il portatore di terremoti
Mostro: Namazu
Molto, troppo tell e poco, pochissimo show. L’idea di per sé non è affatto male, anche se purtroppo la realizzazione e deficitaria in più punti. La prosa non è snella, c’è una sovrabbondanza di informazioni volte a contestualizzare l’ambientazione (se ne potevano usare meno) e si nota una certa avarizia di dettagli visivi – probabilmente a causa del tell imperante.
La parte centrale risolleva di molto il testo in generale: l’immagine del Commodoro che si specchia nel the, la metamorfosi appena accennata che va a confermare nel lettore i timori dei giapponesi, la stessa frase il sapore di questo tè al risciacquo di palle (che ho letto come un primo foreshadowing alle acque limacciose nelle quali vivono i pescigatto) sono elementi decisamente buoni.
E qua ritorno al concetto espresso in apertura: troppo narrato, poco spettacolo. Il tuo racconto funziona proprio nel momento in cui cali il lettore nel mezzo dell’azione. Prima e ultima parte sono meri occhielli narrati.
Ti invito a pensare ora a una struttura diversa, che strizza l’occhio alla cinematografia: apri il racconto con l’immagine della tazza di tè lanciata fuori bordo, della fugace impressione dell’immagine distorta. Poi ritorni indietro, descrivi la baia e la devastazione; riporti quindi la narrazione sul ponte – senza necessità di apertura come nel tuo terzo paragrafo Sul ponte di coperta […] inconveniente, inserendo questi dettagli nel vivo della narrazione – concludendo la scena con il lancio della tazza. E infine la descrizione del maremoto assieme al cannoneggiamento: qua addirittura si aprono due possibilità: descrivere il POV dei giapponesi o quello del commodoro.
Insomma, l’idea c’è, è la struttura narratologica a essere un poco terremotata. Liberati dall’ansia di spiegare, spiegare, spiegare. Parti dal presupposto che il lettore non sia deficiente: se poi lo fosse, il problema non è certo tuo.
Presenza del mostro: Il Namazu c’è e non c’è. Si, è presente, ma di fatto non è l’elemento portante del racconto – diventa più un escamotage per – perdonami il gioco di parole – portare la barca in porto.
Attinenza al tema: Perfetto. Qua davvero ci siamo, e l’immagine del riflesso nella tazza è davvero buona.

Mostri
Mostro: tatzelwurm evolve con il bonnacon
Facciamo finta di non aver letto quel C’era una volta… all’inizio, che potrei giustificare con una struttura fiabesca di tipo più classico. A parte questo – eccezion fatta per alcuni aspetti che andrò a sottolineare fra poco – il racconto è ottimo. Gioca sul senso del grottesco il giusto, senza esagerare, e fa un ottimo uso non solo del Tatzelwurm e del Bonnacon, ma cita anche gli altri mostri dell’edizione, in maniera non invasiva e anzi contestualizzando ulteriormente l’impianto di base del racconto. Lo stile mi ha ricordato un malvagio incrocio tra Calvino, Pratchett e il fumetto Fables. Il lettore è al centro dell’azione e gli spostamenti di POV non inducono alcuna confusione – aspetto da non sottovalutare in una narrazione così breve – e la storia scorre via senza intoppi o ripensamenti.
Tuttavia il difetto c’è, anche se è forse da imputare all’esiguo numero di caratteri: Climax e Spannung si risolvono in pochissime righe, schiacciati in fondo dal resto del racconto. È proprio in quest’ultima parte che la narrazione sfugge al controllo del narratore: l’accelerazione è troppo brusca, la perdita di dettaglio si fa macroscopica e la risoluzione del conflitto è relegata a una misera frase al termine del racconto, lasciando un senso d’incompiutezza. E il word counter mi dà ragione di ciò: 4333 caratteri spaccati.
Presenza del mostro(i): Nulla da dire. Non solo il mostro è presente e risulta centrale nella trama e nell’azione, ma addirittura viene cavalcato, in una distorta mimesi cavalleresca, dal Bonnacon, rientrando ulteriormente nel contesto di fiaba medievale. Si sente, per il vero, la mancanza di una descrizione visiva più accurata ma, nel contesto, va comunque bene. Inoltre sei riuscito/a inserire anche gli altri mostri in una corte del tutto particolare. Bonus massimo accordato.
Attinenza al tema: più che uno specchio dell’anima – almeno per come interpreto io il tema – questo è più un oggetto magico da D&D. Non mi sento però nemmeno di andare a penalizzare un’interpretazione laterale: non ho dubbi che in D&D, o in qualche altro sistema gdr, esista un oggetto simile con il nome Mirror of Souls (giuro, non ho cercato, ma ho giocato a sufficienza per non stupirmi di nulla), quindi parere positivo pure per il tema.

Macchie
Mostro: Barghest

Racconto molto particolare, che mi ha convinto fino a un certo punto. Partiamo dal punto davvero forte: lo stile. La voce narrante ha personalità, e si sente. Le descrizioni sono belle e mai sovrabbondanti, così come il lessico è ben adeguato alla narrazione. Anche il periodare l’ho trovato molto buono, asciutto e ben calibrato. E allora cosa c’è che non va?
C’è una certa fretta, resa ancora più evidente dal contrasto con lo stile che – essendo un elemento interno – non è fallato dai minuti che passano. E infatti si trovano diverse ripetizioni che stridono e appesantiscono la qualità della narrazione. Le parole cane e padre vengono ripetute diverse volte nello spazio di pochissime righe. Sembra quasi che la parte centrale sia stata scritta in maniera più sconnessa dal resto del testo. Quanto alla parte che va da metà del racconto in poi, si assiste a un’accelerazione, che potrebbe essere tranquillamente controllata eliminando di nominare il cognome (Rorschach) ed evitando l’infodump raccontato delle frasi seguenti. In pratica il POV passa nel giro di poche righe dal ragazzo e le sue sensazioni a un punto più distante, ovvero del narratore onnisciente. Questo altalenare gioca contro la narrazione. Anche qua, facciamo il giochino dell’immaginare una diversa forma del testo, dimenticando per un istante la costrizione del numero di caratteri: dividiamo la scena. Introduciamo il tentativo di disegnare il Barghest durante la notte. Eliminiamo l’accenno al nascere della nuova passione e mostriamo – invece di raccontarlo – il potere delle macchie (basta un piccolo dialogo). Eliminiamo l’aspetto Kleps – o meglio cerchiamo di integrarlo in maniera più elegante – e mostriamo l’arrivo della lettera. Chiudiamo con la frase di chiusura, vista dal POV del narratore onnisciente. Non andrebbe meglio?
Presenza del mostro: Un Barghest sui generis, ma non di meno uno psicopompo. Sicuramente è portante nella storia, in quanto diventa veicolo dell’epifania del piccolo Hermann
Attinenza al tema: Oh beh, se io – che psicologi e psichiatri li conosco bene – dovessi ignorare la correlazione tra lo studio della psiche e lo specchio dell’anima, certamente passerei per ipocrita. Sì, direi che sul tema ci siamo, senza problemi.

Union Jack Eyes
Mostro: Jack il saltatore

Non ci siamo, no. Al di là dei punti fermi che di quando in quando se ne vanno a spasso (anzi, spariscono proprio) lo stile è abbastanza un disastro. Comprendo l’esigenza di uno stile paratattico, ma qua le cose sono sfuggite un tantino di mano. L’azione è rappresentata per immagini successive, in maniera quasi asettica, completamente contrapposte a quello che invece dovrebbe essere un climax di ferocia, di follia crescente, di furore che porta a un’epifania terribile. Quello che narri è un semplice inseguimento, con pochissimi elementi di contorno: non ci racconti quasi nulla che possa giustificare o creare quel minimo di background essenziale per non far pensare al lettore “Dura ancora per molto? Perché devo spolverare la collezione di francobolli”. Alla fine della lettura, ciò che rimane è l’impressione di un videogame portato su carta. Direi che – al di là della storia che può avere una sua validità, se adeguatamente sostenuta da un contesto credibile e funzionale – il problema macroscopico è lo stile e la sintassi. Prova a riscrivere il tutto, aggiungendo elementi e rivedendo la struttura in maniera più organica meno frammentaria.
Presenza del mostro: il mostro c’è. Forse. Il punto è che il tizio potrebbe anche rincorrere un topo col medesimo effetto, quindi la presenza di Jumpin’ Jack non apporta alcun contributo significativo.
Attinenza al tema: qua ci siamo già di più, secondo lo schema “il mostro rispecchia l’anima del protagonista”.

Passi senza un domani
Mostro: Bonnacon, evolve con il Tatzelwurm.

Racconto molto, molto interessante, sia come stile, sia per il sottile messaggio. La gestione dei dialoghi è davvero molto buona, e attraverso di questa – senza la necessità di aggiungere nulla del contesto – riesci a condurre la storia. Davvero, sullo stile ho poco da dire, salvo un paio di appunti: la tecnica da te utilizzata, ovvero del dialogo come forma per dipanare la storia – ha molti vantaggi, ma un grosso svantaggio: dai al lettore un enorme potere. E fintantoché il lettore la pensa come te, il problema non esiste. Ma se il lettore compila il mondo circostante al dialogo in maniera diversa dalla tua, ecco che ci si può ritrovare in una situazione simile alla quale mi sono trovato io: immaginavo una realtà senza tempo, tuttalpiù simile a quella di un racconto calviniano. Poteva essere un contesto popolare italiano, magari verso la fine dell’800. E poi mi arriva quell’informazione su Youtube che rompe la magia come un pugno in faccia. Ha sortito l’effetto “Non è Francesca”, quello della canzone di Battisti. Mi piace molto anche il finale, molto lirico anche se un pochino farraginoso nella forma. Comunque, nel contesto, davvero un buon lavoro.
Presenza del mostro: qua forse ho qualcosa da ridire. O meglio, tutto ruota attorno alla presenza dei mostri in genere: Bonnacon e Tatzelwurm sono solo espedienti narrativi: fossero stati Minotauri e Catoblepas non sarebbe cambiato nulla. Inoltre i due mostri non hanno parte realmente attiva nella storia (forse il Bonnacon qualcosina di più). Niente bonus pieno, quindi.
Attinenza al tema: qua invece ci siamo alla stragrandissima. Davvero nulla da eccepire, e il cappello del vecchio sui metodi di morte (Se credi che il suo fiato sia letale, ti soffierà. Se sei convinto che la sua sola vista possa ucciderti, lo farà. Se pensi che il suo odore sia mortifero, lo annuserai e il fetore ti ammazzerà) ha un valore profetico. Ti dirò, forse il vero mostro del racconto è il vecchietto inesistente, coscienza inascoltata del cacciatore.

Troppo bella
Mostro: Cecaelia

Racconto riuscito a metà. Presenta diversi aspetti positivi – la prosa tanto per cominciare – e un’ottima resa dei dialoghi, utilizzati in maniera perfetta soprattutto nella prima parte del racconto. Ci sono altri aspetti minori però che – uniti – inficiano sulla riuscita del racconto.
In primo luogo la riuscita dei personaggi: mentre Anais è piuttosto credibile, almeno fino all’ultima riga (poi dirò il perché) gli altri sono davvero semplici sagome ritagliate sullo sfondo. E se per Mina e Giulio può andare bene, per Antony e Rafael un po’ meno. Mi spiego meglio: lanci un gancio alla storia (la mano sulla schiena) che porta Antony in posizione di dominanza rispetto al personaggio di Mina, senza poi sfruttare l’occasione messa in gioco. Rafael poi, viene presentato in una bella maniera, con una scena d’intimità davvero ben resa, e poi svilito con la vulnerabilità alla droga che rimane nel campo dell’asserzione e non viene spiegata. Antony lo conosciamo solo attraverso una frase da tossico in crisi di astinenza: insomma, manca un po’ di equilibrio nei personaggi. Inoltre un’altra cosa mi ha fatto storcere il naso: il passaggio, forse troppo brusco, alla ferocia di Anais. Ho sicuramente afferrato il fatto che lei, assumendo droga, ha perso i freni inibitori e si è fatta un bel pasto, ma se prima dici che non tollera le droghe, mi risulta piuttosto indigesto il fatto che le assuma solo in virtù del sorriso del biondino, tanto più che poche righe prima sostiene di amare il compagno. Concludi poi che invece l’umano le piaceva – proprio all’ultima riga – e quindi affossi pure lei. Un po’ più di senso di colpa, una puntina di eros e thanatos in più sarebbe stata perfetta. Attenzione, il racconto mi è piaciuto, perché nell’insieme traspare comunque una delicatezza contrapposta alla ferocia finale. Il tema è uno dei miei preferiti (come ho detto, amore e morte), peccato per i piccoli scivoloni che impediscono di godere a pieno del racconto.
Presenza del mostro: Più di così, si muore. Centralissimo, e ho anche apprezzato l’ironia della tartare (che immagino di tonno, davanti al mare poi!).
Attinenza al tema: Snì. Il tema dello specchio dell’anima è preso davvero di sghimbescio, in quanto basato su un falso sillogismo: il fatto che la droga faccia cadere i freni e metta a nudo l’anima non necessariamente vuol dire che la droga sia lo specchio dell’anima. Per carità, come interpretazione laterale ci può stare, ma non mi lascia soddisfatto (non del tutto, almeno).

Fate l’amore, non piantate paletti
Mostro: Dampiro

Idea davvero gustosa, una college-story in salsa Monster-mash. Ci sono tutti gli elementi dell’angst adolescenziale, la madre lasciata sola che odia l’uomo che ha messo al mondo il figlio, il ragazzo arrabbiato che fa il bullo, compagni più fortunati che vivono le loro esistenze in maniera del tutto normale – tranne il fatto che il contesto non è assolutamente normale. Il racconto fila, ha una sua logica e una struttura molto classica: situazione di partenza, complicazione, risoluzione, morale. Il tutto però, per qualche motivo, non fila a dovere. A mio modesto parere ciò che appesantisce la storia, in questo caso, è lo stile, troppo raccontato. In alcuni momenti arrivi quasi all’info-dump. Per esempio, perché scoprire l’elemento libro all’inizio? Gioca la carta in seguito, quando vede il libro a terra, e introduci una piccola digressione in quel momento. Il suo stupore nel constatare la differenza tra ciò che gli racconta la madre e la realtà delle cose? Mostralo, piuttosto di raccontarlo. Inoltre la parte sugli sbudellamenti e i paletti è esagerata per l’impianto e il mood della storia. Bastano le risse tra ragazzi, lo slogan “Fate l’amore, non piantate paletti” (geniale!) vive benissimo senza che i paletti debbano esserci realmente. Ultimo appunto: il finale. Come dice il buon Raul Montanari, l’ultima frase spesso è completamente inutile. Fai la prova: toglila. Non solo non altera il senso del racconto, ma ne migliora la resa. Spesso le chiusure sono vezzi dello scrittore che – temendo di non essere compreso a pieno – mette l’ultima parola. Via, via, Dal giorno […] felice una… è inutile come una melanzana nell’orbita di un pianeta gassoso.
Presenza del mostro: Si, c’è il Dampiro, ci sono i vampiri, ci sono i mutanti. Il Dampiro è l’elemento portante? No, la cosa avrebbe funzionato benissimo con una coppia interrazziale nel Texas orientale dei primi anni 2000. Guarda un po’: invece del Dampiro ci mettiamo un ragazzo meticcio, figlio di una donna di colore, magari violentata da un bastardo bianco. Il ragazzo si trova in una scuola mista. Vede una coppia mista, odia i ragazzi bianchi e li mena ogni volta che può, ma la sua determinazione vacilla per un elemento che innesca il conflitto e la risoluzione. Come puoi ben vedere, il Dampiro sembra centrale ma non lo è…
Attinenza al tema: il libro forse? O il vedere la coppia? In qualsiasi caso sì, può essere. Non particolarmente forte come collegamento, ma ci può stare.

La profezia dello sciamano
Mostro: Balena-isola

Lo dico subito, a scanso di equivoci: la balena isola è una delle creature mitiche che preferisco.
E allora? Allora il racconto parte con un incipit davvero fenomenale, per poi perdere forza riga dopo riga, per arrivare al colpo di grazia finale del meta-racconto (cosa che personalmente non tollero, ma si tratta di opinioni strettamente personali).
L’idea con la quale parti, la descrizione dell’occhio incrostato di conchiglie, Jimi e Duma… sembrano preludere a un racconto fantastico – al netto delle virgole e delle congiunzioni che mancano! – ma, diciamo da un terzo in poi, diventa tutto troppo narrato. Il racconto non decolla, rimane ancorato alla voce narrante quando il lettore, entusiasmato dalle prime righe, urla “Più pirati! Più balene! Più grog! Ahhhrrr!”. Davvero, la trama è eccellente, il dualismo ragazzo/balena perfetto. Ottima l’idea dell’allontanamento per salvare il vecchio Duma – allontanamento che sarà invero causa di sciagura – e, se anche mancano alcuni passaggi logici, la storia si regge perfettamente in piedi. Ma la realizzazione, interamente narrata, pesa non poco sul risultato complessivo. Ancora, davvero, mi rendo conto dell’enorme difficoltà nel gestire un numero così esiguo di caratteri, e molti di voi si àncorano a una voce narrante che risolva la questione per loro. Sbagliato. I dialoghi, anche atomici, i salti di scena, le analessi e le prolessi sono tutti strumenti narrativi che consentono di condensare un racconto.
Altro appunto: la punteggiatura è distratta e il periodare è perfettibile. Due aspetti della stessa medaglia. Ma se il periodare è anche questione di stile personale, sulla punteggiatura non mi sento di transigere. Non con il piglio del grammar nazi (giammai! Odio i grammar nazi) ma proprio in maniera strettamente tecnica, sotto il profilo della scansione dei periodi.
Insomma, solito discorso. Amplia, rivedi, riformula. La ciccia c’è, la bistecca però non è cotta a dovere.
Presenza del mostro: Oh sì. Nulla da dire. Bonus accordato
Attinenza al tema: Uhmmm. Il collegamento con lo specchio dell’anima è molto laterale. Qua ci troviamo più di fronte a un legame ancestrale, ma non esistono reali elementi che rispecchino la natura della balena nella personalità del ragazzo – eccezion fatta, se vuoi, per il vagabondare per mari.

Occhi di gatta
Mostro: Kama-kiri

Perfetto. Io, davvero, non saprei cos’altro aggiungere. Ha tiro, ritmo, i personaggi sono credibili, i dialoghi veloci, atomici ed essenziali e reali. Si sente il caldo torrido, il dolore dell’artista-kitsune, l’ossessione per lo sguardo e la verve capitolina degli agenti. Forse – e dico forse – modificherei un solo vocabolo in tutto il racconto: quando il giappo dice “mutaforme” userei una perifrasi. Improbabile che un giapponese che parla male l’italiano utilizzi un termine simile.
Ripeto, un racconto che stacca di molte misure gli altri, un giallo in salsa fantastica.
Presenza del mostro: Ovvia e assolutamente centrale. Bonus accordato.
Attinenza al tema: Il tema degli occhi è sfruttato divinamente. Anche qua, lavoro eccellente.

Ritorno a casa
Mostro: Anguana

Ah, le mie amate anguane. Ho scritto ben più di un racconto su di loro, quindi mi trovi ben disposto ma anche molto attento!
E fai davvero un ottimo, ottimo lavoro. Il racconto esprime benissimo il dolore e il disagio della protagonista. A livello psicologico poi sei riuscito/a a sfruttare l’elemento del disagio, dell’anima ormai sgualcita e inzaccherata, con l’archetipo purificatore dell’acqua. E l’hai fatto con l’anguana, col tema del desiderio espresso e malauguratamente realizzato. Ottima l’analessi che contestualizza e focalizza, magistrale il parallelismo speculare dello specchiarsi iniziale (incredibile, doppia struttura a specchio, davvero ottima). Un solo appunto: il finale raffredda molto. Come ho detto ad altri, eliminerei completamente la chiosa che, a ben vedere, nulla aggiunge ma anzi sottrae al patos. La frase Milena sorrise e allungò una mano verso l’acqua, aspettando il grido atroce dell’anguana è già perfetta nella sua chiusura circolare.
Presenza del mostro: centralissima, bonus accordato.
Attinenza al tema: forse la migliore tra tutti i racconti.

Il signore del Disordine
Mostro: Fenrir

E anche qua una mia vecchia conoscenza. Ho letto, amato, studiato e sono stato ossessionato a lungo, in adolescenza, dalla mitologia norrena. Buona fortuna!
[momento di lettura attenta]
E allora: ottimo stile, controllato nella forma, nelle descrizioni e nelle aggettivazioni e – a parte qualche inciso o qualche espressione che, solo per gusto personale, avrei rivisto – devo dire che hai fatto un ottimo lavoro. La storia, tuttavia, mi lascia un po’ freddo. Non riesco a empatizzare con la situazione. Avrei trovato più stimolante la possessione, da parte di Fenrir, di un semplice uomo ancorché tirare fuori la figura del licantropo: il Distruttore del Mondo basta per tutti. Mi sarei aspettato un accenno al sole divorato. Molto buono il lirismo della voce di Fenrir, in compenso. In definitiva, il tuo è un ottimo racconto, che ha l’unico difetto di non aver sortito un legame con il mio io-lettore, che non vuol dire però che non possa farlo con qualcun altro!
Presenza del mostro: difficile negarlo, Fenrir in questo caso È il racconto stesso. Bonus pieno.
Attinenza al tema: cum grano salis. Ho apprezzato molto il richiamo ai versi di Novalis, anche se più che uno specchiarsi d’anime questo è un vero e proprio travaso d’essenza. L’uomo è un mero contenitore, più che uno specchio.

Le quattro virtù
Mostro: Bakeneko

Un altro bel racconto, ben narrato e con un ritmo lento, ipnotico, che ben si adatta al contesto narrato. L’inizio mi ha ricordato una delle Irish Fairy Tales di James Stephens. Davvero poco da dire sullo stile anche in questo caso. I termini giapponesi ben si integrano nel testo, senza appesantire troppo la lettura (anche se qua e là se ne potrebbe fare a meno, dal momento che l’ambientazione è ottimamente resa in qualsiasi caso). Buono anche il prologo che introduce alla scena vera e propria. Nel complesso un ottimo racconto, delicato e molto, molto giapponese.
Presenza del mostro: Ci siamo, il bakeneko è presente, però non necessariamente fondante. È molto ben integrato nella storia ma non ne è la colonna portante.
Attinenza al tema: Molto bene. Inoltre mi piace la relazione che hai messo in piedi, mantenendo il gioco del go come perno centrale, vero specchio che riflette l’animo, e i bakeneko che rispecchiano le virtù.

Classifica:
Piccola nota a riguardo: ho letto e valutato i racconti senza sapere di chi fossero. Nondimeno ne ho imbroccati parecchi (si, finiti i commenti e stilata la classifica sono andato a guardare le attribuzioni), per la precisione 6 su 12. Vorrei anche precisare che – eccezion fatta per un paio di racconti le cui pecche sono macroscopiche – ho trovato comunque un buon livello. I primi 3 posti sono occupati da racconti eccellenti. Un’aggiunta come commento ai bonus accordati: è stato difficile. Ho scelto di accordare il bonus massimo per l’unione solo a “Mostri” perché senza il Bonnacon e i Tatzelwurm non si avrebbe la risoluzione. È vero, sembrano non essere centralissimi, ma la figura del cavaliere mostruoso è quella del cavaliere che nelle fiabe risolve la situazione: e pertanto ecco la centralità.

1) Occhi di Gatta bonus mostro
2) Ritorno a casa bonus mostro
3) Le quattro virtù
4) Passi senza un domani
5) Macchie Bonus mostro
6) Mostri bonus massimo per l’unione dei due mostri
7) Troppo bella Bonus mostro
8) Il signore del Disordine bonus mostro
9) Il portatore di terremoti
10) Fate l’amore non piantate i paletti
11) La profezia dello sciamano bonus mostro
12) Union Jack Eyes

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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#15 » venerdì 8 luglio 2016, 21:31

Ragazzi, io sono davvero onorata per l'apprezzamento che ha riscosso il mio racconto :)
Come sapete, però, io non ne sono per niente soddisfatta e l'ho postato anche sul laboratorio, per migliorarlo e trovare una forma pienamente soddisfacente.
Non so come andrà la classifica finale, ma nel caso in cui fossi tra i primi (e quindi tra i pubblicati) preferirei rinunciare al mio posto per avere il tempo e il modo di dargli le giuste correzioni!
Grazie ancora a tutti :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Re: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#16 » lunedì 11 luglio 2016, 9:47

E così sia, allora. Del resto, se non si è sicuri del proprio racconto e lo si vuole migliorare prima del suo arrivo in vetrina si può rifiutare la pubblicazione immediata. Pertanto... In caso il racconto di Ambra dovesse classificarsi nei primi tre, non verrà ammesso alla Vetrina (e lo sarà, nel caso, dal Laboratorio). A quel punto otterrà la promozione il racconto classificatosi subito dietro al suo.

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