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Tic - tac

Inviato: giovedì 21 luglio 2016, 23:37
da Alexia
Un dolore acuto al petto mi colpisce come una frustata.
Il rintocco del mio cuore ha perso un battito.
Percepisco l’odore della Morte sopraggiungere e ne ho piena consapevolezza. Ma non è così terribile in fondo. È stata una mia scelta.
Seduta sulla poltrona del Dottor Morrison osservo il suo corpo steso a terra, ormai privo di vita. È stato il mio salvatore, il mio amante, il mio padrone e infine il mio carnefice.
Ucciderlo era l’unico modo che avevo per spezzare quel legame che aveva creato ridandomi la vita.
Dieci anni fa ero morta. Un fulmine mi aveva colpito fermando il mio cuore.
Lui lo aveva sostituito con un marchingegno di rame di altissima precisione. Come le lancette di un orologio aveva ripreso a battere, facendomi tornare fra i vivi.
Lo avevo amato per questo. Non ero una semplice ragazzina, ero una mente eccelsa, capace di confrontarsi con i migliori scienziati del secolo.
Le mie ricerche erano all’avanguardia. La mia passione erano i motori, le macchine volanti.
Stavo assistendo al primo lancio di un mio macchinario quando il fulmine era arrivato pochi istanti prima di avviare il motore.
Ricordo solo di essermi svegliata in un ospedale. Morrison era accanto a me. Due occhi celesti mi fissavano rapiti. Era euforico, il suo “esperimento” era riuscito.
Ma non mi sentii così all’inizio. Mi riempiva di attenzioni, faceva tutto ciò che gli chiedevo.
Mi innamorai del suo sguardo, delle sue mani forti. Non mi interessava la differenza di età, né l’opinione di mia madre, ancora illusa di aver procreato una fanciulla come le altre.
Accettai ogni test a cui venivo sottoposta. Mi trasferii da lui, nella sua grande villa in Abany Street, sebbene non fossimo sposati.
Ma più i giorni passavano e più leggevo negli occhi della servitù pena e ribrezzo, ma Morrison sedava ogni mia preoccupazione con baci e carezze, dandomi scherzosamente della pazza… e pazza ci divenni poco a poco, notando gli sguardi d’intesa con alcune civettuole di passaggio. Erano “amiche di sua madre”, così diceva, ma a me sembravano solo zitelle in cerca di marito.
«La tua mente amore mio è la cosa più bella che io abbia mai visto… quelle donne sono solo stupidi involucri vuoti!» mi disse una sera.
Gli credetti, ma osai rifiutarmi di fare un esame e notai un certo atteggiamento di diniego. Sollevò il sopracciglio e guardandomi fissa negli occhi mi disse: «Ma tu devi… è per la scienza».
«Ma l’ultima volta mi ha fatto male» gli avevo fatto notare. Come sempre aveva ribadito che solo grazie a quell’arnese nel mio petto, che solo lui sapeva far funzionare, ero ancora in vita.
Mi aveva imprigionata in una ragnatela. Ero come una bambola nelle sue mani.
Quando lo trovai che fornicava con Miss Adelaide, la mia cameriera personale, Morrison mi guardò torvo, nemmeno una parola per scusarsi.
Sparai all’uomo che amavo con la mia Mortimer, unico regalo di mio padre, e poi mi accomodai sulla poltrona, mentre Adelaide scappava urlando.
Tic, tac, tic, tac… ancora qualche rintocco, e poi il silenzio.


Alexia Bianchini

Re: Tic - tac

Inviato: giovedì 21 luglio 2016, 23:38
da antico
Tutto ok anche per te, Alexia! Buona STEAMPUNK EDITION!

Re: Tic - tac

Inviato: venerdì 22 luglio 2016, 18:13
da Andrea Partiti
Ciao!

Mi piace questo tuo Frankenstein meet Ironman (Copperwoman?) donna tenuta in vita e allo stesso tempo in prigionia da un cuore artificiale.
Una creatura che anziché fuggire o dare la colpa a sé stessa decide di portare con sé il suo creatore, decidendo di ignorare tutte le leve che ha su di lei e sacrificandosi.

L'unico elemento che mi disturba un po' della storia è il tempo a cui la racconti, inizi al presente con la scena finale della protagonista che muori, poi le fai ricordare al passato cosa l'ha portata a quel punto. Sono gusti personali, ma troverei più naturale raccontare tutto al presente, partendo dalla storia passata, con un narratore così personale che "sentiamo" nella scena. Mi colpirebbe di più.

"Dieci anni fa sono morta. Un fulmine mi ha colpito fermando il mio cuore.
Lui lo ha sostituito con un marchingegno di rame di altissima precisione..."

Sarebbe un incipit che mi prenderebbe molto di più, e quello di ora non stonerebbe prima del "tic tac".
Neppure penso che renderebbe più complicata la lettura non sapere dove stiamo andando a parare fino al fondo. Resterebbe un po' di ambiguità sulla direzione degli eventi (fugge? lo uccide? si rassegna?) ma niente di dannoso.

Mettendo da parte questa digressione, su una scelta comunque secondaria, è un ottimo racconto! Una lucidata post-scrittura ed è perfetto.

Re: Tic - tac

Inviato: venerdì 22 luglio 2016, 19:13
da Daniel Travis
Buona idea e buona esecuzione, solo un paio di dettagli mi lasciano meno che entusiasta. In primis, la narrazione del passato della protagonista e l'elogio della sua mente rubano, per me, spazio all'approfondimento dell'aspetto emotivo, che in un racconto come questo penso andrebbe messo assolutamente in primo piano, e sono troppo vaghi per farmi sentire a fondo lo steampunk, d'altro canto. In secondo luogo capisco la necessità di dare un taglio classico alla relazione al centro della vicenda, ma forse ci sono troppi cliché in essa per farmici entrare appieno. Gran bel finale.
Complimenti.

Re: Tic - tac

Inviato: venerdì 22 luglio 2016, 22:53
da Alexia
Grazie per i commenti. Farò tesoro della vostra opinione. Condivido che forse i tempi possono essere poco incisivi, ma spesso nei racconti brevi tendo a "chiudere il cerchio" e in questo caso alla fine sono tornata al principio. Una cosa voluta che forse ha tolto un po' di pathos.

Re: Tic - tac

Inviato: sabato 23 luglio 2016, 14:13
da Angela
Tic - Tac di Alexia

Rivisitazione di Frankeinstein in chiave rosa (si fa per dire). Leggendo il testo, come al solito scritto molto bene, mi è balzata agli occhi una frase che a mio avviso sarebbe stata un incipit fulminante.
Dieci anni fa ero morta
Ecco, penso che con un incipit come questo, avresti bucato lo schermo. Scherzi a parte, ho trovato la trama lineare e se questo da un lato è un pregio, perché accompagna il lettore nel cammino senza sbalzi temporali o confusione, il tutto scivola via senza particolari emozioni. Forse perché avevo intuito la trama o meglio il dramma della protagonista. Comunque la considero un'ottima prova, stile eccellente e aderente al tema. Poiché è il secondo racconto che leggo, non mi sbilancio con le valutazioni. In bocca al lupone! :)

Un appunto: e pazza ci divenni poco a poco, - Qui preferirei una costruzione differente per eliminare quel "ci divenni".

Re: Tic - tac

Inviato: sabato 23 luglio 2016, 14:48
da Evandro
Ciao Alexia, davvero un gran bel racconto, il tuo. Ciò che più colpisce è che sembra non aver bisogno di revisione; sembra bello che finito. Sono tuttavia d'accordo con le piccole migliorie suggerite da chi ha commentato prima di me. Diventerebbe perfetto. Aderenza la genere: perfetta. Aderenza al tema: follia e imprevisto ci sono; il vapore, be', forse non importa, che è fin troppo ricorrente nello steampunk. Non mi ricordo il titolo, ma c'è un romanzo che narra di un ragazzo cui viene sostituito il cuore da un orologio a cucù. Non l'ho letto, ma mi è tornata in mente la quarta di quel libro leggendo il tuo racconto. Intendiamoci, non voglio assolutamente accusarti di plagio o insinuare altre sciocchezze.

Re: Tic - tac

Inviato: sabato 23 luglio 2016, 22:55
da Vastatio
Ciao,

partiamo dalla bellissima immagine di un cuore sostituito da un orologio e con un altrettanto interessente rapporto tra salvata e salvatore... peccato che si continui in un'orgia di cliché e ingenuità.
Lei, mente geniale, rosa dalla gelosia. Già qui mi spezzi le gambe. Senza contare che la tua "scienziata" definisce "marchingegno" la meraviglia che le ha salvato la vita, e lei era un'esperta di motori... bah.
Avevi tra le mani un'idea spettacolare, l'orologio come chiave del tempo che passa vincolata al cuore, due menti "razionali" che possono "deviare" in chissà quali follie... e invece no, il classico e stantio "amore e gelosia". Nemmeno un tipo di vendetta originale, ma una pistolettata (che poi cosa ci frega che la pistola fosse l'unico regalo del padre? non mi pare ci siano conflitti irrisolti o qualche altro evento particolare col padre) e via. Avrei preferito che mi mostrassi gli esperimenti, quelli che facevano male, non per morbosità mia, ma per dare spessore alla follia di uno o dell'altra. Allora sì, forse avrei anche empatizzato con la gelosia. Non così però.

Genere e tema ok.

Re: Tic - tac

Inviato: domenica 24 luglio 2016, 12:17
da alexandra.fischer
Bellissimo racconto.
Lo trovo molto indovinato per rendere il lato horror dello steampunk (oscilla fra Frankenstein ed Herbert West Reanimator di Lovecraft). Questa storia d'amore fra colleghi scienziati è davvero dark. Lei uccide lui dopo aver scoperto che se la intende con la domestica. Il fatto che la pistola appartenga al padre di lei è un po' forzato. A mio avviso sarebbe stato più intrigante dire che era un regalo di lui.

Re: Tic - tac

Inviato: lunedì 25 luglio 2016, 0:38
da jimjams
Ah, l'amore :-) Bella storia, bella idea, bello stile, scorre bene davvero. Forse potresti invertire i momenti, un incipit con "dieci anni fa ero morta" fa il suo bravo effetto su chiunque, ma anche così funziona bene. Molto riuscito secondo me il giro di trasformazione del rapporto, che diventa da uomo verso donna a uomo verso macchina, come se il cuore meccanico pian piano abbia trasformato, agli occhi di lui, la sua amata in un oggetto.

PS usare fornicazione è geniale :-)

Re: Tic - tac

Inviato: martedì 26 luglio 2016, 8:48
da Alexia
Grazie Angela. Hai ragione, se iniziavo con quell'incipit era meglio!

Re: Tic - tac

Inviato: martedì 26 luglio 2016, 8:49
da Alexia
Grazie Evandro. Non ho letto la storia del ragazzo con il cuore sostituito da un cucù ma provvederò :D

Re: Tic - tac

Inviato: martedì 26 luglio 2016, 8:52
da Alexia
Vastatio... non sai quanto mi sarebbe piaciuto "mostrare" gli esperimenti, il mio genere è l'horror, ma il poco spazio mi ha fregata.
Sì, clichè, ma sai, tra la vita e le storie lette, ho scoperto che anche le menti più eccelse poi cadono miseramente davanti ai problemi di cuore. Siamo tutti vittime... tranne io ovviamente :D

Sul fucile hai ragione... come dice Alexandra infatti era meglio se scrivevo che era un regalo del suo salvatore.

Re: Tic - tac

Inviato: giovedì 28 luglio 2016, 20:22
da marco.roncaccia
Ciao Alexia,
nel tuo racconto lo Steampunk si concretizza nel meccanismo a orologeria che tiene in vita la protagonista. Per il resto il racconto segue uno schema classico: lei oppressa dall’attenzione interessata di lui e che risolve il tradimento uccidendolo. Una buona prova, anche se, a mio avviso, non ha eccessivi spunti di originalità.

Re: Tic - tac

Inviato: domenica 31 luglio 2016, 13:27
da antico
Un buon racconto, questo è certo. Gli elementi del tema ci sono tutti e lo steampunk mi sembra anche. La parabola della protagonista è ben narrata anche se non ci sono picchi particolari, tranne il bel finale, quasi poetico e che rimane impresso. Non ho particolari appunti da fare, il racconto mi sembra vada bene così ed è pronto per la vetrina, quindi pollice su per me.