Le follie di Madame Cuivre

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maria rosaria
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Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#1 » giovedì 21 luglio 2016, 23:42

LE FOLLIE DI MADAME CUIVRE - di M.R. Del Ciello

La mattina del primo gennaio del 1900 compivo vent’anni.
Mi guardai allo specchio alla ricerca di qualcosa che spiegasse perché non avessi ancora trovato uno straccio di pretendente.
— Studi troppo! — mi ripeteva mia madre. — Non lo troverai mai un fidanzato.
Chissà, forse aveva ragione lei.
Uscii di casa per andare all’università e la nebbia della mia Londra mi avvolse come una dolce mantella. Feci qualche isolato a piedi quando tutto intorno vibrò e quasi persi l’equilibrio. Udii il clangore della ferrovia aerea, sempre più veloce e rumorosa, che sovrastava la città calando sbuffi di vapore puzzolente sopra le case. Alzai lo sguardo per osservare meglio quella meraviglia di ferraglia e l’occhio mi cadde su un’insegna di rame, mai vista prima, al primo piano di un fabbricato: “Le follie di Madame Cuivre”.
Decisi di saltare la mia lezione di diritto e andare a curiosare. In fondo era il mio compleanno e volevo fare qualcosa di diverso dal solito.

Madame Cuivre era un’anziana signora francese e corpulenta. Nel suo locale, strani caschi di vetro fumanti galleggiavano sopra una fila di sedie di velluto rosso, rivolte verso una parete piena di specchi.
— Benvenuta, cara — disse appena mi vide entrare. — In cosa posso esserti utile?
Volevo accennare un saluto e dire qualcosa d’intelligente ma lei fu più veloce. — Ti serve un aiuto, lo vedo — disse, e mi carezzò i capelli scrutandomi con attenzione dall’alto in basso.
In un paio d’ore lavorò intorno al mio corpo e quando uscii ero completamente trasformata.
I capelli erano ora una nuvola cotonata mentre i miei seni e i miei glutei sfidavano con arroganza e successo la forza di gravità grazie a placche di rame opportunamente collocate.
Cipria, rossetto e una spruzzata di profumo finivano il tutto.

Uscii soddisfatta da quello straordinario laboratorio e mi incamminai per le vie della mia città.
Ora tutti mi guardavano e alcuni mi fischiavano dietro. Mi piaceva. Era il giusto regalo per il mio compleanno. Camminai in lungo e in largo per la città. Attraversai il quartiere degli orologiai e quello dei venditori di automi da compagnia. Una signora usciva contenta da uno di quei negozi portando al guinzaglio uno strano cagnolino metallico, con tanto di coda oscillante. Le ore passarono in fretta e la luce del giorno calò. Nel buio, mentre cercavo la via per tornare a casa ad un tratto cominciai a sentire dei passi dietro di me, sempre più rapidi e sempre più vicini. Mi voltai un paio di volte ma la nebbia mi impediva di vedere chi fosse. Accelerai il passo, volevo tornare a casa. Quella specie di gioco non mi piaceva più.
Incrociai carrozze volanti che sfrecciavano ignorando la mia presenza finché, alla fine della via una sagoma si stagliò sotto la gialla luce di un lampione. Esitai quando una voce giunse chiara.
— È da stamattina che ti cerco! — la voce di Stephen, mio compagno di università, risuonò nell’aria come una campana a festa. —È il tuo compleanno, bellezza. Ti va di festeggiare?


Maria Rosaria

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antico
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#2 » giovedì 21 luglio 2016, 23:43

Ciao Maria Rosaria! Tutto ok anche per te, buona STEAMPUNK EDITION!

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maria rosaria
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#3 » venerdì 22 luglio 2016, 0:10

Grazie Antico. :)
Maria Rosaria

valter_carignano
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#4 » venerdì 22 luglio 2016, 15:10

Ciao
Racconto scritto molto bene, con lo stile immediato ma mai banale che ti è proprio.
Lo steam qui è il classico sfondo londinese, più il tocco di classe del rame 'push up'. Per me lo steam nei racconti brevi/brevissimi è anche questo: un ambiente da non sottolineare troppo e qualche particolare su cui porre l'attenzione. Quindi per me tema assolutamente ok.
È tutto molto lineare, va diritto senza problemi. Forse IMHO avrei sottolineato meno alcune cose: per esempio, lo 'strano cane' che per lei non dovrebbe essere strano, credo, a meno che non fosse un ultimo modello mai visto o qualcosa di simile.
Quello che invece mi lascia un po' perplesso è il finale. L'inseguimento, se così si puó dire, mi sembra un poco staccato dal resto, nel senso che sposta l'attenzione dal mondo interiore e dai pensieri/azioni della protagonista e introduce un comprimario cui non si era mai accennato e che peraltro non nota il cambiamento di lei... forse non ne ho capito la funzione.
In tutti i casi, un racconto delicato e che si legge molto bene.

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Polly Russell
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#5 » venerdì 22 luglio 2016, 17:15

Maria Rosaria
La ferrovia aerea è una bella trovata, anche se la vedo di difficile attuazione. Pensando ai mezzi dell'inizio del 1900, dove sì, camminamenti sospesi erano possibili, e anzi, ve ne erano. Ma addirittura sospendere una ferrovia. :) tutto si può fare in un'ucronia, ma avrei gradito un accenno, che so, all'ombra gettata dalle impalcature per tenerla su. :) Ai tralicci... Ma è solo un mio desiderio.
Il vapore sale, non scende, quindi è difficile che il treno possa calarlo sui tetti delle case.
Altra cosa che non mi torna è il fatto che una donna, nel 1900, frequenti l'Università, e soprattutto la facoltà di Legge. Considera che in quel periodo, se non erro, in Italia erano meno di una decina ad averlo fatto. Ribadisco, puoi anche aver immaginato un universo alternativo, con parità dei diritti già nel 1300, ma se non lo so, se non me lo dici, viaggio con le informazioni che ho. Visto che poi, è una cosa marginale ai fini del racconto potresti parlare del liceo, dell'università anche, ma magari la facoltà di geografia. Ovvio che si tratta di un dettaglio.
Altro dettaglio, il cane meccanico non dovrebbe essere "strano" per la protagonista.
Polly

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maria rosaria
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#6 » venerdì 22 luglio 2016, 18:18

Grazie, Valter e Polly.
@Valter: il finale vorrebbe riportare la protagonista all'azione principale e spostare l'attenzione dalla paura di un inseguimento (magari solo immaginato) alla presenza di qualcuno che la aspetta per festeggiare. In fondo è il suo compleanno.
@Polly: mi immaginavo un appunto del genere per quanto riguarda l'Università. Magari non ci sono riuscita ma il mio intento era proprio calare la storia in un tempo che può essere caratterizzato da attrezzature/apparecchi ancora non esistenti ma anche condizioni sociali non ancora realizzate (le donne che studiano). Avrei dovuto spiegarlo meglio...
Per quanto riguarda il vapore hai ragione: sale e non scende, però forse con un qualche tipo di stantuffo potrebbe prima essere spinto in basso e poi risalire. ;)
Maria Rosaria

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giuseppe.gangemi
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#7 » venerdì 22 luglio 2016, 19:50

LE FOLLIE DI MADAME CUIVRE di MARIA ROSARIA DEL CIELLO
Ciao Maria Rosaria,
il racconto è buono ma ha qualche difettuccio.
Molto buona la l'ambientazione per quel che riguarda lo steam con tutte le diavolerie a vapore da te descritte, a parte la meraviglia della tua protagonista alla vista di un cane meccanico.
Meno buono l'elemento punk, in alcuni punti nel tuo racconto ci sono messaggi da pubblicità regresso, come quando la la madre sembra invitare la figlia a non studiare (ci sta la madre è portatrice di una mentalità precedente) e la figlia sembra accettare il messaggio della madre cambiandosi i connotati. Messaggio poco punk e molto Tories.
La ragazza che va all'università va bene, in Inghilterra erano frequentate in numero discreto da donne da almeno 50 anni. Quello che turba la lettura, come ti ha già detto Polly, è la scelta della facoltà. Storicamente in quegli anni non sono mancate donne cazzute che hanno frequentato facoltà impegnative (tipo Rosa Luxemburg alla Sorbona). Basta che metti una facoltà più “leggera” per la tua protagonista.
Il più grande problema del tuo racconto è di natura temporale. Le vicende del tuo racconto avvengono il 1 gennaio 1900. Si tratta del primo dell'anno e del primo giorno di un nuovo secolo. Come fa quindi la tua protagonista ad avere una lezione all'università? L'università è chiusa e i prof sono in vacanza suppongo. La tua protagonista può si non andare all'università perché è il suo compleanno ma anche perché tanto è chiusa. Cambia la data delle vicende del tuo racconto.
L'altro problema del tuo racconto è il finale che è nettamente più debole della parte centrale del tuo racconto in cui la tua protagonista è cambiata fisicamente. L'introduzione di un personaggio nel finale senza mai averlo citato prima è sbagliato. Citalo prima.
Altro errore è lasciar cadere il personaggio di MADAME CUIVRE (quello dai tratti più steampunk perchè di rottura, tutti gli altri tendono a piegarsi all'ordine costituito) e non portarlo fino alla fine (anche perchè da il titolo al tuo racconto e dovrebbe avere maggior peso). In che modo? I cambiamenti che ha avuto la tua protagonista potrebbero celare un patto faustiano o malfunzionamenti.

Racconto buono e prova positiva

Alexia
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#8 » venerdì 22 luglio 2016, 23:29

Meraviglioso. Lineare, fluido, accattivante. L’atmosfera è pienamente steampunk. I dettagli curati, armoniosi, avvolgenti. Mi hai colpita e affondata.
Ho divorato il racconto sentendo il vapore sotto al naso!
Brava, davvero brava.
Unico appunto che ti faccio è il tema. Non doveva esserci la follia e l’imprevisto? Qui non li ho sentiti…
In ogni caso ottimo lavoro!

Alexia

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maria rosaria
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#9 » lunedì 25 luglio 2016, 15:35

@Giuseppe: accidenti a me! Concentrata com'ero sull'ambientazione non ho fatto caso a quella data. Ottima osservazione che correggerò in fase di riscrittura. Non capisco invece perché avrei dovuto far frequentare alla protagonista un'altra facoltà. Ho scelto "diritto" proprio perché di quello c'era bisogno all'epoca per le donne...

@Alexia: grazie del commento entusiasta.
Maria Rosaria

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invernomuto
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#10 » martedì 26 luglio 2016, 1:16

Ciao Maria Rosaria.
Racconto ben scritto, che non calca troppo la mano nel presentare l'ambientazione che, di conseguenza, risulta naturale e ben integrata nella tessuto della storia.
Il personaggio di Madame Cuivre, che come ha fatto notare Giuseppe ha un qualcosa del demonio tentatore di faustiana memoria, purtroppo non ha lo spazio che meriterebbe e il finale della storia è senza alcun dubbio il suo elemento più debole.
Ottimo stile al servizio di una buona storia che avrebbe potuto essere ottima con qualche piccola revisione, una bella prova!

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AmbraStancampiano
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#11 » mercoledì 27 luglio 2016, 20:19

Ciao Maria Rosaria,
il racconto è molto carino, l'ambientazione curata e non eccessivamente esaltata rende molto meglio, vedo sia lo steam che il punk più o meno in ogni passaggio del racconto, quindi il genere c'è.
Sono un po' meno convinta sul tema: va bene il vapore e gli imprevisti, ma la follia?
In più concordo con chi dice che il finale è molto debole, e quel tipo di imprevisto sembra un po' forzato. Io poi sono una fanatica dei cerchi che si chiudono e riaprono, per cui secondo me il racconto si sarebbe dovuto chiudere su Madame Cuivre (che ha un potenziale enorme che sarebbe davvero un peccato non sfruttare) o su qualcosa che accade alla nostra protagonista/narratrice in funzione del suo aspetto molto più curato, e che la convinca per sempre che non le importa/le importa di essere carina e matrimonialmente appetibile; insomma, qualcosa che crei un cambiamento forte internamente alla protagonista, o un ritorno convinto al suo modo di essere prima dell'incontro con Madame Cuivre.
Non credo che il fatto che lei vada all'Università o che studi diritto sia in qualche modo problematico, la tua è chiaramente un'ucronia e comunque mi sembra assurdo concentrarsi su questo in un racconto in cui signore ingioiellate portano a spasso cagnolini a vapore ;) al massimo potrei dire che mi sembra più logico (sia per l'età che per l'ambientazione geografica) che la tua protagonista vada al college, ma è una sottigliezza così sottile che è già volata via.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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maria rosaria
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#12 » giovedì 28 luglio 2016, 8:17

Gazie Manuel e Ambra.
Le vostre osservazioni mi saranno utilissime quando andrò a riscrivere il racconto.
@Ambra: la follia era, nelle mie intenzioni, il lasciarsi andare della protagonista a qualcosa di insolito (l'incontro con Madame Cuivre e la trasformazione). Una follia, insomma, nel contesto comportamentale della ragazza, studiosa e, forse, poco avvenente. Però, concordo con te sul fatto che potevo gestire meglio il tutto. Ancora grazie.
Maria Rosaria

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Barbara Comeles
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#13 » giovedì 28 luglio 2016, 9:26

Ciao Maria Rosaria,
bel racconto, godibile. La battuta sul troppo studio l’ho trovata pertinente con la società del periodo: la madre ancorata a vecchi valori, la figlia proiettata nel futuro, una ragazza che va all’università, non certo una novità considerato che all’epoca altre fanciulle studiavano.
Madame Cuivre avrebbe meritato una descrizione più ampia, sarebbe stato interessante saperne di più, invece si resta “a bocca asciutta”. Peccato.
Dai brevi cenni che fai, Londra sembrerebbe una città piena di diavolerie meccaniche. E allora perché la protagonista si meraviglia del cane meccanico?
Il primo gennaio è un ottimo espediente per annunciare la data di compleanno: anno nuovo, vita nuova. Il dato incongruente è l’apertura dell’università in questo preciso giorno.
Il finale: Stephen appare troppo repentinamente e più che a un compagno di studi somiglia a un molestatore; non nota il cambiamento della protagonista e con un anacronistico “bellezza” la invita a festeggiare.
In definitiva è un buon racconto che con gli opportuni aggiustamenti sarà perfetto (nonostante sia un po’ lontano dal tema).

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antico
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Re: Le follie di Madame Cuivre

Messaggio#14 » sabato 30 luglio 2016, 10:52

Al netto di un finale che secondo me dovrebbe essere più sicuro nel determinare se Stephen ha buone o cattive intenzioni, il racconto mi è piaciuto. Scritto bene, in tema (la follia è letteralmente contenuta nel titolo), ben controllato e con personaggi ben sviluppati. In più sei anche riuscita a infilare elementi di questo mondo e quindi a dare descrizioni in grado di suggerire al lettore che tipo di contesto disegnare nella propria mente. Un pollice tendente all’alto.

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