Ki

Zebratigrata
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Ki

Messaggio#1 » venerdì 22 luglio 2016, 0:30

L’imperatore percorse i sei tatami che lo separavano dal soldato chino di fronte a lui. Prese la testa che gli porgeva e lo guardò uscire dalla stanza, camminando all’indietro, senza mai alzarsi. Osservò la testa con calma, rigirandola tra le mani. Riconosceva l’elmo che la nascondeva: l’ampia ala dorata che proteggeva il collo, l’emblema di ottone cesellato, i lineamenti della scura maschera frontale; apparteneva all’uomo che tante volte aveva guidato le sue truppe.
L’imperatore tese i muscoli del viso per scongiurare una lacrima, e fu allora che notò, inciso sul retro dell’elmo, il kanji che rappresentava il ki, lo spirito, l’indefinibile punto in comune tra vita, passione, costanza, forza; l’essenza che anima e dà senso alla vita di ogni uomo. Un simbolo adatto a Takamori Saigo.
Prima di morire l’imperatore ebbe appena il tempo di ricordare come ai bambini si spiegasse che le linee del kanji disegnavano una pentola di riso al di sopra della quale si alzava, silenzioso e potente, il vapore.
La testa esplose.


Shinpachi e Toshiaki aspettavano di poter vedere Takamori. Bevvero in silenzio il tè che era stato offerto loro. Toshiaki, seduto sui talloni, spostava il peso del corpo da una parte all’altra nel tentativo di alleviare il dolore al ginocchio che lo tormentava.
- Pensi che accetterà? Sono anni che si è ritirato.
- Deve guidare la ribellione.
Dopo un lungo silenzio, Shinpachi proseguì: - E poi che vuoi fare? Dobbiamo provare.
- Ma dicono che da quando si è chiuso qui sia… sai…
- Impazzito! Rubo le statue di Buddha dai templi e riempio la notte di strani rumori. È così? - esplose una voce profonda dietro di loro. I due sobbalzarono. Takamori torreggiava alle loro spalle, il corpo massiccio, le spalle larghe, la testa quadrata e l’espressione cupa. Poi scoppiò a ridere di gusto, di una risata calda come una spada dimenticata al sole.
Il samurai sapeva benissimo perché si trovavano lì.
- Quanti uomini abbiamo?
- Pochi. Disposti a combattere fino allo stremo – rispose Shinpachi.
- Anche contro l’esercito imperiale?
- L’imperatore ha decretato la fine dei samurai. Lo combatteranno. Non hanno altro.
Toshiaki aggiunse: - L’impero ha moschetti e cannoni, e se sospetta la rivolta ci toglierà le armi. Avremo solo spade.
- Seguitemi – disse Takamori, - forse chi mi crede impazzito non ha poi tutti i torti.

Toshiaki guardava sorgere il sole da dietro il frontale dell’elmo. Shinpachi e Takamori stavano passando in rassegna il battaglione di uomini di ferro. Il sole scaldava le grandi piastre sovrapposte che formavano una grande ala nella parte posteriore degli elmi nascondendo le caldaie, arroventava le bacchette del corpetto e dei gambali che ospitavano tubi e valvole, accendeva i volti dagli occhi vuoti forgiati col metallo rubato ai templi.
Takamori controllava ingranaggi e giunture, regolava rubinetti e sfiati; sottili spire di vapore si levavano dai suoi samurai senz’anima.
- Perderemo questa battaglia. – Gli aveva detto Takamori.
- Ma non la guerra.
Ultima modifica di Zebratigrata il venerdì 22 luglio 2016, 0:48, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Ki

Messaggio#2 » venerdì 22 luglio 2016, 0:32

Ciao Sara! 3000 caratteri giusti giusti per te! Buona STEAMPUNK EDITION!!!

valter_carignano
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Re: Ki

Messaggio#3 » venerdì 22 luglio 2016, 18:25

ciao
racconto secondo me riuscitissimo, ottima la commistione fra il Giappone imperiale e 'storico' con lo steam, qui rappresentato dagli automi, ben narrato e ottimo ritmo.
Come ho già scritto in commento al racconto di Ceranu, lo steam che preferisco è proprio quello in cui la 'nostra' storia viene citata, contaminata, mutata o anche solo trasfigurata attraverso i vari aspetti dello steam: automi, macchine, invenzioni, soprannaturale e creature fantastiche...
Un'ucronia al vapore, si potrebbe dire :-)

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Polly Russell
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Re: Ki

Messaggio#4 » venerdì 22 luglio 2016, 20:32

Ki di Zebratigrata

Faccio fatica con i nomi giapponesi, ma è un problema mio. :)
Mi piace il momento storico e il posto che hai voluto rappresentare. È molto diverso da ciò cui sono abituata, ma ha senso ed è ben scritto.
Di certo una delle versioni più originali lette fino a ora.
La storia si tiene bene e l'ambientazione non è messa lì a caso. Non hai aggiunto un paio di nuvolette e due ingranaggi. Senza i robot, non ci sarebbe storia. O sarebbe molto breve. :)
Diciamo quindi che, nonostante non sia riuscita a immedesimarmi, o a palpitare per le sorti dei protagonisti, (ma è un mio limite) la storia è fluida, ben scritta e godibilissima.
Polly

Alexia
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Re: Ki

Messaggio#5 » sabato 23 luglio 2016, 11:33

Racconto originale di sicuro, e soprattutto ben scritto. Ambientazione fuori dagli schemi, nulla di vittoriano, nessuna Londra fumosa. La cosa mi piace, ma devo ammettere di essermi un po’ persa mentre leggevo. Hai padronanza del mondo orientale, oppure sei strepitoso nel fare ricerche! Sembra più l’incipit di una bella avventura epica steampunk, ma come racconto non ne ho colto appieno il senso.

Alexia
Ultima modifica di Alexia il martedì 26 luglio 2016, 8:42, modificato 1 volta in totale.

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giuseppe.gangemi
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Re: Ki

Messaggio#6 » sabato 23 luglio 2016, 18:49

KI di SARA TIRABASSI
Ciao Sara
il tuo racconto è scritto bene ed è molto evocativo.
Il pregio e il difetto del tuo racconto risiedono nella figura ambigua di Saigo Takamori.
Scegliere un personaggio storico ambiguo (che tentò invano di impedire il finanziamento per la costruzione di una moderna rete ferroviaria in Giappone) per un racconto steampunk è una scelta ardita. Avesse vinto la sua posizione in quel dibattito il Giappone avrebbe visto meno treni a vapore (uno dei simboli steampunk), ma magari avrebbe visto più armi a vapore (gundam a vapore).
Il tuo racconto poi non è per tutti, senza una conoscenza della figura di Saigo, della restaurazione Meiji e della ribellione di Satsuma è difficile da capire. È un racconto elitario.
I veri racconti steampunk guardano al passato in maniera critica, non guardano al passato in maniera nostalgica. Nel tuo racconto noto note di celebrazione di un certo passato e le sue resistenze feudali. In alcuni punti avresti dovuto tentare di dissacrare quel passato.
Riflettendo bene Saigo ha dei tratti punk, perchè pur essendo un samurai adottò armi moderne. Ma i suoi fini per me non erano punk. Certamente la follia richiesta dal contest era presente in lui.
Il tuo tentativo di raccontarci un racconto steampunk in Giappone è buono, ma io siccome mi sto avvicinando per la prima volta a questo genere preferisco la sua ambientazione originale vittoriana.
Magari in futuro apprezzerò di più i sottogeneri steampunk come il tuo.
Spero di non aver commesso qualche cantonata nel commentare il tuo racconto, se è così ti chiedo scusa sin da adesso.

Daniel Travis
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Re: Ki

Messaggio#7 » martedì 26 luglio 2016, 13:09

Non sono tra i tuoi "giudici" e oltretutto non ho ancora letto tutti i partecipanti, ma passo in toccata e fuga per scriverti che Ki è probabilmente il mio racconto preferito in tutta la Steampunk Edition (tra quelli che ho letto finora). Complimenti :D
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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invernomuto
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Re: Ki

Messaggio#8 » mercoledì 27 luglio 2016, 5:33

Ciao Sara!
Come succede spesso con i racconti che mi piacciono particolarmente, non ho molti commenti costruttivi da farti, per cui mi limiterò a farti i complimenti per la capacità di costruire scene evocative e l'ottima padronanza stilistica.
Ottima anche la scelta di utilizzare un personaggio come Takamori Saigo, vissuto nel pieno del periodo vittoriano ma "dislocato" geograficamente dalla abusata Inghilterra.
A mio parere, oltre all'innegabile qualità del racconto in sé, hai pienamente centrato i requisiti del tema: vapore, imprevisto e soprattutto la lucida follia non mancano sicuramente.
Ottima prova, sei in un girone ricco di "gladiatori" talentuosi!

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Barbara Comeles
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Re: Ki

Messaggio#9 » giovedì 28 luglio 2016, 10:55

Ciao Sara,
non sono una grande esperta di steampunk e ancor meno di atmosfere orientali.
Detto questo il tuo racconto è scritto molto bene, si notano passione e competenza per ambientazioni poco usuali e poco note ai più. Insomma una storia originalissima (che io purtroppo non sono riuscita a cogliere in pieno, ma si tratta di un problema di mia ignoranza e ti chiedo scusa per questo) che evidenzia la tua perizia. Brava.

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AmbraStancampiano
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Re: Ki

Messaggio#10 » giovedì 28 luglio 2016, 21:25

Ciao Sara,
che dire, WOW!
Un racconto elegante, perfettamente calibrato, con una declinazione originale dello steampunk e una rivisitazione (secondo me stupenda) dei robottoni giapponesi. Meglio di così...
Ho apprezzato particolarmente l'incipit, anche il dialogo è reso molto bene ma a un certo punto mi ha un po' confusa, forse perchè nella prima parte del racconto vedo l'imperatore morire e poi nella seconda parte mi dici che l'imperatore vuole sterminare i samurai, senza però segnalare un eventuale passaggio temporale. Roba comunque di pochissimo conto per un racconto di pregio.
Vapore, follìa e imprevisti ci sono alla grande.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Zebratigrata
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Re: Ki

Messaggio#11 » venerdì 29 luglio 2016, 18:00

Grazie a tutti, come sempre, per i commenti!
Farò tesoro dei consigli e dei problemi che avete rilevato :-)
Grazie in particolare a Giuseppe per il commento molto dettagliato: hai centrato bene l'ambientazione che avevo in mente. Personalmente ho voluto immaginare una sorta di realtà parallela in cui l'idea 'steampunk' di Saigo fa da seme per tutta una serie di altre cose... e sì ci vedevo anche l'ombra dei classici robottoni. Non sono un'esperta di storia giapponese ma trovo la cultura orientale affascinante sotto molti aspetti. Ho voluto azzardare perché da una parte il personaggio di Saigo ha un lato ribelle e anche contraddittorio e mi sembrava si potesse adattare bene. Per quanto riguarda il rifiuto dei treni e di alcun aspetti dell'occidente in generale, credo la questione sia molto complessa. L'apertura per il Giappone è stata sicuramente uno shock, e se alcune cose, come le armi, sono state adottate anche per necessità è pur vero che c'è sempre stata una forte opposizione a livello culturale, come se i mezzi moderni e occidentali andassero a intaccare l'identità culturale vera e propria della nazione. E in effetti pensandoci per il Giappone spesso si identifica la 'modernizzazione' con l'"occidentalizzazione" e la rinuncia alla propria tradizione e cultura. Ho voluto immaginare un personaggio storico che dà il via a una modernizzazione che 'parte dall'interno' con i samurai-robot, in nome della casta che in occidente è forse la più rappresentativa della cultura giapponese. Non so se ci sono riuscita nel migliore dei modi ma provarci è stato divertente.
In tutto ciò, la mia intenzione era anche scrivere un racconto godibile pure per chi non coglie il riferimento alla ribellione di Satsuma. Ho però pensato comunque che Saigo fosse un personaggio noto per via dei film con personaggi a lui ispirati come 'L'ultimo samurai'. Forse ho una visione un po' parziale in merito però :-D

Sara

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antico
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Re: Ki

Messaggio#12 » sabato 30 luglio 2016, 10:53

Non ho capito il finale. Il racconto è gestito benissimo, narrato in modo perfetto… Poi quando arrivi alla chiusa ti rifugi in quella frase che mi è sembrata decontestualizzata, non ne ho capito davvero il senso. Ed è un peccato perché ancora quel passettino ed era un pollice su sicuro. Il tema c’è tutto, lo steampunk anche e interpretato con originalità. Pollice tendente all’alto, ma lo aspetto in Vetrina (con un finale più giusto, magari…)

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