La connessione

Avatar utente
raffaele.marra
Messaggi: 397

La connessione

Messaggio#1 » venerdì 22 luglio 2016, 0:43

La connessione
(di Raffaele Marra)


Giunse nel caldo di un venerdì mattina, e tutti ci accorgemmo subito di quanto originale fosse quel tipo.
“Venghino, signori”, urlava mentre saltava giù sorridente dal carro cigolante a due piani. La mia Beth, splendida ragazza dalla pelle di perla, staccò dalla mia la sua mano e se la posò sul mento con fare curioso.
La folla fece presto a radunarsi intorno a lui e ai pesanti bauli che tirava fuori da quello strano mezzo che sembrava una piccola torre su quattro ruote. “La scoperta del secolo, non crederete ai vostri occhi”, continuava sollevando un sopracciglio sugli spessi occhiali di rame.
Sir Anthony Moore e sua moglie Gwenda lo osservarono con malcelato interesse, mentre la giovane Lucy Campbell smise di lanciare sguardi d’intesa all’impacciato Arthur Smith ed entrambi, quasi contemporaneamente, si mossero verso il centro della piazza.
Persino il reverendo Perry scese i gradini della chiesa fino alla cerchia di curiosi che faceva da platea a quell’insolito spettacolo.
“Faticoso andare per strada, vero? Stancante parlare. Ancor più capirsi…” e prese a tirar fuori dai bauli un mucchio di ferraglia luccicante. Erano per lo più tubi, terminanti in pungoli che parevano il sedere di un’ape, ma molto molto più grandi e minacciosi. E poi c’era un enorme pentolone da locomotiva, con decine e decine di ruote e ingranaggi tutt’intorno.
“Ma io ho qui per voi la connessione”, annunciò con enfasi incomprensibile mentre puntava verso me uno di quei lunghi affari. Sentii Beth impaurita, feci un passo indietro.
Fu il giovane Roy Badell a proporsi, uno scapestrato dal viso eternamente sporco di grasso e il sedere deformato dal sellino del triciclo a vapore. Quando quello gli infilò il pungolo sotto la nuca, la metà dei presenti esclamò il proprio ribrezzo. Il pentolone sbuffò, le ruote cigolarono trascinando cinghie e pulegge, Roy sorrise con la solita espressione da ebete (forse un po’ più del solito), e Lucy Campbell sollevò un dito proponendosi come seconda, nonostante il pallore improvviso del suo Arthur.

Sono passati sei mesi da quel giorno, e “la connessione” ormai è diffusa ovunque qui in città. Il pentolone sbuffa il suo bianco vapore al cielo rosso dal bel mezzo della piazza mentre centinaia di tubi si diramano nelle nostre strade, nelle nostre case, nelle nostre menti. Ognuno può leggere i pensieri degli altri, le ansie, le paure, le frustrazioni, le attese, le gioie, i godimenti, i patimenti, i dolori. Ognuno di noi lo fa dalla propria stanza, dal proprio salotto, dal letto o dal cesso. Ho smesso di lavorare quaranta giorni fa per restare connesso tutto il giorno e condividere i miei pensieri con gli altri. Siamo quasi tutti qui, ed è fantastico.
Si dice che lo sconosciuto sia tornato, tempo fa, che abbia saccheggiato le nostre case, che nessuno sia stato in grado di reagire. Poco importa. Si dice che l’uomo dallo strano carro a due piani si sia portato via la mia Beth, ma poco importa.
Io qui sto bene, e non voglio staccarmi.
Io ho la connessione.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: La connessione

Messaggio#2 » venerdì 22 luglio 2016, 0:44

Ma bentornato Raffaele! Caratteri e tempo rispettati, buona STEAMPUNK EDITION!

valter_carignano
Messaggi: 417
Contatta:

Re: La connessione

Messaggio#3 » venerdì 22 luglio 2016, 18:58

ciao
che dire? Davvero molto buono, scritto bene, 'vediamo' i personaggi anche se li tratteggi con poche parole, molto ben condotta la scena d'insieme iniziale, che poi scolora nella 'solitudine di tutti insieme' finale.
Uno degli usi dello steam che preferisco, insieme a quello che mescola storia reale dell'epoca con la fantasia, è renderlo simbolico, come in questo caso.
Credo anche ben centrati gli aspetti del tema: lo steam c'è, così come la follia (collettiva) e (l'arrivo) imprevisto di questa specie di Dulcamara (citazione dall'Elisir d'Amore di Donizetti. Non so se ci pensavi - che male ci sarebbe? - ma il personaggio è davvero azzeccato).
Complimenti.

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: La connessione

Messaggio#4 » sabato 23 luglio 2016, 0:08

Il racconto è ben scritto, soprattutto ben strutturato, hai sfruttato al meglio i caratteri a disposizione. Non si notano parti tronche, o tagliate. Le informazioni sono ben diluite per tutto il pezzo. Come se, a prescindere dal numero imposto si battute, il racconto fosse pensato così.
Purtroppo non riesco proprio a immaginare una connessione neurale alimentata a vapore. Sarebbe stato un pezzo perfetto per la "Cyberpunk edition", ma così, non mi convince. Non basta un pungolo infilato nella nuca alla Matrix, primo perché t'ammazza, secondo perché sottenderebbe dei computer, chip... Insomma una seri di cose poco compatibili con ingranaggi oleati e caldaie. Ma magari è solo una mia idea.
Detto questo l'idea mi piace, la "velata" metafora anche.
Polly

Avatar utente
giuseppe.gangemi
Messaggi: 165

Re: La connessione

Messaggio#5 » sabato 23 luglio 2016, 10:35

LA CONNESSIONE di RAFFAELE MARRA

Ciao Raffaele,
il tuo racconto alla prima lettura mi è piaciuto molto. Rileggendolo mi sono sorti alcuni dubbi e domande.
L'ambientazione è buona, e suppongo sia quella del selvaggio west. Mi piace molto il ciarlatano che invece di vendere lozioni o pomate miracolose propone la “connessione”. Molto originale.
Veniamo ai difetti del tuo racconto.
Nessun personaggio del villaggio si oppone alla connessione e tutto avviene in maniera troppo passiva. Il villaggio ovviamente alla fine della storia deve soccombere, ma serve una certa resistenza. Ti servirebbe un personaggio alla Laoconte che si oppone all'entrata del cavallo di legno a Troia ma che alla fine viene “zittito” da due grossi serpenti marini.
Il secondo problema del tuo racconto riguarda la natura del macchinario per la connessione. Un macchinario per la connessione neurale basato sulla tecnologia a vapore in grado assoggettare un intero villaggio occuperebbe svariati caseggiati. Servirebbero ampi spazi per contenere i vari calcolatori. I primi computer erano grossissimi. Il tuo sarebbe ancora più grande. Te usi valvole, lampadine, ingranaggi, caldaie non microchip. Consiglio: aumenta le dimensioni del tuo marchingegno.
L'altro problema del tuo macchinario è che non esiste il moto perpetuo. Il tuo macchinario prima o poi si fermerà se non è alimentato e sottoposto ad alimentazione. Per la manutenzione potrebbe essere la tua macchina ad imporre agli abitanti di farla. L'alimentazione è più difficile: la tua macchina necessita di carbone e acqua e prima o poi le scorte finirebbero. Qualcuno deve procurarle acqua e carbone. Dovresti citare cavi neurali che si estendono fino a fiumi e miniere.
Il ciarlatano dovrebbe sfruttare maggiormente il macchinario. Una semplice incursione nelle case e una donna non hanno sicuramente ripagato le sue spese per la costruzione del macchinario per la connessione. Gli abitanti di quel villaggio dovrebbero diventare i suoi schiavi per ripagarlo e fargli guadagnare vera ricchezza.
L'altro problema è che prima o poi degli stranieri giungeranno nel tuo villaggio e dovrai o “inserirli negli ingranaggi” del villaggio o zittirli.

Buona prova e parametri rispettati.

Alexia
Messaggi: 125

Re: La connessione

Messaggio#6 » sabato 23 luglio 2016, 11:39

Bellissimo. Un inchino a uno spaccato ucronico eccelso. Idea davverpo geniale, racconto perfetto in ogni senso. Ottimo stile, morbido e semplice. Leggo e vedo ciò che accade... e il cerchio si chiude perfettamente!
Sebbene avessi già inteso il finale, comunque il tuo racconto mi ha rapita.
Un pizzico di pifferaio magico, un po’ di macabra ironia di come siamo diventati con i social.
Bravo, ottimo lavoro, per me da podio assolutamente!

Alexia
Ultima modifica di Alexia il martedì 26 luglio 2016, 8:32, modificato 1 volta in totale.

Avatar utente
raffaele.marra
Messaggi: 397

Re: La connessione

Messaggio#7 » sabato 23 luglio 2016, 12:57

Ciao e grazie a tutti per i commenti.
Rispondo a chi ha sollevato qualche dubbio sulla credibilità del marchingegno di cui parlo. Ritengo assolutamente giustificate le critiche su come possa funzionare il tutto, ma diciamo che non era affatto mio intento scendere nei dettagli progettuali di una macchina che era, è e sarà nella fantasia dello scrittore e del lettore. In quattro ore di scrittura (in realtà il racconto è nato ed è stato scritto in meno di un'ora) non possiamo certo pretendere di progettare al dettaglio un simile marchingegno. Mi affido pertanto alla fantasia e alla voglia di evasione di chi leggerà il mio racconto, sperando che ciò basti a renderlo gradevole. E se qualcosa risulterà ancora un tantino "irrazionale", (i pungoli che stranamente non uccidono il collegato, i meccanismi ferrosi che funzionano come un primo esempio di computer, una macchina grande quanto una piccola locomitva che basta a connettere un'intera cittadina, la passività un po' credulona dei sottoposti, ecc...) possiamo ritenere che si tratti di un peccato veniale? Un bacione a tutti!

Avatar utente
invernomuto
Messaggi: 270

Re: La connessione

Messaggio#8 » mercoledì 27 luglio 2016, 5:45

Ciao Raffaele.
La tua prova mi ha ricordato da vicino le macchine di Babbage super evolute che sono vere e proprie portagoniste di "The Difference Engine" di Gibson e Sterling, uno dei "manifesti" dello steampunk.
Nella tua visione, naturalmente, spingi le capacità della macchina a un livello ancora superiore, generando una connessione neurale condivisa (un nuovo, e più efficace, "oppio dei popoli" resi compiacenti e controllabili), ma la cosa non ha inficiato minimamente la mia sospensione dell'incredulità.
Per quanto riguarda l'arrendevolezza dei cittadini all'infernale marchingegno, effettivamente, penso anche io che ci sarebbe stata bene una scena dove i "connessi" obbligavano il povero scettico a diventare "one of us" (alla "Freaks"); ma lo sappiamo, il tempo è tiranno.
Una prova eccellente dal punto di vista stilistico e, a parer mio, anche nell'intreccio, bravo!

Avatar utente
AmbraStancampiano
Messaggi: 477
Contatta:

Re: La connessione

Messaggio#9 » mercoledì 27 luglio 2016, 13:41

Ciao Raffaele, bentornato!

Ho apprezzato molto il tuo racconto, soprattutto nella seconda parte, però secondo me ha un enorme difetto: vuoi per la costrizione allo steampunk, vuoi per la carenza di caratteri, la "connessione" non viene sponsorizzata abbastanza bene per poter essere accattivante e giustificare l'adesione massiccia della gente della città.
Non so come avresti potuto migliorarla, forse calcando di più sul discorso del banditore, utilizzando qualche trucco d'illusionismo o anche solo facendo alzare in piedi la cavia per decantarne le meraviglie; per come me la presenti tu invece, io vedo solo un macchinario poco accattivante (ha addirittura un pungolo) al quale viene attaccato un tizio che poi rimane fermo; con queste premesse, perché la moglie del narratore decide di provarlo a sua volta?
Spero di esser riuscita a spiegare bene cosa intendo.
Per il resto, lo stile è il tuo ed è sempre buono, non ci sono errori di alcun tipo e la storia è anche una storia molto buona, sebbene non originalissima. Nel complesso è una buona prova.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Avatar utente
Barbara Comeles
Messaggi: 26

Re: La connessione

Messaggio#10 » giovedì 28 luglio 2016, 11:19

Ciao Raffaele,
bel racconto considerati i caratteri (più che i minuti) contati. Ti dirò, a me sembra più un ucronico/distopico ma è probabile che stia prendendo una colossale cantonata (quien sabe).
La cosa che mi convince meno è l’arrendevolezza dei cittadini, nemmeno uno che esca fuori dal coro. Potrei dire qualcosa a proposito del macchinario per la connessione: meglio lasciar decidere all’immaginazione del lettore. Del resto i tremila caratteri sono tiranni!
Buona prova.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: La connessione

Messaggio#11 » sabato 30 luglio 2016, 10:54

Bello. Un attacco alla nostra stessa società attraverso il linguaggio steampunk direttamente da una Londra di un distopico passato. Mi piace. Gli elementi richiesti dal tema ci sono tutti, il racconto è ben scritto e controllato. Pollice su.

Torna a “85ª Edizione - Special STEAMPUNK Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti