Tocca a te

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Tocca a te

Messaggio#1 » venerdì 22 luglio 2016, 0:50

“Quando la tua Bussola si avvicina a un tesoro, il dischetto gira grazie al magnetismo e lo sfiatatoio manda una fumata. Il primo che arriva conquista la monetina. Una caccia al tesoro metropolitana! Parola mia, ieri un lord s'è litigato un gettone con un ragazzino.”
La panchina dava sul verde di Covent Garden. Ciotole automatizzate si aprivano a intervalli regolari, attirando gli scoiattoli e creando uno spettacolo di corse e squittii a uso e consumo di chi passeggiava. Il sole del mattino inondava alberi e sentieri, e una volta tanto i meteorometri piantati in terra non mostravano la famigerata goccia di pioggia.
Sulla panchina sedevano un giovane con un quotidiano in grembo e un anziano infilato malamente in giacca e pantaloni, con gli occhi, fissi nel vuoto. Il ragazzo sorrideva a suo nonno con tutta l'onestà che riusciva a fabbricare.
Attese cinque secondi di silenzio, poi voltò pagina per continuare a scorrere la rubrica sulla tecnologia.
“Ingegneria navale, veicoli bellici, mappe tattiche automatizzate... Ah! Romanzi interattivi! Una macchinetta da collegare al grammofono, con una fessura e una tastiera, e un disco per storia. Una voce registrata legge un poliziesco; se indovini il colpevole puoi digitarne il nome entro la fine del primo ascolto. Se è corretto, la scatola sputa un cartellino da spedire all'editore per vincere un libro autografato!”
Silenzio.
Le nocche del ragazzo erano sbiancate. Il giornale rischiava di strapparsi da un momento all'altro.
Suo nonno era stato un inventore amatoriale di giocattoli e passatempi, e si era sempre tenuto aggiornato... Prima di ammalarsi. Da tre anni non usciva da solo, da due non comprava il giornale. Da tre mesi non parlava più: ringhiava agli sconosciuti e sbavava.
Suo nipote lo trascinava fuori ogni domenica per leggergli degli ultimi gingilli sputati dall'industria del divertimento. Le prime volte, lui sorrideva.
Ormai neanche spostava lo sguardo.
Un impianto d'ottone aiutava il suo udito, e un collare strideva se il suo respiro si faceva troppo irregolare, ma nessuna strabiliante novità, sul suo corpo o sul quotidiano, gli muoveva gli occhi.
Due signore in passeggiata trattennero il respiro. Il giovane le vide fissare la vestaglia che sporgeva da sotto la giacca dell'anziano, le macchie di catarro di cui il tessuto era impregnato, i denti marci, gli occhi appannati. Sentì il nonno sospirare col rumore di uno sfiatatoio otturato e il proprio cuore spezzarsi.
Scattò in piedi, accartocciò le ultime pagine della rubrica per la frustrazione... E le gettò verso il cestino più vicino, senza neanche centrarlo. Le donne si allontanarono in fretta, lui fece per risedersi.
Quasi perse l'equilibrio per lo stupore.
Suo nonno, in piedi, lo fissava con un'attenzione predatoria. Alzò il mento con arroganza, prese una pagina di giornale, l'appallottolò con metodo e la lanciò con un grugnito: centro! Un sorriso infantile si fece strada sulla ragnatela di rughe che era la sua faccia.
“Uno,” rantolò. “a zero. Tocca a te.”
Ultima modifica di Daniel Travis il venerdì 22 luglio 2016, 0:59, modificato 5 volte in totale.


Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Tocca a te

Messaggio#2 » venerdì 22 luglio 2016, 0:53

Ed ecco il recente DUE VOLTE CONSECUTIVE VINCITORE di Minuti Contati! Riccardo, sbarelli sui caratteri, ma sei entro i 313 di sforo, quindi malus minimo per te. E comunque: buona STEAMPUNK EDITION!

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#3 » venerdì 22 luglio 2016, 1:02

Sistemato. Mi è sfuggito un typo, ma sono rientrato nei 3000 caratteri all'ultimo minuto prima dell'una :D
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Tocca a te

Messaggio#4 » venerdì 22 luglio 2016, 1:03

Visto e tutto regolare, niente malus minimo allora! :)

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Tocca a te

Messaggio#5 » domenica 24 luglio 2016, 12:25

Ciao Riccardo,
il tema steampunk nel tuo racconto non mi sembra ci sia tanto. Ci sono gingilli tecnologici, e ci fai capire che non si tratta di tecnologie moderne, ma non hanno comunque un peso o un ruolo nella storia, che mi sembra ruotare più che altro attorno al rapporto tra il nonno e il nipote.
Ho interpretato l’improvviso attacco di rabbia del ragazzo come sintomo della frustrazione dovuta alla situazione del nonno che peggiora sempre di più, perché non sono riuscita a capire se fosse stato invece causato da qualcosa letto sul giornale (per esempio una delle invenzioni era di suo nonno e gli era stata rubata?). Devo dire che in ogni caso su questo punto il racconto è poco chiaro.
Non ci vedo tantissimo nemmeno il tema, diciamo che è stiracchiato -quella del nonno non sembra follia ma Alzheimer o simile-. Il racconto, infine, è ben scritto a parte qualche punto meno scorrevole.
Una nota: dici che si vede la vestaglia sotto la giacca ma prima ci hai detto che il nonno ha giacca e pantaloni: improbabile infilare i pantaloni sopra a una vestaglia.

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#6 » domenica 24 luglio 2016, 13:45

il tema steampunk nel tuo racconto non mi sembra ci sia tanto. Ci sono gingilli tecnologici, e ci fai capire che non si tratta di tecnologie moderne, ma non hanno comunque un peso o un ruolo nella storia, che mi sembra ruotare più che altro attorno al rapporto tra il nonno e il nipote.


Avendo un po' di esperienza con lo steampunk, perlomeno da lettore, mi sono permesso di sperimentare qualcosa di un po' particolare. Sono partito proprio dall'interessante definizione data per la sfida da Roberto Cera:

Macchine più o meno credibili, che funzionano però con la forza del vapore, del gasolio o con l'energia elettrica; uno scenziato pazzo, o comunque di un inventore non troppo sano di mente; l'ambientazione vittoriana; ma non solo: la presenza di macchinari assurdi, più o meno funzionanti, non fa che da cornice a racconti che, molto spesso, hanno una vera e propria vena polemica nei confronti di tutto ciò che caratterizzava un periodo storico carico di contraddizioni e differenze sociali. La cosa più importante è che in tutti questi sottogeneri permanga la particella -punk, vera chiave del genere in questione. Questo suffisso rappresenta la pazzia, la voglia di ribellarsi alle istituzioni, lo sporco, la gentaglia insomma, tutto ciò che va contro l'ordine costituito.

Posto che l'inventore del racconto non è uno scienziato pazzo (ma su questo approfondisco dopo), ho mostrato un mondo in costante innovazione, preda di un'industriosità britannica ancora più frenetica rispetto a quella storica (quasi vicina a noi): animali del parco quasi trasformati in bestie da circo grazie alla tecnologia, innovazioni militari elogiate di fianco a giochi e macchine d'intrattenimento, ausili sanitari che mandano un suono acuto in caso di "necessità di manutenzione", trasformando chi ne necessita in poco più di una teiera, una macchina che suona l'allarme in caso di guasti gravi.
Cos'è in un mondo del genere il punk, lo sporco, la gentaglia, ciò che l'Industrioso Impero non può che ignorare o guardare con disgusto? Cos'è lo sbagliato, lo sputo in faccia alla società, in un presente che appartiene a menti veloci e audaci che dominano nuove macchine potenti?
Una mente rallentata, arrugginita, dominata dalle macchine (gli ausili sanitari) e ormai incapace di meravigliarsi per le diavolerie quotidiane "sputate" dall'industria, totalmente aliena e/o disinteressata al mostro sacro del progresso.
Non solo: l'unica cosa che scuote il vecchio è il gioco più semplice del mondo: tirare una palla in un buco, cercando di far centro. Ormai aliena alle costanti innovazioni che la circondano, la mente in decadimento del protagonista (almeno, per me è lui, il protagonista, tra nonno e nipote) sfrutta un incidente casuale, senza progettazioni di sorta, per (ri)creare questo gioco, affermandosi per ciò che è (costruttore di divertimento) in spontanea antitesi a ogni supporto tecnologico pronto e presentato dall'esterno: una ribellione più assoluta di qualunque attacco armato, lotta di classe o vandalismo.
Di solito non "spiego" un racconto (è come spiegare una barzelletta: lo possono fare solo gli anziani e i comici anglosassoni), ma dato che in questo caso si tratta di parlare di aderenza a un genere e a un tema, e che sono profondamente convinto dell'aderenza di questi contenuti (sulla forma invece accetto e merito critiche: l'ho girato e rigirato tanto prima di postare la versione definitiva questo testo che mi sorprende che sia leggibile), in questo caso ho fatto uno strappo alla regola.
Poi, vale sempre la solita regola: se arriva bene, se non arriva tanto peggio per me, e se arriva qualcos'altro che nemmeno mi ero immaginato, tanto meglio.

Ho interpretato l’improvviso attacco di rabbia del ragazzo come sintomo della frustrazione dovuta alla situazione del nonno che peggiora sempre di più, perché non sono riuscita a capire se fosse stato invece causato da qualcosa letto sul giornale (per esempio una delle invenzioni era di suo nonno e gli era stata rubata?). Devo dire che in ogni caso su questo punto il racconto è poco chiaro.

Questo appunto invece lo capisco poco: in rapida successione il ragazzo legge le invenzioni nuove al nonno, subito dopo il silenzio vediamo le sue nocche sbiancate per la stretta sul giornale, subito dopo c'è la storia della malattia del nonno, il disgusto delle due signore "bene" in passeggiata, il sospiro quasi da "macchinario in disuso" del nonno, l'esplicita descrizione (nella stessa frase addirittura) del cuore del nipote che si spezza e subito dopo lo scatto. A me pare che il fatto che la frustrazione sia dovuta alle condizioni del nonno (e in parte a come la società le spinge ai margini) sia indicato da, beh, letteralmente tutto, mentre niente indica altre motivazioni. Il passo successivo sarebbe spiegare parola per parola: "scattò in piedi perché il nonno era malato e lui era triste e le signore erano passate e il nonno aveva sospirato...", ma sarebbe ridondante e brutto da leggere.

Non ci vedo tantissimo nemmeno il tema, diciamo che è stiracchiato -quella del nonno non sembra follia ma Alzheimer o simile.

Per deformazione professionale, vedo sempre la follia come dipendente dal contesto e la distinzione tra "normale variante del comportamento" e "sintomo" come (anche) un prodotto culturale: a me il mini-arco "ribelle" del nonno e del nipote insieme alla più letterale instabilità mentale del giovane contrapposto alla società vittoriana che li circonda (la rubrica, le signore...) sembrano un classico caso di follia contro sanità - naturalmente, sta al lettore decidere chi è sano e chi non lo è. Per il resto, ammetto che il vapore c'è soprattutto nella forma ampia delle tecnologie fantavittoriane (non ho parlato ogni volta delle diverse fonti di alimentazione), mentre l'imprevisto è il fulcro di tutta la storia, naturalmente.

Il racconto, infine, è ben scritto a parte qualche punto meno scorrevole.

Grazie :) se hai dritte, critiche o appunti sulle parti meno scorrevoli, come ho detto sono tutte più che ben accette :D

Una nota: dici che si vede la vestaglia sotto la giacca ma prima ci hai detto che il nonno ha giacca e pantaloni: improbabile infilare i pantaloni sopra a una vestaglia.

Questo forse dovrei risistemarlo per non causare dubbi al lettore: al momento posso solo parlare per esperienza e dire "si fa, si fa."
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

alexandra.fischer
Messaggi: 2873

Re: Tocca a te

Messaggio#7 » domenica 24 luglio 2016, 14:59

TOCCA A TE Di Riccardo Rossi L’ambientazione steampunk c’è (a partire dall’immagine iniziale della caccia al tesoro con la Bussola a vapore, ma c’è anche la fila di ciotole automatizzate per gli animaletti del parco, ma anche il romanzo giallo interattivo, da ascoltare al grammofono, con tanto di cartellino premio per chi indovina il colpevole). L’inventore c’è (il nonno del protagonista) ma ormai il suo genio si è spento (rendi molto bene il suo decadimento, anche fisico attraverso la descrizione degli abiti e della dentatura, oltre che dell’apparecchio acustico), per colpa dell’età. Ma ha uno sprazzo di lucidità, come nel finale, quando lancia il foglio di giornale nel cestino. Commovente il nipote, che gli legge il giornale con gli ultimi prodigi della scienza (e il racconto si apre proprio con un articolo del giornale).

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#8 » domenica 24 luglio 2016, 15:21

Alexandra: grazie mille :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Avatar utente
maria rosaria
Messaggi: 687

Re: Tocca a te

Messaggio#9 » lunedì 25 luglio 2016, 16:43

Ciao Daniel.
Questo racconto mi ha commosso.
Sei riuscito a trascinarmi nell’ambientazione steampunk (che secondo me c’è tutta) facendomela superare. Voglio dire che l’ambientazione qui fa da sfondo a una storia universale, che riguarda il diventare vecchi e tornare un po’ bambini (nel bene e nel male).
Hai usato poi l’idea degli “audiolibri” che anche io avevo accarezzato all’inizio ma poi abbandonato perché non ero in grado di costruirla e renderla leggibile come hai saputo far tu.
Credo poi che tra i racconti del girone sia tra quelli che maggiormente centra il tema assegnato. Bravo!
PS: e ora vado a leggermi il commento lungo che hai postato qui sopra (che non ho ancora letto per non farmi influenzare). :-)
Maria Rosaria

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#10 » lunedì 25 luglio 2016, 22:33

Ciao Maria Rosaria, e grazie mille per i complimenti, mi rendono molto felice :)

Per gli "audiolibri": è stato un parto, e ancora non so se sono del tutto soddisfatto ;)

Per il commento lungo: non ero neanche sicuro di inserirlo, per cui non sentirti in obbligo di leggerlo, anzi, sono contento che tu abbia commentato prima. Sono spiegazioni specifiche relative all'aderenza a genere e tema, e detesto l'idea che influenzino la valutazione del racconto in generale (anzi, le metterei tra spoiler se capissi come diamine si fa): se serve una didascalia, tra l'altro lunghissima, per godersi un racconto, quel racconto non è buono, di solito...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Avatar utente
ceranu
Messaggi: 738

Re: Tocca a te

Messaggio#11 » martedì 26 luglio 2016, 0:18

Ciao Riccardo, ben trovato.
Che dire, il tuo racconto è decisamente steampunk, ma temo che, nel tentativo di creare la giusta ambientazione, tu abbia completamente trascurato la possibile trama del racconto. Tano che, in soldoni, la storia si riassume in un siparietto abbastanza scarno. Manca di patos e di coinvolgimento. Probabilmente il finale strappa un mezzo sorriso, ma non di più.
In conclusione: un racconto con un'ambientazione molto dettagliata che non è supportata da una trama all'altezza.
Ciao e alla prossima.

Avatar utente
raffaele.marra
Messaggi: 397

Re: Tocca a te

Messaggio#12 » martedì 26 luglio 2016, 0:24

Un gran bel racconto, non c’è che dire. Originale, perché ha il coraggio di declinare il genere steampunk in qualcosa di insolito, lontano dalla follia eccentrica di stravaganti inventori ma concentrato in qualcosa di molto più nobile e profondo, altrettanto irrazionale e, appunto “punk”. Sorprendente perché fino alla fine nasconde quel meraviglioso moto di sentimento che non è affatto esplicito ma è tangibile e vivo nel lettore che si lascia trasportare da questo rapporto nonno-nipote valido nel passato, nel presente e nel futuro. Elegante nello stile e nella ricerca lessicale, equilibrato nello sviluppo e godibile in ogni sua parte. Complimenti.

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#13 » martedì 26 luglio 2016, 12:58

Ciao Riccardo, ben trovato.
Che dire, il tuo racconto è decisamente steampunk, ma temo che, nel tentativo di creare la giusta ambientazione, tu abbia completamente trascurato la possibile trama del racconto. Tanto che, in soldoni, la storia si riassume in un siparietto abbastanza scarno. Manca di patos e di coinvolgimento. Probabilmente il finale strappa un mezzo sorriso, ma non di più.
In conclusione: un racconto con un'ambientazione molto dettagliata che non è supportata da una trama all'altezza.
Ciao e alla prossima.

Se non altro, è interessante vedere come uno stesso testo susciti reazioni tanto diverse . Posso solo dire che abbiamo percezioni diametralmente opposte: se dovessi riscrivere il racconto col doppio o il triplo dei caratteri (o in un altro genere, anche se per me questa storia e lo steampunk sono fondamentalmente legati), la trama resterebbe quella. E' completa logicamente (si apre, mostra il suo conflitto, lo risolve), è corposa (per come la vedo io), dà tutte le emozioni che mi interessa dare, e l'arco del personaggio nipote inizia, si sviluppa e si conclude in essa.
Per il resto, per avere una visione completa aspetterò tutti i commenti: per ora ho persone commosse, altre che non vedono il genere steampunk, altre ancora che vedono principalmente quello, e costruzione del testo, pathos e genere sono tutti stati citati sia come il punto forte che come il punto debole del pezzo. Insomma, aspetterò la fine del contest per fare una statistica sulle reazioni ed eventualmente rivedere di conseguenza xD

Un gran bel racconto, non c’è che dire. Originale, perché ha il coraggio di declinare il genere steampunk in qualcosa di insolito, lontano dalla follia eccentrica di stravaganti inventori ma concentrato in qualcosa di molto più nobile e profondo, altrettanto irrazionale e, appunto “punk”. Sorprendente perché fino alla fine nasconde quel meraviglioso moto di sentimento che non è affatto esplicito ma è tangibile e vivo nel lettore che si lascia trasportare da questo rapporto nonno-nipote valido nel passato, nel presente e nel futuro. Elegante nello stile e nella ricerca lessicale, equilibrato nello sviluppo e godibile in ogni sua parte. Complimenti.

Questo commento mi dà più soddisfazione di quanta ne possa rendere la tastiera. Non so se merito tutti i complimenti, ma sono felicissimo di accettarli :D
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Avatar utente
Adry666
Messaggi: 521
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#14 » martedì 26 luglio 2016, 16:51

Ciao Riccardo,

racconto particolare il tuo: un’ambientazione steampunk molto alternativa, con interessanti “macchine magiche” che fanno da contorno a una storia di confronto tra chi invecchia e chi non l’accetta.
Secondo me, i temi e il genere sono centrati; in effetti la storia non è molto SF come ci si potrebbe aspettare, ma la delicatezza della narrazione e il finale equilibrato compensano una trama leggera che in alcuni punti rallenta un po’ il ritmo.

Buona prova
Ciao
Adriano

greg
Messaggi: 13

Re: Tocca a te

Messaggio#15 » martedì 26 luglio 2016, 20:22

Ciao Riccardo! Il tuo racconto mi è piaciuto veramente molto. Non ci sono errori da correggere, l'ambientazione è steampunk e lo confermano tante piccole accortezze, non solo le macchine "magiche". Forse il tema non è perfettamente centrato, ma poco importa, perché la lettura risulta scorrevole e la trama è molto bella. La fine strappa un sorriso: induci il lettore a preoccuparsi per il povero nonno malato, brava persona, che è sempre meno reattivo e sembra prossimo alla morte, quando in realtà un colpo di scena ci rivela che invece è ancora pronto a tirare fuori il "fanciullino" che è in lui. Ottimo lavoro!

Gabriele Macchiarella
Messaggi: 38

Re: Tocca a te

Messaggio#16 » mercoledì 27 luglio 2016, 15:04

Ciao Riccardo.
Racconto molto interessante, con una tematica un po' insolita per il genere. Nonostante questo direi che hai abbracciato un po' tutte le tematiche del contest.
Mi piace molto l'idea del lord che si litiga un gettone con un ragazzino, una scena divertente.

Un saluto
Gabriele

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#17 » mercoledì 27 luglio 2016, 16:53

racconto particolare il tuo: un’ambientazione steampunk molto alternativa, con interessanti “macchine magiche” che fanno da contorno a una storia di confronto tra chi invecchia e chi non l’accetta.
Secondo me, i temi e il genere sono centrati; in effetti la storia non è molto SF come ci si potrebbe aspettare, ma la delicatezza della narrazione e il finale equilibrato compensano una trama leggera che in alcuni punti rallenta un po’ il ritmo.


Ciao Riccardo! Il tuo racconto mi è piaciuto veramente molto. Non ci sono errori da correggere, l'ambientazione è steampunk e lo confermano tante piccole accortezze, non solo le macchine "magiche". Forse il tema non è perfettamente centrato, ma poco importa, perché la lettura risulta scorrevole e la trama è molto bella. La fine strappa un sorriso: induci il lettore a preoccuparsi per il povero nonno malato, brava persona, che è sempre meno reattivo e sembra prossimo alla morte, quando in realtà un colpo di scena ci rivela che invece è ancora pronto a tirare fuori il "fanciullino" che è in lui. Ottimo lavoro!


Grazie mille a entrambi :)

Ciao Riccardo.
Racconto molto interessante, con una tematica un po' insolita per il genere. Nonostante questo direi che hai abbracciato un po' tutte le tematiche del contest.
Mi piace molto l'idea del lord che si litiga un gettone con un ragazzino, una scena divertente.


Piace anche a me, in primissima stesura aveva pure più spazio ma i tagli son tagli...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Tocca a te

Messaggio#18 » venerdì 29 luglio 2016, 21:53

Grazie alla tua spiegazione ora capisco quale fossse l'intento, l'idea dietro al racconto. Tuttavia non credo emerga così chiaramente dalla semplice lettura (per quanto attenta e multipla).
Da una parte forse l'elelmento steampunk sfugge perché risalta più la storia 'umana' nonno/nipote che il contesto in cui l'hai posta e le macchine sembrano un contorno per una storia che pensaimo potrebbe essere la nostra. Non so dirti come fare a mettere in evidenza il legame tra l'ambientazione che hai costruito e il comportamento del vecchio, ma secondo me così com'è non emerge a sufficienza.

Per quanto riguarda la follia capisco la tua interpretazione. Rendere abbastanza immediata e comprensibile l'aderenza al tema di MC è sempre complicato, e in questo caso forse il fatto che io abbia letto per lo più steampunk molto classico mi ha spinto a cercare, alla voce 'follia', un tipo di pazzia più esplicito e 'standard'.

Per quanto riguarda lo scatto di rabbia, ho provato a riflettere sul perché ho avuto dubbi sulla motivazione. Penso che dipenda dal fatto che arriva all'improvviso durante la lettura del giornale, anzi la descrizione stessa parte dalle sue mani che stringono il giornale: viene spontaneo pensare che l'origine sia nel giornale stesso. Forse dipende anche dal fatto che non sappiamo che tipo è il ragazzo, e la persona media si arrabbia come conseguenza di un evento, generalmente nel giro di poco tempo. In una situazione come quella che descrivi per esempio io sarei più triste che arrabbiata. Se mi arrabbiassi lo farei subito, appena vedo il declino, mentre tu ci dici che è da diverso tempo che la situazione è quella. Poi nulla vieta che il tuo protagonista sia soggetto a scatti di rabbia improvvisi per carattere, ma è difficile costruire una personalità molto distante dalla media in un racconto così breve.

Per quanto riguarda la scorrevolezza ecco un paio di esempi

un impianto d'ottone aiutava il suo udito,
-aiutare è un verbo che trovo poco adatto all'udito
e un collare strideva se il suo respiro si faceva troppo irregolare,
-stridere non si adatta molto come verbo a un collare: collare è una parola comune che asociamo a un oggetto che non emette suoni. Più naturale quindi avvertirci che il collare 'emetteva un suono stridente'. In questo modo sapremo che il collare emette un suono senza trovarlo strano. Oppure 'un marchingengo intorno al suo collo strideva'. Dal marchingengo non ci aspettiamo nulla di particolare, perciò non crea nessun problema il fatto che strida.
ma nessuna strabiliante novità, sul suo corpo o sul quotidiano, gli muoveva gli occhi.
-qui usi il passivo, e al contempo il verbo è molto lontano dal soggetto: una struttura più immediata sarebbe migliore secondo me. Inoltre il 'ma nessuna strabiliante novità' può essere facilmente letto col tono sbagliato, come se la frase finisse lì.
Sentì il nonno sospirare col rumore di uno sfiatatoio otturato e il proprio cuore spezzarsi.
-questa frase è bella ma la interrompi a metà con la descrizine del rumore, allontanando la seconda coordinata e guastando la sensazione di stretto rapporto che c'è tra le due azioni. Avrei eliminato la descrizione del rumore.

Tutto questo per darti un'idea, almeno della mia percezione. Il ocntenuto è comunque comprensibile: non si tratta di errori, ma di dettagli che rallentano la lettura quel minimo che basta perché si percepisca il testo, la barriera tra storia e lettore.

Sara

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Tocca a te

Messaggio#19 » domenica 31 luglio 2016, 17:22

Racconto gradevole: lo steampunk al servizio di una storia minimale, il rapporto tra un nipote e il proprio nonno. E tra meravigliose invenzioni, idee straordinarie ecc ecc, alla fine dove si trova il punto d’incontro? Nel gioco puro e semplice, al livello base, il comune denominatore da cui tutti partiamo. C’è poesia, mi piace. Pollice su per me.

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Tocca a te

Messaggio#20 » lunedì 1 agosto 2016, 1:53

Zebratigrata: grazie mille per la risposta, farò tesoro dei consigli sulla scorrevolezza in revisione. Sul resto siamo in disaccordo ma farò comunque attenzione e per il resto, come si suol dire, let's agree to disagree ;)

Antico: onoratissimo dai complimenti, grazie mille.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Tocca a te

Messaggio#21 » domenica 7 agosto 2016, 12:41

[quote="Daniel Travis"]Zebratigrata: grazie mille per la risposta, farò tesoro dei consigli sulla scorrevolezza in revisione. Sul resto siamo in disaccordo ma farò comunque attenzione e per il resto, come si suol dire, let's agree to disagree ;)

Figurati, siamo qui per questo. È normale che si abbiano opinioni diverse, e che ogni lettore percepisca le cose diversamente. Io spero che la mia opinione possa esserti utile, ma resta un'opinione tra infinite altre.
Tra l'altro noto che ho scritto un m*****ata (fatemelo presente quando succede, soprattutto se posto la sera non ho il pieno controllo delle mie facoltà scrittorie - come i mille typo impietosamente dimostrano:-D) riguardo a uno degli esempi di frase che mi risultano poco scorrevoli: non usi il passivo! Volevo scrivere che usando il passivo (qualcosa come 'gli occhi non venivano mai smossi nemmeno da una strabiliante novità...') potevi evitare il problema della frase ricollocando alla fine il pezzo che allontana verbo e soggetto. Ma è anche vero che perderesti (ed è un peccato) la struttura globale del periodo in cui i tre soggetti (apparecchio d'ottone, collare, strabiliante novità) sono 'non umani' e legati al mondo delle invenzioni, ma ciascuno di essi è rapportato a una funzione del corpo.
Insomma, mi sa che mi ero persa qualche pezzo scrivendo il commento! Comunque mai più postare la sera alle 10, che ho il cervello fritto :-D

Sara

Torna a “85ª Edizione - Special STEAMPUNK Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti