Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

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antico
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Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » venerdì 22 luglio 2016, 2:17

Immagine

Questo è il gruppo ROBOTA della SPECIAL STEAMPUNK EDITION con Dario Tonani, Roberto Cera, Emanuela Vantini e Augusto Chiarle nelle vesti di Guest Stars.

Gli autori del gruppo ROBOTA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo PNEUMOSNODO.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo ANGELI DEL VAPORE.

I primi TRE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente dalle guest stars. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto dell'orario di consegna andando a disporre il primo ad avere consegnato nel gruppo ANGELI DEL VAPORE, il secondo in ROBOTA, il terzo in PNEUMOSNODO, il quarto in ANGELI A VAPORE e così via fino a esaurimento racconti. Il gruppo ANGELI DEL VAPORE ha un racconto in più rispetto agli altri due, ma trattasi di racconto penalizzato da un SUPER MALUS che quindi non potrà concorrere per i primi tre posti.

E ora vediamo i racconti ammessi a ROBOTA:

Arthur, di Angela Catalini, ore 22.35, 2968 caratteri
Lock Express, di Mario Pacchiarotti, ore 23.32, 2960 caratteri
Giochi pericolosi, di Roberto Romanelli, ore 23.51, 2990 caratteri
I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino, ore 00.07, 2893 caratteri
Katorz, di Evandro Straccini, ore 00.15, 2960 caratteri
L’ultima riparazione, di Andrea Partiti, ore 00.33, 2999 caratteri
Tocca a te, di Riccardo Rossi, ore 00.50, 2998 caratteri
PoDaemon Move!, di Marco Roncaccia, ore 01.09, 2983 caratteri MALUS 4 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 luglio per commentare i racconti del gruppo PNEUMOSNODO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete SETTE giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del PNEUMOSNODO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTIQUATTRO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, SETTE giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel PNEUMOSNODO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

Per valutare i racconti, oltre alla qualità degli stessi, dovrete anche considerare l'attinenza al genere STEAMPUNK. Basatevi sulla seguente definizione di Roberto Cera:
Che cosa sarebbe accaduto se il futuro fosse arrivato prima?
Questa è la domanda che si sentono rivolgere spesso tutti coloro che, chiedendo informazioni sullo steampunk si avvicinano a qualche strano individuo spesso dotato di occhialoni e ingranaggi. Se bastasse rispondere a questo semplice quesito non ci sarebbe bisogno di spiegare cosa differenzia lo steampunk dai romanzi fantastorici, ma procediamo per gradi.
Definire lo steampunk non è facile. In quanto genere ucronico rifugge infatti a classificazioni temporali ma, allo stesso tempo, possiede alcuni elementi ricorrenti che lo legano all'epoca vittoriana. Secondo alcune eminenze grigie dello steampunk ci sono tre fattori che non possono mancare:
1. la presenza di macchine più o meno credibili, che funzionano però con la forza del vapore, del gasolio o con l'energia elettrica
2. la presenza di uno scenziato pazzo, o comunque di un inventore non troppo sano di mente
3. l'ambientazione vittoriana
Seguendo questa classificazione si potrebbe pensare che addirittura Frankenstein possa essere annoverato tra le opere steam ma temo che manchi qualcosa. Ciò che più colpisce nei grandi classici del genere (genere tra l'altro molto giovane, essendo nato a metà del 1980) è una profonda ironia indirizzata nei confronti di alcuni aspetti della cultura e della società dell'epoca. Razzismo, povertà, istruzione e parità dei diritti sono messi alla berlina sottolineandone le incongruenze in un sottile gioco dialettico. La presenza di macchinari assurdi, più o meno funzionanti, non fa che da cornice a racconti che, molto spesso, hanno una vera e propria vena polemica nei confronti di tutto ciò che caratterizzava un periodo storico carico di contraddizioni e differenze sociali. Naturalmente la componente estetica ha un'importanza fondamentale in tutto ciò che riguarda lo steampunk ma bisogna sempre fare attenzione a non considerarla l'unico elemento di una letteratura davvero varia e articolata. Anche per quanto riguarda l'ambientazione storica penso sia il caso di fare un piccolo chiarimento: lo steampunk non è solo vittoriano. Potranno dirvi che si chiama clockpunk, sandal punk, dieselpunk ma, in buona sostanza, queste sono solo classificazioni utili per il pubblico, ma la cosa più importante è che in tutti questi sottogeneri permanga la particella -punk, vera chiave del genere in questione. Questo suffisso rappresenta la pazzia, la voglia di ribellarsi alle istituzioni, lo sporco, la gentaglia insomma, tutto ciò che va contro l'ordine costituito. Se non troverete questo in un racconto o in un romanzo, se nessuno parlerà in maniera sboccata o morirà in un lago di sangue o si opporrà alle istituzioni allora avrete tra le mani una bellissima opera che però, probabilmente, non avrà molto di steampunk.


Aprirò un tread COS'E' LO STEAMPUNK in cui potrete porre eventuali questioni.

BUONA SPECIAL STEAMPUNK EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » domenica 24 luglio 2016, 15:28

Buon pomeriggio, ecco i miei commenti e relativa classifica.

ARTHUR Di Angela Catalini Il tema steampunk è pienamente rispettato (dalla bambola meccanica in grado di fare qualsiasi cosa, all’opificio in cui lavora Arthur) ed è scritto molto bene, l’atmosfera vittoriana c’è tutta. C’è anche il feuilleton ottocentesco (tema del piccolo nobile smarrito per colpa della balia pazza, ma con ciondolo di riconoscimento. E ricongiungimento con il padre). Interessante il particolare del Conte Anselmi che fa esporre al bottegaio la bambola nella speranza che il figlio la veda. Atmosfera sognante. Il lettore medio, però, potrebbe avere difficoltà a trovare verosimiglianza in alcuni punti (se Arthur è un ragazzino, come possono essere passati molti anni da quando la donna lo ha toccato sotto la camicia. Chi era la donna? La balia pazza rinsavita? E poi, nel finale, il conte aziona la bambola al posto di Arthur, ma non avrebbe dovuto farlo quest’ultimo, visto che saperlo fare era il requisito base per farsi riconoscere dal padre? Possibile che basti il ciondolo?

Attenzione: meglio scrivere “il principino” maiuscolo.



LOCH EXPRESS Di Mario Pacchiarotti L’idea del sommergibile di allumina (materiale innovativo nella tua storia) è intrigante, come pure il fatto che assomigli a una Nessie di metallo e si chiami Da Vinci, pur nel contesto vittoriano. La ragazza che lo possiede è abbastanza mattoide, peccato che Bruce non sia abbastanza forte da farla desistere (credo sia lì per quello, critica al vestiario di lei a parte, ecco dovresti calcare più su quel conflitto). La descrizione della comparsa del Da Vinci vista dai pescatori è il punto di forza del racconto (nebbia e poi apparizione del sommergibile). Punto oscuro: chi ha fra le fauci il sommergibile mostro? Lei o lui? Li mostri nel finale mentre parlano fra loro e il Da Vinci riprende la folle corsa.


Attenzione. Refuso Degluitì per deglutì.
La smetta Bruce; manca la virgola dopo smetta.




GIOCHI PERICOLOSI Di Roberto Romanelli. Il tuo racconto è scritto benissimo. Si vede che hai veramente un talentaccio. Per quel che riguarda lo steampunk, lo vedo molto scarno. Sai per cosa? I dettagli vittoriani (a parte il cappello con le piume accanto al Cilindro) per questi ti suggerirei di rivedere la scena della moglie in biancheria intima (via reggiseno e slip, sì a mutandoni e corsetto, ma prendilo come un parere relativo)Capisco la Settimana Ecologica (e ti sono grata perché mi hai insegnato cos’è un segway…reso ottocentesco a vapore) e la tua scelta di usare più i dettagli insoliti (D.N.A. felino, con immagine grottesca della vecchietta che si fa la toelettatura come i suoi gatti…forse) e la lumaca nel Cilindro. Bella la scena del bracciale apri-porta.

Attenzione: dalla canne verticali (dalle)


I RIFLESSI NEGLI OCCHI TUOI Di Chiara Rufino. Il tema steampunk c’è (ambientazione vittoriana con tanto di data, 1967 e anche i particolari. Il braccio meccanico della veggente, la caldaia, l’automa Anton, le protesi oculari). Il racconto è sovraccarico di spunti (prima il tema della magrezza, poi quello degli occhi…gocce per vedere cosa? Il tipo di raggiro che la ragazza ha subito da parte del ragazzo? Cosa c’entra il manto perduto?). Insolito il finale della chiaroveggente dalle protesi oculari (che comunque lubrifica con le gocce). Le vende con il marito e c’è il cartello fuori casa (a Whitechapel) così il lettore apprende della doppia attività della signora. Io toglierei la faccenda del manto e del raggiro…insisterei sul particolare degli occhi e delle protesi (all’inizio mostri Adele con una vista normale, invece, ecco, mostrare il suo punto di vista da “Diversamente vedente” avrebbe intrigato di più il lettore).

Attenzione a: occhi opali (meglio opalini o d’opale).



KATORZ Di Evandro Straccini Bellissimo racconto. Rispetta il tema steampunk con grande fedeltà. Mi piace l’accostamento Regina Vittoria ai marziani distruttori. Interessante che la salvezza della Terra dall’attacco marziano sia dovuta a Tesla, che tu caratterizzi molto efficacemente, a partire dai piccioni; mi piace anche la sua grinta, sa di essere stato richiamato dopo un periodo di caduta in disgrazia e ne tiene conto nel finale: farà pagare l’energia, oppure userà Katorz a fini malvagi. Sì, nella sua scelta c’entra chi vuole guadagnarci, ma io credo sia anche il fatto che gli siano stati preferiti a lungo Edison e Marconi. Tema vittoriano dello scienziato incompreso). Il macchinario Katorz è in pieno spirito steampunk (globo attraversato da fulmini, in grado di ripristinare il clima sovvertito dai marziani) ed è interessante che Tesla si faccia aiutare dalla piccola sensitiva Susan. Bello anche il treno zannuto (progettato da Diesel e Otto, nientemeno) e la torre energetica nel deserto.

Meastà : refuso per Maestà.



L’ULTIMA RIPARAZIONE Di Andrea Partiti
Trovo l’ambientazione molto efficace a partire dalla prima parte del racconto (claustrofobica, con tutti quei tubi. Li ho immaginati come condotti dove passa l’acqua calda che poi si trasforma in vapore). Questo sotterraneo si trova in corrispondenza di una città (alcuni tubi sono collegati al tunnel di una chiesa). Mot e i suoi si sono collegati abusivamente. Per questo il protagonista si trova nei guai. Di qui la sua decisione di arrendersi nel finale. In pratica, lui e i suoi compagni vivono abusivamente (raccattano quel che serve loro dove possono, in netta contrapposizione al Mondo di Sopra). Mi sono piaciuti i particolari vittoriani (lampade a gas, occhialoni, ragazzo del carbone) e anche come hai descritto la riparazione della giunzione. Tema Steampunk rispettato in pieno (soprattutto per la presenza di ribelli all’ordine costituito).


TOCCA A TE Di Riccardo Rossi L’ambientazione steampunk c’è (a partire dall’immagine iniziale della caccia al tesoro con la Bussola a vapore, ma c’è anche la fila di ciotole automatizzate per gli animaletti del parco, ma anche il romanzo giallo interattivo, da ascoltare al grammofono, con tanto di cartellino premio per chi indovina il colpevole). L’inventore c’è (il nonno del protagonista) ma ormai il suo genio si è spento (rendi molto bene il suo decadimento, anche fisico attraverso la descrizione degli abiti e della dentatura, oltre che dell’apparecchio acustico), per colpa dell’età. Ma ha uno sprazzo di lucidità, come nel finale, quando lancia il foglio di giornale nel cestino. Commovente il nipote, che gli legge il giornale con gli ultimi prodigi della scienza (e il racconto si apre proprio con la lettura di un articolo del giornale).

PODAEMON MOVE! Di Marco Roncaccia Il racconto è insolito a partire dal titolo. Mi piace la tecnologia che descrivi (ologrammi legati alla Rete del Vapore e di qui i dispositivi per percepirli. Handpod in alluminio e Lux S plus in ottone e mogano). C’è un misto di atmosfera vittoriana e tecnologia ultimo grido che rimanda agli attuali Pokemon. Anche il fatto che gli ologrammi siano stati un gioco prima di diventare una minaccia (uccidono tramite allucinazione uditiva) mi ha fatta pensare al lato oscuro della realtà aumentata. Interessante il virus creato dagli islamici. E anche la figura del protagonista, cacciatore di Daemon (ologrammi divenuti fauna virtuale in grado di riprodursi e camuffarsi) dal passato di miseria ed entrato nella caccia dopo aver sottratto l’handpod a una giovane morta è interessante: diviso fra la caccia e l’amore per una donna misteriosa (la sua rovina…prima lo attira con la prospettiva di entrare nell’élite, faccenda che a lui non piace, ma per amore…e poi, nel finale tragico: la donna è un Daemon camuffato). Originalità a non finire.

Attenzione: sensienti (io l’ho visto più spesso scritto come senzienti).



LA MIA CLASSIFICA (soffertissima, sono tutti racconti avvincenti) È:

L’ULTIMA RIPARAZIONE di Andrea Partiti

KATORZ di Evandro Straccini

GIOCHI PERICOLOSI di Roberto Romanelli


PODAEMON MOVE! Di Marco Roncaccia

ARTHUR di Angela Catalini

TOCCA A TE di Riccardo Rossi

I RIFLESSI NEGLI OCCHI TUOI di Chiara Rufino

LOCH EXPRESS di Mario Pacchiarotti

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 25 luglio 2016, 12:48

Commenti

Arthur, di Angela Catalini

Ciao Angela,
nella tua storia vedo una suggestione di Steampunk, per via della chiavetta a forma di ingranaggio e dell’ambientazione ‘ottocentesca’, però non mi sembra che si tratti di elementi fondamentali per la storia: basterebbe una chiavetta qualsiasi, e il riferimento ‘stiampunk’ si perderebbe senza conseguenze.
La trama in generale è molto prevedibile. Non è di per sé un problema ma in questo caso non dai ai personaggi uno spessore che giustifichi la banalità della trama e renda il racconto comunque godibile.
Il commerciante in particolare mi sembra un po’ una macchietta e non si comporta in maniera coerente: prima è lui che spontaneamente si mette a parlare del pupazzo, e poi scaccia il ragazzo senza apparente motivo. Non ha nemmeno molto senso che il Conte lo faccia esporre solo di tanto in tanto se vuole veramente ritrovare il figlio.
Nel finale è un po’ anticlimatico il fatto che questo figlio perduto alla fine non faccia nemmeno partire la bambola. Insomma, diamogliela questa piccola soddisfazione.
‘Fiotti’ mi sembra una parola più adatta a un liquido che a del fumo.

Lock Express, di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario,
racconto molto ben scritto e bella l’idea di un retroscena steampunk del mostro di Lochness.
Non mi convincono due cose però: il ‘passare in rassegna’ riferito a un paio di abiti vestiti (è un’espressione che sento più appropriata a un gruppo di elementi numeroso) e l’allumina: carina l’idea di utilizzarla, ma poi niente ‘mostro di metallo’ e ‘pareti metalliche’ perché ha proprio l’aspetto sbagliato. Oltre a questo, è fuorviante che la tua protagonista dica (o suggerisca) che il sommergibile tornerà a galla perché è leggero – un sommergibile torna a galla perché, di base, galleggia, grazie agli spazi interni vuoti... come una barca qualsiasi. Il materiale meno denso sicuramente aiuta, eh!
Per quanto riguarda lo steampunk, diciamo che gli unici elementi del genere sono l’accenno a un oggetto meccanico (che però per quanto ne sappiamo potrebbe essere anche moderno) e i riferimenti alla regina e a un contesto sociale aristocratico e misogino. Normalmente non direi che basta per essere considerato steampunk, però com’è come non è, riesci lo stesso a creare l’atmosfera giusta, almeno per la mia percezione, quindi ti promuovo decisamente!
Sara

Giochi pericolosi, di Roberto Romanelli

Ciao Roberto,
la prima parte del racconto è un po’ criptica, all’inizio ho avuto l’impressione di essermi persa qualcosa e ho ricominciato il racconto un paio di volte prima di arrivare circa a metà quando tutto prende un senso. Mi ha distratto soprattutto il particolare del pacco legato sotto il braccio: immaginavo un robot o almeno una qualche mutilazione che impedisse al protagonista di reggerlo.
La storia mi piace, ma mi sembra che in sostanza sia più fantascientifica che steampunk: l’UPA ha un nome evocativo in tal senso, tuttavia costruisci principalmente l’idea di un’ambientazione futuristica che per la settimana ecologica ricorre a vecchie tecnologie (tra l’altro in alcuni casi in maniera dubbia: il fumo nero del segway mi fa pensare male). Resta comunque un contesto abbastanza staccato dalla storia in sé che ruota più che altro intorno agli ‘indotti di DNA’.

I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino

Ciao Chiara,
il tema steam mi sembra che ci sia grazie alla veggente con le protesi meccaniche, e crei bene l’atmosfera. Manca l’elemento ‘punk’ di ribellione a cui si fa riferimento anche nella definizione del genere data nella convocazione, al limite è identificabile nella truffa messa insieme dai due, ma non mi convince appieno.
Sembrerebbe inoltre fin troppo facile questa truffa che mettono su la veggente e il marito: possibile che tutti quelli che vanno da lei ricevano gocce che, suppongono, distruggono i loro occhi e i due non siano ancora finiti nei guai? Altro elemento che introduci bene ma che poi risulta di fatto inutile nel racconto è la magrezza della ragazza. Per il resto c’è qualche errore di battitura e non mi suona molto bene l’espressione ‘occhi opali’ (forse occhi d’opale, o color dell’opale’ sarebbe meglio).
Il tema direi che c’è e la storia è comunque ben raccontata.
Katorz, di Evandro Straccini

Ciao Evandro,
l’ambientazione steampunk ce la vedo abbastanza, ma in generale l’hai resa soprattutto con molti riferimenti a scienziati e personaggi del passato: questa tecnica crea un po’ l’effetto di un minestrone che rende il testo pesante. Essendo il racconto molto breve secondo me sarebbe stato meglio concentrarsi su meno personaggi e farli emergere di più sullo sfondo della storia.
Non è ben chiaro il funzionamento del macchinario e della bambina coi ‘superpoteri’: essendo un’ambientazione fantasiosa pseudoscientifica ci può stare benissimo l’inspiegabile, ma in questo caso la sostanza della storia sta tutta lì e se non dici qualcosa di più al lettore la sensazione è quella di un deus ex-machina piuttosto ingombrante.
Ok il tema, per me.

L’ultima riparazione, di Andrea Partiti

Ciao Andrea,
nel tuo racconto crei molto bene l’ambientazione steampunk (con qualche reminiscenza della Londra doppia di Gaiman, credo), però la storia non è granché. Il finale in particolar modo è un po’ anticlimatico. Non che ci debba per forza essere il ‘lieto’ fine, anche se penso si addica alla situazione: manca secondo me qualche avvenimento che vivacizzi il racconto (per esempio una fuga con un paio di ribaltamenti).
L’effetto globale è un po’ quello di Steamboy: ambientazione bella, ma vuota.
Per il resto mi sembra il tema ci sia tutto e il racconto sia scritto ottimamente.

Tocca a te, di Riccardo Rossi

Ciao Riccardo,
il tema steampunk nel tuo racconto non mi sembra ci sia tanto. Ci sono gingilli tecnologici, e ci fai capire che non si tratta di tecnologie moderne, ma non hanno comunque un peso o un ruolo nella storia, che mi sembra ruotare più che altro attorno al rapporto tra il nonno e il nipote.
Ho interpretato l’improvviso attacco di rabbia del ragazzo come sintomo della frustrazione dovuta alla situazione del nonno che peggiora sempre di più, perché non sono riuscita a capire se fosse stato invece causato da qualcosa letto sul giornale (per esempio una delle invenzioni era di suo nonno e gli era stata rubata?). Devo dire che in ogni caso su questo punto il racconto è poco chiaro.
Non ci vedo tantissimo nemmeno il tema, diciamo che è stiracchiato -quella del nonno non sembra follia ma Alzheimer o simile-. Il racconto, infine, è ben scritto a parte qualche punto meno scorrevole.
Una nota: dici che si vede la vestaglia sotto la giacca ma prima ci hai detto che il nonno ha giacca e pantaloni: improbabile infilare i pantaloni sopra a una vestaglia.
PoDaemon Move!, di Marco Roncaccia

Ciao Marco,
l’idea dei tuoi Pokémon alternativi che sfuggono al controllo e si materializzano mi piace molto. Purtroppo la rilettura in chiave steampunk del fenomeno risulta un po’ forzata, l’ambientazione resta staccata rispetto alla trama e non ha alcuna influenza su di essa e per giustificare e spiegare tutta la situazione rompi la scena iniziale con un infodump lungo quasi come il racconto. Personalmente apprezzo spesso più il raccontare che il mostrare, non sono per nulla una fanatica dello ‘show don’t tell’ insomma, e mi danno noia i personaggi posticci che vengono fuori quando ci si impone di seguire questa regola. In questo caso però il risultato è piuttosto pesante. Forse anche solo nascondendo la spiegazione in una lettera o in un monologo avresti migliorato nettamente le cose.
Per contro ti è riuscito bene l’effetto sorpresa: a un certo punto ce lo immaginiamo, ma non subito subito, perciò la trama è godibile.

CLASSIFICA

1. Lock Express
2. L’ultima riparazione
3. I riflessi negli occhi tuoi
4. PoDaemon Move!
5. Giochi pericolosi
6. Tocca a te
7. Arthur
8. Katorz

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maria rosaria
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Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 25 luglio 2016, 17:43

Ciao a tutti!
Ecco di seguito i miei commenti e in fondo la classifica. :-)


‪Arthur - ‬‬di Angela Catalini‬‬‬‬
Il racconto ha il sapore delle fiabe (e qui, lo so, mi gioco un’amica). Ma questo è un pregio, è la tua cifra e non inficia affatto la storia. Mi piace l’idea e come l’hai sviluppata.
Forse non proprio steampunk, genere che non padroneggio affatto e di cui mi sono fatta un’idea leggendo Mondo9 di Tonani e la definizione che ne ha dato qui sul forum R. Cera.
Due piccolissimi appunti sulla scrittura.
1) manca una virgola, o meglio un due punti, dopo “soppesò il giovane che aveva davanti”;
2) “Sotto gli abiti ci sono un groviglio di ingranaggi e molle”, preferirei “c’è un groviglio” perché il verbo si riferisce a groviglio.
Il tema mi sembra rispettato.
Ottimo il finale in cui l’automa apre le braccia insieme al padre di Arthur.



‪Loch Express - ‬‬‬‬‪di Mario Pacchiarotti ‬‬‬‬


Racconto divertente, pieno di humor, che mantiene un buon ritmo grazie ai simpatici dialoghi e rallenta un poco quando viene introdotta la scena dei pescatori, ottima scena che si allaccia benissimo al tema dell’imprevisto. Il racconto riprende poi, scoppiettante, per introdurci in un simpatico finale.
Credo che il genere sia rispettato (il sommergibile è inserito in un contesto storico antecedente a quello di effettiva utilizzazione) e anche il tema.


Giochi pericolosi - di Roberto Romanelli

Ho dovuto rileggere il tuo racconto più volte e non perché sia scritto male, anzi. Il problema è stato comprendere l’idea di fondo e apprezzare quindi la storia. Con un po’ di fatica ho compreso che il tutto gira intorno a questi cilindri che inoculano DNA di altre specie animali e modificano quindi il comportamento umano. Giusto? Se così è, l’idea è fantastica, peccato che compressa in tremila battute non riesca a emergere al meglio. O magari sono io che non la colgo, non so. Anche per quanto riguarda l’ambientazione steampunk non sono riuscita a vederla. L’invenzione c’è ma tutto il resto mi sa più di “normale” fantascienza.

I riflessi negli occhi tuoi – di Chiara Rufino

C’è molta ironia in questo racconto simpatico e ben scritto. La storia ruota intorno a questa coppia di farabutti, Adele e Lauren, che cercano di raddoppiare il guadagno truffando due volte i malcapitati: la prima volta con l’inganno e il furto fingendosi chiaroveggenti, la seconda provvedendo a risolvere i problemi causati la prima volta con protesi di bulbi oculari. Forse avrei sottolineato la natura delle gocce usate “per far vedere meglio” in modo da dare più forza al finale.
Genere steampunk secondo me rispettato.

KATORZ- di Evandro Straccini

Molto interessante il tuo racconto incentrato sulla figura di Nikola Tesla, considerato ai suoi tempi una sorta di “scienziato pazzo”. Ottima quindi la scelta di costruirci intorno una storia che ha, a parer mio, un sapore molto steampunk e rispetta anche il tema assegnato.
Mi rimane qualche piccolo dubbio sul personaggio di Susan, la cui caratterizzazione forse è un po’ carente (mentre ti sei soffermato molto di più sulle descrizioni del macchinario).
Ma, come al solito, tremila battute sono sempre troppo poche per farci stare tutto.


‬‬‬‬‬
L’ULTIMA RIPARAZIONE – di Andrea Partiti

Nel mondo attuale si ruba l’energia elettrica, nel tuo racconto si ruba invece il vapore e questa mi sembra un’idea molto carina. Hai anche creato, almeno accennandolo, un mondo fatto di quelli di Sopra e quelli di Sotto, dicotomia e metafora (immagino) delle classi sociali.
Il racconto è ben scritto a parte qualche piccolo refuso (“da in partenza”, “tutte quello che ci resta”).
C’è, poi, secondo me un piccolo errore di Punto di vista all'inizio quando scrivi: “Sbiancai, ma Mot non lo notò nella penombra”. Il protagonista (del quale assumi il PdV) non può saperlo che Mot non l’ha notato. Al massimo può immaginarlo o sperarlo.
Tema e genere rispettati.


TOCCA A TE – di Daniel Travis
Questo racconto mi ha commosso.
Sei riuscito a trascinarmi nell’ambientazione steampunk (che secondo me c’è tutta) facendomela superare. Voglio dire che l’ambientazione qui fa da sfondo a una storia universale, che riguarda il diventare vecchi e tronare un po’ bambini (nel bene e nel male).
Hai usato poi l’idea degli “audiolibri” che anche io avevo accarezzato all’inizio ma poi abbandonato perché non ero in grado di costruirla e renderla leggibile come hai saputo far tu.
Credo poi che tra i racconti del girone sia tra quelli che maggiormente centra il tema assegnato. Bravo!
PS: e ora vado a leggermi il commento lungo che hai postato qui sopra (che non ho ancora letto per non farmi influenzare).


PODAEMON MOVE – di Marco Roncaccia

Ho apprezzato molto il tuo tentativo di contestualizzare una moda attualissima (Pokemon Go) in epoca diversa virando il tutto verso un’evoluzione dei “mostri” che diventano senzienti. Ti confesso che l’idea è forte! Però…
Però c’è che un po’ mi sono incartata sulla comprensione del tutto: come fa il bug del sistema a rednere ‘sti benedetti/maledetti Daemon senzienti e addirittura autorigeneranti? Ma forse sono solo io che non ci arrivo perché non conosco bene il gioco e alcune dinamiche informatiche. Però non ci arrivo neanche alla fine quando lei dice “habibi” che credo voglia dire “tesoro” ma mi sa tanto che è una fregatura…
Per quanto riguarda lo steampunk c’è un tentativo di accennarlo, all’inizio, quando parli di vapore ma non credo sia sufficiente.
La scrittura è, comunque, ineccepibile.


CLASSIFICA:

1) Tocca a te – di Daniel Travis
‪2) Loch Express‬‬‬‬‪ - di Mario Pacchiarotti ‬‬‬‬
3) I riflessi negli occhi tuoi – di Chiara Rufino
4) Katorz - di Evandro Straccini
‪5) Arthur -‬‬‬‪ di Angela Catalini‬‬‬‬
6) L’ultima riparazione – di Andrea Partiti
7) Podaemon Move – di Marco Roncaccia
8) Giochi pericolosi - di Roberto Romanelli
Maria Rosaria

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raffaele.marra
Messaggi: 397

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » martedì 26 luglio 2016, 0:23

Ciao ragazzi, ecco la mia classifica. Complimenti a tutti!

1° - Tocca a te - di Riccardo Rossi
Un gran bel racconto, non c’è che dire. Originale, perché ha il coraggio di declinare il genere steampunk in qualcosa di insolito, lontano dalla follia eccentrica di stravaganti inventori ma concentrato in qualcosa di molto più nobile e profondo, altrettanto irrazionale e, appunto “punk”. Sorprendente perché fino alla fine nasconde quel meraviglioso moto di sentimento che non è affatto esplicito ma è tangibile e vivo nel lettore che si lascia trasportare da questo rapporto nonno-nipote valido nel passato, nel presente e nel futuro. Elegante nello stile e nella ricerca lessicale, equilibrato nello sviluppo e godibile in ogni sua parte. Complimenti.

2° - Arthur – di Angela Catalini
Mi piace l’ambientazione che hai creato per questo tuo racconto, e per ambientazione mi riferisco al contesto urbano/industriale e ai personaggi che lo popolano. Il tutto è definito abbastanza bene, nonostante i pochi caratteri a disposizione. La storia incuriosisce fin dal principio e il finale, sebbene non totalmente imprevedibile, è comunque ben pensato e non lascia affatto indifferenti. L’unico appunto che sento di farti è nella frase finale “Come la bambola aprì le braccia, così fece il Conte” che certamente è perfettamente funzionale a svelare in coda il segreto che domina l’intero racconto, ma formalmente mi sembra un po’ frettolosa, direi sottotono rispetto allo stile che si ritrova nel resto dello scritto. Comunque, devo dire, si tratta probabilmente di gusto personale, quindi il mio “brava” è sincero e meritato.

3° - I riflessi negli occhi tuoi - di Chiara Rufino
Ho sempre pensato che nei racconti di questo contest possa essere ammessa qualche lieve incongruenza nella trama, soprattutto se dovuta alla scarsità di tempo e caratteri che caratterizza i nostri racconti. In altre parole, là dove la storia necessiterebbe di qualche spiegazione al fine di essere apprezzata in pieno, non ritengo ciò una grave mancanza ma mi sforzo, con la fantasia del lettore, a interpretare a mio modo il tutto per conservarne una qualche coerenza narrativa. Si tratta del tuo caso: il tuo racconto è piacevole e ben scritto, ma alcuni particolari (o meglio la mancanza di alcuni chiarimenti) rischierebbero di renderlo poco credibile. Tuttavia, alla luce della mia lunga premessa, ti dirò che non intendo penalizzarlo.

4° - Giochi pericolosi - di Roberto Romanelli
Si tratta di un racconto decisamente originale, almeno per quel che ne so io. Questa idea del DNA degli animali, declinata con la leggerezza amaramente ironica che governa il tuo racconto è l’elemento notevole della tua prova. Ammetto che qualche passaggio della storia andrebbe chiarito con maggiori particolari, che il racconto lascia qualche interrogativo qua e là, ma tutto ciò è ammissibile nella logica dei tremila caratteri del nostro gioco. Tirando le somme, direi che la prova è sicuramente positiva; il racconto probabilmente è migliorabile con un lavoro più minuzioso e sicuramente di lunga durata, ma già così risulta piacevole, originale e ben scritto.

5° - Katorz - di Evandro Straccini
Ci sono delle ottime potenzialità in questo racconto originale e ben pensato. Mi piace il riferimento diretto agli scienziati dell’epoca, e trovo divertente e avvincente il personaggio di Tesla, un ottimo protagonista per un racconto che incuriosisce e interessa. Tuttavia non tutto è positivo, a mio parere. C’è qualcosa, probabilmente nello stile, che penalizza un po’ lo scorrere del testo. Cerco di spiegarmi meglio: lo stile mi sembra un po’ superficiale, poco ricercato, privo di gusto, strettamente sufficiente a raccontare la storia. Insomma, io lo migliorerei un tantino.

6° - L’ultima riparazione - di Andrea Partiti
Un’ottima prima parte, in cui la storia è narrata alla perfezione attraverso il dialogo. Questa caratteristica è, a ben vedere, difficile da ottenere; tu invece dimostri di avere una ottima padronanza della scrittura e riesci ad informare e interessare il lettore alimentando gradatamente la curiosità e la voglia di andare avanti nella lettura. Trovo tuttavia che la seconda parte risulti un tantino deludente, soprattutto perché non ha un finale particolarmente sensazionale; il tutto si conclude in maniera quasi lineare, senza evidenti scossoni né colpi di scena, in maniera un po’ troppo “soft” per l’ambientazione (splendida) e il climax che costruisci con saggezza durante quasi tutto il racconto. Comunque si tratta di una prova positiva.

7° - PoDaemon Move! - di Marco Roncaccia
Bello il finale, sicuramente il pezzo migliore di tutto il racconto. Tuttavia non mi convince il riferimento che fai ad un fenomeno strettamente attuale che, probabilmente, si esaurirà nel giro di qualche settimana. Insomma, tu hai scritto questo racconto lasciandoti influenzare dall’importanza che oggi si dà ad un gioco per smartphone, ma c’è il forte rischio che, a rileggerlo tra dieci, vent’anni, risulti assolutamente staccato da ogni realtà. Con ciò non voglio dire che un racconto debba per forza legarsi ad un fatto attuale che abbia una certa durata nel tempo, ma noto nel tuo scritto un notevole sforzo di riproporre proprio il fenomeno dei Pokemon Go e declinarlo in stile steampunk. Detto ciò (e ovviamente è una mia idea, certamente discutibile), trovo lo stile ben curato e governato con maestria.

8° - Lock Express - di Mario Pacchiarotti
Sicuramente si tratta di un racconto ben scritto, in cui la componente steampunk è strutturata e determinante, e ne costituisce decisamente l’aspetto più affascinante. Molto fluida ed evocatrice la prima parte, e nelle parti seguenti lo stile mantiene il proprio buon livello fino in fondo. Ciò che non mi convince del tutto è la trama che ne viene fuori. Non vedo uno sviluppo particolarmente avvincente né un finale che lasci alcun segno. Si tratta in definitiva dell’impostazione di una situazione narrativa molto ben gestita e pensata che però non si evolve. A me ricorda un po’ Jules Verne e anche un po’ Ian Fleming (“Dr. No” o, nella sua celebre trasposizione cinematografica, “Agente 007 – Licenza di uccidere”). Intendiamoci, non ritengo affatto un difetto l’essersi ispirato a qualcosa di esistente (ammesso che tu lo abbia fatto), ma il tuo racconto è penalizzato un tantino dal non essere capace di svilupparsi in maniera interessante e originale dalla situazione di partenza.

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Adry666
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Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » martedì 26 luglio 2016, 17:17

Ciao a tutti,

tutti i racconti sono molto belli e ben scritti, odio fare le classifiche, ma il dovere mi chiama:

1. I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino, ore 00.07, 2893 caratteri
2. L’ultima riparazione, di Andrea Partiti, ore 00.33, 2999 caratteri
3. Lock Express, di Mario Pacchiarotti, ore 23.32, 2960 caratteri
4. Tocca a te, di Riccardo Rossi, ore 00.50, 2998 caratteri
5. Giochi pericolosi, di Roberto Romanelli, ore 23.51, 2990 caratteri
6. PoDaemon Move!, di Marco Roncaccia, ore 01.09
7. Arthur, di Angela Catalini, ore 22.35, 2968 caratteri
8. Katorz, di Evandro Straccini, ore 00.15, 2960 caratteri

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Arthur, di Angela Catalini, ore 22.35, 2968 caratteri

Ciao Angela,
il tuo racconto è scritto bene, fluido, senza particolari refusi, si fa leggere.
Tuttavia non riesco a coglierne la sfumatura steampunk, non vedo fantascienza in questo racconto, ma più che altro mi sembra di leggere una fiaba, una bella fiaba, ma non SP.
Analizzando nello specifico la storia ci sono alcune cose che non ritornano:
- il ruolo della donna / balia;
- l’astio del burattinaio verso il ragazzo;
- il significato del ciondolo.
Insomma, buona prova ma poco SP (secondo me ovviamente)
Ciao
Adriano
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Lock Express, di Mario Pacchiarotti, ore 23.32, 2960 caratteri

Ciao Mario,
il tema steam punk mi sembra piuttosto centrato, non sono un esperto ma mi sembra che qui ci siano tutti i parametri sull’OK )).
Sono un po’ perplesso sulla spiegazione dell’origine della leggenda del mostro di Lochness, più che altro per gli eventuali paradossi temporali …
Ci sono alcune imprecisioni che però ho visto che sono state già segnalate.
Comunque la tua storia è scritta bene e mi ha divertito leggerla.
Buona prova
Ciao
Adriano
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Giochi pericolosi, di Roberto Romanelli, ore 23.51, 2990 caratteri

Ciao Roberto,
racconto simpatico, in molti punti mi ha fatto sorridere, forse solo qualche volgarità di troppo.
Il tema secondario (follia, ecc) è centrato alla grande, invece sul tema principale, steam punk, ho qualche riserva: non son un esperto (ho letto tutto Tonani, et altri, ma non tutto lo scibile) però il tuo mi sembra più SF. Manca qualcosa a livello di “atmosfera” per definire il genere.
Una nota:
quando scrivi “…Non è colpa mia se è la Settimana Ecologica ed è vietato inquinare…” basterebbe “Non è colpa mia se è la Settimana Ecologica”, se é la sett ecologica è ovvio che sia vietato inquinare. Anche se, sempre in ambito SP, suona stonata l’ecologia… )
In sintesi buona prova, mi ha convinto.
Ciao
Adriano
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I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino, ore 00.07, 2893 caratteri

Ciao Chiara,
il tuo racconto mi ha colpito molto per l’atmosfera surreale che si respira leggendolo, molto bello, complimenti. Mi sono immerso nella lettura e mi sono fatto trasportare tra le onde di questo universo parallelo… )
Il genere SP è centrato pienamente, secondo me, forse un po’ meno il tema: la follia c’è, l’imprevisto un po’ di meno, il vapore è un po’ collaterale.
Il finale è simpatico ma non inaspettato.
Nel complesso ottima prova, complimenti.
A presto
Ciao
Adriano
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Katorz, di Evandro Straccini, ore 00.15, 2960 caratteri

Ciao Evandro,
buona prova la tua, sicuramente in tema e interessante per come affronti il tema “Tesla”, personaggio caratterizzato in modo interessante.
Tuttavia ci sono delle frasi che spezzano il ritmo e non permettono una lettura fluida. TI faccio alcuni esempi:
“… - Mi avete preso per pazzo - rispose lo scienziato. - Tutto il mondo adora gente come Edison e Marconi. Mi avete tagliato fuori e ora che avete bisogno di me...
Deserto. Dalle sabbie spuntava una “torre energetica”, così l'aveva chiamata lo scienziato.
- E le difese? - chiese la Regina dopo avere osservato quel traliccio alto seicento metri che terminava con una sfera irta di punte…”
Non capisco come si legano i due dialoghi con “Deserto…” Secondo me dovevi mettere la descrizione all’inizio del dialogo, o alla fine, così spezza il ritmo e fa fermare il lettore per cercare di capire (oppure dovevi mettere uno spazio, insomma così non suona bene) cosa sta succedendo.
Insomma, idea buona, ambientazione standard SP (magari cambierei qualcosa per essere più originale), stile da rivedere e correggere (ovviamente sempre a mio parere, e considerando il contesto dei 3000 caratteri).
Ciao
Adriano
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L’ultima riparazione, di Andrea Partiti, ore 00.33, 2999 caratteri

Ciao Andrea,
molto bella l’atmosfera che hai creato, evocativa e claustrofobica contemporaneamente (qualcosa mi ricorda anche il miglior Gainman). Il tema è centrato senza dubbi.
La prima parte, l’incipit, è notevole; il finale risulta un po’ “affrettato” ma viste le limitazioni in caratteri ci stà, spero di rileggerlo in futuro più sviluppato.
Una nota:
“…Passando dalla piazza del mercato feci segno all’unica anima presente, un bambino nero come il carbone che trasportava: — Vieni con me, è un’emergenza!...”
C’è qualcosa che non va: … che trasportava, ci si aspetta una continuazione, proverei a girare la frase pe renderla più comprensibile anche a una prima lettura

Nel complesso ottima prova, bravo!
Ciao
Adriano
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Tocca a te, di Riccardo Rossi, ore 00.50, 2998 caratteri

Ciao Riccardo,
racconto particolare il tuo: un’ambientazione steampunk molto alternativa, con interessanti “macchine magiche” che fanno da contorno a una storia di confronto tra chi invecchia e chi non l’accetta. Secondo me, i temi e il genere sono centrati; in effetti la storia non è molto SF come ci si potrebbe aspettare, ma la delicatezza della narrazione e il finale equilibrato compensano una trama leggera che in alcuni punti rallenta un po’ il ritmo.
Buona prova
Ciao
Adriano
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PoDaemon Move!, di Marco Roncaccia, ore 01.09

Ciao Marco,
hai scritto un racconto originale, su un tema di stretta attualità che sta martoriando le nostre menti in questi giorni.
Come sempre nel tuo caso, il racconto è ben scritto e il ritmo è buono.
Passando agli aspetti meno positivi:
- il tema steampunk nel tuo racconto è molto “rarefatto”, non so se hai centrato il tema;
- la scelta della seconda persona è un po’ faticosa per chi legge;
- usare termini troppo inerenti il gioco infastidisce chi non lo conosce appieno.
Poi una domanda: che cosa vuol dire il termine “Habibi”? E’ la parola araba? Se sì, come si collega a tutto il resto? Oppure è un acronimo legato al gioco dei Pokemon?
Comunque nel complesso discreta prova.
Ciao
Adriano

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ceranu
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Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 luglio 2016, 23:30

Commenti:

Arthur, di Angela Catalini

Ciao Angela, ben trovata.
Partiamo subito dalla parte che mi cruccia di più: il tuo racconto è steampunk?
Io ci ho trovato tanto vittoriano, ma niente di steampunk se non nella follia della balia che crede che il ragazzo possa essere il gioco del Conte. A questo punto potrei pensare che il giocattolo fosse un robot, ma devo solo dedurlo perché da quello che ci fai vedere il gioco è solo un aggeggio meccanico come ne sono stati costruiti molti.
Detto questo il racconto è godibile anche se un po' scontato nel suo svolgimento.
Ho notato che in molti si sono buttati su rivisitazioni di grandi classici, nel tuo caso c'è la solita storia del “principe” rapito in fasce che ritrova il padre perduto.
In conclusione: racconto nella media senza sbavature ma senza grandi spunti.

Loch Express, di Mario Pacchiarotti

Ciao Maro, finalmente posso criticarti :P
Racconto un po' fiacco che da il meglio di se nell'ultimo paragrafo senza però riuscire a riscattare tutto il lavoro. Questo perché il finale si poteva intuire fin da quando l'obbiettivo passa sui pescatori. Probabilmente, se avessi tenuto nascosto al lettore il sommergibile l'effetto sorpresa avrebbe cambiato le sorti del racconto.
Sullo Steampunk non ci sono dubbi, c'è al 100%, tanto da ricordare, nella prima parte, Verne.
La scrittura è la solita precisa ed efficacie.
In conclusione: racconto senza infamia e senza lode per colpa di un ritmo non eccezionale.
Ciao e alla prossima.

Giochi pericolosi, di Vastatio

Partiamo dal presupposto che dal mese prossimo pretenderò un prontuario allegato al racconto. Io vorrei avere una vita mia e non vorrei dover passare ore a riflettere sul significato di ogni singola parola del tuo racconto.
Parto dai dubbi:
A) A cosa serve la lumaca?
B) Cosa c'è ti steampunk nel tuo racconto.
C) Spiegami come può un mondo che non ha scoperto il silicio e tutto ciò che ne consegue parlare di manipolazione del DNA.
Questo racconto, insieme a un altro nel tuo girone, ha il merito di osare e non è poco. Non hai sfruttato l'ambientazione londinese o similari, e hai cercato di ambientarlo in un periodo storico diverso da quello a cui si ispira questo genere e te ne sono grato perché non ne potevo più.
Però ha il solito limite dei tuoi racconti: c'è molto più non detto che detto.
La chiusura è divertente.
In conclusione: 10 per l'idea, 6 per l'esecuzione e 4 per l'attinenza al genere.
Ciao

I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino

Ciao Chiara, criptica come sempre, ma stavolta comprensibile.
Messaggi a parte trovo la tua storia riuscita. C'è la giusta ironia e il raggiro è piacevole. Magari qualche virgola traballa un po', ma siamo su Minuti Contati e il tempo non permette una giusta rilettura, quindi: chi se ne frega.
L'unica frase che non i piace è: Tornerà tanto, lo fanno tutti dopo le nostre gocce.
Così fai intendere che tornerà nel suo negozio, ma credo che tu intendessi dire che la rivedranno perché andrà a farsi fare le protesi oculari.
Attinenza a genere e tema rispettate.
In conclusione: uno dei racconti migliori del tuo girone.

Katorz, di Evandro Straccini

Ciao Evrando, piacere di incontrarti sul web.
Partiamo subito dai punti deboli del racconto: Come detto ad altri, non mi piace l'ambientazione londinese, abusata e stucchevole. Capisco che l genere si presta a quello, ma alla lunga annoia.
I dialoghi sono un po' ingenui. Va bene essere didascalici, ma i tuoi lo sono troppo e risultano poco credibili.
La chiusura con il voltafaccia di Tesla ha più il sapore del grottesco che del simpatico.

Ma ci sono anche dei lati positivi. Senza dubbio il tuo è uno dei racconti più Steampunk del girone (complimento che vale poco in quanto io non sono un esperto del genere, ma vale lo stesso).
In tremila battute sei riuscito a inserire una storia completa, magari hai trascurato un po' l'empatia con il lettore, ma la coperta è corta e tu hai puntato più alla trama e a me va bene.
Una buona fantasia tanto da non far storcere il naso per la sensazione di già letto che spesso si riscontra in altri lavori.

In conclusione: un racconto con alcuni pregi e molti difetti, ma che non lascia il lettore neutro.
Ciao e alla prossima.

L'ultima riparazione, di Andrea Partiti

Ciao Andrea, ben trovato.
Finalmente una storia completa con dei bei personaggi e un'ambientazione che osa e riesce ad essere stampunk: grazie.
Il tuo racconto non ha grossi difetti, forse è un po' affrettata la chiusura, ma ci sta comunque con il sacrificio del protagonista per la salvaguardia della comunità.
Senza scadere in infodump sei riuscito a descrivere il tuo mondo in maniera ineccepibile. Dialoghi e caratterizzazione dei protagonisti sono credibili e questo vale moltissimo all'interno di un racconto.
In conclusione: un ottimo racconto che merita i primi posti nel girone. Bravo!

Tocca a te, di Daniel Travis

Ciao Riccardo, ben trovato.
Che dire, il tuo racconto è decisamente steampunk, ma temo che, nel tentativo di creare la giusta ambientazione, tu abbia completamente trascurato la possibile trama del racconto. Tano che, in soldoni, la storia si riassume in un siparietto abbastanza scarno. Manca di patos e di coinvolgimento. Probabilmente il finale strappa un mezzo sorriso, ma non di più.
In conclusione: un racconto con un'ambientazione molto dettagliata che non è supportata da una trama all'altezza.
Ciao e alla prossima.

PoDeamon Move, di Marco Roncaccia

Ciao Marco, ben tornato su Minuti Contati.
Però, se lo fate apposta ditelo.
Un racconto che mi mette in difficoltà. Personalmente trovo il tuo racconto ai limiti del genere richiesto e so che farò la figura dell'idiota per questo.
Apprezzo molto il tuo tentativo di creare un dispotico steampunk di attualità. Non ho idea se si potesse fare qualcosa di più particolare, ma sono certo di no, altrimenti l'avresti fatto.
La storia, il personaggio principale e l'ambientazione mi piacciono molto. Se devo muoverti una critica è sull'unica scelta “facile” che hai fatto, ossia quella di scrivere in seconda persona. La resa è buona, ma spesso la trovo ostica d affrontare come lettore.
In conclusione: un ottimo racconto che è sicuramente da podio.
Ciao e a presto.

Classifica:


1. PoDeamon Move, di Marco Roncaccia
2. L'ultima riparazione, di Andrea Partiti
3. I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino
4. Giochi pericolosi, di Vastatio
5. Arthur, di Angela Catalini
6. Loch Express, di Mario Pacchiarotti
7. Katorz, di Evandro Straccini
8. Tocca a te, di Daniel Travis

Gabriele Macchiarella
Messaggi: 38

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 27 luglio 2016, 22:29

Buonasera a tutti! Ecco i miei commenti e la classifica:

- PODAEMON MOVE! – di Marco Roncaccia

Ciao Marco
A mio avviso uno dei migliori racconti del gruppo.
Inizialmente leggendo il titolo pensavo centrasse qualcosa il partito spagnolo "Podemos" poi andando avanti col racconto ho capito d'essere fuori strada. Testo piuttosto scorrevole, tematiche azzeccate, ha tutte le carte in regola per fare parecchia strada nel contest.
Ottimo anche il finale, "Habibi"..."amore mio" in lingua araba...


- KATORZ – Evandro Straccini

Ciao Evandro
Direi che il tuo è proprio il classico racconto in stile Steampuk, a grandi linee, sono state rispettate anche le tematiche.
Ammetto di non essere un grosso estimatore del genere ma il tuo racconto mi è piaciuto. Tesla è la ciliegina sulla torta è il suo colpo di scena inaspettato.
Unico appunto, troppi nomi per un testo così breve. Rischi di disorientare il lettore.


- ARTHUR – di Angela
Ciao Angela
Di per sé è un racconto valido. Gradevole nella lettura e molto scorrevole, non annoia nemmeno per un attimo.
Riguardo all'epoca in cui hai ambientato il tuo racconto, potremo anche esserci.
Premetto che questo è per me un genere quasi sconosciuto. Mi sono documentato a riguardo solo negli ultimi giorni per via del contest, lo ammetto. Mio modesto parere, non mi sembra un racconto che percorra il filone del genere Steampunk.
A parte questo, lo ripeto, un ottimo racconto. Complimenti!


- TOCCA A TE – di Daniel Travis

Ciao Riccardo.
Racconto molto interessante, con una tematica un po' insolita per il genere. Nonostante questo direi che hai abbracciato un po' tutte le tematiche del contest.
Mi piace molto l'idea del lord che si litiga un gettone con un ragazzino, una scena divertente.


- L’ULTIMA RIPARAZIONE – di Andrea Partiti

Ciao Andrea
Un buon racconto, a parte qualche piccolo refuso fisiologico visti i tempi ristretti.
A mio avviso ambientazione c'è, le tematiche un po' meno, se non in maniera molto marginale. Il furto del vapore è una bella idea, sarebbe stato bello capire che uso se ne faceva di quel vapore.
Nel complesso, testo piuttosto scorrevole (cosa di fondamentale importanza), sono curioso di sapere che fine fa il protagonista.


- I RIFLESSI NEI TUOI OCCHI - Di Chiara Rufino
Ciao Chiara,
trovo il tuo racconto piuttosto scorrevole e combinazione, lo abbiamo ambientato nel medesimo posto.
Ambientazione e tema sono stati rispettati, forse fatta eccezione per la "follia", che non ho colto.
Bella l'idea del soggetto della chiromante ma soprattutto della doppia attività di moglie e marito.
Tocchi il tema dell'anoressia tantando di lanciare un piccolo messaggio, cosa che in pochi fanno. Solitamente il racconto è fine a se stesso, non è questo il caso. Complimenti!


- GIOCHI PERICOLOSI – di Roberto Romanelli
Ciao Roberto
L'ambientazione c'è tutta, sprizza Steampunk da tutti i pori...
Il tema è "Vapore, follia e imprevisti", a mio avviso nel tuo racconto non sono presenti nessuna delle tre voci.
Non riesco a capire appieno a che cosa serva assumere DNA animale, soprattutto quella vecchia che sembra sia satura di quello felino...per quale motivo? Forse andava sviluppato meglio questo aspetto.
Il finale rimane un po' in sospeso, non c'è una chiusa...un colpo di scena. Sono sicuro che se avessi avuto a disposizione un po' di tempo in più per ponderare alcuni aspetti importanti del racconto, il risultato sarebbe stato differente. Manca quel poco per farlo decollare...


- LOCH EXPRESS – di Jimjams
Ciao Jimjams
Perdonami ma il tuo racconto mi ha un po' annoiato. In fin dei conti non succede nulla che mi abbia inchiodato al pc. L'ambientazione è sicuramente Steampunk ma per il resto mi sembra che siamo decisamente fuori tema. Troppi dialoghi che non arricchiscono la trama del racconto, anzi fanno proprio il contrario. Comprendo che le 3000 battute sono un grosso handicap...per tutti, proprio per questo avrei ridotto parecchio i dialoghi, a meno che non si imposti tutto il racconto unicamente su quello, ma non mi sembra che tu abbia avuto questa intenzione.Anche il tempo può avere influito negativamente, forse mettendoti sotto pressione, non lo metto in dubbio.Magari lavorandoci un po' su potresti raddrizzare il tiro.




1 - PODAEMON MOVE! – di Marco Roncaccia
2 - KATORZ – Evandro Straccini
3 - ARTHUR – di Angela
4 - TOCCA A TE – di Daniel Travis
5 - L’ULTIMA RIPARAZIONE – di Andrea Partiti
6 - I RIFLESSI NEI TUOI OCCHI - Di Chiara Rufino
7 - GIOCHI PERICOLOSI – di Roberto Romanelli
8 - LOCH EXPRESS – di Jimjams

greg
Messaggi: 13

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 luglio 2016, 23:06

Questi sono i miei commenti:

ARTHUR di Angela Catalini
Ciao Angela, il tuo racconto mi è piaciuto. La lettura risulta scorrevole. Premetto che la mia conoscenza dello steampunk è molto limitata, ma mi sembra comunque che il tema sia stato centrato. Personalmente non ho capito perché Arthur, che sembra desiderare molto provare ad azionare il pupazzo, rimanga immobile quando gli viene data la possibilità di girare la chiave. Mi sono chiesto anche come sia possibile che il bottegaio, dopo aver incuriosito il ragazzo con la sua spiegazione, non gli voglia dare la possibilità di provare a girare la chiave. Rimane comunque un buon lavoro e in particolare mi piace molto come hai concluso la storia.

LOCH EXPRESS di Mario Pacchiarotti
Ciao Jimjams, il tuo racconto è scritto bene e l'ambientazione è molto steampunk. Secondo me, però, ha il difetto di cominciare "già iniziato", un po' come se esistesse un'altra parte della storia che si sviluppa in un tempo precedente a all'inizio del racconto e fosse necessario conoscerla per godersi appieno la lettura. Allo stesso modo la fine mi ha lasciato in sospeso. E' una caratteristica che lo rende molto adatto a essere inserito in un racconto più lungo o addirittura in un romanzo. Probabilmente quest'impressione è data dal numero un po' eccessivo di dialoghi. Ho apprezzato che tu abbia dedicato qualche parola alla descrizione del materiale di cui è fatto il sommergibile e il termine tecnico "duttile". Sono accortezze che delineano l'anima steampunk del racconto.

GIOCHI PERICOLOSI di Roberto Romanelli
Ciao Roberto, il tuo racconto è pieno di spunti interessanti che mi hanno incuriosito molto. Mi sarebbe piaciuto sapere di più di questo gel che contiene il DNA, ma capisco che non sia stato possibile descriverlo in modo più particolareggiato a causa della brevità imposta. E' un peccato che le caratteristiche steampunk siano poche e che quindi il racconto sembri più di fantascienza, ma è scritto bene e la lettura risulta piacevole, quindi è un difetto che passa quasi in secondo piano. Ottimo lavoro!

I RIFLESSI NEGLI OCCHI TUOI di Chiara Rufino
Ciao Chiara, il tuo racconto è bello da leggere e la trama è interessante. Hai rispettato il tema e gli elementi steampunk ci sono nella quantità giusta, ma devo farti presente che non ho capito perché Adele zoppichi, insomma sappiamo che ha l'arto superiore sinistro meccanico, ma la gamba? Di certo se avessi avuto più spazio avresti potuto spiegare meglio perché Adele sia solita zoppicare, ma dato che di spazio non ce n'era, io avrei eliminato quel particolare, che distrae dal resto del racconto. Avrei inoltre evitato di scrivere "Un manto. Tornerà tanto..." perché l'assonanza tra le parole "manto" e "tanto" porta a pensare che la frase seguente si riferisca al manto e non alla ragazzina. Per il resto è un buon racconto.

KATORZ di Evandro Straccini
Ciao Evandro, il tuo racconto è fitto di avvenimenti e forse succede addirittura troppo in pochi righi. Questo hai dei pro e dei contro. Il lato positivo è che non vi è il rischio di annoiare il lettore, ma il lato negativo è che non dai il tempo al lettore di capire bene cosa sta succedendo e quindi si genera un po' di confusione, o almeno così è stato per me. Penso però che la trama sia molto valida. Hai inoltre inserito nel racconto dei personaggi storici realmente esistiti, che è una cosa che a me piace molto e soprattutto così facendo hai potuto evitare di spiegare chi fossero i tuoi personaggi e hai evitato di spendere parole, cosa che con uno spazio così limitato è fondamentale.

L'ULTIMA RIPARAZIONE di Andrea Partiti
Ciao Andrea, l'idea del furto di vapore è molto bella e il racconto in generale è scritto bene. A mio parere, però, non si capisce molto che il racconto è ambientato nell'Età Vittoriana. Se avessi detto il motivo per cui i protagonisti tentano di rubare il vapore e allo stesso tempo avessi spiegato che il vapore ha -nel racconto- la stessa funzione che oggi ha l'elettricità, allora sarebbe stato evidente che i fatti narrati avvengono nell'Ottocento. Ad ogni modo questa è una sottigliezza. Ti devo purtroppo segnalare che la parola "chiesa" deve essere scritta con la lettera iniziale minuscola quando ci si riferisce alla costruzione. Comunque rimane un buon lavoro!

TOCCA A TE di Riccardo Rossi
Ciao Riccardo! Il tuo racconto mi è piaciuto veramente molto. Non ci sono errori da correggere, l'ambientazione è steampunk e lo confermano tante piccole accortezze, non solo le macchine "magiche". Forse il tema non è perfettamente centrato, ma poco importa, perché la lettura risulta scorrevole e la trama è molto bella. La fine strappa un sorriso: induci il lettore a preoccuparsi per il povero nonno malato, brava persona, che è sempre meno reattivo e sembra prossimo alla morte, quando in realtà un colpo di scena ci rivela che invece è ancora pronto a tirare fuori il "fanciullino" che è in lui. Ottimo lavoro!

PODAEMON MOVE! di Marco Roncaccia
Ciao Marco, il tuo racconto è di certo originale. L'idea di parlare di terrorismo e soprattutto del gioco "Pokémon Go", che sono argomenti di estrema attualità, è buona. Mi è piaciuto molto anche il fatto che narri la storia in seconda persona perché trovo che ciò avvicini il lettore. Nonostante l'HandPod funzioni per mezzo di leve e manovelle e sia fatto in alluminio, non credo che questo basti a creare un'ambientazione steampunk, anzi il racconto nel suo insieme mi ha portato ad immaginare un un'atmosfera medievale. Probabilmente perchè la trama ricorda quella di un romanzo cavallersco, con il cacciatore di Pokemon, uomo errante, che alla fine si unisce alla sua amata. A parte questa, che è una mia impressione, direi che il racconto è fatto bene, anche se il tema è non è stato molto rispetato, così come il genere.

Ecco la mia classifica:
1- "Tocca a te" di Riccardo Rossi
2- "Giochi pericolosi" di Roberto Romanelli
3- "I riflessi negli occhi tuoi" di Chiara Rufino
4- "Arthur" di Angela Catalini
5- "Katorz" di Evandro Straccini
6- "L'ultima riparazione" di Andrea Partiti
7- "Loch Express" di Mario Pacchiarotti
8- "Podaemon move!" di Marco Roncaccia

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 28 luglio 2016, 21:48

Ciao a tutti. Voglio precisare che di steampunk non ne capisco una tegola. Secondo la definizione di Cera ci sono dei canoni precisi da rispettare, Chiarle è più vago e di fatto fa rientrare un po' tutto nel genere.
Sta di fatto che per una special del genere il genere dovrebbe essere fondamentale quindi tendo a premiare chi, secondo il mio umile punto di vista, ha azzeccato genere e tema.


Arthur di Angela Catalini

Ciao Angela
Il tema è sicuramente rispettato, di steampunk ci vedo poco.
La storia scorre abbastanza bene, forse con qualche carattere in più potrebbe migliorare.
Trovo che le interazioni tra i personaggi siano un po' macchinose. Il comportamento del commesso non propriamente coerente. Forse avrei risolto il tutto in un unica visita al negozio e approfondendo i personaggi.

Lock express di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario.
Nel tuo caso tema e genere sono pienamente rispettati.
IL racconto si fa leggere non noto particolari sbavature, forse la scelta del sommergibile non è tra le più originali, mi torna alla mente il Nautilus, ma è un particolare da poco.
Credo che sia uno dei racconti più azzeccati, per me è promosso.
Complimenti.

Giochi pericolosi di Roberto Romanelli

Ciao Roberto
Il vapore non c'è. Non l'hai messo perché è la settimana ecologica, ma ci deve essere è richiesto.
La follia, ok. La coppietta è abbastanza fulminata.
L'imprevisto manca, c'è il rischio che qualcosa possa accadere, ma non succede.
Per lo steampunk... facciamo finta che c'è, anche se non lo vedo, probabilmente per mia ignoranza sul genere.
Il racconto si fa leggere, la storiella è divertente. Toglierei quella lumaca che non serve a niente e genera confusione e accennerei un po prima che l'uomo è mascherato.

I riflessi negli occhi tuoi di Chiara Rufino

Ciao Chiara
Tema e genere sicuramente ok.
Gli unici appunti che mi sento di farti sono: “ sfregandosi bene gli occhi, contribui al rossore causato dalla Belladonna”, ma se sono protesi come fanno ad arrossarsi.
Inoltre sembra che il giochetto dei coniugi vada avanti da un po, ma dopo che il primo cliente di Adele perde la vista dubito che ci sia gente che si fa fregare.
Comunque una buona prova.

Katorz di Evandro Straccini

Ciao Evandro
Tema e genere ok.
Credo che il problema principale del pezzo risieda nelle battute, sono poche per tutta la roba che ci hai messo dentro. Ti consiglio, almeno per contest cosi brevi, di concentrarti su pochi personaggi e su pochi avvenimenti. Hai creato una guerra interplanetaria in 3000 battute. Un po' compresso il tutto.

L'ultima riparazione di Andrea Partiti

Ciao Andrea
Genere ok, vapore ok, follia non ne vedo, imprevisto ok.
Il racconto funziona, la prima parte è molto carina è riesce a far entrare in questo mondo sotterraneo. Non ho ben capito la funzione del ragazzo cooptato e il finale l'ho trovato un po debole.
Potrebbe essere l'inizio di qualcosa di più lungo ma cosi mi lascia qualche perplessità.
Sicuramente una buona prova che ha risentito del numero di caratteri.

Tocca a te di Daniel Travis

Ciao Daniel
Tema e genere ok.
Un pezzo non semplicissimo da commentare, l'ambientazione è molto curata e di sicuro rimando steampunk, ma la trovo un po' lunga rispetto all'interazione nonno-nipote. Inoltre mi sembra che qualche ingranaggio tra i due non sia ben oliato. Qualcosa mi stona, ma ammetto che non so ben spiegarti il motivo.

PoDaemon Move! Di marco Roncaccia

Ciao Marco
Ci avrei scommesso che avresti fatto un pezzo sui Pokemon e te lo dico da capopalesta del mio paesello ( Ok ora mi hanno buttato fuori ma per poco)
IL tema è ok, sul genere non mi sembra.
Nel tuo pezzo dedichi molto tempo a spiegare il “mondo” nel quale ci troviamo a sfavore della storia che si risolve in poche righe.
La chiusa è molto bella, ma il racconto mi sembra un po' sbilanciato.

Classifica:

1)Lock express di Mario Pacchiarotti
2)I riflessi nei tuoi occhi di Chiara rufino
3)L'ultima riparazione di Andrea partiti
4)Arthur di Angela Catalini
5)Giochi pericolosi di Roberto Romanelli
6)Tocca a te di Daniel Travis
7)Katorz di Evandro Straccini
8)PoDaemon Move! Di Marco Roncaccia

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 luglio 2016, 21:50

Scusate se non posto I commenti ai singoli racconti ma il pc non si collega a internet. Sto postando da cell e per me è già complicato

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antico
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Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » domenica 31 luglio 2016, 17:37

Ecco a voi la mia classifica del vostro raggruppamento. Direi che questo, più degli altri, è un gruppo in cui ho trovato racconti e autori che hanno patito il limite dei caratteri. Ritengo che la riflessione di Andrea sia però corretta e nelle prossime Special di genere vedrò di aumentare il limite massimo per darvi più spazio per esprimervi. Attendo invece la riflessione di Evandro nello spazio discussioni per poter ripetere anche là e con più spazio quanto già risposto qui.

1) Tocca a te, di Riccardo Rossi
Racconto gradevole: lo steampunk al servizio di una storia minimale, il rapporto tra un nipote e il proprio nonno. E tra meravigliose invenzioni, idee straordinarie ecc ecc, alla fine dove si trova il punto d’incontro? Nel gioco puro e semplice, al livello base, il comune denominatore da cui tutti partiamo. C’è poesia, mi piace. Pollice su per me.
2) Arthur, di Angela Catalini
Di steampunk forse c’è poco perché non basta un ingranaggio e l’epoca a far si che lo si rispetti, ma il racconto è molto buono davvero. L’idea è ottima e la realizzazione più che sufficiente. Forse in alcuni punti potevi fare meglio, ma il finale è perfetto e tanto basta. Per me pollice su per il racconto perché lo voglio in vetrina, la merita. Pollice ni per il rispetto del genere di riferimento e anche un po’ per il tema in quanto di vapore c’è pochino. Media di pollice tendente all’alto, ma ammesso in Vetrina senza bisogno del Laboratorio.
3) L’ultima riparazione, di Andrea Partiti
Racconto di atmosfera nonostante la grande preponderanza di dialoghi. Il genere c’è e gli elementi del tema anche. Manca forse un maggior equilibrio tra le parti e la secondo, quella finale, patisce i limiti imposti di caratteri e si sente forte. Ho letto la tua riflessione penso sia corretta, credo che in altre special simili a questa si potrebbe dare un maggior numero di caratteri (anche se, questo lo sottolineo, l’esercizio rimane con ogni size e il rispettarlo fa parte della sfida). Pollice tendente all’alto per me.
4) I riflessi negli occhi tuoi, di Chiara Rufino
Mi sembra che sul genere ci stia dentro e a grandi linee anche sul tema (ma follia e imprevisto li vedo poco). Il racconto si legge bene, anche se stonano tutte le ripetizioni del nome della protagonista, davvero troppe. Detto questo, l’elemento del raggiro è dominante quando si pensa all’epoca vittoriana (con tutti i venditori ambulanti e i loro alambicchi dai mille poteri) e qui lo utilizzi bene anche se, ti dirò, il discorso legato al danno perpetrato dal collirio lo rimarcherei un pelo perché in prima lettura non mi è stato così chiaro. Pollice tendente all’alto per me.
5) PoDaemon move!, di Marco Roncaccia
Idea geniale e con la tua solita abilità riesci a mischiare le carte e a presentare elementi sociali e altri “caldi” (come il terrorismo). Qui rispetto ad altre tue prove fatichi a ingranare e sei costretto a un lungo spiegone che va a minare la qualità del singolo racconto, ma non dello spunto. Finale perfetto. Per me un pollice tendente all’alto e un invito a rielaborarlo e a presentarlo nel prossimo laboratorio.
6) Giochi pericolosi, di Roberto Romanelli
Decisamente brillante nei contenuti, ma un pelo povero su fronte storia. In pratica ti limiti a una passeggiata per mostrare il mondo e all’arrivo a casa con annessa serata zumba… Si legge bene, diverte, ma non ci trovo un senso di fondo che vada oltre il cercare di stare dentro a genere e tema. Pollice ni tendente all’alto per me, vi vorrei trovare più contenuto.
7) Lock Express, di Mario Pacchiarotti
Non facilissimo commentare questo racconto. Si legge bene, ma ci si rende conto che rimane poco e che, soprattutto, la trama non è così rifinita come dovrebbe essere. In più, porti volutamente il lettore a pensare a un sommergibile quando, invece, trattasi di sorta di mostro meccanico e questo mi piace poco, anche perché a quel punto meglio sarebbe stato evitate qualunque parola per definirlo. Occhi anche al carattere della protagonista, che delinei più attraverso la definizione che ne da il protagonista che non attraverso le azioni e questo non è mai un bene. Per me un pollice ni anche se più tendente all’alto. Di sicuro va rivisto e probabilmente va anche un pelo rielaborato.
8) Katorz, di Evandro Straccini
Racconto che patisce tantissimo il numero di caratteri. Ci metti gli venti, ma ti lasci indietro i personaggi e questo provoca corto circuiti in più parti. Detto questo, genere e tema ci sono, ma al momento è un pollice ni (che non è una bocciatura, ma un semplice, personale, dato di fatto). Riguardo alla discussione che vuoi aprire, fallo pure quando vuoi, ma la mia posizione la conosci: imparare a controllare la propria scrittura vuol dire portarci a sviluppare testi che siano giusti per i limiti impostici. Limiti che spesso per un creativo arrivano dal committente, che non è solo l’editore che “dovrebbe pagarci”, ma anche chi organizza concorsi per selezionare autori che riescano a rendere al meglio e a mettersi in evidenza proprio dimostrando la propria capacità di controllo. Quoto per intero la risposta che ti ha dato Andrea Partiti. 

Evandro
Messaggi: 106

Re: Gruppo ROBOTA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » domenica 31 luglio 2016, 19:07

Scusatemi, ho deciso di non accettare l'invito di Antico ad aprire la discussione in salotto, poiché mi sono accorto che sono piuttosto cementato sulle mie convinzioni (eh, sì, ci ho pure 'sto difetto). Tutto quello che ho da aggiungere riguardo l'argomento, l'ho scritto in risposta al giudizio di Antico al mio racconto (se vorrete leggerlo). Ciao e alla prossima!

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