Alito di drago
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Alito di drago
Hulf scrutava l’orizzonte, lo sguardo rivolto alle Montagne d’Ambra. Gli sembrò di scorgere una minuscola macchia profilarsi sullo sfondo dei nembi carichi di tempesta. Pochi istanti e già era vicina, minacciosa, tremenda.
– AL DRAGO! AL DRAGO! – gridò il ragazzo, poi si precipitò giù dalla torretta di legno e si chiuse in cantina. Il villaggio era deserto, tutti gli abitanti si erano rifugiati nei sotterranei che ogni cento anni li ospitavano e li salvavano dall’ira della Bestia.
Ma questa volta, due eroi erano pronti a mettere fine alla maledizione.
Il drago si librò sul villaggio, volando in cerchio e abbassandosi sempre di più, come a cercare vittime per la sua ira. Un fumo scuro e denso gli usciva dalle nari.
Sàrakash il mago cominciò a sillabare la formula della Tempesta di Ghiaccio, capace di spegnere il fuoco della Bestia. – Saèl Ghetàn. Mok Tu… Tu…
Il drago scendeva veloce, ormai si potevano scorgere le scaglie cremisi delle sue placche ventrali.
– Saèl Ghetàn. Mok Tu… Tu…
– Ma guavda se è l’ova di balbettave! – sibilò Ealeàniel l’Elfo, incoccando l’Antica Freccia Incantata di Lemènel Sovrano degli Elfi Citeriori Boschivi e Pedemontani, che si diceva potesse trafiggere qualunque creatura e trapassare qualunque corazza.
– Ti ho sentito, eh, p-p-principino. – rispose Sàrakash, piccato. – Q-q-quando c’ho l’ansia balbetto, non posso fa-farci niente. Saèl Ghetàn. Mok Tu… Tu… Ma po-porcazòzza!
– Eh, pev un mago è un pvoblemino da niente. Vai a fidavti dell’agenzia: un lavovetto tvanquillo, insieme a pvofessionisti, il bovgomastvo paga bene… Lascia fave, va. – Ed Ealeàniel l’Elfo mirò la gola della Bestia, e tese la corda dell’arco, e l’Antica Freccia Incantata di Lemènel Sovrano degli Elfi Citeriori Boschivi e Pedemontani si spezzò. In fondo, era un pezzo di legno di duemila anni, non è che si potesse pretendere chissà che.
– B-b-bel colpo, Ea… Eale… fighetto d’un Elfo! La famosa Freccia della Ci-cippa!
La Bestia era ormai sopra di loro, ne sentivano l’alito fetido. Sàrakash ed Ealeàniel si lanciarono un’ultima occhiataccia e si prepararono a essere arsi vivi.
– Ma c’è qualcuno? – tuonò il drago. La zaffata dell’alito fece quasi svenire l’Elfo, ma il mago non era così schizzinoso.
– Beh, s-s-sì.
– Oh. – Il drago sembrava imbarazzato, si posò vicino a loro. – Pensavo che il villaggio fosse disabitato, in tanti secoli non ho mai visto nessuno. Sto andando a bere.
– Be-bere?
– Sì, ogni cento anni, mia moglie fa la bagna cauda, un piatto dei nostri cugini del nord. Buono, eh, niente da dire. Solo che mi lascia un alito… E allora vado al lago qui vicino, c’è un’erba che mi rinfresca la bocca. Menta, si chiama.
– Ma quindi non vuoi ucciderci?
– Cosa? Ma va, perché?
– Ah. No, niente. Se-se-senti, ma se noi ti piantiamo la menta vicino a casa, tu non torni più?
– Che gentile. Come posso ringraziarti?
– Basta che di-di-dici ad alta voce ‘Non tornerò mai più, parola di drago’.
– Adesso?
– Sì.
E così, la maledizione della Bestia fu infranta e i due eroi divennero leggenda.
– AL DRAGO! AL DRAGO! – gridò il ragazzo, poi si precipitò giù dalla torretta di legno e si chiuse in cantina. Il villaggio era deserto, tutti gli abitanti si erano rifugiati nei sotterranei che ogni cento anni li ospitavano e li salvavano dall’ira della Bestia.
Ma questa volta, due eroi erano pronti a mettere fine alla maledizione.
Il drago si librò sul villaggio, volando in cerchio e abbassandosi sempre di più, come a cercare vittime per la sua ira. Un fumo scuro e denso gli usciva dalle nari.
Sàrakash il mago cominciò a sillabare la formula della Tempesta di Ghiaccio, capace di spegnere il fuoco della Bestia. – Saèl Ghetàn. Mok Tu… Tu…
Il drago scendeva veloce, ormai si potevano scorgere le scaglie cremisi delle sue placche ventrali.
– Saèl Ghetàn. Mok Tu… Tu…
– Ma guavda se è l’ova di balbettave! – sibilò Ealeàniel l’Elfo, incoccando l’Antica Freccia Incantata di Lemènel Sovrano degli Elfi Citeriori Boschivi e Pedemontani, che si diceva potesse trafiggere qualunque creatura e trapassare qualunque corazza.
– Ti ho sentito, eh, p-p-principino. – rispose Sàrakash, piccato. – Q-q-quando c’ho l’ansia balbetto, non posso fa-farci niente. Saèl Ghetàn. Mok Tu… Tu… Ma po-porcazòzza!
– Eh, pev un mago è un pvoblemino da niente. Vai a fidavti dell’agenzia: un lavovetto tvanquillo, insieme a pvofessionisti, il bovgomastvo paga bene… Lascia fave, va. – Ed Ealeàniel l’Elfo mirò la gola della Bestia, e tese la corda dell’arco, e l’Antica Freccia Incantata di Lemènel Sovrano degli Elfi Citeriori Boschivi e Pedemontani si spezzò. In fondo, era un pezzo di legno di duemila anni, non è che si potesse pretendere chissà che.
– B-b-bel colpo, Ea… Eale… fighetto d’un Elfo! La famosa Freccia della Ci-cippa!
La Bestia era ormai sopra di loro, ne sentivano l’alito fetido. Sàrakash ed Ealeàniel si lanciarono un’ultima occhiataccia e si prepararono a essere arsi vivi.
– Ma c’è qualcuno? – tuonò il drago. La zaffata dell’alito fece quasi svenire l’Elfo, ma il mago non era così schizzinoso.
– Beh, s-s-sì.
– Oh. – Il drago sembrava imbarazzato, si posò vicino a loro. – Pensavo che il villaggio fosse disabitato, in tanti secoli non ho mai visto nessuno. Sto andando a bere.
– Be-bere?
– Sì, ogni cento anni, mia moglie fa la bagna cauda, un piatto dei nostri cugini del nord. Buono, eh, niente da dire. Solo che mi lascia un alito… E allora vado al lago qui vicino, c’è un’erba che mi rinfresca la bocca. Menta, si chiama.
– Ma quindi non vuoi ucciderci?
– Cosa? Ma va, perché?
– Ah. No, niente. Se-se-senti, ma se noi ti piantiamo la menta vicino a casa, tu non torni più?
– Che gentile. Come posso ringraziarti?
– Basta che di-di-dici ad alta voce ‘Non tornerò mai più, parola di drago’.
– Adesso?
– Sì.
E così, la maledizione della Bestia fu infranta e i due eroi divennero leggenda.
Re: Alito di drago
Mi è piaciuta molto l'interpretazione fantasiosa della traccia. Il lessico colloquiale del personaggio balbettante contrapposto al contegno, al tono nobiliare e raffinato dell'elfo rafforza moltissimo la satira sulla pesantezza di alcuni tipi di fantasy. Molto carino anche il drago che si sbottona e scende a fare due chiacchiere coi protagonisti!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.
- Jacopo Berti
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Re: Alito di drago
Ciao Valter, è sempre un piacere leggerti!
Del tuo racconto mi piace molto il modo in cui, dopo qualche riga in cui può essere qualsiasi cosa, anche seria, vira sulla comicità e sulla parodia, tanto della letteratura fantasy quanto - ma magari è solo la mia esperienza personale - dei giochi di ruolo. Giochi con gli stereotipi (il mago balbuziente, la formula incompiuta, l'elfo snob e altezzoso, i titoli lunghi e ripetuti): certamente non è niente di innovativo, ma è ben scritto e divertente.
E' il primo racconto che commento, quindi non so rapportarlo ad altri ora. Ma se non ci sono racconti che si prendono sul serio e mi convincono - nel qual raro caso darei la preferenza a quelli - tu avrai un'ottima posizione nella mia classifica.
Del tuo racconto mi piace molto il modo in cui, dopo qualche riga in cui può essere qualsiasi cosa, anche seria, vira sulla comicità e sulla parodia, tanto della letteratura fantasy quanto - ma magari è solo la mia esperienza personale - dei giochi di ruolo. Giochi con gli stereotipi (il mago balbuziente, la formula incompiuta, l'elfo snob e altezzoso, i titoli lunghi e ripetuti): certamente non è niente di innovativo, ma è ben scritto e divertente.
E' il primo racconto che commento, quindi non so rapportarlo ad altri ora. Ma se non ci sono racconti che si prendono sul serio e mi convincono - nel qual raro caso darei la preferenza a quelli - tu avrai un'ottima posizione nella mia classifica.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
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Re: Alito di drago
Grazie Niko G e grazie Timetrapoler
sì, avevo voglia di giocare :-)
sono contento che vi siate divertititi.
sì, avevo voglia di giocare :-)
sono contento che vi siate divertititi.
Re: Alito di drago
Ciao! Mi è piaciuta molto la breve caratterizzazione dei due personaggi: l'elfo snob ed il mago impacciato.
In particolare, ho trovato molto divertente questa parte, l'accostamento del nome illustre, dell'appellativo nobile al fallimento dell'illustrissimo attacco.
L'idea di fare un racconto divertente mi ha piacevolmente sorpreso. Tuttavia, devo aggiungere, mi aspettavo qualcosa di più dalla conclusione; forse un argomento più convincente piuttosto che la bagna cauda della moglie preparata ogni cent'anni, sarebbe stato più efficace senza togliere spazio alla comicità della scenetta. Ad ogni modo, lo trovo un racconto simpatico, e non è così facile.
valter_carignano ha scritto:
(...)
– sibilò Ealeàniel l’Elfo, incoccando l’Antica Freccia Incantata di Lemènel Sovrano degli Elfi Citeriori Boschivi e Pedemontani, che si diceva potesse trafiggere qualunque creatura e trapassare qualunque corazza.
(...)
Ed Ealeàniel l’Elfo mirò la gola della Bestia, e tese la corda dell’arco, e l’Antica Freccia Incantata di Lemènel Sovrano degli Elfi Citeriori Boschivi e Pedemontani si spezzò.
In particolare, ho trovato molto divertente questa parte, l'accostamento del nome illustre, dell'appellativo nobile al fallimento dell'illustrissimo attacco.
L'idea di fare un racconto divertente mi ha piacevolmente sorpreso. Tuttavia, devo aggiungere, mi aspettavo qualcosa di più dalla conclusione; forse un argomento più convincente piuttosto che la bagna cauda della moglie preparata ogni cent'anni, sarebbe stato più efficace senza togliere spazio alla comicità della scenetta. Ad ogni modo, lo trovo un racconto simpatico, e non è così facile.
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Re: Alito di drago
ciao Canadria e grazie
intanto sono contento che ti abbia divertito. Riguardo alla bagna cauda, in effetti mi erano venute due o tre altre idee, ma tutte troppo lunghe rispetto al limite di caratteri.
O forse ha parlato il mio stomaco :-)
intanto sono contento che ti abbia divertito. Riguardo alla bagna cauda, in effetti mi erano venute due o tre altre idee, ma tutte troppo lunghe rispetto al limite di caratteri.
O forse ha parlato il mio stomaco :-)
- Andrea Partiti
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Re: Alito di drago
Positivo: il tono leggero e scanzonato che permette di giocarti la storia stereotipo del drago che attacca il villaggio in maniera originale. Lavori bene con gli stereotipi del fantasy (che siano letteratura, giochi, film). Il racconto si legge in maniera piacevole, saltando da un'allusione all'altra, e le doppie letture di titoli, personaggi e situazioni, che lo inquadrano quasi istantaneamente come parodia, ti lasciano tantissimo spazio di manovra.
Negativo: caratterizzare i personaggi usando difetti di pronuncia di vario genere... lo trovo molto difficile da digerire e mi spezza la lettura. Probabilmente non succederebbe a sentirlo letto ad alta voce o interpretato, però su carta trovo più elegante dei dialoghi intonsi a cui magari aggiungere extra-dialogo tono, inflessione, altro. Tra l'altro avendo il drago piemontese e il villaggio lombardo, penso ci fossero altre carta da giocare, e (ricordando l'amico sherlock Berto) mi sembri veramente bravo in questo lavoro di caratterizzazione rapida!
(Il drago piemontese mi piace davvero tanto, per quanto sia un drago ingenuo, perché tutti sanno che non c'è menta al mondo che possa coprire l'agliosità da bagna cauda, e l'unica soluzione è che tutti quanti mangino aglio contemporaneamente in modo da non sentirlo nell'alito altrui!)
Negativo: caratterizzare i personaggi usando difetti di pronuncia di vario genere... lo trovo molto difficile da digerire e mi spezza la lettura. Probabilmente non succederebbe a sentirlo letto ad alta voce o interpretato, però su carta trovo più elegante dei dialoghi intonsi a cui magari aggiungere extra-dialogo tono, inflessione, altro. Tra l'altro avendo il drago piemontese e il villaggio lombardo, penso ci fossero altre carta da giocare, e (ricordando l'amico sherlock Berto) mi sembri veramente bravo in questo lavoro di caratterizzazione rapida!
(Il drago piemontese mi piace davvero tanto, per quanto sia un drago ingenuo, perché tutti sanno che non c'è menta al mondo che possa coprire l'agliosità da bagna cauda, e l'unica soluzione è che tutti quanti mangino aglio contemporaneamente in modo da non sentirlo nell'alito altrui!)
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Re: Alito di drago
Ciao Andrea e grazie delle note positive.
Riguardo al dialogo, ci sono due scuole di pensiero (una è la 'tua') e in genere anch'io propendo per caratterizzazioni extra dialogo, ma ho pensato che in casi come questo fosse più immediato. È una prova, leggeró con interesse le reazioni per vedere se funziona o no.
Riguardo al dialogo, ci sono due scuole di pensiero (una è la 'tua') e in genere anch'io propendo per caratterizzazioni extra dialogo, ma ho pensato che in casi come questo fosse più immediato. È una prova, leggeró con interesse le reazioni per vedere se funziona o no.
- Simone Cassia
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Re: Alito di drago
Ciao Valter,
è un piacere leggerti. Racconto molto carino e divertente nel quale giochi con un po’ di stereotipi fantasy in maniera veramente efficace. Mi piacciono i due protagonisti differenziati nei dialoghi anche visivamente dai difetti di pronuncia che li caratterizzano oltremodo facendo dimenticare che manca una vera e propria descrizione degli stessi. Il ritmo è buono fino alla fine e il tema è ovviamente centratissimo. Una bella prova, complimenti.
è un piacere leggerti. Racconto molto carino e divertente nel quale giochi con un po’ di stereotipi fantasy in maniera veramente efficace. Mi piacciono i due protagonisti differenziati nei dialoghi anche visivamente dai difetti di pronuncia che li caratterizzano oltremodo facendo dimenticare che manca una vera e propria descrizione degli stessi. Il ritmo è buono fino alla fine e il tema è ovviamente centratissimo. Una bella prova, complimenti.
- AmbraStancampiano
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Re: Alito di drago
Ciao Valter,
il mio primo commento ideale al tuo racconto è stata una lunga, sonorissima risata piena di A, di H e di U; poi ho pensato che magari avrei dovuto impiegare un po' più di proprietà di linguaggio e argomentare questa risata, che comunque c'è di cuore.
Il genere fantasy mi piace un sacco nelle sue potenzialità e nel suo immaginario, ma molto spesso la realizzazione di un racconto fantasy è pesante, pomposa, sbilanciata in favore di alcuni stereotipi. E io ho un vero problema con la scrittura pomposa e pesante, mi respinge.
Ecco, tu sei riuscito a prendere tutta la pesantezza del fantasy e a fartene beffe in maniera leggera, simpatica, rispettosa dell'immaginario, intelligente.
Un ottimo risultato che mi ha portato, appunto, a quella risata di cuore piena di A, di H e di U. Grazie, è bello ridere di cuore nel leggere un racconto :)
il mio primo commento ideale al tuo racconto è stata una lunga, sonorissima risata piena di A, di H e di U; poi ho pensato che magari avrei dovuto impiegare un po' più di proprietà di linguaggio e argomentare questa risata, che comunque c'è di cuore.
Il genere fantasy mi piace un sacco nelle sue potenzialità e nel suo immaginario, ma molto spesso la realizzazione di un racconto fantasy è pesante, pomposa, sbilanciata in favore di alcuni stereotipi. E io ho un vero problema con la scrittura pomposa e pesante, mi respinge.
Ecco, tu sei riuscito a prendere tutta la pesantezza del fantasy e a fartene beffe in maniera leggera, simpatica, rispettosa dell'immaginario, intelligente.
Un ottimo risultato che mi ha portato, appunto, a quella risata di cuore piena di A, di H e di U. Grazie, è bello ridere di cuore nel leggere un racconto :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
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Re: Alito di drago
Ciao Valter! Se devo essere sincera, a primo impatto, non mi stava interessando molto, mi stava annoiando. Forse il modo in cui hai trattato la prima parte per generare l'effetto sorpresa alla fine, che devo dire è riuscito. Mi ha fatto ridere! Il problema è che ho continuato a leggere il tuo racconto, solo perché ero costretta, se non fosse stato così avrei già abbandonato la lettura alle prime righe. Quindi, se posso darti un piccolo consiglio, senza risultare antipatica: se vuoi stupire il lettore, cerca sì di restare così ambiguo, ma usa più particolari magari per l'ambientazione, incuriosisci in qualche modo il lettore, senza restare troppo piatto. Così alla fine il tuo racconto risulterà piacevole fin dall'inizio! Nonostante questo piccolo appunto, posso dirti che mi ha fatto sorridere e che mi è piaciuto davvero. Alla prossima :)
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Re: Alito di drago
ciao Ambra e Simone, grazie di esservi divertiti con me :-)
ciao Fabiana, capisco il tuo appunto. Ho ritenuto necessario cominciare con i normali luoghi comuni del Fantasy per poi rafforzare il rovesciamento degli stessi in chiave comica, personalmente credo che si tratti davvero del minimo indispensabile, come lunghezza, ma naturalmente ognuno ha i propri gusti :-)
ciao Fabiana, capisco il tuo appunto. Ho ritenuto necessario cominciare con i normali luoghi comuni del Fantasy per poi rafforzare il rovesciamento degli stessi in chiave comica, personalmente credo che si tratti davvero del minimo indispensabile, come lunghezza, ma naturalmente ognuno ha i propri gusti :-)
Re: Alito di drago
Molto divertente. Belli i personaggi, caratterizzi bene il villaggio nella parte iniziale, fai entrare il lettore nella scena. Però... In effetti potevi trovare una soluzione migliore a quella della "moglie che fa la bagna cauda ogni cent'anni", mi sembra che vada oltre anche all'intento parodistico che contraddistingue tutto il racconto e così facendo lo spezza e fa un po' alzare le sopracciglia. Ecco, trova un finale diverso e diventa quasi perfetto, quanto meno dal mio punto di vista. Pollice tendente all'alto per me, anche se quell'escamotage per il finale non l'ho proprio digerito...
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Re: Alito di drago
eh sì, può piacere o no, la bagna cauda, si sa :-)
E sicuramente poteva esserci un'idea migliore... ma non m'è venuta, corpo di un drago!
E sicuramente poteva esserci un'idea migliore... ma non m'è venuta, corpo di un drago!
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