Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Tutti pronti lunedì 19 settempre per il VIA programmato alle ore 21!
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Andrea Partiti
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Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#1 » lunedì 19 settembre 2016, 22:26

Il potere di uccidere è semplice, forse il più banale che si possa ricevere. Non è complesso, non si può sfruttare per trarne vantaggi personali, per carpire informazioni, per essere ammirati, rispettati. Anzi, va tenuto nascosto, perché è temuto, odiato.

Scoprii il mio potere all’età di cinque anni. Erano solo animali al principio.
Zanzare e moscerini: si poggiavano su di me e in un istante crollavano a terra.
Canarini, criceti e pesci rossi: doni da bambino, trovati soffocati nel loro sangue.
Furetti, conigli, gatti e cani: per la prima volta sentii la paura dei vicini, il sospetto, la diffidenza.

Col tempo cresceva il mio potere e con esso le attenzioni.
Nell’adolescenza imparai a nasconderlo, ma non per questo smisi di esercitarlo; partivo da solo con il mio zaino, mi addentravo nei boschi. Lì raggiunsi un nuovo livello: neppure la forza dei grandi cervi, dei cinghiali inferociti o dei letali puma mi poteva fermare; anche loro finivano rantolanti ai miei piedi, sanguinando un’energia vitale che accettavo con gioia dentro di me.

La notte del primo incontro con un cacciatore fu eccitante. L’avevo udito da lontano: spaventava le mie prede. Normalmente mi sarei allontanato in direzione opposta ai suoi spari, ma quel giorno mi feci silenzioso, mi mossi verso il rumore e per la prima volta usai il mio potere su un altro essere umano.
Sentii una scarica di energia e di euforia incomparabile. Restai in ginocchio tremante fino all’alba, prima di scuotermi e nascondere ogni traccia.

Presi a cercare i cacciatori, dapprima soli, poi in gruppo. Capii di poterne colpire molti, tutti insieme. Ero costretto a farlo, per riavvicinarmi alla sensazione di quella prima volta.
Poi i cacciatori smisero di salire sulle montagne e iniziai a girare per il paese, ad andare io da loro, ma di nuovo: attenzioni sgradite mi seguivano. Ero sospetto.

Il potere non smise di crescere quando mi ritirai, nascosto in una vita normale, con studi, carriera nell’attività di mio padre, una mia famiglia, senza mai una distrazione, perché non potevo permettermi ricadute.
Il potere cresceva lento ma costante. Sapevo di poterne colpire cento, mille, diecimila. E chi avrebbe potuto accusarmi a quel punto? Ero protetto dal mio nome, dalla mia posizione, dall’essere una figura pubblica. Più fossi diventato celebre e meno il momento della Grande Euforia sarebbe stato imputabile a me.

Ed eccomi qua, a settantuno anni, con le mani piccole e macchiate che fremono come quel giorno nel bosco.
Per la prima volta sento di poter abbracciare ogni singolo abitante del pianeta e stringerlo in quella mano fino a stritolarlo.
Miliardi di persone, ormai quasi alla mia portata.
Che battaglia è stata arrivare a questo momento, a questa ultima attesa.

Bussano alla porta. Apre senza aspettare una risposta e si mette sull’attenti.
— Il Collegio Elettorale ha ratificato la sua elezione. Marine One è sul tetto: la aspettano per l’insediamento alla Casa Bianca, signore. Anzi, Signor Presidente!



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antico
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#2 » lunedì 19 settembre 2016, 22:35

Ed ecco Andrea Partiti! Insolito vederti postare a quest'ora! Tutti ok i parametri, buona Walter Lazzarin Edition!

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Andrea Partiti
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 9:16

antico ha scritto:Insolito vederti postare a quest'ora!


Sarò sincero... avevo tanto sonno!
Avrei saltato l'edizione ma mi spiaceva, allora ho deciso di postare prima del solito come compromesso!

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Jacopo Berti
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 9:42

Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Hai avuto una grande idea a descrivere un "superpotere" che assume la forma di un super-potere: una manifestazione esagerata del potere inteso nel senso politico e sociale di influire sulle cose, sulle persone, sul mondo. Riesci a giocare benissimo sull'ambiguità, senza separare troppo i binari delle due interpretazioni, fantastica e realistica, fino all'ultimo, quando la seconda prevale e diventa chiave di lettura del racconto: il potere di uccidere è banale: il vero "superpotere" è il desiderio e la determinazione di farlo senza remore, la follia del goderne.
Non so se lo spunto ti sia derivato direttamente dall'attualità (dal pensare a uno dei candidati alla presidenza americana con il pulsantone delle atomiche a disposizione) ma certo il tuo scritto si presta a questa interpretazione.
Rileggo il racconto per trovare qualche punto debole. Non ne vedo: è una prova molto buona.
Riesco però a immaginare un racconto migliore, più curato ed elaborato, un po' più aderente, in quanto "monologo", anche come forma, alla caratterizzazione psicologica del protagonista. So che rischio di essere mal visto da qualcuno, ma lo vorrei un po' più "letterario", ecco.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Polly Russell
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#5 » martedì 20 settembre 2016, 10:26

La storia mi piace. Troppo veloce in alcuni tratti, ma con 3000 battute è impossibile far diversamente. Vi sono alcuni errori, nulla che non si sistemi con una rilettura. Al volo mi sovviene un cambio di persona nell'ultima parte.
A livelli di trama, mi stupisce che il primo omicidio sia stato voluto. Se gli animali morivano solo toccandolo, nulla di più facile che possa aver ucciso un amichetto, un parente. Vero che il potere è cresciuto con l'età, ma l'incidente mi sarebbe sembrato probabile.
Polly

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Andrea Partiti
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#6 » martedì 20 settembre 2016, 10:34

Polly Russell ha scritto:La storia mi piace. Troppo veloce in alcuni tratti, ma con 3000 battute è impossibile far diversamente. Vi sono alcuni errori, nulla che non si sistemi con una rilettura. Al volo mi sovviene un cambio di persona nell'ultima parte.
A livelli di trama, mi stupisce che il primo omicidio sia stato voluto. Se gli animali morivano solo toccandolo, nulla di più facile che possa aver ucciso un amichetto, un parente. Vero che il potere è cresciuto con l'età, ma l'incidente mi sarebbe sembrato probabile.


Quello che volevo lasciare non detto per il finale, era appunto che non si tratta di un superpotere in senso classico, era semplicemente lui a uccidere gli animali al principio, qualcosa che le altre persone attorno a lui non facevano, in una escalation progressiva in cui si accorge della sua tendenza ma deve sempre più nasconderla.
Il vero superpotere è quello per cui lavora e che ottiene alla fine.
Il passaggio al presente è voluto, anche se sono stato sgridato tante volte (sigh), ma devo ancora trovare un modo "naturale" che mi convinca altrettanto per passare dal passato del protagonista, come una sorta di antefatto, a quel che succede nel presente e che chi legge scopre insieme al protagonista. Forse spezzando anche graficamente il racconto non si patirebbe così tanto.

@Jacopo: sì, pensavo proprio a un candidato-che-non-deve-essere-nominato che un po' mi spaventa con tutto quel potere a disposizione!

Evandro
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#7 » martedì 20 settembre 2016, 14:49

Ciao Andrea… Speriamo che il nuovo presidente degli Stati Uniti non sia così! Bel racconto, privo di errori, secondo il mio giudizio. Buono il metodo della progressione efferata per far capire al lettore che il personaggio cresce di pari passo anche nella carriera, e infatti... Pur non specificando in che modo il protagonista uccide, mi pare di capire che abbia un metodo da superpotere inconsueto, perciò anche il tema è centrato. Nulla di originalissimo, ma la lettura è filata via piacevolmente. Centratissimo il titolo, da cui fino all'ultimo non si ricava nulla.

Annibale de Rossi
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#8 » mercoledì 21 settembre 2016, 10:18

Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto, perché giochi su un superpotere e su un tema già visto in molti racconti, quello dello psicopatico che scopre la sua tendenza da bambino, uccidendo animali domestici. E' un classico della narrativa quindi leggendo ci si aspetta uno sviluppo altrettanto classico, anche se (complice il tema) immaginiamo che uccida diversamente.
Il colpo di scena finale è d'impatto, perché governare una superpotenza è un vero superpotere, e tra i più insoliti che possiamo trovare nel nostro mondo, e immaginare che questo potere finisca in mani sbagliate è davvero terrificante.
(Ho notato l'allusione alle mani piccole, è un ammiccamento simpatico per far notare di chi stai parlando senza citarlo, strizzando l'occhio ai suoi detrattori ma senza essere polemico direttamente!)
Anche lo stile è molto leggibile. So che dobbiamo criticare in modo costruttivo, ma mi è davvero difficile in questo caso.

Fernando Nappo
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#9 » mercoledì 21 settembre 2016, 20:56

Ciao Andrea,
bel racconto, che prende a piene mani dalla realtà, mi par di capire. Il superpotere che descrivi, in realtà è più il forte desiderio di una persona così determinata da riusciure a raggiungere un obiettivo ambiziosissimo. Comunque mi sembra centrato.
L'unico appunto è all'inizio, in questo punto:
Zanzare e moscerini: si poggiavano su di me e in un istante crollavano a terra.
che lascia proprio immaginare che il tuo protagonista sia letale al solo sfiorarlo. È vero che subito dopo dici:
Canarini, criceti e pesci rossi: doni da bambino, trovati soffocati nel loro sangue.
e che questo dovrebbe chiarire la situazione, lasciare intendere che in realtà è lui che uccide, ma mi ci sono impuntato un paio di volte rileggendolo e mi è stato ben chiaro solo dopo la tua spiegazione.
Comunque un'ottima prova.

alexandra.fischer
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#10 » giovedì 22 settembre 2016, 19:52

QUARANTACINQUESIMO E ULTIMO Di Andrea Partiti Il tuo racconto è molto inquietante. Il superpotere c’è ed è quello di uccidere. Dagli insetti alla selvaggina, il protagonista arriva subito agli esseri umani, nelle persone dei cacciatori del bosco. La scrittura è molto buona, la narrazione in prima persona aiuta il lettore a immedesimarsi nel personaggio. Il finale, tuttavia, ha un brusco passaggio che a mio parere andrebbe rivisto mantenendo la narrazione in prima persona. La sorpresa finale mette i brividi: l’uomo più potente del mondo è dotato del potere di uccidere. E questo fa pensare a cosa potrebbe succedere in caso di una crisi mondiale stile Baia dei Porci.

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Linda De Santi
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#11 » sabato 24 settembre 2016, 17:51

Ciao Andrea! Anch’io all’inizio ho pensato che il narratore avesse una specie di epidermide assassina, ma a una lettura più attenta mi è stato chiaro che è l’indole del protagonista a provocare le morti. Trovo l’ambiguità ben riuscita perché alla fine mi è comunque rimasto il dubbio: c’è un filo di soprannaturale oppure no?
Il passaggio dal momento in cui lui si fa una vita (studi, carriera, famiglia) e cerca di evitare ricadute a quello in cui si rende conto che nessuno può più accusarlo è un po’ brusco, forse avrei usato paragrafi diversi.
Comunque si tratta di un ottimo racconto, ben scritto e attuale.
Ah, e il titolo è uno dei più geniali dell’edizione! :)

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romana.perna
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#12 » domenica 25 settembre 2016, 15:53

Ciao Andrea, racconto ben scritto ma banale, ottimo il finale, davvero un colpo di scena.

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marco.roncaccia
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#13 » martedì 27 settembre 2016, 17:55

Ciao Andrea,
ho trovato questa versione ridotta e corretta di House of Cards con licenza e potere di uccidere poco coinvolgente. Il problema principale, a mio avviso, è soprattutto la voce narrante che convince poco. Assistiamo alla carneficina della sua ascesa senza partecipare emotivamente. Un assassino sanguinario alla Casa Bianca votato alla distruzione totale, poi, non è un dato che meravigli più di tanto

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AmbraStancampiano
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#14 » martedì 27 settembre 2016, 20:35

Ciao Andrea,
parti da un'idea non troppo originale per inserire un colpo di scena finale interessante e molto al passo coi tempi. Il titolo è ben ideato, un piccolo mistero che si svela solamente alla fine.
Riguardo al racconto in sè non so, non mi hai coinvolta a pieno. Sarà perché ci vedo un po' un miscuglio di due serie - Dexter e House of cards - che mi sono piaciute solo fino a un certo punto, o forse perché avresti potuto osare un po' di più sull'emotività del serial killer e regalarci qualche picco o qualche discesa, mentre così è tutto un po' troppo piatto.
In generale, credo che tu non abbia sfruttato al massimo le opportunità che offre il POV interno e che avresti potuto venderci molto meglio l'affare della casa bianca; così è tutto un po' troppo semplice, un po' troppo telegrafato più che raccontato.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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jimjams
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#15 » martedì 27 settembre 2016, 23:02

Di questo racconto cambierei solo l'ultima frase, togliendo la ripetizione e finendo semplicemente con un Signor Presidente. Il richiamo alle prossime elezioni è evidente e anche un po' raccapricciante, ma ci sta tutto e rende molto bene l'angoscia. Il super potere insolito, be' per me è un'ottima idea quella che hai avuto.

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antico
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#16 » domenica 2 ottobre 2016, 18:07

Pollice tendente all’alto. Titolo fantastico, estremamente narrativo. Sai che lo avrei preferito assassino naturale che magari inizia solo dai piccoli esseri e che poi, vedendo ingrandire il suo potere, impara a gestirlo? Detto questo, è efficace anche nella versione da te presentata, ma perde, a mio parere, un po’ di charme. Pollice non totalmente su anche per il finale davvero poco efficace, almeno rapportato all’effetto che avrebbe dovuto avere.

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Andrea Partiti
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Re: Quarantacinquesimo e ultimo - Andrea Partiti

Messaggio#17 » domenica 2 ottobre 2016, 18:21

antico ha scritto:Sai che lo avrei preferito assassino naturale [...]


Lo è! Mi hanno fatto notare in diversi commenti che non si capisce davvero dal racconto.
Volevo che ci fosse l'ambiguità e dapprima sembrasse un vero potere e non solo la sua "capacità di uccidere" senza scrupoli e rimorsi, ma c'è troppa ambiguità. Il vero potere insolito doveva essere quello che conquista alla fine.

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