UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

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maria rosaria
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UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#1 » lunedì 19 settembre 2016, 23:05

UN GOCCETTO E PASSA TUTTO

La paura e la voglia di combatterla. Credo tutto sia nato da lì.
La prima volta ero solo un bambino. Stavo camminando sul sentiero che porta fuori paese, al vecchio cimitero abbandonato.
Era di agosto e i rovi carichi di more formavano un corridoio stretto. Quando, al ritorno verso casa, il buio cominciò a calare sul sentiero e sopra di me, iniziai ad affrettare il passo. Prima rapido, poi sempre più veloce man mano che oscurità e rumori mi stringevano il cuore.
Correndo strusciai le braccia sui rovi e rivoli di sangue cominciarono a segnarmi la pelle.
Giunto a casa mi medicai da solo, suggendo il sangue dalle ferite superficiali e ripresi coraggio.
Non dissi nulla della paura che mi aveva inseguito, lungo il sentiero, e che ora era svanita.
Non dissi nulla dei graffi sulla pelle.
E il sapore del mio sangue era dolce e consolatorio.

Parecchi anni dopo conobbi Andrea.
Ci amavamo e non provavamo vergogna per quella nostra passione, stravagante e derisa da molti. Ce ne infischiavamo ed eravamo euforici dei nostri baci e delle nostre carezze.
Un giorno, nel boschetto dietro casa, Andrea tirò fuori un coltellino e incise sul tronco di una quercia le nostre iniziali, avvolgendole in un cuore. Fu allora che il mio cuore impazzì di amore per lui e lo baciai con foga.
Non mi accorsi che il coltellino, scivolatogli dalle mani, l’aveva ferito sul torace. Ebbi paura.
Allora avvicinai le labbra al suo capezzolo e cominciai a succhiare. Com’era dolce quel sangue…
La paura di perdere il mio amato, la paura si fosse ferito mortalmente, ecco, ancora una volta il timore fu placato dal sangue che sembrava guarire ogni mio tormento.
Compresi, da quel momento, che ogni mia paura poteva essere vinta con il sangue. Bevendolo acquisivo coraggio. Diventavo un altro. Un eroe, quasi invincibile.
Esami all’università, colloqui di lavoro, incontri amorosi. In qualsiasi situazione provassi paura e quando il panico era lì, dietro l’angolo, pronto a impossessarsi di me, una bevuta di liquido ematico riusciva a trasformarmi in uno studente brillante, un uomo di successo, un amante affascinante e sensuale.

Sono passati anni e da allora tengo sempre una scorta in frigo. Ho saccheggiato ospedali, commesso omicidi e ogni altro genere di efferatezza per procurarmi la giusta dose da conservare e utilizzare nei momenti di necessità.
E ora che sono invecchiato, lo bevo per conciliare il sonno, anch’esso popolato di fantasmi e paure indicibili.
Un goccetto, e passa tutto.


Maria Rosaria

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antico
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#2 » lunedì 19 settembre 2016, 23:08

Ciao Maria Rosaria! Tutto ok anche per te con i parametri! Buona Walter Lazzarin Edition!

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elena.coppari
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Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 10:52

Racconto scritto bene e scorrevole. Non ho capito bene il concetto: il superpotere sarebbe quello di diventare forte con il sangue? secondo me andava mantenuto il ritmo iniziale ed anche il pathos. Era bello se anche il mistero/non mistero rimanesse...invece poi il finale mi sembra un po' rallentato
.
Ultima modifica di elena.coppari il martedì 20 settembre 2016, 14:01, modificato 1 volta in totale.

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maria rosaria
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Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 12:25

Beh, sì, più che forte, coraggioso.
:-)
Maria Rosaria

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Andrea Partiti
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#5 » martedì 20 settembre 2016, 13:17

Il racconto è ben scritto, il potere è esplicito e senza dubbio inconsueto quindi il tema c'è tutto.
La prima scena non la toccherei, è molto suggestiva, ha un ritmo perfetto e mi "vende" subito la tua idea. Il sangue attiva un qualche potere. Buono? Cattivo? Inutile? Vediamo.
Mi sembra però che da lì in avanti manchi una direzione precisa, ci presenti la scoperta di questo potere (o autosuggestione, non importa davvero), poi una scena in cui capisce che c'è un pattern associato al bere il sangue, innestata su un evento molto personale e caratterizzante che però in definitiva non si rivela utile nel finale, molto sottotono.
La fase "esplosiva" del suo potere, nel periodo della vita in cui ne è consapevole e lo usa attivamente commettendo crimini per alimentarlo, la accenni appena come un dato di fatto, mentre ha l'aria di essere quella con più potenziale.
Rispetto ad altri tuoi racconti, questo mi ha lasciato più insoddisfatto, non si chiude mai il cerchio narrativo. Penso che se avessi voglia e/o tempo, potrebbe essere interessante esplorare di più l'idea, perché penso valga sempre la pena salvare e migliorare un racconto con un buono stile.

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maria rosaria
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#6 » martedì 20 settembre 2016, 18:05

Grazie Andrea del commento.
Sì, forse bisogna lavorarci un po' sopra.
Credo però che qui il cerchio narrativo non doveva necessariamente chiudersi, o meglio si chiude con il protagonista che invecchia e continua a utilizzare il suo superpotere, ma non riesce a vincere del tutto le sue paure.
Non so, comunque faccio tesoro dei tuoi appunti.
:-)
Maria Rosaria

alexandra.fischer
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#7 » martedì 20 settembre 2016, 19:35

Ciao Maria Rosaria.
Il tuo racconto è basato sul potere supremo della forza interiore che il protagonista si procura attraverso il sangue. Mi è piaciuta la descrizione del ferimento fra i rovi, vera e propria scoperta di sé da parte del protagonista ancora bambino (succhiandosi da solo le ferite, supera la paura del bosco e dell’ignoto in genere). Anche la scena in cui, ormai cresciuto, sugge il sangue dalla ferita sul capezzolo dell’amato Andrea, unisce erotismo e rituale di acquisizione della forza. L’ossessione per il sangue nel finale, non fa che ribadire la necessità del protagonista di avere il sangue per affrontare la vita. Prova molto efficace, notevole soprattutto per la scarsità di caratteri usati.

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chiara.rufino
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#8 » martedì 20 settembre 2016, 22:29

Mi sento un po' ingannata, da come era partita la storia sembrava una romance omosessuale (e invece). Il ritmo e la storia ci sono, Andrea convince e in parte capisce qual è il suo potere. "Beato lui", risponderei, perché non è chiarissimo se è solo il succhiare del sangue a renderlo forte o se sia, banalmente, un vampiro alternativo. So che hai capito cosa intendo.
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chiara.rufino
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Messaggio#9 » martedì 20 settembre 2016, 22:29

Mi sento un po' ingannata, da come era partita la storia sembrava una romance omosessuale (e invece). Il ritmo e la storia ci sono, Andrea convince e in parte capisce qual è il suo potere. "Beato lui", risponderei, perché non è chiarissimo se è solo il succhiare del sangue a renderlo forte o se sia, banalmente, un vampiro alternativo. So che hai capito cosa intendo.
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angelo.frascella
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#10 » mercoledì 21 settembre 2016, 0:15

Ciao Maria Rosaria.

Il racconto mi ha dato l'impressione di sgonfiarsi propria quando sembrava dovesse venire il meglio: il nucleo narrativo dovrebbe essere quello della dipendenza (come richiamato anche dal titolo). Quello che lui chiama "superpotere" è in realtà un incapacità di combattere la paura, come si intuisce subito dal primo paragrafo, che rende il protagonista vittima di questo bisogno (come si capisce dal finale). La devastazione della sua vita però è raccontata in una sola frase frettolosa: "Ho saccheggiato ospedali, commesso omicidi e ogni altro genere di efferatezza", mentre hai indugiato troppo sulla scena centrale che finisce con lo stare lì appiccicata senza aggiungere molto (forse avrebbe avuto senso se lui avesse avuto paura di questa relazione omo e avesse, per esempio, trovato nel sangue il coraggio di affrontarla. La paura per una piccola ferita sembra invece un fattore accidentale e non il frutto di una sofferenza costante.)

A rileggerci,
Angelo

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Gimmi
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#11 » mercoledì 21 settembre 2016, 10:52

Ciao Maria! Come va?
Io ho sonno, anche se sono le 10 e mezza. 'Sti giovani scansafatiche. Sono giornate un po' così, quindi mi scuso se non sarà proprio il commento più lucido che possa fare ^^

Nel complessivo mi è piaciuto. Lo trovo un qualcosa di semplice e particolare.
E a livello della scrittura era tutto comprensibile e scorrevole. Un consiglio che ti darei, se volessi modificarlo per pubblicarlo o cosa, è quello di aggiungere dei dettagli particolari. Magari i così detti 'Dettagli Killer', che sono quelle descrizioni specifiche e vere che rendono il lettore più coinvolto e lo rassicurano sul fatto che tu sai di cosa stai parlando.
Perché, diciamo, che nel contesto ho avuto un po' poche immagini forti, sentite, e questo è facilmente risolvibile.

La vera pecca, per come la vedo io, di questo racconto è il finale. Né mi aspettavo, né volevo che accadesse, di vederlo anziano e quindi eliminare completamente ogni genere di conflitto finale. Di climax. Soprattutto per il fatto che hai scritto la parola magica "omicidi".
Personalmente, dato il breve spazio a noi concesso, toglierei la parte centrale, perché poi alla fin dei conti il fatto che sia gay non è rilevante per la storia. Metterei due righe per rendere chiaro il suo potere e mi giocherei il tutto e per tutto alla fine, in una bella scena in cui capiamo che per ossessione di quel potere si ritrova in mezzo a una carneficina e probabilmente morirà a causa dei poliziotti che... ecc ecc.
Ovviamente questa è una mia, e possibile, versione forse più allettante per un lettore (o di certo per me :D)

Detto questo vorrei andare a dormire, ma volevo leggermi prima gli altri commenti e vedere se mi trovo in accordo o meno ^^

Beh, in effetti non ti ho scritto poi niente di nuovo leggendo glia altri commenti. Ma aggiungo due cose:
Uno, mi ero dimenticato di farti notare che non userei il termine "strusciare" per i rovi. Non mi rende quell'idea di pelle tirata e graffiata. ma è una sottigliezza ^^
Due, io non sono uno che da super importanza al tema. Anche perché mi pare un po' contraddittorio. Però il fatto che sia solo un rassicurazione, il bere sangue, non mi sembra negativa. E poi richiama, appunto, il vampirismo senza nominarlo. A me non è dispiaciuto..

Bom.
Ciao! :)

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Vastatio
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#12 » mercoledì 21 settembre 2016, 13:05

Ciao,
sarà che il mio sangue mi ha sempre disgustato (sa troppo di ferro), ma non riesco a immaginare qualcuno che possa apprezzarne la dolcezza (a parte le odiose zanzare), se poi aggiungi che la seconda parte vira verso un erotico tra due maschi hai preso a calci l'empatia che avevi creato all'inizio. Il problema, grosso, della seconda parte però è che non ha un grande senso. Capisco che sia la fase del "risveglio" del suo superpotere, dopo la "genesi" da bambino, ma che il loro sia un amore omosessuale è buttato lì, non da ne toglie nulla al racconto (a meno di predilezioni personali in tal senso). Crea piuttosto un elemento di disturbo in quanto crea una aspettativa: inserisci un dettaglio (l'omosessualità) che è ininfluente al riemergere della dipendenza/soluzione.
Mi è piaciuto come hai chiuso, liquidando in una frasetta le "atrocità" successive. Non sono quelle il climax del tuo racconto (almeno per come ho capito io), ma la genesi/risveglio/evoluzione del suo bisogno. Forse ti consiglierei di concentrarti più su una delle due, il risveglio.
Un'ultima nota: "suggere" sarà anche corretto, ma è pesante, potresti usarlo se volessi creare una specie di equivoco sull'identità del protagonista come vampiro e dare qualche indizio su tempi più vittoriani/aristocratici.

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erika.adale
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#13 » mercoledì 21 settembre 2016, 15:55

Ciao Maria Rosaria, l'idea del tuo racconto è interessante, anche perché devia leggermente rispetto alla definizione di superpotere che (fino ad ora) ho trovato nei racconti proposti. Il superpotere qui è rassicurazione, probabilmente autosuggestione: ma se il protagonista è convinto che lo sia, il tema è perfettamente azzeccato. L'inizio (scoperta) è suggestivo, la parte centrale (conferma) ugualmente interessante. A questo punto però il climax si ferma. L'uomo ci informa di essere diventato un assassino e la parte che ci si aspetterebbe più forte (o conclusiva) viene sbrigati in fretta, con anche un certo distacco. Non so, non è una soluzione che mi convince. Salvo magari inserire la narrazione in un contesto particolare, in cui la "confessione" della voce narrante assume un significato (per esempio racconta questa storia a una vittima tardiva del suo bisogno).

Canadria
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#14 » mercoledì 21 settembre 2016, 16:47

Ciao, Maria Rosaria!
Trovo questo racconto carico di spunti interessanti e meritevoli di approfondimento; purtroppo 3000 caratteri sono pochi ed è un peccato non poterli trattare tutti a fondo. Mi piace molto l'idea della paura per un amore passionale ma poco consueto (in che epoca siamo?) e mi piace l'idea che il protagonista arrivi, alla fine, a commettere atti efferati pur di ritrovare serenità e sicurezza. Non ho molto apprezzato la scena in cui Andrea si taglia con il coltellino:

Non mi accorsi che il coltellino, scivolatogli dalle mani, l’aveva ferito sul torace. Ebbi paura.
Allora avvicinai le labbra al suo capezzolo e cominciai a succhiare. Com’era dolce quel sangue…
La paura di perdere il mio amato, la paura si fosse ferito mortalmente, ecco, ancora una volta il timore fu placato dal sangue che sembrava guarire ogni mio tormento.


Il protagonista teme addirittura che l'innamorato sia ferito mortalmente? Per una ferita superficiale data da un coltellino? Mi è parso esagerato.
Infine, mi accodo agli altri per quanto riguarda la conclusione: è accennata in fretta e furia ma sarebbe stato molto più interessante vederla sviluppata a discapito di altre parti meno importanti per l'essenza della storia.
Ripeto, comunque, che trovo il racconto carico di potenziale. Mi piacerebbe molto leggerne una versione più completa!

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maria rosaria
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Messaggio#15 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:07

@Alexandra: grazie del commento e, soprattutto, per essere passata a leggermi. :-)
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Messaggio#16 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:13

@Chiara: nella mia mente il protagonista non era un vampiro, almeno non quello che conosciamo dalla letteratura classica. L'idea mi era venuta immaginando che qualcuno potesse superare le proprie paure succhiando del sangue. Tutto lì. Forse non è un superpotere, ne convengo, ma di più non mi era venuto... Grazie del commento. :-)
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Messaggio#17 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:16

@Angelo: credo tu abbia ragione quando dici che ho indugiato troppo sulla scena centrale, quella d'amore, diciamo. Forse mi sarei dovuta concentrare su ciò che fa grazie alla sua "facoltà". Grazie anche a te. :-)
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Messaggio#18 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:19

@sgargaminuto: grazie anche a te. Sì, le tue osservazioni mi sembrano abbastanza in linea con quelle precedenti (forse un po' più ricche e articolate ;-) ).
C'è quindi qualcosa che va rivisto in questo racconto. Ci rimugino su e magari lo riscrivo da capo.
Maria Rosaria

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Messaggio#19 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:23

@Vastatio: ok, ho capito, la scena omo me la potevo risparmiare... Scherzo, hai ragione anche tu. Sono utilissimi questi commenti che, spesso, confermano la debolezza che già avvertivo di alcune idee in fase di scrittura ma che poi, un po' per mancanza di tempo, un po' per incapacità, son rimaste così com'erano uscite dalla penna. Grazie!
Maria Rosaria

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Messaggio#20 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:24

@Erika: grazie del commento e dell'idea che mi suggerisci per il finale. Non mi dispiace per niente. :-)
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Messaggio#21 » mercoledì 21 settembre 2016, 22:26

@Canadria: grazie a anche a te del commento, in linea di massima in linea con gli altri. Alla prossima.
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giancarmine trotta
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#22 » domenica 25 settembre 2016, 19:25

Il racconto basato sul sangue e sui poteri del liquido rosso non è un superpotere inconsueto e quindi la traccia, secondo me, va leggermente fuori tema. Il titolo, bello, fa ovviamente pensare ad altro e credo sia stata una buonissima scelta. In realtà, più che un superpotere standard sembra sia una dipendenza che produce forza. Poi, non avendo superpoteri per sfuggire alla polizia, non è ben chiaro come il protagonista riesca sempre a farla franca.
La lettura è scorrevole e diretta. Alla prossima!

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patty.barale
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#23 » giovedì 29 settembre 2016, 15:32

TRAMA: non ci sono più i vampiri di una volta, quelli che venivano generati dal morso di un altro succhiasangue: siamo passati al vampiro 2.0, un autodidatta!

PERSONAGGI: un po' opachi, non so essere più specifica, ma non sono proprio riuscita a empatizzare. Anche la loro omosessualità non mi sembra così pregnante (non sarebbe cambiato nulla se fossero state due donne o una coppia eterno o qualunque altra variazione arcobaleno!)

ORIGINALITÀ: ho apprezzato la gestione di un potere inflazionato (vampirismo) in maniera, appunto, originale!

STILE: l'ho trovato un po' pomposo, più adatto a un Lestat che a un uomo moderno

Inoltre:

La paura di perdere il mio amato, la paura si fosse ferito mortalmente, ecco, ancora una volta il timore fu placato dal sangue che sembrava guarire ogni mio tormento.

Mi sembra un po' esagerato che pensi il compagno addirittura ferito mortalmente dal coltellino....

Sono passati anni e da allora tengo sempre una scorta in frigo. Ho saccheggiato ospedali, commesso omicidi e ogni altro genere di efferatezza per procurarmi la giusta dose da conservare e utilizzare nei momenti di necessità.

Insicuro forte il tipo, se addirittura deve uccidere e saccheggiare ospedali per avere il sangue necessario a superare le sue paure! Certo, capisco la dipendenza e l'impossibilità di trovare una EMATICISTI ANONIMI, ma...

COERENZA AL TEMA: presente, anche se un po' ai limiti della normalità (con tutti vampiri sbrilluccicanti che ci circondano!)

AMBIENTAZIONE: bella la descrizione iniziale del calar delle tenebre... che avresti potuto rivisitare quando nello stesso boschetto torna col compagno (avrebbe creato un bel movimento circolare: la prima volta l'epifania, la seconda volta la sua conferma)

PANCIA: non mi ha entusiasmata particolarmente.

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maria rosaria
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#24 » giovedì 29 settembre 2016, 16:33

Grazie Patty.
Sì, è evidente, non mi è venuta una gran cosa.
Raccolgo tutte le osservazioni fatte e ci rifletto su.
:-)
Maria Rosaria

Sybilla Levanti
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#25 » giovedì 29 settembre 2016, 17:58

Hey Maria Rosaria, bello il tuo racconto. Come diceva il buon Zio Vlad "il sangue è vita", nel tuo caso mi permetto di parafrasare in "il sangue è coraggio". Come idea non è male, essendo io poi una vampira...se parli di sangue mi fai felice.
Purtroppo, se la trama mi è piaciuta molto da un punto di vista più tecnico, l'ho trovato un po' sbilanciato, nel senso che la prima parte è molto più estesa e narrativamente completa rispetto alla seconda, che ho sentito un po' "tirata via" e con parecchie sospensioni che non concedono appieno alla trama di svilupparsi e il finale ne ha risentito.

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antico
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#26 » venerdì 30 settembre 2016, 20:39

Pollice su. Contrariamente a quello che è stato il commento più comune, credo che il chiudere tutte le sue efferatezze nella veloce parte finale sia giusto. Qui tu ci hai mostrato il nascere di un “potere” e la sua fortificazione, un po’ come Bruce Wayne bambino e i pipistrelli. Tutto quello che viene dopo non è importante perché quello che conta davvero è come è diventato com’è. Una paura, il modo per sconfiggerla e il gioco è fatto. E le paure non scompaiono con l’età, pertanto, da anziano, continua a usare il suo “sistema” per assicurarsi il sonno. Per me va più che bene così, il racconto raggiunge tutti i suoi obiettivi. Tema centrato.

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maria rosaria
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Re: UN GOCCETTO E PASSA TUTTO - di M.R. Del Ciello

Messaggio#27 » lunedì 3 ottobre 2016, 13:00

Grazie, Antico.
Sono contenta che il concetto che volevo far passare (come vincere la paura) sia arrivato.
:-)
Maria Rosaria

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