VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Tutti pronti lunedì 19 settempre per il VIA programmato alle ore 21!
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raffaele.marra
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VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#1 » martedì 20 settembre 2016, 0:19

Volare di notte

Adesso fate attenzione, perché questa notte, ancora una volta, voleremo a velocità stratosferica.
Fate piano, affinché il dottor Zero non si accorga di noi.
Fidatevi pure di me, non lascerò che vi accada nulla mentre sorvoliamo questa enorme massa che, al chiaro di luna, è meno nera del nero che la circonda. Dovrebbero essere le Alpi, eppure non sento alcun freddo. Non sento mai freddo, io. Né sento caldo, fame o dolore.
Volare di notte mi piace perché, buio dopo buio, le cose belle ti appaiono quasi all’improvviso, e quando ci sei vicino non c’è nient’altro che valga la pena osservare. L’Aurora Boreale danza armoniosa con il corpo etereo di mille odalische luminose che salutano il mio passaggio, mobili come se fossero vive per davvero.
Voliamo al di là di questo spettacolo seducente, dietro un’alba che sfugge, lasciandoci alle spalle il bagliore granuloso delle città. Giù in picchiata fino a sfiorare l’Oceano, denso e immobile al nostro passaggio e poi ancora su.
Manhattan brulica sotto di noi, immenso formicaio vivo e inarrestabile, fumoso e rumoroso come il respiro di un drago. Viriamo verso l’alto, in cerca di una luce più bella, per la quale valga la pena fermarsi. Puntiamo decisi verso una stella lontana che attende paziente come un albero secolare.
Gli ulivi.
Cambio direzione all’improvviso, plano violentemente verso la mia terra fino ad accarezzare i tronchi intrecciati da sempre, vivi eppure immobili, scolpiti in un tempo fuori dal tempo.
Là dietro, a qualche parte, c’è la mia casa.
Se avessi tempo tornerei a leggere i miei libri, a suonare la mia chitarra, a contemplare assorto la mia collezione di clessidre, ad asciugare con i baci le lacrime di Lidia.
Ma ancora una volta non ce la faccio.
Il dottor Zero sta per raggiungermi, pronto ad uccidermi.
Restate vigili, tenetevi forte, perché griderò con tutto il fiato.

-bip-


“Cos’è stato?”
“Cosa?”
“Quel rumore, quel bip…”
“Signorina, non vorrà mica dirmi che…”
“Ascolti, dottor Zero. Forse c’è una qualche attività cerebrale. Lo so che è difficile, ma quel macchinario ha emesso un suono, ne sono sicura.”
“Mi ascolti bene, Lidia. Sono passati nove anni e mezzo dall’incidente e suo padre non ha mai dato alcun segno di ripresa. So benissimo che è difficile per lei, ma la prego, non torni sui suoi passi. Mi lasci condurre a termine la procedura.”
“No, dottor Zero. Mi perdoni, ma credo sia meglio rinviare. Dico sul serio. Ne riparliamo un’altra volta, magari.”

Va bene, credo che per un po’ il dottor Zero non tornerà a farsi vedere da queste parti.
Finalmente possiamo riprendere il nostro volo, signori. E non ditemi che siete già stanchi perché io non ho alcuna intenzione di atterrare, almeno per questa notte. Lasciate che il buio vi regali, una dopo l’altra, le luci più belle dell’Universo. Godetevi lo spettacolo e lasciatevi trasportare leggeri come piume, come pensieri addormentati in una pace segreta.
Potete fidarvi di me, non lascerò che vi accada nulla.



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antico
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#2 » martedì 20 settembre 2016, 0:23

Ciao Raffaele e benritrovato! Tutto ok con caratteri e orario, buona Walter Lazzari Edition!!!

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elena.coppari
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 11:39

Racconto surreale. Mi è piaciuto, si capisce qual è il superpotere del protagonista. Purtroppo anche questo è penalizzato dalla mancanza di caratteri, però mi piace molto la descrizione del volo, anche se non capisco quando parla al plurale. A chi si rivolge? potrebbe essere molto interessante da capire.

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raffaele.marra
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 20:04

Ciao Elena, e grazie per il tuo commento.
La questione del plurale è voluta: non mi andava di lasciare che un senso di solitudine pervadesse più di tanto il racconto. Quando immaginiamo (o per lo meno quando le immagino io) le persone nello stato in cui è il protagonista del mio racconto (vi prego, non spoilerate!!!) ci viene automatico pensare ad uno stato di profonda e totale solitudine. Io invece ho giocato a costruire un dialogo di quello con qualcuno che dovrebbe esistere ma non si sa esattamente chi sia o "cosa" sia. Tutto ciò mi è poi servito per sottolineare il momento più intimo del suo volo, quando vede la sua terra e la sua casa in cui, avrai notato, i verbi tornano al singolare.
Grazie per la lettura e a presto!

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Andrea Partiti
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#5 » martedì 20 settembre 2016, 20:30

Riagganciandomi al discorso sul plurale, a me sembra molto azzeccato.
Crea un po' l'effetto guida turistica, o pilota che parla a equipaggio e passeggeri durante il volo, che mostra punti di riferimento a terra e all'orizzonte. Non importa davvero a chi parli nel suo caso specifico, purché trasmetta l'entusiasmo per questo volo.
Ammetto che il tono estremamente onirico di tutta la prima parte del racconto non passa inosservato e mi aspettavo un colpo di scena di quel genere, o che il protagonista fosse morto e sorvolasse la sua terra e la sua casa per un'ultima volta. Ho apprezzato la svolta positiva-ma-non-troppo, perché alla fine il sogno sembra migliore della realtà in cui potrebbe tornare.
Il tema è preso lateralmente, perché il volo non sarebbe un superpotere insolito, anzi, però lo innesti in un contesto profondamente diverso.
Nulla da dire sul linguaggio, sul ritmo e sulle atmosfere che crei, tutto impeccabile!

Canadria
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#6 » giovedì 22 settembre 2016, 0:48

Emozionante il contrasto tra il mondo onirico del padre e la realtà angosciosa della figlia. Mi piace l'idea del viaggio intorno al mondo, del passaggio sulla sua casa, del ricordo del proprio tempo, della figlia. Mi piace la speranza di lei per un piccolo suono del macchinario. Si sente forte questa interconnessione tra i due protagonisti ed il legame tra loro si staglia forte ed intenso senza necessità di spenderci troppe parole. Tuttavia mi chiedo: qual è il superpotere?
Bel racconto comunque, il tema è molto pesante ma è trattato con dolcezza.

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raffaele.marra
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#7 » giovedì 22 settembre 2016, 9:25

Canadria ha scritto:Tuttavia mi chiedo: qual è il superpotere?


Ciao, Canadria, e grazie per il commento.
Il superpotere a cui mi riferisco è "inconsueto", come richiedeva il tema del contest. E' la capacità del protagonista di viaggiare con la mente nonostante tutti credano che sia spento per sempre, il potere di viaggiare il mondo più e meglio di chiunque altro proprio grazie al suo stato, e dunque il potere di utilizzare il proprio stato non come limite ma come una sorta di trampolino. Alla luce di ciò, credo sia chiaro che ho voluto sottolineare il concetto di "inconsueto" soprattutto rispetto alle consuetudini comuni, cioè al comune modo di pensare.

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Vastatio
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#8 » giovedì 22 settembre 2016, 13:03

Ciao,

prosa sempre molto d'effetto, nulla da dire al riguardo. Mi piace l'idea che il tuo "bell'addormentato" sia conscio di chi lo minaccia. Mi piace decisamente meno il fatto che sia un padre e che lasci, da quasi dieci anni, la figlia in quelle condizioni. Avrei preferito qualcosa che mi permettesse di dare un giudizio morale meno crudele, perché così il tuo protagonista, per me, è solo uno "stronzo vigliacco". Spazio ne avevi, tirando via un po' di volo, per aggiungere qualche dettaglio in più nel discorso tra medico e figlia, qualcosa che mostrasse una complicità con la figlia (magari risvegliandosi lui sarebbe comunque costretto su una sedia a rotelle e la figlia spera che lui, nel sonno, sogni di volare) o altro in tal senso. Vorrei io "volare" in compagnia di qualcuno del genere? Non credo (ma far trovare antipatico un protagonista è comunque un risultato, se voluto).
Concentrandoci sul tema invece ho qualche dubbio, non ho nulla che mi porti a pensare che il "volo" sia reale e non un semplice "sogno". L'unica cosa reale è la sua interazione col mondo "vigile".

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raffaele.marra
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#9 » giovedì 22 settembre 2016, 15:46

Ciao Vastatio, e grazie per il commento.
Non era previsto che il protagonista passasse per "stronzo vigliacco", ma accetto il tuo punto di vista. Vorrei però precisare che non è una scelta del protagonista lo stato in cui egli versa da tanto tempo. Anzi, prima della fine del suo "volo", ripensando a sua figlia, l'uomo mostra il volere e l'incapacità di "trovare il tempo" per asciugarle le lacrime. Purtroppo egli vive in un "tempo fuori dal tempo", cioè in una specie di altra dimensione da cui è difficile emigrare se non attraverso quello straordinario bip che solo sua figlia comprende e tanto basta per salvargli la vita (la corrispondenza tra i due è intima ed esclusiva, addirittura vitale, anche se è ridotta a quel semplice suono da macchinario). Ti faccio notare che mentre il suo volo sembra elevarsi verso qualcosa di grandioso (una luce bella per cui valga la pena fermarsi), ciò che lo attrae ancora una volta è la sua terra, la sua casa e, soprattutto, il ricordo di sua figlia. E' vero, avevo altri caratteri a disposizione per sottolineare tutto ciò, ma volevo evitare una retorica che mi attendeva dietro l'angolo.
Per quanto riguarda poi quella sorta di "piacere" che egli dimostra nel persistere nello stato di volo, è da contrapporre alla completa immobilità (non a caso, durante il volo, si sofferma spesso a ragionare su ciò che è fermo e ciò che si muove, ciò che è vivo e ciò che non lo è). In altre parole, egli è felice di saper volare anziché starsene immobile e senza pensieri come la maggior parte delle persone immaginano quelli nel suo stato (il suo superpotere, non è il solito volo alla superman, ma qualcosa di molto più impensabile). Ciò non toglie che la cosa davvero importante, ancora più bella del suo volo, anche più bella di quella luce perfetta che non riesce a vedere nonostante i viaggi notturni, sia risvegliarsi ed abbracciare finalmente sua figlia.

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Vastatio
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#10 » giovedì 22 settembre 2016, 21:16

Ciao, ho riletto cercando di "vedere coi tuoi occhi", ma trovo ancora difficile farmi piacere il tuo protagonista. Provo a spiegarmi. Il suo volo parte e va lontano, ci porta ben oltre i confini della sua casa, poi, all'improvviso, torna indietro.
"Se avessi tempo" dici, ma il tempo lo aveva, si è fatto i cazzi suoi fino a quel momento. Io "lego" il ritorno improvviso e la mancanza di tempo all'urgenza di salvarsi il culo: il dottor zero sta tornando per ucciderlo. È vero, dai una "leccata" alla figlia, ma, incastrata in quel modo, io la leggo come ipocrisia. Tanto più che, appena è fuori pericolo, propone di nuovo di volare per i cavoli suoi, dimentico di figlia e affetti.
Lo so, sono una brutta persona, ma è così che il tuo racconto mi filtra.
Forse stronzo vigliacco non era la definizione corretta, magari egoista? Ipocrita?

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angelo.frascella
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#11 » giovedì 22 settembre 2016, 23:04

Ciao Raffaele.

A differenza degli altri, non mi è piaciuto molto il fare da imbonitore del protagonista, un po’ perché mi ha spiazzato, facendomi credere che il racconto raccontasse qualcosa di diverso (un pilota di un mezzo o un supereroe che trasporta gente e mi dà sempre una sensazione sgradevole iniziare a immaginare un racconto in un modo e poi dover riavvolgere mentalmente il nastro per cambiarlo in base a ciò che mi viene rivelato in seguito), un po’ perché mi dà l’idea di uno che si diverte come un pazzo, mentre sua figlia soffre per lui (bisognerebbe, secondo me, sottolineare meglio la condizione di impossibilità in cui si trova: magari un tentativo di rianimare il corpo che va male lasciandolo triste, prima di ripartire col volo?)
Per il resto il racconto è costruito bene, con la descrizione del volo mozzafiato, il ritorno a casa e la rivelazione. Però cambierei quei particolari che ti dicevo prima.

A rileggerci,
Angelo

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giancarmine trotta
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#12 » domenica 25 settembre 2016, 20:07

Storia toccante di un malato terminale, destinato alla morte per mano di uomini che non sanno cosa si nasconde sotto le palpebre chiuse.
Scrittura poetica, scorrevole, che tocca temi non banali. Il supepotere in mano ad un uomo in quelle condizioni centra il tema della non consuetudine.
Avrei preferito un rapporto di qualche tipo, anche grazie ai superpoteri, con sua figlia Lidia, in modo tale da rendere la sua decisione di non portare a termine la procedura basata su suggestioni e non solo per un bip della macchina.
In generale, per me è una buonissima prova e ti faccio i miei complimenti.
Alla prossima Raffaele!

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erika.adale
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#13 » lunedì 26 settembre 2016, 9:11

Ciao Raffaele, questo racconto mi mette in grave difficoltà nel giudizio.
Partiamo dalla voce del malato in coma, che sfreccia libero: mi è piaciuta, anche il fatto che si rivolga a un generico "voi" uscendo dal guscio di solitudine che ci aspetterebbe in questo contesto. È come se si rivolgesse alla coscienza comune dell'umanità, quella parte onirica e condivisa di noi che sfugge alla coscienza. Molto suggestivo.
La parte invece ospedaliera non mi convince. Anche perché, nella vita, faccio proprio il dottor Zero e ci sono degli aspetti che trovo claudicanti. Prima di tutto, per la legge italiana, non decide ne' la figlia ne' il medico che vengano staccate le macchine, ma ciò avviene dopo un periodo di sei ore di osservazione clinica e strumentale prescritto dalla legge. Non si fa quando si vuole o ce la si sente, ma è obbligatorio nel momento in cui sussistono determinate condizioni. Quindi l'attesa di anni sarebbe stata impossibile, se le condizioni c'erano. E anche il dialogo medico/ paziente non potrebbe avvenire in quei termini.In secondo luogo, la macchina che fa "bip" sull'afflato di vita è una licenza poetica che fatico a inquadrare in qualcosa di realistico.
Infine non posso condividere il messaggio sotteso, in cui il dottor Zero vuole (per mancanza di empatia e sensibilità) togliere al nostro protagonista il suo superpotere, quando so che la sospensione dei supporti meccanici avviene in condizioni più che accertate e che è un'azione che il più delle volte, permette la vita di altre persone.
Scusa se mi sono dilungata, uscendo dal seminato letterario, ma è un tema che mi tocca troppo da vicino.

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raffaele.marra
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#14 » lunedì 26 settembre 2016, 15:29

Ciao Erika, e grazie per il commento. Devo ammettere che hai saputo evidenziare il vero limite del mio racconto, dovuto alla mia insufficiente conoscenza (per fortuna o purtroppo) dell'argomento. Insomma, ammetto che il mio punto di vista è del tutto influenzato dalla media (medio-bassa) cultura generale a riguardo, e tu mi hai dimostrato che le cose non stanno proprio così. Che dire, hai sicuramente ragione nel fare la tua critica. A difesa del mio racconto aggiungo solo che, essendo un'opera di assoluta fantasia, magari si può accettare l'imprecisione (anche un po' grave) con cui viene descritto il mondo in cui si svolgono i fatti. A presto.

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Gimmi
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#15 » martedì 27 settembre 2016, 16:08

Ciao!
Bravo. Bello.
Per me hai vinto :)

Se non fosse peeeer...
No scherzavo. Sto tergiversando perché bisogna scrivere almeno 300 battute, no? E io non ho davvero niente d'aggiungere. Funziona.
Forse ho capito poco, ma va bene così. Non si deve per forza capire sempre tutto.
Evito anche di leggere gli altri commenti che tanto immagino ti facciano notare come non sia un super potere e altre cose per me di poco conto.
Sono curioso di sapere se hai un blog o roba simile.
Fammi sapere ^^

Ciao!

alexandra.fischer
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#16 » mercoledì 28 settembre 2016, 21:07

La tua storia rispecchia il superpotere della mente, che continua a essere attiva anche in uno stato di coma (io l’ho vista così). Mi è piaciuto il viaggio eroico del protagonista (le Alpi, Manhattan brulicante di vita, l’Aurola Boreale con il bellissimo paragone luci-odalische e la casa del protagonista, con la sua vita fatta di libri, chitarra e una collezione di clessidre, arricchita dalla presenza di Lidia, alla quale vorrebbe asciugare le lacrime). Il Dottor Zero è il malvagio che vorrebbe derubarlo di questo super potere (e si tratta del medico incaricato di spegnere il macchinario che lo tiene in vita, dissuaso in questo dalla figlia del protagonista, forse la stessa Lidia?). Originale e toccante.

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patty.barale
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#17 » giovedì 29 settembre 2016, 15:57

TRAMA: allacciate le cinture di sicurezza, il viaggio sta per iniziare: se finora avete viaggiato con la Free Drugs Airlines siete solo dei principianti!
Venite, venite a provare la Coma Airlines e non tornerete più indietro!

PERSONAGGI: più che PERSONAGGI questo racconto pullula di paesaggi, emozioni, sentimenti.

ORIGINALITÀ: non trovo particolarmente originale il super potere attribuito al protagonista, ma è invece vincente l'idea di farlo parlare ad altri, che siano divinità, anime trapassate o semplici ombre di persone lasciate.

STILE: e dovrei pure trovare qualche difetto? La parte iniziale è poesia pura!

COERENZA AL TEMA: presente

AMBIENTAZIONE: sto cercando su internet la compagnia aerea... basta come opinione?

PANCIA: bellissimo!

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raffaele.marra
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#18 » giovedì 29 settembre 2016, 17:27

sgargaminuto ha scritto:Ciao!

Sono curioso di sapere se hai un blog o roba simile.


Ciao sgargaminuto, e grazie per le belle parole. No, non ho un blog perché non avrei né il tempo né la capacità di alimentarlo. Ho un profilo facebook, sul quale a volte ci si lascia un po' prendere. A presto!

Sybilla Levanti
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#19 » giovedì 29 settembre 2016, 20:16

Hey Raffaele! Mi hai spiazzata con il tuo racconto, che si il tema lo tiene per mano ma non proprio in modo deciso, lasciando qualche libertà.
Hai però dato una buona interpretazione di ciò che potrebbe passare per la mente di una persona che è immobilizzata a letto in stato di coma per una qualsivoglia ragione, appunto contrapponendo l'impossibilità di muoversi e avere contatti con il mondo, essere in sostanza imprigionata dentro un guscio (una metafora per il volo, che io mi sono immaginata dentro un mezzo supersonico o tipo razzo...) ma con la mente libera di spaziare e viaggiare oltre.
Comunque, un più te lo meriti sicuramente.

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antico
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Re: VOLARE DI NOTTE - Raffaele Marra

Messaggio#20 » venerdì 30 settembre 2016, 20:43

Pollice ni che però punta verso l’alto perché il racconto c’è e al suo interno non presenta grosse falle non fosse che anch’io, come Erika, devo sottolineare come quando si trattano argomenti simili è preferibile azzeccare la metodologia corretta che altrimenti si rischia di disinformare. Ti chiedo pertanto di aggiustare il testo sotto quel punto di vista. Altra cosa intanto che ci sei: il dottor Zero non si può sentire, cercherei un nome più comune. Il tema c’è.

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