Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

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Evandro
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Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#1 » martedì 20 settembre 2016, 0:22

Il verso di una civetta accompagna la brezza notturna che piega l'erba di questo tetro colle. Tutto è profondamente addormentato, come se il mondo avesse già terminato il suo tempo.
La falce della luna è appena sbucata fra le nuvole. Lentamente, come una serpe che striscia fuori dal suo buco. L'argentea luce sfiora le pallide pietre con una fosforescenza appena accennata.
L'alito notturno piega appena la punta dei cipressi. Il dottor Krug si è fermato a osservarli. Guarda la luna. Il volto dell'astro notturno è sufficiente a indicare la via. Spegne la lanterna
“Sono sporco. Puzzo come la fogna. La carne marcia e verdastra. Ho un solo bulbo; non ricordo quando ho perduto l'altro. L'orbita è diventata l'alloggio per il verme giallastro che l'ha occupata. Ora esce per la sua passeggiata notturna. Fa capolino con la testa e scivola piano sulla mia faccia. Il mio membro non c'è più, se ne è andato con tutti i ricordi dei miei fuggevoli amori. Da quanto tempo sono qui? Ormai concepisco solo l'eternità; la misura del tempo si è ridotta a questa unica costante. Nessuno è mai venuto a farmi visita, ma sento che stanotte lui mi cerca. Si è interessato alla mia mente fin da quando fui ricoverato al manicomio, quel maledetto! Sentilo!, comincia a scavare; impercettibili suoni dispersi nella terra umida. Così questa notte solo sei piedi di terra mi separano da quel bastardo.
“Lui e i suoi maledetti metodi, cosiddetti moderni. Ricordo quando ha scoperto che avevo poteri invece che essere matto. Io facevo il matto per nascondere la mia forza. Quell'orrendo macchinario che mi ha calato sul cranio gli ha fatto capire che non lo ero. Ma non gli ha concesso di capire che la mia mente vive anche dopo la morte. E non sa ciò che nasconde”.
Krug lascia la pala a terra. Ha visto la cassa di legno. La schioda. Furtivo, riaccende la lanterna e la punta sulla faccia della carcassa.
“Non mi riconosce, faccio troppo schifo; lo stato di decomposizione è avanzato”.
Una mano del cadavere sembra tremolare. Unisce indice e pollice e si muove lentamente avanti e indietro, nel tentativo di fargli capire che vuole scrivere.
Krug vorrebbe fuggire, ma resiste all'orrore. Vuole capire.
Si fruga nelle tasche e tira fuori un lapis e il suo taccuino. Porge il tutto a quella mano tremolante.
Con l'orrore dipinto in volto, Krug vede il cadavere scrivere e posa la lanterna a terra per fare luce. Si prende la testa fra le mani e comincia a piangere. Il cadavere scrive queste parole: La tomba non mi ostacola. I tuoi incubi iniziano ora. Sono certo che hai sentito il Rintocco. Quel che ti rimane da vivere sarà immerso in un incubo perpetuo. Sei mio.
Impaurito a morte Krug prende la pala e devasta il cadavere. Non serve a nulla: il Rintocco di Rudigard Bregg una volta emesso è per sempre. Quando Krug morirà verrà a far parte della schiera di Bregg. E altri ne avrà da Krug, fino a che Rudigard non avrà un esercito di rintoccati, ai suoi ordini, o a quelli di chi prima di lui l'aveva rintoccato.



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antico
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#2 » martedì 20 settembre 2016, 0:26

Ciao Evandro e benritrovato!!! Tutto ok con i parametri, buona Walter Lazzarin Edition!!!

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elena.coppari
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 16:42

Adoro i racconti horror! bello complimenti! direi che tutto è ben composto: il personaggio principale, con la sua anima tormentata e il suo corpo devastato (di cui ho amato il decadimento), il tipo che scava nella tomba e questa teoria dei rintoccati. Bello! bravo! e sai cosa? mi verrebbe voglia di sapere cosa succede poi, l'esercito che farà...etc

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Angela
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 19:00

Edgard Allan Poe esci dal corpo di Evandro Straccini! Con questa premessa, mi complimento con te per la narrazione che risulta credibile e macabra quanto basta per fare di questo racconto un buon horror. Ottima la descrizione del cadavere e in particolare la scena in cui prende la penna e scrive l'orrida verità. Forse l'unica pecca è la mancanza di ulteriori dettagli e qualche domanda resta senza risposta, ma in tremila caratteri ci può stare. Bene, Evandro :)
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Niko G
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#5 » mercoledì 21 settembre 2016, 20:52

Ciao Evandro,
Il tuo racconto è affascinante ed inquietante. Ben scritto, bellissima atmosfera “dark” o “horror”. Molto appropriate le scelte lessicali suggestivo il modo in cui viene evocata l’atmosfera del cimitero. Molto bello anche il finale.
Ho però avuto qualche difficoltà a cogliere tutto alla prima lettura:

“Sono sporco. Puzzo come la fogna. La carne marcia e verdastra. Ho un solo bulbo; non ricordo quando ho perduto l'altro. L'orbita è diventata l'alloggio per il verme giallastro che l'ha occupata. Ora esce per la sua passeggiata notturna. Fa capolino con la testa e scivola piano sulla mia faccia. Il mio membro non c'è più, se ne è andato con tutti i ricordi dei miei fuggevoli amori. Da quanto tempo sono qui? Ormai concepisco solo l'eternità; la misura del tempo si è ridotta a questa unica costante. Nessuno è mai venuto a farmi visita, ma sento che stanotte lui mi cerca. Si è interessato alla mia mente fin da quando fui ricoverato al manicomio, quel maledetto! Sentilo!, comincia a scavare; impercettibili suoni dispersi nella terra umida. Così questa notte solo sei piedi di terra mi separano da quel bastardo.
“Lui e i suoi maledetti metodi, cosiddetti moderni. Ricordo quando ha scoperto che avevo poteri invece che essere matto. Io facevo il matto per nascondere la mia forza. Quell'orrendo macchinario che mi ha calato sul cranio gli ha fatto capire che non lo ero. Ma non gli ha concesso di capire che la mia mente vive anche dopo la morte. E non sa ciò che nasconde”.

In questo punto l’andare a capo e riaprire le virgolette mi crea un po’ di confusione facendomi pensare che sia un altro personaggio ad esprimersi, e insieme all’inizio brusco del monologo iniziale mi ha fatto immaginare il personaggio con la pala come una specie di zombie. Ho colto meglio il vero significato quando sono arrivato all’apertura della bara.
La maledizione finale avrebbe meritato solo un piccolo appunto descrittivo per capire meglio di cosa si tratti: una volta morta, la vittima del rintocco sarebbe uscita dalla tomba? O avrebbe “evocato” altri viventi fino al loro cadavere per maledirli? Quando esattamente si riceve il Rintocco?
Un racconto molto bello che merita a mio avviso una piccola revisione. Complimenti 
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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ceranu
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#6 » mercoledì 21 settembre 2016, 23:17

Ciao Evandro, ben trovato.
I racconti prevedono un inizio e una fine, ma nella tua storia io ho letto solo la parte centrale di qualcosa che sarà.
La prima parte del racconto l'ho trovata un po' troppo ricercata. Ci sono troppi aggettivi, con descrizioni che da evocative diventano pesanti. La stessa cosa vale per il monologo del cadavere che, tra le altre cose, è un po' troppo artificiosa.
Sono sporco. Puzzo come la fogna. La carne marcia e verdastra. Ho un solo bulbo; non ricordo quando ho perduto l'altro…

Non capisco perché debba descrivere tutte queste cose che per lui sono scontate. Manca una vera motivazione. O meglio, il motivo c'è, ma arriva dopo.
Nessuno è mai venuto a farmi visita, ma sento che stanotte lui mi cerca. Si è interessato alla mia mente fin da quando fui ricoverato al manicomio, quel maledetto! Sentilo!, comincia a scavare; impercettibili suoni dispersi nella terra umida.

Probabilmente il suo monologo doveva cominciare qui.

Per il resto, fatico a capire le intenzioni di questa storia, che personalmente non trovo per nulla horror, come detto da alti.

Nel complesso trovo la storia poco accattivante in cui la metà dei caratteri si potrebbero tagliare per dare spessore alla trama.

Ciao e alla prossima.

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eleonora.rossetti
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#7 » giovedì 22 settembre 2016, 8:34

Ciao Evandro, ben trovato,
ammetto che ho avuto una prima difficoltà a seguire il racconto. Dapprincipio il monologo sembra essere riferito al dottore, mentre invece è Bregg a parlare. Avrei "staccato" quel parlato dai vari paragrafi per farmi capire che finisce l'azione di una persona e inizia quello dell'altra. Anche le virgolette mi hanno disorientato, forse il corsivo avrebbe aiutato a capire che si trattavano di pensieri.
Sul lato tema, come superpotere (la vita dopo la morte, la schiera di non morti) non lo vedo troppo "insolito".

Concordo anche io sul fatto che la descrizione iniziale appesantisca un po': secondo me ci avresti guadagnato caratteri per spiegare anzitutto il motivo perché Krug è lì: se non sa che la mente di Bregg è sopravvissuta dopo la morte, perché ne ha cercato il cadavere? Se non l'ho capito me ne scuso, ma anche a una seconda letta non sono riuscita a intuirlo. Secondo me con un po' di caratteri in più rubati alla descrizione iniziale e concessi a qualche spiegazione della storia, il racconto avrebbe quel mordente in più.

Se dovessi rimetterci le mani, io proverei a metterlo in prima persona (Bregg) cosicché anche la spiegazione finale non suoni da "infodump" che riassuma il tutto, ma che ciò che sta accadendo a Krug sia spiegato dai pensieri di Bregg, magari calcando maggiormente sul fatto che Krug sia condannato a far parte delle sue schiere (la rivelazione finale mi è parsa un po' "freddina", non mi ha sconvolto o orripilato come invece avrei voluto).
A rileggerci!
Uccidi scrivendo.

Evandro
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#8 » giovedì 22 settembre 2016, 14:17

@Nico G è buona regola riaprire le virgolette quando si va a capo in un monologo o, in questo caso, nel flusso di pensieri di un unico personaggio. Il Rintocco viene elargito in qualunque momento, poiché la mente di Bregg è funzionante.
@Ceranu Che cos'è per te l'horror? Perché secondo te non è horror il mio racconto? Dove sono tutti questi aggettivi? Chi ti ha detto che i racconti prevedano un inizio e una fine? Non ci sono regole, e quelle che emergono dal tuo giudizio sono fin troppo scolastiche.
@Eleonora.rossetti hai ragione sui paragrafi, avrei dovuto usarli. Krug ricerca il cadavere per studiarne la mente. Nell'immaginario Horror/dark, e purtroppo anche nella realtà, era prassi comune riesumare i cadaveri. Il super potere insolito è il Rintocco, non la vita dopo la morte! Mi piace molto il suggerimento di mettere in prima persona; lo terrò in considerazione.

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ceranu
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#9 » giovedì 22 settembre 2016, 15:58

Evandro ha scritto:@Ceranu Che cos'è per te l'horror? Perché secondo te non è horror il mio racconto? Dove sono tutti questi aggettivi? Chi ti ha detto che i racconti prevedano un inizio e una fine? Non ci sono regole, e quelle che emergono dal tuo giudizio sono fin troppo scolastiche.


Ciao Evandro. Scolastico... perché no, è da lì che dobbiamo partire tutti.
Horror: si dice di genere di film, racconti, romanzi che rappresentano o descrivono scene raccapriccianti o spaventose: una scena horror
(Garzanti)
Nelle tue descrizioni io ho rivisto il protagonista di Medievil (gioco della PlayStation) e anche il modo di esporlo è più simile alla commedia che all'horror.
Sul racconto vedi te, dovrà pur esserci una differenza tra questo e un paragrafo.
Anche sugli aggettivi sta a te scegliere la via. Una volta un autore che stimo molto mi disse che gli aggettivi vanno centellinati e che le persone che ne usano tanti si possono dividere in due categorie: gli autori affermati, che ne fanno un loro tratto distintivo, e i principianti.

Evandro
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#10 » giovedì 22 settembre 2016, 17:19

Ok, @Ceranu, penso che il mio racconto sia abbastanza raccapricciante. Forse sei abituato a cose che lo sono ancora di più. Terrò conto. Non conosco i videogiochi, vedrò di documentarmi su medievil per confrontare i due protagonisti. Commedia e horror sono molto distanti... davvero sembra più una commedia? Sugli aggettivi se ne sente di ogni. Lasciami aggiungere solo questo: D'annunzio (autore affermato per seguire il tuo discorso) ne usava addirittura 5 per descrivere una sola cosa. Resto convinto che per scrivere di generi fantasy, fantascienza ecc. non si può fare a meno di sfruttare un'aggettivazione consistente (affermato o principiante che sia) altrimenti il sense of wonder difficilmente viene evocato. Anche se sei un genio.

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ceranu
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#11 » venerdì 23 settembre 2016, 0:30

@Evandro, giuro che non riesco a trovare il raccapricciate.
Sono sporco. Puzzo come la fogna. La carne marcia e verdastra. Ho un solo bulbo; non ricordo quando ho perduto l'altro.

Questo non è raccapricciante, al massimo è la fine di una seduta di step di Capitan Harlock. Scusa se sdrammatizzo, ma il concetto è che nel 2016 non puoi descrivere l'horror, me lo devi far vivere. Devo sentire la terra sulla pelle, i vermi che si infilano sotto la pelle e che banchettano con i miei bulbi. Il monologo non rende.
Questione aggettivi:
Lasciami aggiungere solo questo: D'annunzio (autore affermato per seguire il tuo discorso) ne usava addirittura 5 per descrivere una sola cosa.

Appunto, D'Annunzio. Francesco, invece, cerca di dare ritmo al racconto per fare in modo che chi fa lo sforzo di leggere non si debba annoiare dietro descrizioni futili.
In un 3k non puoi gettare 565 battute. le tremila battute sono sufficienti per una storia, basta avere le idee chiare e saper rinunciare a qualcosa.
Resto a tua disposizione.

Evandro
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#12 » venerdì 23 settembre 2016, 14:49

@ceranu, come vedi il discorso sugli aggettivi è dibattuto in ogni contesto. Lo stiamo dimostrando io e te. Nessuno è depositario della verità, men che meno io e te. Per me, e ripeto per me, la letteratura d'intrattenimento è come il quadro di un pittore. Attraverso le parole si deve formare l'immagine del quadro nella mente. Senza gli aggettivi, ciò che si forma nella mente è uno scarabocchio.

Annibale de Rossi
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#13 » venerdì 23 settembre 2016, 15:10

Però se mi dici che un colle è tetro non mi dipingi un'immagine, mi dipingi uno stereotipo.

Se mi dici della nebbia, delle ombre, del miagolio di un gatto moribondo, di sbuffi di gas fosforescente che si alzano da crepe nel terreno illuminando alberi morti, crei un'immagine. E qualsiasi immagine è meglio che dirmi "come dovrei sentirmi". Da lettore non mi piace sentirmi dire "il colle è tetro", "la casa è spettrale", "la via è allegra" perché non mi sento parte del racconto. Mi sento uno stupido spettatore a cui il coro greco sta suggerendo delle emozioni.
Mi va bene che l'autore mi dia degli appigli a cui aggiungere io, una tela con su una figura rimescolata con visibile un occhio e un orecchio delicato, confidando in me per riempire gli spazi vuoti... ma non voglio un quadro incartato con scritto fuori dal pacco "quadro delicato ed emozionante".

Sembri avere questa abitudine di offrire quadri incartati in tutti quegli aggettivi vuoti che creano questo effetto di cui altri si lamentano, spero di averti chiarito meglio quale sia il problema degli aggettivi.

Il mio non vuole essere un commento aggressivo, ma non siamo D'Annunzio e a infrangere delle regole di decenza di stile facciamo danni, non poesia.

Evandro
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#14 » venerdì 23 settembre 2016, 17:26

Certo @annibale de Rossi, la descrizione del colle avrei potuto farla come dici tu, ma i caratteri erano solo 3000, quindi "tetro colle" è meglio che "colle" e basta. Almeno ho dato un "appiglio", per sfruttare un tuo termine. Possiamo continuare all'infinito, se volete. Ma forse è meglio finire la discussione, ... anche se mi verrebbe da chiedervi quali e quanti sono gli aggettivi vuoti nel mio racconto. E ricordiamoci: infrangere le regole e la prima regola per progredire, non per fare danni. La storia ce lo insegna.

Grazie dei vostri pareri; terrò conto, ma cercherò di proseguire nella mia via, che non vuole essere a tutti i costi qualcosa di innovativo o progressivo, ma semplicemente personale. Voi dite nero sugli aggettivi, io dico bianco sugli aggettivi. Tutto lì. Osiamo un po' di più, mi sembra che in Minuti Contati siamo tutti di buon livello, qualcuno addirittura da encomio, secondo me; e allora evitiamo di insistere nel far pesare il proprio parere. Cerchiamo, semmai, di "rivedere" la decenza di stile più sfruttata. Forse ne abbiamo la capacità. Io ci provo.

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maria rosaria
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#15 » lunedì 26 settembre 2016, 11:19

Ciao Evandro,
il tuo racconto "tetro" è suggestivo.
Per quanto riguarda gli aggettivi, in parte concordo con Francesco. Spesso sono inutili se riesci a evocare la giusta atmosfera lasciando al lettore la libertà di disegnare le immagini nella propria mente.
Alcuni piccolissimi, e personali, appunti.
Nella parte iniziale ripeti tre volte appena.

Evandro ha scritto:Il verso di una civetta accompagna la brezza notturna che piega l'erba di questo tetro colle. Tutto è profondamente addormentato, come se il mondo avesse già terminato il suo tempo.
La falce della luna è appena sbucata fra le nuvole. Lentamente, come una serpe che striscia fuori dal suo buco. L'argentea luce sfiora le pallide pietre con una fosforescenza appena accennata.
L'alito notturno piega appena la punta dei cipressi. Il dottor Krug si è fermato a osservarli. Guarda la luna. Il volto dell'astro notturno è sufficiente a indicare la via. Spegne la lanterna


Avresti potuto usare altre forme che, adesso, non mi vengono in mente.
Anche "buco" per la serpe non mi piace molto: meglio tana, a mio avviso.

Il finale incuriosisce molto perchè lascia in sospeso la storia evocando una futuro esercito di "rintoccati", anche questo, perdonami, termine che non mi piace un granchè.
Nel complesso un buon lavoro, molto fantasioso e articolato. Forse da aggiustare un pochino.
A presto.
Maria Rosaria

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Adry666
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#16 » lunedì 26 settembre 2016, 16:58

Ciao Evandro,

tema centrato.

Idea interessante, buon horror che invoglia la lettura.
Tuttavia, come ti hanno già detto, la lettura è appesantita dai troppi aggettivi che rendono il tuo brano una cosa un po’ antica…

Ad esempio se l’incipit l’avessi scritto invece che così:
“Il verso di una civetta accompagna la brezza notturna che piega l'erba di questo tetro colle. Tutto è profondamente addormentato, come se il mondo avesse già terminato il suo tempo.
La falce della luna è appena sbucata fra le nuvole. Lentamente, come una serpe che striscia fuori dal suo buco. L'argentea luce sfiora le pallide pietre con una fosforescenza appena accennata.
L'alito notturno piega appena la punta dei cipressi…”

Così:
“Il verso di una civetta accompagna la brezza notturna che piega l'erba di questo colle. Tutto è profondamente addormentato, come se il mondo avesse già terminato il suo tempo.
La falce della luna è appena sbucata fra le nuvole, lentamente, come una serpe che striscia fuori dal suo buco. La luce sfiora le pietre con una fosforescenza appena accennati; la brezza notturna agita appena la punta dei cipressi…”
Non sarebbe stato più leggero?

Comunque, nel complesso buona prova.

Ciao
Adriano

Evandro
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#17 » lunedì 26 settembre 2016, 18:56

@Maria Rosaria: accidenti a quei 3 "appena". Coi tempi e gli orari che avevamo, neanche mi ero accorto di tali ripetizioni. "Appena" posso li cambierò con dei sinonimi.
@Adry666: che dire? Sì, forse l'incipit che proponi è più bello, più snello. Abbiamo protratto la discussione sugli aggettivi fin dall'inizio. Ora è chiaro che input su cui pensare ne abbiamo. Vedremo come evolverò il mio stile (insomma ognuno di noi, per la propria parte, tira fuori buone argomentazioni). Tuttavia tu sei il primo ad aver centrato un problema (se tale è) che nessun altro mi ha mai fatto intendere. "... Il tuo brano una cosa un po' antica..." Lo so, sembra scritto da uno scrittore dell'800. è difficile dirottare questa cosa; purtroppo (per modo di dire) ho letto molti classici. E anche a scuola si parte da lì. Aggiungiamoci che nei classici gli aggettivi abbondano, ed ecco che abbiamo chiuso il cerchio. Sarà una lotta dura...

Fabiana Donato
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#18 » martedì 27 settembre 2016, 15:26

Ciao Evandro! Complimenti per il racconto, per me è tetro quanto basta. Credo che tu abbia sviluppato bene la trama e anche la maledizione finale mi ha soddisfatta. L'unica pecca che non ho molto gradito è stato il fatto di strutturare questo racconto in un modo troppo compatto. Sarebbe stato meglio se tu avessi suddiviso meglio la storia in paragrafi, è un modo efficace secondo me sia per dividere meglio il racconto, sia per condurre meglio il lettore che alle volte quando a primo impatto vede un racconto senza spazi e troppo denso, ciò tende a far diminuire la sua attenzione e l'interesse stesso per il racconto. E' un peccato, perché secondo me la storia funziona e mi piace tremendamente. Alla prossima!

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raffaele.marra
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#19 » martedì 27 settembre 2016, 23:43

Un racconto che rievoca (o tenta di rievocare) in qualche modo atmosfere horror antiche, da grandi classici di genere. Gli elementi ci sono (il cimitero, i vermi, il morto, il tombarolo, ecc.), e l’atmosfera creata, immancabilmente, è cupa e fantastica come vuole la tradizione. Ho qualche dubbio sulla trama, o meglio, sull’interesse che essa, atmosfere a parte, sia capace di suscitare nel lettore. In altre parole, non mi ha coinvolto più di tanto, pur essendo io un amante del genere. Credo sia una difficoltà insita nell’horror: se lo scritto non è capace di suscitare emozioni (in particolare paura) l’horror non è un vero horror ma solo un esercizio manieristico. Nel tuo caso non mi sento di giudicare se si tratti di uno o dell’altro. Mi limito a dire che, pur avendo un buono stile e un’atmosfera ben costruita, non ha “lasciato il segno” più di tanto. Alla prossima.

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invernomuto
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#20 » mercoledì 28 settembre 2016, 1:29

Ciao Evandro!
A parer mio il tuo racconto è una prova più che riuscita, in parte anche per merito dell'aggettivazione "esagerata" e di quel gusto un po' retrò che a parer mio in un racconto dell'orrore ci sta benone.
Anche il tema è presente e ben utilizzato: ho trovato abbastanza azzeccato, e sicuramente inusuale, il potere del Rintocco.
In definitiva una buona prova, complimenti!

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alessandra.corra
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#21 » mercoledì 28 settembre 2016, 10:58

Ciao Evandro,

ho apprezzato l'atmosfera suggestiva e gotica che sei riuscito a contestualizzare in questo tuo racconto utilizzando una forma che si rivale di elementi, in parte, presi in prestito dagli horror classici. Mi è anche piaciuto come hai caratterizzato la figura di Krug , si riesce a percepire la sua figura di psichiatra ossessivo, tanto morboso a tal punto da abusare del suo paziente anche dopo la sua morte, accanendosi contro di lui per cercare di studiarnemente la mente, non accettando che a volte la stranezza degli altri non sempre è causata da una malattia spiegabile.
il tema direi che è centrato. Unica cosa che non mi convince è il finale, che ho faticato a seguire, senza riuscire a comprenderlo bene.

Alexia
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#22 » mercoledì 28 settembre 2016, 16:21

Mi hai lasciata molto perplessa. Le prime tre righe sono magnifiche. Poesia allo stato puro, morbidezza delle frasi che sembrano una carezza sul palato… poi… poi non lo so, forse la punteggiatura non è corretta, perché il personaggio parte con un dialogo che sembra quasi uno sproloquio. Forse è stato voluto, ma mi ha messo confusione.
La fine invece mi ha di nuovo conquistata, sebbene in un racconto così breve inserire un mondo (sembra quasi una sinossi di un romanzo) è davvero complicato.

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Andreacrux
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#23 » giovedì 29 settembre 2016, 22:01

Ciao Evandro,
Mi dispiace ripetere quello che hanno già detto gli altri, ma ammetto che anche io ho avuto difficoltà a comprendere la storia all'inizio.

Bella l'ambientazione nel cimitero, da amante di Dylan Dog non posso che approvare! Però è come se mancasse qualcosa alla storia. A parte la difficoltà iniziale nel cercare di capire chi è dei due personaggi che sta pensando, trovo la storia incompleta. Non si capisce perché il dottore voglia riesumare il cadavere di Bregg dopo tutto questo tempo, nè in cosa consista esattamente l'essere Rintoccato! Sembrava che Bregg con i suoi superpoteri, inoltre, fosse il primo di questa schiera, ma l'ultima frase infine getta un'ombra sul suo superpotere: qualcun altro forse l'ha rintoccato? Così il potere di Rudigard finisce per essere una maledizione che in realtà sarà comune a tutti gli altri rintoccati, anche al dottor Krugg dopo la sua morte!!!
Da rivedere dopo revisione!

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antico
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#24 » sabato 1 ottobre 2016, 20:28

Pollice ni che, anche qui, vorrebbe tendere verso l’alto. Parti con un certo ritmo, poi devi accelerare causa caratteri. Non sono per niente contrario alla ricercatezza della tua prima parte, il problema semmai è che una volta abbracciato quel ritmo il racconto dovrebbe mantenerlo, ma qui avevi la limitazione dei caratteri e infatti si percepisce che ti ritrovi corto e addirittura devi economizzare sul potere del rintocco, che introduci sono al termine del racconto e che non hai il tempo di presentare a modo e neppure di rendere centrale nella storia. Ecco, questo è il tipico racconto che vorrei nel Laboratorio, portato però alla sua giusta dimensione. Dai che mi piacerebbe vederlo in Vetrina una volta sistemato.

Evandro
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Re: Il Rintocco di Rudigard Bregg - Evandro Straccini

Messaggio#25 » domenica 2 ottobre 2016, 22:18

Grazie Antico, studierò come funziona il Laboratorio e spero in tempi accettabili di inserire questo racconto (ehm, valeva anche per gli altri racconti, ma mi sono perso via...). A presto!

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