Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Tutti pronti lunedì 19 settempre per il VIA programmato alle ore 21!
Niko G
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Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#1 » martedì 20 settembre 2016, 0:42

Joan riviveva quei dieci secondi ormai da ore mentre Lina gli voltava le spalle infuriata e attraversava la strada finendo sotto a quel furgone. Quando tutto era iniziato e l’aveva vista volare come un pupazzo schiantandosi contro un palo della luce in un’esplosione di sangue, ossa e capelli, lo fece senza pensarci un attimo dimenticando il suo giuramento di non dire mai più quelle maledette parole.
“Time out”, sussurrò.
Vide il tempo riavvolgersi come un nastro mentre Lina volava all’indietro ricomponendosi e tornando a dargli le spalle sul marciapiede. Il furgone sparì a marcia indietro dietro la curva.
Dieci secondi. Solo dieci cazzo di miseri secondi del cazzo. Cosa poteva fare in dieci secondi?
Aveva rivissuto quel momento almeno un centinaio di volte ed ogni volta aveva provato in un modo diverso a impedirle di attraversare, ma era stato inutile. Era finita sotto il furgone ogni volta.
L’aveva presa per un braccio trattenendola con la forza e si era beccato un calcio. Le aveva detto che l’amava. L’aveva minacciata. Le aveva strappato la borsa e l’aveva lanciata dall’altra parte della strada, le aveva chiesto scusa, l’aveva implorata di restare ancora lì, di non abbandonarlo alla solitudine delle sue notti. Le aveva anche dato un pugno pur di fermarla ma lei l’aveva schivato ed era fuggita urlando in mezzo alla strada. Aveva afferrato la sua mano e aveva tremato nel ricordarla sul suo corpo, una notte di alcuni giorni prima, quando tutto tra loro funzionava… quando Lina lo guardava come solo lei sapeva fare dissipando ogni ombra dalla sua mente. Ma adesso nei suoi occhi c’era solo indifferenza mentre si voltava per andare da un altro uomo, senza sapere che non ci sarebbe mai arrivata. Dieci, cinquanta, cento volte l’aveva lasciato lì, sul marciapiede, a guardarla morire.
“Time out.” Lo ripeté ancora. La testa cominciava a fargli male e la nausea gli strizzava le budella come una morsa d’acciaio. Non sarebbe riuscito a continuare a lungo. Decise che era giunto il momento dirle tutto.
“Lina!”
La ragazza lo ignorò.
“Lina! Ferma! Io… vedo il futuro. Fermati! Morirai!”
Lina si fermò voltandosi e guardandolo con aria incuriosita.
“Time out”, sussurrò Joan. Doveva provare ancora, aveva perso troppo tempo.La ragazza era ancora sulla traiettoria del furgone, ma per lo meno si era fermata.
Stavolta però non funzionò. I secondi che continuavano a scorrere ignorandolo divennero anni mentre Il sangue gli gelava nelle vene e il dolore che gli attanagliava la testa gli faceva capire che aveva esaurito il suo potere.
Realizzò di non avere altre possibilità e corse a perdifiato verso la curva anticipando il furgone che sarebbe comparso in meno di un secondo, mentre la ragazza restava allibita in mezzo alla strada a fissarlo. Non ebbe il tempo di guardarla per l’ultima volta ma sapeva già che quegli occhi valevano centinaia e centinaia di morti come quella. Che fosse stato un altro uomo ad avere la fortuna di guardarli ogni giorno… ormai non aveva importanza.


Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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antico
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#2 » martedì 20 settembre 2016, 0:45

Ciao Nicola e benvenuto al tuo primo Minuti Contati regolare! Parametri tutti ok, buona Walter Lazzarin Edition!!!

Niko G
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2016, 0:50

Grazie Antico. E' sempre un piacere, mi sono divertito tantissimo già soltanto a scriverlo :D
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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elena.coppari
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2016, 11:58

In questo racconto si capisce bene il superpotere del protagonista. In questo è molto chiaro, e per questo, mi è piaciuto molto. Andando a vedere oltre, il protagonista ha un ulteriore superpotere: quello di sacrificarsi per la sua amata, anche se non sta più con lui. Lo fa quando capisce che non potrà mai salvarla. Bello

alexandra.fischer
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#5 » martedì 20 settembre 2016, 19:29

Ciao, Niko.
Il tuo racconto, basato sul super potere della capacità di prevedere il futuro, è molto ben gestito dal punto di vista del ritmo. C’è azione, nella scena dell’investimento di Lina e anche molto pathos (il protagonista la implora di non lasciarlo e cerca di salvare la vita già nel momento della visione profetica, purtroppo fallendo). Al protagonista non rimane che sacrificarsi per l’amata Lina, intercettando il furgone al suo posto. Ottima prova, unico appunto, il nome di lui. Joan è femminile. Mi ha disorientata, fossi in te, cambierei il nome di lui in John (a uso del lettore medio).

Niko G
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#6 » mercoledì 21 settembre 2016, 21:05

Grazie Elena;
Grazie, Alexandra. Il potere del protagonista è quello di riavviare indietro il tempo di dieci secondi; questo ovviamente si traduce in "visioni profetiche", visto che riavviandolo e cambiando qualcosa l'evento cui ha assistito non si verifica (se l'evento è prevenibile in soli dieci secondi!) e resta dunque una visione. Altrimenti... è solo una terribile condanna!
Hai ragione sul nome, voleva essere Jonathan ma volevo dargli una sfumatura slava, pensavo che Joan fosse un nome maschile in quel contesto, che figura!
baci e a rileggerci!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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Andrea Partiti
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#7 » mercoledì 21 settembre 2016, 21:11

Ottima prova, sicuramente tra i miei preferiti del girone!
Il potere mi piace e anche la situazione estrema in cui decidi di metterlo alla prova.
Apprezzo che il potere sia da "attivare" ogni volta in modo da aggiungere una componente di logorio psicologico che spinge per far degenerare la situazione, ci hai giocato bene.
Trovo lievemente improbabile che non trovi un modo per fermare la ragazza, qualcosa di semplice tipo "attenta al furgone!" o anche solo un placcaggio cattivo. Se ha il tempo di gettarsi di fronte al furgone cambiando il risultato, mi sembra abbia tempo anche di afferrare un'altra persona!
Dettagli sulla dinamica a parte, il racconto è ottimo, ben scritto, ma potrebbe migliorare ancor di più ripulendo il linguaggio, rendendolo più snello e incalzante sfruttando la struttura stessa della storia, ripetuta volta dopo volta. Si sente vagamente l'effetto, ma le lunghe riflessioni, i ricordi, sono inserite qua e là senza una direzione precisa, e mi sembrano spezzare il ritmo troppo spesso e per troppo tempo.
(Joan, almeno in olandese e un po' di lingue nordiche, è maschile, non starei a preoccuparmici. Il sesso si capisce dopo e se anche fosse una donna non cambierebbe l'idea del racconto.)

Niko G
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#8 » mercoledì 21 settembre 2016, 21:36

Andrea Partiti ha scritto:Ottima prova, sicuramente tra i miei preferiti del girone!
Il potere mi piace e anche la situazione estrema in cui decidi di metterlo alla prova.
Apprezzo che il potere sia da "attivare" ogni volta in modo da aggiungere una componente di logorio psicologico che spinge per far degenerare la situazione, ci hai giocato bene.
Trovo lievemente improbabile che non trovi un modo per fermare la ragazza, qualcosa di semplice tipo "attenta al furgone!" o anche solo un placcaggio cattivo. Se ha il tempo di gettarsi di fronte al furgone cambiando il risultato, mi sembra abbia tempo anche di afferrare un'altra persona!
Dettagli sulla dinamica a parte, il racconto è ottimo, ben scritto, ma potrebbe migliorare ancor di più ripulendo il linguaggio, rendendolo più snello e incalzante sfruttando la struttura stessa della storia, ripetuta volta dopo volta. Si sente vagamente l'effetto, ma le lunghe riflessioni, i ricordi, sono inserite qua e là senza una direzione precisa, e mi sembrano spezzare il ritmo troppo spesso e per troppo tempo.
(Joan, almeno in olandese e un po' di lingue nordiche, è maschile, non starei a preoccuparmici. Il sesso si capisce dopo e se anche fosse una donna non cambierebbe l'idea del racconto.)


Grazie Andrea,
Sono contento che ti sia piaciuto e di essere riuscito a trasmetterti l'idea della sofferenza del protagonista.
L'obiezione che sollevi è più che lecita, anche io mi ci sono scervellato a renderla coerente, del resto joan prova anche a darle un cazzotto e si riserva per la fine il tentativo di avvisarla per non rivelare il suo potere. l'idea Comunque voleva essere che lina DOVEVA morire e che il destino trovava ogni volta una soluzione diversa al suo tentativo fino a costringerlo a tirar fuori la cosa più preziosa... La propria vita. La disorganizzazione di idee che evidenzi viene fuori dall'enorme difficoltà di fare entrare tutti gli elementi nello spazio concesso, ci tenevo troppo a mettere quel piccolo excursus sul passato di joan e lina! Sono ancora le mie prime esperienze con i racconti a tempo e con limite di caratteri, ma migliorerò. A rileggerci!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

Canadria
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#9 » giovedì 22 settembre 2016, 18:57

Ciao, Nicola!
Anch'io trovo il racconto molto bello. L'idea originale e la narrazione, che descrive bene l'angoscia e lo stress del protagonista, compensano pienamente la piccola illogicità del non riuscire a fermare la ragazza con una qualsiasi scusa, né costringendola con la forza. Forse inserendo un po' di distanza tra i due protagonisti, nella scena prima dell'impatto col furgone, poteva risolversi qualche perplessità: se Lina stesse già correndo pochi metri avanti a Joan? Se la voce di Joan, per l'affanno, non riuscisse a trovare le parole giuste? Se per questo motivo non riuscisse a trattenerla con la forza? Funzionerebbe meglio? Potrebbe essere interessante provare.
Comunque racconto ben scritto e tema perfettamente centrato. Complimenti!

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Vastatio
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#10 » venerdì 23 settembre 2016, 18:47

Ciao,
Bell'idea. Personalmente storco sempre il naso quando si parla di poteri dall'impatto su larga scala (tra l'altro, ne ho usato pure uno io così). "Tecnicamente" è lui che andrà indietro nel tempo, ma, per come ce lo descrivi (peraltro molto cinematografico, bello), sembra che sia "il mondo" a tornare indietro. Sorvolando su questo dettaglio opinabile, il problema MACROSCOPICO sono le quantità in gioco: tutte.
Dieci secondi sono un'eternità per la situazione che descrivi; rivissuti da ORE, almeno un CENTINAIO di volte.
Gli imprevisti che descrivi non reggono su una scala così ampia di tentativi. Se hai visto "Ricomincio da capo" hai ben presente cosa significa "programmare" un evento. La blocchi con la forza e ti arriva un pugno? La blocchi con la forza e schivi il pugno, il calcio o quello che verrà dopo.
Diverso sarebbe stato se avessi spostato il racconto più sul destino, come spieghi in un commento, e con una morte sempre diversa, magari nell'arco delle 24 ore, col protagonista che ogni volta deve intervenire ad evitare ogni "nuovo" incidente.
Certo, puoi risolvere anche mettendo un po' di distanza tra i due in modo che di secondi "utili" ne risultino molti meno, ma a questo punto tanto vale stringere l'estensione del potere.
Finale scontatissimo.

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angelo.frascella
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#11 » venerdì 23 settembre 2016, 21:50

Ciao Nicola.

Bello il racconto. L'impotenza del protagonista di cambiare gli eventi nonostante il suo potere e il finale suggeriscono quasi che ci sia una legge nascosta nella natura per cui se la vita di Lina deve essere presa, l'unico modo per evitarlo sia di scambiarla con un altra vita.
Solo un'annotazione su un passaggio: " Quando tutto era iniziato e l’aveva vista volare come un pupazzo schiantandosi contro un palo della luce in un’esplosione di sangue, ossa e capelli, lo fece senza pensarci un attimo...". Qui la consecutio non mi convince: secondo me o dici "Quanto tutto era iniziato... la aveva fatto senza pensarci un attimo" oppure "quando tutto iniziò... lo fece..."

A rileggerci
Angelo

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Polly Russell
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#12 » venerdì 23 settembre 2016, 22:23

Bello. Una versione rivisitata di "Next", uno dei miei film preferiti.
La scrittura è fluida, rende il tutto godibile.
Ora passiamo a ciò che non mi torna. Intendiamoci, io sono una nerd rompipalle, e magari questa cosa "pesa" solo a me, ma tu prenditi i miei due cent, per quello che sono.
Lui può riavviare il tempo di dieci secondi. Tornando indietro, se non ho capito male.
Quindi se dicesse le parole "time out" (che poi, perchè in inglese?) il più velocemente possibile, per una decina di volte di seguito, è plausibile che il salto si allunghi.
Cioè, sono le tre. «Time out»
Due, cinquantanove minuti e cinquanta secondi. «time out» (un paio di secondi per pronunciarlo)
Due, cinquantanove minuti e quarantadue secondi. «Time out» e così via.
In questo modo avrebbe potuto salvarla.

In più, il fatto che divengano anni è metaforico, vero? Immagino (e spero) di sì, ma confonde.

Comunque una bella lettura.
Polly

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giancarmine trotta
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#13 » domenica 25 settembre 2016, 20:12

Bellissima storia, raccontata con la giusta enfasi. L'amore e la voglia di cambiare gli avvenimenti avversi sono il tema centrale del racconto. Ci stanno le imprecazioni di Joan e l'uso della violenza per fermare la prossima morte del suo amore. L'unica pecca, secondo me, è rappresentata dalla consuetudine del superpotere, perché tornare indietro per cambiare lo stato delle cose è di certo un “sogno” comune.
Finale struggente e malinconico che si adatta bene alla storia. Lettura godibile.
In generale, quindi, una prova ottima!

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erika.adale
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#14 » martedì 27 settembre 2016, 16:09

Un racconto che mi è piaciuto molto, sia per la forma cinematografica, assai coinvolgente, che per il clima di malinconica ineluttabilità che lo permea. Come dire: un superpotere straordinario ma, nella pratica, completamente inutile. E questo aspetto sottende riflessioni interessanti. Certo, tutte le volte in cui c'è un viaggio nel tempo, breve o lungo che sia, qualche incongruenza si può andare a cercare (e si trova sempre). Ma, in questo contesto mi pare accettabile.

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Gimmi
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#15 » mercoledì 28 settembre 2016, 18:16

Ciao Niko.
Devo dirtelo. Il soggetto di questo racconto è favoloso. A dir poco accattivante. Ti fa pensare proprio pensare "Che cosa farei io?"
Bravo :)

Purtroppo non non è il solo elemento a rendere buona una storia... e qui casca l'asino.
Per lo più sono critiche allo stile.

Per esempio il primo paragrafo. L'incipit ti cattura per il tema che tratta, ma l'ho trovato, passami il termine, "volgare".
Il narratore è una terza persona, ma che ti parla come fosse una prima. Tant'è vero che dopo scrivi: "Dieci secondi. Solo dieci cazzo di miseri secondi del cazzo." Quale narratore in terza si fa prendere così da una storia?
Ma non è questo che mi fa parlare di volgarità quanto alla descrizione di morte di lei. Per quello che dicevo prima essendo in terza persona ci sta che descriva anche minuziosamente la sua morte, nonostante la carneficina che avviene, ma sentendola in prima pare strano che uno riesca a trattare in questi termini una morte così violenta. Come anche "...finendo sotto a quel furgone". È un modo di dire buffo che si usa in casi come: "Se non la finisci ti faccio finire sotto a quel furgone". Preferirei: "...investita dal furgone".
Ma la "volgarità" culmina quando vediamo esplodere il corpo in un tripudio di sangue, ossa e... capelli? xD Mi immagino un uccellino dei cartoni animati che fa 'PHOF!' e mi vine da ridere, smorzando così l'atmosfera.

Quindi.
In linea di massima ti consiglierei di mettere tutto in prima persona (a mio avviso ci guadagni una spanna) e restituire la morte di lei in uno, massimo due, dettagli taglienti.

Un'osservazione tecnica invece, che potrei tralasciare per come son fatto io, è che ci si può domandare: "Ma se lo dicesse due volte 'time out' che succederebbe?" Ovviamente niente, altrimenti l'avrebbe già fatto. Ma è un dettaglio che si dovrebbe accennare almeno per il lettore. Che magari dieci secondi è il tempo necessario perché riesca a rifarlo. Come deglutire due volte di fila.

Fa anche molto strano che in un centinaio di volte 'sta donna qui non si sia mai fermata. Le tira un pugno, ma lo schiva? E tirale un calcio! E se schiva anche questo sai dove tirarlo perché non lo schivi! È un po' assurdo questo, non trovi? :D
Sarebbe stato molto più credibile se lui la vedeva allontanarsi per un bel po' (e quindi facendo passare 20 secondi) e da lontano vederla morire. Cosicché lui dovesse urlarle, ma lei non si sarebbe voltata.

Il finale devo dire che è un po' scontato. Me l'aspettavo. Forse sarebbe stato un dei primi tentativi che avrei fatto. Unito alla 'batteria scarica' dei suoi poteri, che mi ha fatto storcere il naso. Oramai viviamo in un mondo intriso di fumetti e cose del genere non capitano. Anche questo vorrei che mi fosse spiegato.
Sai cosa sarebbe stato figo? L'eternità racchiusa in dieci secondi e lui che ci prova e riprova e riprova e riprova e riprova e riprova e... hai capito, no? :D

Leggendo gli altri commenti ho visto la tua risposta al fatto che la tizia dovesse morire. Ok. L'avevo presa in considerazione come cosa, ma allora, se vuoi che sia così, hai bisogno di dirlo. Scrivere che nonostante gli sforzi, nonostante i tentativi, lei continua a morire sotto i suoi occhi. Pare destinata a quella fine.
Roba del genere. Ma in questo caso ti faccio osservare che metti in gioco, oltre che un mondo fantasioso in cui esistono i super-poteri, anche una questione religiosa o simile. Non dico che vada male, ma sono due tematiche che puzzano tra loro e che in 3000 battute caricano molto. Mi terrei leggero.
Ma questa, come il resto, è una scelta tua :)

Detto tutto..
Ciao!

Niko G
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#16 » mercoledì 28 settembre 2016, 19:41

sgargaminuto ha scritto:Ciao Niko.
Devo dirtelo. Il soggetto di questo racconto è favoloso. A dir poco accattivante. Ti fa pensare proprio pensare "Che cosa farei io?"
Bravo :)

Purtroppo non non è il solo elemento a rendere buona una storia... e qui casca l'asino.
Per lo più sono critiche allo stile.

Per esempio il primo paragrafo. L'incipit ti cattura per il tema che tratta, ma l'ho trovato, passami il termine, "volgare".
Il narratore è una terza persona, ma che ti parla come fosse una prima. Tant'è vero che dopo scrivi: "Dieci secondi. Solo dieci cazzo di miseri secondi del cazzo." Quale narratore in terza si fa prendere così da una storia?
Ma non è questo che mi fa parlare di volgarità quanto alla descrizione di morte di lei. Per quello che dicevo prima essendo in terza persona ci sta che descriva anche minuziosamente la sua morte, nonostante la carneficina che avviene, ma sentendola in prima pare strano che uno riesca a trattare in questi termini una morte così violenta. Come anche "...finendo sotto a quel furgone". È un modo di dire buffo che si usa in casi come: "Se non la finisci ti faccio finire sotto a quel furgone". Preferirei: "...investita dal furgone".
Ma la "volgarità" culmina quando vediamo esplodere il corpo in un tripudio di sangue, ossa e... capelli? xD Mi immagino un uccellino dei cartoni animati che fa 'PHOF!' e mi vine da ridere, smorzando così l'atmosfera.

Quindi.
In linea di massima ti consiglierei di mettere tutto in prima persona (a mio avviso ci guadagni una spanna) e restituire la morte di lei in uno, massimo due, dettagli taglienti.

Un'osservazione tecnica invece, che potrei tralasciare per come son fatto io, è che ci si può domandare: "Ma se lo dicesse due volte 'time out' che succederebbe?" Ovviamente niente, altrimenti l'avrebbe già fatto. Ma è un dettaglio che si dovrebbe accennare almeno per il lettore. Che magari dieci secondi è il tempo necessario perché riesca a rifarlo. Come deglutire due volte di fila.

Fa anche molto strano che in un centinaio di volte 'sta donna qui non si sia mai fermata. Le tira un pugno, ma lo schiva? E tirale un calcio! E se schiva anche questo sai dove tirarlo perché non lo schivi! È un po' assurdo questo, non trovi? :D
Sarebbe stato molto più credibile se lui la vedeva allontanarsi per un bel po' (e quindi facendo passare 20 secondi) e da lontano vederla morire. Cosicché lui dovesse urlarle, ma lei non si sarebbe voltata.

Il finale devo dire che è un po' scontato. Me l'aspettavo. Forse sarebbe stato un dei primi tentativi che avrei fatto. Unito alla 'batteria scarica' dei suoi poteri, che mi ha fatto storcere il naso. Oramai viviamo in un mondo intriso di fumetti e cose del genere non capitano. Anche questo vorrei che mi fosse spiegato.
Sai cosa sarebbe stato figo? L'eternità racchiusa in dieci secondi e lui che ci prova e riprova e riprova e riprova e riprova e riprova e... hai capito, no? :D

Leggendo gli altri commenti ho visto la tua risposta al fatto che la tizia dovesse morire. Ok. L'avevo presa in considerazione come cosa, ma allora, se vuoi che sia così, hai bisogno di dirlo. Scrivere che nonostante gli sforzi, nonostante i tentativi, lei continua a morire sotto i suoi occhi. Pare destinata a quella fine.
Roba del genere. Ma in questo caso ti faccio osservare che metti in gioco, oltre che un mondo fantasioso in cui esistono i super-poteri, anche una questione religiosa o simile. Non dico che vada male, ma sono due tematiche che puzzano tra loro e che in 3000 battute caricano molto. Mi terrei leggero.
Ma questa, come il resto, è una scelta tua :)

Detto tutto..
Ciao!


Ciao Sgargaminuto,
rispondo per sezioni al tuo commento:

1) un narratore in terza persona può (e secondo me deve in un racconto così breve) impregnarsi del lessico e delle sensazioni del protagonista.Non sta scritto da nessuna parte che debba essere del tutto impersonale, dipende dal grado di focalizzazione. A me è servito per comunicare rabbia e frustrazione senza dovere descrivere come il protagonista si sentiva.

2) "Esplosione di sangue ossa e capelli": quando un furgone di centinaia di chili impatta ad alta velocità un corpo umano, esso vola per svariati metri ( a meno che non venga arrotato e finisca sotto le ruote), ed il punto che più spesso arriva ad impattare è il cranio. Il cranio umano quando sottoposto a quelle sollecitazioni meccaniche dà origine a qualcosa di molto simile a questa espressione. Per me sono sei parola che danno bene l'idea di quello che sta per succedere con una "spesa di caratteri" molto economica.
"Finire sotto un furgone" è un'espressione colloquiale volutamente inserita per dare realismo e tangibilità all'evento. Piccoli mezzi di avvicinare il lettore alla storia senza perdersi in troppe descrizioni.

3)La mia idea sul "paradosso temporale" (che molte persone hanno visto incoerente. E se dice "time out" cento volte non ritorna indietro di mille secondi?) è che una volta alterato il tessuto spaziotemporale si crea un "bivio" al quale deve essere dato un esito. Il personaggio ritornerà sempre al punto di partenza dello "strappo" nel tessuto del tempo fino a ricucirlo con una scelta. So che non è intuibile per molti, ma per me era perfettamente logico, sarà che sono cresciuto a pane e fantasia :D

4) Joan le ha "provate tutte", prova a fidarti di lui. Non riesce in alcun modo a fermarla e questo non è assolutamente strano, evidentemente qualcosa sta complottando contro di lui. Come alcuni altri lettori hanno colto, il destino esige una vita al posto di un'altra vita.

5) per me ci sono senza dubbio tante cose da sistemare in questo racconto, ma per il tempo ed i caratteri che ho avuto è quello che è venuto fuori. Ad alcuni i messaggi sono arrivati, ad altri no, ma purtroppo sono le regole del gioco :( Spero in futuro di poter scrivere qualcosa che incontri meglio i tuoi gusti.

Grazie per il tuo articolatissimo commento, a rileggerci!
Ultima modifica di Niko G il mercoledì 28 settembre 2016, 20:35, modificato 2 volte in totale.
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

Niko G
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#17 » mercoledì 28 settembre 2016, 19:46

Polly Russell ha scritto:Bello. Una versione rivisitata di "Next", uno dei miei film preferiti.
La scrittura è fluida, rende il tutto godibile.
Ora passiamo a ciò che non mi torna. Intendiamoci, io sono una nerd rompipalle, e magari questa cosa "pesa" solo a me, ma tu prenditi i miei due cent, per quello che sono.
Lui può riavviare il tempo di dieci secondi. Tornando indietro, se non ho capito male.
Quindi se dicesse le parole "time out" (che poi, perchè in inglese?) il più velocemente possibile, per una decina di volte di seguito, è plausibile che il salto si allunghi.
Cioè, sono le tre. «Time out»
Due, cinquantanove minuti e cinquanta secondi. «time out» (un paio di secondi per pronunciarlo)
Due, cinquantanove minuti e quarantadue secondi. «Time out» e così via.
In questo modo avrebbe potuto salvarla.

In più, il fatto che divengano anni è metaforico, vero? Immagino (e spero) di sì, ma confonde.

Comunque una bella lettura.


Ciao Polly,
grazie per il tuo commento.
Purtroppo non ho visto "next" ma mi documenterò visto che la manipolazione del tempo mi ha sempre affascinato :)
Come scrivevo in risposta a Sgargaminuto, aprire il bivio nel tessuto del tempo apre una specie di parentesi alla quale deve essere data una "risposta". Ogni volta che ripete "time out" il personaggio ritorna al punto d'inizio della parentesi fin quando non sarà data una risposta definitiva ed il tempo potrà ricominciare a fluire nella sua normalità. So che può non essere comprensibile, ma questo è il modo in cui ho sempre immaginato cose del genere. Colpa di film e videogames? :)
A rileggerci
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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Polly Russell
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#18 » mercoledì 28 settembre 2016, 20:38

No, no, torna. Ma dal racconto non si evince... O non l'ho capito io. ;)
Polly

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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#19 » giovedì 29 settembre 2016, 15:02

TRAMA: ...da consumarsi preferibilmente entro il...
ecco, ti danno un super potere e non ti avvisano che a furia di usarlo arriverà il momento in cui farai cilecca! E guarda caso succede proprio nel giorno in cui ti è indispensabile e ne va della tua vita...

PERSONAGGI: questo è fondamentalmente un racconto dominato dall'azione, in cui chiunque potrebbe essere Joan e Lina, per cui va bene l'indeterminatezza, la nebulosità in cui lasci i due protagonisti

ORIGINALITÀ: non particolarmente originale il ritorno nel passato, ma guadagna punti con la sua brevità (in 10 secondi sembra di non poter fare nulla di importante e invece...)

STILE: qualche refuso, ma niente di che.
Secondo me avrebbe reso molto bene, a livello emotivo in prima persona, anche perché il narratore non pare così extradiegetico e distaccato, ma poi ci sarebbero problemi di legittimazione alla narrazione, per cui... niente, mi stavo facendo un po' di pippe mentali!

COERENZA AL TEMA: presente e rispettata (leggendo il racconto,però, non riuscivo a fare a meno di vedere Bill Murray in Ricomincio da capo)

AMBIENTAZIONE: una strada, un furgone, e null'altro, ma in fondo lo scenario non ha importanza, sono gli eventi a parlare!

PANCIA: non mi ha convinto quanto altri racconti.

Sybilla Levanti
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#20 » giovedì 29 settembre 2016, 20:59

Hey Niko! Ottima prima prova...ci sono piccoli problemi da sistemare, come hanno rilevato i miei sodali commentatori, ma nel complesso il racconto scorre fluido, come il tempo, appunto.
Forse, ma è il mio punto di vista e vale poco, avresti potuto marcare più sull'ineluttabilità della situazione - in un commento hai scritto che Lina doveva morire per forza e che il prezzo da pagare da Joan per salvarla era sacrificare la propria vita - più che sul potere che fa cilecca così senza preavviso.

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antico
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Re: Dieci secondi- Nicola Gambadoro

Messaggio#21 » venerdì 30 settembre 2016, 20:44

Pollice su. Certo, mi chiedo anch’io se sia davvero possibile che non abbia trovato un modo per salvarla, ma hai solleticato la mia immaginazione e sto continuando a pensarci, direi che è un successo. Ottimo l’appunto che ti ha fatto Polly, molto arguto, ma qualche piccola falla c’è sempre quando si parla di controllo del tempo. Detto questo, un racconto che si legge con gran piacere e che avvince. Potere più che ok, a parte il nome inglese.

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