Lana Porpora

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chiara.rufino
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Lana Porpora

Messaggio#1 » domenica 25 settembre 2016, 15:26

In paese tutti sapevano e ci tenevano a farsi i fatti propri. Non era un mistero che la vecchia laneria fosse stata acquistata dal nipote di Mario il Matto, uno dei più controversi assassini delle Langhe, ma finché nessuno si era lamentato, gli altri non avevano osato disturbare le forze dell’ordine.
Per quieto vivere, tutti si salutavano durante il mercato del giovedì e i rapporti di cortesia si concludevano là, sbirciandosi negli occhi con una frase provocatoria che s’affacciava dalle palpebre.
“Io lo so.”

Luigi, il proprietario, era un uomo alto e dinoccolato, con uno strano sibilo tra i denti ogni volta che pronunciava una frase, sembrava una sirena delle fabbriche. Gli operai che aveva assunto erano pochi e, una volta al mese, affiggeva poster in giro per la città per rinnovare la manodopera. Che avesse lo stesso vizietto dello zio era chiaro a tutti ma non avevano prove, solo pettegolezzi. Gli stessi dipendenti, la sera all’osteria, non erano certi che il loro superiore fosse quell’omicida descritto dai paesani; gli regalava anche i giocattoli per i figli e quelli che se n’erano andati, erano dei poveri sbandati senza fissa dimora. Era un bene per la comunità quel loro allontanamento, dovevano solo rendersene conto ed essere grati.

“Se solo non ci fosse quell’odore di ruggine...”, diceva Adalberto appena si parlava di lavoro.

Luigi li mandava via alle sei e decideva in base alle ore lavorative chi doveva essere sacrificato per la causa. Di solito cedevano dopo un sostanzioso aumento sulla busta paga come indennizzo, soldi da mandare ai parenti all’estero o alle mogli rimaste sole con i figli da crescere. Sei bicchieri di vino e una leggera botta in testa, tanto bastava per buttarli in una vasca e salassarli a dovere, un taglietto nell’interno coscia e tanta acqua calda.
Una parte del sangue era usato nella tintura della materia prima, fissando il colore con amidi; l’altra metà veniva usata per pulire le piastrelle dello stabilimento.

“E’ una bella tinta questa, signor Luigi, dove l’ha comprata?”
“Sa, il segreto è trovare una buona formica, tutto qua. Non è stato facile avere questa nuance ma non potrei essere più felice di così”.

Era impossibile non notare quel pavimento; occupava metà dell’ingresso e due quarti degli uffici; ogni sera Luigi prendeva una delle sue taniche e, mescolato al sapone, macchiava le superfici in modo meticoloso.
“Come volevi tu zietto, come desideravi tu”.

Ogni giro di chiave, Luigi s’asciugava una lacrima nostalgica, desideroso di tornare al lavoro il giorno dopo.


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antico
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Re: Lana Porpora

Messaggio#2 » domenica 25 settembre 2016, 16:11

Tutto ok anche per te, Chiara! Buona Manualmente Live Edition!!!

Niko G
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Re: Lana Porpora

Messaggio#3 » lunedì 26 settembre 2016, 21:51

Ciao Chiara,
complimenti anche a te. La prima cosa che ho pensato quando ho finito di leggere il tuo racconto è stata “Ma era davvero tremila caratteri?” per l’enorme numero di immagini e sensazioni che sei riuscita ad evocare. La caratterizzazione dei personaggi e dell’ambientazione è superba.
La fantasia nell’interpretazione della traccia con il “gioco di accenti” è notevole e notevole anche la storia che sei riuscita a creare. La felicità morbosa di Luigi nel perseguire la sua macabra ossessione lascia, alla fine del racconto, un tocco di “noire” (spero che non sia fuori luogo la mia definizione) che ho gradito moltissimo, e mi ha fatto riflettere sugli aspetti più oscuri della felicità delle persone “malate”. Un lavoro senza dubbio di altissimo livello!
Al di là di tutto questo però per me siamo fuori tema, e visto che a mio avviso la parte più difficile del contest era proprio interpretare la frase della guest, penso che privilegerò in classifica chi a modo suo ha cercato di entrare nel piccolo mondo delle formichine, anche con strumenti ideativi,descrittivi ed evocativi minori.
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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chiara.rufino
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Re: Lana Porpora

Messaggio#4 » lunedì 26 settembre 2016, 21:57

Ciao! Non ci conosciamo ma piacere.
In realtà il tema l'ho interpretato con "la felicità è una formica rossa", inteso con "i pavimenti di formica rossa". So che magari non è passato, ma limitarmi agli insetti mi sembrava sciocco. Ti ringrazio dei complimenti e benvenuto a minuti contati:)
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Niko G
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Re: Lana Porpora

Messaggio#5 » lunedì 26 settembre 2016, 22:00

Ri-ciao Chiara, piacere mio :)
Si ho capito, per questo parlavo di "gioco di accenti", ma nel video della guest diceva chiaramente formìca :D
A presto,
Niko
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

PatriziaFrosi
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Re: Lana Porpora

Messaggio#6 » venerdì 30 settembre 2016, 19:31

Decisamente inquietante per me che lavoro a maglia! Molto bella invece la lettura del tema con il cambio dell'accento, passando dall'insetto al materiale, che avete fatto solo in due. Denota fantasia e creatività, e la capacità di interpretare il tema andando al di là di quello che tutti si aspetterebbero. Un solo appunto: nel testo parli di “piastrelle”, mentre più avanti dici che è, appunto, di formica!

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ceranu
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Re: Lana Porpora

Messaggio#7 » martedì 4 ottobre 2016, 0:18

Ciao Chiara, bel racconto. Mi piace il modo in cui ci hai fatto entrare nella storia. Nella prima parte si vive la vita di un paesino, in cui realtà e leggenda si mescolano. Mi piace anche l'immobilità della gente che sa, ma preferisce vivacchiare. Poi c sono i sentimenti distorti del protagonista, veramente ben resi.
Per quanto riguarda il tema per me è centrato. La formica è lui che vive per il suo lavoro e di rosso direi che ce n'è in abbondanza.
Insomma, per quanto mi riguarda è un'ottima prova. Brava!

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chiara.rufino
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Re: Lana Porpora

Messaggio#8 » martedì 4 ottobre 2016, 12:50

Un complimento così, dopo un anno di minuti contati, mi fa venire voglia di alzarmi e fare una standing ovation:D. Grazie. Penso che due anni a Torino ispirino e ho voluto rendere quanto in realtà Torino mi sembri sempre un "paese" con persone e segreti.
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Adry666
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Re: Lana Porpora

Messaggio#9 » martedì 4 ottobre 2016, 17:17

Ciao Chiara,

tema centrato con il pensiero laterale ))

Il racconto si fa leggere e in alcune parti è anche piuttosto inquietante. Il ritmo è buono e non ho cose particolari da segnalare. Nel complesso mi sembra proprio una buona prova.
Unico appunto (per fare il precisino):
“…Luigi, il proprietario, era un uomo alto e dinoccolato, con uno strano sibilo tra i denti ogni volta che pronunciava una frase, sembrava una sirena delle fabbriche…”
Non so, ma la sirena delle fabbriche sparano parecchi decibel, forse hai un po’ esagerato!

Ciao
Adriano

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chiara.rufino
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Re: Lana Porpora

Messaggio#10 » martedì 4 ottobre 2016, 19:15

Vivo vicino alla SNIA a Colleferro (quando sono a casa, in provincia di Roma), e per quanto sia lontana, la sento da casa mia. Poi sì, magari ho esagerato un po':D
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marina_usai
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Re: Lana Porpora

Messaggio#11 » mercoledì 5 ottobre 2016, 11:20

Ciao Chiara, bel lavoro. Il racconto è denso di persone e avvenimenti e non è facile riuscire a condensare così tanta storia e tanti personaggi in 3000 caratteri rimanendo chiara nell’esposizione. C’è un passaggio logico che non ho capito molto bene: perché usa il sangue anche per lavare i pavimenti?
Nel complesso non ho niente da aggiungere, è un racconto riuscito molto bene.

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chiara.rufino
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Re: Lana Porpora

Messaggio#12 » mercoledì 5 ottobre 2016, 13:09

Per tingere ancora meglio la formica (il materiale) di rosso. E' in quello la sua felicità, perdono per la poca chiarezza:)
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Peter7413
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Re: Lana Porpora

Messaggio#13 » giovedì 6 ottobre 2016, 20:24

Racconto particolare. Da un lato fatico ad accettare il fatto che i cittadini accettino di andare a lavorare da lui, vista la mortalità decisamente alta. Certo, se tu avessi specificato contro ogni dubbio che il reclutamento lo fa tra gli sbandati, sarebbe stato un altro conto, ma poi sottolinei che li convince con l'aumento, soldi che possono mandare alle mogli con i figli e da lì in poi non sono più sbandati. Però... Qui hai una carta notevole da giocarti perché se vuoi essere cattivissima puoi farlo reclutare i dipendenti tra gli immigrati e allora anche l'indifferenza dei concittadini assumerebbe tutt'altra aura, ben più sinistra e complice. Mi è piaciuto e convinto in pieno, invece, la tua declinazione del tema: molto fantasiosa e "laterale". Concludendo, non so come giudicarti, mi metti in difficoltà netta. Quello che so è che se anche andassi direttamente in Vetrina, un pensierino alle revisioni che ti ho proposto lo farei, credo meritino tantissimo e che il racconto diverrebbe davvero una bomba.

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giancarmine trotta
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Re: Lana Porpora

Messaggio#14 » venerdì 7 ottobre 2016, 0:59

Ciao Chiara,

il racconto ha creato nelle mia mente molte immagini bene definite e una certa suspence per capire cosa facesse il proprietario ai suoi dipendenti. Il pavimento, poi, è come se lo vedessi qui davanti ai miei occhi, appena strofinato a dovere.
La storia, tra il noir e la leggenda popolare, riesce a far sembrare “quasi normali” gli atteggiamenti e le efferatezze dell'assassino, immergendoci nel sue visioni distorte. Hai avuto molto coraggio nel lasciare la strada delle formiche e giocare con gli accenti e anche se sono certo che la scelta non sia stata una “scorciatoia”, devo considerarla comunque una piccola variazione al tema.
Ma la storia resta comunque valida e mi complimento per la fantasia!

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