La felicità è potere

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ceranu
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La felicità è potere

Messaggio#1 » domenica 25 settembre 2016, 16:33

«Signore, cosa dobbiamo fare?»
Giorgio, in piedi davanti ai monitor, si carezzò la barba e inspirò profondamente. Il fermo immagine ritraeva Katia, e tre uomini, all'interno di una grotta.

«Cosa dirà tua madre? Io sono il figlio di…»
«Non m'interessa. Noi due siamo come le termiti di questo pianeta: quando nascono loro iniziano a camminare e vagano finché non trovano l'anima gemella. Da quel giorno passano il resto della vita insieme.»
«Ma mio padre…»
«Fa silenzio, insieme cancelleremo il passato.»


«Signore, potrebbero accorgersi che li abbiamo scoperti.»
Giorgio si voltò e andò verso la grossa finestra di vetro. Poggiò la fronte sulla parete trasparente e scosse il capo. Qualche metro più in basso, sulla cima di un albero, due termiti giganti stavano divorando un ramo. Era uno spettacolo vedere le mandibole di quegli insetti sgretolare il legno.
L'uomo, nonostante i macchinari che si era portato dalla Terra, non c'era riuscito e aveva deciso di vivere in città ricavate nel granito delle montagne.

«Possiamo prendere una nave e andarcene su un altro pianeta.»
«Non posso, l'esercito crede in me. Sono l'unico che può portare avanti il lavoro di mio padre.»
«Tuo padre… tu sei meglio di lui. Tu non spareresti sul tuo popolo affamato!»
«Ne abbiamo già parlato. Non aveva scelta.»
«Lasciami, mi fai male!»
«Scusami, io…»
«Tu sei come lui!»


«Signore, i sensori hanno rilevato dei movimenti nella grotta dei ribelli. Sembra si stiano preparando alla fuga. Attendiamo ordini.»
Giorgio allungò la mano, come a voler carezzare una delle due termiti. Da quella distanza non sembravano gli animali feroci che sterminavano il suo esercito. Erano solo due amanti che preparavano il loro letto d'amore.

«Dove credi di andare?»
«Torno da mia madre.»
«No, non lo farai, sai troppe cose.»
«Credi veramente che io…»
«Credo solo che non abbiamo ancora bloccato i ribelli e che tua madre…»
«Mia madre cosa?»
«Nulla. È solo che quella zona non è ancora sicura.»


«Signore, abbiamo poco tempo…»
Giorgio portò le mani al volto e si massaggiò le palpebre. Sul tronco, le due termiti sgranocchiavano quel che rimaneva del ramo.
Anche lui era stato come loro per un breve periodo della sua vita. Senza pensieri, senza impegni. Solo lui e Katia.
Un paio di antenne sbucarono da un foro sul tronco a pochi metri dalle termiti. Una formica rossa fece correre le sei zampe sulla corteccia. Le mandibole si chiusero e tranciarono di netto la testa di una delle due termiti.

«Signore, hanno rintracciato sua moglie.»
«Dov'è?»
«Si è unita ai ribelli del bosco sud, Signore.»


«Signore, stanno lasciando il rifugio!»
La formica raggiunse la seconda termite. Una morsa allo stomaco fece contrarre Giorgio che serrò i denti e si costrinse a guardare.
Dei due amanti rimanevano solo i corpi inerti ai piedi del nuovo padrone del ramo.
Giorgio si voltò verso il soldato. «Fuoco!» disse, sorridendo.



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antico
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Re: La felicità è potere

Messaggio#2 » domenica 25 settembre 2016, 17:05

Tutto ok anche per te! Buona Manualemente Live Edition!!!

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Jacopo Berti
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Re: La felicità è potere

Messaggio#3 » lunedì 26 settembre 2016, 19:04

Ciao Francesco,
alla prima lettura del tuo racconto sono rimasto un po' insoddisfatto, perché non riuscivo a cogliere le forze in campo, perché ce ne sono almeno tre: Giorgio e i suoi uomini (la forza stanziale e legittima sul pianeta da poco colonizzato), i ribelli (a cui Katia, che stava con Giorgio, si è unita per stare con un altro uomo) e la fauna autoctona, anch'essa - per quel che possiamo leggere nello spazio limitato del racconto - in competizione, tra formiche e termiti. A una seconda lettura ciò sembra piuttosto chiaro, così come è chiara la proporzione Giorgio : Katia = Formica = Termiti.
Ma ci sono dei punti oscuri o che sviano il lettore. Te li segnalo. Il primo è questo paragrafo:
Giorgio si voltò e andò verso la grossa finestra di vetro. Poggiò la fronte sulla parete trasparente e scosse il capo. Qualche metro più in basso, sulla cima di un albero, due termiti giganti stavano divorando un ramo. Era uno spettacolo vedere le mandibole di quegli insetti sgretolare il legno.
L'uomo, nonostante i macchinari che si era portato dalla Terra, non c'era riuscito e aveva deciso di vivere in città ricavate nel granito delle montagne.

Quel "non c'era riuscito" non ha un antecedente chiaro, perché si fa molta difficoltà a credere che non fosse riuscito coi macchinari a sgretolare il legno e a scavare invece nel granito. Se così fosse, avresti dovuto dedicare qualche carattere in più a questo legno alieno. Piuttosto, come dici in una frase dopo, si intuisce che "non era riuscito" a debellare la fauna locale, le termiti in particolare, e che forse quel "non c'era riuscito" è riferito a una frase scomparsa in fase di taglio.
L'altra frase che crea confusione è questa:
Giorgio allungò la mano, come a voler carezzare una delle due termiti. Da quella distanza non sembravano gli animali feroci che sterminavano il suo esercito. Erano solo due amanti che preparavano il loro letto d'amore.

Si capisce - sempre a una seconda lettura - che sta parlando sia delle termiti sia di Katia e della ribellione. Ma invece di creare il parallelismo che vuoi instaurare genera ambiguità.
Insomma, le intenzioni del racconto sono ottime, la resa un po' faticosa: hai puntato molto in alto (perché un racconto di questo tipo richiede una resa perfetta per non perdere punti molto velocemente) e non posso certo dire che sei caduto, ma neanche sei arrivato in cima, secondo me.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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ceranu
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Re: La felicità è potere

Messaggio#4 » lunedì 26 settembre 2016, 21:59

Ciao Jacopo, hai ragione, ho puntato in alto, ma se non lo faccio qui dove posso avere dei feedback reali dove potrei?
La storia è leggermente più semplice. Della ribellione parlo poco e niente, i piani di lettura sono tre. Giorgio e il soldato, Giorgio e Katia e le termiti e la formica. No, Katia non ha un nuovo uomo, si è solo unita alla ribellione.
Per quanto riguarda legno vs marmo, è proprio come ho scritto. Nuovo mondo, nuove regole. Avevo pensato che molti avrebbero potuto storcere il naso, ma l'ho fatto comunque arrogandomi il diritto a creare delle nuove leggi chimiche.
Ciao :D

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maria rosaria
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Re: La felicità è potere

Messaggio#5 » giovedì 29 settembre 2016, 8:54

Ciao Francesco.
Ho apprezzato molto il "paragone" che fai in questo racconto tra uomini, formiche e termiti.
Ammetto però di essermi un po' persa, nonostante l'abbia riletto più volte.

All'inizio non avevo compreso il legame tra Giorgio e Katia: suppongo erano stati marito e moglie. Se così è (come credo) a mio avviso la frase:
ceranu ha scritto:
«Signore, hanno rintracciato sua moglie.»
«Dov'è?»
«Si è unita ai ribelli del bosco sud, Signore.»



forse non andava in corsivo, perchè io me la sono immaginata pronunciata da quelli dentro la grotta e invece non dovrebbe essere così. Correggimi se sbaglio...
Anche il finale a una prima lettura mi ha dato da pensare. Però credo che sia invece ok, con Giorgio che si comporta come la formica rossa con le termiti? Giusto?
Ad ogni modo, malgrado la mia tontaggine, l'idea di fondo e il messaggio trasmesso mi sono piaciuti molto.
:-)
Maria Rosaria

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ceranu
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Re: La felicità è potere

Messaggio#6 » giovedì 29 settembre 2016, 9:19

Ciao Maria Rosara.
Direi che hai colto il messaggio :)
Per quanto riguarda quel dialogo in corsivo, l'ho messo così perché l'ho immaginato qualche ora prima.
Ultima modifica di ceranu il domenica 2 ottobre 2016, 12:46, modificato 1 volta in totale.

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Andrea Partiti
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Re: La felicità è potere

Messaggio#7 » domenica 2 ottobre 2016, 12:30

La mia impressione generale su questo racconto è che sia troppo denso.
Sono contento di leggere racconti complessi e intricati, con collegamenti non evidenti che si incastrano a un certo punto spiegando la situazione, chiarendola, ma forse hai un po' esagerato. Ci sono da incastrare i rapporti tra i personaggi, tra le razze, tra invasori e resistenza. E' troppo facile che qualcosa sfugga! Ci ho messo un paio di letture di troppo per i miei gusti ^^
L'idea è splendida, ma completamente inadatta a questa lunghezza, perché tagliare degli elementi sarebbe dannoso nell'equilibrio interno.
La declinazione del tema è tra quelle che ho apprezzato di più nel girone, perché le tue formiche non sono semplicemente formiche piazzate artificialmente in una situazione felice per il protagonista che crea l'associazione tra i due elementi. Sono ben integrate in una struttura narrativa che le giustifica. (Forse sono parziale verso la fantascienza, ma non è _così_ rilevante in questa valutazione).

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Angela
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Re: La felicità è potere

Messaggio#8 » domenica 2 ottobre 2016, 12:34

Quando ho difficoltà a commentare un testo, quasi sempre leggo i commenti degli altri per capire se la mancata comprensione è un mio problema, oppure se anche loro hanno avuto difficoltà a capire le dinamiche del racconto. L'incipit è chiaro, c'è una persona davanti al monitor che osserva un fermo immagine e qualcuno che gli fa una domanda. Subito dopo trovo un dialogo in corsivo, quindi è evidente che la scena è cambiata e sono altri i personaggi che dialogano. Sì, ma chi? Dove si trovano? Stiamo parlando di un ricordo? Che collocazione spazio temporale devo dargli?
Dopo questo dialogo che resta in sospeso, torniamo al protagonista. Mi aspettavo un chiarimento, che però non arriva. Terminata la scena, torna il dialogo e gli interrogativi. Il problema di questo testo a mio avviso, è che non incoraggia nella lettura, perché il lettore fa fatica. Nonostante mi piacciano i testi criptici, ho bisogno di qualche dettaglio per inquadrare ciò che leggo. Da questo punto di vista il giudizio è negativo, buono invece lo stile.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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ceranu
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Re: La felicità è potere

Messaggio#9 » domenica 2 ottobre 2016, 12:45

Ciao e grazie per i commenti. Chiaramente c'è qualcosa che non va. Lo allungo e lo posto nel Laboratorio.

Canadria
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Re: La felicità è potere

Messaggio#10 » giovedì 6 ottobre 2016, 23:39

Ciao, Francesco!
Ho riletto un paio di volte i dialoghi in corsivo per cercare di colmare i puntini di sospensione ma non sono sicura di averci messo dentro le parole giuste. Per favore, completali qui nei commenti perché sono curiosa di sapere se ho indovinato o no! 
A parte questo, mi piace molto lo stile della tua scrittura, ma i fatti condensati in così pochi caratteri si ingarbugliano un po’ troppo. Io, per esempio, credevo che le due termiti rappresentassero Giorgio e Katia e che la formica rossa fosse il nuovo uomo di Katia (quello con cui credevo che lei stesse dialogando tra le fila dei ribelli) che aveva distrutto il loro nido d’amore. Dai commenti, però, ho capito che la mia interpretazione era sbagliata. Effettivamente, ripensandoci, ricollegando il tema della sfida, “La felicità è una formica rossa”, ed il titolo del tuo racconto, “La felicità è potere”, potevo arrivare a capire che la formica rossa rappresenta, in realtà, Giorgio. Insomma, idea particolare ma di comprensione non immediata.

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ceranu
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Re: La felicità è potere

Messaggio#11 » venerdì 7 ottobre 2016, 6:51

Ciao Canadria, sto cercando un modo per rendere comprensibile il racconto e metterlo nel Laboratorio, ma qualsiasi modifica gli fa perdere forza.
Come hai intuito dalle spiegazioni: le termiti rappresentano loro due nel passato. Mentre la formica rossa è il suo nuovo io, quello tirannico che spazza via le termiti con la forza: la sua nuova consapevolezza. Lui, con l'attacco alla resistenza, sceglie il potere al loro amore.
Continuerò a provarci.
Ciao e grazie per il commento.

Giulio
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Re: La felicità è potere

Messaggio#12 » venerdì 7 ottobre 2016, 17:33

Ciao Ceranu, bel nome!
Racconto molto interessante con più livelli di lettura e una bella metafora. Forse sei quello che ha gestito meglio il tema del racconto, rendendolo appunto un tema su cui costruire una storia. Ho fatto fatica a una prima lettura e questo leggo che te lo hanno fatto notare tutti. La metafora però è molto chiara e restituisce sollievo al lettore quando giunge al finale. Ecco, il vero rischio è che il lettore abbandoni prima del finale, però essendo un racconto breve di quasi 3000 caratteri è un rischio basso. Giusta e positiva la scelta di rendere il marmo un elemento fondante della chimica del nuovo mondo. Nella fantascienza spesso si descrivono i soliti mondi pallosamente aridi, desertici oppure tremendamente simili alla terra. Tu hai creato in poche righe un mondo suo con un suo fascino particolare, e questo ti fa guadagnare grandi punti all'interno di un genere fantascientifico. Lavora ancora un po' al racconto, con un paio di limate ne viene fuori un bel pezzo. Ti direi di elaborare meglio il conflitto col padre ("io non sono come lui", "sei proprio come lui") e poi ci sei. Bravo.

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