Il modo migliore - Roberto Romanelli

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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Vastatio
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Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#1 » lunedì 17 ottobre 2016, 23:49

Francesca spalancò la porta del laboratorio.
- E' ancora sotto? - chiese ansimando mentre si reggeva allo stipite della porta: aveva corso dal suo loculo al campus fino lì appena aveva letto il rapporto al suo risveglio.
- Sì. Dodici ore - Chiara era davanti al letto numero tre e armeggiava con la strumentazione.
Francesca prese un camice pulito e si avvicinò mentre lo indossava.
- Santo cielo Fra, vuoi rovinare tutto? Sei troppo eccitata! - Chiara la fulminò con lo sguardo.
Francesca si immobilizzò a pochi metri dal letto, i battiti cardiaci del soggetto erano schizzati verso l'alto.
- Hai ragione, scusa. - Tornò verso la scrivania, mentre finiva di allacciarsi il camice, un sibilo ne confermò la chiusura. Recuperò il tablet e diede una scorsa veloce ai dati del numero tre. Quando lei se ne era andata, la sera prima, era già in fase calante, ma durante la notte, poco prima del punto di collasso, aveva avuto una ripresa ed ora aveva accumulato un notevole periodo di sogno attivo.
- Sono stanca, Fra. Dammi il cambio.
Francesca si girò a osservarla meglio, si muoveva a scatti come una marionetta rotta. Cercò con la coda dell'occhio nel cestino sterile sulla scrivania: una decina di capsule blu si intravedevano dal contenitore tarsparente.
- Chiara, cosa hai fatto. Sei impazzita? - Francesca prese una dose di inibitori di feromoni, e se la iniettò nel collo, poi gettò la capsula nel cestino insieme alle sue sorelle.
- Aumenta la dose di tranquillanti e vai casa. Domani mi spiegherai perché non mi hai chiamata prima.
- No. Niente farmaci, potrebbe avere una ricaduta. - La voce di Chiara era un sussurro - Posso aspettare ancora qualche minuto, non fa molta differenza. Non ci metterà tanto a fare effetto il tuo inibitore.
Francesca si sedette e analizzò meglio i grafici dell'attività onirica del numero tre. In effetti l'andamento era più simile a un dente di sega che a una sinusoide; a una occhiata veloce le era sembrata una modulazione normale, ma solo perché il periodo era straordinariamente lungo: zoomando i cambiamenti erano troppo bruschi, nulla di paragonabile a quanto si otteneva con l'uso di tranquillanti.
- Allora dimmi come ci sei riuscita.
- Ho… cantato. - Chiara riuscì a dire arrossendo dopo qualche secondo di esitazione.
- Hai cantato? E perché?
- Mi ricordava mio fratello e…
- Non dire idiozie - Francesca saltò dalla sedia - non puoi ricordarti di tuo fratello, non puoi nemmeno sapere se avevi un fratello. Veniamo separati alla nascita.
Chiara tremava - No… non è che… è come se fosse un sogn…
- Stai farneticando. Quanti ne hai presi di inibitori prima di avere le allucnazioni? Noi donne non sogniamo, solo gli uomini sognano. E quando lo fanno poi non si risvegliano più. Noi ci siamo evolute, loro no. - Sospirò - Vattene a casa adesso.
Chiara si tolse il camice, lo gettò nel cesto dello sporco e si voltò verso la collega.
- Sveglia Chiara! Ci serve solo trovare il modo di tenerli vispi un po' più a lungo, sono ancora il modo migliore per divertirsi a letto.



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antico
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#2 » lunedì 17 ottobre 2016, 23:58

Ciao Roby! Tutto ok con i parametri, buona Atzori Edition!

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Polly Russell
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2016, 14:29

Roberto Romanelli "il modo migliore"
Ciao!
Ammetto di averlo dovuto rileggere, a una prima lettura alcuni passaggi risultavano poco chiari. In effetti alcuni, anche alla seconda. Perché capsule se, se le inietta? Fiale avrebbe reso il tutto più fruibile. Parliamo di una pistola iniettante? Ok, ma fiale, secondo me, suonava comunque meglio. Oltretutto, forse si può trovare un metodo meno invasivo per la classe dominante, che gli inibitori di feromoni. Magari estirpare l'olfatto alle "cavie". Meno cruentemente, mettergli una mascherina.
Probabilmente in questo modo risparmi caratteri e chiarisci il concetto, ma ha poco senso nell'ottica di specie evoluta e non.

L'idea, in generale, è parecchio intrigante, ma così come è esposta, mi lascia dei dubbi. Sognano e poi non si svegliano più. Quindi iniziano a sognare a un certo punto della loro vita. O sarebbero vegetativi dalla nascita. Magari sognano dopo il primo amplesso, che sarebbe anche una bella frecciatina, tipo "hai fatto i tuoi comodi, ti giri di là e dormi!" :)
Perché la fine dell'attività onirica sarebbe un'evoluzione? Prima anche le donne, non si svegliavano più?
Insomma, mi piace, ma andrebbe approfondito. Spiegato.
Polly

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Andrea Partiti
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#4 » martedì 18 ottobre 2016, 19:20

Rispetto ai tuoi racconti passati mi sembra che il linguaggio che usi sia molto più impreciso e meno pulito. Ci sono tante piccolezze che singolarmente contano poco, ma messe una di seguito all'altra si fanno sentire. Forse ci hai passato meno tempo a sistemare il racconto dopo la prima stesura, succede.
I primi esempi a caso: "dal suo loculo al campus fino lì", i "battiti cardiaci" che schizzano (anziché la frequenza cardiaca), il camice che si allaccia, le capsule da iniettare.
Diciamo che la parte più tecnica del racconto ti è sfuggita di mano perché ti muovevi in un territorio difficile da documentare in poco tempo, ci sta.

Siccome non mi trovo perfettamente con il commento di Polly - non colgo la questione della classe dominante né l'aspetto dell'olfatto - riassumo come ho interpretato il racconto: per una qualche ragione (epidemia/malattia/intervento divin-alieno, non importa) nella società che descrivi tutti i maschi nascono e vivono in uno stato comatoso sin dalla prima volta in cui si addormentano. Le donne non sognano per loro ragioni evolutive quindi sono immuni. Per la sopravvivenza della specie, si è evoluta una struttura attorno a loro, per mantenerli in vita (tutti o in parte) e usarli come produttori di sperma da spremere quando necessario.
Per evitare attaccamenti e problemi, i maschi vengono separati alla nascita in modo da annullare i legami familiari.
Il tema in questa ambientazione interpolata c'è, nel sogno che avvia il coma e alimenta questa struttura sociale.
Non capisco benissimo il ruolo della canzone. Chiara ha percepito il legame fraterno e lo esprime così, ma non capisco l'effetto che ha avuto e perché ci importa.

Sarei più contento di avere più dettagli su come funziona questo mondo. Anche senza prendermi per mano, anche a pedate andrebbe bene.

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Vastatio
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#5 » martedì 18 ottobre 2016, 21:20

@Andrea e @Polly bravi, mi siete piaciuti entrambi. Premesso che ieri non ero nelle condizioni per scrivere e il racconto, semplicemente, non è uscito.
Non che sarebbe uscito in ogni caso chissà che miracolo, come sempre i 3k non erano la sua dimensione, ma le supposizioni di Andrea centrano un buon 80% del, tuttaltro che originale, background (compresa la parte che non importa!). Dove Polly vince la bambolina invece è sull'evento scatenante il sogno: amplessi ed eccitazione sessuale (motivo per cui ho tirato in ballo feromoni e inibitori e battuta finale). La distopia vorrebbe le donne come specie "evoluta senza sogni", poiché in questa era/epoca sognare significa non svegliarsi più (perché? non IMPORTA!). Gli uomini non si sono evoluti perfettamente e, ogni tanto, sognano (in seguito ad eccitamento sessuale/amplesso, ma senza la certezza matematica). Quindi hanno perso il vecchio status di "sesso dominante" e sono relegati per lo più a schiavi sessuali e per motivi riproduttivi.
Le protagoniste sono ricercatrici che cercano il modo per risvegliare chi è ormai caduto preda del sogno, da qui la necessità degli "inibitori di feromoni", all'inizio Chiara doveva essere stata lei ad avere l'amplesso scatenante col numero tre, la canzone doveva essere un qualcosa di "intimo" tra loro che poi cerca di coprire con bugie... ma boh, come ho detto. Non è uscito e, comunque, non ci sarebbe stato.
Ultima modifica di Vastatio il mercoledì 19 ottobre 2016, 21:46, modificato 2 volte in totale.

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Polly Russell
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#6 » martedì 18 ottobre 2016, 21:38

Eh, sulle intenzioni di chiara ti frega il "fratello". Nn si capisce che stava sparando cazzate al volo. Quindi noi, si parte con pipponi mentali del tipo "ma forse è davvero il fratello" "lo ritroverà mai?" "Perchè proprio lui e nessun altro" e via così. ;)
Polly

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giancarmine trotta
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#7 » sabato 22 ottobre 2016, 11:41

Un'idea eccellente, questo tuo racconto. Il mix sogno-incubo-angoscia-sesso-uomo-donna aveva tutti gli ingredienti per creare una storia affascinante. Però è come se hai perso le fila e sei andato avanti, senza la giusta convinzione. Ho letto alcuni commenti per essere certo di non aver preso abbagli e anche il tuo mi ha confermato che manca qualcosa; non molto intendiamoci, bastava chiarire alcuni aspetti, come la finalità di Chiara o sussurrare apertamente il possibile amplesso della stessa col numero tre.
Speriamo di non evolverci così! :)
Complimenti per l'idea e la capacità di andare lontano con l'immaginazione.

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erika.adale
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#8 » domenica 23 ottobre 2016, 16:49

Ciao Roberto,
Se non sbaglio ricordo un altro tuo racconto in cui vi era un metodo di riproduzione "particolare", di cui il maschio era più vittima che parte attiva. Questo per dire che ho la sensazione che tu stia girando intorno a un tuo "fossile da disseppellire" (come dice King in "On writing") e stia cercando l'approccio giusto per farlo. Però ho paura che la forma breve non sia la soluzione ottimale. Perché troppe sono le premesse, troppe le implicazioni perché risultino chiare in 3000 parole. Alla fine ho letto e riletto racconto e commenti: solo così mi sono fatta chiarezza. Ma la lettura unica del testo non è stata illuminante.L'idea è ottima, sogno e tenebra ci sono; ma per una resa efficace (senza scadere nel tell, cosa che tu non fai) ci vogliono più caratteri e nessuna fretta.

viviana.tenga
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#9 » domenica 23 ottobre 2016, 21:55

Ciao Roberto,
Dunque: dopo avere letto un paio di volte il racconto, poi i commenti, poi di nuovo il racconto, ho apprezzato l'idea e una serie di dettagli.
Il problema è che, dopo la prima lettura, avevo solo le idee abbastanza confuse. Come detto da Polly, temo che quella del fratello sia stata un'idea particolarmente infelice: messa lì in fondo al racconto, a me era sembrato dovesse essere una qualche frase chiave per interpretare il tutto, invece era solo una cosa a caso (il fatto che sia poco credibile peggiora la situazione - se in un racconto di questo tipo una dice di aver riconosciuto il fratello quando una cosa del genere dovrebbe essere impossibile, la prima cosa che penso è che l'abbia riconosciuto davvero).
In generale, l'idea è molto interessante e il racconto scritto bene, ma 3000 caratteri sono davvero troppi pochi per contenerlo.

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maria rosaria
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#10 » martedì 25 ottobre 2016, 12:21

Ciao Roberto.
L’idea di base mi piace. Donne che si sono “evolute” perdendo la capacità di sognare e uomini che sono ancora in grado di farlo ma se lo fanno poi muoiono.
Il problema di questo racconto è, secondo me (non ho ancora letto i commenti precedenti al mio), che hai compresso in tremila battute troppa roba. Ci sono uomini costretti in un letto d’ospedale: forse sono cavie? Ci sono donne che si iniettano inibitori di ferormoni: perché? Per evitare che gli uomini sognino e quindi muoiano? Ho fatto inoltre fatica a individuare correttamente Chiara e Francesca. Voglio dire che come personaggi distinti non sono riuscita a evidenziare le caratteristiche distintive e le motivazioni di ciascuna di esse.
Non so, magari sono semplicemente io un po’ lenta, però credo che la storia meriti ma devi lavorarci un po’ su, magari ampliandola.
Alla prossima. :-)
Maria Rosaria

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Vastatio
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#11 » martedì 25 ottobre 2016, 14:54

Grazie a tutti per i commenti
@Giancarmine. Già, mi sono perso per strada. Capita quando Morfeo ti sussurra seducente che è tempo di un abbraccio.
@Erika. Non avevo considerato la cosa dal punto di vista dei dinosauri. In effetti cerco, quando riesco, di provare a dare una interpretazione "diversa" di quello a cui siamo abituati. Quello che è certo però è che 3000 caratteri non sono la mia dimensione.
@Viviana. Sicuro, fratello idea molto molto infelice (da figlio unico dovrei anche capirlo).
@Maria. Naaa, non sei lenta tu, sono io che mi infilo in storie che non sono in grado di zippare nei limiti di MC.

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willy
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#12 » martedì 25 ottobre 2016, 23:14

Ciao Roberto,
quando leggo racconti di questo tipo, con tanti dettagli e personaggi impegnati a fare cose particolarmente "strane, inusuali" e quindi difficili da spiegare, mi rendo conto che lo spazio di Minuti Contati è poco. La storia c'è, ma è soffocata in uno spazio che non le permette di lievitare come merita. Anche il tempo è tiranno, ovviamente. C'è una bella idea che va ampliata e ti consiglierei di farlo, la fantasia non è una dote così scontata. Alla prossima!

Veronica Cani
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#13 » mercoledì 26 ottobre 2016, 18:59

Ciao, Roberto! Devo dire che mi è piaciuto abbastanza, anche perché adoro tutte le storie che si svolgono in un ambiente ospedaliero. Rispetto ad altri tuoi racconti letti in precedenza, trovo che abbia un ritmo veloce e scorrevole, senza troppi tecnicismi, ho apprezzato molto anche questo. Si perde un po’ nel finale, che mi sembra buttato giù troppo frettolosamente. Nel complesso una buona prova.

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Linda De Santi
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#14 » giovedì 27 ottobre 2016, 19:28

Ciao Roberto!
Bella idea e sviluppo originale, tra i più originali che ho letto finora. Mi ha ricordato un po’ “Selezione Naturale” di Tricia Sullivan, con cui ha qualche punto di contatto (come il fatto che gli uomini, divenuti evolutivamente “fallati”, vengano tenuti in vita principalmente a scopro procreativo/sessuale).
Anch’io ho dovuto rileggere un paio di volte per cogliere tutti i dettagli della storia, ma alla fine avevo il quadro sufficientemente chiaro da soddisfarmi. Anche se si tratta di quel genere di racconto che renderebbe meglio in più di 3000 caratteri, l’ho trovato interessante.
Insomma: dici che il racconto non ti è uscito, ma a me non sembra. Gli serve solo qualche piccolo ritocco.

Zebratigrata
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#15 » giovedì 27 ottobre 2016, 21:07

Il racconto di per sé non mi entusiasma. Dai l’idea di un mondo alternativo o futuro, ma poi la storia sembra non andare a parare da nessuna parte, e verso la fine ho pensato che non c’era modo che nelle ultime righe tutto prendesse un senso. E in effetti tante cose non si chiariscono, come i meccanismi dell’apparente esperimento, però ammetto che il finale mi ha soprpreso e ha reso il racconto comunque godibile dandogli un senso.

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antico
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Re: Il modo migliore - Roberto Romanelli

Messaggio#16 » martedì 1 novembre 2016, 11:42

Tecnica più che buona, ma mi sembra evidente che insegui il racconto invece di dirigerlo. Alcune scelte come quella di evocare il fratello sono infelici, ma in generale mancano dei collegamenti che aiutino il lettore a unire i punti. Ho letto che hai avuto difficoltà e si vede, certo è che mi sembra che a livello di tecnica tu stia migliorando costantemente e questo ti aiuta a creare una cortina fumogena per il lettore in casi come questo. Da rivedere assolutamente in sede di Laboratorio perché mi sembra che l'idea meriti. Pollice ni.

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