Senza titolo - Ambra Stancampiano

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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AmbraStancampiano
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Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2016, 1:06

Il ristorante sulla costa scintilla come una gigantesca gemma: decine e decine di candele illuminano i tavoli, il sentiero sulla sabbia delineato da conchiglie candide, i volti degli invitati che reggono una fiaccolina e sorridono mentre urlano “viva gli sposi! Viva gli sposi!”
Qualcuno tira del riso, un gruppo di ragazzi brinda facendo tintinnare i flute, una signora ingioiellata si complimenta con la madre della sposa per il matrimonio da sogno sgranocchiando gamberetti in salsa prelevati dal vassoio di un cameriere in livrea, un signore grasso annoia a morte coi suoi discorsi la moglie vestita di taffetà e la cugina Cunegonda, che presa dai fumi del prosecco confonde le parole del suo interlocutore con lo scroscio delle onde al punto di ondeggiare lievemente. Qualcosa la blocca, sgrana gli occhi:
- la maestra… - biascica, la gola intontita dal prosecco.
Miracolo: tutti la sentono. Silenzio.
Da un delizioso arco decorato con una siepe sbuca una donna che sembra più un corvo, infagottata in uno scialle nero di velluto, ossuta e spigolosa, la testa rasata. La sposa le corre incontro, allarmata:
- Zia! Nelle tue condizioni… non c’era bisogno.
- Certo che c’era bisogno, Rosalba. Non fare la cretina.
Un giovanotto la raggiunge:
- Mamma! Non puoi…
- Vuoi dire a una che è spacciata cosa può e non può fare? Ma non rompere i coglioni! Io voglio godermi il matrimonio della mia figlioccia. Chi mi porta un bicchiere? Ragazzo!
Un cameriere accorre, guardando interdetto la madre della sposa. Lei fa un cenno d’assenso mentre la maestra batte il piede con impazienza.
Un vocalist richiama l'attenzione degli invitati: si aprono le danze. La sposa vortica in pista abbracciata a suo padre, le altre donne si trovano un cavaliere e la seguono. La maestra balla da sola, saltellando fuori tempo. Cerca di coinvolgere le ragazze rimaste agli angoli.

Dopo un paio d'ore, una cena di 12 portate e fiumi di Brut, si ode un “Tin Tin Tin!” dal fondo della sala; qualcuno comincia a incitare “discorso! Di-scor-so!”.
Il padre della sposa e lo sposo si guardano con aria complice, il primo fa per alzarsi e andare verso il tavolo della figlia, ma viene travolto da un turbine nero:
- Il miglior discorso è la vita vera, non credete? E smettetela di fissarmi come degli allocchi! Non l'avete mai vista una testa rasata? Ma che cazzo ne sapete voi della vita. Guardatemi, anzi. Guardatemi bene: io sono come voi sarete un giorno, e voi adesso siete com’ero io ieri. Ma tu, Rosalba mia, mi sembri uguale a quando ti ho vista nascere. Forse sei addirittura più bella...
La maestra si ferma, deglutisce, prova a ricacciare indietro una lacrima nera di rimmel. Il giovanotto di prima ne approfitta, le cinge le spalle con un braccio:
- Andiamo mamma! Stasera hai proprio alzato il gomito.
La maestra lo guarda, non dice niente, si lascia accompagnare a una sedia un po’ discosta dal centro della sala. Il figlio si allontana, lei abbraccia la folla degli invitati con uno sguardo, scuote la testa, sorride.


Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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antico
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2016, 1:08

Ciao Ambra! Peccato per il lieve ritardo che ti costa il malus, ma i gruppi saranno consistenti e pochi punti non faranno la differenza. Pertanto... Buona Atzori Edition!

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Polly Russell
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2016, 14:14

Ambra Stancampiano "senza titolo"
"I volti degli invitati che reggono le candeline?" Scritto così, sembra siano i volti a sorreggere. Sī, c'è il "che" ma in questo caso, scriverei "i quali". Perché da proprio quell'effetto.
Ripetizione onde-ondeggia
Accidenti, sto prosecco sembra avere una gradazione alcolica maggiore della tequila. :)
Dodici portate, scritto in cifre è tremendo e poi perché dovrebbero accompagnarle con del brut? Passi all'aperitivo, va bene con i dolci, ma lo serviranno un caspita di vino fermo, in questo ristorante! ;)

Per quanto riguarda la storia mi lasci con un "boh". La maestra (che poi, a noi serve sapere che e una maestra?) fa un'entrata alla Malefica con tutto il corvo (si fa per dire) e poi? Si fa riaccompagnare al tavolo come un'ubriaca qualsiasi, dopo aver iniziato un discorso e senza averlo finito. Senza aver nemmeno tirato fuori una frase rivelatrice.
Dove è il sogno? L'orrore, ok, la malattia della maestra. Ma il sogno mi è sfuggito. Mancano un bel po' di virgole, a mio parere.

Credo che il cosmetico si chiami mascara. Rimmel é una marca. (E un disco di De Gregori.)
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AmbraStancampiano
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#4 » martedì 18 ottobre 2016, 14:56

Ciao Polly,
La maestra è il nome del mio personaggio.
La scena si svolge in un ristorante, sì, ma si tratta di un matrimonio, per cui il prosecco è si la portata di vino maggiore, gli invitati reggono fiaccole (non candeline) e ci sono 12 portate. Francamente preferisco utilizzare i numeri quando servono, e in questo caso secondo me il numero 12 era meglio della parola "dodici"; riflettici, in un racconto fatto tutto di parole scritte, un numero risalta. Per questo motivo se voglio indicare 12 portate come tante portate lo farò con un numero, mentre se mi basta dire che sono dodici, ordinaria amministrazione, lo scriverò a parole. Personalmente ritengo che la scrittura e lo stile di chi scrive passino soprattutto per queste piccolezze, che a mio modo di vedere sono scelte e non errori.
La ripetizione tra onde e ondeggiare è interessante come appunto: io l'ho lasciata lì apposta per rendere l'idea del moto ondulatorio (conosci un altro modo per dirlo?) mi piaceva molto l'idea della cugina Cunegonda che ondeggia allo stesso ritmo delle onde del mare.
Per ciò che riguarda l'entrata alla "Malefica", mi sento di dire che PER TE è un'entrata "alla Malefica", esattamente come per tutti gli invitati del ristorante ;) Poi credo che esistano anche sentimenti come l'umana rassegnazione, per cui se una folla di persone care continua a non volerti lasciar esprimere, a un certo punto magari ti rompi anche le palle, ti fai accompagnare alla tua sedia e guardi tutti dall'alto in basso. Questo per entrare un attimo nel personaggio.

La forma Rimmel è utilizzabile esattamente come "mascara"; è stata la nota casa cosmetica Rimmel a brevettare quello che noi chiamiamo mascara, dandogli proprio il suo nome. In più la forma Rimmel è internazionale: ovunque tu vada, capiscono di cosa stai parlando. Ti sfido invece a trovare la traduzione di mascara su un qualsiasi dizionario di lingua ;) Tra l'altro hai colto bene la citazione, che se avessi utilizzato la parola "mascara" non sarebbe potuta sussistere. A proposito della citazione, ti consiglio di ascoltare proprio la canzone RIMMEL, magari ti darà qualche dritta anche per capire cosa volevo esattamente dire con questo racconto, magari non proprio immediato per un lettore frettoloso. Capisco che non tutti possano avere quel tipo di sensibilità.

Riguardo al tema, il sogno è il "matrimonio da sogno", e in generale la vita comoda, ricca, in crescita. La tenebra non è la malattia della maestra, ma attraverso essa la morte, che incombe su tutti noi come una vecchia malata costretta al silenzio.
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maria rosaria
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#5 » martedì 18 ottobre 2016, 16:52

Ciao Ambra.
Credo che la frase centrale di tutto il tuo racconto sia:
"Guardatemi bene: io sono come voi sarete un giorno, e voi adesso siete com’ero io ieri."
Per questo forse potevi usare come titolo qualcosa tipo Riflessi, Riflessioni, o roba del genere.
E rispecchia anche il tema assegnato: io sono come voi sarete un giorno (le tenebre=la malattia=la morte), voi adesso siete come ero ieri (il sogno=la gioia del matrimonio=la gioventù=la speranza).
In altre parole: la tenebra dopo il sogno.

C'è all'inizio un periodo che, secondo me, è un po' troppo lungo ed ho fatto fatica a seguirlo:

AmbraStancampiano ha scritto:Qualcuno tira del riso, un gruppo di ragazzi brinda facendo tintinnare i flute, una signora ingioiellata si complimenta con la madre della sposa per il matrimonio da sogno sgranocchiando gamberetti in salsa prelevati dal vassoio di un cameriere in livrea, un signore grasso annoia a morte coi suoi discorsi la moglie vestita di taffetà e la cugina Cunegonda, che presa dai fumi del prosecco confonde le parole del suo interlocutore con lo scroscio delle onde al punto di ondeggiare lievemente. .


Chissà, magari mettendo dei punti al posto delle virgole si sarebbero create le giuste pause per una lettura più gradevole. Ma è solo una mia impressione.
A presto :-)
Maria Rosaria

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Polly Russell
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#6 » martedì 18 ottobre 2016, 17:06

Per entrata alla Malefica, intendo una grande entrata. Che si fa notare, che catalizza l'alltenzione. "Tutti la sentono: silenzio."
Non la intendevo come un'entrata negativa, solo "vistosa". Capisco il fraintendimento io adoro Malefica, ma tu non puoi saperlo. ;)

Per il dodidci, puoi scriverlo come vuoi, ma se mi ricapiterà, io continuerò a fartelo notare, perché non è una scelta, è una regola. Puoi dare importanza al numero delle portate scrivendo "addirittura dodici". È come se scrivessi in stampatello per dare rilievo a una parola, lo puoi fare, nessuno ti frusta, ma è sbagliato e a mio avviso, anche brutto.
Però se vuoi farne il tuo tratto distintivo, magari il tempo ti darà ragione. La Harris scrive Grrrr, quando la protagonista è arrabbiata, mi fa schifo! Ma comunque è una delle mie autrici preferite.

Il brut continuo a non capirlo, ho partecipato a parecchi matrimoni, l'ultimo solo un paio di mesi fa e, parola mia, se mi avessero servito del prosecco con la tagliata o col pesce glielo avrei rimandato indietro.
Ma, i gusti, sono gusti.

Sarò, come dici tu, una lettrice frettolosa e poco sensibile, ma nel racconto vedo solo quello che ti ho detto. Aspetto un decollo che non arriva mai. Né arriva una vera e propria rassegnazione, che mi sarebbe andata bene lo stesso. Rimane in bilico.
Non credo che andrò a riascoltarmi il 33 di De Gregori in cerca di soluzioni,e, sinceramente, me lo ricordo poco. Se vorrai darmela tu la dritta, lo rileggerò nella nuova ottica molto volentieri. :)

Per il Rimmel, il sospetto m'era venuto e mentre scrivevo mi è balenata l'immagine di un vecchio mascara blu, con la scritta "rimmel" sopra. Un po' come i clinex immagino, o lo scottex.
Polly

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AmbraStancampiano
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#7 » martedì 18 ottobre 2016, 18:00

Ciao Polly,
una precisazione necessaria è che non intendevo dire che tu sei una lettrice frettolosa (non mi permetterei mai! :) ), ma che mi rendo conto che a una lettura frettolosa questo racconto non è di immediato impatto, e che comunque bisogna avere anche un tipo di sensibilità che vada meno verso il sensazionale e più sull'emotivo per entrarci. Esistono racconti - molto spesso di genere - che hanno un effetto calamita per l'attenzione di un lettore, o che possono essere capiti anche con un'attenzione limitata. E poi esistono racconti che necessitano di una lettura un po' più attenta per dare qualcosa, e ciò che possono dare è qualcosa di molto intimo e poco sensazionale. Stavo semplicemente a constatare che il mio racconto appartiene al secondo tipo, tutto qui.
Dalle mie parti ai matrimoni si usa bere fiumi di prosecco, c'è anche il vino fermo ma viene meno utilizzato ed è limitato ad alcune portate. Magari dalle tue è diverso. Riguardo a Rimmel, parla di persone che se ne vanno e di altre che restano indietro. Non voleva essere un consiglio polemico, ma l'indicazione di un mood.

Ciao Maria Rosaria,
il titolo è stato il mio grande mostro ieri sera. Forse perché questo racconto è la somma di alcune riflessioni importanti del periodo, non sono proprio riuscita a venirne a capo. Quasi tutte le mie idee a riguardo mi sembravano melense o poco indicate, per cui alla fine ho preferito lasciar stare. Sono contenta che tu abbia compreso alla perfezione dove volevo andare a parare, come al solito! :) Riguardo a quel periodo ti do ragione, è di difficile lettura. Sono ancora un po' presa da Benni e cercavo di rendere in qualche modo un movimento fluido e frenetico che però alla fine è risultato solo stressante -_-'
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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Polly Russell
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#8 » martedì 18 ottobre 2016, 18:15

Tranquilla, nemmeno io volevo polemizzare. Dicevo davvero, Rimmel me lo ricordo poco (o niente)! ;)
Alla prossima!
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erika.adale
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#9 » mercoledì 19 ottobre 2016, 15:01

Ciao Ambra, un racconto fuori dal comune su MC, dove tutti o quasi ci affanniamo per il colpo di scena, fantastico o meno. Più passa il tempo, più mi convinco che serve assai più capacità a confezionare un racconto in cui gli eventi sono minimi, più sfiorati che esibiti, come in questo caso. È una bella storia, commovente nella sua semplicità, che mi ha portato ad alcune riflessioni (e non le riporto tutte perchè altrimenti qui non ne usciamo più). Trovo che questo tipo di narrazioni siano penalizzate dalla forma brevissima ( o, forse, richiedano vieppiù impegno). Perché se l'evento mostrato diventa minimo (nessun morto, ferito, incantesimo, viaggio nel tempo: solo l'incursione della parente "scomoda" al matrimonio, prontamente contenuta dal figlio imbarazzato), trovo che ben più ampio debba essere l'approfondimento psicologico, altrimenti viene meno l'empatia e il messaggio scivola via. Durante la lettura mi sono chiesta un paio di volte se la maestra doveva apparire saggia o fuori come un balcone, la sposa un'ochetta o una ragazza ingenua. Insomma, avrei preferito che avessi regalato una parola in più per mostrare i personaggi a tutto tondo, piuttosto che alla descrizione del matrimonio (che tanto, nella loro pretesa grandiosità sono tutti uguali: basta un cenno e a ciascuno di noi torna alla mente qualche spaventoso evento simile a cui ha faticosamente partecipato). Una sciocchezza: una donna vitale come la maestra, che coinvolge le ragazze che non ballano, si presenta al matrimonio nonostante la sofferenza, truccata...non me la immagino avvolta in uno scialle nero tipo prefica, credo che avrebbe scelto un abito sgargiante. La testa senza capelli, esibita e non nascosta, è sufficiente a sottolineare il suo status di malata grave che vuole ricordare la fugacità della felicità, non venire a lanciare strali o maledizioni. Oppure l'aspetto da corvo andrebbe giustificato di più: si era sempre vestita di nero perché un tempo le donava, ora sembrava una Cornacchia (la prima idiozia che mi vienè in mente). Ok, mi fermo. Scusa lo sproloquio, in realtà il racconto mi è piaciuto molto.
P.S. il modo in cui i personaggi chiamano " la maestra", senza aggiungere il nome proprio, mi ha ricordato "la mennulara" di Simonetta Agnello Hornby. E anche un po' il personaggio, anche se non c'entra nulla

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AmbraStancampiano
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#10 » mercoledì 19 ottobre 2016, 22:12

Ciao Erika, e grazie per il commento lungo ed esaustivo. Fossero tutti così gli sproloqui! :)
Sono contenta che la mia storia ti abbia portato a delle riflessioni, nonostante si tratti appunto di una vicenda molto piccola e molto intima :) avevo voglia di qualcosa di diverso, stavolta, e ho provato a dipingere una scena che mi rigirava in testa già da un po'.
A questo proposito ti do ragionissima sul nero, la mia protagonista era vestita così perché volevo calcare sul contrasto nero/bianco, ma non c'era effettivamente abbastanza spazio per lavorare su questa cosa.
Credo che tu abbia focalizzato perfettamente il vero difetto del racconto, che è (ahimè) proprio uno dei miei difetti principali a livello tecnico: carico le ambientazioni togliendo spazio ai personaggi. In questo caso ho fatto la scelta sbagliata, erano i personaggi la chiave del racconto.
Il paragone con "La Mennulara" è a dir poco lusinghiero *_* credo che in parte la tua impressione sul personaggio derivi dal fatto che La Mennulara ci viene presentata da morta durante un funerale, e La Maestra si presenta quasi morta a un matrimonio :)
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willy
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#11 » giovedì 20 ottobre 2016, 22:49

Ciao, Ambra! Pregio: mi sono sentita in mezzo agli ospiti, ho visto le candele ondeggiare e percepito il disagio alla comparsa della "Maestra". Difetto: mi è mancato il fiato per i pezzo iniziale con poche virgole e i dettagli bombardati uno dietro l'altro.
Il racconto mi è piaciuto, anche se, come hanno detto una volta anche a me, mi è mancato il dolce. Ho mangiato ma non mi sono saziata a sufficienza...
Scrivi bene, lo saprai, ma in tremila caratteri si fatica a pennellare a dovere un personaggio "forte" come la tua maestra.

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Andrea Partiti
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#12 » venerdì 21 ottobre 2016, 10:24

Ciao!

Anche io non sono completamente convinto dal racconto. Manco di profondità? E' possibile.
Lo trovo calzante per il tema, considerando il matrimonio come "il sogno" e la maestra come l'oscurità nel futuro di ogni persona (della sposa nello specifico). Forse non era esattamente l'interpretazione che avevi in mente, ma me lo perdonerai.
Il personaggio della maestra, che vuole essere minaccioso ma alla fine è solo un'ombra che deve ritirarsi senza riuscire neppure a mandare il suo messaggio è stupendo.

L'immagine del matrimonio sfarzoso, che sembra voler presentare un lusso estremo, purtroppo si perde in alcuni dettagli che stridono. L'ubriacarsi di prosecco, i gamberetti presi da un vassoio del cameriere anziché da una composizione su un tavolo, il riso tirato durante il ricevimento. Sono piccole note stonate rispetto alla spiaggia, a camerieri in livrea, i vocalist, e agli altri dettagli che vogliono evocare il lusso, e che così distruggono un po' un'immagine che poteva essere molto più sfarzosa, internazionale, glitz, per creare il contrasto necessario per introdurre l'oscurità.

(Peccato per il titolo saltato per il tempo, ne meritava uno).

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AmbraStancampiano
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#13 » venerdì 21 ottobre 2016, 12:25

Ciao Vilma,
grazie per il commento e per il consiglio, in effetti forse manca una battuta forte sul finale. Ci avevo provato, ma nessuna mi convinceva e il tempo correva; alla fine ho preferito lasciare La maestra in silenzio a osservare la festa.

Ciao Andrea,
perché dovresti essere poco profondo? Non mi sembra che tu abbia letto e commentato con supercficialità, tanto che hai colto benissimo il senso e il carattere del personaggio; se poi il racconto non ti convince mica è un problema tuo :)
Il matrimonio è - come hai ben notato - fintamente sfarzoso, ma è anche questa una scelta.
Per il titolo, ancora dopo giorni non sono riuscita a trovarne uno; hai suggerimenti? Mi farebbero piacere.
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giancarmine trotta
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#14 » sabato 22 ottobre 2016, 11:11

Questo racconto si allontana molto da quelli che ho letto sin qui nella mia recente parentesi di MC. Leggerlo mi ha fatto piacere, a prescindere dalle classifiche e dal tema.
Ha una grande ambizione: quella di sussurrare un indizio, un'emozione, lasciando perdere volutamente il colpo di scena. In 3000 caratteri, infatti, non sempre è possibile inserirlo, proprio perché alcuni temi e quindi i racconti, necessitano di narrazioni sfumate, ben ambientate, particolareggiate.
Ci sono delle cose, peraltro fatte notare subito dai primi che hanno commentato, che mi hanno convinto a metà: il secondo periodo troppo lungo, il nome "maestra", che mi ha fatto immaginare durante la lettura un finale diverso dall'uscita accompagnata da un sorriso.
Sul titolo: ok a "Riflessi, Riflessioni", a me sarebbe piaciuto "Bollicine di verità", collegandolo al prosecco; senza titolo, non è stata una scelta premiante.
Sottolineo anch'io la bellezza della frase: "Guardatemi bene: io sono come voi sarete un giorno, e voi adesso siete com'ero io ieri".
Un giovane sogna, un vecchio, spesso, ha finito di sognare e sa che prima o poi arriverà il buio.
Ti faccio i complimenti per la delicatezza con cui hai toccato il tema.

viviana.tenga
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#15 » domenica 23 ottobre 2016, 21:53

Ciao Ambra,
Unico dubbio: la maestra sta facendo una chemio? Non dimostra un po' troppe energie per la sua condizione?
Per il resto, a me il racconto è piaciuto proprio per la sua mancanza di eventi eclatanti. Trovo che il punto centrale sia l'ostinazione degli invitati alla festa nel rifiutarsi di vedere quello che la maestra rappresenta. Alla fine, lei viene sconfitta e condannata all'invisibilità da cui cercava di sfuggire, e questo secondo me è a suo modo un finale fortissimo.
Concordo con Erika sul fatto che un po' di caratterizzazione in più per la sposa avrebbe fatto bene (la maestra secondo me va tutto sommato bene così), ma il racconto si legge bene comunque.
Sono anche tendenzialmente d'accordo sull'appunto di Polly riguardo allo scrivere "dodici" in lettere, non trovo che in numeri enfatizzi di più il concetto che sono tante, ma è una tua scelta e una piccolezza all'interno del racconto.
Nel complesso, mi è piaciuto molto.

Veronica Cani
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#16 » mercoledì 26 ottobre 2016, 17:05

Ciao, Ambra! A me la descrizione del matrimonio è piaciuta molto, riesce a portare il lettore in una sorta di atmosfera onirica (forse è un effetto voluto, vista la tematica della gara?) e la trovo un ottimo preludio all’entrata in scena improvvisa della maestra, che spezza quest’idillio sognante. Avrei evitato la ripetizione “onde…ondeggiare”, ma nel complesso non stona più di tanto. Ciò che non mi convince appieno è proprio il personaggio della maestra, non sono riuscita a caratterizzarla. Ho capito che è una malata terminale e che soffre terribilmente per la sua condizione, ma il suo comportamento al matrimonio mi sembra un po’ esagerato. A parte questo, un buon racconto.

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Linda De Santi
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#17 » giovedì 27 ottobre 2016, 19:23

Ciao Ambra!
Il tema è centrato e sviluppato bene: il “sogno” della protagonista ormai è terminato e per lei sono sopraggiunte le tenebre della vecchiaia e la malattia.
Come ha già notato qualcuno, non è facile colpire i lettori con un racconto che non ha particolari plot twist o effetti sorpresa, ma mi sembra che tu ci sia riuscita molto bene. Mi ha colpito soprattutto la personalità della Maestra, personalmente leggerei volentieri una versione più estesa di questo racconto (che sì, soffre un pochino a stare in 3000 caratteri, ma solo perché, appunto, la protagonista è una figura affascinante che meriterebbe di essere approfondita). Nel complesso una prova molto buona, brava.

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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#18 » giovedì 27 ottobre 2016, 21:06

Il racconto è narrato bene a mio parere, evochi in maniera efficace l’atmosfera da matrimonio con qualche dettaglio e qualche scena. Quello che non mi ha convinto tanto è il fatto che sembra mancare una conclusione vera e propria. Per esempio un flash forward della coppia in cui un dettaglio ci rivela che hanno passato la soglia critica e iniziano a vedere anche loro la morte che si avvicina o che incombe.
Il ruolo simbolico della maestra mi è chiaro, ma a mio parere hai scelto un epiteto poco felice. Da una parte posso leggerlo come insegnante, esperta, una figura che per forza ti guarda dall’alto e cerca di insegnarti quello che poi ti può insegnare solo la vita, una Cassandra inascoltata e messa da parte che invece sa tutto quello che ti succederà dopo, perché è già successo a lei. Dall’altro evoca lo stereotipo innocente della maestrina delle elementari, che rovina un po’ il personaggio, se viene a galla.

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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#19 » venerdì 28 ottobre 2016, 9:04

Alla fine ho capito in cosa la maestra mi ricorda la mennulara! Tutte e due sono guardate pubblicamente con un misto di superiorità e/o pena (anche se per ragioni diverse) che in realtà nascondono timore per l'intelligenza della donna e per l'anticonformismo con cui viene mostrata, così che il lettore si trovi a disprezzare coloro i quali si sentono "ammodo". Approfondisci questo personaggio, lo merita.

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AmbraStancampiano
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#20 » sabato 29 ottobre 2016, 17:39

Ciao a tutti, grazie per i commenti!
Ho apprezzato molto alcuni suggerimenti e mi avete dato degli ottimi spunti per migliorare racconto e personaggi.
Vi confesso che la maestra esiste veramente e l'ho conosciuta, da qui un po' di confusione e di emotività riguardo alla riuscita del pezzo. :)
Alla prossima edizione!
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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#21 » lunedì 31 ottobre 2016, 14:35

Un racconto che, silenziosamente, punta molto in alto. Personalmente, mi è mancata una certa empatia con la protagonista. Il messaggio mi è arrivato e tutto, ma non ho sentito il tremore dentro e questo, pur in presenza di una tecnica ottima, come tuo solito, posso solo associarlo a quanto detto più sopra. Ho visto che a molti è arrivato, in tal modo riuscendo a raggiungere l'obbiettivo che ti eri proposta, pertanto non so come consigliarti per intervenire volendo rimanere nei 3000 caratteri. Diverso il discorso in caso tu lo voglia allargare, a quel punto avresti tutto il tempo per lavorare sulla protagonista e sull'aumentare il livello di empatia anche agli "immuni" (come il sottoscritto), della lettura nella versione corta. Pollice ni che vorrebbe tanto andare verso l'alto, in buona sostanza.

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Re: Senza titolo - Ambra Stancampiano

Messaggio#22 » lunedì 31 ottobre 2016, 17:33

Grazie Antico, mi sa che i 3000 caratteri diventano a ogni edizione sempre più stretti ^_^
Valuterò l'opzione di inserire il racconto nel laboratorio, tengo molto a questo personaggio.
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