Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
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antico
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Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2016, 2:11

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BENVENUTI ALLA ATZORI EDITION, LA SECONDA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo JANAS della ATZORI EDITION con Andrea Atzori nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo JANAS dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MAMUTHONES.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo SHARDAN.


I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA ATZORI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via regolandomi con gli orari di consegna in caso di autori a pari punti), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo JANAS:

La magia dell’anima, di Linda De Santi, ore 23.39, 2996 caratteri
Il mare dei sogni, di Erika Adale, ore 00.54, 2886 caratteri
Io lo so, di Andrea Partiti, ore 23.34, 2980 caratteri
Il premio, di Polly Russel, ore 23.02, 3000 caratteri
Dolce e sottile, la lama, di Veronica Cani, 22.19, 2563 caratteri
Shopping a Europa 2, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 22.54, 2895 caratteri
Andare via, di Viviana Tenga, ore 23.33, 2969 caratteri
Indissolubilmente, di Vilma Cretti, ore 23.48, 2972 caratteri
S.C.V.A.S., di Sara Tirabassi, ore 00.15, 2992 caratteri
Il lavoro ideale, di Diego Ducoli, ore 00.21, 2846 caratteri
Gli occhi sgranati, di Giancarmine Trotta, ore 00.50, 2996 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 ottobre per commentare i racconti del gruppo MAMUTHONES. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 ottobre, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli UNDICI racconti del MAMUTHONES e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTADUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MAMUTHONES.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA QUINTA ERA E BUONA ATZORI EDITION A TUTTI!














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anna-maria.galluzzi
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#2 » venerdì 21 ottobre 2016, 15:24

1. GLI OCCHI SGRANATI - GIANCARMINE TROTTA
Non mi aspettavo di trovare un poliziesco, quindi lo considero un regalo! L'indizio che hai inserito nella prima parte mi aveva già messa sulla buona strada: se lo nauseava più di un uomo in divisa, doveva essere per forza un bandito. Ho visto che hai abbreviato il nome di un personaggio che chiami Linù e questo indica che sono amici e nella fattispecie complici (questo elemento lo scopriamo dopo). Devo anche dire che il racconto è scritto molto bene, hai saputo dosare tanti elementi ho trovato ironia, suspence e i toni di un buon giallo. Tema rispettato nel finale, inoltre non c'è traccia di infodump, questo è il lavoro migliore tra quelli che ho letto fino ad ora.
2. IL PREMIO - POLLY RUSSELL
Un bel racconto scritto bene, anche se di un genere che conosco poco. Anzi, è apprezzabile proprio questo fatto: nonostante la lettrice sia a digiuno di fantascienza o fantasy, è tutto molto chiaro. Tutti questi comandi che realizzano sogni, non solo sono piacevoli, ma rispettano il tema. Nel finale scopriamo che la realtà è ben diversa e la gente vive in condizioni disumane costretta a scavare in un luogo infernale che ben si sposa con le tenebre indicate dal tema. Bello il contrasto tra il lavoro duro e sporco e la Roma che dorme sotto la cupola protettiva interdetta ai meno abbienti.
3. IL LAVORO IDEALE - DIEGO DUCOLI
Nella prima parte del lavoro mi sembrava di trovarmi davanti a un testo classico per via di alcuni termini che oggi si usano di meno, per esempio mi viene in mente uscio. Procedendo con la lettura, che dire: l'aria di campagna fa bene al racconto! Sembrava di stare veramente in una fattoria con il bifolco, le stalle, i campi, le camicie a quadrettoni, i trattori e via discorrendo. Mi è piaciuta molto questa ambientazione campagnola dove i personaggi si muovono a loro agio fino alle ultime battute dove viene fuori il mungitore mogio e si capisce che qualcosa non funziona come dovrebbe. Il finale è quasi una barzelletta ma funziona e in più rispetta il tema in modo ironico che non è affatto una cosa semplice. Bella prova di scrittura e di interpretazione della traccia proposta.
4. IL MARE DEI SOGNI - ERIKA ADALE
Le prime scene assolutamente perfette, sembrava quasi di vedere la pubblicità di una famiglia normale con scherzi e giochi quando si è a tavola. Si intravede il tema già nell'affermazione del nonno quando dice che i sogni a volte nascondono la tenebra, ma era impossibile capire l'evolversi del racconto fino a che non ci ritroviamo sul barcone maledetto. Qui le descrizioni sono sicuramente le migliori, il mare agitato e il barcone che si inclina fino all'agonia del migrante che finisce la sua corsa in fondo al mare. Tutto molto bello, l'unica cosa che ho notato leggendo i racconti che hanno per soggetto un migrante finiscono nello stesso modo, quindi nel momento in cui ti accorgi che il racconto parla di un profugo, conosci il finale prima di leggerlo. A parte questo lo trovo un racconto ben fatto, mi complimento con te!
5. SHOPPING A EUROPA 2 - MR DEL CIELLO
Prima che mi dimentico, hai ripetuto due volte AVVOLGE LE COSE/DIMENTICO LE COSE, è all'inizio del testo e per questo si nota di più. Il genere del racconto si intuisce solo proseguendo con la lettura, sei stata molto brava in questo dirottando il lettore verso una gita piacevole in una fiera dove i ragazzi si divertono e la madre ha l'occasione di acquistare qualcosa per sé. Verso la metà del racconto si intuisce che il genere cambia e si fà macabro, la cosa non mi dispiace, anzi incuriosisce molto la nuova piega che ha preso! Tra i tanti cervelli che avrebbe potuto acquistare sceglie quello che meglio si adatta al tema, giustamente. Brava MR un racconto piacevole, scorrevole e completo con pochissime incertezze nella forma.

6. INDISSOLUBILMENTE - WILMA CRETTI
La prima frase non mi aveva dato indicazioni né mi aveva preparata al finale. Ho letto alcuni racconti e ho notato che hanno tutti lo stesso leit motiv cioè finiscono in tragedia (colpa o pregio del tema). Il dialogo tra le due donne è speculare alla storia che è un crescendo di emozioni costruite mattone su mattone per portarci su quella spiaggia dove i sogni finiscono perché in realtà non sono mai iniziati. Non ho nulla da obiettare sull'impianto narrativo e la scelta del POV. Unico neo è la decisione drastica di Linda; ok, la sorella non l'appoggia e lui non ne vuole sapere, ma ci sono adozioni possibili, altri scenari. In ogni modo è stata una bella lettura che ti lascia addosso tristezza mista a tenerezza :)

7. ANDARE VIA - VIVIANA TENGA.
Racconto non di genere che ho apprezzato. Ci sono però alcune cose che non sono chiare, la prima è dove si trovano i personaggi: sono nel campetto di periferia? Durante una gara? Alle Olimpiadi? C'è questo ragazzino che incontra il suo idolo che conosce la zona dove è cresciuto e si è fatto strada nella vita. Il mito incoraggia il ragazzino ma poi scopriamo che non è contento della sua vita. Punti molto sull'aspetto nostalgico a discapito del tema. La scrittura è interessante, secondo me però è un racconto che andrebbe sviluppato almeno nella prima parte inquadrando meglio la scena, il luogo, l'antefatto che riguarda Fabio.
8. LA MAGIA DELL'ANIMA - LINDA DE SANTI.
Il tuo racconto è costruito per sorprendere il lettore nel finale che dovrebbe essere il pezzo forte, invece mi è sembrato fiacco nel senso che è un classico fare un patto con il diavolo, anche se in veste tecnologica. Mi è piaciuta di più la preparazione con i dialoghi ben costruiti tra nonna e nipote, un contesto anche abbastanza realistico visto che i nonni spesso LITIGANO con il computer. Dalla torta in poi il racconto si sgonfia, nel senso che fare la pasticcera non è un sogno in quanto è alla portata di tutti e di certo una zia o una nonna hanno molti canali per veicolare i propri pasticcini. Era una bella premessa che però non mi ha soddisfatta a pieno nonostante sia un lavoro ben scritto
9. DOLCE E SOTTILE LA LAMA - VERONICA CANI
Tema sociale che mi aspettavo venisse trattato con maggiore prodondità. Mi spiego meglio, il femminicidio è qualcosa che colpisce noi donne con una violenza inaudita e che a tuttoggi non si riesce ad arginare. Non è che mi aspettassi un racconto-denuncia ma l'ho trovato troppo SOFT. La frase che più di tutte mi ha dato fastidio è quella dopo le coltellate quando lei dice NON RIUSCIVA A ODIARLO PER QUESTO. Capisco che tu abbia voluto dipingere una donna debole e succube come lo sono molte di quelle che finiscono ammazzate, ma personalmente avrei preferito una reazione più forte rispetto alla rassegnazione. La riempie di coltellate e lei alla fine si chiede se morendo troverà un posto dove continuare a sognare... magari proprio lui!!!!!
Queste sono le cose che non ho apprezzato, invece per quanto riguarda la scrittura mi sembra molto curata, limata, la trama non ha buchi, il tema è rispettato. Devi scusarmi per la filippica, il femminicidio mi fa inalberare. Buona Atzori Edition :)))))
10. IO LO SO - ANDREA PARTITI
Titolo profetico nel senso che tu conosci il significato del racconto mentre io non ho capito il finale. Ho riletto il racconto ma, come ammetti anche tu nel commento, sei stato criptico. L'inizio è chiaro, c'è questa donna che ha degli incubi e si sveglia per la casa urlando, consulta un medico che le prescrive un farmaco per aiutarla a ricordare. In questo prima parte ci sono cose che non ho ben compreso tipo MI SENTIVO UNA BAMBINA CHE CORRE NEL LETTONE DEI GENITORI. Si parla di incubi ma la frase invece si riferisce a un momento divertente tra bimbi e genitori. Comunque tornando al farmaco, dici------
— Perché non me l’ha dato prima? — chiesi.
— È un effetto collaterale, non è completamente testato per questo scopo.
La risposta non collima con la domanda cioè se io ti chiedo perché non me l'hai dato prima? Io ti rispondo per via di un effetto collaterale/il farmaco ha un effetto collaterale.
Il tema è rispettato ma il finale non dice molto, non sappiamo con chi abbiamo a che fare, l'ho trovato nebuloso.
11. S.C.V.A.S. - ZEBRATIGRATA
L'ho lasciato per ultimo questo racconto per avere modo di leggere i commenti degli altri e capire meglio la trama. Le prime righe sono chiare, qualcuno avvisa il professore che il paziente sta entrando nello stadio REM e lui va in laboratorio. Da questa parte in poi tutto si fa confuso; ci sono informazioni sulla moglie (trascinata nel Pradesh e disinteressata al televisore) e descrizioni dei sogni sul visore. Poi compare questo Mario Carbone. Chi è? Era il paziente? Perché è stato ucciso? Mancano delle parti che rendano il tutto comprensibile.

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jimjams
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#3 » venerdì 21 ottobre 2016, 23:28

Fare questa classifica è stato più imbarazzante del solito. A parte le prime tre posizioni, gli altri racconti erano alla pari e quindi li ho più o meno randomizzati, be' non proprio ma insomma erano tutti lì...

1. - Il mare dei sogni, di Erika Adale
Grande prova Erika, almeno per quanto mi riguarda. Sinceramente tendo a preferire una storia che abbia una sua struttura, pur costretta in questi spazi, che colpisca e racconti. Non importa quindi se non c'è il colpo di scena divertente, la sorpresa. La tua è una bella storia racchiusa in poco più di una pagina, e questo è quanto secondo me ci si chiede di fare. C'è qualche refuso, piccole cose migliorabili, ma sono dettagli. Tra l'altro nel leggerlo ho provato l'amarezza di sapere quanto quei sogni fossero destinati a essere traditi, anche si fosse salvato. Ecco, forse a volere essere ancora più cattivi, a voler colpire con un diretto che stende, potevi non farlo morire, ché la morte è benigna, farlo arrivare, fargli scoprire che nessuno qui lo voleva, far morire il sogno invece dell'uomo, che è la cosa più feroce che si possa fare.

2. - Il premio, di Polly Russel,
Un modo originale di rispettare il tema, onore al merito. Bella l'idea e ben raccontata. Si percepisce la bellezza del sogno, o meglio della simulazione, e la tragedia della realtà. Mi sono anche chiesto se poi la simulazione rappresentasse la realtà dei "ricchi" o se magari fosse qualcosa che veniva propinato senza un collegamento concreto con lo stato delle cose. Solo una cosa non ho inquadrato bene ed è la frase finale. Così capisco che la ragazza fa ripartire una nuova simulazione, ma dal contesto non sembra che questa cosa fosse nelle sue disponibilità in quel momento, quindi ho l'impressione di non aver afferrato l'ultimo passaggio.

3. - Dolce e sottile, la lama, di Veronica Cani
Oh, un bel noir puro e duro. Non è male anche se c'è qualcosa da sistemare per renderlo un perfetto gioiellino. Una cosa su cui lavorare è sicuramenet l'introduzione, dove già dici tutto, magari si potrebbe trovare un modo per entrare dritti nella tragedia come hai fatto, senza però descrivere esattamente l'epilogo cruento. Magari descrivere prima il dolore morale, poi arrivare come hai fatto all'episodio fisico. Ci sarebbe anche qualcosa da dire sul rispetto del tema, poiché qui in un certo senso abbiamo un sogno che diventa tragedia che spera di diventare sogno, ma va bene così. Un altro piccolo aggiustamento credo positivo sarebbe sottolineare il precedente rapporto, non raccontandolo ma usando piccoli accorgimenti, come per esempio: "Lo voleva a tutti i costi" potrebbe diventare "Lo voleva riavere a tutti i costi".

4. - La magia dell’anima, di Linda De Santi
Credo sia capitato qualcosa del genere un po' a tutti, dover aiutare qualcuno a districarsi sul computer. Lo spam poi, i messaggi trappola, davvero tutto molto realistico. Certo, scoprire che anche gli esseri sovrannaturali come Morfeo si abbassano a questi sporchi trucchetti fa un po' preoccupare. D'altra parte di questi tempi cosa vuoi aspettarti? Divertente l'idea, buona la caratterizzazione dei personaggi. Non esattamente nelle mie corde il finale, in fondo Morfeo non è un ragazzo così malvagio, non ti dispiace vero se zia Lia me la immagino in un bel ristorante, lassù sull'Olimpo?

5. - Io lo so, di Andrea Partiti
Bel racconto, buona idea, secondo me il finale può confondere un pochino, se si pensa al tema. L'ultima strofa chiude tutto, ma come ho detto può lasciare perplessi. A me comunque l'idea dell'inoffensivo cartone animato, con la sua canzoncina sognante, che si trasforma in un incubo, catturando il sognatore nello stesso sogno, piace parecchio. Diventare bella addormentata vedendo la bella addormentata, una bella trovata. Per quanto riguarda il testo, avrete capito che non adoro fare il correttore di bozze, ma butto lì un paio di suggerimenti se avessi voglia di rivedere il testo. "vestirmi comoda, già in pigiama" rosicchierei qualche carattere da sfruttare altrove: "mettermi comoda, in pigiama". "non è completamente testato per questo scopo" - "non è stato testato per questo scopo" altro rosicchio. :-)

6. - Andare via, di Viviana Tenga
OK, il tema ci sta, la prima parte del racconto è davvero piacevole da leggere e conquista. La seconda parte invece appare un pochino forzata e mi lascia in testa una domanda: ma aiutarlo direttamente il ragazzino? Ecco forse al termine di quella riflessione la mia spinta ottimistica avrebbe optato per un Enrico che infine decideva di andarlo a cercare quel ragazzino, e salvarlo. Una scelta non molto diversa insomma, ma nella mia testa più umana. O forse più utopistica, chissà, io sono un inguaribile ottimista, come ho detto. Buon racconto comunque.

7. - Indissolubilmente, di Vilma Cretti
Racconto tristissimo, scritto davvero bene, specialmente il dialogo iniziale è convincente e reale. Difficili i passaggi finali, ma si comprende tutto bene. Il finale naturalmente l'ho odiato, come odio il suicidio, come odio la morte. Ma è un finale che può accadere, che purtroppo accade, quando sembra che non ci sia alcuna via di fuga, quando la scelta tra due amori assoluti è impossibile. Un finale che forse va raccontato per cercare di scongiurarlo.

8. - Gli occhi sgranati, di Giancarmine Trotta
In questo caso la storia tiene bene ma è l'impianto stilistico che non mi convince del tutto. Attenzione, da una parte percepisco la volontà di dare un'impronta particolare ai personaggi anche tramite il linguaggio (Il ferro buono...) e tutto sommato non mi dispiace. Dall'altra però sento una certa fatica nella lettura, che a volte non mi sembra scorrere come dovrebbe. Per esempio "Da quel momento sentii bruciori sul viso, poi vidi un lampo dovuto alla retina e il caldo colare del mio sangue." mi fa fatica leggerlo con quella retina buttata lì per cercare di spiegare la lesione alla vista, ma che a quel punto il personaggio non poteva certo capire. Insomma c'è da rivedere un po' il testo per bilanciare la necessità di dare uno stile al personaggio con quella di essere coerenti. Da premiare l'originalità.

9. - Shopping a Europa 2, di Maria Rosaria Del Ciello
Un'idea molto interessante quella del trapianto di cervello, che si presta a parecchi giochini. Infatti mentre leggevo me ne venivano in mente vari, questo tipo di racconti mi intriga e amo anche scriverne a volte. Buona la struttura del dialogo e simpatico il personaggio della donna anziana che sta perdendo colpi. Quello che però non mi convince del tutto di questo racconto è il finale. Non capisco bene se il "fattore tenebra" sia nell'utilizzare un cervello di qualcuno morto nel sonno, o se il fatto sia legato all'età del cervello stesso. Nel primo caso c'è qualche problema di coerenza con le altre possibili scelte (perché è meglio uno degli altri? se ci si ferma al momento della morte l'infarto non è più divertente del sonno), nel secondo caso la cosa mi piace di più, ma vedo poco il collegamento con il tema. Insomma un racconto con una buona idea, una buona prosa e struttura, e qualche dubbio sulla risoluzione finale, almeno per me.

10. - S.C.V.A.S., di Sara Tirabassi
Un racconto ironico e divertente che si perde un pochino nella parte finale, secondo me per i tagli o la mancanza di spazio. Quello che capisco io è che il dottorando viene eliminato e cucinato :-) Spero di aver capito bene. In questa lettura il racconto funziona, ha un suo senso, e mantiene un nesso con il tema (i sogni e l'omicidio). Insomma Sara, c'è da sistemare qualcosa e spero di aver afferrato correttamente il tutto.

11. - Il lavoro ideale, di Diego Ducoli
Un racconto simpatico che ha quasi la struttura di una barzelletta, di un aneddoto. C'è una bella vena d'ironia che punta a un certo modo fin troppo nostalgico di vedere i vecchi tempi. Il finale si intuisce naturalmente ma per me questo non è un problema. Ho notato con piacere un uso del linguaggio, specialmente nella parte iniziale, che rende bene l'idea di un'ambiente "antico". Qui e lì ci sono piccole cosine da sistemare, ma niente di serio. Diciamo che non è uno di quelli che mi hanno colpito di più.

Niko G
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#4 » domenica 23 ottobre 2016, 12:51

Ciao ragazzi, complimenti a tutti, quasi tutti i racconti mi sono piaciuti e al solito è stata dura stilare una classifica. Posto classifica e commenti insieme come richiesto dall' Antico.

1) Il premio - di Polly Russell
Ciao Polly,
che dire? Questo racconto è una figata. Il tema è centrato, l’ambientazione è resa in modo molto efficace grazie al lessico azzeccato ed evocativo. L’atmosfera è inquietante, con i suoi sogni premio ed i suoi lavori forzati, e con l’ ingiustizia di questo mondo futuro, presagibile già nella parte del “sogno” sotto la cupola, e rivelato nella realtà in cui vive la protagonista. Molto ben integrati anche gli elementi fantascientifici, come il biocristallo. Insomma, ottimo lavoro!

2) Il mare dei sogni - di Erika Adale
Ciao Erika,
complimenti per il bellissimo racconto. Lo stile è impeccabile (a parte forse una leggera “forzatura” dei dialoghi nella prima fase), scorrevole e godibile. La prima parte evoca molta dolcezza, e la seconda ci mette invece di fronte alla cruda realtà contro la quale i sogni devono spesso scontrarsi. Il tema è centrato in senso metaforico e ho apprezzato molto la contestualizzazione socio-politica. Brava!

3) Io lo so - di Andrea Partiti
CiaoAndrea,
il racconto è senza dubbio bellissimo e ben scritto. E' stato piacevole fare un giro in rete per documentarmi un po' sul "sogno lucido" e sulla galantamina, farmaco molto interessante che sconoscevo. La protagonista è ben tratteggiata nella sua vulnerabilità e nella sua sofferenza. Il momento in cui il sogno si fonde con la realtà è inquietante e ben sfumato e lascia un certo amaro in bocca, anche se pero' devo ammettere di non essere riuscito a cogliere il significato ultimo del racconto :( . Sicuramente una tua spiegazione,o i commenti a seguire mi aiuteranno a capire. Già anche così comunque ottimo lavoro, a parte il piccolo " malus" per il significato un po' troppo nascosto :)

4) La magia dell’anima - di Linda de Santi
Ciao Linda,
il tuo racconto mi è piaciuto. Lo stile è scorrevole ed evocativo, e la scelta di usare i tempi al presente dona dinamicità alla narrazione. L’immagine della zia, con il suo innocente sogno, i suoi “goffi” modi di utilizzare il computer, oltre che il suo ingenuo cliccare sul banner, rendono credibile il setting e spiazzano il lettore nel finale “noir” che risulta a me molto gradito. Per me il tema è centrato, ottimo lavoro!

5) Gli occhi sgranati - di Giancarmine trotta
Ciao Giancarmine,
Trovo centrato il tema del contest. Identificare quello che spinge a delinquere determinate persone come un “sogno” di una vita migliore, insieme al degrado del loro lessico e delle loro abitudini, spinge a pensare a loro come delle “vittime” di qualcosa più grande di loro, dalla quale cercano di fuggire complicando però sempre più la loro situazione fino a tristi epiloghi, come quello della tua storia.
La prosa è ben controllata, le scelte lessicali sono molto appropriate e caratterizzano bene i personaggi. Solo la frase “Lino si mosse chissà come e perché. Da quel momento sentii bruciori sul viso, poi vidi un lampo dovuto alla retina e il caldo colare del mio sangue.”, che è il momento clue, a mio avviso è poco ben costruita e andrebbe rivista. Mi sarei aspettato di sentire il boato delle armi in quel flusso di emozioni, e avrei omesso l’informazione sulla retina.
La tragicità del finale è ben descritta.

6) Dolce e sottile, la lama – di Veronica Cani
Ciao Veronica,
Il tuo è senza dubbio un bel racconto. Lo trovo scritto in modo magistrale. Il degenerare del rapporto tra i due è ben descritto, e le sensazioni della protagonista sull’accoltellamento sono molto evocative. Alcune cose però non mi convincono: innanzitutto il finale diventa prevedibile visto che l’accoltellamento è stato già descritto all’inizio: forse sarebbe stato meglio toglierlo dall’introduzione per creare un po’ più di suspence. Trovo inoltre poco verosimile la reazione dell’uomo stalkerato, che accoltella la ex compagna così di punto in bianco, per un singolo evento.. mi sarei aspettato un assassinio un po’ meno premeditato visto il così rapido degenerare del suo comportamento nei confronti di lei, o una migliore costruzione dell’escalation di emozioni che ha portato lui a compiere quel gesto estremo. E’ chiaro che 3000 caratteri sono comunque 3000 caratteri  Brava!

7) Shopping a Europa 2 – di M.R. del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
Il racconto è fantasioso e ben scritto. L’atmosfera fantascientifica che hai descritto è leggera e divertente, aumentando il contrasto con l’inquietante stand che incontriamo alla fine, piazzato in mezzo a saltimbanchi e attrattive da “lunapark”. Anche il candore con il quale i bambini guidano la madre verso il “negozio di cervelli” contribuisce alla sensazione di disgusto che si prova nello scoprire questo mercimonio di encefali. La protagonista è ben resa nella sua iniziale demenza (se ho capito bene), con il suo fare un po’ infantile.
Nel complesso il racconto mi è piaciuto, anche se non ho ben colto dove volevi arrivare con la scelta del cervello di una bambina, e la connessione col tema.

8) Andare via - di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
il racconto affronta una tematica molto delicata e che tocca molti di noi da vicino: la voglia di rivalsa , di emergere, di fuggire dai propri problemi, di cambiare le cose una volta per tutte. Mi piace come hai descritto la scena dell’incontro del ragazzino con il suo “eroe”, quello che ce l’ha fatta, apparentemente imbattibile ma vulnerabile come e più di lui, nel chiudersi da solo nella sua stanza d’albergo pensando alle cose che non potrà mai cambiare. Insomma, il messaggio mi è arrivato forte e chiaro e ho apprezzato molto la sensibilità che c’è dietro.Alcune cose mi hanno convinto meno: la descrizione di Enrico mi sembra un po’ troppo “drammatica”e poco confacentesi con una persona che ha superato muri insormontabili per cambiare la propria vita; lo stile mi sembra un po’ “brusco” con molte proposizioni brevi e poca subordinazione; non trovo perfettamente centrato il tema dell’edizione.
A parte questo, un’ottima prova!

9) Indissolubilmente - di Wilma Cretti
Ciao Wilma,
Complimenti, trovo il tuo racconto molto ben scritto a parte alcune piccole espressioni che “stonano” un po’ con la chiarezza ed il controllo del resto dello stile ( il “lanciare” il fumo, o il guardare “da sotto in su”) ma che sono ovviamente piccolezze che nulla tolgono alla tua bravura.
Mi piace come hai descritto il rapporto tra le due donne e il setting della spiaggia mettendo qui e lì dei piccoli incisi che aiutano a contestualizzare. Mi piacciono anche le parti che descrivono i “pensieri” del bambino nel grembo materno.
Da un punto di vista strettamente maschile vedo eccessivamente stereotipato il ruolo dell’uomo “stronzo” e della donna sua vittima, e delle posizioni che a mio avviso sono eccessivamente “antimaschili”. Ma non voglio aprire l’infinito dibattito “uomo contro donna”. Avrei gradito una posizione un pochino più neutrale. Sono sicuro che il mondo sarebbe stato pieno di uomini in grado di volere bene alla protagonista e al suo bambino, se solo lei gli avesse dato una possibilità invece di affidarsi passivamente all'uomo sbagliato.
La tragicità del finale secondo me è un po’ sproporzionata al resto della storia, e getta benzina sul fuoco riguardo quello che ho precedentemente menzionato. A parte questo, ottimo lavoro !

10) S.C.V.A.S. - di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
Mi piacciono la fantasia e l’idea dietro il tuo racconto, e la comica scena degli astanti che ridono di fronte al sogno del “soggetto” in studio. Centra in pieno a mio avviso l’imbarazzo che tutti abbiamo nell’esprimere i nostri pensieri e i nostri desideri più intimi, come certi sogni che non racconteremmo mai a nessuno. Secondo me la scelta di fornire le informazioni di background con gli incisi che hai inserito nella prima parte a tratti ostacola un po’ il flusso del racconto, rallentando la lettura e creando un po’ di confusione nel lettore, confusione che nel finale purtroppo diventa concreta spaesandolo. Ho intuito qualcosa di noir, sul “trovarono la maggior parte di Mario Carbone”, e sul fatto che fosse stato cucinato, ma non ho capito chi fosse e perché l’avessero fatto. Purtroppo non sono riuscito a capirlo neanche dopo tre attente letture.
A rileggerci!

11) Il lavoro ideale - di Diego Ducoli
Ciao Diego,
Trovo il tuo racconto molto leggero, fruibile e divertente. Noto qualche incertezza nello stile, delle proposizioni un po’ brusche, e alcune forzature nei dialoghi. L’entusiasmo del protagonista nell’aver trovato un lavoro, unito ai master che dice di aver conseguito ed il lavoro che finirà a fare, contestualizza bene il nostro momento economico. Il finale fa sorridere e spiazza il lettore aprendo una piccola e piacevole finestra sull’ assurdo.
A mio avviso comunque siamo molto lontani dalla traccia del contest. A rileggerci!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#5 » lunedì 24 ottobre 2016, 21:25

Ecco la mia classifica!
Bel girone, bei racconti, su alcuni ho dovuto lottare sui dettagli per stabilire una soluzione. Bravi tutti ^_^

1. - IL PREMIO - Polly Russell
Ciao Polly, ben ritrovata.
Un racconto potente ed evocativo il tuo. Tratteggi bene questa Roma distopica (o forse mica tanto? XD scherzo..) in cui le persone meno abbienti sono costrette a una vita da miniera, a parte piccoli sogni racchiusi nel biocristallo che, una volta goduti, paradossalmente rendono ancora più amaro il risveglio e la permanenza nella realtà.
Tema rispettato sicuramente e resa magistrale, catapulti bene il lettore nel mondo che hai inventato.
Piccola nota a margine: "Ella" come nome mi ha messo in confusione, l'ho sempre confuso col pronome personale.
Buon contest!

2. - DOLCE E SOTTILE, LA LAMA - Veronica Cani
Ciao Veronica,
il tuo racconto è stato il primo che ho letto, a caldo, e allora mi era piaciuto subito. A rileggerlo per il giudizio, mi è piaciuto ancora di più.
La scrittura è pulita, mostri bene l'escalation dell'ossessione della donna fino al tragico epilogo. Tema rispettato senza dubbio. Anche io ho un poco storto il naso, se voglio trovarci una macchia, alla rassegnazione dopo le coltellate: specialmente in pericolo di vita, più che la rassegnazione subentra la disperazione di un sogno che veramente si infrange, IMHO almeno. Ma è un dettaglio.
Bel lavoro!

3. - GLI OCCHI SGRANATI - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
mi è piaciuto il tuo racconto, che rispetta il tema su due piani: da una parte il sogno fisico che lui fa da mesi e la tenebra dovuta alla cecità, dall'altro, in senso metaforico, la speranza dei due di potersi rifare una vita via dalla loro terra d'origine che s'infrange malamente nella rapina fallita e non solo.
Come stile niente da appuntarti, sono riuscita a sentire la tensione prima e durante la rapina, quindi vuol dire che hai fatto centro ;)
Alla prossima!

4. - IL MARE DEI SOGNI - Erika Adale
Ciao Erika, ben trovata,
che dire del tuo racconto? Coinvolgente, forse anche perché tratteggia una situazione di cui ormai abbiamo notizia ogni giorno, sulle vittime per mare.
Ben tratteggiato il momento del naufragio, messo in piena contrapposizione con l'idilliaca scena dell'infanzia, e dell'agonia finale, la morte di tutte le speranze.
Se devo trovarci un difetto (e non per incaponirmi, ma credo sia ormai dovuto all'influenza dei fatti di cronaca odierna, appunto), è il finale che risulta un po' telefonato (per via della combo migranti + traccia del tema) ma non per questo me l'ha fatto apprezzare di meno. Brava.

5. - LA MAGIA DELL’ANIMA - Linda de Santi
Ciao Linda, ben ritrovata!
Il tuo racconto è ben pilotato, con una zia che "cede" ingenuamente al banner che la porterà dritta alla tentazione e poi alla vendita dell'anima.
Se proprio ci devo trovare un difetto, è nella resa finale, anche io avrei preferito vedere che so, la zietta messa sotto tortura da Gordon Ramsay che le continua a ripetere che quella crema pasticcera è così dura che i pensionati si fermano a guardarla credendo che impasti la malta da costruzione XD
Oltre a questo non ho niente di particolare da appuntarti. Ben fatto ;)

6. - INDISSOLUBILMENTE - Vilma Cretti
Ciao Vilma, ben trovata,
un bel racconto il tuo, dal punto di vista stilistico e delle immagini che utilizzi (se proprio ci trovo una stonatura è quel "da sotto in su" che mi fa storcere il naso, "dal basso" forse era meglio). Il tema è rispettato, anche se ho trovato la scelta della protagonista davvero un po' drastica rispetto alle sue intenzioni iniziali: a mio avviso se una donna è contraria all'aborto, non uccide il bambino con sé annegandosi... A parte questo, un lavoro valido, ben fatto ;)

7. - SHOPPING A EUROPA 2 - Maria Rosaria Del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
il tuo racconto è sospeso in un'atmosfera di bizzarra fantascienza, dove lo shopping presenta una facciata macabra (vendita di cervelli, mi farebbe schifo solo ad avvicinarmi a un negozio così XD). Come scrittura l'ho trovata fresca e senza intoppi. L'unico mio dubbio è l'attinenza al tema, forse preso un po' di striscio nel senso che trova poco spazio nel tuo racconto (se ho ben interpretato, il suo sogno era tornare bimba con quel cervello): la rivelazione del sogno e la tenebra successiva (in questo caso letterale e non metaforica) sono forse troppo "repentine" per diventare l'anima del racconto e il loro contrasto non è così evidente. Anche perché per tutto il tempo dello shopping, la signora sembra abbastanza recalcitrante, mentre invece se fosse stata impaziente di farsi il trapianto allora il "sogno" sarebbe stato già più presente. IMHO ovviamente.
Alla prossima!

8. - IL LAVORO IDEALE - Diego Ducoli
Ciao Diego!
Un raccontino arguto, con un finale abbastanza divertente (anche se quando hai parlato di "mungitura", al netto di qualche colpo di scena, avevo intuito che si trattasse della "monta" del toro). Qui e là mancano un po' di virgole e un po' di accenti, ma niente di così disturbante.
Forse gli eccessivi a capo, specie all'inizio, potevano essere condensati un po': un capoverso per ogni frase rende troppo uniforme il ritmo, senza risaltare nei momenti in cui servirebbe di più (es. nei dialoghi).
Tirando le somme, un racconto simpatico, che non ha particolari guizzi di stile ma tuttavia gradevole alla lettura.
Buon contest!

9. - ANDARE VIA - Viviana Tenga
Ciao Viviana,
a differenza degli altri, non ho avuto alcun disturbo a inquadrare la scena del campione e del ragazzo che ne fa il suo idolo. Un po' meno chiara, tuttavia, l'aderenza al tema. Mi sarei aspettata che dopo quel messaggio d'incoraggiamento dato al ragazzo, la situazione del campione fosse stata tratteggiata in maniera più cupa, mentre comunque il messaggio che ne esce è tutto sommato positivo. Non so, magari mi è sfuggito un substrato d'interpretazione, e in tal caso mea culpa...
Alla prossima!

10. - IO LO SO - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
avendo ultimamente fatto un'infarinatura di neuroscienze, il nome della Galantamina non mi ha spiazzato ;)
E' il finale che mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca. Ho compreso che appunto la protagonista sta facendo un sogno più lucido (e il tema è quindi rispettato, sta sognando e virando verso l'incubo). Ma è appunto questa ultima parte che mi è parsa poco chiara. Non sono riuscita a identificare esattamente quale fosse il problema della protagonista, la minaccia che la tormenta nel sogno: si arriva a un punto che - temo - non è una conclusione, non c'è quel quid che chiude il cerchio nella storia. Forse con una manciata di caratteri in più avresti potuto tratteggiarlo meglio.
Buon contest!

11. - S.C.V.A.S. - Sara Tirabassi
Ciao Sara,
ammetto che ho dovuto leggere più volte il racconto e sul finale mi son ingarbugliata sempre. E' quel Mario Carbone che mi spiazza, perché ho dovuto capire se fosse il soggetto dell'esperimento, il dottorando o addirittura un estraneo alla vicenda narrata finora. Peccato perché la prima parte del racconto filava abbastanza bene.
Le informazioni sulla moglie mi paiono un poco ridondanti e poco incisive per il dipanarsi della trama: sarebbe bastato la frase in cui dicevi che aveva dovuto fare sacrifici (anche con la famiglia) per sintetizzare il concetto.
Non so, secondo me andrebbe un po' asciugato nella parte iniziale e poi spiegato meglio nel finale (forse il taglio dei caratteri ha influito sulla resa finale).
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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chiara.rufino
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#6 » martedì 25 ottobre 2016, 14:53

Premessa necessaria: diventa sempre più difficile fare dei commenti. Un po' per i temi assurdi che capitano, un po' per come stiamo migliorando tutti. La classifica.

La magia dell’anima
Povera zia Lia! Avevo capito in parte dove volessi andare a parare e non mi sono sbagliata; forse hai affrettato un po’ il finale, mi ero affezionata alla zia e volevo vedere dove fosse finita, senza magari dirlo a quel saccente del nipote. Per il resto, lo trovo un buon racconto, sfrutti bene l’elemento tentatorio e non ci sono eccessive sorprese sul finale.

Il mare dei sogni
Mi hai messo in difficoltà col racconto. E’ scritto benissimo e, anche se all’inizio si vede un po’ la forzatura dei dialoghi, il racconto scorre ed è ben leggibile. La seconda parte mi ha convinta meno e non perché si parla di migranti ma per come hai fatto crescere il protagonista di botto e ce l’hai posto in una situazione del genere.

Io lo so
Premessa: faccio sogni lucidi molto spesso e senza il farmaco ma anche io ero a conoscenza di una “forzatura per averne”;). Detto questo, mi trovo a concordare con Raffaele su come hai diviso il racconto; la spiegazione col dottore mi è parsa un po’ troppo lunga e la calata nel sogno lucido troppo sfuggevole se vogliamo (anche se i sogni son così). Dovresti dare più equilibrio alla seconda parte, il racconto funziona bene.

Il premio
Ammetto che quell’”Ancora” all’inizio mi ha spiazzato. Ero tentata di dirgli “ancora cosa?”. L’idillio di due amanti, o almeno così arriva, è solo il prodotto di un premio per schiavi. Sono abbastanza digiuna di cyberpunk però avrei apprezzato mezza linea in più per capire meglio il setting o almeno perché lei fosse là.

Dolce e sottile, la lama
Il racconto è molto valido e ribalta il problema attuale dello stalking, ribadendo che non c’è abuso solo dalla parte maschile. Concordo con chi t’ha fatto notare che ripetere alla fine le coltellate è un po’superfluo. Se era intenzionale per sottolineare l’avvenimento posso capirlo, però messa così secondo me fa perdere un po’ di enfasi al racconto, che c’è e rende la storia molto realistica e solida. Adoro il titolo.

Shopping a Europa 2
Tolto che il racconto è ben scritto e mi piace l’interazione tra i personaggi, mi trovo d’accordo con Raffaele per la struttura; ci levi tutto il sapore della sorpresa e, nonostante ciò, non ci spieghi perché quella determinata scelta e in quel modo. Insomma, l’attinenza al tema non la vedo e se c’era, mi dispiace che non sia passata.

Andare via
Mi è piaciuto come hai caratterizzato il ragazzino, la sua voglia di rivalsa e quando incontra l’idolo; mi sono un po’ identificata, specie quando vado agli incontri con gli scrittori e chiedo loro autografi e consigli:). L’errore alla base, secondo me, è come hai gestito la seconda parte: Enrico ce l’ha fatta ma non se n’è “mai andato da quartiere” e ci può stare, visto quanto alcuni di noi si sentono legati al quartiere d’appartenenza e cosa comporta. Però non mi convince proprio perché ci mostri un “dietro le quinte” che ci fa sperare poco, avrei preferito, come ti ha già suggerito Mario, che Enrico aiutasse Fabio, anche indirettamente.

Indissolubilmente
L’ho riletto due volte per capire bene. L’egoismo maschile contro il desiderio di maternità è ben espresso e la sorella e le critiche che muove alla protagonista sono molto reali e mi è sembrato di sentirla parlare davvero. Non vedo i n modo proprio ottimale l’aderenza al tema, forse sposare lui era il suo sogno e s’è rivelato incubo per la questione del figlio ma non approvo del tutto la decisione del suicidio. L’avrei fatta scappare ma queste son scelte stilistiche personali.

S.C.V.A.S.
Ho avuto anche io difficoltà a capire chi fosse Mario Carbone e la vera invenzione del professor Chandra; mi sono anche andata a cercare il nome del fisico per vedere se avevo colto tutto in modo perfetto. Non so, è come se fossi partita da un’idea geniale (come sempre, del resto) e non fossi riuscita a esprimerla in tutto il suo splendore.

Il lavoro ideale
Un bel racconto, divertente, liscio e con una nota di ironia che non si perde mai. La fattoria l’ho vista tutta, come ho visto lo stupore del nostro povero protagonista che si ritrova a fare un lavoro indegno per una paga (spero) non da fame. Secondo me il tema è rispettato a pieno e hai giocato molto con l’ambientazione.

Gli occhi sgranati
Questo racconto è una bella sorpresa. Un pulp nostrano con una rapina al supermercato che finisce male, ma che sfiga per il povero Linù! Anche l’ambivalenza del tema, prima giocato sulla rapina finita male e poi al buio fisico e letterale del protagonista, che si ritrova a vedere per sempre quell’altro pessimo compare. Una bella prova, non c’è che dire.

1. Gli occhi sgranati
2.La magia dell'anima
3.Il lavoro ideale
4.Indissolubilmente
5.Andare via
6.Il mare dei sogni
7. Io lo so
8.Il premio
9. Dolce sottile la lama
10. Shopping a Europa 2
11. S.C.V.A.S.
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raffaele.marra
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 26 ottobre 2016, 23:51

Ciao. Ecco la mia classifica:

1) - Il premio - Polly Russell
Sono davvero colpito da questo racconto altamente evocativo, affascinante e inquietante allo stesso tempo. E completo, direi. Completo nell'ambientazione descritta in modo magistrale non solo attraverso le descrizioni, ma anche attraverso lo stesso stile che aumenta l'efficacia e la credibilità del mondo da te inventato. Completo nella trama, equilibrata e governata con maestria, credibile e sconvolgente nonostante non miri a sorprendere con un finale che, più che a sorpresa, sembra di amara conferma dei peggiori sospetti del lettore. Tutto ciò in un susseguirsi notevole di spunti di riflessione sulla storia, sull'attualità e sul futuro, realtà accomunate dal dramma eterno della schiavitù e delle disparità sociali, del sogno crudele e fuggitivo del misero che, nella più seducente delle estasi oniriche, si immedesima nel padrone. Trovo particolarmente geniale il riferimento alla "cupola" protettiva, soprattutto se associata al nome di Roma. Insomma, davvero un'ottima prova. Complimenti!

2) - Gli occhi sgranati - Giancarmine Trotta
Un racconto di sicuro impatto, che lascia il segno sia grazie ad una vicenda emozionante e carica di tensione, sia grazie ad uno stile perfettamente funzionale e magistralmente sostenuto, quasi aulico. Per quanto riguarda la trama, riconosco in essa le influenze (volute o no) di una grande quantità di storie letterarie, cinematografiche e persino canore (Chicco e Spillo), ma la bella novità è l'ambientazione nella quale hai piombato la tua storia. Io ho riconosciuto le terre di Basilicata (la mia e la tua terra), ma l'ho fatto attraverso indizi lasciati qua e là con saggezza. Mi riferisco al caldo, all'argilla, ai nomi troncati, persino agli occhi sgranati usati come risposta impacciata. Per quanto riguarda lo stile, devo dire che sta diventando un tuo marchio di fabbrica. Parlo della ricercatezza attenta dei termini mai banali e mai eccessivi, della perfetta corrispondenza tra forma e contenuto, rinnovata rigo dopo rigo da cambi di tono appropriati. Insomma, in definitiva si tratta di un'ottima prova, soprattutto se ritorniamo al concetto che sei partito da un tema (la rapina finita male) usato e abusato, e quindi sei partito da un'idea che potenzialmente avrebbe potuto causarti un mare di critiche. Invece, come vedi, sei stato davvero bravo!

3) - Indissolubilmente - Willy
Uno stile eccezionale, poetico e musicale, ben governato e mai banale. Ma la forza del tuo racconto non è solo qui. Ci trovo davvero tanta attenzione, anche nella distribuzione delle scene che costituiscono la storia e che suggeriscono una trama triste. Il tema è davvero centrato: il sogno di una vita si infrange a causa della crudeltà di un uomo insensibile e la tenebra si rivela indissolubile come l'amore di una madre per la sua creatura. Un cuore che batte suggerendo gli stati d'animo della donna è il dialogo segreto (indissolubile anch'esso) tra mamma e figlio e quest'ultimo vive il suo primo sogno assecondando il ritmo tanto piacevole. La tenebra che ne segue è triste, anche troppo, ma è imposta dal tema del mese. Maledetto tema del mese!


4) - Il mare dei sogni - Erika Adale
Tempo fa, sempre per MC, ho scritto un racconto sul tuo stesso tema. All'epoca io giocai molto sul tentativo di nascondere la realtà e svelarla solo verso il finale del racconto. Tu, invece, mi pare non abbia effettuato la stessa scelta, e forse hai fatto meglio. Infatti fin dall'inizio (sarà il nome del ragazzo, saranno i cenni più o meno espliciti alla guerra, o il riferimento al mare e al sogno presenti addirittura nel titolo) non ti curi di camuffare più di tanto il tema centrale ma lo introduci gradatamente, senza enfasi e senza trucchi. Alla luce di ciò, il passaggio dal mare sognato dal ragazzo al mare-incubo della traversata risulta assolutamente naturale, quasi dovuto, immancabile. Il racconto che ne esce fuori risulta dunque equilibrato, elegante, rispettoso, nè troppo accorato nè troppo freddo, lontano da ogni retorica. Si tratta quindi di un buon racconto che merita di essere letto. E riletto.

5) - La magia dell'anima - Linda De Santi
Apprezzo molto l'originalità di questo racconto che, a ben vedere, è volutamente simbolico e fa riflettere. Il finale è "divertente" e piuttosto inatteso, il che è sufficiente a lasciare nel lettore un senso di soddisfazione che è la caratteristica dei buoni racconti. Ho però alcune perplessità sul personaggio principale, su questa zia che a volte sembra una totale analfabeta digitale (non sa addirittura cosa voglia dire CTRL+ALT+CANC) mentre in altri momenti sa benissimo cosa sia un banner e sembra frequentare youtube con una certa assiduità. Comunque si tratta di perplessità del tutto marginali rispetto alla qualità globale di un racconto che ritengo certamente positivo.

6) - Dolce e sottile, la lama - Veronica Cani
Ciò che ho apprezzato di più di questo racconto è stato l'incipit: diretto, immediato, crudele, senza preamboli. In una parola: coraggioso. Avresti potuto nascondere le coltellate per buona parte del racconto, giocandoti la carta della sorpresa inattesa, e invece hai avuto il coraggio di sparare subito il tema in faccia al lettore, di urlarlo con chiarezza e senza alcun tentativo di giocarci intorno. E il tema, del resto, è di quelli in cui davvero non c'è nulla da giocare. Mi è piaciuto, poi, come hai saputo proporre il passato della protagonista per spiegare meglio la scena descritta inizialmente, per rappresentarne le cause. Poi però non ho visto particolari sviluppi se non in un ripetersi forse un tantino troppo insistito di riferimenti alle tre coltellate subite. Il finale, comunque, recupera un po' della carica persa precedentemente, soprattutto con il riferimento al sogno: mi è piaciuta l'idea di inserire non solo la tenebra dopo il sogno, ma anche un nuovo ipotetico sogno dopo la tenebra. Brava.

7) - Andare via - Viviana Tenga
L'interpretazione che dai al tema è certamente originale, nonostante tu introduca un problema assolutamente attuale e diffuso. Il sogno di rivalsa, di riscatto sociale che si scontra con una realtà buia nonostante la notorietà è una cruda verità e tu la racconti senza orpelli e senza sotterfugi. La concretezza del tuo racconto è sottolineata dalla essenzialità dello stile, dei dialoghi e dei personaggi, oltre che dei sentimenti autentici e verosimili che dipingi con buona padronanza. Forse proprio questa concretezza essenziale, a ben vedere, è ciò che rende meno "aulico" e "poetico" il tuo testo, penalizzandone un tantino la qualità e la piacevolezza nel leggerlo. In definitiva, però, confermo che si tratta decisamente di una buona prova.

8) - Io lo so - Andrea Partiti
Noto una eccessiva differenza di stile e contenuto tra la prima e la seconda parte del racconto. Tutto ciò che avviene nella prima è solo una lunga e scrupolosa spiegazione preparatoria al corpo vero del racconto che si palesa nella seconda. Purtroppo però quest'ultima parte risulta un po' frettolosa a mio parere. E' come se tu avessi perso troppi caratteri precedentemente e sia stato costretto ad affrettare e tagliuzzare qua e là la scena del sogno che, curata meglio, sarebbe risultata molto più avvincente. E il racconto ne avrebbe tratto indiscutibilmente vantaggio. In definitiva, dunque, ritengo che si tratti di un buon racconto che però andrebbe rivisto un po' e, per quanto riguarda l'equilibrio tra le due parti, un tantino risistemato.

9) - Shopping a Europa 2 - M. R. Del Ciello
C'è qualcosa che non mi risulta del tutto chiara in questo racconto. Innanzitutto il concetto di tenebra dopo il sogno non so se sia davvero presente o se sia un tantino forzato. Inoltre tu annunci nel finale, come se fosse una importante rivelazione, la scelta del cervello di cinque anni; ma tale scelta non mi risulta più di tanto sorprendente o degna di un finale memorabile. A parte ciò, il racconto è comunque ben scritto. Tra le cose che ho apprezzato c'è la capacità di introdurre gradatamente il tono macabro della storia in un crescendo fatto di sfumature e piccole rivelazioni che, alla lunga, cambiano completamente il colore del racconto.

10) - Il lavoro ideale - Diego Ducoli
Non mi ha convinto molto questo racconto che si esaurisce tutto nella battuta finale. A me non ha fatto ridere, né sorridere, ma non è questo il nodo della questione (non è mica una gara di barzellette, questa). Ciò che conta davvero è il fatto che, al di là della battuta finale, non vedo niente di particolarmente avvincente, niente che incuriosisca o desti attenzione. Tutto è finalizzato al colpo di scena finale, ma secondo me il racconto poteva essere molto più breve. Trovo invece positivo lo stile, basato quasi interamente sui dialoghi diretti tra i personaggi. In questo credo tu sia ormai una specie di maestro e la tua mano ho imparato a riconoscerla (ehm, ovviamente il riferimento alla tua mano non è affatto collegato al finale del tuo racconto, anche perché non ho la pretesa di sentirmi poi tanto "toro"). Alla prossima!

11) - S.C.V.A.S. - Zebratigrata
E' una delle rare volte in cui, per poter comprendere meglio un racconto, vado a leggere i commenti degli altri. E devo dire che le mie perplessità sono comuni un po' a tutti e restano tali anche dopo aver riletto più volte la tua storia. C'è della confusione qua e là, dovuta probabilmente alla voglia di inserire troppe cose in un racconto che a mio parere risulta un po' troppo disordinato e di difficile comprensione, soprattutto nel finale. L'idea di base era buona, anche se non originale, e si addiceva perfettamente al tema. Io lo rileggerei con calma e, nei tempi che richiede, proverei a rivederlo un po' per renderlo più comprensibile e più piacevole. Buon lavoro.

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invernomuto
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#8 » giovedì 27 ottobre 2016, 7:28

Ciao a tutti, mi son preso due giorni per meditare meglio sui piazzamenti, è sempre difficile dare una valutazione.
Ad ogni modo, ecco la mia classifica:

1. - Il mare dei sogni, di Erika Adale

Che dire del tuo racconto? Che è diviso in due parti, una che serve a far abbassare la guardia al lettore, evocando ricordi e sensazioni di pace, la seconda che arriva come un destro nella bocca dello stomaco, a tradimento.
In entrambe le parti dimostri una padronanza completa della scrittura, variando registro e dizionario con grande maestria.
Il tema, utilizzato come colonna portante del racconto, è trattato in modo eccellente.
Non posso fare altro che complimentarmi per l'ottima prova, capace di tenere il lettore incollato sino al gancio sul mento di chiusura, eccellente.

2. - Il premio, di Polly Russel

Il tuo racconto, con i sogni "consumabili", non può non riportare alla mente sia l'alienazione e l'assuefazione, a loro volta usate spesso -nel mondo reale- per sfuggire a situazioni disperate come quella che hai deciso di rappresentare alla fine, sia -da molto lontano- i fiammiferi della piccola fiammiferaia, consumati uno dopo l'altro per allucinare tavole imbandite e camini accoglienti mentre in realtà moriva d'ipotermia.
La tua interpretazione di un simile tropo, per colpa del quale si potrebbe scadere facilmente nello scontato, risulta originale e riuscita; grazie a una narrazione vivida e descrittiva riesci a inglobare bene il lettore nel mondo che hai voluto costruire.
Una bella prova, complimenti!

3. - La magia dell’anima, di Linda De Santi

La tua storia ha un forte elemento faustiano che mi aspetto di ritrovare in molte delle prove: l'idea di una "tenebra dopo il sogno" richiama certamente una punizione per il sognatore, un po' come il pegno che la povera Lia ha dovuto pagare per aver accettato con tanta leggerezza una proposta forse troppo "conveniente".
Per quanto riguarda la stesura, il tuo stile ormai mi è familiare e si riconferma immediato e scorrevole, i dialoghi -che a parer mio sono il tuo punto forte- risultano naturali e caratterizzano in modo non invasivo entrambi i personaggi.
Anche il tema è certamente presente, gli anglofoni sosterrebbero che stavolta è "played straight", seguito alla lettera senza particolari interpretazioni o tentativi di colpo di scena.
Quello che mi ha lasciato più perplesso è come la meccanica del patto col diavolo sia stata stravolta: mi aspettavo che Gina accendesse il computer e vedesse la zia in compagnia di Benedetta Parodi, magari con un canale youtube tutto suo intitolato "Le torte di Lia e ∏0rf30" (quel Pi al posto della M mi ha fatto dannare l'anima per un po' prima di riuscire a comprendere il significato nascosto del mittente).
Insomma, una buona prova, forse un po' mutilata dal conto caratteri tiranno; conoscendoti, però, so che puoi fare molto di meglio!

4. - Io lo so, di Andrea Partiti

Devo ammetterlo, sono un po' lento e tu sei stato ben subdolo a nascondere l'oscurità titolare in qualcosa di così familiare e inoffensivo come la canzone di un cartone Disney.
Una volta recepito il messaggio, con la lettura delle ultime strofe, il sottotesto inquietante si rivela efficace e funzionale, il climax ideale per un racconto che ha tardato a "tirarmi dentro" le trame della storia.
Per quanto mi riguarda il tema è presente, sebbene sogno e tenebra sembrino fondersi in un tutt'uno piuttosto che succedersi.
Una bella prova, soprattutto grazie alla tua capacità di nascondere "l'asso nella manica" sino all'ultimo momento, bravo.

5. - Gli occhi sgranati, di Giancarmine Trotta

Una storia pulp, molto pulp, pure troppo, per citare il buon Thomas Prostata di maidiregolliana memoria.
Mi piace molto la tua scelta di caratterizzare i personaggi anche tramite le loro scelte lessicali, il linguaggio volutamente gretto funziona benissimo e proprio per questo mi son trovato doppiamente spaesato quando decidi di abbandonarlo, in favore di toni più "drammatici", per richiamare l'empatia del lettore.
È un vero peccato, perché lo stile -in generale- è buono, ma sarebbe bastata un po' di "coerenza" interna in più per rendere il racconto un vero gioiellino. A presto!

6. - Indissolubilmente, di Vilma Cretti

Il tuo racconto ha uno stile che rimane impresso, il tuo modo di imbastire la storia è organico e permette al lettore di "costruire" i dettagli nella testa man mano che la lettura procede.
Per certi versi (tematica e scelte narrative) mi ha ricordato da vicino una delle mie storie brevi preferite: Colline come elefanti bianchi, di Hemingway; nel tuo caso la crudezza minimale di Ernest viene sostituita da una sensibilità poetica e toccante che, a parer mio, forse è eccessivamente marcata.
In definitiva è un bel racconto, soprattutto per merito delle tue capacità stilistiche, che però fa leva su corde un po' troppo personali per poter risuonare con qualsiasi lettore.

7. - Dolce e sottile, la lama, di Veronica Cani

Del tuo racconto mi piace il registro, diretto e chirurgico, che lo rende più "reale", quasi simile a una puntata qualsiasi di "Storie Maledette".
Ho apprezzato molto anche la tua scelta di non dividere i personaggi in buoni e cattivi, ma dipingere tutti in diverse tonalità di grigio: sebbene Cristina sia colpevole di stalking, il metodo scelto dal suo ex per liberarsene una volta per tutte sembra un po' eccessivo.
Non c'è molto che ti possa consigliare per migliorare ulteriormente il racconto, forse -ma è una questione di gusti personali- avrei insistito di più sull'ossessione amorosa di Cristina, rendendo ancora più evidente il suo smarrimento in un mondo di fantasia da cui non riesce a uscire.
Bella prova, a rileggerci!

8. - Andare via, di Viviana Tenga

La prima parte del tuo racconto mi è piaciuta molto e tratteggia bene l'ammirazione del ragazzo per il suo idolo.
Nonostante la seconda parte sia stilisticamente altrettanto valida, mi sembra che strida un pochino con l'interpretazione del tema (e qui, naturalmente, si tratta di opinioni personali): insomma, il "sogno" è quello di Fabio, mentre la "tenebra" quella di Enrico; avrei trovato più lineare e stringente se sogno e tenebra fossero toccati allo stesso personaggio, dopotutto Fabio continua a sognare, mentre Enrico vive la sua tenebra.

9. - Shopping a Europa 2, di Maria Rosaria Del Ciello

Il tuo racconto mi è piaciuto e rivisita in chiave moderna qualcosa come il phowa buddista (la pratica di trasferire la propria anima in un nuovo ospite al momento della morte), mischiandolo a un transumanesimo consumistico alienante.
La mia interpretazione del finale è che il sogno della protagonista fosse quello di "ospitare" la mente di qualcun altro, venendo rimossa dal proprio corpo nel processo.
Si tratta dunque di un sogno che porta direttamente alla tenebra, dal momento che una volta realizzato si è a tutti gli effetti morti o si diventa a propria volta cervelli in barattolo.
A parer mio l'unica aggiunta che gioverebbe davvero al racconto è qualche suggerimento in più riguardo le motivazioni dietro la scelta della protagonista, ci sono dei piccoli richiami a una possibile degenerazione del suo cervello "originale" ma non sembrano "decisive".

10. - Il lavoro ideale, di Diego Ducoli

il tuo racconto ha un punto di forza che nel contempo è anche la sua debolezza: l'immediatezza.
Scorre via veloce, senza mai tentare arzigogoli stilistici o mostrare pretese narrative "impegnate", è divertente e leggero persino nel finale a sorpresa, che lo classifica a pieno titolo nella categoria dei divertissement.
Allo stesso tempo però, sembra letteralmente scivolare via, e una volta fatto un sorriso sul finale si ha l'impressione che non abbia "lasciato" un granché.
Pur apprezzando molto i racconti in cui punti sulla commedia, questo mi pare essere uno dei più deboli. Spero di rileggerti presto!

11. - S.C.V.A.S., di Sara Tirabassi

Mi è piaciuto il tuo modo di tratteggiare il personaggio del professor Chandra, inizialmente quasi una macchietta grazie alla ritrosia della moglie e alla fine rivelatosi un mostro psicopatico in grado di cucinare il dottorando che ha riso del suo esperimento in modo da "rendere reale" il sogno del suo soggetto.
Purtroppo per capire che Mario Carbone fosse proprio il dottorando ho dovuto seguire un processo logico di esclusione, ragionando sul fatto che il paziente fosse vivo e vegeto (e ben cibato) la mattina dopo l'esperimento.
Insomma, si tratta di una storia originale e bizzarra, ma è probabilmente penalizzata dagli accorgimenti che hai dovuto prendere per rientrare nel conto caratteri.

Evandro
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#9 » giovedì 27 ottobre 2016, 15:04

Ciao a tutti, ecco la mia sudata classifica.

1. -“Gli occhi sgranati - di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, strano modo di rispettare il tema, originale, direi. E la semplice trama della rapina finita male, cela uno scrittore maturo e potenzialmente esplosivo. L'equilibrio fra forma e contenuto, ambientazione e quant'altro è quasi perfetto. Un poliziesco gustosamente buono, con il protagonosta deciso e intelligente e il compagno sempliciotto. Consigli che ti possano giovare a crescere ulteriormente non ne ho da darti. In bocca al lupo!

2. - “Il mare dei sogni” di Erika Adale
Ciao Erika, la cristallina bellezza del tuo racconto sta nella tragedia finale, anche se avvertibile (poiché conosciamo il tema, che hai rispettato bene) fin dall'inizio della seconda parte. Non avessimo conosciuto il tema, l'effetto sarebbe stato ancor più centrato, strappalacrime, e attuale, direi. Colpisci i sentimenti direttamente e indirettamente. Bellissimo, terribile e struggente quel “... muro di acqua che oscurava l’orizzonte e risaliva fino a coprire le stelle del cielo”. Vorrei dirti qualcosa che ti sia utile, ma, veramente, non ho nulla da insegnarti. Davvero. Alla prossima!

3. - “Il premio” di Polly Russel
Ciao Polly, il tuo racconto è originale, stando a ciò che ho letto nella mia vita. E l'originalità per me conta molto. Certamente ben scritto, asciutto, senza alcuna ridodanza. Il tema è finemente rispettato. Mi ricorda qualcosa di David Gemmell, autore del fantastico a tutto tondo, che ho amato in “Eco del Grande Canto”. Inelegante l'allitterazione del primo paragrafo (Ella-bella), ma è giusto per evidenziare l'unico difetto. Complimenti, e alla prossima!

4. - “Io lo so” di Andrea Partiti
Ciao Andrea, tralasciando il problema dettato dall'essere fin troppo criptico (chi vuole documentarsi lo faccia, come ho fatto io, e gusterebbe molto più questa tua prova, mentre chi non vuole farlo, si troverebbe spinto a saltarne la lettura – secondo me), il tuo racconto è come al solito ben scritto, privo di qualsiasi ridondanza o altri elementi che ne appesantiscano la lettura. In un primo momento volevo arrendermi, nel senso che ritenevo ininterpretabile la canzone finemente modificata. Ecco, dopo aver approfondito, ne è uscito un racconto molto buono, “un mio sogno lucido”, sottile nell'insieme e nelle sfumature, e che rispetta appieno anche il tema della serata. Alla Prossima!

5. - “La magia dell'anima” di Linda De Santi
Ciao Linda, finale sorprendente per me; mi sarei aspettato che Gina la trovasse al lavoro sulla ricetta vincente (un po' banale, a dire il vero – e non avrebbe rispettato il tema). Invece... Tema rispettato in pieno. Non gradisco molto i tempi al presente, ma non influisce affatto sulla resa. Dialoghi realistici e ben riusciti. Qualche piccola svista, ma in questo contesto conta poco, poiché avresti rimediato in fase di revisione. In conclusione: un originale patto col diavolo... a senso unico.

6. - “indissolubilmente” di Vilma Cretti
Ciao Vilma, molto bello il tuo racconto. Il tema è centrato senza dubbio. Lo stile è maturo e quasi privo d'imperfezione (qualche termine secondo me non proprio consono). Veramente bella l'idea del pensiero del bambino in grembo, e quel “tum” del cuore di Linda. Difetti: trama abusata; il consiglio di Sandra, eccessivamente cattivo nella sua leggerezza (chi osa consigliare a una sorella di abortire? È troppo intimo il problema); l'utilizzo del presente, che a me non piace. Alla prossima!

7. - “Dolce e sottile, la lama” di Veronica Cani
Ciao Veronica, il tuo racconto scivola via che è un piacere, anche se il tema è rispettato in modo “strano”, perché Cristina spera che nell'aldilà ci siano ancora i sogni. Purtroppo, il racconto soffre di un errore tecnico importante. Con una coltellata alla gola, non si fa in tempo a pensare a nulla, tantomeno fare pochi passi. Ti si blocca la mente nel vedere il sangue sgorgare a fiotti, poi subentra l'immediata perdita di sensi, dopo pochi secondi la morte per dissanguamento. Errore di numero alla seconda riga: Gliene aveva assestato tre... ”. L'idea di una donna che stalkera un uomo è abbastanza originale. Alla prossima!

8. - “Il lavoro ideale” di Diego Ducoli
Ciao Diego, nonostante abbia notato qualche errore, il tuo racconto sviluppa bene il tema della serata: il sogno di un lavoro che piace, sognato, che finisce per parodiare la vergognosa situazione economica di questo periodo. Meno male che alla fine ci strappi un sorriso. I dialoghi sono belli, realistici e l'ambientazione riuscita, fra camice a quadri, profumo dell'erba tagliata ecc. L'unico problema è rappresentato dal fatto che un simile racconto poteva essere risolto in un terzo della sua lunghezza. A rileggerci!

9. - Shopping a europa 2” di MR Del Ciello
Ciao Maria Rosaria, la progressione del racconto mi è piaciuta. È scritto bene e senza cadute di tono. La psicologia della donna, prossima alla demenza, è ben rapportata all'ambiente in cui si trova. Tuttavia, il tema è solo sfiorato? Metto il punto di domanda perché non riesco a interpretarlo. La tenebra è dovuta all'età del cervello acquistato? Poiché essendo la donatrice morta nel sonno, poco importerebbe, secondo me. Poi c'è il problema grosso, che mina la stabilità stessa del racconto: come si fa a vendere un cervello con soli 5 anni di esperienza? Perché i figli non bloccano una scelta così assurda? In conclusione il tuo racconto è bello, ma inverosimile. A meno che non ci sia qualcosa che non abbia capito. Alla prossima!

10. - “S.C.V.A.S.” di sara Tirabassi
Ciao Sara! “Il Peofessor Chandra non riaccese la luce”. Secondo me è il momento in cui uccide il dottorando Mario Carbone. Se la mia interpretazione fosse corretta il racconto (di per sé scritto molto bene, con maturità di stile) starebbe in piedi alla grande. E anche il tema sarebbe rispettato in modo originale. Però solo tu potresti dirmi se ho ragione o no, perché interpretare il racconto, al pari di altri commentatori, mi è costata parecchia fatica. Alla prossima!

11. - “Andare via” di Viviana tenga
Ciao Viviana, ho un problema con la narrazione al presente: non mi piace. Scrivi bene, avendo notato un solo errore, ma il tuo stile è piuttosto asciutto, non trasmetti emozione, almeno in questo caso, e sempre secondo il mio modesto parere. Superando ciò, il tuo racconto suddiviso in due parti è bello: lancia un messaggio positivo, nella prima parte, e trova il rovescio della medaglia, nella seconda. Un eterno equilibrio presente in ogni cosa. Per quanto riguarda il tema, secondo me, è solo sfiorato: la tenebra invece di essere rappresentata da un pensiero rivolto al passato, avrebbe potuto svilupparsi in un reale problema dovuto al suo successo nello sport. Che so, l'aver guadagnato un sacco di soldi ed essere circondato da gente di malaffare che lo portano alla perdizione. Ciao, alla prossima!

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marco.roncaccia
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#10 » giovedì 27 ottobre 2016, 19:12

Purtroppo questa volta ho rischiato di non riuscire a chiudere la classifica per mancanza di tempo e energia. Quindi posterò solo qui e non nelle bacheche degli autori.

1. Gli occhi sgranati, di Giancarmine Trotta
Caro Giancarmine,
cosa mi tocca leggere su Minuti Contati! Un Hardboiled! Sono cose che non si fanno. Non ci sono i contest per giallisti? Ma chi ti credi di essere Hammett? Chandler? Bunker? Ma come ti permetti? Scherzo! Sono stato sorpreso di trovare un racconto così e ti metto al primo posto per la scelta del genere, per aver azzeccato la voce narrante e per l’interpretazione del tema.

2. Il mare dei sogni di Erika Adale
Ciao Erika,
Ottimo racconto. Ottima la divisione in due parti anche se la prima scorre maggiormente, mentre la seconda mostra di meno e dice un po’ troppo. Mi è piaciuto particolarmente il modo che hai scelto di declinare il tema, trascinando il lettore in una delle tenebre più reali e spaventose del nostro tempo.

3. Shopping a Europa 2 di M R Del
Ciao Maria Rosaria,
Il tuo racconto è piacevole da leggere e, nonostante io abbia sviluppato una certa avversione per i finali a sorpresa, stavolta ho corso tra le righe per capire che tipo di cervello avesse scelto la tua protagonista. Lo scenario di Europa due che costruisci è interessante e convincente. Insomma una buona prova.

4. Il premio di Polly Russell
Ciao Polly,
Il tuo racconto è in tema ed è scritto molto bene. Non è particolarmente originale, di sogni, ricordi, realtà virtuali che servono a tenere buoni e soggiogato i comuni mortali la letteratura e il cinema. E senza scomodare il regno del fantastico, la realtà anche.
Però alla fine, sticazzi dell’originalità, quando un racconto, come il tuo, riesce a immergere nell’Universo che crea il lettore e a divertire.

5. Il lavoro ideale, di Diego Ducoli

Ciao Diego,
mi sono chiesto, alla fine della lettura: è un racconto o una barzelletta? Il primo è congruo in un contest come MC la seconda un po’ meno. Seppure il finale faccia pensare alla barzelletta, l’ambientazione, il movimento e i dialoghi, sono ben gestiti e appartenenti a pieno titolo al mondo delle short stories. Sono ancora inl dubbio, probabilmente il tuo testo è un ibrido. La parte di racconto che c’è mi è piaciuta e quindi la mia valutazione è positiva.

6. La Magia dell’anima di Linda De Santi
Ciao Linda,
il tuo racconto è molto divertente e attinente al tema. Le tenebre sono quelle della cattura dell’anima da parte di un certo Morfeo che non è quello mitologico e nemmeno quello di Matrix. Il sogno è quello di Lia relativo al successo nell’arte pasticcera. Lia però mi risulta un personaggio un po’ incongruo. Dalle alterne cognizioni informatiche. Gestisce un food blog e non sa cosa sia CTRL+ALT+CANC. Anche la vicenda, alla ricerca dello spiazzamento finale rischia di essere un po’ fuori dalla logica.

7. Andare Via di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
del tuo racconto la cosa che mi piace di più è la tematica sociale che affronta. La cosa che mi piace di meno è come la tematica sociale si sia succhiata il racconto stesso facendoti perdere di vista, a mio avviso la caratterizzazione dei personaggi e la trama stessa. Dal punto di vista dei contenuti segui uno schema un po’ troppo classico, diventare famosi per andare via. Con il salto in alto o il Grande Fratello non cambia molto. Scegliere di rimanere forse è più interessante, sia dal punto di vista della tematica sociale sia dal punto di vista narrativo.

8. S.C.V.A.S., di Sara Tirabassi
Ciao Sara,
la parte più divertente del tuo racconto , è la sottotrama del sogno, mentre il plot principale mi convince poco. Sia la macchina per visualizzare i sogni sia smaltire i resti umani con degli hamburger mi riportano a cose lette e rilette. Io avrei dato più spazio all’elemento onirico del tuo racconto e alla imprevedibilità e conseguente impresentabilità dei sogni.

9. Dolce e sottile la lama di Veronica Cani.
Ciao Veronica,
Il tuo racconto noir, seppur con spunti interessanti non mi ha convinto del tutto.
I personaggi torbidi ci sono (stalker lei e alienata da un sogno malato perché non corrisposto), assassino cruento lui. Un incipit forte e una conclusione che si richiama al tema. Forse manca qualcosa nella trama che porti il lettore a partecipare maggiormente alle vicende narrate.

10. Indissolubilmente, di Vilma Cretti,
Ciao Vilma,
purtroppo non sono riuscito a entrare molto in sintonia con questo tuo racconto. La frammentazione, il passaggio dalla prima alla terza persona, il “tum” che introduce un aspetto fumettistico, a mio avviso fuori luogo, i gap tra uno spezzone e l’altro mi hanno proiettato completamente fuori dalle righe. Immagino sia un problema mio. Rimango con il dubbio che, visto il poco respiro delle 3000 battute una maggiore semplicità strutturale avrebbe giovato alla storia che comunque è interessante.

11. Io lo so di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
ignoro cosa sia un sogno lucido, non so niente di Galantamina e non guardo la bella addormentata nel bosco da almeno quaranta anni. Ho poco tempo e non ho voglia di documentarmi e quindi mi sento completamente fuori da questo racconto. Un racconto dovrebbe essere comprensibile per se stesso. Questo non lo è e quindi è complicato per me valutarlo.

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Andreacrux
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#11 » venerdì 28 ottobre 2016, 0:13

1. Il mare dei sogni di Erika Adale
Complimenti Erika.
Vorrei fermarmi qui perchè non ho altro da aggiungere e temo di dire parole inutili che possano rovinare il mio commento. Ma devo raggiungere i trecento caratteri e allora ti dico che si tratta di sicuro di uno dei più bei brevi racconti che io abbia letto e che mi ha fatto venire i brividi. Per come la storia è strutturata sembra proprio un racconto di cento pagine almeno, dentro i limiti dei 3000 caratteri infatti riesci a mettere tutto e quello che non leggiamo ce lo fai immaginare. Oltre alla dimensione del ricordo (che immagino immersa in un alone sfocato e con le voci ovattate che ritornano alla mente ad Amir mentre sta per annegare), nel tuo racconto infatti riesco a vedere tutta la vita del personaggio fino al momento della sua triste fine tra le buie onde, anche le scene che non hai descritto ma alle quali sicuramente hai pensato mentre scrivevi.
Brava!

2. Il premio di Polly Russell
Ciao Polly!
Anche a me è piaciuto il tuo racconto, sicuramente da primi posti. L'idea di Roma in uno scenario così avveniristico stimola la fantasia, e il genere un po' fantasy e un po' futurista sembra essere proprio nelle tue corde. Riesci con maestria ad inventare qualcosa di assolutamente nuovo che prima non esisteva, riproponendo l'antica questione delle disparità sociali come qualcuno ti ha già detto. Poi il tema qui è davvero ben realizzato. Il sogno, virtuale, la tenebra, reale, in una cava. Non so perchè ma leggerti mi fa pensare a qualche racconto di Ray Bradbury, ed ecco che il futuro tanto sognato ed immaginato splendido può diventare in un attimo pericoloso, buio e spaventoso.
Complimenti, spero di rileggerti presto.

3. Gli occhi sgranati, di Giancarmine Trotta
Bellissima storia.
Complimenti per il poliziesco che mancava in questa edizione.
La voglia di riuscire a farcela e il sogno che si sta per sgretolare all'arrivo della polizia.
Poi la tenebra in questo caso reale, non metaforica, della cecità. Il tuo racconto mi proietta in un film d'azione e il finale mi sorprende perchè lo immaginavo scontato e così non è stato.
Bravo

4. Indissolubilmente, di Vilma Cretti,
Ciao Vilma
Bello e triste, queste le parole chiave per commentare il tuo racconto.
Ammetto che l'ho dovuto leggere due volte ma forse perchè letto troppo di fretta la prima volta e non mi sono immerso nel racconto. Scelta drastica e discutibile quella della protagonista, ma rende bene l'idea di un sogno tanto desiderato che la protagonista preferisce cancellare (e cancellarsi) nelle tenebre piuttosto che permettere a qualcun altro di non farlo realizzare. Scritto benissimo il botta e risposta tra le sorelle e quelle righe in corsivo originalissima idea di un pensiero che già esiste, anche se nascosto, e al quale forse non si pensa mai. Forse se la protagonista avesse potuto sentire quelle parole non avrebbe deciso di farla finita così.
Compimenti

5. Dolce e sottile la lama di Veronica Cani.
Ciao Veronica, per ultimo arrivo a commentare il tuo racconto.
Tema sicuramente attuale e centrato. Il sogno d'amore che si infrange in una tenebra di dolore e di morte. E' vero, non lasci spazio alla possibilità di un finale diverso svelando già dall'inizio come andrà a finire, ma a me piacciono le storie che iniziano con la fine e poi partono con il rewind.
Ciò che avrei modificato è il continuo riferimento al sogno ed alla tenebra, si capisce già dalla storia qual è il sogno e quale il buio, perciò non lo avrei sottolineato durante il racconto come quando fai dire al personaggio maschile "Stai coltivando un sogno a occhi aperti. Ma quando si dissolverà, ti renderai conto che oltre il sogno non c’è nulla".
Buona prova noir!

6. Andare Via di Viviana Tenga
Ciao Viviana!
Interessante la tematica, la voglia di farcela nonostante tutto, la capacità con la forza di superare le barriere sociali e geografiche e di arrivare lontano. In questo il sogno è ben espresso, è quello di Fabio che inizia a sognare probabilmente dopo aver sentito le parole del suo idolo che lo "riscaldano", ma è anche il sogno che ha avuto Enrico e che in parte è riuscito a realizzare diventando campione. La tenebra se ho capito bene è rappresentata dai fantasmi che Enrico si porta dentro e che nonostante la realizzazione del sogno sono sempre lì, di notte, e lo riportano ai momenti tristi della sua vita. Racconto molto delicato, forse un po' forzata la parte tenebrosa del racconto: "Enrico si augura con tutto se stesso che almeno lui riesca un giorno ad andare via per davvero". Questo vuol dire che lui, il campione, in fondo il suo sogno non l'ha mai realizzato? Non è mai riuscito a scappare davvero?
Alla prossima, hai sicuramente tante emozioni da raccontare

7. Shopping a Europa 2 di M R Del
Ciao MR.
Ci fai immergere fin dall'inizio in questo mondo di padiglioni avveniristici con venditori di tutti i tipi, ambientato in un futuro magari non troppo lontano (per un attimo, anche se non ci sono stato, mi sembrava che fosse EXPO2015!). Come Niko anche io credo di aver capito che la protagonista forse ha un'iniziale demenza. Angosciante sogno, nel futuro l'unica possibilità trovata per combattere la perdita di memoria è un trapianto di cervello, che in fondo potrebbe essere immaginata come una reincarnazione del "donatore" in un nuovo corpo. Certo il tema trattato mi attira perciò ti faccio davvero i complimenti per averlo saputo portare qui alla nostra attenzione, tra l'altro presentandolo pian piano mentre ci avviciniamo con i personaggi al padiglione della vendita di cervelli. Storia scritta bene, anch'io però credo che riguardo alla tematica non sia molto centrata. Non riesco ad immaginare il trapianto come un sogno, di certo la signora non sarà più lei, di fatto la sua mente morirà. E' pertanto un incubo che precede una tenebra sicura.
Spero che comunque continui a scrivere dando spazio alla tua fantasia e ti rileggerò con piacere

8. Il lavoro ideale, di Diego Ducoli
Ciao!
In una edizione dove il noir e la tristezza giustamente la fanno da padroni per il tipo di tematica, tu riesci a farci fare un gran sorriso quasi da "Osteria numero mille". E non è male. Benissimo i dialoghi, un botta e risposta che dà velocità al racconto e te lo fa divorare. Anche la descrizione dell'ambientazione è molto vivida.
Storia carina

9. La Magia dell’anima di Linda De Santi
Ciao Linda!
La storia è scritta davvero bene ed è veloce, con i dialoghi tra la zia e la nipote e poi tra la zia ed il malefico personaggio nascosto dietro il banner riesci a dare ritmo al racconto, ed è una cosa non facile perciò ti faccio i miei complimenti. Purtroppo il racconto èè un po' debole secondo me proprio in conseguenza di ciò che ti hanno già fatto notare gli altri che hanno commentato prima di me. La zia per avere un blog su internet sicuramente saprà risolvere cose molto più complicate rispetto a premere contemporaneamente CTRL+ALT+CANC. Avresti potuto dire che scriveva in un giornalino della chiesa le sue ricette e che adesso desiderava cimentarsi su internet utilizzando quel computer che aveva comprato di seconda mano da uno strano personaggio, o che so io. Ma la storia è la tua perciò scusa l'invadenza. Infine ciò che di solito caratterizza le storie dei patti con creature malefiche è il voler azzardare, il voler fare qualcosa che in fondo, si sa, è sbagliato. Qui invece la zia finisce suo malgrado truffata, e i suoi propositi erano genuini, nessuno le aveva detto quale sarebbe stato il prezzo da pagare per il suo sogno.
Per il resto davvero brava per le tue doti narrative

10. Io lo so di Andrea Partiti
Andrea...io invece non lo so.
Anche io non sono riuscito a capire il finale.
Ciò che ho capito è che scrivi bene, davvero. Leggendoti mi chiedo per quale casa editrice è stato pubblicato il tuo racconto, perchè la stoffa è quella di un autore di professione.
Però devo anche dirti che la cosa che desidero maggiormente quando leggo un racconto (e mi è capitato di fare un commento simile nella scorsa edizione) è capirlo, non farmi troppe domande, non dover tornare indietro a cercare di interpretare qualcosa o peggio a trovare un senso al tutto. Ecco, ho capito che in questo forum date tutti molta importanza al mostrare e non dire, non vorrei che in questa spasmodica ricerca del "velato" si finisca per fare rimpiangere lo "svelato".
Per il resto bella comunque l'idea del cartone animato che si fonde con la realtà, anche se mi aspettavo un colpo di scena, anche cruento magari.
Alla prossima

11. S.C.V.A.S., di Sara Tirabassi
Ciao Sara!
SCVAS, sei stata geniale nel riuscire ad immaginare un acronimo per l'invenzione bislacca del professor Chandra.
Purtroppo il finale è incomprensibile, e mi conforta il fatto che anche gli altri che l'hanno commentato abbiano detto la stessa cosa, pensavo che non fossi riuscito a capirlo per una mia incapacità di interpretazione. Non credo, inoltre, che il tema sia molto centrata. Certo se il sogno era di questo Mario Carbone, il fatto di essere statoi ucciso potrebbe rappresentarne la tenebra..forse era questo il significato? Purtroppo non posso dare un buon punteggio alla tua storia per questi motivi, so che alla prossima farai di meglio

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antico
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Re: Gruppo JANAS: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#12 » martedì 1 novembre 2016, 18:50

Eccomi con la mia classifica! Nei prossimi giorni arriverà anche la news con la classifica finale del gruppo, i quattro finalisti e i sette che si sono aggiudicati punti Rank d'Era!

1) Il mare dei sogni, di Erika Adale
Incantato. Questo bambino, poi uomo, sognatore che vede i propri sogni rimanere tali e perdersi, dimenticati, in fondo al mare arriva al lettore con una delicatezza, e potenza, tale da lasciarlo abbagliato. Costruisci il racconto sul tema dell'edizione, lo leghi all'attualità e riesci anche a renderlo poetico grazie all'intuizione del sognatore. Touchè. Pollice su, ovviamente.
2) Il premio, di Polly Russel
Ottimo, davvero. La prima parte è scritta DA DIO, la seconda fatica un po' di più, ma appena un poco. In se lo spunto non è originalissimo (anche se la contestualizzazione italiana gli fornisce una marcia in più), ma in un'epoca in cui tutto è già stato pensato ci si deve focalizzare sull'esecuzione qui è grandiosa. Perfettamente costruito sul tema, tra l'altro. Pollice su, senza dubbio.
3) Dolce e sottile, la lama, di Veronica Cani
Mi è piaciuto, molto. I racconti di Erika e Polly gli stanno davanti perché forse ancora più brillanti nell'esecuzione, ma per quanto mi riguarda è un pollice su, quindi da vetrina subito, anche se non si qualifica per la finale. Il tema c'è ed è bene implementato. Ottima l'idea di raccontare un'ossessione dal punto di vista dell'ossessionata, quindi senza puntare troppo il dito sull'ossessione stessa. In un primo momento ho storto il naso sulla trasformazione così repentina dell'uomo in assassino, ma proprio il capire che, in quanto narrato dal punto di vista di lei, era impossibile che lui si trasformasse più gradatamente, mi ha convinto a ritenere che il racconto sia a posto così com'è. Brava.
4) La magia dell’anima, di Linda De Santi
Un racconto godibile, ben strutturato, forse un pelo troppo telefonato. Inoltre, il ctrl+canc+alt non sarebbe meglio usarlo quando il pc si blocca? In questo caso la zietta riesce a muovere il mouse, quindi non è bloccato e se lo fosse stato e quindi si fosse sbloccato mi sarei aspettato quanto meno un accenno in narrazione. Inoltre, il Diavolo pima concede, poi prende mentre qui prende solo in base alla promessa, mi sembra manchi un passaggio o almeno un qualcosa che instradi il lettore nella "malefica logica" di quanto avvenuto. Detto questo, il racconto mi è piaciuto e la mia valutazione è un pollice tendente all'alto, solo che penso andrebbe revisionato per renderlo più a prova di bomba.
5) Gli occhi sgranati, di Giancarmine Trotta
Un racconto di buon impatto, ordinato, gradevole alla lettura. Non tanto pulp come da qualcuno affermato, almeno a mio parere. Il tema c'è, anche su più piani. Non ha fatto scattare il livello emozionale, però. Rimane freddo, forse non sono riuscito a empatizzare con i protagonisti, ma può essere un problema mio. Se posso azzardare, procedere in linea retta in un racconto così breve che vuole raccontare così tante cose può proprio portare a questo senso di distacco. In questi casi dico sempre che probabilmente sarebbe stato più funzionale focalizzare il tutto su un dato momento, quello finale, e attraverso dialogo e pensiero evocare quanto precede. Pollice tendente all'alto per me.
6) Io lo so, di Andrea Partiti
Il finale è geniale, davvero, da pollice su cantandolo. Quanto lo precede è però non allo stesso livello, avrei saltato del tutto tutta la prima parte per immergere da subito il lettore nella serata da incubo della protagonista: lei e la galantamina con il sottofondo degli incubi che l'aspettano non appena chiude gli occhi, distanza che la medicina stessa annulla facendole perdere anche la sicurezza della veglia. Ecco, potevi in tal modo inserire anche tutti i riferimenti necessari alla dottoressa e non avresti perso nulla. T'invito a revisionarlo seguendo il mio consiglio, sono quasi del tutto convinto che con le tue doti potresti tirarne fuori un incubo a tutto tondo. Allo stato attuale, nel complesso, un pollice ni che vorrebbe guardare su.
7) Andare via, di Viviana Tenga
Parto dal tema: per me c'è, hai proprio costruito tutto su di lui. Semmai, il problema è che rimnani invischiata nella tua stessa struttura e manca il respiro necessario per tratteggiare la sconfitta di Enrico, pertanto quello che arriva al lettore è esattamente quello che gli racconti, ma così facendo lo informi senza convincerlo, il classico "show don't tell". Come intervenire? Mi rifaccio al mio solito consiglio: in questo caso evita di spezzare e tienici dentro la seconda parte. Fai riflettere Enrico sull'incontro, facci entrare nelle sue emozioni facendocele percepire. Credo che valga la pena revisionarlo sotto quell'ottica. Al momento direi un pollice ni che vorrebbe tanto puntare in su.
8) Indissolubilmente, di Vilma Cretti
Grande stile, riesci a descrivere con maestria le tue scene e lo svolgersi del racconto, però mi è mancata l'empatia e in un testo simile è di fondamentale importanza che ci sia. Mi verrebbe da dirti che non vedo il suicidio come una risposta alla richiesta del partner di abortire, ma in verità qui il problema è semmai che questa urgenza della protagonista non arriva al lettore, non lo convinci. La prima parte vede come protagonista dominante la sorella, poi arriva il suo ragazzo, ma la sua volontà non la sentiamo, non possiamo immedesimarci. Ok, il problema potrebbe essere proprio questa assenza di volontà forte, ma anche quella deve arrivare al lettore insieme alla sua protagonista. Lavora su di lei e vedrai che il racconto, a quel punto, potrà arrivare a tutti, ma proprio tutti. Pollice ni che vorrebbe puntare verso l'alto.
9) Il lavoro ideale, di Diego Ducoli
Devo allinearmi a chi ti ha fatto notare che oltre alla battuta finale rimane poco del racconto. Mi sembra più un esercizio di stile che altro, questa volta, anche perché nel corso della lunga preparazione non semini altre idee o indizi per interpretazioni altre o anche solo stoccate di critica sociale... Il tema c'è, ma il resto è mmmh mmmh... Direi un pollice ni senza infamia e senza lode, a questo giro.
10) Shopping a Europa 2, di Maria Rosario Del Ciello
Molto intrigante questo Centro Commerciale in salsa horror... Credo che il problema del racconto sia da ricercarsi nella mancanza di motivazione della protagonista. Tu lo dici e sottolinei, al lettore, che è un suo desiderio, ma in verità ti dimentichi di lei, del perché voglia fare un passo simile... E in più ti dimentichi anche dei ricordi: si suppone che cambiando cervello si azzerino anche quelli, è un po' come morire, anzi... è in tutto e per tutto come morire ed ecco che allora la leggerezza con cui tutti i protagonisti prendono l'evento mi stupisce e neppure trovo nel testo delle chiavi di lettura, credo che, semplicemente, tu non abbia valutato la cosa. Da rivedere e sviluppare meglio, mi sembra d'intravvedere tantissimo materiale interessante in questa tua idea anche se, al momento, la mia valutazione è un pollice che arriva stentato al ni.
11) S.C.V.A.S., di Sara Tirabassi
Fino al finale stavo valutando il racconto da possibile pollice su, serviva una chiusa all'altezza... ma non è arrivata. Ti sei incartata su questo Mario Carbone e, anche se avevo intuito fosse lui, non hai lasciato alcun indizio per dissipare il dubbio riguardo il destino del "sognante". Vero, è il "soggetto" cui il mattino dopo Chandra offre i panini, ma è tutto davvero troppo lasciato lì, senza controllo. Da rivedere assolutamente, al momento lo vedo proprio come tronco e stenta ad arrivare al pollice ni.

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