Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Lunedì 17 ottobre 2016 ore 21.00
Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2016, 2:22

Immagine

BENVENUTI ALLA ATZORI EDITION, LA SECONDA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo MAMUTHONES della ATZORI EDITION con Andrea Atzori nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo MAMUTHONES dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SHARDAN.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo JANAS.


I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA ATZORI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via regolandomi con gli orari di consegna in caso di autori a pari punti), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MAMUTHONES:

Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera, ore 00.15, 2998 caratteri
Senza titolo, di Ambra Stancampiano, ore 01.06, 2984 caratteri MALUS 5 PUNTI
Il grande Kraken, di Jacopo Berti, ore 22.41, 2460 caratteri
Il modo migliore, di Roberto Romanelli, ore 23.49, 2997 caratteri
Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari, ore 22.31, 3000 caratteri
Mani di fata, di Flavia Imperi, ore 23.07, 2941 caratteri
Naufragio, di Adriano Muzzi, ore 23.41, 2969 caratteri
Cronouovo, di Angelo Frascella, ore 23.49, 2996 caratteri
Il battito della vita, di Alessandra Corrà, ore 00.16, 2974 caratteri
Radici Spezzate, di Filippo Puddu, ore 00.27, 2785 caratteri
Oniroteca, di Fernando Nappo, ore 00.59, 2986 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 ottobre per commentare i racconti del gruppo SHARDAN. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 ottobre, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli UNDICI racconti del SHARDAN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTADUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SHARDAN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA QUINTA ERA E BUONA ATZORI EDITION A TUTTI!














Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2016, 21:55

Bella edizione, forse la migliore che mi sia capitata, ma che bravi!
CLASSIFICA
(A seguire, commenti in ordine sparso)

1. Il grande Kraken di Jacopo Berti
2. Oniroteca di Fernando Nappo
3. Bianchi, rossi e al verde di Francesco Nucera
4. Radici spezzate di Filippo Puddu

5. Il modo migliore di Roberto Romanelli
6. Cronouovo di Angelo Frascella
7. Senza titolo di Ambra Stancampiano
8. Naufragio di Adriano Muzzi
9. Mani di fata di Flavia Imperi
10. Il battito della vita di Alesandra Corrà
11. Fino all'ultimo respiro di Beppe Roncari





Flavia Imperi "mani di fata"
Ciao Flavia! Allora, che l'orrore fossero tutti quei fiori e quel rosa, tipo Dolores Umbridge era abbastanza evidente! E meno male il ragno.
Scherzi a parte, "olezzo di rose" e "maledetti fiori", ci dicono troppo. Va bene il filtro del personaggio, ma così sembra quasi in prima persona. :) Va bene, anzi è molto buono l'accento che poni sulla teiera, sui colori, sui profumi. Sono sufficienti a farci capire il contesto infiocchettato, e le bambole appese, il suo senso di ribellione. Non serve altro.

Trovo il pezzo troppo raccontato, non c'è azione. Capisco il limite dei caratteri, ma purtroppo questo è, e ci dobbiamo fare i conti. :)
La trasformazione del ragno a "lugubre individuo" sarebbe carino vederla. Almeno un accenno. Anche la lotta tra lui e la zia, si risolve tutto in un paio di battute.
"Con la mano stretta sulla camicetta" potrebbe essere di tutto. Anche averne una di scorta in mano, per assurdo. Ok, nel periodo precedente hai detto della fitta al cuore, (al petto mi suona meglio) ma non regge lo stesso.
"L'ultima cosa che vide fu la lama affondarle nel petto"
Non è vero, perché subito dopo lo vede stringere il proprio cuore in mano.
Al castello nero che disegnava da bambina non hai mai accennato, eppure di particolari ce ne hai dati. Bambole appese, posticino segreto per ragni. Potevi accennare anche quello o mi vien fuori dal nulla.

Insomma, l'idea c'è. Il bene e il male sono concetti relativi e tutto può essere il contrario di tutto, ma, secondo me, andrebbe rivisto in diversi punti.


Roberto Romanelli "il modo migliore"
Ciao!
Ammetto di averlo dovuto rileggere, a una prima lettura alcuni passaggi risultavano poco chiari. In effetti alcuni, anche alla seconda. Perché capsule se, se le inietta? Fiale avrebbe reso il tutto più fruibile. Parliamo di una pistola iniettante? Ok, ma fiale, secondo me, suonava comunque meglio. Oltretutto, forse si può trovare un metodo meno invasivo per la classe dominante, che gli inibitori di feromoni. Magari estirpare l'olfatto alle "cavie". Meno cruentemente, mettergli una mascherina.
Probabilmente in questo modo risparmi caratteri e chiarisci il concetto, ma ha poco senso nell'ottica di specie evoluta e non.

L'idea, in generale, è parecchio intrigante, ma così come è esposta, mi lascia dei dubbi. Sognano e poi non si svegliano più. Quindi iniziano a sognare a un certo punto della loro vita. O sarebbero vegetativi dalla nascita. Magari sognano dopo il primo amplesso, che sarebbe anche una bella frecciatina, tipo "hai fatto i tuoi comodi, ti giri di là e dormi!" :)
Perché la fine dell'attività onirica sarebbe un'evoluzione? Prima anche le donne, non si svegliavano più?
Insomma, mi piace, ma andrebbe approfondito. Spiegato.



Il grande Kraken di Jacopo Berti
Accidenti che bello. Non é il mio genere, sui tempi lunghi si rischia di prendersi a martellate, ma così é un piccolo gioiello. Un mito cosmogonico di tutto rispetto. Non ho alpunti da farti. Le ripetizioni sono funzionali alla narrazione.
Il ritmo è volutamente lento, e non potrebbe essere altrimenti, da il giusto tempo. Ciondolavo un po' leggendolo, come avrebbe fatto il vecchio, o il nipote, sulle sue ginocchia, e io sto sprecandomi in complimenti per non incorrere nelle ire dell'Antico, per i commenti troppo corti.
Complimenti.



Ambra Stancampiano "senza titolo"
"I volti degli invitati che reggono le candeline?" Scritto così, sembra siano i volti a sorreggere. Sī, c'è il "che" ma in questo caso, scriverei "i quali". Perché da proprio quell'effetto.
Ripetizione onde-ondeggia
Accidenti, sto prosecco sembra avere una gradazione alcolica maggiore della tequila. :)
Dodici portate, scritto in cifre è tremendo e poi perché dovrebbero accompagnarle con del brut? Passi all'aperitivo, va bene con i dolci, ma lo serviranno un caspita di vino fermo, in questo ristorante! ;)

Per quanto riguarda la storia mi lasci con un "boh". La maestra (che poi, a noi serve sapere che e una maestra?) fa un'entrata alla Malefica con tutto il corvo (si fa per dire) e poi? Si fa riaccompagnare al tavolo come un'ubriaca qualsiasi, dopo aver iniziato un discorso e senza averlo finito. Senza aver nemmeno tirato fuori una frase rivelatrice.
Dove è il sogno? L'orrore, ok, la malattia della maestra. Ma il sogno mi è sfuggito. Mancano un bel po' di virgole, a mio parere.

Credo che il cosmetico si chiami mascara. Rimmel é una marca. (E un disco di De Gregori.)


Francesco Nucera "Bianchi rossi e al verde"
Molto bello. Sembra partorito da Salvadores con l'aiuto di Paolo Rossi alla sceneggiatura. Un futuro probabile, plausibile e non auspicabile. Che poi, il cinquanta per cento di possibilità, ė tantissimo! Quasi quasi... Auspico. :)
Quindi alla fine il povero Ivo, ha perso. Una dinamica di suicidio anomala o l'ho capita male. Si getta sotto una macchina che ha rallentato per un semaforo. Quindi come fa l'impatto a essere tanto violento da farlo rotolare, addirittura sul tettino. O si era gettato sotto quella verde? A questo punto però l'airbag mi confonde, perché siamo col punto di vista di quello che guida la Fiat sogno.
Che poi, Ivo. :) I nomi più corti del West! Come i miei, Mia, Leo... Mai un personaggio, qui a Minuti Contati, che si chiami, che so: Sigismondo. Pierfrancesco. :)
Bello il rimando continuo al tricolore. Avrei preferito che la macchina verde che lo supera al semaforo, fosse bianca. Verde lo era gia il semaforo e rosso poteva essere il sangue di Ivo.
Per cosa sta la P in più?
Ah, se non si fosse capito, mi é piaciuto.



Fino all'ultimo respiro di Beppe Roncari
Il mostro che alberga in me ha ululato per tre quarti del racconto. Il cane che spunta dal nulla, l'omone supermuscoloso che sposta una frana e lancia ciccioni, la frana di cui nessuno si era accorto fino a momento giusto, il vecchio saggio che sa sempre cosa fare. Avrei potuto mordere. Poi... Avevi ragione te. In un action movie son tutte cose permesse! ;) questo a una prima lettura. A una seconda, esce l'inganno.
Non puoi dirmi che Gio e Mat non potevano comunicare con i minatori. Che erano in ana posizione privilegiata dalla quale le comunicazioni erano interdette. Devo essere io a credere che siano due addetti alla sorveglianza, non me lo devi servire in questo modo o crei un inganno al lettore.

Bella l'immagine del vecchio che guarda in camera, doppiamente bella, ripensandoci dopo aver letto il finale.
Il canarino invece, film o no, non torna.
Un canarino non canta al buio. Non è il suono che avvisa i minatori, semplicemente lo guardano di continuo. Ti dirò, potevi usare direttamente Rex, facendone uno yorkshire, razza usata nelle miniere per il suo scarso olfatto. Sentiva la fuga di gas solo quando era molto vicina.
Un lavoro gradevole, da rivedere nella parte iniziale, per scongiurare l'inganno al lettore.



Naufragio di Adriano Muzzi
Non lo so, questo pezzo non mi convince. Accadono troppe cose per essere raccontate in 3000 battute e il risultato è una cronaca distaccata e frammentaria.
I dialoghi sono pochi credibili, già due in mezzo all'oceano che invece di disperarsi chiacchierano del tempo perso suona strano, in più che decidano di farsi un cicchetto con delle birre galleggianti raminghe è davvero strano! Non contenta, lei che fa? "Io vado" e decide di nuotare per due notti e due giorni.
Tutto avrebbe senso nella logica di un sogno. Anche il vortice che scompare nel nulla lasciando "Laguna Blu". Un sogno che lei, predatrice succuba style gli ha indotto. Avrebbe senso anche il loro incontro a Parigi, in cui si parlano come se si fossero visti due giorni prima al bar. Ma io sto sogno non lo vedo!
Magari c'è o non mi sarebbe venuto in mente, ma se c'è, è talmente velato da farmi credere sia una mia idea.


Cronouovo di Angelo Frascella
Ciao.
Allora, la scrittura è fluida, piacevole. Si vede che sei una buona penna. Il racconto si lascia leggere senza intoppi.
Sulla trama avrei qualche dubbio. Intanto questo climax da film della domenica pomeriggio. Uno scienziato (Dio mio, perché Castagna?! Per tutto il tempo, l'uovo l'ho immaginato bianco con scritto in rosso "Dottor Stranamore") inventa la macchina del tempo, non lo fa nello scantinato di casa tipo Doc, lo fa con un'intera equipe, e ci va solo una giornalista senza troppa voglia. Lei lo sfotte un po' e lui se la porta nel primo viaggio del tempo di tutta l'umanità? Mmm... Decisamente troppo film da domenica pomeriggio. Sbaglia i conti giusto di qualche milione d'anni e si ritrovano a creare l'universo.
Ecco.
Questo mi fa storcere il naso. Questa cosa tipo Terminetor, proprio non mi piace. Ovviamente è un mio gusto. Ci sono centinaia di racconti/libri/film/fumetti che ruotano, in un modo o nell'altro attorno a questo argomento.
Io avrei di gran lunga preferito vederlo finire con la parola tronca del dottore. In modo da poter pensare che sì, loro sono il Big Bang, ma anche no.


Il battito della vita di Alessandra Corrà
Alia o Anna? E no perché non è solo una svista. Alia è un nome arabo, Anna italiano. Dovremmo aspettarci un backround del tutto diverso. Nel primo caso l'Italia è una fuga, una fuga da tutto e da tutti. Dalla famiglia di origine, dalle amicizie. Un dover ricominciare tutto da capo, nonostante la paura. Nel secondo caso è un ritorno, e magari potrebbe essere più semplice.
Comunque, che sia Anna o Alia, scappa da un uomo cattivo e vendicativo che guarda caso è pure brutto. Andiamo un po' sul classico? :)
A parte tutto la storia si regge, lei ha imparato a difendersi e si darà da fare.
Non mi piace il modo in cui introduci il mestiere di Aldo. Sembra che tu ce lo voglia dire per forza, e tra l'altro, perché mai un medico dovrebbe ridursi a fare da serial killer? Se è solo un "favore" a un amico, strano che lei non lo abbia mai visto prima.
Puoi dirmi che é solo lei a crederlo un dottore, ma no. Anche il lettore lo crede. Tu non usi un narratore distaccato, quindi Avresti dovuto scrivere "sapeva essere un dottore" o qualcosa di simile.
Si può dire "cambiare i connotati" parlando di chirurgia estetica?
Non lo so, quindi chiedo. Ma prendono i cellulari, in mare?
Insomma, buon finale, ma il resto, da rivedere.



Radici spezzate di Filippo Puddu
Le battute finali strappano il cuore, Call. Complimenti. L'immobilità dell'albero accumunata al coma é pura poesia. Ma tu ti destreggi bene tra le nebbie dei sentimenti umani.
Ho capito subito dove ci avresti portato e sono riuscita a fruire il pezzo al meglio, perché avevo letto il commento di Erika, altrimenti, immagino, mi sarei persa.
É onirico, poetico, visionario e straziante, ma forse lo é troppo. Anche se, credo che alla fine, tutto dipenda dal fruitore designato. Sono poche battute, si possono rileggere un paio di volte e ne vale la pena.

Oniroteca di Fernando Nappo
Ah, spassoso, era una vita che non mi imbattevo in un cyber punk... meritevole! ;)
Tra l'altro, per alcuni versi, abbiamo adottato idee simili, nei nostri racconti.
Ho pensato a Polo Rossi con i capelli color fuoco che vendeva Paranoie dai manifesti oleografici di Nirvana. Molto gradevole. Mi piace la caratterizzazione del personaggio, mi piace l'ambientazione. Tutto ben riuscito.
Qualche dubbio sul perché dovessero davvero farlo fuori, oltre al finale a sorpresa non ne vedo il motivo. Tira avanti un megabaraccone, sogna di continuo, permettendo a moglie e amante di fare come gli pare, non solo, è l'amante a impacchettargli i sogni, quindi sa anche quanto dureranno. Insomma, l'omicidio mi sembra più un pretesto per tirar fuori un finale degno.
Ma, a parte questo, un gran bel lavoro.
Polly

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1039
Contatta:

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#3 » venerdì 21 ottobre 2016, 18:11

Di solito non fatico troppo a stilare una classifica, questa volta i primi racconti mi hanno fatto soffrire, troppo diversi per riuscire a confrontarli ragionevolmente.

1. - Il grande Kraken, di Jacopo Berti
2. - Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera
3. - Oniroteca, di Fernando Nappo
4. - Cronouovo, di Angelo Frascella
5. - Senza titolo, di Ambra Stancampiano
6. - Il modo migliore, di Roberto Romanelli
7. - Mani di fata, di Flavia Imperi
8. - Radici Spezzate, di Filippo Puddu
9. - Naufragio, di Adriano Muzzi
10. - Il battito della vita, di Alessandra Corrà
11. - Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari

Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera
► Mostra testo

Senza titolo, di Ambra Stancampiano
► Mostra testo

Il grande Kraken, di Jacopo Berti
► Mostra testo

Il modo migliore, di Roberto Romanelli
► Mostra testo

Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari
► Mostra testo

Mani di fata, di Flavia Imperi
► Mostra testo

Naufragio, di Adriano Muzzi
► Mostra testo

Cronouovo, di Angelo Frascella
► Mostra testo

Il battito della vita, di Alessandra Corrà
► Mostra testo

Radici Spezzate, di Filippo Puddu
► Mostra testo

Oniroteca, di Fernando Nappo
► Mostra testo

Avatar utente
giancarmine trotta
Messaggi: 383

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#4 » martedì 25 ottobre 2016, 16:56

I racconti sono molto diversi e metterli in fila in una classifica è stato complicato. Ho preso tempo perché ho ragionato sul messaggio e sull'aderenza al tema. Nessun racconto mi ha deluso, quelli in fondo alla classifica, secondo me, necessitano di una revisione o di un taglio, di un'aggiunta, di un qualcosa in più. I primi (non solo i primi 4-5) si equivalgono e anche differenziare tra loro è stata dura.

1. – Radici spezzate di Filippo Puddu

Racconto intenso. Mi ha fatto emozionare.
Ottimo l'incipit. Qualche ripetizione di troppo -La luce del suo sorriso, dei ricci biondi. Sorrido.- ma è un lieve peccato, come il passaggio dei verbi alla terza pesona che ho fatto fatica a interpretare (Riuscì a incidere... perché non scolpì..).
A parte queste piccolezze, per me questo racconto vale molto. Lo stile non passa inosservato e anche la storia, col messaggio profondo che porta, rimane ben impressa nella mente.
Ti faccio tanti complimenti, il tuo modo di scrivere sazia la mente.
Premio questo lavoro perché pur restando nel tema, va oltre.


2. - Cronouovo di Angelo Frascella

Lettura scorrevole e racconto inserito in un settore molto utilizzato nel genere fantasy. I viaggi nel tempo rappresentano il sogno di molti e la tragedia finale, seppur surreale per la presenza a bordo della giornalista titubante (che porta sfortuna.. ovviamente!), inserisce il racconto perfettamente nel tema.
La scena finale, generica (un indizio poteva aiutare, secondo me), mi è piaciuta perché rende il lavoro dello "scienziato pazzo" un po' meno pazzoide; e spesso, nella storia, da idee ritenute assurde sono nate le migliori scoperte.
In generale un buonissimo lavoro, che premierò tra i migliori. complimenti!


3. – Oniroteca di Fernando Nappo

Dall'idea non originale, è nato un racconto spassoso e godibile. Scritto bene, buon ritmo, dialoghi e
riflessioni del protagonista ben incastrati nella storia.
Il finale resta vago ed è l'unica cosa che posso farti notare. Alla prima lettura avevo capito che lui in realtà non muore, ma è come se il Prof. si sia stancato delle sue richieste e quindi, per ripicca, appare nel sogno indotto e gliela fa pagare. Anche perché, se l'ultima scena fosse reale, non riuscirei a giustificare queste frasi "Stronzo, cosa stai facendo al mio cervello? Cos'hai combinato col bottone occipitale?" solo dopo che il dolore da trapano gli abbia trapassato le tempie. Il tema per me è rispettato anche così, perché dal "sogno" di scegliersi i sogni indotti, si passa all'incubo (tenebroso) del Prof e della moglie che si vendicano.
Complimenti anche per l'ironia, bravo!


4. - Bianchi, rossi e al verde di Francesco Nucera

Bel titolo, bella la rappresentazione delle azioni oppressive che viviamo quotidianamente. La nostra pensione, se mai ci sarà, non credo si discosterà molto dai 78 anni! La frase "E gliene mancano solo dieci alla pensione" ci sta una meraviglia nel contesto.
Ho apprezzato molto il messaggio amaro. I protagonisti sono succubi del sistema: lui che accetta il rischio e lei che lo propone. Il sogno si frantuma e la vita termina col suicidio e quindi con quanto di più nero esista.
Bello anche il finale, complimenti! Premio tra i migliori anche questo lavoro

5. – Il grande Kraken di Jacopo Berti

Premesso che leggendo le prime righe sono rimasto sorpreso non positivamente dei nomi, mi complimento per l'impianto del racconto, che funziona ed è aderente al tema. Il genere fantasy si addice perfettamente al tema del sogno e delle tenebre e tu sei riuscito ad rendere un discorso nonno-nipote solenne, epico.
Le ripetizioni, proprio perché è un adulto che racconta ad un bimbo, vanno benissimo; una quarta ripetizione sarebbe stata eccessiva ma le classiche tre ci stanno.
Una cosa che non avevo capito: Perché Il grande Kraken ha timore delle nebbie e degli astri e nel primo caso ha paura di cantare e non dell'acqua? - l'hai spiegata nel commento precedente.
Bello il suggerimento finale al rispetto verso i cicli e le stagioni che il nonno insegna a kathip. Dà importanza a tutto ciò che ha raccontato, che diventa il mezzo per l'insegnamento.
Complimenti!

6. – Senza titolo di Ambra Stancampiano

Questo racconto si allontana molto da quelli che ho letto sin qui nella mia recente parentesi di MC. Leggerlo mi ha fatto piacere, a prescindere dalle classifiche e dal tema.
Ha una grande ambizione: quella di sussurrare un indizio, un'emozione, lasciando perdere volutamente il colpo di scena. In 3000 caratteri, infatti, non sempre è possibile inserirlo, proprio perché alcuni temi e quindi i racconti, necessitano di narrazioni sfumate, ben ambientate, particolareggiate.
Ci sono delle cose, peraltro fatte notare subito dai primi che hanno commentato, che mi hanno convinto a metà: il secondo periodo troppo lungo, il nome "maestra", che mi ha fatto immaginare durante la lettura un finale diverso dall'uscita accompagnata da un sorriso.
Sul titolo: ok a "Riflessi, Riflessioni", a me sarebbe piaciuto "Bollicine di verità", collegandolo al prosecco; senza titolo, non è stata una scelta premiante.
Sottolineo anch'io la bellezza della frase: "Guardatemi bene: io sono come voi sarete un giorno, e voi adesso siete com'ero io ieri".
Un giovane sogna, un vecchio, spesso, ha finito di sognare e sa che prima o poi arriverà il buio.
Ti faccio i complimenti per la delicatezza con cui hai toccato il tema.

7. - Il battito della vita di Alessandra Corrà

Ho letto il testo due volte per cercare di capire chi fosse Anna, poi ho scoperto dai commenti (che volutamente non avevo letto prima..) che è un refuso (e ci sta, figurati!).
Questo a parte, la storia regge benissimo il tema: il sogno di una nuova vita e la tenebra della consegna al suo aguzzino, che probabilmente non avverrà perché prima ci sarà un omicidio. Non tiene altrettamnto bene (per un gusto mio personale) il mestiere dell'uomo, la frase in italiano che scrive e soprattutto aver lasciato il telefono incustodito. Questo dettaglio poteva inserirsi bene se il lettore avesse colto degli aspetti dell'uomo riguardo la facilità di dimenticare oggetti, per esempio.
Per me l'impianto è ok, piacevole da leggere ma con qualche dettaglio da rivedere.

8. - Il modo migliore di Roberto Romanelli

Un'idea eccellente, questo tuo racconto. Il mix sogno-incubo-angoscia-sesso-uomo-donna aveva tutti gli ingredienti per creare una storia affascinante. Però è come se hai perso le fila e sei andato avanti, senza la giusta convinzione. Ho letto alcuni commenti per essere certo di non aver preso abbagli e anche il tuo mi ha confermato che manca qualcosa; non molto intendiamoci, bastava chiarire alcuni aspetti, come la finalità di Chiara o sussurrare apertamente il possibile amplesso della stessa col numero tre.
Speriamo di non evolverci così! :)
Complimenti per l'idea e la capacità di andare lontano con l'immaginazione.

9. – Mani di fata di Flavia Imperi

I punti di forza di questo racconto sono il ribaltamento dei ruoli e le descrizioni dell'ambiente e di alcuni comportamenti della protagonista.
Concordo con chi ha scritto che ci sono troppe informazioni nella prima parte, che ci sussurrano la continuazione e tolgono quindi l'effetto sorpresa. Sul finale ho dei dubbi, ma è probabilmente un mio problema: se Licia è libera, dopo il suo sogno ("Sto sognando?" "Lo hai fatto finora"), è come se il tema non fosse stato centrato appieno, perché la tenebra è nel sogno e non oltre.
Ma su questo vorrei sapere la tua opinione.

10. – Fino all'ultimo respiro di Beppe Roncari

L'incongruenza del canarino salvavita coperto dai rumori standard dei minatori mi ha spiazzato. Così come il ruolo dei due nel dialogo iniziale. Nei film d'azione si è visto di tutto e quindi non ho nulla da sottolineare per il resto della storia.
Bella la scena del vecchio Tom (anche lui come noi non andrà mai in pensione!) che guarda in camera e invece non mi sono piaciuti i nomi Mat-Gio-Mac (ma capisco il problema del 3000 caratteri).
Uno dei punti di forza di questo racconto è il finale. Perché è positivo e con il tema proposto non era per nulla facile voltare e terminare con l'esultanza dei protagonisti.

11. – Naufragio di Adriano Muzzi

Io leggevo e mi convincevo che fosse tutto un sogno. Anche perché bere le birre di notte dopo un naufragio sembra alquanto improbabile.
Anche incontrare una persona per caso a Parigi dopo molto tempo mi pare surreale e quindi anche la seconda parte l'ho interpretata come un sogno, confermato dai pezzi di corpo che volano. Però così il tema sembra preso a metà, perché non si va oltre il sogno, ma si rimane imprigionati in un incubo. Oppure mi sono perso qualcosa ed è colpa mia!
L'idea e lo stile ci sono, ma secondo me andrebbe rivista la struttura.

Avatar utente
maria rosaria
Messaggi: 687

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#5 » martedì 25 ottobre 2016, 17:07

Ciao a tutti. Recupero il tempo perduto e posto ora commenti e classifica.
Come nelle edizioni passate, ho fatto tesoro dei commenti ricevuti dal mio racconto, ma ho imparato molto anche leggendo i vostri racconti.
In bocca al lupo a tutti!

1) Il grande Kraken, di Jacopo Berti
Il tuo è uno dei racconti che ho maggiormente apprezzato di questo girone. Mi è piaciuta moltissimo l'idea del mito sulla Creazione affidato al Kraken, mostro marino che una volta addormentato è meglio non svegliare.
Ho apprezzato poi il meccanismo del racconto del nonno al nipote: delizioso.
Siccome però ogni tanto bisogna pure fare le pulci, allora mi sono impegnata e ci provo.
A un certo punto scrivi:
“E nel sogno mescolò gli astri e le nebbie, e sorsero le isole. Mescolò le nebbie e le acque e sorsero tutte le creature che abitano le isole»
«Noi?»
«Noi»”

Allora mi chiedo: e la musica? Il grande Kraken ha mescolato astri e nebbie, mi aspettavo che mescolasse anche la musica, che avevi citato nel primo passo della “creazione”.
E’ chiaro che qui il mio è puro esercizio. Il racconto rimane una lettura veramente gradevole, il tema centratissimo, la scrittura e lo stile ottimi.

2) Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera

Ottimo l'accostamento tra i colori dell'abbigliamento che rimandano a una satira amarissima sulle vicende della nostra Italia. Mi ha fatto sorridere il riferimento a una pensione che Ivo arriverà a percepire a 78 anni: ma Ivo siamo un po' tutti noi, come siamo pure Pippo che guida con cautela, poi un attimo dopo accelera e travolge il poveraccio di turno (Ivo, in questo caso).
Bello anche il finale e la citazione nel titolo al film di Verdone (o sbaglio?).
Tema rispettato: la tenebra (la disperazione che porta al suicidio) dopo il sogno (l'illusione del gratta e raddoppia).

3) Oniroteca, di Fernando Nappo
Mi è piaciuto molto il tuo racconto. Il tema è rispettato alla perfezione e la scrittura mi ha coinvolto e divertito.
Ero curiosissima di andare a vedere come finiva e un po’ ci sono rimasta male perché mi piaceva l’idea che questa specie di vendetta andasse a buon fine (anche se solo nel sogno). Invece i cattivi hanno vinto. Uffa!
A parte gli scherzi, ottima prova.

4) Cronouovo, di Angelo Frascella

Racconto di fantascienza classica con una sottile vena ironica. Mi è piaciuto, mi ha anche fatto sorridere e lo stile è perfettamente adeguato al tipo di racconto. Unico dubbio mi viene è sul finale: sembra un dialogo tra alunno e professore ma non riesco a capire dove siamo e quando siamo. Ammesso che la parte precedente termini con un nuovo Bing Bang, il nuovo universo è simile al precedente? Interrogativi che non inficiano la godibilità del racconto ma che forse richiedono un ampliamento della storia.

5) Radici Spezzate, di Filippo Puddu

Complimenti, un racconto profondo, potente ed evocativo.
La scrittura trasmette benissimo il dolore della voce narrante e l'accostamento all'albero, alle sue radici è un'immagine bella e funzionale.
Ammetto di aver pensato, alla fine della prima lettura, alla morte della figlia. Poi ho letto il commento di Erika, sono andata a rileggere e... sì, proprio così. Non avevo capito subito, perdonami.

6) Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari

Confesso che anch’io all’inizio avevo pensato a Mat’ e Gio’ come due operai in superficie che controllano la situazione dei minatori attraverso delle telecamere. I due hanno perso i contatti sonori con i minatori e si ritrovano ad essere tristi spettatori della tragedia. Questo è stato, perdona la battuta, il film che mi sono fatta io. Poi il finale mi ha risvegliato. ;)
Mi ha sorpreso anche il fatto che un cane possa passare attraverso un masso che di fatto ostacola il passaggio dell’ossigeno: deve essere un cane molto piccolo, ho pensato.
Nel complesso un racconto gradevole ma forse che richiede qualche revisione.

7) Senza titolo, di Ambra Stancampiano

Credo che la frase centrale di tutto il tuo racconto sia:
"Guardatemi bene: io sono come voi sarete un giorno, e voi adesso siete com’ero io ieri."
Per questo forse potevi usare come titolo qualcosa tipo Riflessi, Riflessioni, o roba del genere.
E rispecchia anche il tema assegnato: io sono come voi sarete un giorno (le tenebre=la malattia=la morte), voi adesso siete come ero ieri (il sogno=la gioia del matrimonio=la gioventù=la speranza).
In altre parole: la tenebra dopo il sogno.

C'è all'inizio un periodo che, secondo me, è un po' troppo lungo ed ho fatto fatica a seguirlo:
“Qualcuno tira del riso, un gruppo di ragazzi brinda facendo tintinnare i flute, una signora ingioiellata si complimenta con la madre della sposa per il matrimonio da sogno sgranocchiando gamberetti in salsa prelevati dal vassoio di un cameriere in livrea, un signore grasso annoia a morte coi suoi discorsi la moglie vestita di taffetà e la cugina Cunegonda, che presa dai fumi del prosecco confonde le parole del suo interlocutore con lo scroscio delle onde al punto di ondeggiare lievemente. .”
Chissà, magari mettendo dei punti al posto delle virgole si sarebbero create le giuste pause per una lettura più gradevole. Ma è solo una mia impressione.

8) Il battito della vita, di Alessandra Corrà

L’idea del tuo racconto mi è piaciuta e il finale mi ha spiazzato in maniera piacevole. Refusi a parte, rimane qualcosa a mio avviso da eliminare: ad esempio il riferimento al fatto che Aldo fosse un medico. La professione di Aldo credo sia in questa storia ininfluente. Immagino tu l’abbia voluta utilizzare per spiegare il motivo per cui Alia/Anna va a curiosare sul cellulare dell’uomo. Potevi però benissimo spiegare ciò motivandolo con uno squillare incessante o ripetuto del telefono che portava la donna a preoccuparsi e la spingeva a guardare sul telefonino dell’uomo. E’ solo un esempio.
Per il resto l’ho trovato un racconto discreto.

9) Mani di fata, di Flavia Imperi

Una favola dark che non mi è dispiaciuta affatto. Anche l’azione centrale non mi ha disorientato, sono riuscita a seguirla e con loro i personaggi coinvolti. Un po’ di confusione l’ho fatta invece alla fine con il cuore: lei sente una fitta, il mostro/salvatore le estrae il cuore e glielo mostra. Ammetto, ma forse per mia distrazione, che all’inizio avevo pensato che il suo cuore fosse stato infilzato dalla zia, invece rileggendolo un paio di volte ho capito che lo strano incantesimo di cui la protagonista è vittima è quella di avere un cuore. Giusto?
Complessivamente un racconto gradevole.

10) Naufragio, di Adriano Muzzi
Il tuo racconto mi lascia un po’ perplessa. Fin dall’inizio mi è sembrata inverosimile la situazione: questo tizio è un naufrago, dovrebbe essere disperato, terrorizzato e invece che fa? Si mette a flirtare con una tipa che, ok che è carina ma, insomma, parlare ammollo in acqua dei “sogni che hanno fatto la sera prima” mi sembrano una situazione un po’ paradossale.
Anche la seconda parte, in cui loro si ritrovano, mi sa un po’ di artefatto.
Il finale invece è degno del tema, peraltro rispettato: il sogno che si tramuta in un incubo (che possiamo anche chiamare tenebre, oscurità). Non so, forse mi sarebbe piaciuto di più se anche nella prima parte avessi osato con la vena horror che, invece, è appena accennata.

PS: dopo aver scritto questo commento leggo la tua spiegazione: la prima parte era un sogno, la seconda un incubo. Non so, continuo a pensarla come ti ho scritto. Pigia sull’horror, secondo me potrebbe venirne fuori qualcosa di molto carino.

11) Il modo migliore, di Roberto Romanelli

L’idea di base mi piace. Donne che si sono “evolute” perdendo la capacità di sognare e uomini che sono ancora in grado di farlo ma se lo fanno poi muoiono.
Il problema di questo racconto è, secondo me (e non ho ancora letto i commenti precedenti al mio) che hai compresso in tremila battute troppa roba. Ci sono uomini costretti in un letto d’ospedale: forse sono cavie? Ci sono donne che si iniettano inibitori di ferormoni: perché? Per evitare che gli uomini sognino e quindi muoiano? Ho fatto inoltre fatica a individuare correttamente Chiara e Francesca. Voglio dire che come personaggi distinti non sono riuscita a evidenziare le caratteristiche distintive e le motivazioni di ciascuna di esse.
Non so, magari sono semplicemente io un po’ lenta, però credo che la storia meriti ma devi lavorarci un po’ su, magari ampliandola.
Maria Rosaria

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#6 » martedì 25 ottobre 2016, 20:06

Qualità media dei racconti molto alta, complimenti a tutti!

1)IL GRANDE KRAKEN, di Jacopo Berti
Come chi ha commentato prima di me, non ho molto da dire. Il racconto ha un ottimo ritmo, l'ho trovato rilassante (sarebbe davvero un'ottima fiaba della buona notte, con tanto di bel messaggio finale). Funziona l'espediente nonno-nipote, bella l'idea di un creatore timoroso (e, di conseguenza, di comportarsi bene per non spaventarlo anziché per non farlo arrabbiare - una religione così mi starebbe decisamente più simpatica di quelle tradizionali), tema centrato.
Nel complesso, splendido racconto, complimenti.

2)BIANCHI, ROSSI E AL VERDE, di Francesco Nucera
Racconto ben scritto, efficace nel suo lasciare l'amaro in bocca e nella sua distopia non troppo lontana dalla realtà. Ho trovato forse un po' eccessiva l'enfasi sul simbolismo dei colori, ma sono questi sono gusti personali. Nessun appunto da fare, il racconto scorre benssimo dall'inizio alla fine.

3)SENZA TITOLO, di Ambra Stancampiano
Unico dubbio: la maestra sta facendo una chemio? Non dimostra un po' troppe energie per la sua condizione?
Per il resto, a me il racconto è piaciuto proprio per la sua mancanza di eventi eclatanti. Trovo che il punto centrale sia l'ostinazione degli invitati alla festa nel rifiutarsi di vedere quello che la maestra rappresenta. Alla fine, lei viene sconfitta e condannata all'invisibilità da cui cercava di sfuggire, e questo secondo me è a suo modo un finale fortissimo.
Concordo con Erika sul fatto che un po' di caratterizzazione in più per la sposa avrebbe fatto bene (la maestra secondo me va tutto sommato bene così), ma il racconto si legge bene comunque.
Sono anche tendenzialmente d'accordo sull'appunto di Polly riguardo allo scrivere "dodici" in lettere, non trovo che in numeri enfatizzi di più il concetto che sono tante, ma è una tua scelta e una piccolezza all'interno del racconto.
Nel complesso, mi è piaciuto molto.

4)MANI DI FATA, di Flavia Imperi
E' vero che il fatto che ci sia qualcosa che non va dietro a tutto quel rosa si capisce subito, ma a me personalmente non ha dato fastidio (il colpo di scena non è obbligatorio e comunque trovo che anche così incuriosisci molto il lettore). In generale, ho apprezzato l'idea del racconto e i dettagli con cui hai descritto prima la casa della "zia Moretta" e poi il mondo tenebroso nelle seconda parte.
Secondo me, inizio e fine funzionano molto bene; non mi ha invece convinto la scena d'azione nella parte centrale: prima la ripetizione "balzare adosso/saltò addosso", poi "La donna lottò contro il mostro", che è davvero poco efficace, cerca di dire tutto senza dire niente. Capisco il limite di caratteri, ma avrebbe funzionato dare un dettaglio isolato sulla lotta ("tirò una gomitata", o qualsiasi altra cosa, giusto per avere in testa un'immagine).

5)RADICI SPEZZATE, di Filippo Puddu
Racconto molto evocativo. Ho trovato bellissimo il simbolismo delle radici, il modo in cui l'hai gestito e le immagini che hai creato, però ho fatto molta fatica a seguire la trama. A una prima lettura, mi era sembrato di capire che quella rimasta paralizzata/con qualche malattia terminale fosse la bambina, poi ho letto il commento di Erika e in effetti rileggendo aveva più senso. In ogni caso, ho trovato la cripticità un po' eccessiva. E' vero che con racconti così corti si può anche chiedere al lettore di fare un po' più di fatica, ma secondo me qui se ne chiede un po' troppa.
Nel complesso, il bilancio è positivo perché il racconto è stato comunque piacevole da leggere, ma avrei preferito capire meglio cosa stava succedendo.

6)CRONOUOVO, di Angelo Frascella
Personalmente, non ho niente contro i temi abusati, penso che si possano fare racconti buoni anche sull'argomento più banale e/o inflazionato del mondo, quindi nulla in contrario alla scelta di parlare di viaggi nel tempo.
Ho trovato il tuo racconto ben scritto, con personaggi non particolarmente originali ma comunque credibili e mi è piaciuto il finale, il classico viaggiatore nel tempo che forgia il presente che c'è già ma in versione estremizzata (e che crea sì un paradosso, ma allo stesso tempo dà una sua risposta di fantasia alla domanda "come fa il nulla a esplodere?")
Quello che non mi convince del tutto è la dinamica dell'esperimento: la prima perplessità è perché subito i dinosauri invece che un primo viaggio di pochi giorni a scopo dimostrativo, ma lì posso anche supporre che lo scienziato abbia i suoi motivi (es: motivi tecnici per cui è più facile, il fatto che interagire con dinosauri diminuisca il rischio di creare paradossi rispetto a interagire con umani); quello che invece non sta in piedi è che qualsiasi cosa faccia andare indietro la macchina miliardi di anni più del previsto non fosse già emerso negli esperimenti con gli animali. Nel complesso, credo che la tua storia reggerebbe di più se ci presentassi lo scienziato come completamente pazzo, mentre così com'è sembra che l'intero progetto sia comunque una cosa ben strutturata.
A parte questo dettaglio, però, decisamente una buona prova.

7)ONIROTECA, di Fernando Nappo
L'idea di base è forse non originalissima ma ben resa, così come è ben caratterizzato il protagonista e il suo disagio (molto bello il dialogo iniziale con il dottore). Quello che non mi ha convinto del tutto è il finale, un po' confuso nelle dinamiche (viene ucciso "dall'esterno" o per una manomissione del bottone occipitale?) e nelle motivazioni (la moglie non poteva banalmente lasciarlo, invece che ucciderlo?). Per il resto, racconto ben scritto e tema rispettato.

8)IL BATTITO DELLA VITA, di Alessandra Corrà
Del tuo racconto mi è piaciuta l'atmosfera, il modo in cui hai saputo rendere il senso di leggerezza ritrovata della protagonista e poi il duro (ma quasi rassegnato) impatto con la realtà.
Riguardo al refuso del nome, all'inizio avevo pensato che Anna fosse il nome che aveva assunto in Italia (avrebbe anche senso che l'abbia cambiato) però la cosa non mi convinceva comunque del tutto.
Il punto debole è secondo me la parte centrale. Concordo con Andrea sul fatto che il messaggio risulti molto poco naturale, poi devo ammettere che ho anche fatto un po' fatica a capire la situazione, perché a una prima lettura ho pensato che "marito" fosse riferito ad Aldo (non mi pare sia mai descritto con nessun termine che implichi che non sono recentemente sposati). Secondo me, avrebbe funzionato meglio fornire un nome, magari descrivere la foto, mostrare la reazione di Alia e solo dopo specificare che l'uomo era il marito da cui era fuggita.

9)NAUFRAGIO, di Adriano Muzzi
Sulla prima parte, mi è stato chiaro abbastanza subito che fosse un sogno e credo che lo sarebbe stato anche senza il tema del contest. Quello che mi ha mandato un po' in confusione nella seconda è stata invece questa frase

- Io ho dei ricordi frammentati, come delle foto sfocate, mischio i miei sogni con quanto è successo in realtà.


A questo punto, mi è venuto il dubbio che ci fosse davvero qualcosa di vero nella storia del naufragio, e che quella prima fosse una sua visione distorta dal trauma, o un modo in cui l'aveva rivissuto in sogno. Mi aspettavo di scoprire qual era la vera storia al riguardo, invece il finale mi ha lasciato confusa e solo dai commenti ho capito che anche la seconda parte era da interpretare come sogno (in questo caso incubo).
Per il resto, nessun appunto particolare, il racconto scorre bene nel suo essere surreale. L'immagine di lei che va via a nuoto nel mezzo dell'oceano mi è piaciuta molto, trovo sia esattamente il genere di assurdità che succedono nei sogni.

10)IL MODO MIGLIORE, di Roberto Romanelli
Dunque: dopo avere letto un paio di volte il racconto, poi i commenti, poi di nuovo il racconto, ho apprezzato l'idea e una serie di dettagli.
Il problema è che, dopo la prima lettura, avevo solo le idee abbastanza confuse. Come detto da Polly, temo che quella del fratello sia stata un'idea particolarmente infelice: messa lì in fondo al racconto, a me era sembrato dovesse essere un qualche tipo di frase chiave per interpretare il tutto, invece era solo una cosa a caso (il fatto che sia poco credibile peggiora la situazione - se in un racconto di questo tipo una dice di aver riconosciuto il fratello quando una cosa del genere dovrebbe essere impossibile, la prima cosa che penso è che l'abbia riconosciuto davvero).
In generale, l'idea è molto interessante e il racconto scritto bene, ma 3000 caratteri sono davvero troppi pochi per contenerlo.

11)FINO ALL'ULTIMO RESPIRO, di Beppe Roncari
Mi dispiace, ma un po' di imbroglio l'ho percepito anch'io. E' vero, rileggendo non hai mai davvero detto che siano dei sorveglianti e tutte le frasi hanno senso anche nell'ottica del cinema, però alcune frasi sono davvero ingannevoli e innaturali per il contesto reale (quello del cinema) in cui andrebbero lette.
Sono sostanzialmente d'accordo con Erika anche sul fatto che la rivelazione finale non è tutto sommato necessaria, il racconto funzionerebbe bene anche mettendo in chiaro la situazione fin dall'inizio (cosa che accentuerebbe anche la caratterizzazione dei due protagonisti, che una volta scoperto l'inganno è particolarmente riuscita).
Per il resto non ho molto da dire, lo stile è buono e il racconto si legge bene, la trama è quella di un film dentro il racconto, quindi le varie falle sono giustificate.

Avatar utente
willy
Messaggi: 190

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 26 ottobre 2016, 21:25

Eccomi con la classifica, tante belle idee e sempre difficile aggiudicare il podio, ma bisogna farlo e quindi:

1) Il grande Kraken, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo, mi devo complimentare con te per questo racconto che ha l'aria di una fiaba con la giusta dose di realtà sapientemente mescolata a mito e fantasia.
Il nonno ha il modo di narrare che mi fa venire in mente Gibran, stesso ritmo quasi ipnotico. Bravo, davvero. 
Se devo trovare una perplessità, che può essere solo mia, l'inizio mi ha fatto tentennare:

«Vorrei sentirlo di nuovo»
«Non puoi mai sentirlo di nuovo»

Ci sono tornata più volte su questo scambio di frasi per comprendere bene il messaggio. E ancora sono nel dubbio... ma forse è proprio voluto. Un buon lavoro.

2) Radici Spezzate, di Filippo Puddu
Ciao Filippo,
letto due volte, per capire bene, per apprezzare il dolore che serpeggia in ogni frase e si libera solo nel finale. Una chiusura che da sola basta a reggere la storia per la poesia che l'attraversa e perché chiarisce le dinamiche di tutto. È una voce potente che si nutre di tenebra quella che parla, ma il sogno la segue lo stesso. Tema centrato e sviluppato in modo complicato, ma a mio parere egregio.


3) Oniroteca, di Fernando Nappo
Ciao Fernando,
tutto pensavo tranne che divertirmi leggendo una storia ditenebra! In effetti il tuo racconto è uno spasso per le situazioni azzeccate e descritte molto bene e anche perché, nonostante si intuisse che qualcosa non quadrava (come quando va tutto troppo liscio) la voglia di leggere non mi ha mai abbandonato. Fluido come un film. Forse il cliché abusato della moglie ha tolto qualche punto al finale, ma ho molto gradito l'insieme.

4) Senza titolo, di Ambra Stancampiano
Ciao, Ambra! Pregio: mi sono sentita in mezzo agli ospiti, ho visto le candele ondeggiare e percepito il disagio alla comparsa della "Maestra". Difetto: mi è mancato il fiato per i pezzo iniziale con poche virgole e i dettagli bombardati uno dietro l'altro.
Il racconto mi è piaciuto, anche se, come hanno detto una volta anche a me, mi è mancato il dolce. Ho mangiato ma non mi sono saziata a sufficienza... 
Scrivi bene, lo saprai, ma in tremila caratteri si fatica a pennellare a dovere un personaggio "forte" come la tua maestra.

5) Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera
Ciao, Francesco! Mi piace come hai saputo mescolare la satira e la cruda realtà. Nonostante il racconto sia ambientato in un possibile futuro, ha un che di attuale nell'eterna illusione di un miglioramento che fatica a venire. C'è un velo di tristezza che però va a braccetto con la situazione da commedia italiana: "Ma quello è Ivo!" come se tutti dovessero conoscere tutti. Piccola svista avrebbe incassare 
Nel complesso un lavoro gradevole.


6) Il battito della vita di Alessandra Corrà
Ciao Alessandra,
hai scritto un incipit che mi ha incantato. Mi sono sentita sul ponte di quella nave insieme alla donna a respirare la stessa aria, complimenti. Poi, per poter inserire la tenebra nel racconto, hai orchestrato una serie di eventi che non convincono del tutto. Quando hai parlato di letto immacolato mi sono figurata una scena violenta che macchiasse, appunto, le lenzuola. Troppo facile? Non so... Ho apprezzato piuttosto la conclusione che prevede una fine tragica da lasciar immaginare al lettore.

7) Mani di fata, di Flavia Imperi
Ciao Flavia,
il tuo racconto mi è piaciuto. Ti dico subito che anche io ho pensato a una ragazzina un po' schizzata che subiva le dolcinerie della zia tutta tè e pasticcini.

Di nascosto, Licia era riuscita a salvare qualche ragno e a creare una piccola zona franca dietro il comodino

Bella questa frase che in poco ha chiarito lo stato d'animo della protagonista. In alcune altre situazioni, invece, c'è incertezza e chi legge la percepisce. Però ho gradito il ribaltamento e si è "sentita" la felicità di Licia privata del cuore. Alla prossima!

8) Cronouovo, di Angelo Frascella
Ciao Angelo,
ho letto il tuo racconto in poco tempo, con i suoi dialoghi che hanno un tono tra la satira e la comicità... 

“Come l’è venuta l’idea? Ha avuto forse una visione dopo aver sbattuto la testa contro il lavandino?”

...non mi so spiegare in altro modo una giornalista che risponde ad uno scienziato in questo modo. Simpatica l'idea di spiegare il big-bang con l'esplosione del cronouovo, hai parecchia fantasia.
L'insieme però non mi ha convinta del tutto, come se l'impronta ironica che hai voluto dare non fosse sufficiente a creare la tenebra che la traccia ci chiedeva. Più nero di così non si può, quindi sei perfettamente in tema, ma qualcosa mi ha lasciato insoddisfatta. Scusa la schiettezza, alla prossima!

9) Naufragio, di Adriano Muzzi
Ciao Adriano, bentrovato! 
Che scrivi bene già lo sai, quindi ti faccio le pulci. Poi mi dirai, ma in questo modo spero di esserti utile.
Ci sono alcune cose che mi lasciano perplessa, tipo il rimare a mollo in qualsiasi mare, di notte, tutte quelle ore senza sentire nemmeno un brivido di freddo, credo sia poco veritiero e non mi ha permesso di apprezzare le belle descrizioni, poetiche, che hai fatto della scena nel suo insieme.
Poi:

Dopo aver nuotato due giorni e due notti, la ragazza riesce ad approdare su un’isola. Quanto a me, come al solito sto smaltendo la sbornia quando vengo soccorso da un aereo.

Come lo sa lui quanto ha nuotato la ragazza e dove è approdata? Il racconto è in prima persona, al presente.
L'accenno agli occhi scuri serve per giustificare il finale di tenebra, ma si intuisce troppo... ci si aspetta esattamente quello che è poi successo. Resta comunque un racconto scorrevole, ma spero che le mie critiche ti possano servire ;) 
Siamo qui per questo, no?

10) Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari
Ciao Beppe,
racconto incalzante, bel ritmo e molta suspance. Quello che non mi ha convinta del tutto sono i ruoli (e i nomi...) dei due spettatori.
Io l'ho capito solo alla fine che erano spettatori, anche perché ci sono frasi che li pongono come guardiani esterni alla miniera:

Saltando da una telecamera a un’altra, Gio’ e Mat’ videro il vecchio capomastro aprire lo sportello della gabbia e prendere in mano il canarino

Abbiamo nella testa delle immagini che non sempre sono facili da mostrare, il punto di vista del lettore è diverso dal nostro quando scriviamo. Sarà una cosa ovvia, ma è quella permette a chi legge di calarsi completamente nella scena. Non volermene per la schiettezza...

11) Il modo migliore, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto,
quando leggo racconti di questo tipo, con tanti dettagli e personaggi impegnati a fare cose particolarmente "strane, inusuali" e quindi difficili da spiegare, mi rendo conto che lo spazio di Minuti Contati è poco. La storia c'è, ma è soffocata in uno spazio che non le permette di lievitare come merita. Anche il tempo è tiranno, ovviamente. C'è una bella idea che va ampliata e ti consiglierei di farlo, la fantasia non è una dote così scontata. Alla prossima!

Veronica Cani
Messaggi: 148

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 26 ottobre 2016, 22:20

Ecco la mia sofferta classifica, corredata dei commenti:

1) Oniroteca, di Fernando Nappo
Ciao, Fernando! Divertentissimo il tuo racconto! Senza dubbio è quello che mi è piaciuto di più. Non nego di aver provato una certa soddisfazione nel vedere nel panico il protagonista, un antipatico che, forse troppo annoiato dalla vita che conduce, scherza con i sogni e con la morte. Niente da eccepire sullo stile, davvero coinvolgente. Anche il tema è rispettato. Complimenti!

2) Mani di fata, di Flavia Imperi
Ciao, Flavia! Ti confesso che all’inizio pensavo che il colpo di scena della tua bella fiaba dark sarebbe stata la rivelazione di una natura malvagia di questa zia estremamente stucchevole, ma devo dire che la tua soluzione è molto più originale. Anche il tema della gara è rispettato. Non ho appunti da farti sullo stile, molto scorrevole. Complimenti!

3) Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari
Ciao, Beppe! Aspetti positivi del tuo racconto: è davvero bello il modo in cui è narrato, mi ha tenuta con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, ha un ritmo veloce e scorrevole e un’atmosfera claustrofobica che mantiene viva la suspence. Anche il finale è stato un’ottima sorpresa. Però c’è una pecca, a mio modo di vedere: l’aderenza alla tematica mi risulta chiara, nelle tue intenzioni, solo dopo aver letto l’ultima frase, che funge un po’ da morale della fiaba. Senza la frase finale avrei più difficoltà. A parte questo, una buona prova.

4) Il modo migliore, di Roberto Romanelli
Ciao, Roberto! Devo dire che mi è piaciuto abbastanza, anche perché adoro tutte le storie che si svolgono in un ambiente ospedaliero. Rispetto ad altri tuoi racconti letti in precedenza, trovo che abbia un ritmo veloce e scorrevole, senza troppi tecnicismi, ho apprezzato molto anche questo. Si perde un po’ nel finale, che mi sembra buttato giù troppo frettolosamente. Nel complesso una buona prova.

5) Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera
Il tuo è un racconto originale, dal finale amaro ma efficace. Anche la tematica della gara è rispettata. A una prima lettura non avevo colto l’elemento satirico nella scelta dei colori, dopo averlo riletto, però, mi è sembrata una buona idea, che contribuisce a rendere ancora più amaro il racconto. Ben scritto, contiene solo un piccolo refuso nella frase “doveva solo rispondere no e avrebbe incassare il premio assicurativo”: “avrebbe incassare per “avrebbe incassato”. Complimenti!

6) Il grande Kraken, di Jacopo Berti
Un racconto bello e ben costruito, anche se il ritmo è lento e le ripetizioni, che pure sono funzionali a questo tipo di narrazione, mi hanno fatta incespicare nella lettura in più di un passaggio. In ogni caso adoro la mitologia e quindi questo racconto mi ha colpita positivamente. Non ho alcun appunto da farti sulla forma. Complimenti!

7) Senza titolo, di Ambra Stancampiano
Ciao, Ambra! A me la descrizione del matrimonio è piaciuta molto, riesce a portare il lettore in una sorta di atmosfera onirica (forse è un effetto voluto, vista la tematica della gara?) e la trovo un ottimo preludio all’entrata in scena improvvisa della maestra, che spezza quest’idillio sognante. Avrei evitato la ripetizione “onde…ondeggiare”, ma nel complesso non stona più di tanto. Ciò che non mi convince appieno è proprio il personaggio della maestra, non sono riuscita a caratterizzarla. Ho capito che è una malata terminale e che soffre terribilmente per la sua condizione, ma il suo comportamento al matrimonio mi sembra un po’ esagerato. A parte questo, un buon racconto.

8) Cronouovo, di Angelo Frascella
Ciao, Angelo! Un racconto molto gradevole quanto a stile e trama. I dialoghi tra il professore e la giornalista mi sembrano a tratti irreali, come quando lei gli chiede se ha picchiato la testa contro un lavandino, ma in un racconto fantastico ci possono anche stare. Non ho capito il finale, nel senso che non mi è chiaro a chi tra i due personaggi attribuire le battute. Niente da eccepire sulla forma, a parte
un piccolo refuso nella frase “Castagna, guardava le assurde letture degli strumenti”, in cui hai separato il soggetto dal verbo con la virgola. A presto!

9) Il battito della vita, di Alessandra Corrà
Ciao, Alessandra! Anch’io avevo pensato che la ragazza, arrivando in Italia, oltre ai connotati avesse cambiato il nome da Alia ad Anna. Solo che i due nomi si alternavano, cosa che mi lasciava un po’ perplessa. Ora si è chiarito che era semplicemente un refuso. Comunque, a parte questo il racconto è molto scorrevole e si legge volentieri, soprattutto la prima parte. Mi ha un po’ disorientato la seconda parte, quando entra in scena il complotto tra il marito violento della donna e il suo nuovo amore. Nonostante avessi intuito che il marito aveva pagato per riaverla indietro, questo non si evince in maniera chiara dalla narrazione. Nessun appunto da farti sulla forma, a parte la frase “Un uomo mulatto con i baffi e uno sguardo scimmiesco, teneva sul polso”, in cui hai separato il soggetto dal verbo con una virgola. A presto!

10) Naufragio, di Adriano Muzzi
Ciao, Adriano! Molto scorrevole e immerso in un’atmosfera onirica che non guasta, considerata anche la tematica della gara. Ho storto un po’ il naso a partire dalla frase “dopo aver nuotato due giorni e due notti…”, perché mantieni il punto di vista del ragazzo, che non sembra un narratore onnisciente (almeno, mi sono fatta quest’idea per tutta la prima parte del racconto), però poi gli fai raccontare che la ragazza era riuscita ad approdare su un’isola dopo due giorni e due notti. E lui come faceva a saperlo? Anche il resto del racconto prosegue in questa direzione, e mi ha un po’ disorientata. Gradevole, ma da migliorare nella seconda parte.

11) Radici spezzate, di Filippo Puddu
Ciao, Filippo! So che risulto ripetitiva perché te l’hanno già detto in tanti, ma anche a me la lettura del tuo racconto è risultata ostica. Non per lo stile, che è ineccepibile, ma proprio per la trama, che non avrei capito se non avessi letto i commenti precedenti al mio. E nonostante ciò qualcosa ancora non mi torna…i due hanno o no una bambina? È nata ed esiste, è nel ventre di sua madre o semplicemente è il frutto dell’immaginazione del protagonista? Insomma, un bell’esercizio di stile, ma non mi convince appieno.

Avatar utente
Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#9 » giovedì 27 ottobre 2016, 19:49

Ciao a tutti, eccomi con la classifica. Complimenti a tutti per i racconti!

1)Il Grande Kraken di Jacopo Berti

Ciao Jacopo! Non c’è che dire, un’interpretazione del tema davvero ottima. Bello lo stile che utilizzi, la musicalità data dalle ripetizioni. Non trovo niente da dire sul racconto in sé, che è davvero evocativo.
Mi è rimasto il dubbio sulla parola “kathip”. Non lo metti in maiuscolo quindi non è un nome, perciò dev’essere una parola straniera (norvegese?). Come mai utilizzi questa parola? E soprattutto: che significa? :)
Si tratta giusto di una curiosità, per il resto il racconto è davvero ottimo.
A rileggerci!

2)Oniroteca di Fernando Nappo


Ciao Fernando!
Un’idea originale, con un potenziale che secondo me potrebbe essere espresso anche in racconti più lunghi. Ciò non toglie che questo racconto, pur nei suoi 3000 caratteri, sia ben scritto, coinvolgente e divertentissimo. Al giorno d’oggi tutti sono alla ricerca di una fuga dalla realtà, il protagonista ha trovato la sua nel sognare il proprio suicidio (il contrario di quello che ci si aspetterebbe, di solito uno sogna di impugnare un’arma e fare una strage, ma così è anche più subdolo!), sennonché alla fine gli tocca morire per davvero!

3)Bianchi, Rossi e al verde di Francesco Nucera

Una distopia intelligente che coglie alcuni aspetti “caldi” del sistema Italia, come il sistema pensionistico alla deriva e il cinismo di fondo con cui certe istituzioni trattano il futuro delle persone (e anche un po’ la passione per i grattini degli italiani, che nonostante la crisi continuano a imperversare… :D).
Ben scritto e molto godibile, forse ha una chiusura leggermente affrettata, ma è cosa di poco conto. Per me un ottimo lavoro, bravo.
Un piccolissimo dubbio: come mai il sogno indotto è illegale? Non sembra particolarmente pericoloso.
A parte questo, davvero ben fatto, bravo!

4)Mani di fata di Flavia Imperi


Ciao Flavia!
Bella questo racconto che ribalta i cliché. Per quanto mi riguarda non trovo sia un difetto che all’inizio si intuisca che la protagonista sotto sotto ha un’anima oscura, anzi, all’inizio mi ha fatto pensare a personaggi come Mercoledì Addams e Lydia Deetz di Beetlejuice.
Anche lo sviluppo è ben gestito, riesci a dare il giusto spazio a tutte e tre le scene e a manovrare bene i vari personaggi.
L’unico dubbio che mi è rimasto sono i disegni del castello oscuro, che sembrano un elemento che il lettore, giunto alla fine, dovrebbe conoscere, ma che invece nel testo non compare.
Per il resto, un’ottima prova.

5)Il modo migliore di Roberto Romanelli


Ciao Roberto!
Bella idea e sviluppo originale, tra i più originali che ho letto finora. Mi ha ricordato un po’ “Selezione Naturale” di Tricia Sullivan, con cui ha qualche punto di contatto (come il fatto che gli uomini, divenuti evolutivamente “fallati”, vengano tenuti in vita principalmente a scopro procreativo/sessuale).
Anch’io ho dovuto rileggere un paio di volte per cogliere tutti i dettagli della storia, ma alla fine avevo il quadro sufficientemente chiaro da soddisfarmi. Anche se si tratta di quel genere di racconto che renderebbe meglio in più di 3000 caratteri, l’ho trovato interessante.
Insomma: dici che il racconto non ti è uscito, ma a me non sembra. Gli serve solo qualche piccolo ritocco.

6)Senza titolo, di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra!
Il tema è centrato e sviluppato bene: il “sogno” della protagonista ormai è terminato e per lei sono sopraggiunte le tenebre della vecchiaia e la malattia.
Come ha già notato qualcuno, non è facile colpire i lettori con un racconto che non ha particolari plot twist o effetti sorpresa, ma mi sembra che tu ci sia riuscita molto bene. Mi ha colpito soprattutto la personalità della Maestra, personalmente leggerei volentieri una versione più estesa di questo racconto (che sì, soffre un pochino a stare in 3000 caratteri, ma solo perché, appunto, la protagonista è una figura affascinante che meriterebbe di essere approfondita). Nel complesso una prova molto buona, brava.

7)Fino all’ultimo respiro di Beppe Roncari

Ciao Beppe!
Bello stile e bel ritmo, mi è piaciuto soprattutto come hai descritto le scene d’azione.
Anch’io all’inizio ho avuto l’impressione che gli eventi nella miniera fossero esagerati, ma alla fine, come già altri hanno notato, in un film tutto è concesso. Trovo anche che l’idea di far “ascoltare” al lettore le battute dei due spettatori come se fossero dei personaggi del film sia molto carina.
Mi lascia un po’ perplessa la reazione dei protagonisti alla fine: mi è difficile immaginare una persona (sobria) che urla “yu-huuu!” al termine di una scena di tensione :)
A parte questo, il racconto si legge con piacere.
Alla prossima!

8)Cronouovo di Angelo Frascella

Ciao Angelo! Come sempre riesci a creare racconti scorrevoli, piacevoli e basati su idee originali.
In questo caso, tuttavia, c’è qualcosa che mi lascia insoddisfatta. Mi sembra strano che la giornalista accetti la proposta (ad alto rischio) di uno scienziato a cui attribuisce così poca credibilità. Ammetto inoltre di aver fatto un po’ di fatica a capire il finale: come ha scritto anche Giancarmine, forse un indizio in più non avrebbe guastato.
Nel complesso mi è piaciuto, ma so per certo che puoi fare di meglio. Alla prossima! :)

9)Il battito della vita di Alessandra Corrà

Ciao Alessandra!
Il tuo stile di scrittura si distingue per la scorrevolezza e la godibilità, leggo sempre con piacere i tuoi racconti, e anche questo non fa eccezione.
Tuttavia, in questo caso sono rimasta avvinta nella storia fino a più di metà del racconto, poi la trama ha preso una piega che non mi ha convinto del tutto. Visto che l’uomo ha pessime intenzioni, mi sembra poco credibile che si dimentichi il cellulare in camera. Inoltre, fino a un attimo prima Alia sembra fidarsi completamente di lui, però alla fine scopriamo che ha imparato a portare un coltello con sé… può darsi che sia un’abitudine che le è rimasta dal passato, ma visto che per tutto il racconto traspare l’immagine di una donna felice e fiduciosa, suona un po’ contradditorio.
Ho comunque apprezzato il finale che non si chiude con la sua fuga, ma con una risoluzione drastica contro il suo oppressore. Nel complesso mi è piaciuto, anche se ha alcune piccole cose da rivedere. A rileggerci! :)

10)Naufragio di Adriano Muzzi

Ciao Adriano!

Il finale del tuo racconto è davvero potente, mi è piaciuto molto.
Ci sono però alcuni passaggi del tuo racconto che non mi convincono. Ad esempio qui:

Dopo aver nuotato due giorni e due notti, la ragazza riesce ad approdare su un’isola. Quanto a me, come al solito sto smaltendo la sbornia quando vengo soccorso da un aereo.


Anche se si tratta di un racconto surreale, il punto di vista è comunque quello del protagonista, che non può sapere che la ragazza nuota per due giorni e due notti prima di approdare all’isola.
Secondo me potresti provare a rivedere il racconto rendendolo completamente surreale e anche un po’ nonsense, al posto della struttura sogno-incubo che mi lascia qualche dubbio.
Si tratta comunque di una buona idea, e, come ti ho scritto, la chiusa è davvero bella.
A rileggerci presto!

11)Radici Spezzate di Filippo Puddu

Ciao Filippo, mi unisco a chi ha scritto che la lettura del racconto è faticosa.
Riesci a evocare delle immagini molto forti e toccanti con un linguaggio che ha più della poesia che della prosa, il problema è che queste immagini si combinano tra loro a stento.
Alla terza rilettura ho rinunciato a mettere insieme tutti gli elementi e sono andata a leggere i commenti sperando che qualcuno avesse scritto la trama (grazie Erika!).
A mettermi in difficoltà sono state anche frasi come questa:

Riuscì a incidere tutto in tempo e ne fummo contenti.


Credo che qui dovrebbe starci un “riuscii” (e anche poco più avanti, c’è uno “scolpì” al posto di “scolpii”).
Insomma, ti faccio i complimenti per l’enorme capacità che dimostri nell’uso delle parole, ma mi sarebbe piaciuto che la storia emergesse più chiaramente.
A rileggerci!

Zebratigrata
Messaggi: 308

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#10 » giovedì 27 ottobre 2016, 21:04

Bianchi, rossi e al verde
Racconto un po’ deprimente perché la prospettiva che presenti sembra più realistica di quanto dovrebbe, potrebbe essere una puntata di Black Mirror! L’idea mi è piaciuta ma credo che tu l’abbia sfruttata poco: la storia è fondamentalmente “c’è l’opzione del gratta e raddoppia, il nostro uomo tenta e perde”. Fai appena in tempo a descrivere il meccanismo, insomma. So che in 3000 caratteri è dura, ma secondo me avresti potuto rappresentare una trama con una maggiore complessità e una storia più ‘completa’ che ruotasse attorno all’elemento del gratta e raddoppia.
Dal punto di vista della forma non mi dispiace, anche se credo tu possa migliorare un po’ la narrazione aggiustando le ‘voci’ dei personaggi. Sia l’impiegata dell’INPSC che quella dell’assicurazione auto parlano un po’ come una pubblicità degli anni ’50. Ok che ci presenti un mondo che ha perso il buonsenso e l’umanità, ma secondo me dovrebbe comunque passare l’idea che siano persone.

Senza titolo
Il racconto è narrato bene a mio parere, evochi in maniera efficace l’atmosfera da matrimonio con qualche dettaglio e qualche scena. Quello che non mi ha convinto tanto è il fatto che sembra mancare una conclusione vera e propria. Per esempio un flash forward della coppia in cui un dettaglio ci rivela che hanno passato la soglia critica e iniziano a vedere anche loro la morte che si avvicina o che incombe.
Il ruolo simbolico della maestra mi è chiaro, ma a mio parere hai scelto un epiteto poco felice. Da una parte posso leggerlo come insegnante, esperta, una figura che per forza ti guarda dall’alto e cerca di insegnarti quello che poi ti può insegnare solo la vita, una Cassandra inascoltata e messa da parte che invece sa tutto quello che ti succederà dopo, perché è già successo a lei. Dall’altro evoca lo stereotipo innocente della maestrina delle elementari, che rovina un po’ il personaggio, se viene a galla.

Il grande Kraken
Bel mito cosmogonico, ben narrato e costruito. L’unico neo è la piccola incoerenza nella prima parte che già ti hanno fatto notare. Forse con più tempo invece di rinunciare alla regolarità della forma avresti potuto ricostruire l’intera storia. Per esempio avrei visto bene un inizio nel buio con il Kraken che comincia a splendere, poi un passaggio dall’aria alle nebbie e poi dalle nebbie all’acqua, in una sorta di precipitazione progressiva. Ma è solo un’idea. E poi in effetti la partenza con luce e buio sa di già visto :-D
Complimenti comunque, un pezzo evocativo come sempre!

Il modo migliore
Il racconto di per sé non mi entusiasma. Dai l’idea di un mondo alternativo o futuro, ma poi la storia sembra non andare a parare da nessuna parte, e verso la fine ho pensato che non c’era modo che nelle ultime righe tutto prendesse un senso. E in effetti tante cose non si chiariscono, come i meccanismi dell’apparente esperimento, però ammetto che il finale mi ha soprpreso e ha reso il racconto comunque godibile dandogli un senso.

Fino all’ultimo respiro
Fatico un po’ a vedere il tema, ma ho trovato il racconto molto carino. Fino all’ultimo mi hai ingannato e ho pensato che Mat’ e Gio’ fossero in qualche sala controllo guasta. Quando è arrivato Rex ho iniziato ad avere dei dubbi sul racconto, ma col finale-cinema ci sta anche quello. L’unico dettaglio poco credibile è che apparentemente i minatori intenti a lavorare e non si sono accorti del pezzo di roccia franato davanti al montacarichi.

Mani di fata
Bella l’inversione per cui la fata diventa cattiva perché impedisce alla protagonista di vivere nel suo mondo. Il difficile qui era non svelare il trucco troppo presto e ci sei riuscita, durante la battaglia la zia è passata da ‘fastidiosa’ a ‘buona’ per poi tornare indietro nel finale. Il racconto è scritto bene e riesci a creare in pochi dettagli l’atmosfera della casa rosa ‘da zia’, ripescando lo stereotipo che abbiamo un po’ tutti sepolto da qualche parte nei ricordi.

Naufragio
Mi sfugge un po’ il senso del racconto, forse a causa della divisione in due parti. Per qualche ragione non sembra un unico incubo e mi aspettavo che la seconda parte si rivelasse reale, o qualcosa di simile. L’incubo in sé ha un suo senso, l’inganno, la natura mostruosa della ragazza che si rivela… Però, come dire, lascia un po’ il tempo che trova, perché è chiaro fin da subito, fin dalle prime battute, che la situazione non è verosimile e che siamo in un sogno: una connessione con la realtà più esplicita secondo me lo avrebbe reso più coinvolgente.

Cronouovo
Idea simpatica, e finale a sorpresa efficace. La pressione del nulla mi lascia dubbiosa, diciamo che crederei più a una depressione :-D Ma d’altronde se c’è il nulla non c’è nemmeno il vuoto. O lo spazio.
La cosa meno convincente del racconto secondo me è il personaggio di Martina: agisce e parla in maniera un po’ incoerente. La prima cosa che sappiamo di lei è che è l’unica ad aver accettato l’invito dello scienziato, quindi ci aspettiamo che quanto meno parzialmente gli creda. Sembra dunque strano che le sue parole dicano l’esatto contrario e che lo tratti malamente, oltretutto in maniera molto poco professionale. Anche il fatto che lo scienziato si affidi alla giornalista per portare una testimonianza credibile della sua macchina del tempo non è troppo convincente. Il racconto comunque mi è piaciuto.
Il battito della vita
La trama è interessante però c’è un po’ di confusione nel punto in cui descrivi i messaggi e le foto: prima sembra che parli di una foto di lei che sale sulla nave con un messaggio del marito, poi ci dici che nella foto c’è un altro uomo. Inoltre non è molto credibile la scusa del medico che deve garantire la reperibilità: non potrebbe allontanarsi troppo da casa e andare addirittura in vacanza in quel caso. Il dettaglio dell’uccello nella descrizione dell’altro uomo mi sembra non aggiunga granché alla storia e crea l’aspettativa di una spiegazione ulteriore in merito che però non arriva mai. Alcune battute dei personaggi non mi sono sembrate molto credibili, ad esempio il “voglio viziarti”, ma forse è solo un’impressione mia.
A parte questa confusione nella parte centrale il racconto è godibile. Racconti con una prosa molto lieve, aerea, poetica, che come gusto personale non amo molto ma che comunque porti avanti con coerenza in tutto il testo.

Radici Spezzate
L’idea mi piace, e riesci anche a costruire l’atmosfera giusta a farne trasparire la natura terribile. Ci sono però alcuni dettagli che mi sembrano far crollare il tutto durante la lettura, perché stonano molto. In particolare il fatto che parli di ‘arteria’ presumibilmente per indicare una radice (sì, lo so che è un sogno, lo so che ha un significato evocativo perché il nutrimento ecc. ecc., secondo me stona). Poi ci sono un po’ di refusi che purtroppo nel tuo racconto molto d’atmosfera pesano più che in altri testi (specialmente i ‘riuscì’ e ‘scolpì’ al posto di ‘riuscii’ e ‘scolpii’).

Oniroteca
Il tema c’è e la trama è ben congegnata, ma forse un po’ troppo lineare: l’amante e la moglie che architettano la morte del marito. Secondo me potevi fare di meglio, o rendere la storia più accattivante scegliendo un punto di vista o una forma meno convenzionali, o addirittura aggiungendo un doppio colpo di scena nel finale. Per esempio, il tentativo di omicidio va storto e la situazione in qualche modo si ribalta.



1. Il grande Kraken
2. Mani di fata
3. Fino all’ultimo respiro
4. Radici Spezzate
5. Cronouovo
6. Bianchi, rossi e al verde
7. Il battito della vita
8. Il modo migliore
9. Oniroteca
10. Senza titolo
11. Naufragio

Avatar utente
erika.adale
Messaggi: 304

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 ottobre 2016, 21:55

CLASSIFICA
1. Il grande Kraken di Jacopo Berti
2. Bianchi, Rossi e al verde di Francesco Nucera
3. Radici Spezzate di Filippo Puddu
4. Oniroteca di Fernando Nappo
5. Senza titolo di Ambra Stancampiano
6. Cronouovo di Angelo Frascella
7. Mani di fata di Flavia Imperi
8. Il battito della vita di Alessandra Corrà
9.Naufragio di Adriano Muzzi
10. Fino all'ultimo respiro di Beppe Roncari
11. Il modo migliore di Roberto Romanelli


Commenti
ONIROTECA
Come sempre parto dal titolo che mi ha incuriosito di più. Una bella storia cyber punk, che non dispiacerebbe a DIck. La rivendita illegale di sogni o fantasticherie è argomento già sentito (mi viene in mente, da principio, il film Strange Days: ma credo non sia l'unica narrazione che ne parli) ma, come al solito, non è tanto il "cosa" quanto il "come" a impreziosire la vicenda. Infatti ho apprezzato la caratterizzazione del protagonista, come lo descrivi ironicamente nel suo desiderio di scoprire il destino della famiglia vampiresca senza di lui. Ecco, magari godere all'infinito dello stesso scenario di questo tipo può sembrare patologico, ma tant'è, questo non toglie verosimiglianza a un personaggio un po' antipatico, sulla cui morte non si versano troppe lacrime. Mi resta il dubbio (che ai fini narrativi lascia il tempo che trova, è solo curiosità) se l'omicidio finale è perpetrato da prof e moglie attraverso il sogno o durante il sogno.
RADICI SPEZZATE
Ciao Filippo,
hai cucito una storia durissima, così straniante e onirica da richiedere ( a me) un paio di letture per chiarire gli eventi. Correggimi se sbaglio sulla trama, dunque. C'è una coppia, lei è ammalata (credo in coma, comunque terminale) e lui immagina una vita a due con una bambina che non ci sarà mai. Ho inteso il sogno come una vera e propria attività onirica notturna, non una fantasticheria a mente lucida, che sarebbe stata più manifesta e meno ricca di simbolismi.
La storia ha immagini potenti, una per tutte l'albero di tiglio, totem dell'amore della coppia e tormento per la voce narrante. Il dolore è palpabile in ogni frase, in ogni quadro. Il tema è centrato in pieno. Se devo trovare un difetto al brano ( ma non so se si possa definire un vero difetto), è che l'ho trovato faticoso, la lettura richiedeva molta concentrazione, quasi non fosse un testo in prosa ma di poesia.
IL BATTITO DELLA VITA
Ciao Alessandra,
Il racconto parte bene, mi piacciono la sensazione di conquistata serenità che vi si respira e alcune immagini (come la gioventù scorticata pezzo per pezzo) ben espresse. La storia ha potenziale e finisce in modo realistico e tenebroso, come richiesto dal tema. Per altro che qui il nome viri da Alia ad Anna potrebbe starci con la metamorfosi e la nuova consapevolezza della protagonista. Come altri però ho trovato un po' di maniera la descrizione del marito (brutto e grottesco, oltreché cattivo: quasi caricaturale) e poco verosimile il tono del messaggio inviato. Per altro (e lo dico per esperienza diretta) i medici non sono reperibili durante le vacanze e riposi, meno che mai durante un viaggio per mare. La rep richiede la presenza in ospedale in 20-30 minuti: da una nave da crociera mica ci si può buttare e tornare a nuoto! Mi sembra altresì inverosimile che un tipo con un traffico così losco dimentichi il cell nelle mani della vittima designata. Sul fatto che un medico possa essere disonesto non ho assolutamente dubbi, ma se è inserito in un contesto lavorativo normale (come fai intendere con le reperibilità ) fingersi l'innamorato di una donna per rimetterla nelle mani dell'ex marito violento mi sembra un modo improbabile per arrotondare lo stipendio (nel senso che ci sarebbero modi più comodi e sicuri per fare soldi con una gestione disonesta della professione).
CRONOUOVO
Ciao Angelo,
ho un sentimento ambivalente nei confronti dei racconti sui viaggi del tempo. Da una parte, come giustamente osservi tu, sono ormai costretti a schemi predefiniti, l'autore può solo scegliere un binario e seguirlo. Quindi non mi aspetto mai di essere stupita, fra Finley e Asimov temo sia già stato detto tutto. Dall'altra ne sono sempre affascinata, la storia che si autogenera mi strappa sempre un sorriso. Quindi ho letto con piacere questo racconto, scritto con un stile scorrevole e brillante. Se devo fare delle osservazioni, esprimerei diversamente la frase "La pressione che il nulla sta esercitando su di noi, sta per farci esplod" ( nel senso che, per un attimo, ho pensato che il nulla esercitasse una pressione positiva e che dunque avrebbe comportato un implosione, non un esplosione; è vero che anche una pressione negativa è esercitata su qualcosa, ma lo espliciterei meglio). Le ultime righe non so bene a chi riferirle: i protagonisti sono esplosi, dunque immagino si tratti di una lezione altrove e in un altro momento. Contestualizzerei almeno un poco.
NAUFRAGIO
Ciao Adriano,
io ho interpretato il tuo racconto come un lungo sogno, del tipo di quando un amico ti dice: "Non puoi immaginare che incubo stanotte...ero un naufrago e c'era questa ragazza..."Questo tipo di lettura mi è servita anche per giustificare la prima persona narrante, che altrimenti trovo incongrua se il protagonista muore durante i fatti descritti. Ma, come dice giustamente Andrea, sono stata indirizzata dal tema del contest. Se non avessi saputo che c'era di certo di mezzo un sogno, mi sarei incaponita contro l'improbabilità degli eventi legati al naufragio (questi due che sembrano essersi incontrati al pub, le lattine piene che arrivano galleggiando, la ragazza che decide di andarsene a nuoto verso il nulla e trova un'isola...) Ma, se di "reverie" si tratta, me lo devi esplicitare meglio. Alla fine il nostro eroe finisce divorato. OK, questo è sogno o realtà? Immagino realtà, altrimenti perderebbe interesse l'intero racconto. Anche qui, però, non ho agganci per capirlo. Anzi, visto che lui continua a parlare, potrei dedurre che si tratta di un sogno erotico masochistico. Riassumendo: racconto interessante, ma c'è bisogno di qualche parola di spiegazione ( o di insinuazione) in più.
MANI DI FATA
Ciao Flavia,
idea molto intrigante, la tua. E, nel mio caso (sono una lettrice abbastanza tonta, vista la prontezza degli altri a ipotizzare il prosieguo), non ho intuito da subito come sarebbe andata a finire. All'inizio Licia mi sembrava solo una teen ager abbastanza "filodark" ammorbata da una di quelle ziette tutte "Think pink"...le une e le altre non esistono solo nei racconti fantasy. Ho cominciato a mettermi all'erta solo sul ragno che saluta.
La seconda parte mi ha fatto sorridere per il gradito ribaltamento dei ruoli, anche se condivido con altri commentatori la sensazione che la scena d'azione sia un po' confusa. Quando Licia sente una fitta e la frase "Muori maledetta", per un attimo ho pensato si rivolgesse a lei. E prima, quando dici "qualcosa balzò addosso..." espliciterei subito che si tratta della zia, perché a quel punto mi aspettavo un'altra creatura misteriosa ( lo fai una riga dopo, ma il lettore ha avuto il tempo di farsi una serie di pippe mentali). La frase "La donna lottò con il mostro" non mi piace, è informativa su un fatto scontato, visto che gli è saltato addosso. Magari mostrerei "come" sta lottando.
Tutto questo al netto di un racconto che ho apprezzato per tema e descrizioni.
FINO ALL'ULTIMO RESPIRO
Ciao Beppe,
il tuo racconto ha scene d'azioni incalzanti e divertenti, sia sul piano dei minatori che di quello degli spettatori. Non ci si annoia, insomma. La scarsa verosimiglianza di alcuni eventi è giustificata dal fatto che si tratta d'un film d'azione, di quelli in cui ogni artificio è possibile per salvare i protagonisti. Però, a proposito della costruzione, devo ammettere che mi sono sentita un po' imbrogliata. Perché davvero tu presenti i due spettatori come fossero dei sorveglianti, non solo attraverso la reticenza sui particolari ( che sarebbe comunque un trucco ormai fin troppo utilizzato nei racconti brevi in cui si pretende a tutti costi il colpo di scena finale), ma anche con degli interventi finalizzati a confondere il lettore. "dalla loro posizione privilegiata, non avevano purtroppo alcun modo di avvertirli. Non c’erano vie di comunicazione fra loro e i minatori. Si trovavano relegati nel ruolo di spettatori passivi della tragedia che si dipanava davanti ai loro occhi." Tutto un giro di parole per creare un'ambiguità che non trovo neanche del tutto funzionale al racconto. Perché il senso ultimo (il sogno cinematografico che illumina le tenebre della realtà) passerebbe comunque anche senza la "trappola" al lettore, anzi forse arriverebbe in modo anche più diretto e poetico.
IL MODO MIGLIORE
Ciao Roberto,
Se non sbaglio ricordo un altro tuo racconto in cui vi era un metodo di riproduzione "particolare", di cui il maschio era più vittima che parte attiva. Questo per dire che ho la sensazione che tu stia girando intorno a un tuo "fossile da disseppellire" (come dice King in "On writing") e stia cercando l'approccio giusto per farlo. Però ho paura che la forma breve non sia la soluzione ottimale. Perché troppe sono le premesse, troppe le implicazioni perché risultino chiare in 3000 parole. Alla fine ho letto e riletto racconto e commenti: solo così mi sono fatta chiarezza. Ma la lettura unica del testo non è stata illuminante.L'idea è ottima, sogno e tenebra ci sono; ma per una resa efficace (senza scadere nel tell, cosa che tu non fai) ci vogliono più caratteri e nessuna fretta.
SENZA TITOLO
Ciao Ambra, un racconto fuori dal comune su MC, dove tutti o quasi ci affanniamo per il colpo di scena, fantastico o meno. Più passa il tempo, più mi convinco che serve assai più capacità a confezionare un racconto in cui gli eventi sono minimi, più sfiorati che esibiti, come in questo caso. È una bella storia, commovente nella sua semplicità, che mi ha portato ad alcune riflessioni (e non le riporto tutte perchè altrimenti qui non ne usciamo più). Trovo che questo tipo di narrazioni siano penalizzate dalla forma brevissima ( o, forse, richiedano vieppiù impegno). Perché se l'evento mostrato diventa minimo (nessun morto, ferito, incantesimo, viaggio nel tempo: solo l'incursione della parente "scomoda" al matrimonio, prontamente contenuta dal figlio imbarazzato), trovo che ben più ampio debba essere l'approfondimento psicologico, altrimenti viene meno l'empatia e il messaggio scivola via. Durante la lettura mi sono chiesta un paio di volte se la maestra doveva apparire saggia o fuori come un balcone, la sposa un'ochetta o una ragazza ingenua. Insomma, avrei preferito che avessi regalato una parola in più per mostrare i personaggi a tutto tondo, piuttosto che alla descrizione del matrimonio (che tanto, nella loro pretesa grandiosità sono tutti uguali: basta un cenno e a ciascuno di noi torna alla mente qualche spaventoso evento simile a cui ha faticosamente partecipato). Una sciocchezza: una donna vitale come la maestra, che coinvolge le ragazze che non ballano, si presenta al matrimonio nonostante la sofferenza, truccata...non me la immagino avvolta in uno scialle nero tipo prefica, credo che avrebbe scelto un abito sgargiante. La testa senza capelli, esibita e non nascosta, è sufficiente a sottolineare il suo status di malata grave che vuole ricordare la fugacità della felicità, non venire a lanciare strali o maledizioni. Oppure l'aspetto da corvo andrebbe giustificato di più: si era sempre vestita di nero perché un tempo le donava, ora sembrava una Cornacchia (la prima idiozia che mi vienè in mente). Ok, mi fermo. Scusa lo sproloquio, in realtà il racconto mi è piaciuto molto.
P.S. il modo in cui i personaggi chiamano " la maestra", senza aggiungere il nome proprio, mi ha ricordato "la mennulara" di Simonetta Agnello Hornby. E anche un po' il personaggio, anche se non c'entra nulla.
IL GRANDE KRAKEN
Ciao Jacopo, normalmente ho difficoltà con i toni solenni di un certo tipo di fantasy, dunque all'inizio non ti nego che ho avuto timore (un po' come il grande Kraken) di annoiarmi. E mai avrei detto che una cosmogonia potesse reggere da sola come racconto, avrei detto che doveva obbligatoriamente essere funzionale ad altri eventi. Invece questo brano mi ha stupita piacevolmente: forse gli ostacoli li hai aggirati trasformando la vicenda nella narrazione di un nonno, forse è la sospensione finale che ci porta a sperare per davvero che il Kraken non si svegli. Insomma, c'è un ingrediente segreto ( o, almeno, che io non riesco a identificare chiaramente) che rende pregevole e gradevole il racconto anche per i non appassionati al genere.
BIANCHI, ROSSI E AL VERDE
Ciao Francesco, il tuo racconto è davvero interessante. Riveli una predisposizione per il genere grottesco che dovresti coltivare (oddio, forse "grottesco" non è il termine ottimale: mi hanno appena detto che, per il momento, andrò in pensione a 71 anni, dunque non ti sei allontanato troppo dalla realtà). Mi è piaciuta sia la satira sociale che hai inserito (oltre al discorso pensioni, anche il fenomeno del "gioco di stato" è tristemente attuale), sia l'estetica reiterata del tricolore, che diventa "buffo vestito" invece che un glorioso vessillo. Bella la seconda parte, dove l'incidente è ben descritto (non che il dialogo iniziale sia mal condotto, solo che è inevitabilmente meno "visivo"). Basta, ho detto tutto!

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 ottobre 2016, 22:40

Commenti Atzori

Senza titolo di Ambra Stancampiano

Ciao Ambra
Tralascio alcuni particolari sul matrimonio che mi stonano, ma in fondo al proprio pranzo di nozze ognuno fa quello che vuole.
Ammetto che in prima battuta non ho apprezzato molto il pezzo, ma rileggendolo con maggiore attenzione e riflettendoci un po mi sono dovuto ricredere.
Credo che la malattia della zia abbia fatto affiorare la sua parte peggiore. Ci sono diversi modi per affrontare una malattia e uno di questi è la rabbia. Logicamente è la mia interpretazione.
Per il resto ti segnalo un paio di periodi un po lunghetti, sull'”ondeggiare” passo oltre perché era voluto.
Nel complesso la prova mi è piaciuta modificherei qualche particolare per rendere più credibile il tutto e anche un maggior approfondimento sulla “maestra” non guasterebbe.

Il grande Kraken di Jacopo Berti

Ciao Jacopo
Ho poco da aggiungere, un bel pezzo e ben scritto. Il testo mantiene un ritmo lento ed è giusto che sia cosi.
Mi immagino i due protagonisti a lume di candela con il nonno che parla al nipote con voce lenta e calma.
Come ho già detto non ho molto da aggiungere,ma qualcosa devo scrivere altrimenti le 300 battute non le raggiungo. Sicuramente pollice su.

Il modo migliore di Roberto Romanelli

Ciao Roberto
Ammetto di non aver capito alcuni passaggi del tuo racconto.
Inizi con “È ancora sotto?” ma chi? Chiara?
Gli inibitori di ferormoni servono per non far eccitare i sognanti?
L'idea di base non è male e le dinamiche successive sono abbastanza chiare, ma semini alcuni particolari che al lettore possono creare confusione.


Fino all'ultimo respiro di Beppe Roncari

Ciao Beppe
Ammetto di esserci cascato. Fino alla fine non avevo capito che Mat e Gio' fosero due spettatori e complice la mia ignoranza in materia non sono rimasto neanche disturbato dal canarino.
In se il racconto è ben scritto, non mi ha entusiasmato particolarmente ma è solo questione di gusti.
L'interpretazione del tema è sicuramente originale. Per è ok.


Mani di fata di Flavia Imperi

Ciao Flavia.
Il racconto mi è piaciuto, mi ha ricordato le atmosfere del “Il labirinto del fauno”.
L'unico appunto, che mi sento di farti, è sullo scontro tra la fata e l'oscuro figuro. Non riesco ad immaginarmela una fata che combatte a mani nude, forse qualche incantamento avrebbe reso di più.
Per il resto sicuramente promosso.
Naufragio, di Adriano Muzzi

Ciao Adriano
Credo che la prima parte del pezzo sia un sogno, la seconda un incubo.
Se la mia interpretazione è giusta il racconto dovrebbe essere ok, ma da lettore non riesco ad apprezzare la mancanza di logica di alcuni passaggi.
Lo so è un sogno, tutto e possibile ma, non mi piace.
Nel secondo pezzo non capisco perché se lo mangi, forse tutto il sogno era sulla zattera, ma in questo caso altri punti mi stonano.

Cronouovo, di Angelo Frascella

Ciao Angelo
Racconto gradevole non originalissimo ma sicuramente si lascia leggere con piacere.
Non so in che modo il nulla possa esercitare una pressione, ma è il tuo mondo e tue sono le leggi. Quindi mi va bene.
La chiusa mi è piaciuta, ammetto che sa di già sentito ma, che ci posso fare, mi piace lo stesso.

Il battito della vita di Alessandra Corra

Ciao Alessandra
Molto belle le descrizioni climatiche, di queste l'unica cosa che mi suona strana è l'odore di miele.
Il profumo che annuncia un temporale me lo immagino diverso e certamente non dolce, avrei calcato la mano sul profumo di salsedine e di ozono.
Il comportamento Alia mi sembra strano chi si porta un coltello quando è convito di essere al sicuro? Non riesco ad immaginare che una donna cosi sicura di aver trovato un uomo speciale vada in giro armata. Dovresti farne un racconto più lungo magari approfondendo le interazioni tra i vari personaggi.

Radici spezzate, Filippo Puddu

Ciao Filippo
Un pezzo sicuramente non facile. Usi delle immagini molto belle e molto forti ma mi sembra che manchi qualche tassello per farne un quadro completo.
Al termine della lettura avevo in testa un po' di confusione. Ho dovuto rileggerlo più volte per farmi un idea e devo ammettere che ho collegato le cose dopo aver letto alcuni commenti.
Credo che sia un po' da rivedere.

Oniroteca di Fernando Nappo

Ciao Fernando
Un bel pezzo nulla da dire.
Il dolce sogno (che poi di dolce ha ben poco) che termina con la morte.
Bella la vendita abusiva di sogni, è un argomento che hanno già usato con successo e anche in questo caso il risultato è più che buono.
L'unico appunto sul finale, l'omicidio è un po' scontato ma in fondo il morto sta bene con tutto.

Bianchi, rossi e al verde, di Francesco Nucera

Ciao Francesco
Hai giocato sul classico .
Un bel raccontino di satira sociale, che per quanto lontana dalla realtà, non stupirebbe poi molto una soluzione del genere da parte dell'inps.
Certo che se raddoppiando il capitale riesce a comprarsi solo un cellulare i soldini sono proprio pochi.
Simpatico il giochetto di colori che richiama la nostra bandiera sia il film con Verdone.
Nulla da dire, una buona prova.

Classifica:
1)Il Grande Kraken
2)Bianchi, rossi e al verde
3)Oniroteca
4)Mani di fata
5)Senza titolo
6)Fino all'ultimo respiro
7)Cronouovo
8)Il modo Migliore
9)Il battito della vita
10)Radici spezzate
11)Naufragio

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Gruppo MAMUTHONES: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#13 » martedì 1 novembre 2016, 12:24

Eccomi con la mia classifica per il vostro gruppo. Nei prossimi giorni arriverà anche la news ufficiale con la classifica finale del raggruppamento, i quattro ammessi alla fase finale e i sette che si assicureranno punti validi per il Rank d'Era!

1) Il grande Kraken, di Jacopo Berti
Poetico, equilibrato, profondo. Una declinazione del tema davvero azzeccata, tanto che non è possibile pensare il racconto disgiunto da esso. Non ho trovato difetti, va bene così, un lavoro che denota una maturità di scrittura notevole oltre che uno stato di forma, sempre nella scrittura, davvero esaltante. Rimani sul pezzo e rilancia costantemente come stai facendo che noto una crescita costante e sensibile. Bravo. Pollice su senza ombra di dubbio.
2) Bianchi, Rossi e al verde, di Francesco Nucera

Ottima prova, molto efficace. Una distopia crudele e lucida, ben gestita e dosata. Negli ultimi mesi il tuo stile sta rafforzandosi parecchio, cosa che ho cominciato a notare dal tuo racconto lungo che ho letto recentemente e che si manifesta, inevitabilmente, in risultati prestigiosi non solo qui a Minuti Contati, ma anche altrove. Tema ottimamente declinato, tra l'altro. Complimenti. Pollice su convinto.
3) Oniroteca, di Fernando Nappo
Un racconto che si legge strabene e che intrattiene grazie alla brillante idea della morte simulata attraverso il sogno. Ben inserito il tema. Non mi ha convinto solo per quanto riguarda le motivazioni del dottore, non hai seminato nulla nella prima parte per preparare il terreno e pertanto l'epilogo giunge troppo gratuito. Pollice tendente verso l'alto per me.
4) Il battito della vita, di Alessandra Corrà
Per me un racconto più che buono. In tremila caratteri delinei una storia semplice, ma intrattieni. Concordo sulla necessità di sistemare la parte centrale, a partire dal mestiere dell'uomo che, da te inserito per giustificare la lettura del messaggio da parte della protagonista, ha finito per crearti più fastidi che altro. Tema declinato correttamente. Un pollice tendente all'alto per me, il Laboratorio ti aspetta.
5) Mani di fata, di Flavia Imperi
Un racconto decisamente promettente anche se allo stato attuale necessità, a mio avviso, di una revisione tesa alla sua ottimizzazione. L'intuizione che lei sia una principessa malvagia è ottima, ma arriva poco incisiva al lettore, forse potevi giocarti meglio il dialogo con la fata. Dalla parte centrale in poi è tutto molto velocizzato, affrettato, raccontato. Per stare nei tremila avresti dovuto utilizzare uno stile più asciutto, strategicamente parlando hai fatto un errore, insomma. Il castello nero arriva dal nulla, ma fai intuire che per lei sia importante senza averlo prima seminato... Insomma, come già detto, manca l'ottimizzazione, ma non credo che tu farai fatica a farla e abbandonando l'idea di farlo stare in un tremila otterrai il massimo raddoppiando i caratteri. Il tema c'è, ma non presentandoci al meglio la principessa (delle tenebre) noi che lo conosciamo (il tema) ci arriviamo per deduzione e questo non è un punto propriamente a favore. Direi un pollice ni che punta secco verso l'alto, servono interventi, ma il grosso del lavoro già è fatto.
6) Senza titolo, di Ambra Stancampiano
Un racconto che, silenziosamente, punta molto in alto. Personalmente, mi è mancata una certa empatia con la protagonista. Il messaggio mi è arrivato e tutto, ma non ho sentito il tremore dentro e questo, pur in presenza di una tecnica ottima, come tuo solito, posso solo associarlo a quanto detto più sopra. Ho visto che a molti è arrivato, in tal modo riuscendo a raggiungere l'obbiettivo che ti eri proposta, pertanto non so come consigliarti per intervenire volendo rimanere nei 3000 caratteri. Diverso il discorso in caso tu lo voglia allargare, a quel punto avresti tutto il tempo per lavorare sulla protagonista e sull'aumentare il livello di empatia anche agli "immuni" (come il sottoscritto), della lettura nella versione corta. Pollice ni che vorrebbe tanto andare verso l'alto, in buona sostanza.
7) Fino all’ultimo respiro, di Beppe Roncari
Il racconto si legge bene, si nota la mano di un autore esperto. Credo che dovresti ridurre l'incidenza di certa semina che può depistare troppo il lettore, potrebbe aiutarti a equilibrare il tutto. Devo evidenziare un inserimento a forza del tema nel finale che mi ha un poco indisposto, ma questo non vuol dire che il tema, alla fine, ci sia. Mmmh... In questi casi penso sempre che la migliore cura sarebbe quella di enfatizzare ancora di più l'irreale, quindi aumentare la carica eccessiva del tutto per evidenziare ancora di più le intenzioni dell'autore, anche perché credo che un lettore casuale potrebbe non coglierne, in questa forma attuale, lo spirito e quindi cassarlo. Pollice ni che vorrebbe puntare verso l'alto, credo meriti revisionarlo.
8) Radici spezzate, di Filippo Puddu
Racconto potenzialmente ottimo, ma devo penalizzarlo perché, davvero, troppo ostico non solo in prima, ma anche in seconda lettura. Il problema qui è che a fronte di un finale davvero intenso, non riesco a identificare in modo preciso se quanto precede è corretto. La bambina era un sogno condiviso che non si è realizzato perché la donna ha avuto un qualche problema che l'ha portata in coma, questo il succo. Ma il succedersi di eventi interni mi ha confuso in più punti. Rimangono troppe zone oscure, troppe riflessioni che non ho capito da dove arrivino e dove vogliano condurre (il male che da lui parte e che a lei arriva, per citarne uno). Cavolo, devo fermarmi a un pollice ni con la consepevolezza che forse sto cassando un capolavoro, ma questo deve farti riflettere e magari portarti a una revisione perché temo che l'attuale difficoltà di lettura potrebbe bloccare la maggior parte dei potenziali lettori, ben diversi da autori che devono commentarti e pertanto sono molto meno disposti a cedere le armi e mollare il racconto.
9) Cronouovo, di Angelo Frascella
L'idea dell'uovo primigenio mi è piaciuta moltissimo, un po' meno il resto. Ho percepito come forzata la giornalista e il suo scambio di battute con lo scienziato, in più sembra che manchi una linea di dialogo tra le prime due domande di lei, il tutto rinforzato dall'utilizzo del "ma" per esordire con la seconda. Ho percepito come forzata anche la decisione, sempre della giornalista, di acconsentire ad essere la prima cavia umana, non vedo motivazioni forti per lei alla base di tale scelta, o perlomeno non escono dalle linee di dialogo. Lo stesso sbaglio nel viaggio mi sembra forzato, senza preparazione, casuale e solo funzionale al bellissimo finale. E occhio che con finale intendo lo scoppio e non quelle battute in aula che, anche lì, percepisco come forzate e messe solo per spiegare. Insomma, pollice ni.
Provo a rilanciarti... E modificare la struttura del racconto ambientandolo completamente a viaggio avvenuto? Dialogo tra lui e lei, scoperta dell'errore, disvelamento di quanto ha preceduto inserito qua e la, considerazioni varie dello scienzato con lui stesso che scherza sul mito dei cinesi. Da lavorarci, ma penso ne verrebbe un gioiellino.
10) Il modo migliore, di Roberto Romanelli
Tecnica più che buona, ma mi sembra evidente che insegui il racconto invece di dirigerlo. Alcune scelte come quella di evocare il fratello sono infelici, ma in generale mancano dei collegamenti che aiutino il lettore a unire i punti. Ho letto che hai avuto difficoltà e si vede, certo è che mi sembra che a livello di tecnica tu stia migliorando costantemente e questo ti aiuta a creare una cortina fumogena per il lettore in casi come questo. Da rivedere assolutamente in sede di Laboratorio perché mi sembra che l'idea meriti. Pollice ni.
11) Naufragio, di Adriano Muzzi
Qui hai commesso non tanto un errore strategico (perché mi sembra che la tua strategia fosse chiara nel voler delineare un passaggio dal sogno all'incubo alla realtà) quanto di messa in opera. L'intento non arriva al lettore e con il senno di poi sembra più un abbozzo preparatorio pronto per essere riesaminato e rimpolpato. Come giudizio è un pollice ni che guarda un po' verso il basso, ma in questo caso credo che valutarlo sia decisamente ingeneroso vista la sua natura ancora da "lavori in corso". Che dici, hai voglia di lavorarci e presentarlo nel Laboratorio?

Torna a “90ª Edizione - Atzori Edition - la Seconda della Quinta Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti