[S] L’amico immaginario

Minuti Contati affronta il mese più caldo dell’anno decidendo di sperimentare la nuova formula TWO DAYS. Non più una sola data per partecipare, ma due: lunedì 20 e mercoledì 22 luglio sempre alle 21.00 e con quattro ore di tempo per scrivere racconti di massimo 3000 caratteri. Gli autori potranno decidere di cimentarsi nella sfida nella serata a loro più comoda e troveranno ad aspettarli due diversi temi. I racconti di lunedì e quelli di mercoledì verranno poi riuniti insieme e divisi in gruppi per la fase di confronto diretto fra gli scrittori che servirà a selezionare i migliori che verranno inviati alla Guest Star per essere giudicati e ordinati in quella che sarà la classifica finale. Dopo Dario Tonani, Matteo Di Giulio e Barbara Baraldi, Minuti Contati è lieta di annunciare che la Guest del mese di luglio sarà uno dei suoi Campioni: Roberto Bommarito.
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Flavia Imperi
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[S] L’amico immaginario

Messaggio#1 » martedì 21 luglio 2015, 0:21

I capelli rossi di Sara erano ricoperti da una patina di polvere, tanta ce n’era nella soffitta.

— Quanti scatoloni, zia...mia madre non buttava mai via niente?

— In realtà quasi mai, anche prima della malattia era particolare — la donna rispose senza fermare le mani callose, che separavano con perizia i ricordi preziosi da quelli esauriti.

— E questa?

Tirando un filo di lana rossa, una vecchia bambola di pezza fece capolino da una pila di stracci. Era di fattezza grossolana, il viso tagliato da un lungo sorriso che rivelava l’imbottitura mancia.

— Oddio mi ricorda qualcosa…sai se era mia? — chiese Sara.

— Non lo so, ma è lurida, sarà meglio buttarla — rispose la zia con aria disgustata.

— Aspetta, magari l’ha fatta mamma. Mi somiglia anche!

— Macché, non vedi che è un maschietto? — indicò i pantaloncini azzurri.

 

La madre era seduta nel letto in camera sua, lo sguardo perso nel vuoto. Dalla bocca semiaperta colava un rivolo di bava.
— Mamma, mi senti? — le carezzò la mano. — Dai, sono tornata per le vacanze estive per te, almeno guardami!

Nessuna reazione, come sempre. Sara le mostrò la bambola.

— Guarda cosa ho trovato, lo riconosci?

La madre sgranò gli occhi, prese fiato come per parlare, invece fu un urlo a risalirle le corde vocali, prima roco, poi graffiante come unghie sullo specchio. Sara indietreggiò sgomenta, mentre la zia accorreva dalla soffitta.
— Adesso sta riposando.

— Non aveva mai reagito così…che cosa può essere successo?

La zia la strinse fra le braccia, scuotendo la testa.

 

Sara faticava ad addormentarsi, il torpore della casa sembrava essersi destato tutto insieme, dopo anni di silenzio. Il viso pallido del bambino emerse dal buio in fondo al letto quando stava finalmente per cedere alle lusinghe del sonno.

— Sammy? — disse d’istinto.

D’un tratto ricordò ogni cosa: il dolce amichetto che la veniva a trovare ogni sera, che nessun’altro vedeva, che non esisteva, che nessuno credeva…Sara scoppiò a piangere, sopraffatta dalle emozioni che riaffioravano con violenza. Ma quando si asciugò gli occhi, lui era ancora lì, un passo più vicino. Folti ricci rossi tingevano il buio dello stesso colore, mentre il lungo sorriso riversava imbottitura marcia sul pavimento.

— Che cosa sei? Non puoi essere reale! — Sara tirò le coperte a sé.

— Avevamo un patto, non ricordi? — fece il bambino. — Adesso tocca a me.

 

Evelina notò il documento quasi per caso, mentre preparava la colazione. Una cartella ingiallita, su una pila di altri fogli impolverati. La prese per semplice curiosità, dimenticando il latte sul fornello. Un’ecografia consunta mostrava due gemelli siamesi. La data era il 21 luglio, il compleanno di Sara.

— Cosa significa? — entrò nella stanza della sorella con il foglio in mano.

La donna fissava la finestra con occhi vitrei.

— Sara aveva un gemello? Perché non me l’hai mai detto?

La sorella girò il viso verso di lei, gli occhi colmi di lacrime e dolore.

— Non avrei mai voluto scegliere, ma solo dimenticare. E adesso lui è tornato — sussurrò.

Evelina si portò una mano al volto dallo stupore.

— Tu riesci a parlare?

— E tu? — fece una voce alle spalle.

Una lama sottile le attraversò la gola. Un bel ragazzo dai capelli rossi era sulla porta, fra le mani stringeva la lama e una bambola di pezza. Era nuova, con un bel vestitino rosa e al posto del sorriso, la sua stessa espressione di terrore. Evelina lo fissò morendo. E cadde a terra.


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Simone Cassia
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Messaggio#2 » giovedì 23 luglio 2015, 18:17

Ciao Flavia,
un altro viaggio nel paranormale, bello!

Il tema è centrato e la narrazione scorre piacevole ma il racconto, benché già sfori di un po’, soffre del poco spazio di MC. La vicenda e intrigante e il finale con la “doppia vendetta” del ragazzo fa sospettare di un precedente tra la zia e la madre parallelo a quello dei bimbi gemelli (il che stona un po’ con la completa sorpresa della donna al ritrovamento dell’ecografia) o la zia merita di morire perché voleva buttare via la bambola? Altro fatto a cui andrebbe data una spiegazione è la condizione della madre che alla fine si rivela diversamente da come tutti i personaggi sono abituati a conoscere. Da dove ha origine? È recente? Boh?

Come buon racconto paranormale lascia più domande che certezze il che è un bene, da un verso, perché vuol dire che la storia ha un suo appeal (e ce l’ha) però di sicuro non lo è per la soddisfazione del lettore alla fine che avrebbe voluto capirci un po’ di più.

Nel complesso lo giudico un buon prodotto a cui si prospettano due alternative a mio avviso (ma possono essercene anche molte altre, immagino).

1) Chiudersi a “il compleanno di Sara.” (come farei io al posto tuo)
2) Espandere la trama (magari approfittando dei caratteri in più del laboratorio a cui spero verrai ammessa)

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Flavia Imperi
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Messaggio#3 » giovedì 23 luglio 2015, 18:48

Grazie Simone!

Semplicemente la zia viene uccisa perché venuta a conoscenza della verità, ma se non si capisce dovrò sicuramente lavorarci su. In effetti ho avuto il problema dello spazio: a pochi minuti dalla scadenza mi sono resa conto di avere MILLE caratteri in meno di quelli che pensavo e ho dovuto fare tagli drastici in fretta furia.
La storia ne ha sofferto non poco, sono contenta che comunque ti sia piaciuta. Quando poco e quando troppo! Ma è il bello di questa sfida...un abbraccio e a commentarci.
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valter_carignano
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Messaggio#4 » venerdì 24 luglio 2015, 14:05

Bella atmosfera familiare, la migliore (Stephen King docet) per un certo genere di racconti soprannaturali. Bella l'alternanza delle scene, espressive e concise, e l'immagine finale molto evocativa.
Qualche problema di punteggiatura e qualche errore di battitura, peccati veniali forse dovuti al poco tempo. Per esempio, dopo i puntini di sospensione di norma si mette lo spazio, e anche i punti e le virgole potrebbero essere distribuiti con maggiore espressività.
Si nota anche la scelta di termini un poco 'letterari', in un contesto peraltro invece assolutamente e volutamente prosaico: le 'lusinghe del sonno', 'separavano con perizia' e simili. Non so se sia stato voluto o meno: in ogni caso - scelta precisa o caso - si notano.
Il nome della zia, Evelina, appare all'improvviso e per un po' ci si chiede chi sia questa persona. Anche il mutismo della madre, poi scomparso, lascia forse troppe domande in sospeso.
D'altra parte, nel commento al post di Simone Cassia hai detto che hai dovuto tagliare, e forse molte di queste cose sarebbero invece andate a posto nella versione 'completa', che spero prima o poi di leggere. Complimenti.

Alice Gibellini
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Messaggio#5 » sabato 25 luglio 2015, 0:10

Un racconto sicuramente intrigante e aderente al tema “Figli dimenticati”. Ammetto di non aver compreso subito la ragione dell’omicidio, quindi spiegherei meglio quella parte. In generale si tratta di un testo che lascia il lettore appeso a più di una domanda e sarebbe forse adatto a uno svolgimento più lungo. Mi hanno colpita in particolare il dialogo tra i due fratelli (“Avevamo un patto, non ricordi? Adesso tocca a me”), e l’idea della bambola che, nella conclusione, diventa femmina (la sorella è morta per lasciare spazio al fratello? L’ha uccisa lui?). Forse ciò che mi convince meno è il finale, comunque buona idea e stile incisivo quindi brava.

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invernomuto
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Messaggio#6 » lunedì 27 luglio 2015, 2:25

Ciao Flavia,
mi piace molto la scelta di utilizzare il tema per una storia dai temi orrorifici a cui sei riuscita a donare un'atmosfera più che adeguata.
Purtroppo, pur non essendo particolarmente pignolo nella ricerca di spiegazioni in un racconto dai toni così oscuri, ho notato più di una volta quelli che probabilmente sono i punti dove hai dovuto calare l'impietosa "accetta di Minuti Contati" per riportare il conto caratteri entro i limiti (in questo caso "quasi" entro i limiti, mi spiace davvero per il malus).
Molti dei punti che avrei voluto sottolineare sono già stati fatti notare da chi ha commentato prima di me, per cui eviterò di ripetere quello che già sai.
In ogni caso il racconto mi è piaciuto davvero e il tema è stato rispettato pienamente, spero di rileggere nuovamente qualcosa di tuo nelle prossime edizioni, molto brava.

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Flavia Imperi
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Messaggio#7 » lunedì 27 luglio 2015, 7:26

Grazie a tutti per i commenti! Sono davvero contenta di aver partecipato nonostante tutto, ne vale sempre la pena. Credo che al di lá della possibilitá di vincere, siano proprio il confronto e la voglia di mettersi in gioco a rendere questo contest cosí soddisfacente. Ci si sente stimolati a dare il meglio, migliorarsi, superare i propri limiti, ancora prima del tempo (i minuti) e dello spazio (i caratteri). Comunque vada, lavoreró sul racconto per trasformarlo e ne saró fiera. Un abbraccio a tutti (sí, la mattina presto sono un po' sentimentale, non ci fate caso).
Siamo storie di storie

luca.pagnini
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Messaggio#8 » giovedì 30 luglio 2015, 16:20

Ciao Flavia!

Racconto interessante che purtroppo soffre troppo i limiti imposti da MC. A mio parere infatti sono stati inseriti nel testo degli elementi molto importanti che non dovrebbero restare in sospeso, tipo (dato che il ritrovamento del bambolotto è casuale) quale fosse il patto tra i fratelli e, soprattutto, perché il fratello assassina la zia (e comunque si rivela malvagio). Capisco che un horror non si sarebbe potuto sviluppare in maniera diversa, ma al lettore servono più dettagli altrimenti sembrano scene gratuite ad effetto fini a se stesse. Segnalo poi una stonatura nella trama che in sede di riscrittura, secondo me, andrebbe tolta, mi riferisco a quell'ecografia così importante ritrovata con il latte sul fornello (quindi in cucina o nei pressi). Direi che un parto siamese difficilmente può restare segreto, ma, se lo è stato, allora va motivato anche questo punto. Lo stile della narrazione è adatto al genere scelto, direi che con almeno il triplo di caratteri ne uscirà un bel racconto. Per quanto riguarda MC, non sono convinto che il tema sia stato centrato, perché a dimenticare è la sorella, mentre lo stato mentale della madre (causato dal parto?) entra di diritto tra i dettagli da chiarire.

A rileggersi!

Damiano Garofalo
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Messaggio#9 » giovedì 30 luglio 2015, 17:06

Ciao Flavia,
eccomi a commentare in extremis, il racconto è ben cadenzato e buona la scelta di spezzare le parti. L’ambientazione lascia desiderare di essere esplorata di più nel suo contesto, il che vuol dire che il racconto incuriosisce e forse meriterebbe uno spazio più ampio. Posso capire la frustrazione nell’aver dovuto suntare qualcosa che ritenevi completo in altra misura a causa della svista sul massimale dei caratteri.

Il tema è affrontato con originalità, e le stesse storie sul paranormale/borderline di rado tendono ad esserlo. Brava.
Personalmente avrei ricercato un finale meno efferato ma ancor più misterioso, che forse toglie un po’ quell’originalità di cui si fa forza nella stesura iniziale e centrale.

A rileggerci presto, e senza malus.

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antico
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Messaggio#10 » sabato 1 agosto 2015, 23:18

Le motivazioni che portano all'assassinio di Evelina, in effetti, non sono chiare. Detto questo, il racconto evoca delle immagini molto forti, vivide. Inoltre si gioca su più piani, bello il montaggio. Ritengo che tutta l'introduzione potesse essere eliminata per restare nei caratteri e sostituita da un accenno di Sara al fatto che aveva trovato quella bambola. Il tema c'è. Pollice tendente verso l'alto e spero posterai una versione corretta e senza problemi di spazio nel laboratorio.

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Flavia Imperi
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Messaggio#11 » domenica 2 agosto 2015, 14:57

Grazie Antico, senza dubbio!
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