l'ansia delle ultime 72 ore

Iscrizioni dal primo novembre, il testo di riferimento sarà "I racconti del Grande Nord e della corsa all’oro"

Moderatore: Camaleonte

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AmbraStancampiano
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l'ansia delle ultime 72 ore

Messaggio#1 » domenica 27 novembre 2016, 18:44

Eccoci qua allora :)
Ripeto quanto accennato su facebook:
Dopo un mese di arrovellamenti su quale potesse essere la storia più giusta per questo camaleonte, finalmente sono riuscita a lavorare sulla mia idea e sono approdata alla prima stesura (o meglio: alla prima stesura della prima parte del racconto).
Gli elementi di stile e trama Londoniani che più mi hanno interessata, e che vorrei a mia volta inserire all'interno del racconto sono:
- una descrizione abbastanza tecnica delle barche e del tipo di pesca da me scelta per far da sfondo al racconto
- la predominanza di un elemento naturale selvaggio, che si contrappone all'uomo (come nei migliori western), fungendo a volte da antagonista e altre da alleato
- un uomo/lavoratore che viva della sua continua sfida alla natura e alla sua ostilità.

Da qui, ecco le mie difficoltà:
- siccome mi piace rendermi la vita difficile ho scelto il mondo della pesca al pesce spada (ecco perché chiedevo agli altri camaleontini se si erano ispirati più ai ghiacci del nord o ai mari del sud), e qui la prima difficoltà: come descrivere la feluca (la barca tipica per la caccia al pesce spada) senza apparire didascalica? Personalmente ho scelto la descrizione di una battuta di caccia al pesce spada, cercando di inserire in maniera soft e termini tecnici marinareschi che tanto piacciono al nostro gigante.
- Trattandosi di una storia di pescatori, mi è assolutamente necessario utilizzare un registro linguistico basso; ecco il mio dubbio sul dialetto: ho scelto la mia città (in un periodo storico diverso) come arena principale, e da queste parti il registro linguistico basso è identificabile quasi tout court col dialetto. Chiaramente London non utilizza il dialetto, in Inglese non esiste (i registri linguistici si differenziano molto con la pronuncia o mediante l'utilizzo di parole in slang, ma non essendo una vera e propria lingua non esiste una costruzione della frase in slang che io possa riprendere -_-') e in più la traduzione appiattisce di un bel po' i registri linguistici. Nell'opera consigliata armatori, marinai e ubriaconi di porto parlano tutti più o meno allo stesso modo, e non capisco se ciò sia ascrivibile alla traduzione (pessima, ne prendo atto) o proprio a uno stile Londoniano.

Voi come vi state trovando? Avete suggerimenti? Consigli? Che difficoltà avete riscontrato (se ne avete riscontrate?)


Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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maria rosaria
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Re: l'ansia delle ultime 72 ore

Messaggio#2 » domenica 27 novembre 2016, 19:15

Ciao Ambra,
come già accennato su Facebook, le difficoltà in questa prova sono molte.
Mi sembra dalle tue spiegazioni che l'impresa che ti sei posta è ambiziosa. Ma è giusto che sia così, sennò che gusto c'è? ;-)
Ammetto di non aver utilizzato, nel mio racconto, ambientazioni a me distanti perchè mi conosco e so che avrei fatto un casino. Mi sono tenuta bassa, ambientando l'azione in luoghi a me (abbastanza) familiari.
Per quanto riguarda il tuo problema con il dialetto non sono, purtroppo, in grado di darti consigli.
Le difficoltà che ho incontrato sono state piuttosto legate al tema: il legame forte con la natura (madre e matrigna) nei racconti di London, per esempio, mi spingeva a considerare scontate molte delle idee che potevano venirmi in mente. Questo mi ha creato molte perplessità...
Maria Rosaria

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lordmax
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Re: l'ansia delle ultime 72 ore

Messaggio#3 » domenica 27 novembre 2016, 19:35

Domande molto complicate.

Parto dalla parte facile, il dialetto.
Chiaro che un linguaggio basso in Italia equivale a far parlare i personaggi in dialetto.
Molti autori ne hanno fatto la propria firma.
A me personalmente non piace perché de facto tagli fuori una grossa fetta di lettori (lo so che non è sempre vero ma su MC il marketing non è ancora arrivato ^__^).
Questo non significa che non si possano usare alcune parole del dialetto così da evidenziare e caratterizzare i personaggi.
Eviterei però un racconto in cui i dialoghi sono tutti o quasi in dialetto perché dopo un po risulterebbe necessariamente noioso.


La traduzione di Jack London è nel migliore dei casi mal fatta e prona a esigenze di pubblicazione che oggi sono, in parte, superate.
Poiché a nessuno si può chiedere di leggere in lingua originale (non l'ho fatto neppure io, ho letto solo un paio di racconti di London in lingua originale) e non sarebbe giusto neppure proporlo, di certo nessuno verrà giudicato o valutato perché ha usato un registro linguistico più aulico di quello usato nei testi originali di London.

Per quanto riguarda le descrizioni delle imbarcazioni (e di qualsiasi altra cosa, vi ricordo Salgari ad esempio) lo scadere nel didascalico è quasi automatico.
<cattiveria on> Sono molto curiosi di leggere come te la cavi.<cattiveria off> ^____^

Gli elementi che hai scelto direi che sono molto attinenti quindi non vedo l'ora di leggerti.
^__^

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