La tempesta

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Angela
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La tempesta

Messaggio#1 » lunedì 21 novembre 2016, 22:33

LA TEMPESTA

Mimì quella notte fece un sogno strano, il cielo era la tavolozza di un pittore e qualcuno ci aveva spalmato sopra colori a casaccio, uno sopra all’altro e il blu era un pasticcio indistinto che virava verso il grigio e il verde, e le nuvole lo attraversavano veloci come lampi.
Si svegliò di soprassalto e si mise a sedere sul letto, in lontananza il fischio del treno e poi di nuovo il silenzio, mentre il cuore continuava a battere forte e non c’era verso di calmarsi. Sentiva una frenesia che gli nasceva dentro e gli sembrava che dovesse esplodere da un momento all’altro, ma non succedeva nulla. Era come un fuoco di artificio con la miccia bagnata.
Si alzò e uscì dalla stanza cercando di non fare rumore, perché la moglie Franca ancora dormiva. Guardò fuori dalla finestra cercando un po’ di blu nel cielo scuro, ma trovò solo il fioco bagliore di una luna stinta, nascosta tra le nubi.
Guardò in strada, il vento faceva oscillare gli alberi e le ombre si allungavano oltre i lampioni, tra le pozzanghere nere dove maceravano cumuli di foglie.
In una notte così, era impossibile dormire; tutto quel frastuono, tutta quella vita là fuori, mettevano in moto i pensieri che sfrecciavano veloci come le nuvole del sogno e veniva voglia di fermarli, metterli su carta, dargli una forma.
Sedette al pianoforte e lo sfiorò con le dita; avrebbe potuto chiudere gli occhi e suonare, perché lo conosceva come se stesso. Sullo spartito c’erano alcuni fogli con le parole di una canzone a cui mancava ancora la musica. Le pronunciò a bassa voce in cerca di ispirazione, con i piedi nudi che rabbrividivano nelle pantofole da quattro soldi.
Quando le prime strofe si sposarono con la musica, si slacciò la camicia, perché sentiva montare la febbre che gli prendeva ogni volta che componeva qualcosa. Così come la bufera imperversava sulla via piegando i giovani platani e frustando i vetri, lui inseguiva le note, le piegava al suo volere, le addomesticava con la voce calda e profonda.
Aprì la finestra e il vento entrò in casa sparpagliando i fogli e lui restò lì, a prendersi l’acqua a secchiate e la musica che mancava la portò il vento che aveva disperso le nuvole lasciando la luna nuda e vulnerabile. Colpì Mimì in pieno viso e lui si sentì sospeso nel cielo, e gli sembrò di trovarsi nel dipinto del sogno, in mezzo alle pennellate che si mischiavano al blu. Chiuse gli occhi e aprì le braccia: il sogno stava per iniziare.
Fu così che nacque “Nel blu dipinto di blu”. Con questa canzone, Domenico Modugno - Mimì per gli amici - vinse il Festival di Sanremo del 1958 e divenne un’artista di fama mondiale.
Questo racconto è dedicato a lui e al sogno più bello di tutti: volare.
Ultima modifica di Angela il lunedì 21 novembre 2016, 22:52, modificato 5 volte in totale.


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antico
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Re: La tempesta

Messaggio#2 » lunedì 21 novembre 2016, 22:41

Buoooonasera Angela! Tutto ok anche per te, buona Troccoli Edition!

Hitherto
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Re: La tempesta

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 13:20

Ciao Angela,
alcuni passi del tuo racconto mi sono piaciuti molto perché trovo che le combinazioni di parole che hai usato si sposino perfettamente. In particolare, mi è piaciuto molto "il fioco bagliore di una luna stinta". Tuttavia, credo che stoni nel tono descrittivo del racconto quel "a secchiate" che si legge nella frase "Aprì la finestra e il vento entrò in casa sparpagliando i fogli e lui restò lì, a prendersi l’acqua a secchiate e la musica che mancava la portò il vento che aveva disperso le nuvole lasciando la luna nuda e vulnerabile".
Per quanto riguarda la storia raccontata, mi rendo conto della difficoltà di condensarla in così pochi caratteri. La prima parte non l'ho trovata molto interessante mentre ho trovato coinvolgente la parte della creazione della musica, in armonia con la tempesta che imperversava all'esterno. Molto bella l'immagine della pioggia e del vento che picchiano su Modugno mentre lui chiude gli occhi ed apre le braccia.
A me le d eufoniche piacciono!

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Angela
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Re: La tempesta

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 14:03

Ciao Hitherto, in pratica ho descritto la scena del film su Modugno, quella che mi aveva colpito di più. Mi sembra ancora di vederlo davanti alla finestra aperta in una notte flagellata dal vento mentre apre le braccia e grida il ritornello più famoso della storia della musica. Volareeeeeeeeeee oh oh.
In realtà tutta la vita di Modugno è la realizzazione di un sogno: da un piccolo paese del Sud alla ribalta mondiale. Una curiosità: il quadro che ha ispirato la canzone e che ossessionò sia lui che Migliacci è di Chagall.
http://www.benessere.com/blog/images/bl ... mb_314.jpg
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alexandra.fischer
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Re: La tempesta

Messaggio#5 » martedì 22 novembre 2016, 20:56

LA TEMPESTA di Angela Catalini Mi piace il tuo omaggio a Domenico Modugno. Il racconto del sogno che gli ha cambiato la vita è il sublime che il grande artista ha trovato nella natura. La notte di temporale, ai suoi occhi, ha assunto connotazioni oniriche, a partire dalle innumerevoli sfumature del cielo (bello il paragone con la tavolozza del pittore pasticcione). Anche i platani nella strada, con le foglie spazzate via dal vento danno potenza alla storia, accrescendo il senso del sublime. Molto cinematografica la scena della portafinestra che si apre e inonda la stanza del pianoforte dove il compositore sta componendo la musica per la sua canzone. Quindi la sorpresa finale è il sogno di serenità che lui trasmette con la sua canzone (volare nel cielo dipinto di blu). Per un momento ho pensato alla “Musica di Erich Zann” di Lovecraft.

Fernando Nappo
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Re: La tempesta

Messaggio#6 » giovedì 24 novembre 2016, 22:02

Ciao Angela,
Modugno è stato un grande della musica italiana, e un omaggio è sempre lodevole. Il tema è centrato, almeno stando alle ultime dichiarazioni di Migliacci che sostiene di avere avuto l'idea delle parole della canzone dopo un incubo. Il racconto scorre abbastanza bene, anche se l'appunto di Hitherto mi trova d'accordo. L'ho però trovato un po' piatto nello sviluppo, un riassunto di una delle tante versioni della vicenda.

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Vastatio
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Re: La tempesta

Messaggio#7 » sabato 26 novembre 2016, 11:33

Ciao,
sono in difficoltà col tuo racconto perché, semplicemente, non è nelle mie corde. Il processo creativo di ogni artista è qualcosa di personale, intimo, e sinceramente che qualcuno ne crei una "reinterpretazione" o ne romanzi la descrizione da qualche intervista, non so, mi sembra una violazione della privacy.
Questo però è un problema squisitamente mio. Trattandosi di un momento di estasi creativa tutto vale, per quanto più che trasmettere emozioni mi sembra un cronaca di momenti.
Il tema è rispettato, per quanto sia la nota finale SPIEGONE/INFODUMP a dargli forza e comprensione. Nota che odio e che gioca sporchissimo. Che sia Modugno e "Nel blu dipindo di blu" me lo devi far capire nel testo, e ci eri anche quasi riuscita a instillarmi il dubbio. Poi arriva la nota e brucia tutta la tua fatica.

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ceranu
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Re: La tempesta

Messaggio#8 » domenica 27 novembre 2016, 0:18

Ciao Angela, il racconto è interessante e ben scritto. Mi piacciono gli omaggi ai grandi personaggi della storia, e Modugno merita mille tributi. Però il testo ha un problema, non era suo il sogno e non è stato lui a scrivere il testo. Capisco che non sarebbe la stessa cosa se tu avessi dedicato il racconto a Migliacci, ma sarebbe stato più corretto.
Nel complesso è comunque un racconto gradevole.
Ciao e alla prossima.

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Adry666
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Re: La tempesta

Messaggio#9 » lunedì 28 novembre 2016, 17:10

Ciao Angela,

tema centrato solo collateralmente.

Il racconto è ben scritto, buon ritmo, storia particolare.
Molto evocative le descrizioni; però in alcune parti la storia mi è sembrata un po’ troppo piatta, mi sarei aspettato qualche “sale e scendi” in più.
Finale bello, anche se non so come interpretare la nota a fine pagina, forse non necessaria a mio parere.

Nel complesso buona prova, brava.

Ciao
Adriano

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jimjams
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Re: La tempesta

Messaggio#10 » lunedì 28 novembre 2016, 23:20

Ciao Angela. Un racconto che si basa sulla suggestione delle immagini più che su una struttura di trama intesa a sorprendere o colpire il lettore. L'episodio ha una sua potetica e trae il suo fascino quindi dall'uso delle parole e dallo stile. Ci sono alcune cose che io scriverei diversamente ma per questioni di gusti più che per problematiche legate alla scrittura. Questo tipo di racconti in contesti come il nostro viene sempre meno apprezzato riespetto al classico racconto con sorpresa. Io tendo ad amare il racconto fine a se stesso. Credo sarebbe stato meglio evitare la spiegazione sull'origine dell'ispirazione, ma temo che sarei caduto in tentazione anche io come te :-)

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raffaele.marra
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Re: La tempesta

Messaggio#11 » martedì 29 novembre 2016, 23:26

Ciao Angela. Il tuo racconto mi è piaciuto molto, soprattutto per la semplicità che lo caratterizza. Parlo della semplicità con cui narri un evento (noto ad alcuni) che a sua volta ci porta alla memoria una delle canzoni più belle della storia della musica italiana. Allora azzardo un parallelismo tra il tuo testo e quello di Modugno, tra la musicalità del tuo racconto e quella di Volare. Intendo dire che c'è molto in comune tra le due opere, soprattutto in virtù di quella semplicità a cui accennavo, che non è "banalità" e neanche "essenzialità". Piuttosto è la semplicità delle cose belle e spontanee, dei sogni, appunto, delle canzoni da canticchiare o da urlare a braccia aperte, dei cieli dipinti dai bambini (o magari da Mirò). Una semplicità preziosa e, ai giorni nostri, difficile da apprezzare e ancora di più da ottenere. Insomma, brava. Semplicemente.

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giuseppe.gangemi
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Re: La tempesta

Messaggio#12 » giovedì 1 dicembre 2016, 18:58

Ciao Angela,
racconto scritto molto bene. Le immagini da te descritte sono molto evocative. Il fatto che hai dedicato il racconto a Modugno me lo fa apprezzare di più.
Forse avresti dovuto inserire all'interno del testo alcune battute di dialogo dello stesso Modugno (magari anche della moglie) per farci sentire maggiormente la sua presenza nel racconto. Forse nel finale invece delle note avresti potuto inserire in una frase di dialogo la prima strofa di Nel blu dipinto di blu e il lettore avrebbe capito ugualmente di chi stavi parlando. Forse veniva un testo meno celebrativo ma più dinamico. Puoi tenere le due varianti, dipende in quale contesto presenti il racconto.

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antico
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Re: La tempesta

Messaggio#13 » martedì 6 dicembre 2016, 14:03

Premetto che questo tipo di racconto non è nelle mie corde, però non posso non valutarlo per quello che è: un buon racconto. Gli assegno un pollice tendente all'alto per due motivi principali: 1) credo che con più caratteri potrebbe raggiungere una forma migliore di quella attuale, invero un pelo ristretta e 2) vorrei più chiarezza sull'assegnazione dei meriti tra il cantante e chi ha scritto il testo, per correttezza storica. Il tema è centrato. Brava Angela.

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Angela
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Re: La tempesta

Messaggio#14 » martedì 6 dicembre 2016, 22:18

Grazie Antico e tutti gli amici che hanno commentato. Brano nato da una scena cinematografica che mi ha colpito molto e che non era facile rappresentare senza scendere in particolari e senza le dovute premesse. Come al solito ho seguito l'istinto e la fantasia del momento, nessuna strategia, del resto MC mi piace proprio per questo motivo. Ho letto racconti davvero fantastici in questa tornata; Trotta e Marra si confermano i migliori di sempre. Non ho guardato le classifiche perché in realtà sto seguendo poco, ma spero si siano piazzati. In bocca al lupo ai finalisti e grazie ancora a chi ha speso tempo per lettura e commenti ♥
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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