Mai più

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
Zebratigrata
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Mai più

Messaggio#1 » lunedì 21 novembre 2016, 23:29

Ero fermo davanti alle strisce pedonali, in attesa che la luce verde mi autorizzasse ad attraversare, e avevo un diavolo per capello. Concentrai le mie energie mentali nel tentativo di far esplodere, a distanza, la testa di Milly, che per l’ennesima volta si era presa il merito di un lavoro che avevo fatto io. Se ne approfittava, e si godeva i complimenti, gli aumenti, i bonus. Quelli che avrebbero dovuto essere miei. Ecco, pensavo alle mie sfortune e agli abusi altrui quando alzai gli occhi verso il semaforo. E non lo vidi. Sentivo ancora le auto e la gente intorno a me parlava normalmente: non sembravano essersi accorti di nulla. Provai ad attraversare la strada: mentre degli sconosciuti mi fermavano e mi davano dell’incosciente, mi resi conto di essere diventato cieco.

Mi svegliai, in preda al terrore. Tirai un sospiro di sollievo. Non mi sarei mai più lamentato di stronzate come gli abusi di Milly, la prossima volta l’avrei lasciata nel suo brodo e me ne sarei andato da qualche parte, a sfruttare al meglio gli splendidi e funzionanti occhi di cui la natura mi ha dotato. Anzi, perché non farlo il prima possibile? Quella sera stessa, dopo cena, uscii di casa e cercai un night. Entrai. Era una serata a tema: fanciulle in succinti abiti infantili si scambiavano pacche sul sedere sollevando nuvole di borotalco, e dimostravano quanto fossero sottovalutati i possibili usi di un giocattolo in legno. Trenini, aeroplanini e animaletti in betulla naturale si imbarcavano in viaggi che ciascuno dei presenti avrebbe sognato per il resto della vita.

Mi svegliai, pieno di ansia e disgusto. Avevo sognato di essere uno di quegli esseri schifosi. In un night club. Non ci volevo nemmeno pensare. E quelle tizie vestite da bambine, con i giocattoli di legno… ci sono perversioni accettabili, ma esiste un confine che non può essere superato. Mi guardai i rami, le foglie. Tutto bene, ero ancora io. Sentivo la linfa scorrere dentro di me, non dell’orribile sangue rosso. Intorno, nel parco, nessuno era stato abbattuto e trasformato in un oggetto di piacere per quei parassiti del pianeta. Non mi sarei mai più lasciato prendere dalla disperazione: in fondo le cose avrebbero potuto andare molto peggio. L’importante è essere vivi, pazientare, avere radici salde: tra qualche decennio loro si sarebbero estinti: io, invece, sarei rimasto lì per sempre.

Mi svegliai, sudato, agitato, prima ancora di pensare spiccai il volo. Volai, volai veloce, volai lontano, non volevo smettere di battere le ali. Non volevo più toccare il suolo, per timore che il sogno diventasse realtà, per paura di dover scegliere un punto, un solo punto del mondo, e di non potermi spostare mai più. Mai più. Non avrei mai più indugiato nell’acqua del porto, litigandomi con gli altri i pezzi di merendina che i bambini lanciavano dal molo. Non avrei mai più mangiato spazzatura per pigrizia, ingrassando come un pollo in batteria. No, d’ora in poi, le ali, le avrei usate davvero.

Mi svegliai.



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antico
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Re: Mai più

Messaggio#2 » lunedì 21 novembre 2016, 23:44

Ciao Sara! Tutto ok con i parametri, buona Troccoli Edition anche a te!

Hitherto
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Re: Mai più

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 13:44

Ciao Sara,
ho trovato il tuo racconto molto coinvolgente e piacevole da leggere. Credo che tu abbia interpretato in maniera originale "il sogno che ha cambiato la mia esistenza" ed il tuo stile permette una lettura agile. Mi è piaciuto il senso di stranezza che si prova quando si legge "mi guardai i rami, le foglie" e ho apprezzato soprattutto la parte dell'uccello, sia per quanto riguarda la descrizione che per quanto riguarda il significato di ciò che hai scritto. Ah, soltanto un appunto di "verosimiglianza": sono piuttosto sicuro che gli uccelli non sudino ;)
A me le d eufoniche piacciono!

alexandra.fischer
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Re: Mai più

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 21:06

MAI PIU’ di Sara Tirabassi Il tuo racconto è surreale. Per cosa ne ho capito: c’è collega sfigato di una certa Milly, alla quale sogna di far esplodere la testa per punirla del furto di idee che le ha fruttato il successo sul lavoro, ma diventa cieco prima di poterlo realizzare. Allora si risveglia per finire in un altro sogno, quello del night con le bellezze succinte in abito infantile e borotalco che usano giocattoli di legno in modo pittoresco.
Di qui il suo risveglio indignato nella mente di un albero impermalito per l’uso di quei balocchi e tutto contento di sopravvivere nel tempo alla gentaglia dei night, per poi passare a quello del gabbiano ingrassato per le troppe merendine rimediate al porto e smanioso di volare, perché tale è la sua natura. Il tema del sogno che ti cambia la vita salta da una mente all’altra (umana, vegetale, animale). Lo trovo ben scritto. I tre personaggi sono legati bene fra loro, ma nel finale avrei messo il collega sfigato, se non altro mentre guarda il gabbiano dopo essere uscito dal parco dove l’albero tiene d’occhio i suoi simili non abusati dall’uomo.

Fernando Nappo
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Re: Mai più

Messaggio#5 » giovedì 24 novembre 2016, 22:12

Ciao Sara,
bel racconto, scritto in maniera fluida, che si legge molto bene. La tua interpretazione del tema è decisamente originale, le trasformazioni del protagonista divertenti e suggestive. Più che il sogno che cambia la vita, una vita di sogni. Strano? Surreale? Forse l'uno e l'altro, però molto gradevole.
Ultima modifica di Fernando Nappo il martedì 29 novembre 2016, 15:01, modificato 1 volta in totale.

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Vastatio
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Re: Mai più

Messaggio#6 » sabato 26 novembre 2016, 11:34

Ciao,
idea spettacolare legare tanti sogni tra loro col filo della paura. Ovviamente fino a quando non passiamo al terzo blocco rischi confusione (ma chi sono io per lamentarmi della confusione generata nel lettore?), perché non abbiamo ancora capito il tuo gioco.
Ho solo tre appunti da farti (ma gli ultimi due sono più preferenze personali):
- l'umanizzazione dell'albero è eccessiva per come la proponi. Sa troppo, dammi almeno un motivo, dimmi che è nel parco proprio davanti al night. Perché se è empatizzabile e "geniale" la perversione dei giocattoli di legno, o il terrore del sangue il fatto di ritenere perverso il "lolicon" o simile NON riesco ad associarlo a un albero.
- se si esclude la paura non c'è un filo che lega (crescita o decriscita di coscienza). Sono io che cerco le cose complicate, ma ci fosse stata anche questa lettura sarei andato in sollucchero (o magari c'è e non l'ho vista)
- avrei preferito che riuscissi a chiudere il cerchio, non a renderlo infinito, come per la nota precedente, se avessi ricollegato alla paura del primo pezzo... libidine
Beh.. tema ovviamente ok.

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ceranu
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Re: Mai più

Messaggio#7 » domenica 27 novembre 2016, 0:04

Ciao Sara, ben trovata.
Racconto senza dubbio originale, ma con alcune parti che non mi convincono.
La prima metà va bene, i personaggi sono ben caratterizzati e la storia torna, poi arriva l'albero e mi destabilizzi. Se prima i personaggi sono azzeccati, qui l'albero è troppo umano. In questa parte mi è piaciuta molto la frase in cui si ipotizza la nostra estinzione. Anche la parte dell'uccellino è "esagerata" non so nemmeno se i volatili possono sudare.
Negli ultimi due casi magari sarebbe stato meglio semplificare i pensieri.
Ciao e alla prossima.

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Adry666
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Re: Mai più

Messaggio#8 » lunedì 28 novembre 2016, 17:52

Ciao Sara,

tema centrato varie volte :-)))

Il tuo racconto è bello e leggero, si fa leggere di un fiato, il ritmo aiuta ad andare veloci fino alla fine. Finale che forse non soddisfa tutte le aspettative, ma è pienamente compensato dalla struttura a scatole cinesi dei sogni che mi ha ricordato un po’ il film “Inception”.
Non so come inquadrare il tuo racconto: surreale, fantasy, boh, so solo che mi è piaciuto, brava!

Ciao
A presto
Adriano

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jimjams
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Re: Mai più

Messaggio#9 » lunedì 28 novembre 2016, 23:20

"Va be' forse sono un ingenuo e così lo rivelo, ma che bello che bello che bello. Non è tanto l'idea dello svegliarsi di volta in volta in un sogno dove si sogna di sognare di sognare di sognare...
Sono i salti dall'uno all'altro cambiando del tutto registro, i piccoli particolari. Ho adorato il solido albero e poi contrapposto l'uccello libero e terrorizzato dalla staticità. Va bene, sono sporchi trucchi ma con me hanno funzionato. Se non ci sono sorprese negli ultimi due racconti questo diventerà il mio preferito di questo girone."

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raffaele.marra
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Re: Mai più

Messaggio#10 » mercoledì 30 novembre 2016, 20:48

C'è un'idea molto interessante e coraggiosa alla base del tuo racconto, e credo che tu sia stata in grado di portarla avanti con un buon successo. Il racconto è piacevole e incuriosisce, sebbene solo verso il finale si capisca la sua tipologia. Sulle prime, infatti, genera qualche confusione nel lettore, ma è un effetto collaterale all'idea di partenza a cui accennavo. Belle le immagini che costruisci, così diverse tra loro, e buono lo stile che, di quadro in quadro, le sottolinea con efficacia. In definitiva, credo si tratti di un'ottima prova. Brava.

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giuseppe.gangemi
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Re: Mai più

Messaggio#11 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:28

Ciao Sara,
il tuo racconto è molto interessante ed è scritto bene. Mi piacciono questi cambi di punti di vista con questa narrazione a "matrioska".Mi piace il fatto che hai ribaltato il tema del sogno, di solito si sogna di voler essere qualcun altro, nel tuo racconto invece il motore è il sognare e l'impegnarsi per non essere come qualcun altro ma se stessi. è un invito a essere grati per quello che si è e a valorizzare le proprie doti.
Complimenti
Tema rispettato più volte.

Zebratigrata
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Re: Mai più

Messaggio#12 » venerdì 2 dicembre 2016, 16:38

Ciao e grazie a tutti per i commenti! Dunque, rispondo a un paio di cose:

- no, gli uccelli non sudano, è decisamente una minchiata! Vedrò di sistemare :-D
- in origine i 'passi' del sogno erano di più, ma ne ho tagliati via un paio
- la mia idea era di concluderlo circolarmente passando da Milly, ma, di nuovo, non avendo molto tempo per tagliuzzare per bene il finale umano risultava un po' forzato, quindi ho lasciato così, però mi piacerebbe tornarci sopra e provare a sistemarlo meglio
- sono davvero felice che sia passata almeno in qualche caso anche l'idea di base del non sognare di essere altro ma di apprezzare, grazie al sogno, la propria 'normalità'.

Metterò questo racconto nella lista di quelli da rivedere assolutamente e cercherò di integrare tutti i suggerimenti! Con un po' di caratteri in più magari ne esce una cosa carina stavolta.

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antico
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Re: Mai più

Messaggio#13 » domenica 4 dicembre 2016, 20:47

Un racconto davvero particolare. Mi è piaciuto, anche se non so bene definire come e perché. Ci sono un paio di cose che mi fanno storcere il naso, tipo il titolo, che mi è parso piuttosto casuale, non sono riuscito a legarlo molto al testo. E poi questa mancata circolarità cui tu stessa puntavi. Però, ecco, alla fine riesci a creare un impianto che porta alla comunione, al sogno che è comune e che va vissuto, al fatto che siamo tutti attori di uno stesso teatro fatto di soggettività e, appunto, sogni. Non un pollice su, ma quasi.

Zebratigrata
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Re: Mai più

Messaggio#14 » lunedì 5 dicembre 2016, 0:49

Antico, mi sorprende davvero tu non riesca a legare il titolo al testo: 'mai più' nel testo viene ripetuto diverse volte, nello specifico almeno una ad ogni risveglio, perché ogni volta il "protagonista" si ripromette di non sottovalutare ***mai più*** la caratteristica che nel sogno precedente gli mancava, e di sfruttarla pienamente da quel momento in poi, cambiando approccio alla propria vita.
Quindi, ecco, il "mai più" è tipo l'unica cosa che da un filo e un senso al testo, almeno a mio parere.
Mi chiedo davvero come abbia potuto piacerti il racconto trascurando questo gigantesco particolare :-D

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antico
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Re: Mai più

Messaggio#15 » lunedì 5 dicembre 2016, 14:39

L'unico momento in cui lo hai messo in risalto è stato nel'ultimo paragrafo, gli altri passano (mi sono passati) in sordina. E che devo dire... Il racconto mi è piaciuto anche così, sei stata abile nel rappresentare queste microsituazioni e il retrogusto che mi ha lasciato a lettura conclusa è stata più che positivo. :)

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