Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
viviana.tenga
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Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2016, 0:11

Nella mia vita, ho sognato tante cose. Da piccola, ho immaginato più volte di diventare una strega o un’astronauta, di salvare il mondo dall'inquinamento e di fare amicizia coi folletti. Ho sognato momenti di rivalsa sui bambini più grandi che mi prendevano in giro, sulle ragazzine che sembravano capaci di far girare il mondo intorno a loro quando io ero timida e impacciata. Ho sognato di attraversare l’oceano, di diventare qualcuno di importante, di cambiare la storia.
Non ricordo bene cosa sognassi, quando la mia vita ha iniziato a tingersi di nero. So solo che a un certo punto ogni giorno è diventato un incubo, che ho iniziato a passare notti senza dormire a fantasticare di un sonno eterno. So anche che non era la conseguenza di nessun sogno infranto, solo depressione.
Aggrappandomi a sogni confusi ho cercato di reagire, ma nessuno era abbastanza forte da riportarmi del tutto in superficie. Per anni, ho vissuto rassegnata a vedere ogni luce inghiottita dalle ombre.
Questo, fino a un sabato pomeriggio di Novembre. In un bar del centro, davanti a una cioccolata calda oggettivamente cattiva. Di fronte a me, un reduce dalla stessa guerra che stavo combattendo io, in qualche modo materializzatosi dall'ennesimo sogno confuso alla realtà.
“E da quant'è che non stai più male?”
“Ormai, due anni e mezzo.”
Aveva vissuto tante delle stesse cose che stavo vivendo anch'io. Parlava di equilibri ritrovati. Della sensazione della primavera sulla pelle. Io annuivo, anche se non ero del tutto sicura di capire.
Nei giorni seguenti, mi resi conto che quelle parole mi erano rimaste impresse. Che non volevo diventare una strega né un’astronauta, che non mi importava di dimostrare nulla a nessuno né di diventare importante, che in fin dei conti l’oceano era solo una grande massa di acqua e sale.
E, sogni d’infanzia a parte, non mi importava poi così tanto nemmeno di avere un lavoro, o vivere per conto mio, o di qualsiasi altra cosa che è considerato ragionevole desiderare.
Io quello che volevo era diventare una persona che non stava più male da due anni e mezzo. Concentrarsi su qualsiasi altra cosa non aveva alcun senso.
Fu come se un raggio di luce avesse colpito un seme che era lì da chissà quanto, risvegliandolo e facendolo germogliare. Smisi di combattere le ombre con impulsi scoordinati, cominciai con le azione ragionate e sistematiche.
Non capivo neanch'io cosa era successo. Eppure, qualcosa era scattato nella mia mente, una determinazione nuova che diede origine a una trasformazione. Lenta, interrotta qua e là da ricadute, non ancora completa, eppure una trasformazione che sono convinta porterà ogni ombra a essere inghiottita dalla luce. E se questo accadrà, sarà anche grazie a quel pomeriggio di Novembre, a quel ragazzo che non ho più rivisto ma a cui mi capita spesso di pensare. A quel nuovo sogno che si fa sempre più vicino.



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antico
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2016, 0:15

Viviana, buooonaseeeraaa! :)
Caratteri e tempo ok, sei dentro!
Buona Troccoli Edition!

Hitherto
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 15:41

Ciao Viviana,
ritengo che il tema che hai trattato nel tuo racconto sia un tema molto forte, ma che sia stato affrontato nel modo sbagliato. Ho avuto l'impressione che tu abbia soltanto grattato la superficie della vicenda, senza approfondire ciò che sarebbe stato bello approfondire. Forse il problema è proprio la scelta dell'argomento in questo contesto, perché credo che sia molto difficile fare un bel lavoro riguardante i meandri della depressione avendo a disposizione soltanto 3000 caratteri. Al di là di questo, il tema "Il sogno che ha cambiato la mia esistenza" è centrato, ma tutto il racconto risulta un po' banalizzato, forse per i limiti imposti dal regolamento.
A me le d eufoniche piacciono!

alexandra.fischer
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 21:14

DUE ANNI E MEZZO di Viviana Tenga La tua storia affronta il tema della depressione, che spegne i sogni della tua protagonista (non più aspirante astronauta, strega, amica di folletti, persona importante, anche più delle sue arroganti coetanee) annegandola in un incubo fatto di buio per due anni e mezzo. Il sogno che le cambia la vita avviene quando ha gli occhi aperti, davanti a una cattiva cioccolata calda in un giorno novembrino. L’incontro con il ragazzo che ha vinto la sua stessa battaglia, la rianima. Vuole lasciarsi dietro quei due anni e mezzo. Il ragazzo ha acceso in lei la scintilla del rinnovamento spirituale. Poi, è scomparso, ma le ha lasciato questa grande eredità: la forza di uscirne. Il racconto ha uno spessore notevole.

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ceranu
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » giovedì 24 novembre 2016, 10:36

Ciao Viviana, il "tuo" sogno è di una semplicità disarmante. Annullare tutti i sogni per dedicarsi al quotidiano, ottimo. Apprezzo la semplicità del testo, il suo essere lineare eppure profondo. Il messaggio è preciso al punto da risultare un manuale di comportamento.
Dal punto di vista stilistico non ho nulla da dire.
Nel complesso è un racconto che mi ha colpito, brava.

Fernando Nappo
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » sabato 26 novembre 2016, 10:30

Ciao Viviana,
il tuo racconto tocca un tema molto complesso, quello della depressione, malattia difficile. Il lavoro che hai fatto, coi soli tremila caratteri a disposizione, è buono, ma, a mio avviso, la vicenda risulta trattata in maniera un po' troppo sbrigativa; credo che approfondendo il tema ne potrebbe venire fuori un racconto lugo o anche un romanzo.
Il sogno non è subito evidente, ma a una lettura più approfondita è chiaro che è rappresentato dal desiderio della protagonista di vivere una vita normale, senza le pene della malattia.
La scrittura è buona, fluida, e il racconto si legge bene, ma, a mio avviso, il tutto meriterebbe uno spazio maggiore per sviluppare tutto il potenziale dell'idea.

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Vastatio
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » sabato 26 novembre 2016, 11:35

Ciao,
idea ambiziosa portare in scena la depressione, con me però non sei riuscita a smuovermi più di tanto. Forse perché hai deciso di far partire la narrazione a cose "concluse", quando lei ne è fuori e quindi il pathos, anche della protagonista è ormai scemato.
La prima parte è buona, ma mi perdi alla frase "solo depressione". Hai sminuito tu stessa quello doveva essere il cardine su cui far ruotare l'empatia.
Non sono certo di aver capito la tua declinazione del tema, nonostante ci siano molti sogni nel testo, non mi sembrano quelli a far cambiare la vita della protagonista, ma la depressione e la sua risoluzione. Forse volevi legare l'inizio della depressione per non riuscire a "realizzare" nessuno dei sogni e poi all'accettazione di questo.
A parte ciò comprensione e scorrevolezza del testo sono più che buone.

viviana.tenga
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » sabato 26 novembre 2016, 13:26

Grazie a tutti per i commenti.
Non ho molto da dire nel merito delle osservazioni; questa volta, ho scritto il racconto molto "a sentimento" e la maggior parte delle scelte sono state fatte nell'ottica del "vediamo come funziona".
Riguardo al tema, il sogno che cambia l'esistenza è l'idea di poter star bene per due anni e mezzo, un sogno all'apparenza banalissimo ma che si rivela più importante di tanti altri sogni più grandi.

C'è però una cosa su cui ho da ridire: in più di uno mi avete detto "ma la depressione è un tema troppo grande e complesso per parlarne in 3000 caratteri". Ora, può darsi che io non sia riuscita a parlarne in modo efficace, e questo mi sta bene. Ma sull'idea di base che ci siano temi "non da 3000 caratteri" mi trovate in totale disaccordo. A mio parere, tutti i temi su cui vale la pena di scrivere sono complessi. La stragrande maggioranza dei racconti qui su MC parlano di temi complessi.
Andando più nel dettaglio: all'inizio, pensavo di scrivere la storia di un amore non corrisposto da cui però esce fuori lo stesso qualcosa di positivo. Poi ho finito per dare al racconto un altro taglio, e questo aspetto è rimasto talmente sullo sfondo da non vedersi quasi per nulla. Ora, se avessi seguito l'idea originale, avreste detto che "l'amore è un tema grande e complesso, troppo per stare in 3000 caratteri"? Sinceramente, non credo. Eppure, credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che l'amore E' un tema grande e complesso.
Ora, io non credo nessuno di quelli che parlato di "tema troppo complesso" l'abbia fatto in mala fede. Però credo che non fosse davvero questo quello che volevate dire, perché non ha senso. Probabilmente sono io che non sono stata capace di trattare il tema in così poco spazio, o forse semplicemente è un tema lontano dalla vostra sensibilità (cosa del tutto legittima). Mi piacerebbe molto se ci ragionaste un attimo di più e ri-commentaste spiegandomi davvero cos'è che non vi ha convinto.

Fernando Nappo
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » sabato 26 novembre 2016, 14:36

Ciao Viviana,
per quanto mi riguarda, ammesso che ti riferissi anche al mio commento, ribadisco quanto scritto sopra:
la vicenda risulta trattata in maniera un po' troppo sbrigativa;

Io non mi riferisco al tema, ogni tema può essere trattato in qualunque lunghezza, ma alla vicenda, alla storia, al modo in cui hai deciso di raccontare anni di tribolazioni, riassumendoli in tremila caratteri, risultando in certi passaggi, appunto, sbrigativa.
Ti faccio un paio di esempi di ciò che intendo.
Aggrappandomi a sogni confusi ho cercato di reagire, ma nessuno era abbastanza forte da riportarmi del tutto in superficie.
Questa parte è scritta in maniera corretta, ben leggibile. Ok, la ragazza ha sofferto, ha cercato di reagire e ha fallito. Però, a mio personalissimo avviso, è tutto molto vago, non la vedo varamente soffrire. E così non si entra in empatia col personaggio.
Per anni, ho vissuto rassegnata a vedere ogni luce inghiottita dalle ombre.
Anche questa frase è il riassunto estremo di anni di sofferenze, di cui però il lettore non viene minimamente reso partecipe. Ci dici che la ragazza ha sofferto tanto, ma così resta tutto troppo astratto, poco coinvolgente. Per coinvolgermi quella parte andrebbe sviluppata: mostrami la ragazza che resta a casa da sola mentre gli amici escono in compagnia (sob, che suggerimento banale!), fammela vedere mentre manda a quel paese la maestra che non ha apprezaato la poesia triste e intrisa di malessere che ha scritto al posto del tema di italiano, e magari i compagni che la deridono.Cose così, insomma.
Eppure, qualcosa era scattato nella mia mente, una determinazione nuova che diede origine a una trasformazione. Lenta, interrotta qua e là da ricadute, non ancora completa, eppure una trasformazione che sono convinta porterà ogni ombra a essere inghiottita dalla luce.
Per continuare, ma ormai avrai capito ciò che voglio dire: è scatto qualcosa, ma cosa? La trasformazione è lunga, ancora in corso, vorrei partecipare, come lettore sono pronto a empatizzare, a calarmi nei tuoi panni, ma dopo due righe è già tutto finito.
Mi dirai: sì, ma io avevo a disposizione tremila caratteri. Ecco perché io parlo di vicenda troppo compressa. Non di tema, sia chiaro, ma di vicenda. Ecco perchè dico che, secondo me, hai trattato la vicenda in modo sbrigativo: diverse parti sono dei riassunti estremi che mi lasciano con l'acquolina alla bocca; mi dai un'informazione, mi dici che è successo qualcosa, ma non me lo racconti.
Ecco perché dico che il racconto potrebbe essere sviluppato molto, fino a diventare un racconto lungo o, perché no, un romanzo.
Per inciso, è capitato anche a me, e più volte, di condensare troppo una storia che avrebbe meritato maggiore respiro.

Queste le mie impressioni un po' più in dettaglio. Sempre e assolutamente personali, opinabili, ma comunque in assoluta buona fede.

viviana.tenga
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#10 » sabato 26 novembre 2016, 15:30

Ciao Fernando,
Grazie del commento, ammetto che avevo in parte frainteso le tue parole. Rifletterò senz'altro sulle tue osservazioni :)

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Adry666
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#11 » lunedì 28 novembre 2016, 18:03

Ciao Viviana,

tema centrato, almeno parzialmente.

Il tuo racconto è interessante e tratta un tema molto delicato. Penso sia un buon lavoro ma non rientra nelle mie corde questa tipologia di narrazione: un po’ troppo “spiegata”, mi mancano le azioni e i dialoghi.
Nel complesso è un buon lavoro che forse richiederebbe uno spazio maggiore per accogliere anche delle sfumature più “narrative”.

Ciao
Adriano

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jimjams
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#12 » lunedì 28 novembre 2016, 23:22

Racconto delicato che affronta un tema al contrario piuttosto pesante e sottovalutato. Usi toni che non diventano troppo pesanti e questo va bene perché la donna alla fine trova la strada per risalire la china. Un po' troppo rigido e veloce l'incontro tra i due, forse potevi sacrificare qualcosa altrove e dargli qualcosa in più. Forse. Non è a questo punto importante quanto sia credibile la "guarigione" stimolata dall'incontro, è più importante in questo contesto il messaggio che un cambiamento sia possibile. Finale giusto. Un buon racconto per me, senza rilievi di stile da fare.

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raffaele.marra
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#13 » mercoledì 30 novembre 2016, 21:05

Ciao. Noto che abbiamo scelto di declinare più o meno allo stesso modo il tema del contest, anche se con forme totalmente diverse. Intendo dire che entrambi parliamo del contrasto tra la vita "sognata" e quella reale e concreta. La prima, invidiabile e irraggiungibile, la seconda arida e insoddisfacente. Eppure proprio nella seconda il protagonista trova il vero senso dell'esistenza e allora si rende conto di come sia in realtà fortunato, un vincente inatteso, il vero trionfatore che non ti aspetti. Detto ciò, mentre il mio racconto si sviluppa in maniera un po' più articolata (forse troppo), il tuo si presenta lineare e sincero, pertanto concreto. Ha infatti la credibilità e la profondità di una vera testimonianza di vita, e questo lo rende intenso, capace di lasciare il segno indipendentemente dai gusti del lettore. Certamente ci sono racconti più "appassionanti" per sviluppo narrativo, più che per contenuto, ma il tuo sicuramente è di ottimo livello. Complimenti.

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giuseppe.gangemi
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#14 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:48

Ciao Viviana,
mi piace il tuo racconto soprattutto per il tema di cui parli e per il modo in cui lo fai.
Il tema è rispettato. La tua protagonista parla dei sogni mai realizzati e di quelli infranti che spesso portano a delusioni e a paralisi nella vita.
Buono l'incontro con il ragazzo (che è un pò una figura misteriosa e onirica) che le dà le chiavi e delle istruzioni per poter uscire dalla depressione.
Buon racconto con lieto fine ( è quello che spero io).
Alcuni errorini qua e la, che non hanno influenzato il mio giudizio.

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antico
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Re: Due anni e mezzo - di Viviana Tenga

Messaggio#15 » lunedì 5 dicembre 2016, 14:52

Un racconto VIVO, profondo. Una riflessione che mi ha colpito, ma che non premio, ancora, con il pollice su e la pubblicazione per un semplice motivo: l'incontro con il ragazzo va ampliato. Ti limiti alla sua domanda e poi a sottolineare come le sue parole avessero colpito nel profondo la protagonista, ma quelle parole il lettore non le legge mai, può immaginarle, ma così facendo non gli possono rimanere impresse. Insomma, lo spazio è stato tiranno e questto pezzo non lo merita. Laboratorio, assolutamente. Allineati con il tono della prima parte e concludi il lavoro. Pollice tendente all'alto, per il momento.

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