'Na tazzulella 'e cafè

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
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patty.barale
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'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2016, 0:41

-Hai tempo per un caffè?
-Parliamone davanti a un caffè!
...E poi il tiramisù, che va fatto rigorosamente col caffè, la granita al caffè nelle calde sere d'estate, caffè, caffè, caffè... aroma di caffè nell'aria...
Io sono terrorizzata dal caffè!
Se so identificare un momento specifico della comparsa di questa fobia?
Si, certo, dottore, risale ai tempi dell'università, la notte prima dell'esame di biochimica...

Erano le 2.15 e avevo finito di bere un caldo "caffè al cubo"* che aveva esaurito le mie scorte di caffè e mi ero sdraiata sul letto, il libro sul cuscino, le mani a sorreggere la testa: mi attendeva una nottata di studio.
La mia compagna di stanza era uscita ad annegare nell'alcol il dolore per la fine della sua storia d'amore.
Tra gluconeogenesi, ciclo di Krebs e corpi chetonici ero lentamente scivolata sul materasso, la guancia appoggiata sullo schema del ciclo di Cori.
All'improvviso uno strano formicolio ha cominciato a salire dai piedi, ha raggiunto le gambe, guadagnato il tronco e conquistato le braccia. E io non riuscivo a muovermi...

Il fischio di un treno in arrivo alla vicina stazione mi perfora i timpani.
Voglio voltarmi, ma non riesco, una mano sconosciuta spinge con forza tra le scapole... c'è qualcuno lì con me, mi alita addosso... aroma di caffè che satura la stanza!
Sento il treno sferragliare sempre più vicino, sempre più veloce...
Oh mio Dio!
La mano preme sulla mia schiena e il treno procede a tutta velocità verso il mio orecchio, attraversa la testa ed esce dall'altra parte.
I miei occhi, sbarrati dal terrore, fissano il copriletto di ciniglia verde.
Sento allentarsi la pressione sulla schiena.
Riesco a muovere le dita, il braccio...
Mi volto terrorizzata: la stanza è vuota, illuminata dalla luce dell'abat-jour.
La sveglia segna le 2.17...
E quell'odore di caffè persistente, intenso, nauseante...


E da quel momento anche solo il sentir nominare il caffè mi angoscia, mette in moto una locomotiva lungo binari che puntano dritti al mio cervello, dona vita a una mano che scivola lungo la schiena fino a raggiungere il collo per cominciare a stringere stringere...
Come dice dottore?
Paralisi ipnagogica?
Anche lei è come tutti gli altri!
Perché? Perché nessuno di voi è disposto a riconoscere il fatto che la mia compagna di stanza, quella sera, ha tentato di uccidermi, di avvelenarmi perché le avevo rubato il ragazzo?
Come, dottore?
Anche lei sente il treno che le attraversa la testa?
Siete tutti uguali! Per voi il problema è mio! Paralisi da sonno... beh, ora anche lei, come gli altri, può provare di persona, dottore...la belladonna fa miracoli, dottore... anche nel tè, dottore, anche nel tè...


*CAFFÈ AL CUBO: elaborazione personale del diffuso (nel mio collegio universitario) caffè al quadrato:
1-preparare un caffè forte
2-riempire la caldaia della caffettiera con questo caffè e mettere il macinato nel filtro.
3-fare il caffè (caffè al quadrato)
4- ripetere i punti 2 e 3
5-avete ottenuto il caffè al cubo (praticamente caffeina allo stato puro!)



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antico
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2016, 0:47

Ciao Patty! Tutto con i parametri, divertiti in questa Troccoli Edition!

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patty.barale
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 0:52

È già un successo non avere penalità di ritardata consegna!

Hitherto
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 15:08

Ciao Patty,
la tua scrittura ha uno stile leggero che si legge abbastanza bene. Uno dei pregi del tuo racconto è la sorpresa che si prova a vari livelli: quando si capisce che la ragazza sta parlando con uno psicanalista, quando si rivela il possibile episodio di avvelenamento e quando si capisce che la ragazza ha avvelenato il dottore (e che ne ha avvelenati altri). Ecco, ho trovato che l'ultima parte si sia sviluppata un po' troppo velocemente, probabilmente per il limite di caratteri che si potevano utilizzare. Inoltre penso che tu abbia usato un po' troppi puntini di sospensione, che non amo mai in un testo di qualsiasi genere. Mi sembra difficile che un'intossicazione da atropina tale da determinare paralisi e parestesie si risolva spontaneamente, soprattutto dopo 2 minuti dall'ingestione. Questo, tuttavia, depone a favore dell'ipotesi della paralisi ipnagogica rispetto a quella dell'avvelenamento, rendendo la protagonista una pazza completa e rendendo la storia molto più interessante. Se così fosse, l'ipotesi dell'avvelenamento sarebbe soltanto un delirio della paziente ma non mi sembra molto immediata come conclusione.
A me le d eufoniche piacciono!

alexandra.fischer
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#5 » martedì 22 novembre 2016, 20:42

‘NA TAZZULELLA ‘E CAFE’ di Patty Barale Insolita storia, dove l’orrore è il caffè. Bevanda che diventa micidiale per la povera studentessa di medicina alle prese con un esame ostico e costretta alla convivenza con la compagna bevitrice dal cuore spezzato. Il sogno che cambia la vita alla tua protagonista è quello del treno in arrivo, con tanto di psicopatico dall’alito profumato di caffè e ben deciso a spingerla fra i binari. Lo specialista pensa a una paralisi ipnagogica. La faccenda è molto più seria. La studentessa di medicina ha rovinato la vita alla compagna di stanza soffiandole il ragazzo e costei si è vendicata tentando di ucciderla nell’incubo (con un sicario dall’alito odoroso di caffè). Fin qui tutto bene, ma non mi è chiara l’allusione alla belladonna (ha avvelenato lo specialista e non è il primo? Allora, il sogno le ha dato la capacità di mostrare il suo incubo anche ad altri? Mi sembra il tipico caso di pazzia da belladonna. Pazzia contagiosa. Però avresti dovuto specificarlo, dicendo che era stata la compagna di stanza a comperare il caffè). Interessante la ricetta caffè al cubo.

Fernando Nappo
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#6 » martedì 22 novembre 2016, 22:28

Ciao Patty,
un racconto molto simpatico, scritto con stile leggero e che si legge d'un fiato. Il tema mi sembra centrato. Mi hai spiazzato però con l'ambientazione: avevo immaginato la scena nello studio di uno pscicanalista, ma mi sembra difficile che un paziente si presenti dal suo medico portandogli del tè. Si tratta forse di una visita a domicilio? Oppure siamo nello studio del dottore e la protagonista è riuscita ad avvelenare il tè che le è stato offerto?
Sulle questioni "mediche" non mi esprimo, non ne ho competenza.

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patty.barale
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#7 » mercoledì 23 novembre 2016, 11:33

Ciao a tutti.
Innanzitutto grazie dei commenti.
Poi, parto dalla genesi del racconto: fatto reale.
TUTTO quanto concerne il caffè al cubo e la successiva allucinazione mi è realmente accaduto ai tempi dell'università ed è stata un'esperienza ANGOSCIANTE, anche se non ha avuto conseguenze sul mio consumo di caffeina (ma il caffè al cubo non ho più avuto il coraggio di prepararlo)
Ogni altra cosa è pura finzione (prima che allertiate le forze dell'ordine!)
Detto questo, l'idea che mi ha attraversato il cervello è stata di trasformare una studentessa intenta a recuperare un ritardo di studio per essersi dedicata a più dilettevoli piaceri, in una persona disturbata, traumatizzata da un'esperienza forte che, partita per la tangente, non accetta di essere lei stessa la responsabile (con la bella pensata del caffè al cubo) di quell'incubo, e se la prende con chi non avvalla la sua teoria (il sottolineare la breve durata dell'episodio voleva proprio far capire che non poteva essere stato un fatto reale, ma una dilatazione del tempo da allucinazione)
Del resto il fatto che stesse preparando l'esame di biochimica doveva far pensare a una studentessa di medicina o farmacologia, quindi una che arriva ad avere una competenza anche su veleni e allucinogeni, strumenti usati nei suoi omicidi.
Per quanto riguarda la belladonna posso aver toppato alla grande, ma mi risulta sia insapore e in grado di dare allucinazioni e di portare a morte in 24-36 ore (quindi dando modo alla ragazza, ormai donna, di far vivere a lungo l'incubo alle sue vittime), ma se qualcuno se ne intende apprezzerei molto eventuali correzioni (a posteriori mi rendo conto che forse avrei dovuto distribuirla in un intero pasto visto che la dose letale è di 100 gr...)

Per quanto riguarda il luogo ho dato per scontato che avesse attirato il medico (e le vittime precedenti) a casa (sin da ragazza dimostra di avere una certa capacità di seduzione).
Riesce sempre a farla franca? È ricercata? Possibile che non l'abbiano ancora arrestata? Non lo so e non mi interessava, se no sarebbe stato, al limite, un racconto poliziesco, mentre qui volevo solo fissare un momento, un piccolo frammento di una mente andata in pezzi.

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Vastatio
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#8 » sabato 26 novembre 2016, 11:32

Ciao,
mettere in campo la pazzia, come per il surreale, è sempre un po' giocare facile. La credibilità di comportamento e ragionamenti è sempre sotto il salvacondotto della paranoia e puoi giustificare qualsiasi cosa.
Mi piace però come tu abbia deciso di farla girare attorno al caffé. Da questo punto di vista ho trovato l'incipit davvero carino e azzeccato.
Il resto scorre è ben scritto e riesci anche a trasmettere il senso di angoscia della paralisi.
Personalmente non avrei giocato la carta della follia in declinazione omicida, un po' abusata, ma avrei ribaltato la cosa più su un transfert o un trauma che giustificasse ancora di più la tua protagonista nella sua "fobia" e nelel sedute: la compagna di stanza si è suicidata bevendo il caffé o magari confondendo una sua boccetta che usava per altro quando era ubriaca e si voleva fare un caffé per farsi passare la sbornia.
Tema ok.

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patty.barale
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#9 » sabato 26 novembre 2016, 15:06

Grazie, Vastatio.
sicuramente quanto da te proposto è molto più originale della "mia" follia, ma non riesco a immaginare come collegare l'incubo da paralisi da sonno con un'eventuale transfert o suicidio della compagna.
Devo rifletterci su, ma se vuoi dare altri suggerimenti in tal senso li apprezzerei moltissimo!

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Vastatio
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#10 » sabato 26 novembre 2016, 15:21

Magari lei voleva aiutarla, ma si è trovata paralizzata dal terrore, dal panico. O mentre lei studiava l'amica "dormiva" e poi trasferisce questso terrore di morire nel sonno in paralisi da sonno.
Così, due idee al brucio.

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patty.barale
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#11 » sabato 26 novembre 2016, 15:48

grazie!

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ceranu
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#12 » domenica 27 novembre 2016, 0:35

Ciao Patty, che impresa. Hai inserito tre piani di narrazione in un solo racconto. C'è il presente, il passato e il sogno nel passato. A questo punto potevi anche usare la terza, la seconda e la prima persona :P
Devo ammettere che però è tutto comprensibile e scorre bene. Non mi piace che molte informazioni arrivino nell'ultimo paragrafo. Avresti dovuto sparpagliare le informazioni qua e la, per esempio il fatto che lei abbia rubato il ragazzo alla sua compagna di stanza lo dici solo alla fine. E mancano gli elementi per renderla un serial Killer. Probabilmente sarebbe stato meglio se il racconto fosse partito con la risposta al dottore: "Anche lei è come tutti gli altri!
Perché? Perché nessuno di voi è disposto a riconoscere il fatto che la mia compagna di stanza, quella sera, ha tentato di uccidermi, di avvelenarmi perché le avevo rubato il ragazzo? Siete tutti uguali! Per voi il problema è mio! Paralisi da sonno... beh, ora anche lei, come gli altri, può provare di persona, dottore...la belladonna fa miracoli, dottore... anche nel tè, dottore, anche nel tè..."
e avrei aggiunto una frase tipo: "adesso sarà costretto ad ascoltarmi, veramente."

Prendila con le pinze, probabilmente è un'idea del cavolo.
Nel complesso è un buon racconto che però, a mio avviso, andrebbe sistemato.
Ciao e alla prossima.

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Adry666
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#13 » domenica 27 novembre 2016, 19:12

Ciao Patty,

tema centrato.

Racconto molto scorrevole che si fa leggere con piacere.
Trasmetti bene l’orrore della paralisi, mi sono quasi spaventato. Anche io avrei preferito una deriva diversa dal delitto per pazzia, ma si tratta di gusti personali, e comunque ho ben presente la limitazione dei caratteri.
Non sapevo che si chiamasse caffè al cubo ma mi ricordo benissimo che si usava parecchio al tempo dell’università come “droga” pre-esame per studiare tutta la notte, poi però i giorni dopo che mal di testa!! ))
Nel complesso buona prova, complimenti!

Ciao
Adriano

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jimjams
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#14 » lunedì 28 novembre 2016, 23:19

"Ciao Patty!
Il caffé al quadrato non lo conoscevo, figuriamoci quello al cubo :-) Interessante informazione.
Molto carino e ironico il racconto. Buona la tensione della parte centrale anche se credo lì qualcosina si possa migliorare.
Buono il finale anche se per un attimo sono andato in cerca del punto dove al dottore è stato servito il té :-)
Va be' diciamo che il lettore deve immaginarlo e intuirlo, ma ce la dovrebbe fare."

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raffaele.marra
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#15 » martedì 29 novembre 2016, 22:52

Ho trovato molto originale questo racconto, soprattutto nello stile e nella struttura (e le due cose, a mio parere, collimano alla perfezione). Lo stile semplice ed essenziale, infatti, all'interno di una struttura narrativa altrettanto semplice ma non banale, anzi sicuramente ben "progettata" in fase di ideazione, rende la storia piacevole da leggere dall'inizio alla fine. Il tema del sogno che cambia l'esistenza è rispettato, ed è declinato con buona originalità, nonostante si tratti (come tu stessa annunci) di una citazione di un evento realmente accaduto. Bene così.

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giuseppe.gangemi
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#16 » giovedì 1 dicembre 2016, 18:25

Ciao Patty,
bel racconto. Molto bello l'incipit che trovo ben costruito e molto d'impatto.
Anche il ricordo da cui è scaturita la fobia per il caffè è ben fatto. Mette paura.
La parte successiva in cui è con il dottore e parte con la testa va forse rivista. La tua protagonista sballottola troppo il lettore. Forse servirebbe un immagine del viso del dottore a questo punto, con il destino ormai segnato.
Trovo utile la ricetta del caffè al cubo messa in nota. ora la conosco e cercherò di dimenticarla.
Visto che nel racconto non ci sono elementi che rimandano a un'ambientazione partenopea, secondo me il titolo del tuo racconto dovrebbe essere italianizzato. Se vuoi tenere il titolo caratterizza meglio l'ambientazione.
Tema presente.

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antico
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#17 » lunedì 5 dicembre 2016, 14:34

Racconto molto interessante, soprattutto per la sua complessità strutturale. Ritengo che alcuni particolari importanti ti siano rimasti in testa e poco sulla carta (digitale). Me l'ero immaginata nello studio dello psichiatra, per dire. Sta tutto effettivamente troppo stretto, direi che è il tipico caso di un racconto che necessità di un maggiore respiro e pertanto t'invito caldamente a ripostarlo nel Laboratorio, penso che abbia tutte le carte in regola per arrivare a rappresentarti in Vetrina. Pollice che punta verso l'alto, anche se un pelo timidamente, al momento.

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patty.barale
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Re: 'Na tazzulella 'e cafè

Messaggio#18 » lunedì 5 dicembre 2016, 15:30

Grazie, antico!

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