Blu zaffiro

Lunedì 21 novembre dalle 21 all'una!
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giancarmine trotta
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Blu zaffiro

Messaggio#1 » martedì 22 novembre 2016, 0:45

Ricordo il silenzio di quell'angolo di paradiso.
Il giardino infinito, il mare che ci accarezzava discreto, un'immensa casa lontano ad attenderci.
A volte, quasi a comando, le onde ci venivano incontro, e perdendoci nel blu zaffiro iniziava il viaggio verso un mondo nuovo, in cui faticavo a riconoscere la forma del sole e della luna, forse perché sentivo io stesso di essere un astro lucente.
Col mattino, tornava il buio.

Quei sogni ossessivi, che mi donavano notti brillanti e risvegli fatui, tormentavano il mio animo incerto e strozzavano i pensieri concreti di una vita normale, lasciandomi in balìa di quel mare che di giorno non governavo.

Volevo di più dalla vita, dannatamente. Non mi bastava la mia casa tre vani, stretta tra la tangenziale e la vecchia fabbrica di mattoni abbandonata.
La fabbrica, per giunta, dove mio padre aveva lavorato tutta la vita, fino a morire di troppo sudore, sopra un cumulo di sabbia sporca.
Avevo studiato per allontanarmi da quell'esistenza, con la promessa di farcela, forte della mia spavalderia, ostentando al mio amore quanto fosse stata fortunata ad avermi incontrato.

Col passare degli anni, la consapevolezza di aver mentito anche a me stesso, fece precipitare la mia mente in uno stato delirante, schiacciata da notti fantastiche e da risvegli dolorosi.
Almeno, così cercò di spiegarmi anni dopo lo psicologo del centro.
Infatti, giocai.
Prima cento euro, poi duecento, in un crescendo verso il vuoto, fino alla perdita di quasi tutto il denaro che possedevo.
“Amore esco, torno presto”.
“Ti prego, non andare alle slot!” Lei, innamorata e ingenua, mi supplicava.
E invece, risucchiato verso l'inferno, con il pensiero fisso di sbancare, di chiudere la porta di quella casa e raggiungere quel mare calmo che ci attendeva, giocavo. I soldi del mio amore, quelli del mutuo, a volte anche gli spiccioli per comprare il pane.
Lei mi lasciò e rimasi orfano di tutto, anche del lavoro e di quella maledetta casa che odiavo.

Sudicio, passavo le giornate ai margini del mondo, su un letto d'asfalto, in attesa di qualche euro per mangiare o di una coltellata che mi avrebbe accompagnato in fretta da mio padre. Una di quelle notti, al freddo di un cartone, tornai a sognare. Non c'era più il blu meraviglioso del mare o il verde lussureggiante dell'erba appena tagliata. Non v'era ombra neppure del mio amore.
Apparve solo mio padre, sporco come il giorno della sua morte. Si alzò, non volle aiuto. Pulendosi i vestiti mi guardava col piglio del rimprovero, come quando ero bambino. E proprio come allora mi abbracciò, prima di sparire.

Quel sognò cambiò il resto della mia vita.

La mia nuova stanza ha le pareti scrostate dal tempo e dall'umidità, ma non m'importa. A pranzo, la mensa serve spesso gli stessi piatti e i nuovi arrivati hanno la maschera del mio viso.
Dal terrazzo, però, si scorge il golfo. Il mare viene accolto dagli scogli e da uomini e donne che aspettano l'onda più alta.
Oggi ho visto passeggiare una donna.
Forse è il mio amore che mi viene a trovare.



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antico
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#2 » martedì 22 novembre 2016, 0:54

Ola Giancarmine! Tutto ok con i parametri, have a nice Troccoli Edition!

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Angela
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#3 » martedì 22 novembre 2016, 18:16

Giancarmine Trotta - Blu Zaffiro.

Chissà come mai ho deciso di iniziare a commentare scegliendo proprio il tuo racconto! Scherzi a parte, anche stavolta non hai deluso le mie aspettative e ho ritrovato le indubbie doti narrative che avevo già apprezzato in passato. L'incipit è davvero bello e introduce un mondo poetico e nostalgico dove il passato è ancora vivo, tanto che si trasforma in un sogno che abbraccia e conforta. Il dramma che toglie tutto si stempera nel finale dove il mare nel suo eterno movimento, forse porta una novità. Oppure no.
Non mi sembra ci siano grossi problemi, ho notato qualche ripetizione di troppo (per esempio la parola "amore" che mi sembra ci sia almeno quattro volte!). Tema centrato e descrizioni di pregio. Ottima prova.
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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erika.adale
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#4 » martedì 22 novembre 2016, 19:21

Un racconto pieno di tenerezza, un perdente che, una volta tanto, non è destinato all'abisso e alla tragedia ma alla ricostruzione di una vita decente. Questo è il vero colpo di scena di un racconto piano, gentile, che si ferma un'attimo prima di scivolare nel patetico, sarà anche perché il gioco compulsivo è una triste realtà contemporanea. Il sogno si affaccia con delicatezza, il tema è integrato nella vicenda. Pur occupando spazio nella storia, poco abbozzata la figura della moglie, forse perché la voce narrante si sofferma un po' vaga :all'inizio la guarda dall'alto in basso, poi è genericamente ingenua e innamorata, infine, se ne va...ma, al contrario del padre, è poco "tridimensionale" negli affetti del protagonista. Di conseguenza forse a questa vaghezza, non ho capito se l'immagine femminile del finale è lei che torna sui suoi passi o è una generica nuova donna nella vita del protagonista

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Andrea Partiti
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#5 » giovedì 24 novembre 2016, 17:08

Ciao, sono d'accordo con tutti gli apprezzamenti allo stile che ci porta fino a toccare il fondo della miseria e della dipendenza, ma anziché lasciarci lì trasformando il tuo racconto in una "cautionary tale", risale fino a mostrarci della speranza.
Anche senza il sogno (letterale) in cui gli compare il padre, penso che il tema ci sarebbe stato comunque in senso lato, il sogno finto della vittoria al gioco prima, che lo illude e gli cambia la vita (in negativo) e il sogno di riprendersi completamente, compreso un nuovo amore, alla fine.
Sottolineare che quel sogno gli ha cambiato la vita in un paragrafo a sé ("Quel sognò cambiò il resto della mia vita."), mi sembra un'assicurazione contro il lettore superficiale, che è lento ma così lento da non accorgersene da solo! Nel paragrafo successivo ci dici esattamente la stessa cosa, ma meglio, in maniera più vivida mostrandoci le conseguenze del sogno.

La moglie ne esce un po' strana come figura, forse è per via del singolo dialogo di tutto il racconto che non è abbastanza da darle un carattere né da stereotiparla. Personalmente toglierei del tutto quello scambio di battute ripiegando sul tutto narrato. Sarebbe più coerente e meno spezzato.

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giancarmine trotta
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#6 » giovedì 24 novembre 2016, 18:02

Carissimi Angela, Erika e Andrea,
mi inserisco senza far troppo rumore nei vostri commenti perché avete colto molti aspetti del racconto che volevo emergessero. Sulla figura della moglie resterò un attimino vago, perché sono curioso di leggere anche tutte le altre interpretazioni!
Il piccolo dialogo mi è servito solo per confermare le azioni del protagonista ("Torno presto" - L'ho immaginata come la classica bugia di chi è colpito da ludopatia).
Sul sogno che potevo saltare: vero. Ma il racconto vede la luce con dei sogni, che non saranno quelli vincenti (sogni ossessivi). Il secondo (quello non letterale) è consegenza dei primi e delle smanie di ricchezza del protagonista, del suo ego. Il suo ego, appunto, che lo porta a non dare neppure un nome alla moglie (amore).
Avete detto bene, lui si salva un attimo prima di sprofondare, quando ormai sembra perduto. E la speranza non lo lascia quando intravede, da molto lontano, una figura femminile.
Grazie e buona Troccoli edition!

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marco.roncaccia
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#7 » domenica 27 novembre 2016, 13:34

Ciao Giancarmine,
a differenza della scorsa edizione di Minuti Contati, il tuo racconto non mi ha molto appassionato. La ricerca di un linguaggio poetico ed evocativo, secondo me, fa perdere di ritmo al racconto. Mi informi delle vicende del protagonista più che mostrarmele. Peccato perché la tua declinazione del tema era parecchio interessante e credo che sul gioco d’azzardo tu abbia nelle corde un protagonista migliore. Secondo me faresti bene a tornarci sopra, magari nelle prossime edizioni.

viviana.tenga
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#8 » lunedì 28 novembre 2016, 13:05

Ciao Giancarmine,
Il tuo racconto è scandito da due sogni, entrambi che cambiano la vita: uno di fuga dalla realtà, che il protagonista non riesce a realizzare, distruttivo per la sua vita, e uno che porta a una rinascita, quindi tema doppiamente rispettato.
Buona la caratterizzazione del personaggio, del suo disperato desiderio di una vita migliore di quella del padre. Ho apprezzato anche la scelta di aprire con il sogno e mettere poi in contrasto con la realtà.
Sono abbastanza d'accordo con altri sulla figura della moglie; secondo me, potrebbe rimanere ancora più sullo sfondo, lasciare il "Torno presto" di lui senza riportare la risposta di lei, che in effetti risulta un po' forzata.
Nel complesso, una bella prova.

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Callagan
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#9 » lunedì 28 novembre 2016, 13:41

Ciao, Giancarmine. Concordo con Marco quando ti dice che "informi al posto di mostrare", per questo motivo trovo che il tuo racconto non abbia mordente. Senza dubbio ci sono delle potenzialità, delle immagini a loro modo potenti. Il tema che si concretizza nella visione del padre che porta alla svolta il protagonista è cosa molto buona e forse attorno a questo apice doveva ruotare il racconto.

"Quel sogno cambiò il resto della mia vita" è un ingenuità che credo non commetterai più. Mentre sul finale quel ritorno al presente forse banalizza un pochino il racconto. Per spiegarmi meglio: il problema non è il finale, ma come il racconto è costruito portando a quel finale. Sogni, flashback, dialoghi, senza che passino trent'anni scanditi dai paragrafi, forse sarebbero stati più efficaci.

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giancarmine trotta
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#10 » martedì 29 novembre 2016, 15:00

Carissimi Marco, Viviana e Callagan, intanto grazie dei commenti. Al solito riuscite a cogliere aspetti positivi e criticità dei racconti.
Ho voluto allontanarmi dal racconto graffiante e spigoloso delle scorse edizioni per sondare un terreno più morbido, con un testo evocativo. Capisco che possa apparire meno "saporito" da leggere e in futuro terrò conto delle vostre considerazioni.
Buon proseguimento di contest!

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patty.barale
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#11 » mercoledì 30 novembre 2016, 10:50

-TRAMA: i sogni possono uccidere, ma i sogni possono anche riportarci in vita, soprattutto quando nell'universo onirico le persone che abbiamo amato e stimato ci mettono faccia a faccia col nostro fallimento, e, nonostante questo, continuano a volerci bene.
.
-PERSONAGGI: mi è piaciuto molto quest'uomo che vuole di più dalla vita e, non riuscendo ad ottenerlo con le proprie forze si perde nel baratro del gioco.
Un po' sacrificata la figura della moglie...

-ORIGINALITÀ: bello il doppio uso del sogno, come fattore di rovina e come punto di partenza per il riscatto

-COERENZA AL TEMA: presente

-AMBIENTAZIONE: molto bella la resa del precipitare all'inferno del protagonista: pochi e incisivi tratti.

-PANCIA: alla prima frettolosa lettura non mi ha particolarmente colpita, mentre una lettura più attenta me lo ha fatto apprezzare molto. Complimenti

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giancarmine trotta
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#12 » mercoledì 30 novembre 2016, 16:07

"I sogni possono uccidere, ma i sogni possono anche riportarci in vita".
Grazie Patty!
Questo è un passaggio chiave del racconto, a prescindere dalle modalità con cui è strutturato (non graffiante ma evocativo, dolce).
Confermo anche a te che avrei potuto trattare la figura della moglie in maniera diversa.

Grazie dei complimenti,
a rileggerci presto!

alexandra.fischer
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#13 » mercoledì 30 novembre 2016, 19:57

Il dramma del gioco d’azzardo che distrugge la vita è molto attuale e tu lo tratti con molta efficacia.
Il protagonista si è lasciato invischiare dal gioco nel tentativo di migliorare la sua vita, perdendo invece tutto (lavoro, casa ancora da pagare compagna di vita). Il sogno che gli cambia la vita è l’apparizione del padre venuto ad abbracciarlo per l’ultima volta, del quale il protagonista non vuole ricalcare la vita (morte per fatica in una fabbrica), come simbolo di concretezza. Buona l’atmosfera onirica (mare, stelle, paragone uomo-astro nascente) che pervade l’inizio della storia. Commuove la nota di speranza finale (il protagonista ritrova forse la donna amata?).

Zebratigrata
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#14 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:36

Il racconto sicuramente tocca un tema molto forte, e la tua interpretazione non mi dispiace affatto. Senonché non sembra che il sogno cambi veramente la vita al protagonista. Sappiamo solo che non è per strada, quindi forse ha cercato un ostello dei poveri o simili, ma l’immagine che ne dai, di una persona che guarda e spera che la compagna torni a trovarlo, mi sembra poco forte, e poco in controllo di sé, più volta all’attesa e alla rassegnazione.

Un altro elemento che non mi ha convinto molto è lo stile che usi: è molto epico, vuole essere ricercato nella scelta di verbi ed espressioni non banali (vedi ‘letto d’asfalto’ e simili), ma non funziona molto bene. In alcuni punti non mi sembra scorrevole (p. es. ‘piglio del rimprovero’) e in generale mi pare poco adatto al personaggio, troppo artificioso, non rende bene, a mio parere, la voce di un uomo distrutto e a pezzi che non sente di valere più nulla.

Il ‘dannatamente’ e il ‘maledetta’ per gusto personale mi rovinano la lettura… so che alcuni autori moderni/contemporanei usano queste espressioni, ma a me sa comunque di fumetto o film tradotto male. Sono troppo vecchia per non vederla così, credo :-D

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giancarmine trotta
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#15 » giovedì 1 dicembre 2016, 16:54

Ciao Zebratigrata,
capisco la differenza di gusti e non ho nulla da aggiungere al riguardo.
Volevo solo precisare che durante il racconto parlo di centro e di psicologo: lasciava intendere, senza dirlo, che il protagonista è assistito da specialisti contro la ludopatia (non l'ostello dei poveri!). Per questo grande cambiamento il sogno si rivela importante.
Probabilmente non sono stato così chiaro.
Non problem, alla prossima!

Zebratigrata
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#16 » lunedì 5 dicembre 2016, 0:59

Ciao Giancarmine,

ti ringrazio per la risposta, non avevo capito che il protagonista avesse 'ripreso in mano' la propria vita: proprio perché parli di centro, psicologo e mensa avevo immaginato una sorta di struttura, ma non una struttura di recupero per ludopati in cui lui ha deciso di andare (mi sembrava un'opzione poco credibile perché se è finito a dormire per strada certo non può permettersi una struttura del genere e, beh, se può permettersela allora ha già risolto il suo problema da solo perché è riuscito a lavorare senza giocarsi immediatamente tutto lo stipendio :-)) quanto piuttosto una sorta di ostello dei poveri o casa-famiglia in cui è stato mandato dal sistema di assistenza sociale, che fornisce anche uno psicologo. Nella mia lettura lui si è prestato agli aiuti ma non vi avevo letto una presa di posizione netta.
Questo per spiegarti da dove nasce la mia interpretazione. Secondo me basta una frase un po' più esplicita per far intuire più nettamente la svolta decisa nello spirito del personaggio, che anche a fine racconto resta molto 'sognante'.

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antico
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Re: Blu zaffiro

Messaggio#17 » martedì 6 dicembre 2016, 20:50

Racconti molto e tieni il lettore esterno. Il punto di svolta, il sogno, arriva improvviso e non riesce a convincermi che sia sufficiente a dare la svolta al protagonista, forse proprio per la scarsa empatia generata fino a quel punto a causa del troppo tell a scapito dello show. E dico questo pur avendo apprezzato, e molto, il tono: pacato come il mare che sempre vedeva in sogno (ecco, quel sogno iniziale era sufficiente per il tema e anzi è anche il sogno più importante). Sai che c'è? Mi sa che la preoccupazione di dimostrare al lettore che il tema c'èra hai piegato il racconto in modo innaturale e che il tutto ne abbia risentito. Un pollice ni che vorrebbe puntare in su, questa volta. Revisionalo perché merita, davvero. E il Laboratorio è stato creato proprio per questo.

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