Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition) [4286]

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maria rosaria
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Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition) [4286]

Messaggio#1 » venerdì 9 dicembre 2016, 11:38

SHOPPING A EUROPA 2 - di M.R. Del Ciello (Atzori Edition)

Il cuore pulsante di Europa2 è una grande piramide di cristallo da cui partono le indicazioni luminose per i vari padiglioni. Una musica lieve di sottofondo esce da alcuni altoparlanti, avvolge cose e persone ed è interrotta a tratti da brevi informazioni di servizio.
Non ero mai venuta qui, prima d’ora. Almeno così mi sembra. Ma dicono che la mia memoria ogni tanto vacilli, ultimamente.
Alcuni adolescenti ci superano ridendo contenti, anche un po’ sguaiati. Li vedo sparire all’ingresso di un grosso edificio a forma di parallelepipedo su cui campeggia una scritta luminosa “Virtual-Cine” e una voce da un altoparlante invita a provare le inebrianti proposte offerte da questa novità dell’intrattenimento.
Mi hanno convinto a venire in questo posto mentre io avrei senz’altro preferito godermi un’ennesima puntata di Venusiane e Marziani, il mio tele-show preferito. Non ho potuto negarmi dopo l’ennesimo guaio combinato in casa: dimenticare di somministrare le pillole NoTantrum, un nuovo farmaco anticapriccio, ai miei due nipotini di 3 e 5 anni ha fatto andare su tutte le furie mia nuora che al ritorno a casa dal lavoro ci ha trovati a giocare a guardie e ladri. Ma la cosa che più li ha scossi è stato quando hanno scoperto che avevo prestato i miei libri erotici alla figliola sedicenne. In realtà volevo solo distrarla dalle strane idee rivoluzionarie che manifestava ultimamente.
— Guarda, mamma, il nostro stand è lì a destra, oltre la cupola dei gelati — mia figlia mi guida in questo dedalo di luci e colori.
— Vorrei tornare a casa — dico piano. L’ansia mi sta bloccando e quasi sono pentita di aver acconsentito a questa loro proposta.
— Ma dai! — replica mio figlio sorridente. — L’hanno fatto in tante della tua età. Vedrai che non te ne pentirai. I soldi che abbiamo messo da parte sono più che sufficienti per un acquisto di gran lusso. Potrai scegliere senza badare a spese!
Arriviamo allo stand dopo una gincana faticosa tra venditori di bulbi oculari usati freschi “come nuovi” e giocolieri di vario tipo, tra cui un simpatico mangiatore di fumo e meteoriti.
— Eccoci! — esclamano all’unisono i miei due figli. Io esito. Loro sono eccitati.
— Cosa devo fare? Non me lo ricordo più…
— Devi solo scegliere il cervello che più ti aggrada tra quelli esposti.
Scorro le teche-frigo e leggo le etichette sotto i vari encefali.
“Femmina, 25 anni, incidente sul lavoro”. O, ancora: “Maschio, 40 anni, infarto”.
Sono tutti organi donati da persone morte per cause accidentali che non hanno danneggiato la loro materia cerebrale. Insomma, i prodotti sono di ottima qualità.
— Scegli qualcosa che possa riportarti in gioventù. Tutti potremo beneficiare di questa cosa. Sarai una nonna efficientissima, non pensi? E i tuoi ricordi verranno trapiantati senza difficoltà. Non temere.
— Io non ce la faccio… — mi lamento. — Me la immaginavo meno difficile questa cosa.
— Su mamma. Non abbiamo molto tempo. I bimbi a casa ci aspettano e la babysitter la paghiamo a ore. Scegli quello che preferisci, vedrai che in poco tempo tutto sarà finito.
Guardo ancora. Sono molto indecisa. Se solo potessi fare una scelta di cui poi non mi debba pentire… Però poi ci penso e mi dico che, in fondo, non ricorderò nulla di questa cosa. Sarà per me una rinascita e perciò immagino che non potrò aver rimpianti di alcun genere.
— Voglio quello! — esclamo alla fine fermandomi davanti una teca.
I miei figli mi guardano allibiti.
— Ma sei impazzita?
— No, per niente. Ho solo deciso.
Cerco di farmi coraggio e entro nello stand mentre i miei familiari mi seguono agitati e discutendo tra loro. Continuano a pregarmi di non farlo ma io mi avvicino intano a una ragazza in divisa bianca, il volto ricoperto da un cerone color terra di Siena, le labbra carnose. Oramai ci sono.
— Vorrei un trapianto di cervello, signorina. Quello! — E punto l’indice verso la teca prescelta.
La ragazza sorride e prende la teca dallo scaffale.
— Signori, dovete aspettare fuori — dice facendo cenno ai miei figli di allontanarsi. — Tra due ore la signora sarà pronta.
Mi fanno sdraiare su un lettino.
Guardo per l’ultima volta l’etichetta che la ragazza stacca dalla custodia di vetro e depone delicatamente su un tavolo.
“Femmina, 16 anni, morta nel sonno”.
Sorrido. Penso per un istante al mio nuovo futuro. Poi, tutto diventa buio.


Maria Rosaria

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maria rosaria
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Re: Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition)

Messaggio#2 » venerdì 9 dicembre 2016, 11:44

Ciao a tutti.
Questo racconto aveva partecipato alla Atzori edition.
L'ho corretto seguendo le indicazioni di quanti hanno avuto, in quell'occasione, modo di leggerlo.
Mi farebbe piacere avere altri commenti.
:-)
Maria Rosaria

alexandra.fischer
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Re: Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition) [4286]

Messaggio#3 » lunedì 12 dicembre 2016, 19:10

Il tuo racconto è originale. Si tratta di una rielaborazione molto accattivante di Gibson.
La tua protagonista è una nonna molto briosa, capace di farsi amare dai nipoti piccoli (entrando nel loro mondo di piccini al di sotto dei sei anni con il gioco di guardie e ladri e lasciando perdere il farmaco anticapricci No Tantrum) e dalla nipote sedicenne (meglio i libri erotici della rivoluzione). Il centro commerciale con annesso cinema virtuale che descrivi ha qualcosa della “Praga Magica” di Rabellino (nell’immagine della bancarella di occhi usati venduti come freschi e in quella del giocoliere di fumo e meteoriti). Inquietante il commercio di cervelli espiantati da vittime decedute in incidenti e quindi ancora utili come pezzi di ricambio. La scelta finale della nonna (“femmina sedicenne morta nel sonno) di un cervello che la renderà ancora più frizzante è la nota spiritosa di un racconto che ha raggiunto tinte cupe (sperando che la venticinquenne morta in un incidente sul lavoro e il maschio quarantenne morto d’infarto abbiano lasciato specificato questo uso post-mortem dei loro cervelli nelle loro ultime volontà).

Attenzione a Venusiane e Marziani (essendo uno spettacolo televisivo, lo metterei in corsivo).

Chiedo la grazia

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Jacopo Berti
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Re: Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition) [4286]

Messaggio#4 » mercoledì 21 dicembre 2016, 7:42

Ciao Maria Rosaria,
il tuo racconto mi diverte e ha quella carica di perturbante che non stona affatto. Mi piace la leggerezza - degna della fantascienza umoristica - con la quale vengono introdotti elementi estranei di difficile ma soddisfacente visualizzazione (tipo il giocoliere di fumo e meteoriti) o semplicemente assurdi.
Potresti lavorare ancora un po' sulla forma, limando il racconto, facendo qualche scelta di lessico e sintassi ancora più oculata. In particolare, attenta al ritmo. Prova a leggere il tuo racconto come se dovessi pronunciarlo e segui la punteggiatura naturale del parlato.

"Ed è interrotta" fa cambiare strada alla frase in modo poco convincente. Metterei un punto e poi "L'interrompe ogni tanto..." o qualcosa del genere.
"Li vedo sparire all’ingresso di un grosso edificio a forma di parallelepipedo su cui campeggia una scritta luminosa “Virtual-Cine” e una voce da un altoparlante invita a provare le inebrianti proposte offerte da questa novità dell’intrattenimento." Campeggia "la" scritta luminosa. Dici immediatamente dopo qual è, quindi metterei l'articolo determinativo. Poi, anche qui, metterei una sintassi più semplice, quindi dopo "Virtual-cine" metterei il punto.
"— Guarda, mamma, il nostro stand è lì a destra, oltre la cupola dei gelati — mia figlia mi guida in questo dedalo di luci e colori." Personalmente sono contrario ai falsi indicatori di discoso diretto. Secondo me, come parole sta bene; dovresti soltanto cambiare l'aspetto grafico. Metti il punto e la maiuscola. Oppure metti prima "mia figlia", due punti e poi "guarda, mamma".

Non so se mi sono perso qualcosa nel finale. Perché il cervello scelto fa sussultare la famiglia? Perché è fin troppo giovane e attivo, avendo 16 anni? O perché la ragazza è morta nel sonno? La morte nel sonno a una certa età è possibile? Vuol dire che è già stato utilizzato da un'altra persona anziana?
Mi manca davvero qualcosa. Dimmi se mi manca perché non c'è o perché non l'ho capita.

Quanto al racconto, la grazia è molto vicina, ho solo bisogno di un chiarimento e di un'eventuale piccola modifica.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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maria rosaria
Messaggi: 687

Re: Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition) [4286]

Messaggio#5 » mercoledì 21 dicembre 2016, 10:47

Grazie, Alexandra, per il commento.
Grazie anche a Jacopo, di cui ho apprezzato molto il dettaglio delle annotazioni.
Cercherò di modificare il tutto come segnalato.
Per il finale, non so, mi sembrava che si capisse che l'età scelta era la stessa della nipote un po' rivoluzionaria. Per questo i suoi hanno un sussulto, in realtà vorrebbero una nonna più efficiente e invece con la scelta della donna si potrebbero ritrovare una nonna un po' troppo "smart".
Però se mi dici che non si capisce o non è chiaro, ci penso su. La morte nel sonno era solo la scelta di una morte che non avesse compromesso il cervello.
Grazie ancora!
Maria Rosaria

Canadria
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Re: Shopping a Europa2 - di M.R.Del Ciello (Atzori edition) [4286]

Messaggio#6 » mercoledì 28 dicembre 2016, 13:50

Ciao, Maria Rosaria!
Di questo racconto mi piace molto l'ambientazione, la trovo descritta bene e con termini assolutamente azzeccati che rendono l'idea di una donna "d'altri tempi" che si trova catapultata nel santuario della modernità dei suoi figli e nipoti.
Anch'io, come Jacopo, ho avuto grosse difficoltà a comprendere il finale della storia. Non ho capito perché la scelta di quel cervello fa sussultare la famiglia, né perché la nonna sceglie proprio quello e con tanta decisione.
Ho letto il tuo commento di risposta ma credo che quello che vuoi farci sapere e le spiegazioni che ci hai dato "fuori racconto" non trapelino abbastanza dalla lettura della storia. Prepari il campo per una storia da ricordare ma la conclusione, a mio parere, spiazza e delude un po'.
La scenografia, però, è perfetta.

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